SUO.NA: a Napoli il ritmo delle cose belle

suo.naLa città di Napoli si prepara ad una primavera di grande musica con la seconda edizione del “Suo.Na– Il ritmo delle cose belle”. Ufficio K, Wasabee e BulbArtWorks confermano di essere alcune tra le realtà più importanti del territorio grazie alla selezione di una line up di indubbia qualità. A differenza dello scorso anno, la rassegna musicale si strutturerà attraverso un vero e proprio cartellone che coinvolgerà alcune tra le location più note della città e gli appuntamenti avranno una cadenza settimanale. La kermesse prenderà via il prossimo 14 marzo e si prolungherà fino alla metà di maggio con un’ offerta musicale che spazierà dall’indie al cantautorato, dal rock al folk, passando per l’elettronica. A completare il già ricchissimo parterre, ci saranno gli opening act di alcune interessanti realtà del panorama musicale campano senza dimenticare che tutti gli appuntamenti saranno arricchiti da dj set pre e post concerto. I testimonial della campagna di promozione della kermesse saranno Gino Fastidio (Made in Sud) e Gnut che verranno coinvolti in una serie di simpatici ritratti della loro quotidianità. Da segnalare, infine, il contest organizzato dal Suo.Na: ci sono in palio 5 abbonamenti per le foto più belle e più creative, che verranno postate da tutti concorrenti, su Facebook  e su Instagram, con l’hashtag #suonaingiro. Ogni scatto dovrà contenere anche l’immagine di un foglio in cui deve essere indicato il nome della località in cui  la foto è stata realizzata, seguito dalla parola suona (Es. Napoli SUONA, Caserta SUONA etc).

Di seguito il calendario dei concerti e dei relativi opening act:

● 14 Marzo – Nobraino @ Casetta della Musica, Napoli Apre:  The George Frevis band  http://www.ufficiok.com/evento/nobraino-3/

● 21 Marzo – Piers Faccini @ Duel:Beat, Sala Tre, Napoli Apre: Pipers
http://www.ufficiok.com/evento/piers-faccini/

● 27 Marzo – Perturbazione @ Duel:Beat Sala 3, Agnano Apre: Borderline http://www.ufficiok.com/evento/perturbazione/

● 3 Aprile – Calibro 35 @ Duel:Beat Sala 3, Agnano Apre: A New Horizon http://www.ufficiok.com/evento/calibro-35/

● 11 Aprile – Brunori sas @ Duel:Beat Sala 3, Agnano Apre: la bestia CARENNE http://www.ufficiok.com/evento/brunori-sas/

● 18 Aprile – The Zen Circus @ Casetta della Musica, Napoli Apre: Giovanni Truppi  http://www.ufficiok.com/evento/zen-circus/

● 2 Maggio - Maria Antonietta @ Duel:Beat Sala 3, Agnano Apre: Bastian Contrario http://www.ufficiok.com/evento/maria-antonietta/

● 9 Maggio – Gnut @ Duel:Beat Sala 3, Agnano Apre: Dilis
http://www.ufficiok.com/evento/gnut-2/

Prevendite disponibili su:
www.go2.it
www.ufficiok.com

 

Festival di Sanremo: la vincitrice è Arisa

Arisa

Arisa

Cala il sipario sulla 64 ma edizione del Festival della canzone italiana e sul trono c’è Arisa. La cantante lucana si aggiudica la vittoria, inseguita da tempo, con il brano intitolato “Controvento”, scritto dall’ex fidanzato Giuseppe Anastasi. Con un percorso lineare e senza sbavature, l’artista non si è scomposta nemmeno al momento del fatidico annuncio, d’altronde aveva ammesso, fin dall’inizio, di essere andata a Sanremo con l’obiettivo di vincere. Gli altri due finalisti sono Raphael Gualazzi & The Bloody Beedroots che, con “Liberi o no” hanno dato vita ad un progetto musicale sicuramente innovativo ed anticonvenzionale. Sull’ultimo gradino del podio c’è Renzo Rubino: la sua “Ora” ha indubbiamente beneficiato dell’istrionica interpretazione del giovane cantautore che meritava, forse, qualcosa in più.

Cristiano De Andrè

Cristiano De Andrè

Per quanto riguarda i premi della critica i Perturbazione si aggiudicano il Premio della Sala Stampa Radio-Tv-Web Lucio Dalla con il brano “L’unica” mentre Cristiano De André, con “Invisibili”, ha vinto il Premio della Critica “Mia Martini” – Sezione Campioni e il “Premio Sergio Bardotti” per il Miglior Testo del festival. Anche Luciana Littizzetto ha assegnato i suoi esilaranti premi: “Non c’è mutanda che tenga” a Renga , “Il Mercalli” ai Perturbazione, il “Brandacujun” a Fabio Fazio, “Premio Frangia” a Noemi, “Premio antifurto di casa” ad Antonella Ruggiero, “Premio attori non protagonisti” agli orecchini di Francesco Sarcina, “Premio famiglia più numerosa in platea” a Rocco Hunt ma soprattutto il “Premio palle d’acciaio” all’Orchestra del Festival.

Maurizio Crozza e Fabio Fazio

Maurizio Crozza e Fabio Fazio

Grande successo anche per il lungo e brillante intervento di Maurizio Crozza: «Abbasserò il pil ma aumenterò il pilates, passerò dalle tute blu al bluetooth, farò una riforma al mese e la prima riforma sarà far durare il prossimo mese di marzo due anni e mezzo», dice il comico imitando il neo premier Matteo Renzi, ma il top è stata la validissima prova canora sulle note di “Madamina il catalogo è questo”, tratta dal “Don Giovanni’ di Mozart”, prontamente rivisitata per l’occasione: «Anghelina il catalogo è questo, di tesori ne abbiamo un fottìo, con miliardi 240 rimontiamo Pompei a Berlino, con 300 seghiamo il Cervino, te lo montiam tra vasca e bidet, che da voi non c’è». Crozza punta il dito anche contro la “cazzata più grande dell’universo” detta, qualche giorno fa, da John Elkann sui giovani che stanno a casa: «I giovani stanno a casa soprattutto perché non hanno ereditato la Fiat da tuo nonno», dice il comico tra gli applausi. Infine, una frecciatina anche per Grillo, parlando di Napoleone, che avrebbe rischiato di nascere a Genova: «A Genova c’è già nato Beppe Grillo: ti immagini un altro pazzo mitomane. Sarebbe stato troppo».

Luciano Ligabue

Luciano Ligabue

Pubblico in visibilio con l’arrivo di Luciano Ligabue, che in veste di super ospite, ha emozionato il pubblico con “Certe notti”, una meravigliosa versione acustica de “Il giorno di dolore che uno ha” e le più recenti “Il sale della terra” e  “Per sempre”, tratte dal nuovo album “Mondovisione”, già vincitore di ben 5 dischi di platino. Davvero intensa e, per certi versi, straniante, l’interpretazione che il giovane e talentuoso cantante belga Stromae ha fatto del suo ultimo successo intitolato “Formidable”: l’artista ha interpretato un personaggio ubriaco e abbandonato a sé stesso lasciando il pubblico interdetto…ottima prova.

Pif

Pif

L’ultima considerazione va a Pif: Pierfrancesco Diliberto ha ottenuto consensi unanimi per il suo brillante lavoro di costruzione del Pre-festival, ironicamente intitolato “Sanromolo”. I suoi clip realizzati dal regista hanno offerto un nitido di ritratto del dietro le quinte con stralci di party, retroscena, collezionisti di foto e autografi, starlette in cerca di notorietà mentre, tutt’intorno, la città in fermento e l’economia locale beneficiavano del clamore generato dal carrozzone festivaliero; una questione di talento naturale.

Infine una buona notizia: il Sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato ha annunciato, proprio all’ultimo minuto, che lunedì saranno stanziati 150 mila Euro per salvare l’Orchestra Sinfonica di Sanremo e che  100 mila  euro  saranno devoluti a favore del Club Tenco.

La classifica finale completa:

1) Arisa
2) Raphael Gualazzi  & The Bloody Beetroots
3) Renzo Rubino
4) Francesco Renga
5)Noemi
6) Perturbazione
7) Cristiano De André
8) Frankie hi-nrg
9) Giusy Ferreri
10) Francesco Sàrcina
11) Giuliano Palma
12) Antonella Ruggiero
13) Ron

Raffaella Sbrescia

Festival di Sanremo: Rocco Hunt vince la sezione giovani con “Nu juorno buono”

Francesco Di Giacomo

Francesco Di Giacomo

Il mondo della musica perde Francesco Di Giacomo. Voce solista del gruppo Banco del Mutuo Soccorso ed importante esponente del progressive rock italiano, l’artista è rimasto vittima di un incidente stradale, conseguente ad un malore cardiaco.

Rocco Hunt

Rocco Hunt

Beffarda è la vita che, nello stesso giorno in cui ci priva di un grande uomo e di un grande cantante, ci regala una giovane e promessa musicale. Si tratta del rapper campano Rocco Hunt che si è, infatti, aggiudicato la vittoria della sezione “Nuove Proposte” del 64 mo Festival di Sanremo con il brano “Nu juorno buono”. Definito da alcuni “poeta urbano”, Rocco propone un nuovo modo di rappare, forte di un testo deciso, sensato, propositivo. Non sono mancate nemmeno le polemiche riferite ad un’ipotetica strumentalizzazione del discorso legato alla terra dei fuochi, presente nel testo, ma i presupposti di chi intende sostenere questa tesi non hanno valide motivazioni per poter stare in piedi. Questo ragazzo ha del talento così come lo hanno anche Diodato, The Niro e Zibba. Mai come quest’anno i giovani della sezione nuove proposte sono degli artisti con un percorso artistico ben delineato ed una personalità stilistica e vocale da tenere in grande considerazione. Da sottolineare è, inoltre, il fatto che Zibba si è aggiudicato il Premio della critica Mia Martini, sezione nuove proposte, insieme al premio della sala stampa Lucio Dalla, a testimonianza del grande riscontro che l’artista ha ottenuto tra gli addetti ai lavori.

Renzo Rubini e Simona Molinari

Renzo Rubini e Simona Molinari

Per quanto riguarda l’andamento generale della quarta serata, interamente dedicata ai grandi cantautori della tradizione italiana, in linea con le storiche attività del Club Tenco, tutti i concorrenti della sezione “campioni” si sono cimentati in una reinterpretazione personalizzata di brani a loro scelta. Tra tutti, è il caso di focalizzarsi sul delicato ed emozionante duetto di Renzo Rubino (che si aggiudicato il premio della critica per il miglior arrangiamento con il brano “Per sempre e poi basta”) e Simona Molinari sulle note di “Non arrossire”, appartenente al repertorio dell’indimenticabile Giorgio Gaber: voci cristalline, occhi lucidi, intensità espressiva e grande affiatamento tra i due artisti hanno convinto il pubblico a casa ed in platea. Molto particolare anche la rivisitazione che Arisa ha fatto di “Cuccuruccù”, il brano di Franco Battiato, insieme a degli ispiratissimi Who Made Who. Davvero bizzarra, invece, la performance di The Bloody Bedroots e Raphael Gualazzi che hanno omaggiato l’eterna “Volare” di Domenico Modugno insieme a Tommy Lee dei Mötley Crüe.

Francesco Sinigallia

Francesco Sinigallia

Molto dolce è stata, inoltre, la spiegazione che Riccardo Sinigallia, squalificato dal festival per aver eseguito la canzone intitolata “Prima di andare via”, la scorsa estate in un club a Cremona, ha dato in diretta al pubblico dell’Ariston: “In genere canto per pochissime persone e quel pomeriggio un mio carissimo amico mi aveva chiesto di cantare questo brano e l’ho accontentato. Nel tempo il brano è cambiato tantissimo e, tra l’altro, non avrei mai pensato che sarei stato scelto per partecipare al festival. In ogni caso non presenterò ricorso anzi, grazie per la luce che mi avete dato e che non avevo mai avuto prima”. Commosso di fronte alla sincera emozione di Sinigallia, il direttore artistico del festival Fabio Fazio ha, quindi, invitato il cantautore ad esibirsi lo stesso durante la serata finale del Festival, seppur, chiaramente, fuori concorso.

Paolo Nutini

Paolo Nutini

Sul fronte ospiti, i momenti topici sono stati tre: Mengoni in apertura con Endrigo, Gino Paoli e Danilo Rea, per un ampio omaggio alla scuola cantautorale genovese, e Paolo Nutini in chiusura. “La magia della musica può farti ricordare cose che stai già dimenticando”, con queste parole Gino Paoli ha introdotto il suo medley: “Ritornerai”, “Vedrai vedrai”, “Il nostro concerto” e ‘Il cielo in un stanza’, hanno lanciato il pubblico in una lunga e sentita standing ovation. Grande sorpresa, in chiusura, per l’omaggio che Paolo Nutini ha voluto fare a Lucio Dalla cantando “Caruso”. Il cantautore italo-scozzese ha poi concluso il suo graditissimo intervento musicale con “Candy” ed il nuovo singolo “Scream” , che anticipa il terzo album intitolato “Caustic Love”, in uscita il prossimo 15 aprile.

Raffaella Sbrescia

Sanremo Club: Marco Mengoni incanta l’Ariston con Endrigo

Marco Mengoni

Marco Mengoni

Classe, eleganza e delicatezza i tratti chiave della speciale interpretazione che Marco Mengoni ha fatto di “Io che amo solo te”, l’indimenticabile brano di Sergio Endrigo, in occasione di “Sanremo Club”, la serata dedicata dal Festival di Sanremo ai grandi cantautori del passato musicale italiano. “Il poeta dell’amore” lo chiamavano, nei lontani anni ’60 targati Beatles, eppure oggi le parole pure, semplici e genuine di Endrigo hanno risuonato, illuminate da nuova luce, nell’Ariston e nei cuori di tantissimi ascoltatori appassionati. Felice ed emozionata anche la figlia del cantautore Claudia Endrigo che, attraverso i suoi canali social, ha ringraziato Marco Mengoni per aver saputo interpretare con garbo e grazia la poesia di un sentimento puro e prezioso come quello di cui parla il testo. Solo un anno fa proprio Marco Mengoni, non solo vinceva il Festival di Sanremo, ma in un venerdì come questo, cantava “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco: per chi ha avuto la fortuna di assistere a quel momento ricorderà piuttosto facilmente e, forse ancora con un pò di emozione, il forte impatto emotivo che quella canzone ebbe sul giovane cantautore. Quello che davvero colpisce di Marco Mengoni, che ha colto l’occasione per ringraziare pubblicamente la famiglia Tenco anche stasera sul palco dell’Ariston, è la sua più che rara capacità di entrare nello spirito dei gioielli musicali del passato, facendoli propri e regalando loro una sicura eternità.

Raffaella Sbrescia

Festival di Sanremo: l’Ariston balla con Arbore e Hunt vince il premio Assomusica

Renzo Arbore

Renzo Arbore

In attesa della serata dedicata al Club Tenco e alla prestigiosa tradizione cantautorale italiana, il Festival di Sanremo fa i conti con l’auditel e, sebbene, gli ascolti non siano stati all’altezza delle aspettative, c’è da dire che l’offerta musicale ed artistica dello scorso giovedì è stata sicuramente molto buona. Partirei subito con una velocissima carrellata comprensiva dei momenti clou della serata: dall’omaggio fatto dalla Filarmonica del Teatro la Fenice di Venezia al Maestro Claudio Abbado, alla spettacolare performance del ballerino Dergin Tokmak, al monologo di Flavio Caroli, dedicato a Van Gogh, fino al riuscitissimo flashmob canoro, realizzato a sorpresa, dai trenta cantanti israeliani del gruppo denominato Shai Fishman and the a cappella all stars. Il climax della serata è stato raggiunto con l’attesa performance di Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana: il fascino della tradizione classica napoletana ha letteralmente conquistato il teatro Ariston e, a memoria di trentenne, non ricordo di aver mai visto platea, sala stampa e galleria dimenarsi in maniera così spensierata. Non è mancata nemmeno una preziosa parentesi acustica con la delicata voce di Damien Rice che ha eseguito “Cannon ball” e “Blower’s daughter”.

Rocco Hunt, vincitore del Premio Assomusica

Rocco Hunt, vincitore del Premio Assomusica

Grande entusiasmo anche per la gara dei giovani che ieri sera ha visto sul palco il diciannovenne Rocco Hunt con “Nu juorno buono”, Veronica De Simone con “Nuvole che passano”, The Niro con “1969” e Vadim con “La modernità”. A passare il turno sono Hunt, vincitore del premio Assomusica, e The Niro. Il primo è un giovane rapper dallo stile personale e con un testo molto forte, il secondo è un artista dotato di una vocalità davvero fuori dal comune, sarà una sfida interessante! Per quanto riguarda gli artisti in gara, la classifica provvisoria vede Renga, Arisa e Rubino sul podio, seguiti dai Perturbazione, Gualazzi and The Bloody Bedroots, Cristiano De Andrè, Giusy Ferreri, Antonella Ruggiero, Noemi, Riccardo Sinigallia (a rischio squalifica, dopo la segnalazione di un’esecuzione del brano “Prima di andare via”, avvenuta lo scorso giugno), Sàrcina, Giuliano Palma, Ron e Frankie Hi Rng.  In attesa di scoprire se questi primi risultati influenzeranno o meno il verdetto finale, non rimane che capire se le esibizioni di stasera cambieranno le carte in tavola.

Raffaella Sbrescia

Vò on the Folks: Antonella Ruggiero e Maurizio Camardi in “Universi diversi”

Universi Diversi (2)Vò on the Folks è una rassegna musicale ad alto impatto emotivo che, sotto l’attenta supervisione del direttore artistico Paolo Sgevano, è giunta alla XIX edizione senza risentire minimamente dello scorrere del tempo. Il segreto del successo di questa manifestazione, organizzata dalla Sala della Comunità di Vo’ di Brendola, in collaborazione con l’assessorato comunale alla Cultura e la Cassa Rurale e Artigiana, risiede principalmente negli obiettivi che essa si prefigge, ovvero regalare al pubblico una parentesi musicale in grado di discostarsi fortemente da qualsiasi tipo di stereotipo. Vò on the Folks è una parabola evolutiva in continuo movimento e, anche quest’anno, l’offerta musicale è davvero molto vasta. A tal proposito è opportuno annunciare il prossimo appuntamento in programma: si tratta di un concerto intitolato “Universi diversi”, proprio come il progetto live e discografico ideato dal musicologo e sassofonista padovano Maurizio Camardi e della nota cantante Antonella Ruggiero. Questi due artisti si esibiranno insieme il prossimo 1 marzo 2014 presso la Sala della Comunità di Brendola (Vicenza) per un intenso scambio di energie creative: world music, jazz, folk e musica d’autore si fonderanno tra loro, alla ricerca di un equilibrio musicale elegante e ricercato. Ad accompagnare i due artisti saranno Francesco Signorini alle tastiere, Federico Malaman al basso, Davide Devito alla batteria e il percussionista cubano Ernesttico (al secolo Ernesto Rodriguez).

Festival di Sanremo: Renzo Rubino conquista l’Ariston

Onestà, intelligenza, amore, libertà, generosità: queste le parole chiave del testo di Alberto Manzi, omaggiato da Claudio Santamaria in apertura della seconda serata del 64mo Festival di Sanremo. La rivendicazione del possesso del proprio spirito critico e l’invito a cercare nel proprio cuore la voglia riprovare a credere in sé stessi e nel prossimo sono il messaggio migliore che il Festival potesse rivolgere al pubblico in un’era in cui tutto questo rappresenta un miraggio buonista ed anacronistico.

Fabio Fazio e Rufus Wainwright

Fabio Fazio e Rufus Wainwright

Come ribadito più volte questa mattina da Fabio Fazio, in conferenza stampa, la linea orizzontale del Festival intende seguire un percorso incentrato sulla tradizione popolare, ecco dunque spiegate le presenze delle gemelle Kessler e il monologo della signora Franca Valeri. Invece di affidarsi a degli stereotipati filmati in bianco e nero, la direzione artistica del festival ha cercato di omaggiare i 60 anni della Rai lasciando che anche i più giovani potessero conoscere dal vivo un pezzetto della storia del proprio paese. Per quando riguarda la linea verticale seguita dalla super kermesse, la scelta di ospiti di un certo calibro qualitativo rappresenta un inequivocabile punto di forza: pensiamo alla magistrale perfomance di Rufus Wainwright che ha eseguito “Cigarettes And Chocolate Milk”, un brano ricco di pulsioni emotive, e “Across The Universe”, un grande classico dei Beatles.

Fabio Fazio e Claudio Baglioni

Fabio Fazio e Claudio Baglioni

Ad unire generazioni di ieri e di oggi ci ha pensato Claudio Baglioni che, dopo 29 anni, è tornato sul palco dell’Ariston per un meraviglioso medley dei suoi più grandi successi: “Questo piccolo grande amore”, “E tu”, “Strada facendo”, “Avrai”, “Mille giorni di te e di me” e “Con voi”, il brano che dà il titolo al suo nuovo progetto, incentrato sull’idea della musica intesa come energia in grado di  animare il cantiere della ricostruzione e farci ritrovare speranza nel futuro e voglia di ripartire.

Visto che sono stati in tanti a constatare il piccolissimo spazio concesso alle cosiddette nuove proposte, mi piacerebbe iniziare l’analisi delle canzoni in gara partendo proprio dai “giovani” che ieri si sono esibiti poco dopo la mezzanotte ma che, tuttavia, hanno portato a Sanremo dei brani assolutamente interessanti. A passare il turno sono stati Diodato e Zibba, rispettivamente con “Babilonia” e “Senza di te”: si tratta di due canzoni molto belle con due sound diametralmente opposti, l’uno più vicino al pop tradizionale, l’altro più sperimentale, arricchito da interessanti tonalità reggae.

Le altre due giovani proposte, che troveranno comunque spazio durante la finale di sabato sera, sono Bianca, che ha cantato il brano “Saprai”, forse un po’ troppo tradizionalista, e Filippo Graziani che, con “Le cose belle”, ha offerto un ampio saggio della propria energia vocale e carismatica.

Renzo Rubino

Renzo Rubino

Per quanto riguarda i “Big”, invece, niente di particolarmente nuovo sotto il sole. Ad aprire la gara è Francesco Renga che accede alla finale con “Vivendo adesso”, il brano scritto per lui da Elisa Toffoli. Disinvolto e stiloso sul palco, il cantante si mostra sempre uguale a sé stesso. Segue Giuliano Palma: un’interpretazione energica di “Così lontano”, brano firmato da Nina Zilli, porta l’indelebile timbro dell’autrice penalizzando, così, il cantante. La prima donna della serata è Noemi: trucco, parrucco e abito meriterebbero un discorso a parte ma, in questa sede, mi limiterò a dire che sia “Un uomo e un albero” che “Bagnati dal sole”, brano finalista, sono due canzoni davvero molto belle e la consueta carica interpretativa della cantante costituisce un sicuro surplus ultra. Arriviamo, dunque, all’ipotetico vincitore del festival, ovvero Renzo Rubino: giovane, originale, geniale, emozionante. La sua perfomance ha conquistato l’intero teatro, “Ora” e “Per sempre e poi basta” sono due perle, arricchite da un bell’arrangiamento musicale; chiamasi talento. Bella anche la performance di Ron che, seppur privo di originalità, rimane pur sempre un grande cantautore italiano e non sottovaluterei il fatto che si presenterà in finale con un brano inaspettatamente folk quale è “Sing in the rain”. Troppo somigliante alla sua precedente vita con i Tiromancino è stata, invece, la prestazione canora di Riccardo Sinigallia di cui riascolteremo il brano intitolato “Prima di andare via”, già, proprio come quello di Neffa. A chiudere la carrellata dei “campioni” in gara è Francesco Sàrcina: “Nel tuo sorriso” conquista i voti necessari per passare il turno ma le chitarre di “In questa città” meritavano molto di più. Non rimane che riascoltare per bene il tutto questa sera e cogliere eventuali nuove impressioni. Per il resto non sottovaluterei l’omaggio che verrà fatto al maestro Claudio Abbado, in apertura della terza serata, e gli ospiti in programma da Renzo Arbore, volto storico della tv e della musica italiana, all’astronauta Luca Parmitano, al cantautore irlandese Damien Rice, fino all’attesissimo Paolo Nutini.

Raffaella Sbrescia

Festival di Sanremo: la gara entra nel vivo

manifesto sanremoEntra nel vivo la 64ma edizione del Festival di Sanremo: con il commento fatto conferenza stampa poche ore fa dal direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, si scopre che gli operai, protagonisti della protesta in apertura della kermesse, sono Antonio Sollazzo, Mario Marsicano, Salvatore Ferrigno e Mariarosaria Pascale. Dipendenti del Consorzio del bacino di Napoli e Caserta, questi uomini hanno cercato, nel modo più mediatico possibile, di trovare un interlocutore della loro disperazione e di quella di tante altre famiglie…apparentemente lo hanno trovato in Fazio che, leggendo la loro lettera di protesta in diretta, ha dato voce ad una piccola rappresentanza di un paese alla deriva. In molti hanno pensato ad una farsa, ad un episodio costruito a tavolino ma non è giusto cercare sempre del marcio ovunque, il punto è capire che l’Italia è anche, e soprattutto, questo. Il monologo di Fazio sulla bellezza si rifaceva ad una bellezza che non ci appartiene più, siamo cinici, siamo opportunisti, siamo disillusi e pronti a puntare il dito. Anche sul web, dove il Festival di Sanremo sta ottenendo un grande successo, con più di 9 milioni di pagine visualizzate, il commento degli utenti non è stato quasi mai positivo.

Leggendo un po’ di rassegna stampa, questa mattina, mi ha colpito leggere che qualcuno ha definito il pubblico italiano molto simile agli spettatori degli antichi giochi romani, che avevano luogo nel Colosseo: il divertimento sta nel guardare affondare gli altri per sentirsi migliori.

Ora, partendo dal presupposto che dopo 64 anni il Festival è, e rimane, l’evento mediatico più seguito del paese un motivo ci sarà, il motivo è che ormai si tratta di un’istituzione e, in quanto tale, è soggetta a critiche ed attacchi. In base a questa constatazione, partiamo subito da quello che più o meno oggettivamente non ha funzionato durante la prima serata della kermesse: in primis la pessima esibizione di Laetitia Casta che, insieme a Fazio nei panni di un esistenzialista francese, ha annoiato veramente tutti tra stonature, coreografie insulse e sguardi melensi. In molti si sono anche lamentati dei soliti siparietti tra i conduttori Fazio e Littizzetto ma, in tutta onestà, se non fosse stato per le incursioni di Luciana, seppur a tratti molto scontate, la puntata sarebbe stata ancor meno coinvolgente.

 Ma arriviamo all’argomento centrale di questa analisi: la musica. Prima di tutto è doveroso sottolineare la grande emozione di Luciano Ligabue che ha omaggiato Fabrizio De Andrè interpretando il brano “Creuza de ma”, accompagnato da Mauro Pagani: un momento davvero intenso, in grado di ripristinare gli animi scombussolati della platea fisica e virtuale. Per quanto riguarda la gara, la prima a cantare è Arisa: abbigliamento sensuale, trasparenze vedo non vedo e una voce cristallina sono le sue carte vincenti e tra i due brani proposti passa “Controvento”. Segue Frankie Hi Rng: Francesco Di Gesù è in ottima forma, secondo i più vagamente “infighito” nel vestire. “Un uomo è vitale se fa respirare”, canta in “Un uomo è vivo”, ma alla fine passa in finale il brano intitolato “Pedala”: un potenziale tormentone. Il bolero firmato da Cristina Donà, interpretato da Antonella Ruggiero, non conquista il pubblico, forse irrigidito dall’eterea classe della storica cantante dei Matia Bazar che, riesce, tuttavia, ad ammaliare i veri intenditori con i suoi inimitabili vocalizzi in “Da lontano”. Al sopraggiungere della tanto conclamata coppia formata da Raphael Gualazzi & The Bloody Bedroots la curiosità raggiunge, forse, il picco massimo: “Tanto ci sei” delude le aspettative con un arrangiamento che sa di tutto e niente mentre “Liberi o no” è un tentativo di sperimentazione musicale, il risultato è, comunque, al di sotto delle aspettative.

Raffaella Carrà

Raffaella Carrà

Il terzo ospite della serata è Raffaella Carrà: icona di un’epoca che non c’è più, eppure attuale nel palese richiamo alla controversa figura della contemporanea Lady Gaga. Elastica, tonica, vitale, a sett’anni la Raffa nazionale riscuote consensi come se non ci fosse un domani e, qualora non bastasse, è stata anche l’unica a lanciare un appello a favore dei due Marò italiani arrestati in India, ormai troppo tempo fa.

Tornando alla gara ci troviamo a commentare la performance di Cristiano De Andrè che, nel brano “Invisibili”, ha cercato di convogliare sentimenti, emozioni e ricordi. Il risultato è stato, per alcuni, molto toccante, per altri un malriuscito tentativo di imitazione del compianto padre. Per me: da riascoltare. La seconda canzone proposta dal cantante, che sarà poi quella a passare in finale, è “Il cielo è vuoto”, i cui archi ricordano molto qualche più famosa melodia dei Coldplay.

La vera rivelazione della serata sono i Perturbazione: freschi, orecchiabili, sfiziosi…in una parola originali. Il gruppo ha riscosso un notevole successo sia con “L’unica”, il brano che ha passato il turno, sia con “L’Italia vista dal bar”: potenziali vincitori del Festival.

Cat Stevens

Cat Stevens

Il momento poesia è affidato da Yussuf Islam (Cat Stevens): “Peace Train”, un accenno a “All you neeed is love” dei Beatles e la celeberrima “Father and Son” lanciano il pubblico dell’Ariston, e penso proprio anche quello da casa, in una spontanea e sentita standing ovation: una preziosa parentesi che ha risollevato le sorti dell’intera serata.

Chiude la carrellata dei big Giusy Ferreri che, a differenza delle aspettative, riesce a ritagliarsi una fetta di consensi con il brano intitolato “Ti porto a cena con me”.

Alla luce di quanto visto e ascoltato, la curiosità  e la speranza di scoprire se qualcuno avrà davvero osato con qualcosa di inatteso crescono di ora in ora. L’appuntamento è per questa sera!

Raffaella Sbrescia

Festival di Sanremo: idillio tra Fazio e Casta. Grande attesa per l’omaggio di Ligabue a De Andrè

Fabio Fazio e Laetitia Casta

Fabio Fazio e Laetitia Casta

Prenderà il via, questa sera, la 64ma edizione del Festival di Sanremo. L’apertura della kermesse sarà affidata a Luciano Ligabue che, dopo l’annuncio a sorpresa di ieri mattina, sarà sul palco del Teatro Ariston per rendere omaggio al grande cantautore  Fabrizio Dè Andre, di cui ricorre proprio oggi l’anniversario della nascita, a 15 anni dalla sua scomparsa. Come già detto, saranno i 7 i “big” ad esibirsi durante la prima serata del Festival. Si tratta di: Arisa, Frankie Hi Nrg, Antonella Ruggiero, Raphael Gualazzi con Bloody Bedroots, Cristiano De Andrè, Perturbazione e Giusy Ferreri. Grande attesa anche per l’omaggio che Laetitia Casta ha presentato, in conferenza stampa, presso la sala Lucio Dalla del Palafiori: si tratterà di uno sketch, che coinvolgerà anche Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, studiato con l’intento di omaggiare non solo i 60 anni della Rai Radiotelevisione italiana, ma anche due grandi nomi del cinema italiano quali Monica Vitti e Alberto Sordi, attraverso la rivisitazione della celebre ‘Ma ‘ndo vai…’, del film “Polvere di stelle”. Grande è  l’affiatamento tra l’attrice e top model Laetitia Casta e Fazio il quale ne ha, a più riprese, sottolineato la bellezza, anche interiore. L’attrice sarà, inoltre, tra gli ospiti della prossima puntata del programma tv “Che tempo che fa”, in onda eccezionalmente su Rai1, domenica 23 febbraio, per presentare il suo ultimo film, intitolato “Una donna per amica”.

Presenti in sala stampa anche le signore Latorre e Girone. Le mogli dei due Marò italiani, coinvolti nel caso diplomatico che interessa, ormai da svariato tempo, la politica estera italiana, sono state invitate dal sindaco di Sanremo Zoccarato, proprio nel giorno in cui la Corte Suprema indiana ha deciso di rinviare  nuovamente l’udienza sul caso dei Maro’ a lunedì 24 febbraio alle 14 (le 9,30 in Italia), in segno di rispetto e vicinanza alle famiglie dei due militari in un momento molto delicato.

Nonostante le ripetute domande dei giornalisti riferite all’eventuale irruzione di Beppe Grillo durante la diretta televisiva, il direttore di Rai 1 Giancarlo Leone ha, inoltre, continuato a rassicurare i presenti e a dirsi assolutamente fiducioso sulla corretta condotta del leader del Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda gli ospiti della prima puntata questa sera ci saranno, tra gli altri, Raffaella Carrà e Yusuf Cat Stevens, il quale canterà  tre brani. Secondo indiscrezioni si tratta di “Father and Son”, “Peace Train”  e un inedito.

Raffaella Sbrescia

Festival di Sanremo: le “24 ore terribili” tra polemiche e annunci a sorpresa

sanremoCi siamo le “24 ore terribili” pre Festival di Sanremo, così come le ha definite questa mattina Fabio Fazio in conferenza stampa, stanno per esaurirsi e, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, tutto è pronto per la 64 ma edizione del Festival della Canzone italiana. Ad inaugurare la prima puntata sarà un filmato di Pif che, presente questa mattina in sala stampa, ha più volte ribadito di essere felice di poter accedere dovunque, per portare a compimento la sua “missione segreta”. Tantissimi i punti all’ordine del giorno: le domande dei giornalisti si sono subito focalizzate su due ipotetiche “gatte da pelare” come la presenza del cantautore Rufus Wainwright, noto per alcune canzoni considerate blasfeme, su tutte “Gay Messiah”, e l’eventuale interruzione di trasmissione da parte del leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo il quale, secondo indiscrezioni, dovrebbe aver acquistato un biglietto per assistere alla serata di domani sera. Piuttosto omogenee sono state le risposte ai suddetti quesiti: per quanto riguarda l’esibizione di Rufus, è stato subito chiarito che l’artista canterà “Across the Universe” dei Beatles e “Cigarettes and Chocolate Milk”, scongiurando, dunque, eventuali boicottaggi, corsi e ricorsi di svariata natura.  Molto più spinosa è la questione relativa ad un’ipotetica incursione grillina; anche in questo caso presentatori e dirigenti si sono mostrati assolutamente fiduciosi nel non aspettarsi assolutamente alcun intervento dal Beppe furioso ma è parso in qualche modo evidente che i toni siano rimasti volutamente molto pacati per non cadere in eventuali provocazioni, in ogni caso c’è da credere che sia stato pensato un piano a-b-c eccome!

Tornando all’argomento principe del Festival, quale è la musica, la scaletta della prima serata vedrà sul palco Arisa, Frankie Hi Nrg, Antonella Ruggiero, Raphael Gualazzi, Cristiano De Andrè, i Perturbazione e Giusy Ferreri.  Tra gli ospiti ci saranno, invece, Laetitia Casta, Raffaella Carrà e Yusuf Cat Stevens ma la vera novità dell’ultimo minuto è la presenza di Luciano Ligabue, inizialmente prevista solo per la finalissima. L’artista ha chiamato Fabio Fazio, proprio durante la conferenza stampa, confermando, in diretta, che domani salirà sul palco dell’Ariston con un omaggio a Fabrizio De Andrè.

Tanti anche i cosiddetti Presenters: Tito Stagno, le tuffatrici Tania Cagnotto/Francesca Dallapè, Luigi Naldini, Amaurys Peres, Cristiana Capotondi, Massimo Gramellini e Marco Bocci. Per quanto riguarda le nuove proposte del Festival, è stato ribadito che si esibiranno tutte tra mercoledì e giovedì ma, a differenza degli altri anni, ciascuno degli 8 Giovani, avrà uno spazio di un minuto anche durante la serata finale, a prescindere dal fatto che si tratti di vincitori o vinti, per un’ulteriore chance di visibilità. Cosa aggiungere? Il saldo attivo, raggiunto grazie ai proventi delle pubblicità e ai 600 mila euro di biglietti venduti, renderanno il Festival molto meno costoso per le tasche di “mamma Rai”… per il resto non ci rimane che attendere, che si alzi il sipario del Teatro Ariston perché Sanremo è Sanremo.

Raffaella Sbrescia

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