Apertura col botto per il Festival delle Ville Vesuviane con “la notte rock sotto il vulcano” presso il Parco sul mare della Villa Favorita di Ercolano. Protagonisti del palco i funambolici Litfiba che hanno smosso cica milleseicento anime con un concerto durato ben 2 ore e quaranta minuti. Un live tutto da ballare pogando e cantando a squarciagola. Il fulcro della scaletta pensata dai Litfiba 2.0 sono 25 brani tratti dalla loro “tetralogia” ovvero gli album degli anni Novanta incentrati sui quattro elementi naturali: fuoco con “El Diablo”, terra con “Terremoto”, aria con “Spirito” e acqua con “Mondi sommersi”. Un live liturgico in cui l’acqua “santa” è il sudore gettato a fiotti in nome del puro rock’n’roll. Grande mattatore del palco un Piero Pelù in grande forma, accompagnato dall’inossidabile Ghigo Renzulli alla chitarra, dall’esplosivo Luca Martelli alla batteria, Ciccio Li Causi al basso e Federico Sagona a tastiere e cori.
In scaletta, brani celebri e b-side tra cui “Africa”, “Resisti”, “Dinosauro”, “Proibito”, “El Diablo”, “Regina di cuori”, “Gioconda” e “Ritmo 2#”. La rock band ha duettato per la prima volta con Enzo Avitabile sulle note di “La musica fa” al cui interno non sono mancate improvvisazioni sia vocali che sonore. Un fertile incontro artistico che ha generato un immediato esempio di sperimentazione e comunicazione. A rimpinguare il fronte ospiti della serata anche la giovane e grintosa ex concorrente di The Voice of Italy Ira Green in “Spirito” e Raul Volani dei Metharia in “Tammuria” completando il gemellaggio dei Litfiba con la scena rock napoletana. Il “sogno ribelle” dei Litfiba tocca i cardini e i temi chiave della nostra attualità: il legame tra mafia e politica, la libertà di espressione, la disoccupazione giovanile, l’immigrazione, la malavita organizzata, l’inefficienza governativa senza togliere tempo e spazio alla leggerezza, all’ironia, alla satira e all’intelligente invito a vivere la vita a 360 gradi. La liturgia rock dei Litfiba è una full immersion che non ammette distrazioni e cali di pressione, l’adrenalina è tutto quel che serve per lasciarsi coinvolgere in uno spettacolo che è molto più simile ad un viaggio tra le viscere della nostra anima.
Raffaella Sbrescia