“While (1<2)”: l’universo sonoro di deadmau5 in un nuovo imperdibile album

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“Questo è il primo album che io possa definire tale, tra tutti quelli che ho fatto finora”. Con queste parole Joel Zimmerman Aka deadmau5 ha introdotto “While (1<2)”, un disco, il settimo, che, già attraverso il titolo, intende comunicare un’intenzione precisa: si tratta di un codice prelevato dalla programmazione informatica e implica un loop infinito. Composto da ben 25 tracce, l’album raggiunge una durata complessiva di circa due ore ed è concepito come un percorso sensoriale complesso e completo al contempo. Joel spazia tra onde sonore, ritmo e rumore in maniera completamente originale, il globetrotter canadese inserisce nella tracklist i vizi capitali “Avarizia”, “Gola”, “Accidia”, “Invidia”, “Superbia”, “Ira” conferendo loro una linea sonora omogenea e perturbante rispetto a quanto offerto nella sequenza di brani offerti.  A metà strada tra progressive house ed elettronica sperimentale, gli interludi al pianoforte rappresentano, infatti, un elemento sorprendente rispetto all’intricata texture sonora, spesso estrema, presente nelle elaborate composizioni strumentali. L’album si apre con “Avaritia”, un brano che racchiude il marchio di fabbrica creativo di Joel: l’intro nebulosa e crepuscolare libera spazi creativi in un’apertura ritmata e coinvolgente. Le tracce riferibili a Coelacanth ( Coelacanth I, My Pet Coelacanth Coelacanth II) contengono ciascuna un’impronta diversa ma continuativa. “How to destroy Angels” è un remix che pone in netto contrasto una voce angelica con le sonorità distorte poste in sottofondo. Una dimensione chill-out, si pone, ancora una volta, in forte contrapposizione con la dimensione alienante di “Infra turbo Pigcart Racer”, una traccia arricchita da rumori di motori di macchine da corsa in sottofondo. La dolce e lieve apertura al pianoforte di “Creep”  fa da contrappunto alla chitarra protagonista di “Somewhere Up Here”. La ritmica delle onde sonore  di “Terrors in My Head” è interamente giocata sugli innesti interposti ad intervalli regolari tra un beat e l’altro.

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In “While (1<2)” ci sono tracce che non vi faranno soltanto ballare ma che, piuttosto, vi lanceranno al centro di una dimensione spazio- temporale modulare in grado di rigenerarsi e rinnovarsi ascolto dopo ascolto. Il remix di “Survivalism” dei Nine Inch Nails’  è, forse, la traccia più anonima del disco che, tuttavia, in materia di influenze e sperimentazioni, rappresenta un punto di riferimento da tenere assolutamente in considerazione.

Raffaella Sbrescia

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Video: “Avaritia”