“Viento – Da Napoli a Siviglia… a Buenos Aires” : il Flamenco Tango Neapolis di Salvo Russo riveste di interculturalità le pagine della tradizione musicale partenopea

Flamenco Tango Neapolis @Maschio Angioino Ph Luigi Maffettone

Flamenco Tango Neapolis @Maschio Angioino Ph Luigi Maffettone

Lo scorso 5 Agosto 2014, Flamenco Tango Neapolis, il progetto artistico di Salvo Russo, autore, compositore, cantante e percussionista con particolare inclinazione per la musica etnica, il flamenco e il tango argentino, è andato in scena a Napoli, nell’ambito della rassegna artistico-culturale “Estate a Napoli 2014”,  con lo spettacolo intitolato “Viento – Da Napoli a Siviglia… a Buenos Aires”. Ambientato nella suggestiva cornice del Maschio Angioino, lo spettacolo ha inteso proporre al pubblico un’esperienza sensoriale pensata e vissuta come un percorso di scoperta e conoscenza di mondi, emozioni e culture in maniera originale e creativa. Le musiche (composizioni originali e arrangiamenti di Salvo Russo) rappresentano  racchiudono il nucleo del progetto che, prendendo antiche e preziose pagine della storia della musica, le riveste a nuovo, dando vita a sonorità originali, pronte per vivere attraverso i movimenti, i muscoli e i tendini dei bravissimi ballerini coinvolti nel progetto. Passando per “Scalinatella”, “Cerasella”, “’O Guarracino” e “Buleria napulitana” si arriva a la pasiòn flamenca, le milonghe argentine e la juerga flamenca completanto, così, un’opera artistica dai colori vivaci, romantici e suggestivi.

Musicisti

Salvo Russo – Pianoforte, voce e percussioni

Marco Pescosolido – Violoncello

Gianni Migliaccio – Chitarra flamenco, voce e percussioni

Agostino Oliviero – Violino, oud arabo, chitarra classica e mandolino

Ballerini

Alessia Demofonti – Flamenco e palmas

Massimiliano De Pasquale – Flamenco, percussioni e palmas

 Cinzia Lombardi e Luciano Donda– Tango Argentino

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

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Flamenco Tango Neapolis @Maschio Angioino Ph Luigi Maffettone

 

 

“Signori si ride”: Giacomo Rizzo inaugura la 25 ma edizione del Festival del Teatro Comico e del Cabaret

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

Al via la venticinquesima edizione del Festival del Teatro Comico e del Cabaret, nell’ambito della rassegna “Ridere”, presente nel calendario degli eventi artistico – culturali dell’estate napoletana. Presentata dall’Associazione Culturale “Bruttini-Ridere” e dal Teatro Totò (il terzo teatro cittadino per numero di abbonati dopo l’Augusteo e il Diana), la kermesse rappresenta un indiscusso punto di riferimento per i campani e per i turisti durante il mese di agosto. Inserita nel cartellone degli eventi de “L’Estate a Napoli 2014 – Sole, Luna e Talia” presentato da Comune di Napoli – Assessorato alla Cultura e al Turismo. “Ridere 2014” coinvolgerà, dal 7 agosto al 6 settembre, nel Cortile del Maschio Angioino, ben 500 persone tra attori e tecnici. Protagonista delle prime due serate, tenutesi lo scorso 7 e 8 agosto, Giacomo Rizzo con “Signori si ride”. Ben quattro sketch hanno inteso rendere omaggio all’avanspettacolo e al teatro di rivista con il preciso scopo di divertire il pubblico. Compagni di viaggio di Rizzo, i bravi Carla Schiavone, Corrado Taranto, Ciro Ruoppo, Carmen Pommella. Attraverso le ormai famose e rappresentatissime scenette comiche  “La sonnambula”, “Il prezzo della colpa”, “Il braccialetto” e “Il dentista”, il pubblico ha vissuto spensierati attimi di divertimento godendo della padronanza scenica degli attori e delle loro esilaranti schermaglie. Indiscusso mattatore e protagonista dell’ultimo sketch, Rizzo riesce nella sempre più difficile missione di divertire in maniera essenziale e leggera.

 Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

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“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

"Signori si ride" @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

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“Signori si ride” @ Ridere 2014 Ph Fiorella Passante

 

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Dock Of Sounds: intrecci di voci e di emozioni con Maria Nazionale e Marina Mulopulos

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Lo scorso 2 Agosto la Rotonda Diaz di Napoli ha ospitato due grandi talenti femminili nell’ambito della rassegna “Dock Of Sounds- Napoli incontra i suoni del mondo”, inclusa nel programma del Forum delle Culture. Protagonista della calda ed emozionante serata musicale Maria Nazionale, artista dotata di una voce potente e limpida, capace di coniugare la tradizione della musica popolare con la modernità delle sonorità contemporanee. Dall’alto della sua lunga e inarrestabile carriera, Maria Nazionale ha saputo evolvere la propria cifra stilistica incarnando l’essenza della veracità e della vitalità partenopea in maniera elegante e raffinata. Ad inaugurare la serata è stata Marina Mulopulos, cantante e artista poliedrica di origine greca, dotata di una rara e suggestiva vocalità.Volti, voci, melodie e ritmi si sono, dunque, intrecciati tra loro con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico in un travolgente intreccio culturale e artistico.

Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marina Mulopulos @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Marina Mulopulos @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Marina Mulopulos @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Marina Mulopulos @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Maria Nazionale @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Maria Nazionale @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Marina Mulopulos @ Dock of Sounds  Ph Fiorella Passante

Marina Mulopulos @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

 

Armonie d’Arte Festival: emozioni d’autore al Parco Archeologico Scolacium di Borgia (CZ)

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La 14 ma edizione dell’Armonie d’Arte Festival si terrà dal 19 luglio al 12 agosto nello spettacolare Parco Archeologico Scolacium di Borgia (CZ). Ideata e diretta, dalla prima edizione ad oggi, da Chiara Giordano, la rassegna è stata la prima attività culturale performativa strutturata all’interno di un’area archeologica calabrese e, nel corso di tredici anni, è diventata una delle più significative attività culturali del meridione per qualità artistica e organizzativa. Ad introdurci la nuovissima edizione è proprio la dottoressa Giordano che, nelle vesti di direttore artistico del Festival, ha sottolineato non solo la qualità produttiva della manifestazione ma anche, e soprattutto,  l’idea di fondo che attraversa tutto l’evento, ovvero quella di proporsi al pubblico non solo come un contenitore di spettacoli, seppure di alto profilo, ma anche un “propulsore “ di idee e creatività in grado di coinvolgere i più giovani.

Armonie d’Arte Festival giunge alla 14 ma edizione, cosa racchiude il titolo della manifestazione e qual è lo spirito con la organizzate ogni anno?

Il cartellone e le diverse attività connesse sono pensate e organizzate seguendo il concetto dell’Armonia sia nella scelta degli artisti che della conduzione. Armonie d’arte, come espresso già dal titolo, racconta stili e generi diversi  unendo teatro, danza e musica attraverso la contaminazione o l’intersezione di vari linguaggi. Il cartellone sarà sicuramente variegato ma con una forte coerenza interna, grandi artisti proporranno i loro repertori  ma ci saranno anche produzioni nuove  perché pensiamo che un Festival non debba essere soltanto un contenitore di proposte di alto profilo ma anche e soprattutto un propulsore di idee, un ruolo chiave, quest’ultimo, che deve essere svolto proprio da chi opera nella cultura.

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Il Festival si svolge nel parco Archeologico di Scolacium di Borgia…qual è il legame tra la manifestazione e questo territorio?

La location rappresenta un sito archeologico di punta nel contesto meridionale, oltre che un luogo di grande suggestione che, sia gli ospiti che gli artisti, portano nel cuore, un luogo speciale che negli anni ci ha sempre regalato momenti magici.

Il 9 e 10 agosto presenterete un’opera prima intitolata “L’ultima notte di Scolacium” con musiche originali di Nicola Piovani e la partecipazione di Gerard Depardieu. Quale sarà la trama dell’opera, il messaggio che intende trasmettere al pubblico e quali le emozioni da veicolare?

Per noi è molto importante poter incuriosire il pubblico creando nuove proposte artistiche e, in questo caso, raccontiamo un grande momento del Sud Italia, ovvero il periodo normanno. Il legame tra la vicenda ed il contesto in cui verrà raccontata sarà ovviamente molto forte ma un elemento altrettanto importante sarà la creazione virtuale di un’Abbazia normanna (affidata alla società leader Capware) proprio per restituire all’occhio del pubblico un’idea fedele di come potesse essere il luogo a quel tempo. A tutto questo si aggiunge un suggestivo racconto, a metà strada tra storia e leggenda, un momento di teatralità visionaria legato ad una storia assolutamente certificata per raccontare la terra del Sud. Vorremmo che il pubblico si emozionasse sia per l’aspetto scenico sia per quello che possiamo suscitare attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie con una produzione imponente. Il nostro augurio è che il pubblico riconosca lo sforzo fatto per creare nuove produzioni e che resti affascinato da un luogo già di per sé suggestivo, potenziato attraverso la creatività del discorso virtuale. La regia sarà di Cristina Mazzavillani Muti  che, attraverso la sua sensibilità poetica, ha questo modo di raccontare i fatti come se si trattasse di una grande favola. In sintesi, racconteremo la favola del sud con l’ausilio delle più moderne tecnologie e con la partecipazione straordinaria di Gerard Depardieu ma anche di Rosa Feola come voce di contralto soprano, Edoardo Siravo e Daniele Pecci.

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Il tema del Festival è “Ex Antiquitate Novum” ci spiega il perché di questa scelta?

Prendendo spunto proprio dal titolo dello spettacolo “L’ultima notte di Scolacium”, crediamo che la creatività ponga le proprie basi su una memoria consolidata. Tutto il nuovo nasce, dunque, dal concetto di antiquitate, qualcosa che appartiene alla nostra memoria e che, tuttavia, può essere foriero di futuro. Proprio per questo, tutta la programmazione, a partire dal 19 luglio, con il concerto di Hiromi, un fenomeno artistico di risonanza mondiale che, partendo dalla musica classica, si muove verso la fusion, il jazz, il rock intende coniugare classicità e contemporaneità, storia, mito, leggenda. Allo stesso modo i Carmina Burana, lo Spell Bond Contemporary Ballet rileggeranno il mondo del passato attraverso la danza ed il canto contemporaneo.

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Gran finale con Mario Biondi il 12/08…

Questa è una proposta che, pur essendo di altro profilo, rivolgiamo ad un pubblico più ampio e che gestiamo con la collaborazione di promoter locali per coinvolgere il territorio a 360 gradi. Un evento assolutamente coerente con l’impostazione che abbiamo dato al nostro cartellone.

Come sarà strutturata la sezione Armonie Young?

Abbiamo messo a punto una serie di iniziative finalizzate al sostegno delle realtà più giovani, faremo uno spettacolo e presenteremo anche un lavoro di una giovane ricercatrice e proporremo anche artisti pop per dare un segnale di vicinanza ai giovani a 360 gradi.

Tutti gli spettacoli si svolgeranno all’interno del parco archeologico Scolacium a Borgia (Cz) alle ore 22.00; per info e prenotazioni 366 4362321 o 333 2275985 o sul sito www.armoniedarte.com .

Raffaella Sbrescia

Cremano Giovani Festival: Chiamata alle arti!

Locandina ufficiale Cremano Giovani Festival (2)Si svolgerà domenica 15 giugno a Villa Bruno la seconda edizione del “Cremano Giovani Festival”, un progetto nato dai giovani per i giovani. L’evento, inserito nell’ambito delle iniziative del “Giugno dei Giovani”, è organizzato dall’associazione di volontariato “Cremano Giovani” e patrocinato dal Comune di San Giorgio a Cremano e dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli. Nata con l’intento di valorizzare i talenti artistici del territorio campano, la manifestazione si snoderà nell’arco di dodici ore, dalle 10 alle 24 e si chiuderà con un concerto che vedrà protagonisti le band e i solisti selezionati dalla Direzione Artistica della manifestazione. A presentarci l’evento è Vania Costa, vicepresidente dell’associazione “Cremano Giovani”.

Da quali presupposti e con quali obiettivi nasce il Cremano Giovani Festival?

Nasce dall’idea di dare prima, durante e dopo la manifestazione, spazio e valore alla creatività dei giovani artisti partecipanti . L’obiettivo è quello di concepire un Festival “a misura d’artista”, capace di plasmarsi grazie al confronto e al continuo scambio di idee.

Qual è la location in cui si terrà l’evento? Avete intenzione di valorizzare anche le risorse del territorio circostante?

L’evento si svolgerà interamente a Villa Bruno, storica dimora settecentesca e polo culturale di San Giorgio a Cremano. Fare in modo che questa splendida villa diventi un vero e proprio tempio delle possibilità per i tanti giovani del nostro territorio rientra in pieno nella mission dell’Associazione “Cremano Giovani” e, di conseguenza, del “Cremano Giovani Festival”.

Quali saranno le sezioni artistiche proposte al pubblico?

Quest’anno saranno ben dieci: scultura, pittura, fotografia, grafica, street art, teatro, narrativa, poesia e musica. La novità rispetto al 2013 è la sezione dedicata ai cortometraggi e alle webseries, un genere che, specialmente adesso, è molto apprezzato dai ragazzi.

Come sarà strutturata la manifestazione e che tipo di feedback vi aspettate dal pubblico? Raccontateci nel dettaglio cosa offrirà questa seconda edizione di Cremano Giovani.

Il Festival si aprirà alle 10.00 con l’apertura delle mostre di pittura, scultura, grafica e fotografia. Durante l’intera giornata ci sarà una lunga serie di eventi ed attività, tra cui un laboratorio di autocostruzione, uno di origami e un laboratorio didattico con i bambini per divertire anche i più piccoli. Alle 13.00 verrà offerto un aperitivo nella suggestiva terrazza del Piano Nobile. Nel pomeriggio, in biblioteca, ci sarà uno spettacolo teatrale e per chiudere in bellezza, alle 18, presso la Fonderia Righetti inizierà il concerto che accompagnerà i visitatori fino alla mezzanotte inoltrata. Ci aspettiamo un pubblico capace non solo di gradire quanto da noi proposto, ma anche di interagire con l’evento, fruendone appieno le potenzialità.

Il Festival coinvolge giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni. Quali sensazioni avete avuto durante il processo di iter selettivo?

Chiamarlo iter selettivo non è del tutto corretto. Abbiamo cercato, nei limiti, di evitare selezioni, includendo tutti i giovani che hanno inviato il bando di partecipazione compilato entro la data di scadenza prefissata. Quest’anno, per motivi puramente logistici, ci è risultato impossibile dare spazio alle quasi 30 band che hanno risposto al nostro appello e quindi abbiamo dovuto necessariamente operare una sorta di selezione. In ogni caso, il fatto che decine e decine di giovani talenti abbiano sposato la nostra causa, condividendo con noi le loro opere, è motivo di grandissimo orgoglio e soddisfazione!

I proventi del Festival verranno reinvestiti per perseguire gli scopi, prevalentemente culturali, dell’Associazione. Avete già qualche idea in merito?

Gli unici, veri, proventi sono tutti coloro che si sono messi all’opera con impegno e passione per realizzare questa kermesse. Il patrimonio di un’associazione, specie se di volontariato, è costituito principalmente da persone che prendono coscienza di loro stessi, e che, entrando a far parte di una formazione sociale, scoprono nel dialogo e nel confronto con gli altri un modo per crescere sul piano umano e comportamentale. In tal senso, “Cremano Giovani” ne è un esempio concreto.

 Raffaella Sbrescia

“MagnificENZA”, una festa per sperare

magnificenzaGrandi aspettative quest’anno per la festa dell’Aisiwh  che si presenta con un programma ricco ed invitante con lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca scientifica. L’Associazione Italiana Sindrome di Wolf-Hirschhorn (AISiWH) è una associazione ONLUS che si e’ costituita a Milano nel 1998 per opera di alcuni genitori di ragazzi affetti dalla Sindromeed è dotata di un Comitato Scientifico che raccoglie i principali esperti delle varie problematiche connesse alla Sindrome, chiamata a proporre, validare e sostenere le azioni dell’Associazione (in particolare quelle sul versante medico-scientifico), la redazione e la realizzazione di progetti scientifici. L’Associazione è in costante contatto con le altre Associazioni sulla Sindrome di Wolf-Hirschhorn negli altri paesi, in Europa e in USA, e rappresenta un punto di contatto anche per varie associazioni e/o singole famiglie da altri paesi del mondo.

Con il patrocinio del Comune di Canossa, la collaborazione di DarVoce, USD Ciano, ASD Progetto Danza, Croce Rossa Canossa, Power Caffè e il prezioso supporto di alcuni commercianti locali, sabato 14 giugno si terrà in Piazza a Ciano d’Enza la prima edizione della Festa “MagnificENZA”. L’inizio della festa è fissato per le ore 19,00. Potrete mangiare grigliata di carne, bere della buona birra o del vino, ridere con Willer Collura e le sue barzellette, ballare la Zumba e l’Hip-Hop, cimentarvi con il toro meccanico per poi chiudere la serata con il concerto di Luca Anceschi, tributo al rock italiano.

Per informazioni: 347-0580346 Laurino Lanzi (contatto AISiWH per l’Emilia Romagna)- www.aisiwh.it

 

Mercoledì Note: il Pietro Santangelo trio nella culla della cultura partenopea

Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

Continuano gli appuntamenti musicali della rassegna “Mercoledì note”, in programma fino al prossimo ottobre presso il Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli. Sulla veranda del ritrovo culturale del centro storico partenopeo il Pietro Santangelo trio, una versione riveduta e corretta del gruppo jazz-rock Slivovitz, considerato, ormai a pieno titolo, una delle realtà più interessanti dello scenario musicale indipendente nazionale. Vincenzo Lamagna (basso), Salvatore Rainone (batteria), Pietro Santangelo (sassofoni), con la straordinaria partecipazione di Ugo Santangelo, hanno mostrato tutta la loro verve mediterranea attraverso la loro musica intrisa di influenze etniche, fusion e prog rock, una potente miscellanea strumentale in cui immergere i sensi e lo spirito.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

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Mad Enternainment presenta “Musica per Gatta: concerto in una stanza”, un connubio tra musica e immagini

mad 6Si è tenuto lo scorso 25 maggio “Musica per Gatta: concerto in una stanza”, l’evento organizzato per sostenere un nuovo progetto della Mad Enternaiment, la factory fondata a Napoli da Luciano Stella, Antonio Fresa e Luigi Scialdone, che ha prodotto l’apprezzatissimo film d’ animazione di Alessandro Rak, “l’Arte della Felicità”. L’idea alla base del miniconcerto nasce dalla ricerca di fondi per la realizzazione di una nuova Gatta Cenerentola, una fiaba emotiva, visionaria, romantica, musicata dallo struggente e malinconico sound della canzone napoletana. Dopo aver lanciato su www.kisskissbankbank.com/it una campagna di raccolta fondi, l’iniziativa ha trovato il sostegno di alcuni dei più validi musicisti della città di Napoli, i quali hanno accettato di esibirsi presso gli studi di registrazione della Mad Enternainment in Piazza del Gesù.

L’intreccio tra musica e immagini, a cavallo tra tradizione e innovazione, ha trovato spazio nelle voci e negli strumenti di giovani talenti in grado di rileggere con classe ed eleganza le grandi pagine del prestigioso passato musicale partenopeo. Ad accogliere il pubblico durante le quattro sessions (ore 17.00 – 18.00 – 19.00 – 20.00) i produttori Mad Entertainment, il regista Ivan Cappiello e l’Art director Marco Galli, che ha realizzato per la campagna un’esclusiva illustrazione donata ai partecipanti.

eventogattaAd inaugurare la godibilissima scaletta, Giovanni Block, accompagnato dal mandolino di Luigi Scialdone, sulle note di “Palomma e notte” seguita dalla tormentata ballad, scritta proprio dal giovane cantautore, intitolata “La neve che accadrà”. Il secondo artista ad esibirsi di fronte ai 20 fortunati spettatori della prima session, è Luca Di Maio. Il cantautore ha cantato la struggente “Buonanotte Irene” e “Scetate”, un brano risalente al lontano 1887 che rappresenta un prezioso ricamo musicale della tradizione partenopea. La scaletta è davvero molto serrata, ed è il turno del terzo artista in programma. Si tratta di Claudio Domestico, in arte Gnut. L’artista canta subito “Solo una carezza”, uno dei brani più drammatici del suo ultimo album di inediti, intitolato “Prenditi quello che meriti”. Il secondo brano è, invece, “Passione”, un pezzo a cui Gnut è particolarmente affezionato e che rappresenta, ormai, un vero e proprio cavallo di battaglia del giovane cantautore. Tommaso Primo ed Enzo Foniciello alla chitarra si esibiscono, invece, sulle note di “Addore”, tratta dall’ep di Tommaso “Posillipo Interno 3” e “Reginella”. La parentesi più movimentata è ad opera di Dario Sansone, voce e frontman dei Foja che, insieme a Scialdone , ha eseguito “A Malìa”, brano tratto dall’ultimo disco “Dimane Torna ‘o sole” in concorso per il Premio David di Donatello 2014 e “Carmela”, tanto per ribadire che “Nun è acqua ‘o sangue dint’ ‘ vvene”. A chiudere il live sono Antonio Fresa e Luigi Scialdone con due brani strumentali: il primo è “Vurria Addeventare”, tratto da “La Gatta Cenerentola” di De Simone mentre il secondo è il “Tema dei due fratelli”, tratto dalla colonna sonora del film “L’Arte della Felicità”.

Emozioni preziose come piccole gemme racchiuse in uno scrigno da tramandare di generazione in generazione, quelle offerte da Mad Enternaiment, che si pone come obiettivo principale quello di  salvaguardare l’arte della tradizione per lasciarla germogliare seguendo l’onda della creatività.

Raffaella Sbrescia

Intervista a Gabriele Vegna: “Pittura, energia per comunicare, pura e impalpabile”

Keith Richards. Ritratto di Gabriele Vegna

Keith Richards. Ritratto di Gabriele Vegna

Gabriele Vegna è un artista che vive e lavora a Milano.  Scelto tra gli iscritti di Piazza delle Arti, la piattaforma che mette in contatto artisti e aspiranti e mecenati, Vegna si è avvicinato alla pittura molti anni fa e, nel corso del tempo, ha concentrato la propria ispirazione e la propria energia verso la musica rock, intesa non solo come colonna sonora di una generazione ma anche, e soprattutto, come un modo per  riuscire a scarnificare e poi rigenerare, in maniera indelebile, il pensiero, il costume e il modo di vivere di tutto il mondo. Reduce dall’esposizione dei propri quadri presso il locale milanese Ronchi 78 di Giacomo Bertacchi, appassionato di musica e titolare dell’etichetta musicale Palbert Music, Gabriele Vegna ha omaggiato Ritratti di note  con questa intervista in cui l’artista ha ripercorso le proprie fasi artistiche e ci ha aperto le porte del suo pensiero.

Cos’è per lei la pittura?

Per me la pittura è ancora una grande passione. Ho iniziato a dipingere, casualmente, non molti anni fa; avevo bisogno di uno specchio e ne decorai la cornice. Da allora iniziai a dipingere con continuità, prima soggetti geometrici, poi la figura umana, e a ogni quadro riuscivo sempre di più ad affinare la tecnica.

Da cosa nasce l’energia per dipingere?

Nasce dalla voglia di mettermi in gioco quotidianamente. È una sfida con me stesso per provare a dipingere dei soggetti sempre più complicati. Ogni volta che inizio un nuovo quadro, mi domando sempre se sarò in grado di farlo.

Ritratto di Gabriele Vegna

Ritratto di Gabriele Vegna

Quali sono i passaggi che hanno preceduto il suo avvicinamento alla pittura?

Dopo gli studi ho iniziato a lavorare in uno studio di architettura come junior designer. Successivamente ho partecipato, come assistente scenografo, al festival lirico Opera Barga  (Lucca), dove ho contribuito a realizzare l’allestimento delle opere Demetrio e Polibio di Gioacchino Rossini e La Traviata di Giuseppe Verdi. All’inizio degli anni ’80 anni ho collaborato per alcuni studi fotografici e di pubblicità, sino ad affermarmi come producer in uno dei principali network di comunicazione internazionali, dove ho realizzato molte campagne pubblicitarie per note aziende.

Ci racconta i suoi lavori maggiormente rappresentativi?

Con i miei lavori cerco di omaggiare i musicisti che con la loro musica mi hanno sempre accompagnato. I miei preferiti sono da sempre i Rolling Stones, in particolare Keith Richards. Gli Stones sono stati spesso additati come nemici pubblici, per la loro immagine definita oltraggiosa. Immagine basata sugli scandali, sulla droga e sugli eccessi di cui la loro carriera è sempre stata costellata. Rappresentare Beggars Banquet è stato impegnativo, sia per la complessità del soggetto che per le dimensioni (m.2×1), ma sono stato gratificato, il dipinto è stato acquistato da una fondazione. Con la finalizzazione di questo lavoro ho capito che mi potevo spingere oltre nel creare lavori ancora più complicati.

Qual è la sua cifra stilistica, qualora ce ne fosse una in particolare?

Ritraggo i personaggi nella maniera più realistica possibile, per le mie capacità, cercando di conferire loro più “anima” con l’uso di colori dai toni caldi, in modo da accentuarne il contrasto e i chiaroscuri. La mia pittura è un interpretativo omaggio alla British Pop Art, in modo particolare alla pittura di Peter Blake che di quella corrente artistica è considerato il padre.

Perché molti dei suoi dipinti omaggiano la musica rock?

La musica rock è stata la colonna sonora della mia generazione, da molti definita “folle”, ma capace di creare l’irriverente genialità della Controcultura, e i musicisti che danno vita alle mie opere ne sono stati fra le bandiere. Icone di una generazione dalle forti tensioni e contraddizioni che, con la forza delle proprie idee, è riuscita a scarnificare e poi rigenerare, in maniera indelebile, il pensiero, il costume e il modo di vivere delle persone in ogni parte del mondo. Controcultura che è diventata, con pieno diritto, patrimonio della cultura collettiva. Quei musicisti ne faranno parte per sempre.

Jimi Hendrix. Ritratto di Gabriele Vegna

Jimi Hendrix. Ritratto di Gabriele Vegna

Quali icone, in particolare, hanno scaturito un interesse artistico nella sua anima?
Sono molti, per citarne alcuni: Jeff Beck, Steve Winwood, Frank Zappa, Jimi Hendrix, che ho avuto la fortuna di vedere in concerto, a Milano nel 1968, quando avevo 15 anni e Keith Richards. Credo che Richards rappresenti l’icona che meglio rappresenta il rock, con le rughe scolpite da una vita vissuta senza risparmiarsi, le mani deformate dalle migliaia di accordi suonati, il look stravagante e volutamente trascurato, ma è sopratutto un chitarrista, oltre che un compositore, ineguagliabile e i suoi riff sono e saranno sempre materia di studio per le future generazioni di musicisti. Frank Zappa. Il GENIO. Spirito libero dalla mente acuta. Musicista, compositore e scrittore di testi irriverenti. Nemico di ogni tipo di droga, del falso moralismo, dell’ipocrisia sessuofoba, del capitale. Frank Zappa, forse, è stato il musicista che meglio ha saputo sperimentare stili e linguaggi artistici differenti. Creatore di uno stile musicale inconfondibile, le sue composizioni non sono etichettabili. La sua musica è una perfetta miscellanea di rock’n’roll, blues, musica contemporanea e jazz, elaborata con intelligenza e personalità musicale.

Cosa pensa della piattaforma Piazza delle Arti?

Molto utile per far conoscere artisti che non hanno possibilità di esporre i loro lavori. L’idea dei mecenati trovo che sia un punto di forza di Piazza della Arti. Purtroppo sta diventando una cattiva abitudine corrente chiedere soldi a chi intende esporre. La maggior parte di queste “mostre” a pagamento servono solo per spillare soldi e non portano nulla di concreto. Piazza delle Arti si pone come una valida alternativa al tradizionale circuito delle gallerie d’arte, sempre più difficile da raggiungere, le gallerie ormai difficilmente investono negli artisti non affermati.

Che riscontro ha avuto l’esposizione al Ronchi 78?

A dire il vero non molto, a parte un paio di persone interessate ai miei lavori… interesse che però non si è concretizzato. Il vero riscontro è questa intervista, oltre ad alcune recensioni sull’esposizione che sono state pubblicate su vari siti. Anche se preferisco non esporre nei locali, con Ronchi 78 è stata comunque una buona esperienza. I proprietari del locale sono persone cordiali e gentili, fra l’altro Max si occupa di musica, credo che abbia una sua etichetta e permette a molti  musicisti di esibirsi nel suo locale.

Ritratto di Gabriele Vegna

Ritratto di Gabriele Vegna

A cosa sta lavorando attualmente?

Inerente alla pittura sto realizzando dei nuovi soggetti, a ottobre intendo organizzare una nuova personale. Altri progetti, sto ultimando la stesura di un romanzo, altra mia passione è scrivere e, non ultimo, sto cercando di realizzare il mio sogno nel cassetto, quello di aprire uno spazio espositivo che, oltre ad accogliere i miei lavori, permetta anche ad altri artisti di esporre, naturalmente senza chiedere loro alcun contributo.

Quali prospettive ci saranno per la pittura in futuro?

Di artisti giovani e talentuosi ce ne sono molti e davvero bravi, prima o poi verranno scoperti. Anche se attualmente le gallerie d’arte stanno attraversando un periodo di forte crisi, credo che il talento, prima o poi, venga sempre premiato.

Si ringraziano Gabriele Vegna e Sara Bricchi per Parole e Dintorni

Raffaella Sbrescia

Pausilypon, tutto sulla VI edizione di “Suggestioni all’Imbrunire”

Suggestioni all’imbrunire

Giunge alla VI edizione “Pausilypon Suggestioni all’imbrunire” la rassegna artistica ideata e curata dal Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica di Napoli ed il Patrocinio di Regione Campania e Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli. Una vera e propria opera di mecenatismo ambientata in una location unica nel mondo quale è il Parco Archeologico del Pausilypon, finalizzata all’incontro tra archeologia, natura, musica e teatro. «Nell’anno del bimillenario dalla morte di Augusto, spiega il responsabile della Soprintendenza del Pausylipon G. Vecchio, “Suggestioni all’Imbrunire” si arricchisce di un nuovo e più profondo significato, diventando rassegna stabile all’interno di un contesto incantato».

Ad introdurre il nuovo cartellone, in una dettagliata conferenza stampa tenutasi questa mattina presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, M. Simeone ha ripercorso i progressi e le numerose iniziative che hanno portato al pieno recupero di un’ area ambientale ed archeologica di assoluta importanza: «Nell’arco di 10 anni abbiamo impiegato risorse, competenze ed energie per ridare lustro a questo importante sito archeologico. Ora, grazie alla direzione artistica di Stefano Scognamiglio e Francesco Capriello, il centro studi Pausilypon diventa ancora più interdisciplinare. Naturalmente, anche per questa edizione, rimane invariata la scelta di “non invasività” del luogo, non ci saranno allestimenti scenici, elettronici ed infrastrutturali che potranno in qualunque modo alterare il fascino naturale del sito archeologico. Gli artisti che hanno accettato questa nostra scelta, si esibiranno sfruttando le già perfette condizioni di luce e di acustica del sito, nel totale rispetto di uno dei luoghi più belli del nostro pianeta. Questo per dimostrare che la rassegna si adatta al sito e non il contrario! Un doveroso ringraziamento, aggiunge Simeone, va al nostro main sponsor Cupiello che, in funzione dell’amore per l’arte, ci consente di reinvestire i proventi della rassegna in progetti di ricerca, recupero e valorizzazione del sito. Il progetto in corso riguarda il “CALIDARIUM” del Pausylipon, scoperto nel 1913 da R.T Gunther e mira alla restituzione del sito alla cittadinanza».

Presente alla conferenza anche Stefano Scognamiglio, direttore artistico della sezione teatrale della rassegna: «Il progetto parte dal territorio e costituisce una lente di ingrandimento su una realtà che non è figlia di alcuna parte politica e che, anzi, è il frutto di sacrifici di persone che intendono mettersi al servizio della città. Dopo cinque edizioni, questa rassegna sta cominciando ad attirare pubblico e, francamente, credo ci siano tutti i presupposti affinchè essa possa diventare un evento di rilevanza internazionale. Vorrei inoltre sottolineare che la nostra realtà è aperta ad altre istituzioni sul territorio, dal prossimo anno lavoreremo in sinergia con il Palazzo delle Arti di Napoli perché crediamo che i vasi comunicanti, specialmente nel nostro ambito, possano creare grandi cose.  Tornando, invece, a “Suggestioni all’imbrunire”, crediamo che lavorare per sottrazione, nell’allestimento scenico degli eventi in programma, ci possa far ottenere un risultato migliore. Ricordo, infine, che ogni appuntamento sarà preceduto da una visita guidata al sito che accompagnerà gli ospiti in un crescendo di suggestioni, dall’imponente Grotta di Seiano fino all’incontro con gli artisti presso l’area dei teatri. Alla fine di ogni spettacolo sarà offerto un piccolo rinfresco di qualità ed una degustazione di vini delle eccellenze enologiche campane».

Suggestioni all'imbrunire

Suggestioni all’imbrunire

A seguire l’intervento di Francesco Capriello, responsabile della sezione musicale della rassegna: « Ad inaugurare il cartellone sarà il pianista Ivano Leva con un piano solo, arricchito da improvvisazioni su svariate tematiche. Il 17 maggio sarà la volta dell’ensemble acustico La Mescla, che ci porterà al centro di un viaggio mediterraneo, tema che ricorrerà anche nella perfomance di Alana Sinkëy in “Minha Terra”. Altri spunti interessanti saranno offerti dall’Orchestra acustica del Pausylipon Afrocubatà: musicisti di età compresa tra i 18 ed i 37 anni ci coinvolgeranno in una sfida compositiva e strumentale molto interessante».

A promuovere la rassegna, che avrà luogo da 10 maggio al 15 giugno, sarà il marchio Cupiello, la cultura del gusto”, rappresentato in conferenza stampa dal dottor Alfio Schiatti: «Questa iniziativa rispecchia i valori su cui lavora, da anni, la famiglia Simeoli: cultura, sostenibilità, concretezza e visione internazionale».

Sulla stessa linea d’onda Emilio Scano per l’Associazione Ager Campanus che curerà, quest’anno, la selezione delle cantine: «Abbiamo accettato di buon grado la proposta artistica e culturale che ci è stata offerta e, a modo nostro, abbiamo agito nel rispetto dello spirito con cui la rassegna è stata ideata. Ogni spettacolo vedrà la partecipazione di una cantina del territorio campano con delle degustazioni pensate ad hoc».

Ivano Leva

Ivano Leva

 L’intervista a Ivano Leva:

 Protagonista della serata di apertura il prossimo 10 maggio sarà il pianista Ivano Leva in “Piano Solo”, un’esibizione in cui il musicista attingerà alla sua grande esperienza ed inventiva presentando una performance totalmente improvvisata. Abbiamo chiesto maggiori dettagli all’artista, presente in conferenza stampa.

Che tipo di live proporrà il prossimo 10 maggio?

Pur provenendo da una formazione classica, contestualmente, mi dedico anche alla forma espressiva propria dell’improvvisazione, si tratta di qualcosa che mi ricongiunge  alla mia indole. Sento, infatti, che l’improvvisazione faccia parte di tutta la mia storia. Fin da bambino, quando mi regalavano i giocattoli la prima cosa che facevo era smontarli e rimontarli a mio piacimento. Per quanto riguarda il concerto farò delle improvvisazioni sfruttando dei materiali tematici già noti, non per un discorso di facile presa, ma solo come pretesto per attuare il giro di colori che prediligo. Tra le varie personalità multiple che convivono nella mia persona, ce n’è una dedita alla scrittura, un’altra dedita all’improvvisazione. Non si tratta di una prima, anzi, ho tenuto uno spettacolo simile qualche mese e fa parte di progetto che porto avanti per mostrare la mia quotidianità, in sintesi, il messaggio è: Vi apro le porte della mia stanza, accomodatevi ed ascoltate”.

Ci sono dei progetti paralleli in corso?

Certo, mi sto dedicando a progetti jazzistici e non. Tra le altre cose mi sto occupando di un progetto che fa capo al batterista Leonardo De Lorenzo, senza tralasciare la partecipazione a svariati Festival e allo spettacolo teatrale di Enzo De Caro, improntato sulla biografia di Chet Baker, intitolato “Chet c’è”. Di recente ho collaborato anche con Antonio Onorato in un altro progetto dal vivo.

 Per quanto riguarda l’aspetto compositivo, è in fase di scrittura?

Naturalmente ho dei dischi miei, comprensivi di brani originali composti da me e ne sto maturando altri. Visto che non ho ne necessità commerciali ne una produzione alle spalle che mi obbliga ad avere tempi di realizzazione per vendere, mi prendo delle pause tra un disco e l’alto, anche pluriennali. Il tutto mi serve per raccontare delle cose piuttosto che altre…quello che sto scrivendo adesso è un disco  per orchestra e pianoforte e non credo che lo realizzerò prima della seconda metà di quest’anno se non per l’anno prossimo.

Prevendite: www.etes.it

Ingresso con visita guidata dalle 17,30 alle 18,20 – ingresso solo spettacoli dalle 18.20 alle 18,40, (contributo 15,00 euro).

Info 0812403235 info@gaiola.org www.gaiola.org - www.suggestioniallimbrunire.org

Raffaella Sbrescia

Video: “Pausilypon Suggestioni all’imbrunire”

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