Ritratti di Sanremo. Aiello: Al Festival presento “Ora” e il mio nuovo pop “Meridionale”

Cosentino di nascita, romano di adozione, AIELLO parteciperà al Festival di Sanremo 2021 nella sezione Campioni con il brano “ORA”, che sarà incluso, così come i precedenti singoli estratti, nella tracklist del nuovo progetto discografico dell’artista intitolato “Meridionale” in uscita il 12 marzo 2021.

MERIDIONALE AIELLO

“Il mio secondo disco è un progetto a cui tengo particolarmente. Dopo “Ex-Voto”, questo nuovo lavoro rappresenta un modo per provare a confermare a chi mi ha apprezzato che non si è trattato solo di un abbaglio. Si tratta di un lavoro di grande onestà e trasparenza, l’ho portato avanti senza tradirmi cercando di fare un passo in avanti e di evolvermi seguendo il mio modo di vivere la musica. Il titolo rispecchia le mie origini e omaggia la Calabria, la terra che mi ha dato la voce. Una terra spigolosa, aspra, piena di ombre ma molto bella e molto generosa, circondata dal mare e dai sapori forti. Volevo accendere una luce su una terra di cui si parla poco, non si tratta di dualismo; vivo a Roma e amo Milano. Il meridione appartiene a tutti e la musica è contaminazione, è mescolare cose diverse e questa è la mia visione. Nel mio album ascolterete pop, clubbing, sonorità street, urban, classic in un turbinio di colori diversi.

La mescolanza tra generi musicali non è un lavoro artificioso. La mia terra è stata particolarmente soggetta a diverse colonizzazioni, ho voluto racchiudere un percorso culturale nel mio linguaggio contemporaneo, parlo di storie nuove ma anche di qualche storia che non sono riuscito a cancellare. Il disco gode della presenza di tre produttori: Brail, Alessandro Forte e MACE che, invece, ha coprodotto il brano sanremese. Sulla base di questa premessa spero che l’ascolto possa offrire diversi spunti. Ragiono in ottica di live, da spettatore ho sempre sognato una musica fatta di abbracci, lacrime e sudore; questa è la mia visione. La carnalità e la passione sono due caratteristiche che mi rispecchiano e che ho sempre riscontrato nelle popolazioni del sud del mondo nonché nel mio modo di vedere le cose e soprattutto la musica.

Nel brano “Ora” racconto la storia di un ragazzo che si appresta a vivere una storia d’amore e, come spesso accade, lo fa tramite il sesso: un sesso curativo ma non abbastanza, tossico ma solo in parte. Si tratta di un pezzo molto carnale, urlo di essere stato uno stronzo, non è banale ammetterlo, di solito è più facile incolpare qualcun altro, lo stronzo sono stato io e me ne assumo la responsabilità.

Ero solo nella mia casa di Roma, ho realizzato di avere delle colpe, ho parlato di sesso, un sesso speciale, che ho definito ibuprofene. Sono scappato, me sono pentito, non si può tornare indietro ma era giusto che chiedessi a me stesso cosa fosse accaduto e spiegarmelo. Ho voluto vestire le parole in modo non scontato, non volevo tradire la mia visione di musica.

 

Sono sempre stato un fan del Festival di Sanremo, tanti lo considerano pesante ma alla fine siamo tutti a guardarlo e a giudicarlo. Non ho mai pensato che fosse un passaggio obbligato per la carriera, l’anno scorso non ci pensavo assolutamente e neanche qualche mese fa, poi il momento particolare ha inciso. Sanremo è il più grande palco della musica live, Amadeus ha allargato molto i generi, il cast è cool, contemporaneo, giovane. Nel mio brano pop, classic e urban si incrociano provando a essere veraci alla ricerca di larghi abbracci sempre più stretti. Il Festival mi darà tre grandi regali: suonare con una grande orchestra, arrivare al maggior numero di persone possibili e poter tornare a suonare dal vivo. Inutile prevedere grande forza e consapevolezza, arrivo sul palco con coscienza maggiore e forte del fatto che tutto questo me lo sono sudato da solo se non con il sostegno delle persone che credono che io valga qualcosa. Ai tuoi live arrivi con una certa tensione ma ti senti anche protetto, a Sanremo sarò tra i big ma sarò il più piccolo dei big, avrò la responsabilità di conquistare tutti, un ruolo molto più difficile che cantare a casa propria. Se dovessi arrivare ultimo e avere i concerti pieni andrebbe benissimo così.

Aiello_ph Gabriele Gregis

Aiello_ph Gabriele Gregis

Sto lavorando per crescere e spero che questo traspaia soprattutto dal mio nuovo lavoro. Porto come esempio il feat. con Sum un’artista napoletana della scena r’nb che vive tra Milano e Londra. Ho chiesto un feat di qualità con un talento in fase di fioritura e l’ho incontrata personalmente al Giffoni Film Festival. Volevo Napoli nel mio disco, la volevo donna, brava, figa, cool e di alto livello. Quando lavoravamo al brano “Di te, niente” ho vissuto tutto il tuo entusiamo e spero di meritarmi la sua fiducia. Anche un artista piccolo rischia nell’ affiancarsi ad un altro progetto in via di sviluppo a cui si viene poi affiancati in seguito. Culturalmente la Campania e la Calabria sono legate da sempre, quella magia che immaginavo possibile si è concretizzata e ne sono orgoglioso.

Tra gli altri brani del disco, vorrei porre un focus anche su “Farfalle”. Il primo pezzo dell’album vuole dare subito uno scossone, si entra a gamba tesa nel viaggio sonoro con suoni più stronzi ma con un cuore sempre morbido. Poi c’è “Scomposto”, la ballad per eccellenza del disco nonché il pezzo manifesto della mia persona. Vivo tutto in modo poco abbottonato, poco schematizzato, seguo il flusso, sono sempre molto fluido nel racconto e nella condivisione delle mie visioni. Con il brano “Per la prima volta” vi dimostro che io sono uno che vuole ballare. Tutte le volte che hanno provato a incasellarmi, sono sempre scappato. Non sono un sottone né un angelo, la clubbing music mi fa volare e mi piace mostrare che si può ballare e sorridere oltre che riflettere sulle macerie delle storie passate”.

 

Ritratti di Sanremo: Irama presenta “La genesi del tuo colore”

Irama torna sul palco dell’Ariston per la terza volta dopo aver partecipato nel 2016 con “Cosa Resterà” nella sezione nuove proposte e nel 2019 con il brano “La Ragazza Con Il Cuore Di Latta” (Doppio disco di Platino). Irama ha pubblicato nell’estate 2020 l’EP “Crepe” (Warner Music),  un lavoro che rispecchia appieno la sua ecletticità mentre al Festival di Sanremo porterà il brano intitolato “La genesi del tuo Colore”.

irama @ Nicolò Parsenziani

irama @ Nicolò Parsenziani

“La genesi del tuo colore” è un brano che rappresenta un inno alla vita. A volte, nei momenti di sofferenza, quando rischiamo di perdere tutto, nasce qualcosa dentro di noi che fa scoppiare il colore e fa tornare a scorrere la vita. Il colore per me rappresenta la vita, con le sue tante e diverse sfumature che scorrono dentro di noi come il sangue nelle vene. La canzone ha degli elementi uptempo ma il tema è malinconico. Mi ha ispirato una scena molto toccante di un video in cui un ragazzo rade i capelli alla ragazza mentre piange e subito dopo si rasa anche lui. Ho trovato questo messaggio così potente che mi ha messo freddo alle ossa, mi ha scavato dentro. Da lì sono nate le parole della canzone che, per questo motivo, possiede due anime da cogliere. Ho voluto incorniciare un uptempo con un concetto malinconico, sono sempre stato molto attratto da questo contrasto tra gioia e dolore, è un incrocio difficile, il più difficile che ci sia. La genesi del tuo colore non è nato come un brano sanremese. In generale tendo a seguire un impulso creativo, la canzone è nata a cappella, la scrittura è nata in modo spontaneo e ho pensato che potesse avere suscitare un flusso di vibrazioni sul palco di Sanremo. Con Dario (Dardust ndr) è nato un bel rapporto di stima reciproca. Quando ho iniziato a mettere giù la melodia del brano ho pensato che lui sarebbe stato in grado di racchiudere al meglio questo tipo di vibrazione. Con lui è nato un connubio sincero, abbiamo creato qualcosa che si sposa e che si abbina perfettamente.

Il brano non è di cronaca, non è condizionato dal contesto che stiamo vivendo, sono un lupo solitario, il lockdown non ha influito sul processo creativo. Pochi mesi fa sono uscito con un ep, per ora sarà solo un pezzo che aprirà un capitolo nuovo, sono in piena fase creativa e sto tracciando quello che verrà. Il brano sanremese aprirà il resto. Per il resto cerco di sopravvivere agli eventi che mi bombardano, a volte le cose mi capitano così velocemente che mi sfuggono. Il vero momento per vivere è guardarti indietro, in questi mesi difficili non mi sono mai fermato, ho continuato a creare e a lavorare molto ai progetti futuri. Mi piace pensare di superarmi nella speranza di arrivare a sempre più persone possibili. Vivo un po’ nel mio mondo. Quando ottengo dei risultati ne sono molto orgoglioso e festeggio con chi lavora con me. La parola verità è una parola chiave che ho fatto mia fin da quando ero piccolo. La grandezza della musica è arrivare, essere veri e sinceri.

Partecipare al Festival significa più consapevolezza. Noi artisti cresciamo non solo da un punto di vista artistico ma anche anagrafico. Ad oggi sento una maggiore responsabilità, il bello di chi fa arte è che ogni volta che ci si approccia a una nuova nuove esperienza, lo si fa con un’idea creativa differente. Io nel mio piccolo sto costruendo qualcosina, mi sto rimboccando ancora una volta le maniche e sento di avere tanto da dare come se fosse un nuovo inizio. Vivrò questa opportunità in modo genuino. Essendo giovane non mi guardo indietro, la percezione reale che ho io è data dalle persone che cantano una mia canzone. Da un punto di vista tecnico ho ancora tanto da dimostrare, ci sarà ancora tanto da imparare e raccontare ancora”.

Irama tornerà  dal vivo nei palazzetti per due date speciali prodotte da Vivo Concerti:

Sabato 9 ottobre 2021 || Roma @ Palazzo dello Sport

Mercoledì 27 ottobre 2021 || Assago (MI) @ Mediolanum Forum

I biglietti sono disponibili in prevendita su www.ticketone.it  e nei punti vendita abituali.

Videointervista a Motta: “Scrivo canzoni perché ho urgenza di raccontare la verità”

Motta

Motta

Alla 69esima edizione del Festival di SanremoMotta presenta Dov’è l’Italia, brano scritto e composto interamente da lui. Disincanto, smarrimento e perdizione fanno capolino all’interno di un testo intenso e dirompente. 

Motta, coerente e fedele alla sua poetica, non ha mai avuto il timore di schierarsi, e ha deciso di portare al Festival di Sanremo un brano che nasce dall’urgenza di raccontare il disorientamento di fronte a quello che sta accadendo oggi nel suo Paese e il timore che si possano perdere i principi di umanità e civiltà che dovrebbero costituire le fondamenta per una convivenza possibile. 

Dopo essersi aggiudicato il premio per il miglior duetto insieme a Nada a Sanremo, l’artista prosegue la sua strada all’insegna della verità e dell’impegno sia artistico che civile.

Qui la videointervista completa a cura di: Raffaella Sbrescia

 

Videointervista a Dardust: da autore, compositore e producer a direttore d’orchestra a Sanremo

Dardust

Dardust

Dario Faini, in arte Dardust, è Direttore d’orchestra a Sanremo 2019 con Mahmood, in gara con “Soldi”. In queste ore Mahmood ha ricevuto anche il Premio Enzo Jannacci di NUOVOIMAIE, il riconoscimento dedicato alla migliore interpretazione tra i vincitori di Sanremo Giovani. Cogliamo l’occasione per incontrare Dario che, tra l’altro è autore di spicco all’interno del panorama musicale italiano, compositore di brani inediti e produttore artistico (solo per citare uno degli ultimi lavori, nominiamo “Love” dei The Giornalisti.

Qui una approfondita videointervista a cura di: Raffaella Sbrescia

Il Sanremo di Annalisa è all’insegna del cambiamento: “Bye Bye” al passato. Intervista

Annalisa - Sanremo 2018

Annalisa – Sanremo 2018

In gara al Festival di Sanremo 2018 con il brano “Il mondo prima di te”, scritto insieme a Davide Simonetta e Alessandro Raina, Annalisa vive una nuova fase artistica a ridosso dell’uscita del nuovo album di inediti “Bye Bye” che vedrà la luce il prossimo 16 febbraio. L’album è prodotto da Michele Canova su etichetta Warner Music e contiene 13 canzoni che rappresentano un saluto grato al passato. D’altronde il primo singolo “Direzione la vita” parlava già chiaro a questo proposito. Ogni traccia testimonia, in sintesi, un capitolo di un cambiamento sia esistenziale che artistico che Annalisa dichiara di stare vivendo.

Intervista

Sul palco del Festival hai mostrato una nuova veste di te stessa. Come motiveresti questa scelta?

Sto crescendo, sto cambiando e continuerò a farlo. Mi piace che quello che faccio artisticamente rispecchi il mio cambiamento umano. Più in generale, mi sento più forte, più scura, più donna.

Come ti sei accorta di questa transizione?

Sono alla fine di un ciclo della mia vita. MI sono riscoperta diversa, ho capito che ho cambiato modo di pensare e di esprimermi. Scelgo parole diverse per raccontare, vivo tutto in modo molto più tranquillo, più maturo, mi sento completa adesso. Probabilmente sarà un fatto legato all’età che vivo.

Come hai lasciato che tutto questo confluisse nel nuovo album?

Il senso del mio nuovo disco è racchiuso nel fatto che mi sono resa conto di voler salutare in modo grato le mie esperienze fatte prima, ora è il momento di partire e vedere cosa mi riserva il futuro.

Come stai vivendo questa avventura sanremese?

Il Regolamento di quest’anni ci consente di esibirci di più. Mi sento parte di qualcosa di bello, le mie alte aspettative non sono state disattese.

Stasera duetterai con Michele Bravi. Come mai hai scelto lui?

Sono felice di cantare con Michele perchè sto molto bene con lui, non ved l’ora di farvi sentire la nostra versione de “Il mondo prima di te”.

Raffaella Sbrescia

A maggio Annalisa sarà in concerto con due anteprime live del suo “Bye Bye live” il 10 maggio a Roma (Atlantico Live) e il 14 maggio a Milano (Alcatraz). I biglietti sono disponibili su Ticketone e presso i punti di vendita e prevendite abituali. Per maggiori informazioni: www.fepgroup.it.

Track List:

1. Bye Bye
2. Direzione La Vita
3. Il mondo prima di te
4. Bianco nero e grigio
5. Le parole non mentono
6. Un domani (feat. Mr.Rain)
7. Illuminami
8. Ogni festa
9. Dimenticherai
10. Il prossimo weekend
11. Specchio
12. Superare
13. Dov’è che si va

 Video: Il Mondo prima di te

Video-intervista a Renzo Rubino: “Porto a Sanremo il mio amore per le parole”

Renzo Rubino è tornato sul palco dell’Ariston con “Custodire” brano nel quale immagina due genitori che, dopo anni di silenzi e incomprensioni, si ritrovano a dialogare, soli in una stanza. Il brano, scritto musica e testo da Rubino, è stato prodotto da Giuliano Sangiorgi.

Custodire”, insieme ad un secondo brano inedito dal titolo “Difficile”, sarà contenuto nel repack del suo ultimo lavoro “Il Gelato dopo il Mare” (Warner Music) in uscita venerdì 9 febbraio e prodotto da Taketo Gohara. Un lavoro molto privato, in una dimensione musicale ricca che nei suoi contrasti cromatici suona come un inno alla vita, e nei testi tra dinamismo emotivo e vena letteraria.

Intervista a Renzo Rubino

Raffaella Sbrescia


In occasione dell’uscita del disco, Renzo Rubino sarà impegnato con un tour instore. Queste le prime date confermate:

13 febbraio – Roma – Feltrinelli via Appia Nuova – ore 18:00

14 febbraio – Bari – Feltrinelli di via Melo – 14/02 – ore 18:30

15 febbraio – Lecce 1 – Feltrinelli di via Templari – ore18:30

16 febbraio – Napoli – Mondadori di Piazza Vanvitelli – ore 18:30

21 febbraio – Milano – Feltrinelli di piazza Duomo21/02 – ore 18:30

Il nuovo tour, organizzato da OTRlive, prenderà il via a maggio. Rubino sarà in concerto il 21 maggio a Roma, all’Auditorium Parco della Musica (Sala Sinopoli ), e il 24 maggio a Milano  al Teatro  Dal Verme. I biglietti dei concerti saranno disponibili da oggi in prevendita su www.ticketone.it. A breve verranno rese note le altre date del tour.

Video: Custodire

Ultimo a Sanremo 2018: Il ballo delle incertezze anticipa l’album “Peter Pan”

Ultimo Peter Pan

Ultimo Peter Pan

Esce domani “Peter Pan” il nuovo album di inediti di Ultimo, all’anagrafe Niccolò Moriconi, classe 1996. Il vincitore del Premio Lunezia 2018 pubblicherà un lavoro contenente 15 brani inediti, oltre a “Il ballo delle incertezze” (brano in gara al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte), che risalta e analizza le fragilità dell’uomo.

Intervista
Cosa proporrai al tuo pubblico con il nuovo album “Peter Pan”?

“Peter Pan” è un album introspettivo con un sound cantautorale. Ero uscito con “Pianieti” ad ottobre ma un repack sembrava riduttivo, in poco tempo ho scritto altri 16 brani e li ho registrati. Il disco parte da fuori per arrivare dentro, si basa sulle cose che le persone non hanno e che vorrebbero avere. Questo lavoro mette in evidenza la mia parte cantautorale, ci sono infatti diverse imperfezioni vocali perchè cerco di rendere la musica non macchinosa. Metto l’istinto musicale al primo posto.

Cos’è un cantautorap?

Ho sempre fatto uno studio classico della musica per poi arrivare ad ascoltare l’hip hop, un genere che merita rispetto. Ho fatto un cocktail per creare un ibrido. Peter Pan sarà molto più cantautorale che pop, ci sono tante nuove sfaccettature da scoprire. L’empatia che cerco di instaurare con chi mi ascolta nasce dalla voglia di creare un vestito che possa essere indossabile da molti. La musica va indossata e capita.

Che ruolo ha la fantasia nelle tue canzoni?

La fantasia è una risorsa spesso sottovalutata, l’immaginazione è l’unica forza che ci rimane. Nella musica c’è la possibilità di evadere, scappare dalla quotidianità.

Da cosa nasce questo nome d’arte?

Ultimo è una condizione che vivo, qualcosa che mi porto dentro più che un nome d’ arte. Sono molto fragile come persona però della mia musica sono molto sicuro. Come sicuro sono del fatto che nelle mie canzoni troverete sempre cose che scrivo e che curo io in prima persona. Sono davvero molto pignolo!

Raffaella Sbrescia

Intervista a Mirkoeilcane: “Stiamo tutti bene” è una storia delicata. Porto a Sanremo la canzone d’autore

Mirkoeilcane

Mirkoeilcane

Mirkoeilcane, all’anagrafe Mirko Mancini, già vincitore del Premio Bindi e di Musicultura 2017, dal 6 al 10 febbraio sarà in gara per la 68° edizione del Festival di Sanremo nella categoria “Nuove Proposte” con il brano “Stiamo tutti bene”, prodotto da Steve Lyon (già produttore di Paul McCartney, Depeche Mode, The Cure). In questi giorni che precedono il festival della musica italiana, il cantautore romano è stato selezionato tra i tre finalisti del Premio Enzo Iannacci del NuovoImaie, il riconoscimento dedicato alla migliore interpretazione per la categoria Nuove Proposte al 68° Festival di Sanremo.
Mirkoeilcane canta, con tono narrante, il racconto tratto da una storia vera di un bambino migrante evocando l’innocenza di uno sguardo che non ha abbastanza strumenti per capire ma inizia a comprendere la realtà che gli si svela davanti.

Intervista
Ciao Mirko, il testo del tuo brano è di grande impatto emotivo. In verità il tuo obiettivo artistico si discosta dal forte legame con l’attualità.

Faccio fede alla musica d’autore. Visto  chene sono io stesso un grande appassionato, mi piacerebbe se potesse tornare in auge. Trovo che una canzone per definirsi tale debba avere un messaggio, un testo scritto in una forma bella e compiuta. Il senso è raccontare una storia dall’inizio alla fine altrimenti non si parla di canzoni ma di “cose per accompagnare lo shopping”.

A proposito di racconto, la tua è una canzone parlata. Ti sei chiesto come possa accogliere il pubblico questa tipologia di forma canzone?

Ero perplesso nel proporre questo tipo di canzone in effetti. Il fatto è che il tema portante del brano richiedeva una forma diversa dalla canzone normale. Avevo bisogno di trattare una questione delicata, raccontandola nei dettagli per evitare di sfociare nelle banalità e negli stereotipi imperanti.

Che posto avrà questa forma canzone nell’album di prossima uscita “Secondo me”?
Mi prodigo sempre di scrivere canzoni parlate perchè mi piace l’idea di poter inserire le parole di cui ho bisogno nelle canzoni. Mi trovo molto a mio agio anche se certamente tutto questo va a discapito della radiofonicità di ciò che scrivo.

Qual è il modo migliore per riuscire ad entrare in connessione con il tuo mondo?
Amo suonare dal vivo e guardare le persone negli occhi, anche se la radio è decisiva nel sancire certe dinamiche di mercato, una volta che le persone ti conoscono e ti seguono, il ritornello catchy diventa una cosa a sè stante.

Video: Stiamo tutti bene

Com’è Mirko nella vita di tutti i giorni?
Provo a circondarmi di persone come me che si soffermano sulle cose e sui piccoli dettagli. Sarà difficile vedermi in discoteca. Il mio divertimento sta nel parlare, nello scoprire, nel conoscere le storie delle persone, nel chiacchierare di fronte a un bicchiere. Mi piace l’idea che ci sia uno scambio umano tra le persone.

Da venerdì 9 febbraio sarà disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e in tutte le piattaforme streaming “Secondo Me”, il tuo secondo album. Cosa ci troveremo al suo interno?

Mi rammarico di fronte a tanta superficialità in giro. Sia chiaro, non sono nessun professore, anche io ho lo smartphone e gioco ai videogicohi con gli amici, non mi piace però vedere che tante persone vivano in funzione di queste cose, lo ritengo uno spreco. Ci sono talmente tanti interessi, così tanta arte chiusa in qualche museo che invece meriterebbe di essere vissuta. Nelle mie canzoni cerco di portare avanti un modo per vivere la vita con più significato.

Raffaella Sbrescia

Il saluto di Mirkoeilcane

 

Intervista a Leonardo Monteiro: porto al Festival di Sanremo la mia semplicità

Leonardo Monteiro ph Domenico Lops

Leonardo Monteiro ph Domenico Lops

Leonardo Monteiro, in gara alla 68° edizione del Festival di Sanremo nella sezione “Nuove Proposte” , porta sul palco del Teatro Ariston il brano “Bianca” (Nar International), scritto da Vladi Tosetto. Ballerino, figlio di ballerini, Leonardo ha la musica nel sangue ma sente che solo attraverso il canto, le sue emozioni possono essere trasmesse e condivise al meglio.

Intervista

Visto che il tuo percorso è molto variegato e ti avvicina all’arte in più modi, chi è oggi Leonardo e come si presenterà al pubblico sanremese?
Il presente è il momento in cui cerco di focalizzarmi di più. Spesso viviamo pensando al passato o mirando al futuro perdendoci il qui e ora. Per quanto mi riguarda sono sempre lo stesso di prima, spesso esperienze importanti possono cambiare drasticamente una persona, io sono felicissimo di far parte del Festival di Sanremo, il palco dell’Ariston è un palco importantissimo però c’è una cosa che mi son detto: evolversi è giusto ma io voglio sempre rimanere me stesso. Non sarà una telecamera a cambiarmi, io sono una persona semplice, tranquilla, che ama l’essere umano. L’incontro umano è la chiave di tutto.

La danza ti ha portato molto, sia dal punto di vista umano che professionale, sui grandi palchi come il Teatro alla Scala di Milano e altri importanti palcoscenici all’estero. Come mai hai spostato il tuo focus sul canto?

Esco da una comunità educativa per ballare a La Scala di Milano, quando ero ragazzo ero spesso vittima di bullismo . Tutto quello che ho vissuto in quel periodo mi ha fatto scattare dentro la voglia di vivere qualcosa di più grande. Ho iniziato a studiare danza a Montecatini, ho fatto un provino per entrare a La Scala e ho ballato per alcuni anni lì, volevo provare poi il mondo della televisione. Effettivamente ho riscontrato che si trattava di un mondo completamente diverso anche se si trattava pur sempre di spettacolo. Amici è stata un’esperienza di grande crescita, subito dopo sono andato all’estero. Ballavo certo, ma ho sempre avuto un grande amore per il canto. Vivevo ad Harlem , in cui c’erano tantissime Chiese Gospel. Succedeva quindi che tornavo dalla compagnia di danza e mi lasciavo trascinare da quel mondo. A New York ho raggiunto il massimo della mia soddisfazione personale come ballerino nel mio piccolo, quindi mi son detto che potevo accostare per un po’ la danza e dedicarmi al 100% alla musica. Ho voluto tornare in Italia perchè mi mancava, ho studiato canto e pianoforte, ho formato due band esibendomi nei club di Milano, ho fatto il solista in un coro gospel e poi è arrivata l’avventura di Sanremo.

Due band?
Sì i White Corner sono stati il mio o gruppo, mi esibevo insieme a 5 ragazzi: Steve, Marco Arrighi, Matteo Fratocchi, Dario Cassaro e Antonio Bove. Abbiamo girato i locali di Milano, era un periodo nuovo, non avevo mai fatto concerti con altri musicisti, ho vissuto il periodo rock della mia vita,. La seconda band era più seria, si chiamava Five for Funk, suonavamo con più gavetta alle spalle, erano tutti musicisti professionisti. Lavorare con una band mi ha insegnato che avere dei musicisti alle spalle per me è fondamentale, mi dà la possibilità di esprimermi al completo.

Come si passa dalla danza al canto?

Anche da ragazzo volevo cantare però fare una scuola importante quella de La Scala ti porta a dire: “ormai sono qui, vado avanti”. Quando poi ho cominciato a crescere come musicista, ho capito che il modo in cui riesco ad esprimere meglio le mie emozioni è il canto. Spero che il pubblico lo recepisca insieme a me.

Quindi possiamo dire che hai scelto?

Sì, assolutamente. La danza avrà sempre un posto nel mio cuore però il canto è il massimo per me.

Senti di poterti proporre anche come autore?

Certo, scrivo e compongo. Lo studio del pianoforte è nato proprio per comporre dei brani miei che troverete nell’album che uscirà dopo il Festival.

Video: Bianca

Perchè al Festival di Sanremo hai scelto di proporti da interprete?

Durante i provini di Area Sanremo ho avuto l’onore di conoscere Vladi Tosetto che è anche l’autore di “Come saprei” (Giorgia). Mi sono sentito onorato del fatto che si sia fidato di me. Mi piace l’idea di far sentire al pubblico le cose che ho da raccontare, sia dal punto di vista musicale che testuale, però mi è sempre piaciuto anche interpretare e dare vita alle cose scritte da altre persone. L’interpretazione può essere di grande impatto emotivo.

Ascoltando il brano “Bianca” si sente comunque la tua impronta black.

“Bianca” parla della storia di due persone che si lasciano a causa di un tradimento. Ho scelto questo brano perchè mi dava la possibilità di inserire il mio mondo musicale e perchè dava spazio ad un messaggio di speranza e possibilismo: le ferite hanno bisogno di tempo per essere rimarginate, subito dopo però rimangono le cose belle. Mi piace vedere l’aspetto positivo delle cose, ribaltarne i lati negativi.

Come vivi il rapporto con la tua vocal coach Dariana Koumanova?

Ci siao conosciuti alla fine dell’estate durante un mio periodo down. Alcuni amici mi hanno sostenuto e incoraggiato. Dariana è violinista da 20 anni, io e lei abbiamo un rapporto molto inteso anche se non ci conosciamo da molto tempo. Sono contento che lei mi diriga perchè è bravissima e ha alle spalle una grande gavetta musicale. Quando ho fatto le prove con l’orchestra di Sanremo per me è stato pietrificante, non ci volevo credere quasi. Un’emozione indimenticabile. Nel mio futuro prossimo spero di fare più concerti possibili, per me sarà fondamentale guardare negli occhi le persone che verrano con la voglia di ascoltarmi.

 

Elio e le Storie Tese: addio sì ma con calma. Prima c’è il tour, poi Sanremo e un nuovo album

Elio e le Storie Tese

Elio e le Storie Tese

Sì, lo sappiamo. Nessuno crede veramente al fatto che gli Elio e le Storie Tese si scioglieranno per davvero. Saranno almeno due anni che annunciano un concerto d’addio ma stavolta pare proprio che sia così. D’altronde, attenzione, sciogliersi non vuol dire smettere di esistere e in questo i Pooh insegnano (eccome).

Alla vigilia del concerto al Mediolanum Forum di Milano, previsto per domani 19 dicembre, (sold out in prevendita), gli Elii hanno indetto una conferenza stampa per mettere le cose in chiaro e delineare in maniera più nitida i loro prossimi mesi.

«Lo scorso marzo 2017, da un palco di un teatro di Londra, abbiamo annunciato il nostro scioglimento per vari scazzi occorsi durante il tour. Nessuno ci ha filato mesi, poi la notizia è stata ripresa da Le Iene e siamo improvvisamente stati inondati dall’affetto di chiunque. A dispetto di quanto annunciato, dunque, quando F&P, nella persona di Ferdinando Salzano, ci ha proposto di suonare per altre date, abbiamo accettato di buon grado. Giacchè ci siam sempre contraddistinti per un grande rispetto nei riguardi dei nostri fan, specifichiamo che per tutti coloro che hanno acquistato un biglietto per la data del Forum, potranno riutilizzarlo (gratuitamente) per venirci a sentire anche nella rispettiva città in cui saremo in tour prossimamente».

Rispondono piccati e per le rime gli Elii a chi insinua che questo annuncio sia un fake. D’altronde è plausibile che un caso tanto unico quanto originale come il loro giunga ad una sorta di capolinea per fare spazio a nuove idee. In ogni caso il percorso di commiato di Elio e soci non sarà affatto breve. Oltre ai concerti (da consumarsi entro e non oltre il 30 giugno 2018), la band parteciperà al prossimo Festival di Sanremo con il brano intitolato “Arrivedorci”: «La chiamata è arrivata direttamente da Claudio Baglioni che ci ha chiesto di presentare una canzone pochissimi giorni fa. Abbiamo preparato il pezzo davvero in poco tempo. Ci piace l’idea di salutare il pubblico da un palco importante come quello di Sanremo a cui siamo molto affezionati. La nostra è una storia molto originale, sicuramente strana ma altrettanto unica. Volevamo evidenziare questi aspetti davanti ad un grande pubblico, anche quello che non ci segue. Non siamo in credito con il festival, arrivare al secondo posto per 2 volte è stato un errore del pubblico, noi andiamo lì per fare cose strane, ci piace stare su quel palco, questa qui è una bella occasione per scrivere fine a una bellissima storia, magari potrà non piacervi, ma è sicuramente unica».  Questo è quanto spiegano gli Elii che sottolineano: «La band è in grande forma, abbiamo una forte potenza comunicativa, vorremmo lasciare intatta la fotografia di artisti e musicisti ancora in grado di tenere il palco al massimo della forma». E proprio a questo proposito, in merito alla mancanza di eredi, dichiarano: «Il fatto di suonare sul palco cose difficili è roba in estinzione, inventarsi cose complicate solo per il gusto di farlo non è un fatto frequente. Ci sarebbe da lavorare nelle scuole per aggiustare il tiro. Sembra un discorso da vecchi ma è la pura verità».

Non solo Sanremo in programma, in ogni caso, gl Elii hanno in cantiere anche un album: «Non siamo mai stati organizzanti tanto da pensare cosa sarebbe arrivato poi. Stiamo incidendo da un po’ di tempo una serie di cose che ci piacciono. Faremo le cose nel nostro stile ma non vi anticipiamo nulla per non rovinarvi la sorpresa». A proposito di effetto wow c’è da aspettarsi grandi cose per il concerto di domani sera: «Il concerto sarà veramente lungo, chi verrà a sentirci farà il pieno di note, il piatto musicale sarà completo di caffè e ammazza caffè».

Se tutto andrà bene, non c’è da escludere il finalone allo Stadio San Siro: «Ci piacerebbe fare una data molto speciale, grazie del suggerimento!».

Raffaella Sbrescia

Dal 20 aprile saranno in tour in tutta Italia con il Tour d’Addio, per raggiungere tutti i fan che non sono riusciti a partecipare al Concerto d’Addio.

Queste le date: 20 aprile al Pala George di Montichiari (BS), 21 aprile alla Kioene Arena di Padova, 3 maggio al Pala Alpitour di Torino, 5 maggio al Nelson Mandela Forum di Firenze, 8 maggio all’RDS Stadium di Genova, 10 maggio all’Unipol Arena di Bologna, 12 maggio al Pala Lottomatica di Roma, 14 maggio al Palapartenope di Napoli, 17 maggio al Pal’Art Hotel di Acireale (CT), 19 maggio al Pala Florio di Bari e 23 maggio all’RDS Stadium di Rimini

 

I biglietti in prevendita saranno disponibili online su Ticketone.it da mercoledì 20 dicembre dalle ore 16.00 e nelle prevendite abituali da venerdì 22 dicembre dalle ore 16.00.

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