Emis Killa presenta il nuovo album “Supereroe”: “Seguo la mia strada e combatto chi tratta i rapper come gli immigrati della musica italiana”

Emis Killa - Supereroe

Emis Killa – Supereroe

“Supereroe” è il titolo del nuovo progetto artistico di Emis Killa che, per questa nuova avventura, sceglie di declinare il proprio estro creativo su più fronti: un cortometraggio e un fumetto viaggiano parallelamente al disco, ricco a sua volta di diverse collaborazioni. In 6 anni Emiliano ha collezionato 25 tra dischi di platino e d’oro, ha dimostrato di poter rappare brani melodici così come quelli più radical street senza mai perdere la propria identità. Questo ritorno arriva dopo le cupe atmosfere dell’album “Terza Stagione” e vede Killa nelle vesti di neo papà a 28 anni.

“Il concetto di Supereroe mi è venuto in mente dopo un programma che ho realizzato insieme a Niccolò Agliardi in cui raccontavamo storie importanti attraverso la musica. A me è capitata quella di un soldato che aveva salvato i compagni durante un conflitto a fuoco. Da lì mi ho cominciato a pensare che sono tanti gli eroi che vivono e lavorano lottando tutti i giorni. Quando apro il mio profilo Instagram trovo messaggi di persone di tutte le età che mi chiedono consigli e mi confidano cose molto importanti della loro vita. A quel punto mi è venuto da pensare che queste persone veramente mi hanno preso per un supereroe, sempre pieno di risposte. Questa cosa mi ha fatto molto riflettere, quando avevo 14 anni ed ero un ragazzo pieno di paturnie, i miei errori erano i miei artisti preferiti che raccontavano il loro disagio interiore ed esteriore. Trovo sia consolatorio quando vivi un malessere e non sei l’unico a viverlo. Mi fa effetto che io possa rappresentare questo per tanti ragazzi. Bassi Maestro e Jake La Furia erano i miei idoli: Bassi è stato il primo rapper, La Furia invece raccontava Milano, la mia New York. E’ stato l’unico a scrivere per me”.

“ll disco l’ho finito appena è nata mia figlia, poi ci sono stati diversi impegni in mezzo per cui non ho ancora preso piena consapevolezza del mio status di papà. La mia storia d’amore, così come la gravidanza, l’ho tenuta segreta. Tutelo la mia vita privata, ognuno è libero di fare quello che vuole, io non sarei pronto a vivere una vita assillata dai gossip, non sopporto i paparazzi. La gente è cattiva, non si rende conto di quanto possa far del male, io mi sono fatto le ossa, conosco questo mondo ma la mia compagna sicuramente no e non voglio coinvolgerla in tutto questo. Quando ho pubblicato “Mercurio” ero un teen idol, oggi la mia fanbase è composta dal 41% da uomini, all’epoca invece c’erano tante ragazzine, a loro piace sognare, se avessero saputo che ero fidanzato non mi avrebbe certo giovato. Ad ogni modo la mia compagna è nata un ghetto francesce e di rap forse ne sa molto più di me”.

“Questo album è arrivato dopo “Terza Stagione”, un album molto cupo. Mi sono messo subito al lavoro cercando una direzione diversa, per la prima volta ho provato a chiamare degli autori e, sebbene non fossi convinto, non volevo essere il bastian contrario che dice no a priori. La nuova strada però non pagava, i pezzi erano annacquati. La verità è che non sono un robot, non sono mai stato bravo a fare musica a tavolino, faccio fede sul mio stato d’animo, non riesci a fare musica programmata. In questo caso c’è più positività e ho voluto affacciarmi su forme comunicative diverse dalle solite. Oggi con lo streaming, anche i videoclip hanno perso valore. Mi sono messo in gioco come attore , il fumetto nel rap è una novità. Lo slogan del supereroe era sfruttabile su più fronti e così abbiamo cercato di fare”.

Emis Killa – photo by Graziano Moro-

Emis Killa – photo by Graziano Moro-

“Le canzoni dell’album enfatizzano tutti i miei lati, spesso quelli più brutti. La frustrazione per il trattamento che subisco dai canali radiofonici viene fuori soprattutto in pezzi come “Donald Trump”: noi del rap siamo trattati come gli immigrati della musica italiana. Non demonizzo le radio però penso ci sia una forte incongruenza tra il gusto del popolo e quello che viene passato. Ad oggi, grazie alle piattaforme musicali, le cose vengono veicolate in modo democratico, c’è meno imposizione. Il rap non è un genere superfluo, è un genere empatico che incontra il gusto della gente. Non trattateci da outsiders. Il nuovo spaventa, affrontiamo la paura del diverso.”

“Nello specifico dei testi, sottolineo che non influenzo nessuno politicamente attraverso i miei strumenti comunicativi. A me non spetta insegnare, sono sempre opinione. Ultimamente ci sono modelli di leader politici che mi spaventano, sono troppo aggressivi. Il politico per me deve essere impeccabile, ha una responsabilità enorme, deve vigere il buon senso, sempre. Evoluzione è tutelare la gente e offrirle delle opportunità non estraniarla. Per tornare al disco e alle collaborazioni, il brano con Capo Plaza mi è stato proposto direttamente da lui dopo il il brano “Serio”. Per me lui è un piccolo fratellino, uno di cuore. Il suo produttore ha inviato due basi, io ho scelto questa da cui è nato il pezzo. “Cocaina” non ha un messaggio particolare, è tutta una metafora”. Il brano è uno dei più forti insieme a “Dope” e “Claro” per i featuring. Parliamoci chiaro, così funziona sulle piattaforme digitali, i brani sono belli e funzionali, la tracklist scorre bene anche se il mio pezzo preferito e più maturo è “Come fossimo Cowboy”. Poi c’è il grande colpaccio con 6ix9ine, molto conosciuto in America e nel panorama mondiale. La collaborazione non l’ho cercata io, un mio amico di Brookin, Pacha , ha un brand di vestiti e spesso ci sentivamo per questa ragione. Un giorno mi ha contattato proponendomi un pezzo. La base che mi hanno inviato non mi ha convinto quindi mi sono fatto mandare le voci, ho rifatto la base e il pezzo che c’è nel disco è quello ufficiale di cui sono molto soddisfatto”.

Video: Il Killa pensiero sulla trap

“La superficialità lirica, in cui nessuno da più peso alle parole finirà per forza di cose, la gente non è stupida. Magari va di moda ma io sfido chiunque ad ascoltare un pezzo rap fatto bene, con le rime fatte bene e a dire che sia migliore di un pezzo costruito sul nulla e sull’immagine. Io mi limito a dire che questo non è il mio campionato, non mi metto in competizione con i ragazzini, sono 12 anni che faccio musica e lotto per avere un pubblico maturo. Ho spessore e una testa sulle spalle, la mia filosofia quindi è vai per la tua strada, costruisciti il tuo pubblico e non fare a gara per contenderti quello che si contendono già in molti. Sarebbe una guerra persa in partenza e va bene così”.

Raffaella Sbrescia

Emis Killa: “In Terza Stagione rimetto i piedi nel fango per mostrarvi chi sono veramente”. Intervista

Emis Killa - Terza Stagione

Emis Killa – Terza Stagione

Emis Killa torna in pista con “TERZA STAGIONE” (Carosello Records), il nuovo atteso album di inediti che riporta il rapper alle sue origini e che ci restituisce la sua essenza più autentica. L’album vede la partecipazione di diversi artisti della scena rap e non solo come Neffa, Maruego, Fabri Fibra, Jake La Furia, Coez e Giso e Jamil e tocca diversi temi: dall’abuso di alcool all’amore ossessivo, passando per la distanza sociale tra città e periferia. Puro rap senza censure per un giovane artista rimasto fedele a se stesso e ai propri valori.

Intervista

Ciao Emis, raccontaci subito come mai questo disco si chiama “Terza Stagione”

Il disco stava per chiamarsi Emis Killa 3, quasi come se si trattasse di una saga. Un altro ipotetico titolo era “Cult” ma, subito dopo l’uscita del singolo, l’idea sembrava ormai già desueta. Alla fine ho optato per “Terza Stagione”: tanti episodi rendono l’idea di una serie tutta da svelare.

E la scelta di questa copertina?

La scelta del rosa è stata casuale e non strategica. Come accennavo poco fa, all’inizio questo disco era stato concepito intorno al tema del cult, tante foto dentro il booklet testimoniano questo fatto. Nel momento in cui abbiamo cambiato il titolo, ho voluto optare per una cover molto d’impatto, un contrasto interessante che fa porre domande a chi lo osserva.

Finalmente ritroviamo sonorità più “cattive”…

A differenza de “L’erba cattiva” e “Mercurio”, in cui ho lavorato solo con Big Fish, questa volta ci sono stati diversi contributi di altri produttori. Questo ha fatto sì che il disco risultasse più vario e meno omogeneo, quasi come se si trattasse di una sorta di compilation con tante sonorità diverse. Le basi sono state scelte senza un criterio particolare, mi sono affidato molto all’ istinto. Sangirolami è stato molto bravo ad aggiustare le cose in corsa insieme a Big Fish, sono comunque soddisfatto del risultato. Non ho cercato di impacchettare un suono, ho cercato di fare tutto quello che mi piace, ci sono tracce che virano verso la trap, altre che riprendono il mondo di “Mercurio” ma in ogni caso mi astengo dallo sperimentare cose che non mi competono. Nel disco precedente avevo concentrato l’attenzione sui testi e le metriche stavolta mi sono dedicato molto di più ai suoni, soprattutto pensando ai live.

Come è nato il brano “3 messaggi in segreteria”?

Quando scrivo mi lascio trasportare, quando ascolto la base mi vengono in mente delle cose. “ 3 Messaggi in segreteria” all’inizio era solo un brano d’amore non era un brano di denuncia al femminicidio. Quando ho scritto la seconda frase mi sono reso conto della forza delle parole e con la terza strofa ha preso la direzione precisa. Il succo della questione è che per denunciare un fatto non devo mettermi a dire “il femminicidio è sbagliato”, l’affermazione risulterebbe banale e scontata; a volte fa più effetto scrivere una canzone con uno storytelling intenso e toccante, come ad esempio fece Eminem con “Stan”. Mi ritengo uno specchio della società in cui vivo per cui è giusto che io scriva ciò che vedo; sarebbe ipocrita fare solo fare canzoni autobiografiche, è il caso che io prenda ispirazione anche da storie che non sono le mie. Dare lo strattone è più utile che usare le buone maniere, questa modalità è utile soprattutto per le giovani generazioni, trovo giusto che qualcuno li metta al corrente delle cose, anche sbattendogliele in faccia.

Emis Killa ph Mattia Zoppellaro

Emis Killa ph Mattia Zoppellaro

La tua vita è cambiata, ma sei comunque quello che eri prima. Quali aspetti di questo tuo nuovo mondo non ti soddisfano?

Mi sento la stessa persona anche se la mia vita è cambiata soprattutto dal punto di vista materiale. Ovviamente sono contento di questo, non mi piacciono quelli che si lamentano, l’agiatezza mi fa sentire realizzato, fa parte di un sogno che avevo da ragazzino e che è andato ben oltre le mie aspettative. Inevitabilmente ci sono cose che non metti in conto a partire dalle responsabilità: ogni cosa che dici o che fai viene amplificata, questo ti obbliga ad essere buono e genuino anche quando avresti il diritto di non esserlo; è difficile mantenere l’autocontrollo ed essere pronto a passare dalla parte del torto anche quando hai ragione. Un’altra cosa che non mi piace sono le scadenze, imporsi di fare delle cose è l’esatto opposto dell’arte, spesso i numeri arrivano insieme alla costanza, forse per questo i geni del marketing prevalgono. In ogni caso non mi sento cambiato io come persona, vado in piazza, vado al bar, mi piace avere la vita di prima, non sono un sofisticato, non sono diventato la versione pulita di Emiliano, tanti lo fanno, questo non è il mio caso.

Nel brano “Vestiti sporchi” canti di una società in cui si sono persi i valori

Questa canzone è figlia di una necessità. Sono diventato molto più intollerante alle cose mentre prima mi scivolavano addosso. Sono spesso a contatto coi giovani per diversi motivi e mi sono ritrovato a chiedermi perché non hanno più rispetto delle cose e non hanno valori. Quando ero ragazzino non mi permettevo di rispondere male ad un adulto, mi sentivo un pirla solo con una risposta, il web ha avvicinato tutti, le generazioni sono diverse ma si rendono delle differenze. Avere la lingua lunga prima aveva delle conseguenze, oggi invece sono sempre di più quelli che si parano il culo avvalendosi del concetto di libertà di pensiero. In verità sei libero di far vedere quanto sei stupido a tutti. A prescindere da questi ragionamenti, i ragazzi sono demotivati, non hanno più la voglia di andarsi a cercare le cose e di andarsele a prendere con le loro mani. Mi chiedo spesso a cosa porterà tutto questo… Credo che questo sia il periodo storico peggiore per l’intelligenza umana, abbiamo evoluto tutto ma non stiamo inventando niente.

Cosa pensi che il pubblico sottovaluti del rap?

Più che sottovalutare il rap, il pubblico sottovaluta se stesso. Al pubblico piace il rap ma ha paura di dirlo. In questo il pubblico dei giovani è più sincero, non ha barriere e non gli importa di cosa gli dicono gli altri, va contro tutto e tutti. Il rap per ora è in una bolla e fa fatica ad uscirne, se vai ad un concerto rap ci sono tanti giovani mentre i genitori si vergognano. Il rap è un genere musicale che per certi versi è superiore dal punto di vista comunicativo, ha preso un po’ il posto di quello che facevano i cantautori. Oggi ci sono molti più interpreti, il cui successo dipende dalla macchina che li guida. Nel rap, invece, sei un autodidatta, le persone che ti ascoltano, possono arrivare a conoscerti sul serio.

Video: Parigi ft. Neffa

Cosa pensi della “trap”?

Ho fatto anche io un paio di cose trap nel mio disco, ho voluto dimostrare che sono al passo coi tempi e che riesco a fare le cose per bene, possibilmente anche meglio. Ai giovani piace tantissimo, sono tutti sotto con la trap.

Nel disco ci sono tante collaborazioni, c’è qualcuno con cui non sei riuscito a collaborare?

Ho provato a collaborare con delle cantanti donna ma non c’è stato mai modo di farlo. Per questa ragione un brano molto bello è rimasto fuori dal disco. Ho provato a contattare diverse colleghe ma una mi ha detto di no, un’altra non poteva perché stava uscendo con un disco, un’altra ancora non era in linea con il rap; insomma se la sono menata un po’ tutte e la cosa mi ha fatto riflettere. In alcuni casi ci avrebbero potuto guadagnare, anzi sarebbe stato un favore reciproco. Questa cosa mi ha fatto un po’ arrabbiare.

Cosa pensi delle critiche per il brano “Su di lei”?

So che si tratta di un pezzo molto forte ma chi mi ascolta e mi conosce sa che si tratta di un brano scritto in chiave ironica. Il pezzo in questione era già stato fatto su un’altra base ed un altro tape, si chiamava “Sexy Line” e aveva già sconvolto tante mamme dei miei fan. Sinceramente non mi piace mostrarmi come teen idol, non voglio che la gente mi confonda con Benji & Fede o con Violetta; io sono un’altra cosa, faccio il rap. Ho voluto dare una strigliata ai genitori, spingerli ad informarsi sulla mia musica. Questo strattone comunque è il frutto di una scelta precisa, a 17 anni dicevo le peggio cose con le gare di free style, forse la tv mi ha ripulito un po’ troppo, ho voluto rimettere i piedi nel fango per essere più onesto e far vedere chi sono veramente senza prendere in giro la gente.

 Raffaella Sbrescia

Questa la tracklist del disco “Terza Stagione”: “Dal basso”, “Non era vero”, “Prima che sia lunedì”, “Italian Dream”, “Quello di prima”, “Parigi feat. Neffa”, “Uno come me”, “Non è facile feat. Jake La Furia”, “Jack”, “All’alba delle 6:00 feat. Coez”, “Sopravvissuto feat. Fabri Fibra”, “Su di lei”, “CULT”, “3 Messaggi in segreteria”, “Buonanotte feat. Maruego”, “Vecchia maniera feat. Giso e Jamil”, “Vestiti sporchi”.

In questi giorni, Emis Killa sta girando l’Italia per incontrare i suoi fan e presentare il disco “Terza Stagione”, queste le prossime date dell’instore tour:

27 ottobre BOLOGNA (ore 15.00) @ La Feltrinelli (Piazza di Porta Ravegnana, 1)

28 ottobre SAVIGNANO SUL RUBICONE – Forlì Cesena (ore 17.00) @ Mediaworld c/o Romagna Shopping Valley (Piazza Colombo, 3)

29 ottobre LIVORNO (ore 15.00) @ Euronics c/o Parco Commerciale Levante (Via Gelati, 10)

30 ottobre CAGLIARI (ore 14.00) @ La Feltrinelli Point (Via Paoli, 19)

31 ottobre SONA – Verona (ore 14.00) @ Comet c/o La Grande Mela Shoppingland (Via Trentino, 1)

31 ottobre BASSANO DEL GRAPPA – Vicenza (ore 18.00) @ Mediaworld c/o Il Grifone Shopping Center (Via Capitelvecchio, 88)

Ascolta qui l’album:

A marzo, Emis Killa tornerà live per presentare i brani del nuovo disco con due date di anteprima speciali: il 20 marzo all’Alcatraz di Milano e il 27 marzo all’Atlantico di Roma. I biglietti sono disponibili su TicketOne e in tutti i circuiti di vendita autorizzati. Radio Italia è partner ufficiale del “Terza Stagione Tour”.

I concerti sono una produzione Massimo Levantini per Live Nation Italia (per info e prevendite: www.livenation.it - info@livenation.it, 02/53006501).

The Voice of Italy: la prima blind audition e la fame di talento

I giudici di The Voice of Italy

I giudici di The Voice of Italy

È appena cominciata la nuova e quarta edizione di The Voice of Italy. Il talent show targato Rai Due si propone nella consueta formula ma con una giuria rinnovata quasi per intero: mantiene  saldamente intatto il suo posto la super veterana Raffaella Carrà mentre sono ben tre le new entries: parliamo di Dolcenera, Emis Killa e Max Pezzali. Prima di addentrarci nei meriti di questa prima blind audition riserveremo una parentesi di commento ai suddetti coach: se Max Pezzali e Raffaella Carrà  sembrano essere rimasti un po’ in ombra rispetto agli altri due giudici è perché la loro storia musicale è sicuramente più ricca, oseremmo dire istituzionale, la loro esperienza, seppur diversa, li riveste di autorevolezza causando meno sperimentazione e più coscienza. Dolcenera è l’outsider del gruppo. La sua personalità è esplosiva e la sua arte non è per tutti. Reduce da un’esperienza sanremese, che l’ha consacrata artigiana della musica, la cantautrice salentina ha subito mostrato di avere un approccio verace ed esuberante. La vera sorpresa di questa nuova edizione è Emis Killa. Il rapper vive la sfida ed il peso di non far rimpiangere il carismatico J Ax e, a giudicare, dal suo porsi in maniera diretta e non stereotipata, sia con i giudici che con i ragazzi, sembrano esserci i presupposti per un percorso televisivo altamente performante.

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Entrando nello specifico della blind audition, l’adrenalina data dall’elemento sorpresa non basta a soddisfare la nostra fame di talento vero.  I ragazzi s’ingegnano nel proporre brani ad effetto ma quello che ancora una volta ci preme sottolineare è che  ci troviamo in Italia e che, a programma finito, il pubblico a cui ci si rivolgerà sarà quello italiano. Bisogna dare risalto all’interpretazione, all’emozione, al testo, alle parole, ai dettagli. Solo così si potrà davvero fare la differenza. Il canto è l’effluvio dell’anima, il colore dei nostri sogni, la linfa che ci nutre ogni giorno e la musica è l’ala che riesce a farlo veleggiare. Tutto il resto è sinceramente superfluo, l’idea di apparire in tv per provare a diventare una star è mero fumo negli occhi, il talent serve per trovare una persona che possa offrire le condizioni migliori per mettere a frutto la propria passione in maniera concreta e gratificante, non riduciamo tutto ad un meccanismo trita carne e trita sogni. Ragazzi, concentratevi  e focalizzatevi sulle vostre risorse, sulle vostre storie, sulle vostre voci, sulle vostre reali  motivazioni e, soprattutto, scegliete la nostra lingua per raccontarcele ed emozionarci.

Raffaella Sbrescia

Riepilogo Team:

#TeamKilla: Debora Cesti, Davide Ruda, Mariangela Corvino

#TeamCarrà: Foxy Ladies, Samuel Pietrasanta

#TeamPezzali: Kevin Pappano, Cristiano Carta, Aurora Lecis, Virna Marangoni

#TeamDolcenera: Annamaria Castaldi, Giorgia Alò, Fabio De Vincente

L’appuntamento con la seconda #Blind è per mercoledì 2 marzo alle 21:10 su Rai 2.