Definita la nuova rivelazione del rap, la 23enne australiana Iggy Azalea è già da qualche tempo al centro dell’attenzione mediatica. “The New Classic” è il presuntuoso titolo del suo album, pubblicato in Italia lo scorso 29 aprile. Aldilà dei paragoni e delle supposizioni, entriamo nel dettaglio di questo album per capirne i testi e le intenzioni. Attraverso la fusione tra elettronica ed hip hop, Amethyst Amelia Kelly rappa con grinta, sicurezza e padronanza delle parole. Veloce, diretta ed immediata, la Azalea scrive testi espliciti, spesso incentrati su se stessa e sul proprio tortuoso percorso che sì, non è quello di una ragazza tormentata del ghetto, ma è reduce da una serie di percorsi ad ostacoli, prontamente aggirati, in nome di un sogno chiamato rap. Nel passaggio da mixtape a mainstream, Iggy si è, forse, allontanata dalle intenzioni iniziali, lasciando che questo progetto slittasse un po’ oltre i confini, avvicinandosi ad una realtà musicale più addomesticata e piaciona. “No money, no family/ 16 in the middle of Miami” è stato uno dei versi hip hop più azzeccati dell’anno scorso e “Work”, primo singolo estratto dal debutto di Iggy Azalea, featuring di T.I., ha subito impressionato critica e pubblico. Quello che, però, non ci ha convinto è l’eccessiva faciloneria dei ritornelli che rompono, irrimediabilmente, la tensione costruita dalle strofe e dalle rime interessanti costruite dalla stessa Azalea.
Ad aprire il disco è “Walk The Line”: un brano midtempo vibrante, autoreferenziale e pretenzioso, tuttavia incoraggiante. A seguire “Don’t Need Y’All”: forte e sicura di sé, Iggy sconfessa tutti aggiungendo un graffiante tassello autobiografico a questo debut album. “100” feat. Watch The Duck è il terzo brano del disco, uno string di chitarra acustica mandato in loop e la voce folk country dell’artista in featuring ci proiettano al centro di un sentiero diverso, fuorviante. “Change Your Life” feat. T:I. rappresenta la testimonianza diretta di un forte feeling artistico tra i due anche se è “Fancy” il brano più apprezzato dal pubblico. Accompagnata dalla vocalist Charli XCX, Iggy si è lanciata alla conquista del mercato con questo brano dal ritornello contagioso e catchy: il compromesso che ci voleva per sfondare la barriera della diffidenza. La contaminazione tra rap, pop e dance è, però, una delle formule più rischiose e i risultati non sempre si rivelano innovativi, un chiaro esempio di questa verità è riscontrabile in “New Bitch”. “Nothing is impossible” è, invece, l’emblematico titolo di un brano suggestivo e coinvolgente, ancora una volta incentrato sulla vita di Iggy. Tanta, troppa autoreferenzialità in questo album che prosegue con “Goddess” e “Black widow”, cantata in duetto con Rita Ora, e “Fuck Love”: se non si era capito Iggy è da sola al centro del suo universo. Arriviamo alle bonus tracks: la commercialissima “Bounce”, la più rilassata “Rolex, e “Just Askin’” non aggiungono e non tolgono nulla ad un disco che, inserendosi in un ampia fetta di mercato, è riuscito a stabilizzare la credibilità artistica di una ragazza dal forte temperamento e con le carte in regola per costruire un percorso sicuramente interessante. Le quote rosa del rap sono in espansione. Stay tuned.
Raffaella Sbrescia
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Video: “Fancy”