Patty Pravo chiude il suo “Eccomi tour” al Carroponte. Il report del concerto

Patty Pravo live @ Carroponte

Patty Pravo live @ Carroponte

Il Carroponte 2016 si è appena concluso con ben 300mila presenze all’attivo ed un ultimo grande concerto; quello della inimitabile Patty Pravo che ha scelto proprio il palco di Sesto San Giovanni per chiudere il fortunato “Eccomi tour”, scandito da numerosi ed inattesi sold out. Emblema di libertà e punto di riferimento, l’artista è reduce dal successo riscontrato dal suo ultimo ventiseiesimo album in studio “Eccomi” (Warner Music), ulteriormente impreziosito dal contributo delle migliori penne in circolazione (Sangiorgi, Ferro, Nannini, Zibba, Bastreghi, Emis Killa).

Patty Pravo e Zibba live @ Carroponte

Patty Pravo e Zibba live @ Carroponte

A testimonianza delle grandi alchimie createsi in studio, Nicoletta Strambelli ha voluto invitare Rachele Bastreghi per un raffinato duetto sulle note del brano “Ci rivedremo poi” ed il cantautore ligure Zibba per un’appassionata versione di “Qualche cosa di diverso”, canzone che Patty ha più volte menzionato come una delle sue preferite di questo suo ultimo lavoro discografico.

Patty Pravo e Rachele Bastreghi live @ Carroponte

Patty Pravo e Rachele Bastreghi live @ Carroponte

Sorpresa, entusiasta, divertita, a tratti emozionata, Patty Pravo ha spesso interagito con il pubblico, godendosi ogni singolo applauso ed ogni singolo sorriso che l’affettuoso pubblico ha voluto donarle senza risparmiarsi un attimo.

Video: Patty Pravo live al Carroponte

Con una scaletta ricca ed esaustiva, la cantautrice veneziana, ha ripercorso tutte le tappe salienti del proprio percorso artistico senza tralasciare i grandi successi del suo vastissimo repertorio. Con una voce ora sommessa e calda, ora vibrante e potente, Patty ha accompagnato il pubblico lungo i sentieri della sua incredibile carriera: La vita è qui, A parte te, Il vento e le rose, il magico medley comprensivo di Se perdo te, Pazza idea, Ragazzo triste, Sentimento e Il paradiso ma soprattutto Pensiero Stupendo e l’eterna “E dimmi che non vuoi morire” lasciano sull’epidermide la sensazione di una piacevole carezza e la certezza di essere stati al cospetto di una delle ultime grandi dive italiane.

Raffaella Sbrescia

 

Radio Popolare festeggia 40 anni di libertà sul palco del Carroponte insieme a Afterhours, Daniele Silvestri e altre 7000 anime

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

«Quarant’anni dopo, crescere liberi è una necessità, ma rimane soprattutto un nostro desiderio: la nostra grande ambizione», scriveva il direttore di Radio Popolare Milano Michele Migone sul sito della più longeva emittente privata italiana pochi giorni fa. Oggi, all’indomani del grande doppio concerto tenutosi al Carroponte di Sesto San Giovanni e che ha visto sullo stesso palco gli Afterhours e Daniele Silvestri, possiamo tranquillamente affermare che questi intenti troveranno certamente un seguito coerente.

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

Dopo 40 anni di intensa attività, Radio Popolare si conferma una realtà preziosa, una fucina di idee e di spunti non solo per chi ama essere informato ma anche per chi di informazione vorrebbe occuparsi. La testimonianza tangibile della voglia di nuove sfide da affrontare sta nel constatare l’incredibile successo riscontrato dall’evento a cui abbiamo avuto il piacere di partecipare. Circa 7000 anime hanno preso parte alla grande festa che ha infiammato il Carroponte e l’hanno fatto partecipandovi a cuore aperto e senza riserve.

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

Se di libertà stiamo parlando, nessuno più degli Afterhours poteva rispondere meglio a questo invito. Manuel Agnelli e compagni sono da sempre baluardo di espressività priva di restrizioni, le loro canzoni arrivano dritte al fulcro dell’anima e la loro performance è stata, ancora una volta, impattante ed ispiratrice. Il loro ultimo lavoro “Folfiri o Folfox” rappresenta proprio questa ritrovata energia, una rinascita ed un lustro che non può passare inosservato.

40 anni Radio Popolare - Afterhours + Daniele Silvestri

40 anni Radio Popolare – Afterhours + Daniele Silvestri

Il secondo invitato di prestigio, Daniele Silvestri, è uno dei cantautori più creativi e attenti all’uso della parola che ci siano in Italia. Nel suo ultimo disco “Acrobati”, infatti, convergono idee, richiami e riferimenti ma soprattutto messaggi ben chiari e definiti. La sua performance è stata, ora intima e struggente, ora viva e divertente, senza mai rinunciare a spassosi ed irriverenti interventi mirati.

Video: “Heroes” Afterhours + Daniele Silvestri

È stato veramente bello vedere come due personalità forti e spiccate come quelle di Manuel Agnelli e di Daniele Silvestri siano riuscite a convergere su un unico binario, ancora più bello poter godere dei suoni prodotti dalle band al gran completo. Dopo aver trascorso un intero giorno a provare e riprovare insieme i rispettivi brani, i due artisti hanno trovato una speciale alchimia che non è sfuggita a nessuno dei presenti. Tra le canzoni cantante insieme, la più bella è stata “Riprendere Berlino” anche se la conclusiva “Heroes” di Bowie ha inderogabilmente sancito una lucida presa di coscienza: riuscire ad essere liberi, oggi, significa davvero essere una sorta di “eroi”. Lunga vita a Radio Popolare Milano.

Raffaella Sbrescia

Biagio live 2016: una lezione di passione al Mediolanum Forum di Assago

Biagio Antonacci - Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Biagio Antonacci – Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Si chiude col botto la seconda delle tre date milanesi di “Biagio Live 2016”, la nuova avventura dal vivo che porterà Biagio Antonacci al Palalottomatica di Roma e su Canale 5 con uno speciale a lui dedicato. Con uno show completo da ogni punto di vista, l’ultimo dei romantici, made in Rozzano, ha voluto divertire ed emozionare il pubblico del Mediolanum Forum di Assago mettendo sul piatto le migliori canzoni del proprio repertorio con una nuova veste sonora ma soprattutto con un inarrestabile e rinnovato entusiasmo.

Il concerto inizia alle 21 in punto ed è subito impattante: Biagio Antonacci entra in scena direttamente dal retro del parterre, sale sul palco in smoking bianco ed intona in modo intimo e delicato le prime parole di “Ci stai”. L’intenzione è trasparente: il pubblico è invitato a lasciarsi andare e ad infrangere ogni remora; così sarà per tutta la durata del concerto. Il palcoscenico, in realtà doppio, è a forma di lancia mentre una barriera di led, sovrastata da un’imponente passerella sospesa in alto, trasmette visuals curatissimi insieme ai contributi video di amici speciali come Jovanotti, Ramazzotti e Laura Pausini. “Freghiamocene delle diversità, incita Biagio, fatevi investire dal treno dell’amore, un treno con poche fermate capace di portarvi lontanissimo”, spiega il cantante al pubblico, cercando di trasmettere in modo fermo e convinto tutta la propria passione.

Biagio Antonacci - Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Biagio Antonacci – Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

La scaletta è, intanto, tutto un susseguirsi di grandi successi del passato e hits recenti: si va da Quanto tempo e ancora (cantata in spagnolo da metà brano in poi), Se fosse per sempreTu sei bella, Ritorno ad amareSappi amore mioBuon giorno bell’anima. Nonostante l’immensa cura per i dettagli, sono ancora le parole a fare la differenza nelle canzoni di Biagio. Sì, proprio le parole, quelle che possono fare una eco immensa, che possono fare veramente male o aprire spazi che credevamo ormai chiusi. A proposito di questo, fa riflettere l’invettiva che Biagio fa in nome del mancato rispetto per le parole “Ti amo”: “Dobbiamo difendere il “ti amo” ad ogni costo, non è giusto svenderlo, deve arrivare al momento opportuno”, sottolinea.  L’amore è, in effetti, il vero catalizzatore del repertorio di Biagio ed è bello vedere come in 25 anni di carriera, l’artista sia riuscito a declinarlo e a parlarne in modi sempre nuovi e sempre pregnanti.

Video: J Ax ospite di Biagio Antonacci

A completare la spettacolarità dello show, anche alcuni amici speciali. Il primo a salire sul palco è J Ax che si è divertito a coinvolgere il pubblico rappando quello che potremmo definire un inno alla fratellanza in nome dell’amore per la musica. Leggero e spassoso il duetto sulle note del tormentone “Maria Salvador”. La seconda ospitata, forse la più attesa, è quella che ha visto come protagonisti Andrea Mariano e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Memori di una serata trascorsa tra amici, i due hanno accompagnato Biagio Antonacci in una scatenata versione di “Liberatemi” per poi lasciare un segno ben visibile nei cuori di tutti con la bellissima “Attenta”. Parlando di assi nella manica, è doveroso citare i bravissimi ballerini e trapezisti che si sono cimentati una serie di spettacolari coreografie capaci di lasciare il pubblico a bocca aperta e a più riprese.

Biagio Antonacci - Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Biagio Antonacci – Mediolanum Forum ph Francesco Prandoni

Particolarmente coinvolgente anche il momento di One Day, il brano realizzato con l’amico Pino Daniele e che Biagio ha voluto proporre in questo tour per omaggiarlo e ringraziarlo. Sudore, sorrisi, commozione e divertimento si sono alternati nelle due ore e mezza che Biagio ha regalato al pubblico; “il mestiere si impara, il coraggio ti viene”, canta l’artista, ed è proprio vero. Il coraggio ti viene strada facendo, quando ti accorgi che la passione è più forte di tutti i possibili ostacoli che potrai incontrare, quando è evidente che quando il cuore ti batte così forte sei sulla strada giusta, quando gli occhi ti brillano al punto che la gente debba sentire l’esigenza di fartelo notare. Questo è quanto abbiamo vissuto al Forum di Assago, questo è quanto Biagio Antonacci è riuscito a trasmetterci mettendoci davvero tutto se stesso.

Raffaella Sbrescia

 

 

Il jazz italiano per Amatrice e per gli altri territori colpiti dal sisma domenica 4 settembre

A seguito dei tragici avvenimenti di questi giorni, “Il Jazz Italiano per l’Aquila”, iniziativa sostenuta e promossa per il secondo anno consecutivo dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e realizzato da Associazione I-Jazz, unitamente a MIDJ Musicisti italiani di Jazz e Casa del Jazz, diventa per questa edizione,“Il Jazz Italiano per Amatrice e per e per gli altri territori colpiti dal sisma”.

Domenica 4 settembre, due grandi eventi con numerosi concerti caratterizzeranno la giornata: a Roma, dalla mattina al tardo pomeriggio alla Casa del Jazz, e in serata a L’Aquila nel piazzale adiacente la Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Inoltre, buona parte dei 20 palchi originariamente previsti a L’Aquila, troveranno ospitalità in altre città italiane. Oltre a L’Aquila e Roma, sono previsti concerti a Milano, Torino, Napoli, Novara, Parma, Catania, Courmayeur, Pisa, Cantalupo in Sabina (RI), Barga, Empoli, Fano, Lecce, Nuoro e S. Anna Arresi, Lampedusa e molte altre città che si stanno aggiungendo in queste ore.

La grande maratona del jazz, con oltre 700 artisti impegnati in circa 110 concerti, distribuiti nel centro storico del capoluogo abruzzese, che si è tenuta per la prima volta lo scorso anno con la presenza di circa 60.000 persone, si sposta, quindi, a Roma e in altre città italiane, per concludersi con un grande concerto serale a L’Aquila, di fronte la Basilica di Collemaggio per problemi di sicurezza e logistica (si attendevano per questa edizione circa 100.000 persone), e per rispetto delle popolazioni colpite dal tragico terremoto della scorsa settimana.

Una grande giornata di solidarietà musicale, con la presenza di alcuni tra i più rappresentativi musicisti italiani che si esibiranno a titolo gratuito e dove per il pubblico è previsto un contributo spontaneo di solidarietà. Inoltre, è prevista l’attivazione di una campagna di crowdfunding nazionale e di un sms solidale per raccogliere fondi destinati al restauro ed alla riapertura del Cinema Teatro Comunale “Giuseppe Garibaldi” di Amatrice, luogo simbolo della cultura e della ricostruzione del tessuto sociale di uno dei centri storici distrutti dal sisma.

“Dopo i musei è adesso il mondo del jazz a mobilitarsi per la ricostruzione. Anche domenica prossima la solidarietà passa per la cultura”, così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini commenta l’iniziativa #jazz4italy.

La comunità aquilana - ha dichiarato il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente - è letteralmente distrutta dal dolore per la tragedia che ha colpito i fratelli del reatino e dei territori dell’Umbria e delle Marche. In segno non di lutto, ma di vera e propria disperazione, abbiamo annullato tutte le manifestazioni legate alla grande festa per la 722esima Perdonanza Celestiniana, decidendo altresì di annullare la grande maratona jazz, “Il Jazz italiano per L’Aquila”, che, già nella prima edizione, era stata uno dei rari momenti di vera gioia e ritrovata aspettativa e voglia di farcela per tutte le aquilane e tutti gli aquilani. Per questo motivo, pur rinunciando, per testimoniare il nostro cordoglio, a tenere la manifestazione all’Aquila, avevamo chiesto alla generosità dei jazzisti italiani che essa avesse comunque luogo, non più per L’Aquila ma per Amatrice e gli altri Comuni colpiti dal sisma. Il tutto anche al fine di avviare una raccolta fondi che potrà aiutare a ricostruire un luogo simbolo della vita di una comunità, quale il cinema teatro di Amatrice. Riflettendo insieme, tuttavia, ed ascoltando anche il Comitato Perdonanza e soprattutto il sindaco di Amatrice, abbiamo ritenuto che, nel coinvolgere 20 piazze italiane, fosse importante che proprio L’Aquila ospitasse il concerto principale, come segnale di una solidarietà che, d’ora in poi, vedrà i nostri territori, uniti dall’appartenenza al Parco Gran Sasso Monti della Laga, superare il nostro dolore e intraprendere il percorso di ricostruzione della comunità, e rinnovato sviluppo, per il futuro dei nostri figli.

“La maratona del Jazz Italiano per L’Aquila dello scorso anno – dichiara Paolo Fresu - è stato un inaspettato successo di musica ed emozione, talmente forte e pregnante che, forse, la storia del jazz italiano si può ora dividere tra un prima e un dopo L’Aquila. Questo ci ha spinto a ripeterla senza sapere che la ferita del sisma si sarebbe riaperta improvvisamente, lacerando ancora una volta le comunità del centro Italia.

Per questo oggi diviene “Il Jazz Italiano per Amatrice” e si trasferisce per un intero giorno nella Capitale e in molte città italiane, per approdare la sera, davanti la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, luogo simbolo della comunità aquilana.

Se lo scorso anno siamo stati nel capoluogo abruzzese per porre l’attenzione sulla ricostruzione e animarne il centro storico (vi ritorneremo nel 2017 e 2018), questa volta saremo in tutta Italia, affinché la nostra solidarietà vada a ricostruire e ripristinare i territori colpiti dal sisma. Sempre più convinti che questa debba passare attraverso le nuove generazioni e nella speranza che le stesse non debbano vivere altre catastrofi come queste”. 

“La Società Italiana degli Autori ed Editori si è fatta parte attiva nell’organizzazione, avendo già dato un contributo di 50 mila euro e si farà altresì carico di pagare il diritto d’autore  per gli eventi in programma in modo che tutto il ricavato possa essere devoluto in aiuto delle popolazioni colpite dal sisma – aggiunge Filippo Sugar, Presidente di SIAE. - L’impegno di SIAE nei confronti della creatività non si limita infatti solo all’intermediazione del diritto d’autore ma si spinge, come in questo caso, fino all’utilizzo dei mezzi e dei repertori creativi e autorali per aiutare in momenti di grande emergenza come questo. Anche in questo caso, SIAE ha voluto dare il proprio contributo concreto nella convinzione che la cultura è la base attraverso la quale passa ogni ricostruzione”.

L’intera giornata de Il Jazz Italiano per Amatrice sarà seguita dalla Rai Tv, dai canali Radio Rai e raccontato anche con uno speciale di Rai Cultura.

Nella giornata di venerdì 2 settembre, il comitato organizzatore (Midj, I-Jazz e Casa del Jazz con la direzione artistica di Paolo Fresu) conferma nella città dell’Aquila i convegni già previsti: “Jazz, Turismo, Sostenibilità. I festival di jazz: una risorsa per la valorizzazione di ambiente e territorio e per un turismo sostenibile” (Palazzo Fibbioni, ore 15); e “Arte, Cultura, Pensiero sociale e politico” (Auditorium del Parco, ore 17.30). Due incontri che prevedono la partecipazione di esponenti del mondo politico, culturale, economico e della ricerca e il coinvolgimento di importanti realtà che si occupano di difesa e valorizzazione del territorio come Federparchi, FAI e Unesco Giovani. In sinergia con il pensiero del Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e del Ministro Dario Franceschini, si è ritenuto, infatti, che questi incontri fossero particolarmente attuali, anche alla luce dei tragici fatti degli ultimi giorni.

In occasione di questi convegni, sarà donato un pianoforte a coda al Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila, acquistato grazie alle generose donazioni della campagna di crowdfunding “Un pianoforte per l’Aquila” che ha raccolto e diffuso il progetto dei tre pianoforti ideato da Claudio Filippini Giovanni Guidi e Mirko Signorile. Un secondo pianoforte sarà donato da SIAE, main sponsor della manifestazione e si stanno pianificando ulteriori forme di solidarietà, con un’attenzione particolare per le nuove generazioni attraverso laboratori di musica destinati ai bambini di età prescolare.

Il comitato organizzatore promette di essere a l’Aquila ancora, con il progetto originale, nel 2017 e 2018 sottolineando la caratura del jazz italiano e la necessità di essere vicini, attraverso la musica, a chi ha bisogno.

Sempre più convinti che la solidarietà debba passare anche attraverso la cultura e le nuove generazioni e nella speranza che le stesse non debbano vivere altre catastrofi come queste. Per restituire ad Amatrice, all’Aquila e agli altri centri, le scuole, le case, le piazze e la memoria.

“Il jazz italiano per Amatrice” è realizzato da Associazione I-Jazz, unitamente a MIDJ Musicisti italiani di Jazz e Casa del Jazz. L’edizione 2015, chiamata “Il jazz italiano per L’Aquila”, fortemente voluta dal Ministro Franceschini, dal Sindaco Cialente e da Paolo Fresu, grazie al decisivo sostegno della Siae,  ha rappresentato l’evento jazzistico più importante che abbia mai avuto il nostro Paese, non solo per l’ampia partecipazione di artisti e il grande successo di pubblico, ma per l’intensità emotiva che ha accompagnato l’iniziativa.

promosso da: Mibact - Ministero per i beni e le attività Culturali e del Turismo

Comune dell’Aquila – in occasione di Perdonanza Celestiniana 2016

main sponsor: SIAE

realizzato da: Associazione I-Jazz, unitamente a MIDJ Musicisti italiani di Jazz, Casa del Jazz

partners: Disma Musica, Poste Italiane, Nuovo Imaie con il contributo di: Fondo Etico Ricostruzionevettori ufficiali: Trenitalia e Busitalia

con la collaborazione di: Corsica Ferries

media partners: Rai 5, Rai Cultura, Rai Radio 3, Rai Radio 7 live, Rai Isoradio

con il supporto di: Zero, Left, Musica Jazz, Jazzit

business development partner: Capitale Cultura

La notte della Taranta 2016: una “fimmina” con cuore grande e cervello fino

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

Un riscatto che passa dalla sofferenza. Questa è stata la chiave di lettura del Concertone Finale de La Notte della Taranta, tappa finale dei sedici appuntamenti itineranti che hanno attraversato il Salento. Un’edizione tutta al femminile con Carmen Consoli nei panni di Maestra Concertatrice e tante illustre colleghe del calibro di Nada, Tosca, Fiorella Mannoia, Buika e la ex corista dei Rolling Stones Lisa Fischer strette intorno a lei.

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

Concepito come rito guarificatore, l’evento è stato rimodulato in seguito al terribile sisma che ha sconvolto il Centro Italia con una gara di solidarietà che ha trasformato l’evento di Melpignano nella prima grande manifestazione a sostegno delle vittime del terremoto attraverso la devoluzione a loro destinata dei cachet degli artisti, dei direttori artistici, dell’Orchestra e del corpo di ballo nonché dei proventi ricavati dalle vendite del cd della Notte e delle donazioni di quanti hanno mandato un sms al 45500.

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

Non solo solidarietà ma anche cultura.Mantenendo i piedi ben saldi nella tradizione Carmen Consoli, insieme a Daniele Durante (Canzoniere Greganico Salentino), che con lei ha costruito la struttura del concerto, ha scelto di proporre al pubblico una versione più ortodossa della Notte della Taranta senza tralasciare l’intessitura di sottili e complesse trame interculturali. Intensi i contributi delle ospiti di riguardo, belli da ascoltare gli storici brani proposti da Stefania MorcianoAlessandra Caiulo, Alessia Tondo, Enza Pagliara, Ninfa Giannuzzi, l’immancabile Antonio CastrignanòGiancarlo Paglialunga, Antonio Amato e Luigi Marra. Preziose le coreografie ideate da Fabrizio Mainini splendidamente eseguite dai 10 ballerini popolari e dagli 8 accademici che hanno letteralmente incantato il pubblico per una notte povera di chiacchiere e ricca di sostanza.

Raffaella Sbrescia

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

La notte della Taranta @ Fondazione Notte della Taranta

 

Lo show ipnotico dei Chemical Brothers al Market Sound: una notte di diletto alle porte della metropoli

The Chemical Brothers - Market Sound - Milano

Musica concepita come elemento di rottura e scardinamento di regole e schemi precostituiti. Questo è quello che fa l’elettronica, questo è quello che è avvenuto al Market Sound di Milano con la performance live dei Chemical Brothers. Grande, grandissima affluenza quella che si è vista nel villaggio dei balocchi, quello che già da un paio di mesi è il punto di riferimento per chi necessità di staccare la spina dal tran tran metropolitano.

The Chemical Brothers - Market Sound - Milano

The Chemical Brothers – Market Sound – Milano

Se 24 anni fa il duo di Manchester partiva dai più piccoli club di Londra, oggi i The Chemical Brothers sono tra i più grossi esponenti della scena elettronica mondiale grazie alla loro inconfondibile cifra stilistica e alla sempre massiccia presenza di pubblico ai loro live show. La serata, scandita dapprima dal warm up del dj Paolo Bolognesi a cura di m2o, dall’opening dj set del duo britannico Sigma (alle 21) e dall’after show di Gramatik (alle 0.15) ha rappresentato un raro momento di distensione a tutto spiano. Spaziando dal big beat, al trip hop, fino alla techno, lo show multimediale dei Chemical Brothers è stato ipnotico.

The Chemical Brothers - Market Sound - Milano

The Chemical Brothers – Market Sound – Milano

Il segreto sta anche nei capolavori creati da Adam Smith, noto visual artist, autore di quelle che sono a tutti gli effetti parti integranti di uno spettacolo non solo da ascoltare ma soprattutto da vedere. Un’esplosione estetica e sonora in grado di coinvolgere lo spettatore in una dimensione accattivante ma prima di tutto divertente.

The Chemical Brothers - Market Sound - Milano

The Chemical Brothers – Market Sound – Milano

Il concerto apertosi al ritmo di “Hey boy, hey girl… superstar dj’s, here we go!”, è proseguito alternandosi tra le hits contenute negli otto dischi pubblicato dal duo: “Sometimes I Feel So Deserted, Go, l’ ultimo “Born in the Echoes fino al medley di Setting Sun, “Out of Control e i grandi classici “Galvanize e Block Rockin’ Beats. Con uno spettacolo compatto, sintetico e stimolante, i Chemical Brothers hanno mostrato di essere in grande forma sebbene abbiano voluto mettere l’accento su sonorità meno impattanti a favore di una nuova linea leggermente più oscura ed in linea con lo sconvolgimento emotivo che attraversa gli animi d noi tutti in questo specifico momento storico.

Raffaella Sbrescia

Eugenio Bennato live al Campania Sound Experience. Le foto del concerto

Eugenio Bennato - Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato – Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato è uno dei fondatori della Nuova Compagnia di Canto Popolare (1969) e dei Musicanova (1976) insieme a Carlo D’Angiò. È autore di diverse colonne sonore tra cui quella dello sceneggiato televisivo del 1980, L’eredità della priora, tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Alianello, La stanza dello scirocco, per la quale vinse nel 1999 il Nastro d’Argento per la miglior colonna sonora e Totò Sapore e la magica storia della pizza, cartone animato del 2003, la cui colonna sonora è firmata da entrambi i fratelli Bennato.
Nel 1998 fonda il movimento Taranta Power con l’intento di promuovere la Taranta attraverso musica, cinema e teatro. Nel 1999 esce l’album omonimo, Taranta power. Compie una tournée internazionale lo stesso anno nell’est Europa.

Eugenio Bennato - Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato – Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Canzoni di contrabbando è il nuovo album di Eugenio Bennato: una raccolta in cui il cantautore napoletano ripercorre il proprio ultratrentennale percorso artistico da Brigante se more, brano del 1980, alla nuova, unica canzone inedita del disco, Mon père et ma mère. Alcuni dei brani sono stati risuonati, ricantati e rimixati.
Chitarre ad arricchire e a colorare di moderne armonie la musica del sud fatta di accordi semplici, circolari ed irresistibili. Ed i racconti di un percorso di ricerca e di creatività che va a toccare temi che sono diventati materia viva della cultura di oggi, dalla questione meridionale al brigantaggio storico, dalla partenza dei bastimenti per le lontane Americhe alla nuova migrazione dagli altri sud del mondo.
Ad accompagnarlo, Ezio Lambiase (chitarra), Mujura (chitarra e basso), Sonia Totaro (voce e danza), Giustina Gambardella  (percussioni), Mohammed Ezzaime El Alaoui (voce e viola).

Le foto sono a cura di: Anna Vilardi (inviata a Giffoni Vallepiana)

Eugenio Bennato - Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato – Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato - Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato – Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato - Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato – Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato - Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

Eugenio Bennato – Campania Sound Experience ph Anna Vilardi

 

 

 

Robert Plant + Sensational Space Shifters allo Street Music Art: un live da antologia

Robert Plant + Sensational Space Shifters @ Street Music Art

Robert Plant + Sensational Space Shifters @ Street Music Art

Un’estate rovente quella di Milano, oseremmo dire senza esclusione di colpi. Non ultimo il grande concerto del leggendario Robert Plant, ex voce dei Led Zeppelin, considerato ancora oggi (e a ragione) un monumento vivente al rock. Sul palco dello Street Music Art all’Assago Summer Arena, insieme ai bravissimi Sensational Space Shifters, di cui fanno parte tra gli altri Liam “Skin” Tyson, il chitarrista blues Justin Adams, Dave Smith, Billy Fuller ed il gambiano Juldeh Camara, Plant ha sedotto il pubblico, compresi i più scettici puristi, con una performance breve ma incendiaria.

Robert Plant + Sensational Space Shifters @ Street Music Art

Robert Plant + Sensational Space Shifters @ Street Music Art

Il 68enne cantante inglese dalla voce inconfondibile, sempre in viaggio per il mondo alla scoperta di nuovi suoni, ha scelto di superare le consuete operazioni nostalgia a favore del fruttuoso incontro tra mondi musicali lontani tra loro. Dalla poliritmia africana alle tradizioni celtiche, passando per il blues ed il folk, quello di Plant è un melting pot di note che affonda la propria bellezza nella voce e nel carisma del frontman e nella solida poliedricità dei suoi musicisti.

Robert Plant + Sensational Space Shifters @ Street Music Art

Robert Plant + Sensational Space Shifters @ Street Music Art

La scaletta, a metà strada tra presente e il passato, cesella le glorie passate dei Led Zeppelin lasciandoli evolvere donando loro nuova vita. Si parte con “Poor Howard”, vestita dai suoni di banjo, chitarra blues e i suoni magici del goje, violino ante litteram dell’Africa occidentale. Strumenti, suoni, parole e suggestioni si alternano, si sovrappongono, per poi fondersi tra le trame di un mix studiato in maniera brillante ed intelligente. Il risulto è sinuoso, sensuale, eccitante. “Black dog”, “What is and what should never be” e poi, ancora, “No place to go” dei Fleetwood Mac, “Dazed and confused” corrono lungo le nervature di cuori tesi e pulsanti. Da brividi “All The King’s Horses”, caldissima l’attesa “Babe I’m Gonna Leave You”. Intensa e vibrante la suite strumentale eseguita per l’intro di “Fixin’ to die”. Geniale l’evoluzione di “I just want to make love to you”, nell’eterna “Whole lotta love”, mixata con “You need love” di Dixon e infine lasciata confluire in in “Hey! Bo Diddley”. Dopo un’ora e dieci, il sopraggiungere dei bis: la cover di “Bluebirds over the mountain”, trasformata in “Rock and roll” dei Led Zeppelin. Il secondo encore arriva a sorpresa ed è una vera e propria chicca: si tratta di “Going To California”, impreziosita da chitarra acustica e mandolino; la perfetta conclusione di un concerto da antologia.

 Raffaella Sbrescia

SETLIST

“Poor Howard”

“Turn it up”

“Black dog”

“Rainbow”

“What is and what should never be”

“No place to go” / “Dazed and confused”

“All the king’s horses”

“Babe I’m gonna leave you”

“Little Maggie”

“Fixin’ to die”

“I just want to make love to you” / “Whole lotta love” / “Hey! Bo Diddley”

“Bluebirds over the mountain”/ “Rock and roll”

“Going to California

Il ritorno degli Afterhours: quando il rock è terapeutico

Afterhours live @ Market Sound

Afterhours live @ Market Sound

Il ritorno degli Afterhours sul palco era uno dei più attesi d questa estate italiana. Reduci dalla recentissima pubblicazione di “Folfiri o Folfox”, un disco incentrato sulle chiusure di cerchi e che ci permette di aprirne degli altri, Manuel Agnelli e compagni scelgono il Market Sound di Milano per proporre dal vivo le trame strumentali di brani ricchi, corposi, travolgenti, significativi. L’apertura del concerto è subito impattante: Manuel entra sul palco da solo con una bellissima versione acustica di Grande, un grido di dolore struggente e squarciato ma anche un riscatto, interpretato con una voce che va oltre le aspettative. Sulle note di Ti cambia il sapore la band fa il suo ingresso in scena, il suono comincia a stratificarsi facendosi subito aggressivo e dirompente.

Convince la scelta degli Afterhours di dare inizialmente spazio alle canzoni del loro ultimo disco, le canzoni sono mini trattati scritti in versione poetica: si disquisisce sulla morte e sulla vita, sulla malattia e sulla cura, sulle domande senza risposta, sull’egoismo che ci fa sopravvivere, sulla rabbia e sulla felicità senza mai rinunciare alla potente carica delle suggestioni strumentali. Bravissimi i nuovi innesti Stefano Pilia (chitarra) e Fabio Rondanini (batteria) perfetta l’intesa con gli eccellenti Roberto Dell’Era, Rodrigo D’Erasmo e Xabier Iriondo.

Afterhours live @ Market Sound

Afterhours live @ Market Sound

In scaletta troviamo Il mio popolo si fa Non voglio ritrovare il tuo nome, e poi, ancora, Né pani né pesci, Cetuximab, l’intensa L’odore della giacca di mio padre, Fra i non viventi vivremo noi e la particolare versione di Se io fossi il giudice; scelte, queste ultime, che testimoniano in maniera tangibile l’inviabile status della band.  Ampio spazio dedicato anche alle irrinunciabili hits di repertorio come la potente Male di miele, Costruire per distruggere Riprendere Berlino, Le verità che ricordavo, Padania, Strategie, Pop (una canzone pop), acustica e cantata da tutti, tirata fuori a oltre vent’anni dalla sua pubblicazione.

Poche parole e tanta energia sul palco per gli Afterhours che, per il gran finale scelgono Quello che non c’è, Bianca e la catartica Bye Bye Bombay, cantata con enfatica compartecipazione da parte del pubblico entusiasta. C’è un ritorno ad una comunicazione più scoperta, più aperta, una messa a nudo che rende il concerto della rock band un’esperienza più diretta, impattante, calda ma soprattutto terapeutica.

Leggi l’intervista: http://www.ritrattidinote.it/interviste/folfiri-o-folfox-afterhours-album.html

 Raffaella Sbrescia

SETLIST: Grande – Ti cambia il sapore – Il mio popolo si fa – Non voglio ritrovare il tuo nome – Ballata per la mia piccola iena – Varanasi Baby – Vedova bianca – Padania – Né pani né pesci – Male di miele – Cetuximab – L’odore della giacca di mio padre – Sangue di Giuda – Bungee Jumping – La sottile linea bianca – Costruire per distruggere – Fra i non viventi vivremo noi – Se io fossi il giudice —ENCORE— La verità che ricordavo – Riprendere Berlino – Strategie – Pop (Una canzone pop) – Non è per sempre – Quello che non c’è – Bianca – Bye Bye Bombay

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival: intrecci di icone e corde

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Incontrarsi all’apice delle proprie carriere e decidere di incrociare i rispettivi cammini stellari. Questo è ciò che è accaduto tra Pat Metheny, chitarrista di culto vincitore di 20 Grammy Awards e Ron Carter, virtuoso del contrabbasso con più di duemila incisioni all’attivo. Incontratisi lo scorso anno al festival jazz di Detroit, i due hanno intrapreso una mini tourneè che li vede insieme sul palco in una formazione minimale ma ricchissima da ogni punto di vista. Il 79enne Ron Carter, membro del quintetto di Miles Davis tra il 1964 e il 1968 ed il chitarrista che ha venduto più di 20 milioni di dischi, affiancato nel tempo da grandi artisti, da Jaco Pastorius, Charlie Haden a Ornette Coleman, sono due vere e proprie icone del jazz moderno e il loro duo “tutto corde” in versione cameristica all’Umbria Jazz Festival è stato dolce e appassionante, perfetto e ipnotico, semplice e perturbante, caldo e prezioso.

Le foto sono a cura di Roberta Gioberti (inviata a Perugia)

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

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