Napoli Dea Madre: gran finale con Fiorenza Calogero

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

Si è appena conclusa l’edizione di “Napoli Dea Madre” il progetto interculturale presentato dal Forum Universale delle Culture di Napoli e Campania e ideato dall’associazione Antares, con il sostegno del Ministero per lo sviluppo economico, dell’Unesco, della Regione Campania e del Comune di Napoli. Mattatrice dell’atteso concerto, Fiorenza Calogero, una delle voci più apprezzate all’interno della tradizione del canto melodico. Al centro del  ventennale percorso dell’artista tre elementi chiave: tradizione, essenzialità e ricerca, tutti presupposti imprescindibili di un’intenzione comunicativa intensa e particolareggiate, che ha come fine quello di toccare le corde del cuore.  Ritmo, emozione, passione ed energia sono stati i punti cardine di una scaletta principalmente incentrata sui grandi successi del repertorio classico napoletano: “Tutt ‘e sere”, “Era de maggio”, “Lu cardillo”, “Voce ‘e notte”, “Tammurriata nera”, “La rumba degli scugnizzi”. Spazio anche alle contaminazioni sonore e alla poesia di Viviani per una performance coinvolgente ed appassionata.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Enzo Avitabile in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

Fiorenza Calogero in "Napoli Dea Madre" Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero in “Napoli Dea Madre” Ph Luigi Maffettone

 

 

 

Amal Murkus live: Napoli Dea Madre all’insegna della pace e della fratellanza

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Continua il viaggio sonoro di “Napoli Dea Madre”, il progetto musicale coordinato da Fiorenza Calogero nell’ambito del Forum Universale delle culture e ideato dall’associazione Antares con il sostegno del Ministero per lo sviluppo economico, dell’Unesco, della Regione Campania e del Comune di Napoli. A scaldare il palco del Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli, nel corso del concerto tenutosi lo scorso 10 novembre, l’artista palestinese Amal Murkus. Attivista e simbolo di un canto pacifista, radicale, suadente e materno, Amal ha presentato un concerto incentrato sulla tradizione mediterranea ed il tipico e folklore palestinese.

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Attraverso un fitto percorso tra i titoli degli album “Shauq”, “Baghani (I Sing)” e l’omonimo “Amal”, la cantante, che ha avuto diverse esperienze teatrali e cinematografiche e che ha collaborato con Robert Wyatt, Mercedes Sosa, gli Stadio, Enzo Avitabile, Noa e Joan Baez,  ha deliziato il pubblico con un mix antologico supportata da Firas Zreik (kanon), Naseem Dakwar (violino e oud),  Nizar Khater (pianoforte) e, a sorpresa, dal coinvolgente contributo di Enzo Avitabile. Con la sua voce dotata di particolare tempra e carica emotiva, Amal costruisce le sue canzoni conferendo loro un elevato contenuto socio-culturale con il dichiarato scopo di smuovere le coscienze dall’interno e, a giudicare dal riscontro del pubblico, la sua missione può considerarsi ampiamente riuscita.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

 

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

 

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

 

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

 

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

 

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

 

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

 

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

 

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

Amal Murkus live @ Napoli Dea Madre ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

Napoli jazz Winter: grandi emozioni con il Mark Turner quartet live

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Entra nel vivo la rassegna musicale Napoli Jazz Winter di Michele Solipano. Sul palco dell’Auditorium Salvo d’Acquisto di via Morghen si è esibito in concerto, lo scorso 6 novembre, il Mark Turner quartet che ha proposto al pubblico l’esecuzione dal vivo del nuovo progetto “Lathe of Heaven”, il sesto album del noto sassofonista Mark Turner, pubblicato per l’etichetta ECM. Il musicista statunitense è tornato in Italia con un quartetto di musicisti legati tra loro da una profonda affinità elettiva. L’affiatato gruppo vede alla tromba la stella nascente Avishai Cohen mentre la sezione ritmica è curata da Joe Martin al basso e Marcus Gilmore alla batteria. Quattro musicisti esperti e rodati da anni di live hanno ipnotizzato il pubblico partenopeo con un perfetto ed equilibrato incrocio tra le linee magnetiche della melodia e le atmosfere delicate e impalpabili del ritmo.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Mark Turner Quartet @Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

Hugh Masekela & band in concerto al Teatro Mediterraneo: gran finale per “In diverso canto”

Hugh Masekela @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Grandi emozioni per l’unica data italiana che l’icona della cultura e della storia del Sudafrica Hugh Masekela ha tenuto a Napoli, lo scorso 2 Novembre, presso il Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare, per la serata conclusiva della rassegna “In Diverso Canto”, diretta da Gigi Di Luca e organizzata dal festival Ethnos e da La Bazzarra. Con lui, sul palco, la band al gran completo: Abednigo Sibongiseni Zulu al basso, Francis Fuster alle percussioni, Cameron John Ward alla chitarra, Randal Skippers alle tastiere e Lee-Roy Sauls alla batteria. Per la seconda volta in concerto in Italia, il leggendario trombettista e cantante classe 1939, vincitore di due Grammy Awards, ha incantato il pubblico con un concerto gratuito, grazie al Forum Internazionale delle culture, reinterpretando i grandi successi che, in oltre 50 anni di incredibile carriera, hanno esplorato non solo le melodie tradizionali e i ritmi africani ma anche i colori del jazz e del pop occidentale, inventando la world music.

Hugh Masekela @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Pur avendo pubblicato oltre 40 album e partecipato a numerose incisioni, collaborando con grandi nomi della musica: Dizzy Gillespie, The Byrds, Fela Kuti, Marvin Gaye, Herb Alpert, Paul Simon, Stevie Wonder e Miriam Makeba, sua compagna di vita e di lotta, scomparsa nel 2008, Hugh Masekela possiede ancora il carisma, la forza e l’innata capacità creativa che da sempre caratterizza le sue composizioni sonore. Hugh ha suonato ovunque nel mondo dividendo il palco con i più grandi musicisti ma non ha mai dimenticato le sue radici,  la lotta per i diritti civili ed il suo sentirsi strumento della musica; il risultato è interamente tangibile nelle sue magistrali interpretazioni, autentico patrimonio di un’umanità in agonia.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Hugh Masekela @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

 

Hugh Masekela @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

 

Hugh Masekela & Band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & Band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

 

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

 

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

 

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

 

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

 

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

 

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

Hugh Masekela & band @ Teatro Mediterraneo Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I colori del jazz: Alessandro Lanzoni e Barbara Casini in concerto. Il live report

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Emozioni autentiche e profonde quelle vissute dal pubblico partenopeo in occasione di “Uma Mulher”, il raffinato concerto che la meravigliosa Barbara Casini, nota per la sua capacità di interpretare il repertorio brasiliano d’autore, ed il talentuoso pianista jazz Alessandro Lanzoni hanno tenuto lo scorso 23 ottobre presso il Teatro Mediterraneo di Napoli, nell’ambito della rassegna “I Colori del Jazz. Culture in Musica”, a cura del Live Tones, con la Direzione Artistica di Alberto Bruno e la Direzione Organizzativa di Ornella Falco, progettata secondo le finalità del Forum degli scambi culturali e dell’internazionalità. Al centro del live concepito dai due musicisti, i brani che hanno segnato le tappe salienti del lavoro di compositrice della Casini, a partire da brani del suo primo disco del ’97 fino alle canzoni inedite che faranno parte di un prossimo progetto discografico.

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

A curare gli arrangiamenti e a delineare i tratti peculiari delle melodie, il sofisticato Alessandro Lanzoni, vincitore dell’importante e prestigioso riconoscimento Top Jazz 2013. A completare la scaletta, una serie di selezionatissimi omaggi a importanti autori brasiliani, tra tutti: Edu Lobo, Chico Buarque, Ivan Lins. Artisti che hanno segnato il percorso musicale di Barbara influenzand profondamente il suo modo di cantare e che, associati alla potente verve interpretativa di Lanzoni, hanno offerto al pubblico una serata musicale all’insegna della qualità.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alberto Bruno @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

 

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

 

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

 

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

Alessandro Lanzoni e Barbara Casini @ I colori del jazz Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intervista a Moni Ovadia: “L’accoglienza dell’altro rappresenta la benedizione per il futuro”.

Moni Ovadia

Moni Ovadia

Il Forum delle Culture ospiterà “Senza confini. Ebrei e zingari”, il nuovo spettacolo dell’attore teatrale, drammaturgo, scrittore e cantante Moni Ovadia, considerato uno dei massimi esponenti della cultura occidentale nel Mondo. All’interno del Festival intitolato “In diverso canto”, in programma alla Mostra d’Oltremare di Napoli, il recital intende rappresentare una preziosa occasione di lotta al razzismo. In questa intervista, Moni Ovadia ha approfondito diversi aspetti legati sia alla sua prestigiosa carriera che alla sua filosofia di pensiero, su tutti la definizione di dignità.

Qualche giorno fa Lei ha tenuto una lectio magistralis presso il Museo della Scienza di Milano sul tema della dignità. Cosa ha spiegato agli studenti che l’hanno ascoltata e con quali parole definirebbe questo concetto tanto delicato?

Ho fatto un discorso articolato cercando di trattare diversi aspetti di una questione che in Italia non è stata dibattuta come, ad esempio, lo è stata in Germania. La definizione a mio parere più sintetica e folgorante appartiene allo scrittore premio Nobel Josè Saramago, che ha scritto questa cosa quando era in prigionia durante la dittatura fascista: “…non ci dicano com’è la dignità perché lo sappiamo già perché,  perfino quando sembrava non fosse altro che una parola, noi comprendevamo che si trattava della pura essenza della libertà nel suo senso più profondo. Quello che ci permette di dire, contro l’evidenza stessa dei fatti, che eravamo prigionieri eppure eravamo liberi”. Sono dunque partito da questa definizione articolando un’argomentazione ampia, una riflessione che si è concentrata sullo statuto dei diritti, soprattutto quelli sociali. In verità la dignità stessa precede i diritti. La dignità è qualcosa che l’essere umano sente prima dello Statuto di legge, lo sente in sé come assoluto, si tratta di una condizione assoluta a cui l’uomo ha di natura i requisiti per accedervi. Nel monoteismo abramitico la dignità si pronuncia con un termine che significa “onore a me stesso”, non a caso questo concetto viene espresso attraverso il fatto che ognuno è formato sull’impronta di Dio, contiene in sé una dimensione assoluta, quindi inviolabile. In Germania, dopo il nazismo, i padri costituenti tedeschi hanno capito e hanno messo la dignità in testa alla costituzione in modo assiomatico: “La dignità umana è intangibile”, “tutti gli organi dello stato devono garantire l’intangibilità della dignità umana”. Quando togli la dignità ad un uomo, lo riduci alla pura sopravvivenza, quindi ammazzarlo diventa solo un dettaglio.

Lei è il protagonista di un corto didattico sul rispetto della natura e lo sviluppo eco-compatibile . Di cosa narra questo lavoro, da chi è stato realizzato, con quali obiettivi e qual è stato il suo ruolo attivo in questo progetto?

Si tratta di un progetto molto divertente, pensato per i più piccoli, in cui interpreto la parte del professor Ottusus. In questo corto si immagina un mondo del futuro in cui non esiste più la natura, cancellata da macchine e bolle piene d’aria, perché ingombrante. Attraverso questo paradosso, Elisa Savi, ideatrice del progetto, mi cala nei panni di Ottusus per spiegare ai bambini l’evoluzione dei fatti. Essi, nella loro freschezza, rimangono stupiti dalla bellezza della natura, ormai concentrata nei musei, come un reperto del passato. Quando, infine, Ottusu fa scoprire loro un posto segreto in cui sono conservate tutte le semenze, essi riescono a rubarne qualcuna per piantare le prime piantine e restituire un futuro alla natura.

Ci parla dello spettacolo “Cabaret Yiddish”e di come esso si è evoluto nel corso degli anni?

Il mio spettacolo si è evoluto naturalmente, acquisendo nuove dinamiche, nuovi musicisti etc…Ora, per esempio, si è aggiunto un musicista rom ed è tornato il primo violinista, a questo aggiungo che il mio modo di raccontare si è arricchito grazie alla gavetta fatta e all’evoluzione del rapporto con il pubblico.  Questo è uno spettacolo che continua ad essere magicamente richiesto ed ha un clamoroso successo che stupisce anche me. Il suo segreto sta nel fascino delle prime forme di espressione teatrale in cui i commedianti arrivavano su un carro e allestivano lo spettacolo con pochi strumenti per raccontare il mondo al pubblico. Io, con questo spettacolo, sono riuscito a portare l’epopea di una grande diaspora al pubblico che, in questo modo, non solo fruisce di uno show divertente con musiche molto commoventi che toccano l’animo, ma si avvicina ad una serie di vicende che hanno segnato la storia del mondo occidentale.

Moni Ovadia

Moni Ovadia

Come e quando ha deciso di dare il via ai reading degli Scritti Corsari di Pier Paolo Pasolini? Qual è il suo rapporto con lo scrittore e poeta e in che modo ne ha interpretato l’opera?

Anche se non ho mai avuto il privilegio di incontrare Pasolini, per me è stato maestro di pensiero, di sapere, di arte. Nessuno ha saputo capire il mondo popolare, le sue immense ricchezze come Pasolini. Oggi non abbiamo nessuno che sia in grado di essere altrettanto lucido; Pasolini non è stato profeta, ha semplicemente capito quello che vedeva e che noi non vedevamo ancora ed io, quando leggo questi gli scritti Corsari, ci trovo sempre un nutrimento e penso che essi vadano letti  nelle scuole per capire. Sono testi ricchi di coraggio, lucidità e pathos come difficilmente è stato riscontrato altrove nella nostra storia nazionale.

Il prossimo 18/10 sarà a Napoli con lo spettacolo intitolato “Senza Confini. Ebrei e Zingari”, un contributo alla battaglia contro ogni razzismo. Ci descriverebbe questo spettacolo e cosa intende trasmettere al pubblico?

Anche questo spettacolo avrà una formula semplice. Ad accompagnarmi ci saranno 4 musicisti rom e 3 italiani, ci sarà una parte ebraica molto breve mentre tuto il resto dello spazio sarà dedicato alla cultura musicale rom e alla tragica e continua discriminazione a cui questo popolo è soggetto. I rom che collaborano con me sono miei amici, fratelli e collaboratori, sono in gran parte rumeni ed incarnano il senso più profondo di questo spettacolo. Il repertorio è vasto quanto le terre che i rom hanno attraversato, non c’è terra d’Europa che non abbiano calcato e trovo giusto parlare di loro per spiegare e condannare le vessazioni di ogni sorta che essi abitualmente subiscono per dimostrare anche che la nostra società non è guarita dalla bestia del razzismo.

Cosa pensa di iniziative come quella del Forum Universale delle Culture?

Iniziative come questa sono di estrema importanza perché o noi riusciremo a costruire l’accoglienza delle alterità, o ci saranno sempre guerre e violenze. Le differenze possono convivere e scambiarsi reciprocamente le rispettive ricchezze. Nel mio paese natìo in Bulgaria tre religioni hanno convissuto ed in 400 anni di convivenza non si è registrata una sola violenza; non è un caso che gli ebrei di Bulgaria sono stati salvati dal popolo bulgaro. L’accoglienza dell’altro rappresenta, dunque, la benedizione per il futuro.

Secondo lei esiste una dimensione artistica in grado di coniugare web-musica-social network e poesia?

Certo, dipende dalle capacità dell’artista…Uno dei più grandi cantori della storia italiana era Enzo Del Re, ascoltare lui cantare era come entrare nel tempo, quasi come se avesse vissuto per 2000 anni. Enzo si accompagnava soltanto con una sedia e questo testimonia che, fin quando la tecnologia non sarà in grado di superare la mente umana, l’arta sarà sempre una prerogativa legata alle singole capacità dell’artista in questione.

Raffaella Sbrescia

Napoli jazz winter festival: ottima la prima con “Palavras do som”

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Grande successo per il primo atteso appuntamento del Napoli jazz winter festival. Ad inaugurare la nuova edizione della rassegna musicale, diretta e organizzata da Michele Solipano, il concerto tenutosi lo scorso 10 ottobre presso l’Auditorium Salvo D’Acquisto di Napoli, intitolato “Palavras do som”: un’esperienza live che ha riunito sullo stesso palcoscenico quattro grandi artisti di caratura internazionale. Stiamo parlando di Marcio Rangel, chitarrista e compositore brasiliano noto per la sua abilità nel suonare la chitarra con la mano sinistra, Flavio Boltro, considerato uno dei più importanti trombettisti della scena jazz contemporanea, ex componente del sestetto di Michel Petrucciani, Lorenzo Tucci, annoverato tra i batteristi di maggior talento della scena jazzistica nazionale ed europea e Antonello Salis, da oltre quarant’anni protagonista della scena musicale mondiale in quanto uno dei musicisti più originali, creativi ed eclettici del nostro tempo.

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Il progetto, ideato e creato da Marcio Rangel, consiste in una creazione continua di idee che, congiunte al linguaggio del jazz afro-americano, offrono la possibilità di creare l’incontro tra due mondi musicali senza soluzione di continuità. La bellezza estetica offerta dalla forte e coinvolgente presenza scenica di questo ottimo ensemble, si coniuga alla fertile ricerca sonora e alla naturale tendenza alla contaminazione di suoni e ritmi. Le sonorità potenti nei bassi e negli acuti, sviluppate attraverso originali incroci di accordi, diteggiature, arpeggi hanno, dunque, offerto al pubblico un percorso musicale fresco e vivace, foriero di spunti e riferimenti tutti da riascoltare ed approfondire in un futuro prossimo.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

 

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

 

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

 

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

Napoli jazz winter Festival Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“In Diverso Canto”: a Napoli suoni, rituali e racconti dal mondo

IN_DIVERSO_CANTO

Tutto pronto per “In Diverso Canto”, la rassegna ideata e diretta da Gigi Di Luca nata dall’esperienza ventennale del festival Ethnos, organizzata da La Bazzarra e presentata dal Forum Universale delle Culture di Napoli e Campania. Suoni, rituali, racconti e danze senza tempo, dall’Africa all’Asia, dal Medio Oriente ai Balcani daranno voce alle tradizioni secolari e storie di lotta, canti autentici e di rivalsa, liturgie sonore e popolari. Sono sette gli spettacoli in programma dal 12 ottobre al 2 novembre nel Villaggio del Forum presso la Mostra d’Oltremare di Napoli, contenitore creato ad hoc per tracciare un ideale percorso stilistico tra musiche, culture e linguaggi apparentemente lontani. Ad inaugurare la rassegna domenica 12 ottobre all’esterno dell’Arena Flegrea (ingresso via Terracina) sarà il New Trio del compositore e pianista cubano Omar Sosa, accompagnato dal pluripremiato trombettista tedesco Joo Kraus e dal percussionista venezuelano Gustavo Ovalles. La musica del combo, sospesa tra jazz, elettronica, etnica e contemporanea, creerà un’atmosfera magica originata dall’esperienza di ciascuno dei musicisti e dall’espressione delle loro differenti radici musicali.

Cuban composer and pianist Omar Sosa.

Il 13 ottobre al Teatro Mediterraneo (ingresso piazzale Tecchio)andrà in scena Al-Kindi, uno dei migliori ensemble di musica classica araba, che accompagnerà le suggestioni dei siriani Dervisci Rotanti di Damasco in uno spettacolo evocativo e ipnotico. Una sintesi perfetta tra ricerca spirituale, danza e canto. Sabato 18 ottobre ritornerà a Napoli Moni Ovadia: il drammaturgo, scrittore e cantastorie originario di Plovdiv con la sua Stage Orchestra presenterà, sempre al Teatro Mediterraneo, il recital “Senza confini. Ebrei e zingari”. Un concerto-spettacolo fatto di racconti e sonorità klezmer, di storie rom, sinti e melodie dell’est Europa. Il giorno seguente Seun Kuti & Egypt 80 porterà sul palco allestito all’esterno dell’Arena Flegrea sonorità tipiche della più ricercata black music, fatta di ritmi incalzanti, new soul, rap, funk e testi battaglieri. Il figlio del Fela Kuti – rivoluzionario musicista e attivista nigeriano, inventore dell’afrobeat – accompagnato dai 12 musicisti della più travolgente macchina ritmica dell’Africa tropicale, presenterà l’ultimo album “A long way to the beginning”.

moni-ovadia

Moni Ovadia

Come il padre, Seun lotta con la musica per l’affermazione del proprio popolo. Lunedì 20 al Teatro Mediterraneo, invece, andrà in scena “Donne d’Oriente”. Un affascinante connubio di danza e musica nel quale Sonia Sabri, accompagnata  da Sutapa Dey e Sarvar Sabri, esplorerà le radici del kathak, una danza tradizionale che unisce elementi hindu e islamici, diffusa nell’India settentrionale tra Uttar Pradesh, Rajasthan e Madhya Pradesh. In apertura, l’esibizione del duo coreano S:um, ovvero Jiha Park (piri, saenghwang, yanggeum) e Jungmin Seo (gayageum). Il 30 ottobre Trilok Gurtu renderà omaggio a Don Cherry col suo nuovo progetto “Spellbound”Ad accompagnare il virtuoso percussionista indiano sul palco del Teatro Mediterraneo ecco Frederik Köster alla tromba, Jonathan Ihlenfeld Cuniado al basso e Tulug Tirpan al pianoforte e tastiere. Gran finale il 2 novembre con un’icona della musica sudafricana e della lotta contro l’apartheid: Hugh Masekela.

Hugh Masekela

Hugh Masekela

Il leggendario trombettista e cantante classe 1939 vincitore di due Grammy Awards, in oltre 50 anni di carriera ha esplorato le melodie tradizionali e i ritmi della sua terra riversando nella sua arte sia i colori del jazz che il pop occidentale, inventando di fatto la world music. Nella sua unica data italiana, al Teatro Mediterraneo, presenterà un live set che racchiude il meglio del suo straordinario percorso artistico che ha segnato la storia del continente nero. “In Diverso Canto” è il progetto che il festival Ethnos ha pensato per il Forum delle Culture’ sottolinea il direttore artistico Gigi Di Luca. Un attraversamento culturale che va dal Sud America al Medio Oriente passando per i Balcani, l’Asia e l’Africa. Un Unico Canto di pace intonato a più voci, con più stili e in differenti religioni. Un diverso canto per un diverso futuro d’integrazione e di unione tra i popoli.

Intervista a Cucu Diamantes: ” La mia vita tra musica e cinema”

Amor crónico

Cantante e attrice versatile, capace di passare dal pop al rock alle sonorità caraibiche, Cucu Diamantes ha collaborato con grandi nomi del panorama musicale internazionale. Il prossimo 10 ottobre l’artista sarà ospite d’eccezione durante la serata conclusiva della terza edizione di “Scoprir, mostra del cinema iberoamericano di Roma”, organizzata dal Cervantes a cura di Gianfranco Zicatelli e Jose Cantos, per presentare il film di Jorge Perugorría, “Amor crónico”, di cui Cucu è protagonista. Il progetto è, in realtà, un docu-film che segue in tour per tutta Cuba una sgargiante ed eccentrica cantante ed intreccia riprese di spettacoli dal vivo con il racconto di una storia d’amore surreale, mostrando un ritratto unico di un’artista che viaggia alla ricerca delle sue radici.

In questa intervista Cucu ha raccontato se stessa, le sue emozioni e i tanti progetti che vedono coinvolta con ruoli di primo piano.

Che cosa racconta il brano “Amor Crónico” e in che modo si lega alla trama dell’omonimo film di Jorge Perugorrìa che presenterai alla III edizione della mostra del cinema iberoamericano?

Il brano in sè parla di un amore che non vuole finire e che, con il passare del tempo, diventa “cronico” quasi come una malattia. Il titolo del film riprende il tema dell’amore inteso come sentimento rivolto al proprio paese, alla propria cultura, alle proprie radici.

cucu_diamantes_2

Come hai lavorato alla realizzazione di questo docu-film e cosa ha significato per te dare voce a questo omaggio alla canzone d’amore cubana?

Questo film è nato dalla mia collaborazione con il regista Jorge Perugorria (aka Pichi) ed è un omaggio rivolto non solo agli immigranti che ritornano alle proprie radici ma anche al cinema d’autore cubano e al neorealismo italiano, fonte d’ispirazione del cinema cubano degli anni ‘60.

Cosa ami in particolare della cultura musicale cubana?

 Adoro il fatto che le sonorità e i ritmi non hanno frontiere.

Tu che sei passata dal pop al rock alle sonorità caraibiche, in quale dimensione sonora ti senti più a tuo agio?

La mia voce è irrimediabilmente molto cubana.  Sono influenzata da tutta la musica in generale e mi sento a mio agio con tutte le sonorità possibili.

cucu

Hai tante prestigiose collaborazioni all’attivo… cosa ti hanno lasciato da un punto di vista artistico?

Una delle persone più aperte e disposta a rompere le regole quando collaboriamo insieme è Carlinhos Brown, la sua allegria e la sua vena creativa mi contagiano sempre tantissimo.

Come avete costruito tu e Andres Levin il collettivo YerbaBuena, uno dei collettivi più influenti del latin fusion di New York, e quali sono i tratti che contraddistinguono la cifra stilistica di questa realtà musicale?

Andres Levin ha portato la sua esperienza come produttore musicale (Tina Turner, Chaka Khan, Aterciopelados, David Byrne, Carlinhos Brown, ecc). Insieme abbiamo individuato sia i cantanti  che i musicisti per comporre la banda. Yerba Buena si è nutrita dall’ecletticismo musicale vivente nell’isola di Manhatan.

Cucu Diamantes in una scena tratta dal film Amor Crònico

Cucu Diamantes in una scena tratta dal film Amor Crónico

Sei stata testimonial per la campagna contro la violenza sulle donne organizzata da Amnesty International, come hai interpretato questo ruolo?

La filantropia è quello che mi fa scendere dalla mia torre d’avorio e che mi arricchisce spiritualmente. Di solito sostengo ogni campagna e movimento di non violenza contro gli esseri umani, non riesco a credere che  nel 2014 nella cosiddetta “società moderna” dobbiamo ancora lottare contro questo tipo di problemi.

Quali saranno i tuoi prossimi impegni in ambito musicale?

Ho appena finito di girare un altro film con la regia di Jorge Perugorria , la cui sceneggiatura è tratta dal racconto “Fatima o el Parque de la Fraternidad” di Miguel Barnet, vincitore del premio Juan Rulfo di letteratura.  Il mio personaggio  è quello di un transessuale della notte “habanera”. Per concludere, sto lavorando al mio nuovo album e sarò entusiasta di farvelo ascoltare molto presto!

Raffaella Sbrescia

Video: Amor crónico

Karel Music Expo: al via l’ottava edizione

 karel

La città di Cagliari conferma sempre più la propria vocazione musicale. Si terrà dal 2 al 4 ottobre  2014 l’ottava edizione del Karel Music Expo, la rassegna porterà in scena alcune meritevoli proposte della musica italiana e internazionale ma offrirà al pubblico una vasta scelta di eventi culturali, enogastronomia ed arte seguendo un obiettivo preciso: valorizzare appieno la bellezza del territorio coinvolto. Il Ghetto Ebraico, il Teatro Civico, il Bastione S.Remy ed il Teatro S.Croce  saranno le location coinvolte nel ricco programma dell’evento che, nell’arco di tre giorni, spazierà dal cantautorato all’elettronica, dal folk al blues. L’Italia sarà rappresentata dai Bud Spencer Bud Explosion, dal progetto parallelo di Andy dei Bluvertigo Fluon e dalla pesarese Maria Antonietta. Ci sarà anche il progetto Bologna Violenta, capitanato da Nicola Manzan, insieme a Giovanni Truppi, Jack Jaselli, Jules Not Jude e The Traveller. A fare gli onori di casa saranno, invece, i sardi Saffronkeira, Trees Of Mint, Stefano Cerchi e Fabio Canu. Gli ospiti internazionali saranno, infine, gli headliner The Orb, i tedeschi Mouse on Mars con le loro miscele di ambient, kraut-rock, techno e pop. Dall’Australia arriveranno gli Oh Me My e Damen Samuel, dal Portogallo la cantautrice Rita Redshoes e dall’Inghilterra i Lilies on Mars e Duke Garwood.

Prevendite
Teatro Civico di Castello | Tel: 070 6777660
www.vivaticket.it | Tel: 89 24 24
www.boxofficesardegna.it | Tel: 070 657428

Info
www.voxday.com | Tel: 070 840345 | voxdaycagliari@hotmail.com

Previous Posts Next Posts