La leggenda della Disco GIORGIO MORODER, atteso al Festival di Sanremo in qualità di Presidente della Giuria di Qualità, presenta in radio il nuovo singolo “GOOD FOR ME”, in collaborazione con KAREN HARDING.
Il produttore italiano e la cantante R&B inglese si sono ritrovati insieme anche per il video di “GOOD FOR ME”, visibile su http://vevo.ly/KP4jVj.
“La prima volta che ho incontrato Karen Harding in studio, sono stato impressionato dalla sua energia, la sua impressionante personalità e dal suo spirito”, ha raccontato Moroder parlando della 25enne in ascesa. “era l’artista perfetta con cui lavorare in studio e ha dato una marcia in più nel video”.
“Good For Me” è l’ultimo singolo di Moroder che lo scorso anno è tornato alla sua storica etichetta, la Casablanca Records.
Conosciuto come il pioniere della disco e dell’EDM, Moroder è arrivato al successo negli anni ’70, producendo classici di Donna Summer come le hit “Bad Girls,” “Last Dance,” “Love to Love You Baby” e “Hot Stuff.” Negli anni, ha lavorato con i più grandi artisti pop e recentemente con Star come Kylie Minogue, Britney Spears, Charli XCX, Matthew Koma, Mikky Ekko e Sia per il suo album “Deja Vu”.
Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone
Quando il ritmo diventa leggenda allora si parla di Giorgio Moroder. Per la prima volta in consolle sul palco della Casa della Musica di Napoli, invitato da Nabilah e DROP, in collaborazione con Lunare Project, Village Blues, UMF, il celebre dj producer ha incendiato il popolo del nightclubbing partenopeo. Negli ultimi mesi il nome di Moroder è rimbalzato davvero spesso su tutti i network mondiali in occasione dell’uscita del suo ultimo album di inediti ”Déja vu”, pubblicato a trent’anni di distanza dal precedente. L’album rappresenta il collante perfetto tra la produzione storica di Moroder ed un nuovo modo di intendere il suono, sempre all’insegna della ricerca e della qualità. Il risultato converge per intero all’interno del djset che l’artista porta in scena lasciando al pubblico la libertà di interpretare liberamente note dal fascino senza età.
Giorgio Moroder ( scatto presente sulla pagina Facebook dell’artista)
L’Estathè Market Sound si trasforma nella migliore discoteca all’aperto di Milano per l’attesissimo set di Giorgio Moroder. Ad accompagnare la performance del padre della musica dance e pioniere dell’elettronica solo grappoli di casse e qualche visual. Prima di lui, la potente performance di Claudio Coccoluto che, fino alle 22.30 ha tenuto felicemente banco. Subito dopo, le note che hanno fatto la storia delle ultime generazioni hanno catapultato il cuore indietro nel tempo: atmosfere vintage, ricordi di altre epoche ed emozioni senza età hanno fatto capolino tra i guizzi di un serratissimo set caratterizzato da una continua alternanza di brani del passato e hits più recenti. Dietro al suo MacBook Moroder diverte e fa divertire il pubblico, purtroppo poco numeroso rispetto all’esclusività dell’evento in questione. L’apertura è subito di grande impatto con “Love To Love Me Baby” , il brano che ha lanciato Moroder sulle scene mondiali insieme alla sua musa, la celeberrima Donna Summer. Poi, in successione, alcuni successi tratti dall’ultimo album di inediti intitolato “Dejà vu”, pubblicato per Sony dopo ben 30 anni. Stiamo parlando di “Diamonds” (con Charli XCX), “Right Here, Right Now” (con Kylie Minogue), “Tom’s Diner” (con Britney Spears) e la riuscitissima titletrack “Déjà vu” (con Sia).Inaspettato l’omaggio all’Italia con “Un’estate italiana” (indimenticabile colonna sonora dei mondiali di Italia 90). Pubblico in visibilio per veri e propri cimeli musicali come “The NeverEnding Story”, “Take my breath away”, le sexy hit di Donna Summer e l’immortale “I Feel Love”. Immancabile “Giorgio by Moroder”, la traccia che ha segnato la collaborazione del dj producer con i Daft Punk e che gli ha donato nuovo lustro. Ampie le rivisitazioni delle hits di gettonatissimi colleghi contemporanei: Avicii, David Guetta, Calvin Harris poi, dopo un’ora e quindici minuti di show, l’adrenalinico ed indimenticabile gran finale con “Call Me”, definito dallo stesso Moroder “il mio favorito”. Il suono del futuro che viene dal passato ci ha reso tutti ballerini per una notte. La leggerezza della dance music rappresenta ancora quella sorta di fluido magico che ci viene in soccorso quando annaspiamo nel grigiore quotidiano. Per questa ragione viva Giorgio Moroder che, a settacinque anni e con tre Oscar tra le mani, riesce ancora a farci scatenare senza se e senza ma.
Eleganza, gusto e raffinatezza contraddistinguono Giorgio Moroder, creatore della disco music e pioniere dell’elettronica. Tornato in auge all’alba delle 75 primavere, grazie alla sua partecipazione in “Random Access Memories” dei Daft Punk con il brano “Giorgio by Moroder”, il dj e producer originario di Ortisei pubblicherà il prossimo 16 giugno il nuovo attesissimo disco solista “Dèjà vù”, a ben 30 anni di distanza dal suo ultimo lavoro di inediti. Dodici canzoni e una serie di importanti featuring da Sia a Charli XCX, da Mikky Ekko a Kylie Minogue, da Matthew Koma a Britney Spears, da Foxes a Kelis fino a Marlene racchiudono l’essenza di un lavoro che ha richiesto ben due anni di preparazione. In attesa del suo ritorno in Italia per due live djset : il 24 luglio sarà a Roma a Villa Ada, a “Roma incontra il Mondo” e il 25 luglio a Milano, all’Estathé Market Sound, ecco tutto quello che Mr Moroder ci ha raccontato in occasione della presentazione del nuovo album.
Negli anni 70-80 è diventato una star mondiale, oggi la digital generation impara a conoscerla dopo aver collaborato con i Daft Punk…
I Daft Punk mi chiesero di partecipare al loro progetto nel 2013 ma non avevo idea di quello che avessero in mente, pensavo di andare in studio e creare un brano. Invece no, loro volevano solo che parlassi della mia vita. Non ho più sentito niente per mesi poi mi hanno fatto sentire il pezzo e mi è piaciuto subito.
Da lì, l’idea di tornare sulla scena musicale?
Normalmente un artista che non lavora più da anni non decide di punto in bianco di pubblicare un disco nuovo. Io non sono un cantante, compongo solo le musiche, devo avere qualcuno che canta sulle mie basi e poi, senza l’aiuto di una casa discografica non sarei riuscito a realizzare niente. Subito dopo il successo del brano con i Daft Punk mi sono arrivate delle offerte e alla fine ho scelto Sony perché ho pensato che avrei potuto fare delle belle canzoni con gli artisti del loro catalogo; è stata una selezione piuttosto complessa, ho impiegato quasi due anni per la realizzazione del disco.
Che cosa stava facendo prima di quel momento?
Avevo progettato una macchina a 16 cilindri, la Cizeta Moroder (per la casa automobilistica che inizialmente si chiamava proprio così, per un progetto suo e di Claudio Zampolli ndr), una macchina che costava 600mila dollari, di cui io possiedo il prototipo. Giravo molto, giocavo a golf e poi mi dedicavo a qualche progetto speciale come, ad esempio, il pezzo per le Olimpiadi di Pechino, al quale ho dedicato due anni di lavoro.
“Déjà Vu” racchiude un perfetto mix tra pop ed elettronica; com’è stato innestare le sonorità degli anni 70-80 nei giorni nostri?
Per quanto riguarda i suoni è stato facilissimo, ne ho fatti a centinaia negli anni. Il problema si è presentato quando mi sono reso conto di dover realizzare qualcosa di nuovo, magari con un tocco retrò, un po’ come hanno fatto i Daft Punk con “Random Access Memories”. Quindi ho realizzato un album che è una combinazione tra suoni retrò e genere EDM (Electronic Dance Music, come viene chiamata la musica dance nel mondo, ndr.).
Come avere lavorato alle collaborazioni presenti in questo disco (Britney Spears, Sia, Kylie Minogue, Charli XCX)? Avete lavorato in studio assieme?
No, ormai c’è un sistema totalmente nuovo. Sia, per esempio, non l’ho mai incontrata ma spero di farlo prossimamente. Le ho mandato la base, lei ha scritto le parole, ha cantato e mi ha rimandato il tutto. Io poi ho riarrangiato e finito la canzone.
Com’è stata sceltaTom’s Dinerper il duetto con Britney?
Britney è venuta a sapere che la Sony voleva farla collaborare con me, e lei mi ha chiesto se volessi fareTom’s Dinerdi Suzanne Vega, pezzo che mi è sempre piaciuto. Con lei è stato ancora più complesso perché io ho realizzato la prima base, poi un amico l’ha rielaborata, poi lei l’ha cantata, dopodiché io l’ho ripresa e rivista, l’ho mandata in Germania da due ragazzi bravissimi che l’hanno cambiata un po’ e poi è tornata da me. A quel punto l’ho rielaborata ancora e finalmente l’ho finita con un altro produttore. Insomma è stato un lavoro di sei, sette persone sparse per il mondo.
Invece con Kylie Minogue ha avuto un rapporto più diretto?
Si, ho lavorato alla base con un suo musicista, lei ha lavorato con un’altra cantante a Londra e ci siamo trovati a Los Angeles per finire il pezzo. Una volta lanciato il singolo, sono andato in tour con lei in Australia, è stato bellissimo. Lei è bravissima, gentile, balla e canta. ha proprio il senso della comunicazione con il pubblico.
Èvero che sta lavorando a un nuovo progetto con Kylie e Garibay?
Garibay ha realizzato 4 pezzi, belli ma non troppo commerciali. Kylie mi ha chiesto se potessi scrivere qualcosa di sexy in italiano e lo includerà nel progetto. Adesso stiamo pensando di rifare quel pezzo rendendolo più commerciale. Ma è un’idea, non c’è niente di sicuro.
Kelis ricorda la “sua” Donna Summer.
Ha una voce molto rythm & blues: ad ascoltarla a occhi chiusi potrebbe essere lei. Donna era brava, proprio brava. Aveva cantato nel musical “Hair” e dopo aver concluso quell’esperienza, si esibiva in qualche locale dal vivo. Allora io l’ho invitata in studio per delle prove, mi è piaciuta moltissimo e abbiamo inciso subito due pezzi. Poi il successo è arrivato con la famosa “Love To Love You Baby” che è stata la numero uno in assoluto per me e per lei.
Per alcuni dei nuovi brani usciranno dei remix per poterli suonare in discoteca?
Si, due o tre remix di “Right Here, Right Now” sono già usciti. Ne abbiamo in arrivo qualcuno per “Déjà Vu”. Il primo sarà di Benny Benassi, poi uno con un nuovo ragazzo tedesco, Felix Jens e poi uno con Markus Schulz.
Giorgio Moroder (lo scatto è presente nella gallery pubblicata su www.giorgiomoroder.com)
Molte persone restano ancora sorprese scoprendo che le canzoni delle colonne sonore di film di successo quali “Scarface”, “Top Gun”, “American Gigolo” e “La storia infinita” le ha composte lei..
Sì, infatti! Ci sono anche persone del mondo musicale mi chiedono ancora se ho fatto io la colonna sonora di “Top Gun”. L’altro giorno, per esempio, abbiamo parlato di “Call Me” (canzone cantata da Blondie e parte della colonna sonora di “American Gigolo”, ndr.) e mi chiedevano esterrefatti se l’avessi realizzata io. Adesso i giovani sono molto più informati di venti o trent’anni fa, ascoltano musica in ogni occasione e con qualsiasi mezzo. Una volta o compravi il disco o ascoltavi le novità alla radio. Ora grazie ai servizi online puoi ascoltare tutto quello che vuoi, quando vuoi.
Giorgio Moroder
Dei dj/produttori attuali, con chi le piacerebbe collaborare?
Mi piacciono Mark Ronson e Calvin Harris. Mi piace moltissimo Skrillex ma anche Tiesto e David Guetta, sono tutti bravi.
C’è qualche altro artista con cui vorrebbe lavorare?
Lady Gaga mi ha chiesto di comporre qualcosa per il suo album, per ora non siamo riusciti a incontrarci ma appena torno in America vediamo se sarà possibile. Mi piacerebbe lavorare anche con Rihanna, che è una delle migliori secondo me. C’era qualcosa in cantiere con Lana Del Rey, ogni tanto ci sentiamo e ogni volta mi ripete che le piacerebbe lavorare con me…vediamo che succede!
Per molti produttori lei è stato un maestro, ma ora che ha dovuto realizzare un disco nuovo ha preso in prestito qualche tecnica da altri?
Come tecnica elettronica sono al livello degli altri perché uso i loro stessi programmi, come Pro Tools, quello che devo imparare riguarda i suoni: è così difficile trovarne di nuovi se non hai gli ultimissimi sintetizzatori, perciò faccio dei demo con i suoni che ho, poi i miei musicisti trovano i sound più particolari. Quelli che si sentono all’inizio diRight Here, Right Now, ad esempio, sono stati abbastanza difficili da trovare anche per loro. Un mio amico produttore invece, Fernando Garibay, prende dei suoni, li lavora con quelli che ha già, li salva e così li tiene da parte, io invece non ho tempo di farlo ma neanche voglia…
Dopo questo disco che cosa la aspetta?
Sto finendo le musiche per il videogame del film Disney“Tron”, sto parlando con un regista per un film piuttosto importante, e poi farò un musical sullo stile di“Mamma mia”con 6 o 7 pezzi miei e 10 o 15 che comporròex novo: sarà tutto basato sui DJ e sulla dance music.
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