Depeche Mode live a Milano: la leggenda può aspettare

 

Depeche Mode live - Mediolanum Forum - Francesco Prandoni

Depeche Mode live – Mediolanum Forum – Francesco Prandoni

Avevamo lasciato i Depeche Mode allo Stadio Meazza di San Siro dopo uno show algido e imperfetto, li ritroviamo nella tornata invernale del Global Spirit Tour al Mediolanum Forum di Assago per la rivincita. D’altronde si sa, la dimensione sonora della band trova una naturale propensione agli spazi chiusi e concentrati. Così, per il primo dei due appuntamenti italiani, Dave Gahan , Andrew Fletcher e Martin Gore (affiancati in scena da Christian Eigner alla batteria e da Peter Giordeno alle tastiere) ritrovano l’affezionato pubblico italiano che, anche per questa volta, ha polverizzato biglietti di ogni tipologia. Con un palco imponente e gli ormai immancabili cortometraggi di Anton Corbjin, i Depeche Mode si sono tuffati nel meglio della propria discografia lasciando riaffiorare tutto il fascino di una cifra stilistica musicale che è diventata leggenda. 37 anni di successi sono pesanti da portare e, sebbene, i tre ce la mettano sempre tutta, il risultato non è sempre quello sperato. Sebbene i visuals siano diminuiti rispetto alla scorsa estate, resta sempre viva l’impressione che la presenza di tanti supporti video sia quasi voluta per lasciare respiro a un Dave Gahan spesso affaticato. L’apertura dello show mette, tuttavia, subito le cose in chiaro con “Going Backwords”, “It’s No Good”, “Barrel of a Gun”, “A Pain That I’m Used To”, “Useless”. Le parole non sono necessarie, dicono i Depeche Mode attraverso uno dei loro visual concept, sarà forse vero quando lo spazio delle riprese viene finalmente dedicato agli sguardi, alle espressioni, alle movenze di Gahan, traghettatore di emozioni di un tempo diverso, dove tutto riusciva a sorprendere e a sconvolgere.

Depeche Mode live - Mediolanum Forum - Francesco Prandoni

Depeche Mode live – Mediolanum Forum – Francesco Prandoni

Belli i momenti riservarti alla voce di Martin Gore: un lungo coro sulla coda di “Home”e l’inedita versione acustica di “Strangelove”. Delude “Enjoy the Silence” sulle cui note, non si sa per quale preciso motivo, Dave smette di cantare a metà canzone e si abbandona all’ascolto del pubblico del Forum. Uno sfogo, un momento di liberazione che Gahan ha deciso di goder fino all’ultimo istante. Il finale, comunque, è di quelli pirotecnici: “Walking in My Shoes”, “A Question of Time” che mancava nelle scalette dal 2014, e l’iconica “Personal Jesus” sigillano lo status cult dei pionieri dell’elettronica.

Raffaella Sbrescia

Video: Depeche Mode live – Milano

Scaletta:

Going Backwards
It’s No Good
Barrel of a Gun
A Pain That I’m Used To
Useless
Precious
World in My Eyes
Cover Me
Insight [acoustica solo Martin]
Home
In Your Room
Where’s the Revolution
Everything Counts
Stripped
Enjoy the Silence
Never Let Me Down Again
Strangelove [acoustica solo Martin]
Walking in My Shoes
A Question of Time
Personal Jesus

Depeche Mode live a Milano: fascino e coerenza a confronto

Dave Gahan - Global Spirit tour- Stadio San Siro - Milano ph Francesco Prandoni

Dave Gahan – Global Spirit tour- Stadio San Siro – Milano ph Francesco Prandoni

Carisma sì ma soprattutto coerenza. I Depeche Mode si sono esibiti allo Stadio San Siro di Milano con un concerto pensato per incarnare lo spirito che irradia la trama del loro ultimo album di inediti “Spirit”. Uno show non facile, un avvio in sordina, un’acustica imperfetta e una scenografia minimalista al limite dello scarn hanno reso lo show godibile a tratti ma non hanno inficiato il fascino di Dave Gahan, performer d’eccellenza, e lo charme dei suoi soci Martin Gore e Andy Fletcher. Coraggiosa, a tratti lacunosa, la scaletta messa a punto per questo tour europeo dai Depeche Mode. Bello l’avvio sulle note di “Revolution” dei Beatles che hanno fatto da intro al travolgente remix di “Cover Me”. La traccia di apertura è stata “Going Backwards”: un biglietto da visita preciso e dettagliato, un modo per dettare le coordinate di una serata glamour sì ma con una certa sobrietà da rispettare. A seguire “So Much Love”, ad innescare un tuffo nel passato è stata “Barrel Of A Gun”. Buona la versione di “A Pain That I”m Used To”, meno incisiva “Corrupt”. L’atmosfera si è riscaldata sulle note di “World In My Eyes” per poi incendiarsi grazie alla carica di “Cover Me”, uno dei brani più riusciti e più apprezzati dell’album “Spirit”. Vibrante il doppio contributo di Martin Gore con “A Question Of Lust” e “Home”.  Ancora un attimo di incertezza su “Poison Heart”, subito spazzato via dall’antologica “Where’s The Revolution?”. Energica la versione rivisitata di “Wrong” coadiuvata da una potente “Everything Counts”. Il concerto ha preso definitivamente il decollo con il gran ritorno live di “Stripped”, una new verson di “Enjoy The Silence” e “Never Let Me Down Again”. L’ultima parte delo show si è aperta con la romantica “Somebody” cantata da Gore, seguita dalla roboante “Walking In My Shoes”. Particolarmente azzeccata la scelta di eseguire la significativa “Heroes”, il brano che ha segnato in modo indelebile gli esordi della band e che rimarca a doppio filo il legame di Dave Gahan con lo leggendario David Bowie. Chiusura pirotecnica con “I feel you” e l’immancabile “Personal Jesus”. Nel cuore rimangono, invece, due certezze: il fascino carnale dei concerti indoor non sarà mai soppiantato dagli stadi mentre la prestanza di Dave Gahan offuscherà per sempre tutto il resto.

Raffaella Sbrescia

I Depeche Mode torneranno in Italia il prossimo 9 dicembre al PalaAlpitour di Torino, il 13 dicembre alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) e il 27 gennaio al Mediolanum Forum di Assago, Milano.

SCALETTA:
Going backwards
So much love
Barrel of a gun
A pain that I’m used to
Corrupt
In your room
World in my eyes
Cover me
Home
A question of lust
Poison heart
Where’s the revolution
Wrong
Everything counts
Stripped
Enjoy the silence
Never let me down again

BIS
Somebody
Walking in my shoes
Heroes
I feel you
Personal Jesus