John Hiatt in concerto in Italia, il CarroPonte come Indianapolis. Il live report dell’evento

John Hiatt live @ CarroPonte - Sesto San Giovanni

John Hiatt live @ CarroPonte – Sesto San Giovanni

CarroPonte come Indianapolis per l’unica data italiana del leggendario cantautore statunitense John Hiatt. Sangue, sudore e passione strabordano dalle corde di chitarre che hanno girato il mondo per raccontare storie dal fascino eterno. Sessant’uno anni di vita e ventidue dischi in carriera fanno di Hiatt e della sua penna un punto di riferimento per  sognatori di tutte le età. La fascinazione insita nelle terre country bluesy a lui tanto care detiene un ampio margine di ricoscimento universale. In scaletta i successi storici, spesso rivisitati dalle più grandi leggende musicali al mondo, ma anche i brani contenuti nell’ultimo “Terms of my surrender”, la tangibile testimonianza di una passione che va oltre il tempo e le convenzioni. Accompagnato da The Combo, ensemble composto da Doug Lancio (chitarra, banjo e mandolino), Nathan Gehri (basso), Kenneth Blevins (batteria) e John Coleman (tastiere), Hiatt  dimostra di essere davvero in ottima forma.

La sua voce, graffiata e sottile arrotola storie, pensieri, gioie e guai mentre è la sua chitarra a dirci tutto quello che le parole non possono. Flussi di riff, ballate strappacuore e raffinati pezzi blues colorano ogni attimo di una notte speciale:  Perfectly good Guitar, Detroit Made, Let’s give this away, Face of God, Real fine love e, ancora, Tennessee Plates, Crossing muddy waters, Cry Love, Long time comin’, I want your love inside of me sono solo alcune delle canzoni che fondono pezzi di storia Americana e frammenti di vita vissuta. Lacrime e cicatrici, segni sul cuore e nella mente che, riportati alla luce, librano il bruciore del ricordo e la calda emozione che altera il flusso del sangue in circolo ed inumidisce gli occhi, troppo spesso inariditi dall’insipido tran tran quotidiano. Grazie John.

Raffaella Sbrescia

Sarah Jane Morris live: una “Bloody rain” di emozioni al Blue Note di Milano

Sarah Jane Morris (foto di repertorio) ph Tonino Bernardelli

Sarah Jane Morris (foto di repertorio) ph Tonino Bernardelli

Una “Bloody Rain” di emozioni si è abbattuta sul Blue Note di Milano con il grandioso live della celebre performer britannica Sarah Jane Morris. In Italia per presentare dal vivo i brani del suo ultimo lavoro di inediti intitolato, per l’appunto,” Bloody Rain”, l’artista, più volte paragonata a Nina Simone e Janis Joplin, ha conquistato la platea del noto club meneghino con un memorabile concerto unplugged. Accompagnata dai bravissimi e ormai fidati collaboratori Tim Cansfield e Tony Remy alle chitarre, la Morris entra in scena con un vistoso abito bicolore e la sua inconfondibile capigliatura. Istinto e passione, pena e dolore, gioia e condivisione sono i cardini lungo i quali si muove la sua voce calda e profonda.

Alle 21.00 di un incandescente sabato milanese, le vuote ed assolate strade lasciano nel cuore un sentimento di malinconica solitudine, il sole sembra non voler andar via e, al suo interno, il Blue Note, pieno di persone ed eccezionalmente aperto in occasione di Expo 2015, è ancora illuminato a giorno. Sarah Jane Morris fa il suo ingresso in scena con uno sguardo fiero ed austero al contempo, le sue movenze si fan via via sempre più pronunciate, così come i brani in scaletta si muovono con grazia tra le fibre di cuori stanchi e affaticati.

Sarah Jane Morris

Sarah Jane Morris

«Enjoy the journey», esordisce l’artista, introducendo il suo show e, in effetti, di viaggio si tratterà. Le canzoni del suo “Bloody Rain” richiamano correnti musicali e tematiche ascrivibili a tanti posti nel mondo. L’Africa, in particolare, è il continente più caro alla Morris che, attraverso la sua voce, dà spazio a persone, popoli, realtà altrimenti relegate nell’angolo più buio della nostra mente in perenne cerca di svago. Intensa, disinvolta, pronta a donarsi al pubblico senza remore, Sarah racconta dei suoi amori, della sua famiglia, ricorda sua madre, sua musa ispiratrice, senza tralasciare neanche la più intima delle sue riflessioni. Pensieri, parole, note, sguardi si sfiorano, s’incrociano, si evitano, si parlano; tutt’intorno c’è il silenzio rispettoso e reverenziale di un pubblico attento, emozionato e partecipe. La forte personalità della Morris trova un notevole sostegno nell’immensa bravura di Cansfield e Remy, pronti ad esaltare ogni sfumatura della sua voce ma anche a trarre il meglio dai propri strumenti.

Per il gran finale la rossa passionaria inglese chiama sul palco due ospiti per cantare con loro  rispettivamente “I shall be released” di Bob Dylan e  “Don’t leave me this way” di The Communards coinvolgendo il pubblico in un botta e risposta dal fascino ancestrale. Nel congedarsi, l’artista annuncia nuove date a dicembre, durante le quali si esibirà con la band ma a noi è sembrato che la sua voce fosse già sufficiente a regalarci tutto ciò di cui avevamo bisogno: l’energia di emozioni da incanalare per vivere sognando.

Raffaella Sbrescia

Vasco LiveKom 015: lo Stadio San Paolo di Napoli riapre alla musica con Vasco Rossi

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Lo stadio di Pino Daniele e di Diego Armando Maradona, il contesto San Paolo di Napoli, riapre alla musica, quella del «Live Kom 2015», il nuovo show di Vasco Rossi, tornato in terra partenopea dopo ben 11 anni di assenza. Un evento che ha richiamato l’attenzione dei media per mesi e che, finalmente, lo scorso 3 luglio ha lasciato che l’unico suono che potessimo sentire fosse quello degli strumenti e delle voci di 56000 anime accorse alla corte del Komandante. Bagno di folla, sudore ed emozioni per un Blasco davvero in grande forma. Rabbia, insofferenza, amore, disillusione e sogno sono i sentimenti che sconquassno all’unisono i cuori di innocenti e colpevoli di ieri, oggi e soprattutto di domani.

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

Fondendo pop e rock, melodia e progressive, cantautorato e storie di ogni giorno, la voce graffiata di Vasco s’interseca alla perfezione tra le chitarre di Stef Burns e Vince Pastano, il basso di Claudio Golinelli, la batteria di Will Hunt, le tastiere di Alberto Rocchetti, il sax di Andrea Innesto, la tromba di Frank Nemola e i cori di Clara Moroni. Il repertorio di Vasco scorre via veloce e fiammante senza tralasciare toccanti e fulgide punte di apoteosi sui eterni classici come «Sally», «Siamo solo noi», «Vita spericolata», «Albachiara». Bellissima e vivamente sentita la dedica che il rocker fa all’amico prematuramente scomparso Pino Daniele: «Napoli è mille colori e io voglio dedicare questo concerto a un caro amico e grande artista. Viva Pino Daniele».

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 La vita «è un brivido che vola via è tutto un equilibrio sopra la follia», canta Vasco, ed è proprio così che Napoli ha imparato a vivere e a sopravvivere nei secoli dei secoli. Non rimane che sperare che questo concerto segni il definitivo ritorno dei grandi eventi in una città che aspetta solo di potersi dare e poter ricevere senza remore.

Raffaella Sbrescia

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

 

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo - Napoli ph Luigi Maffettone

Vasco Rossi live @ Stadio San Paolo – Napoli ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

Lo charme delle CocoRosie illumina di iridiscente magia il Carroponte

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Il Carroponte di Sesto San Giovanni si è colorato di iridescente magia e surreali tonalità musicali grazie all’atteso live di Sierra e Bianca Casady, in arte CocoRosie, per una delle due uniche date italiane del duo, a due anni di distanza dall’ultima trasferta tricolore. Con un inedito look  ispirato al mondo dei clown con tanto di parrucche, cappellini, trucco e calzettoni da pagliaccio, le due eccentriche artiste hanno catalizzato l’attenzione del pubblico con le loro canzoni immaginate nel loro casolare/studio nel sud della Francia tra vintage toys e vecchi strumenti, per un ritorno a un approccio musicale più acustico, impreziosito da percussioni e giocattoli ripescati dal loro folgorante disco d’esordio “La Maison de Mon Rêve”.  A renderle seducenti e spettacolari, la loro peculiare originalità, la verve e lo stile sui generis, proprio come si trattasse di un’installazione vivente. Ad accompagnarle sul palco Takuya Nakamura (tastiere e tromba) ed il bravissimo beatbox parigino Tez.

Se ad aprire il concerto, a metà strada tra fiaba e sogno, è la giovane e brava cantautrice torinese Cecilia, con brani tratti dal suo debut album “Guest”, la premessa è già di quelle buone per liberarsi da pensieri e preoccupazioni seguendo il flusso di note che profumano di altrove. Da “Tales of a GrassWidow” arrivano “Far Away”, “End of Time”e “Tears For Animals”, brano realizzato in collaborazione con Antony Hegarty (Antony and The Johnsons), mentre da “Grey Oceans” le CocoRosie eseguono “R.I.P. Burn Face” e “Lemonade”.

Squarci di luce illuminano il cielo lombardo e  i volti di chi ascolta con devozione mentre l’ipnotico fascino ancestrale della voce di Sierra accarezza la sottile vocalità di Bianca; tutt’intorno si fanno spazio esperimenti d’elettronica e hip-hop che, se da un lato ci offrono il meglio del passato discografico delle sorelle Casady, dall’altro ci traghettano nell’immediato futuro di un duo che risplende di grazia e luce propria.

Raffaella Sbrescia

Villa Ada incontra il Mondo: l’unica tappa romana di James Senese & Napoli Centrale

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il  Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il Mondo ph Roberta Gioberti

La nuova edizione di “Villa Ada incontra il mondo” prende il via da un titolo piuttosto esplicativo: “Il letargo è finito”. L’obiettivo, è evidente, è quello di realizzare eventi che abbiano il minor impatto ambientale possibile. Per questo motivo i trenta concerti (23 giugno- 31 luglio) ospitati dalla villa capitolina saranno ambientati in un’ “isola green” dotata di un’eco-compattatore, una compostiera (realizzata dall’istituto di ricerca CNR-IIA), e un orto sinergico (da un progetto di Agologia, associazione di promozione sociale) e di un biobar. Ad inaugurare la nuova annata della storica kermesse è stato il noto sassofonista James Senese, accompagnato dalla sua storica band rock-jazz “Napoli Centrale”.

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il  Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il Mondo ph Roberta Gioberti

Se l’omonima stazione del capoluogo campano è un crocevia di persone, etnie, culture, una mescolanza di mondi, la musica della band rispecchia esattamente questa nitida immagine. I Napoli Centrale animano la scena jazz-rock da quasi quarant’anni, riuscendo a contaminarla e a conciliarla con la melodia della tradizione popolare napoletana, creando sonorità che sono diventate ormai un marchio di fabbrica.

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il  Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il Mondo ph Roberta Gioberti

La discografia di Senese è varia: ha composto album con i tre gruppi di cui ha fatto parte ma ha anche pubblicato produzioni soliste. L’ultimo lavoro “E’ Fernut o Tiempo” è uscito tre anni fa ma James Senese e i Napoli Centrale sono continuamente in tour, la tappa di Villa Ada del 26 giugno è l’unica data romana di un percorso in continua evoluzione umana e musicale, un’esperienza da vivere almeno per una volta.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il  Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il  Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il  Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il  Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il  Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il  Mondo ph Roberta Gioberti

James Senese & Napoli Centrale @ Villa Ada incontra il Mondo ph Roberta Gioberti

Sheik Yer Zappa: Bollani “shakera” Zappa a Santa Maria Capua Vetere

Bollani Manifesto

Il più eclettico dei jazzisti italiani rende omaggio a un’icona del ‘900, in un luogo mitico. Stefano Bollani presenta il suo nuovo progetto “Sheik Yer Zappa”, con un concerto speciale dedicato al grande Frank Zappa, in una location d’eccezione: l’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Venerdì 17 luglio alle ore 21, il pianista milanese rivisiterà e reinterpreterà alcuni brani del geniale artista di Baltimora, scomparso il 4 dicembre 1993. Oltre al concerto – organizzato da Men at Work in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Campania, Arte’m e AmicoBio - con il biglietto d’ingresso (22 euro più diritti di prevendita) sarà possibile visitare anche l’Anfiteatro Campano (o Capuano), edificato tra la fine del I secolo e l’inizio del II secolo d.C. e secondo per grandezza solo al Colosseo di Roma.

Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere

Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere

“Sheik Yer Zappa” è il titolo del  trentesimo album in carriera di Stefano Bollani, pubblicato lo scorso ottobre  per Decca Black/Universal Music Italia. Il titolo è un divertente riferimento a “Sheik Yerbouti”, il disco più venduto di Zappa, uscito nel marzo del 1979 e vincitore di un Grammy Awards. Bollani prende le composizioni zappiane come spunto per improvvisare, per andare in un’altra direzione: in questo modo Zappa è “shakerato” per ottenere cose differenti, restando però fedeli a quello spirito con cui lui prendeva tutte le musiche del mondo, le mescolava e creava commistioni uniche.

Il disco è frutto di una serie di concerti tenuti nel 2011: sono tutti brani di Frank Zappa, tranne “Male Male” scritto da Bollani e “Bene Bene” che il pianista firma insieme al vibrafonista Jason Adasiewicz.

In Scaletta personali rivisitazioni di “Cosmik Debris”, “Bobby Brown Goes Down”,  “Eat that Question” e “Peaches en Regalia”. Ad accompagnare on stage Bollani (piano e voce) la sua nuova formazione che comprende oltre a Jason Adasiewicz (vibrafono), Paul Santner al contrabbasso e Jim Black alla batteria.

Napoli‎: il 7 luglio tutti in Piazza Dante per il concerto a sostegno della cassa di resistenza operaia

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A Napoli “accade” qualcosa cui forse non eravamo più troppo abituati. Si chiama solidarietà. Tutto è nato un mesetto fa, quando Mimmo Mignano, operaio licenziato In base al piano di ristrutturazione della Fiat di Pomigliano, è rimasto sette giorni in cima ad una gru in piazza Municipio, perché lui a questo gioco al massacro non ha proprio intenzione di starci. Un gioco al massacro che non riguarda solo la Fiat di Pomigliano ed il suo indotto: un gioco al massacro che riguarda tutti noi. Così, per farsi sentire, ha urlato le sue ragioni dall’alto di quella gru, diventata per sette giorni la sua dimora stabile, giorno e notte.

Certo, vita dura, senza acqua, poco cibo, sotto sole e pioggia, lassù in quell’isolamento forzato, dominante, denunciante.
Un atto dimostrativo che non poteva passare inosservato alla sensibilità di Daniele Sepe, che, nel chiedersi cosa potesse fare per far arrivare il proprio appoggio alla causa di Mimmo e dei 400 tra licenziati e cassintegrati della FIAT di Pomigliano, ha ritenuto che la cosa più indicata fosse portare un poco di musica a Mimmo: per farlo sentire meno solo.

Così ha preso il Sax e gli ha dedicato una serenata. Ha poi invitato dal suo account facebook, altri artisti napoletani a fare altrettanto…..e si è assistito a qualcosa di commovente e desueto: una serie di nomi del panorama culturale e musicale partenopeo si sono avvicendati sotto la gru, per regalare qualcosa a Mimmo. A Mimmo, che da lassù nemmeno poteva sentire, con le orecchie, ma sicuramente ascoltava con il cuore. Regali fatti di musica, di poesie di suoni e qualche danza. Perché niente più dell’arte può sostenerci lo stato d’animo, e questo lo sappiamo bene tutti: ma, in questo caso, il sostegno si è trasformato in una denuncia, in un atto ribelle, in un dire “non vado tutti i giorni in fabbrica, ma, nonostante ciò, anzi proprio per questo, ti sono vicino”.
Solidarietà….se ne parla, se ne parla……ma la solidarietà non si racconta: si fa. E si fa con i fatti.

Così, sempre grazie allo spirito intraprendente ed organizzativo del jazzista italiano, ha preso vita una iniziativa che farà sicuramente parlare di sé.

Il 7 luglio, in Piazza Dante, dalle ore 19.00 si terrà un concertone a sostegno della lotta di Mimmo e dei suoi compagni licenziati per aver espresso il loro dissenso, per aver detto “No, a questo gioco al massacro non ci sto”.

The collettivo
Foja
La maschera
Tartaglia&Aneuro
Nelson
Shaone
‘O Rom
Ar Meitheal 
Calatia
Demonilla
Aldolà Chivalà
Napoli Extracomunitaria
Mc Mariotto
Maldestro
Gnut
Pier Macchié
Dolores Melodia
Gatos do mar
Piero Gallo
Jah Farmer & Nah Deal Band
Matteo Marolla e Zumpinária Banda
Delucao + Laye Ba
Bisca
Voodo Miles
Blindur
Mario Insenga
Antonello Cossia
Maurizio Capone
Captain Sepe & funky crew
Dj Rallo

Questi i nomi che si avvicenderanno sul palco, a sostegno dell’iniziativa, lo faranno gratuitamente, e lo faranno non solo per gli operai di Pomigliano: lo faranno per tutti noi, perché possiamo toccare con mano che le forme di lotta e di sostegno alla lotta sono possibili, anzi auspicabili. E che della ribellione virtuale, delle tante parole spese sui social, delle tante condivisioni e delle tante “esposizioni” si può fare anche a meno, se poi, al momento di rimboccarsi le maniche, non si è capaci di dire “eccomi”.

Grazie a Daniele, a tutti gli artisti che prenderanno parte all’iniziativa, a Mimmo.

Roberta Gioberti

Capitani Coraggiosi, la nuova avventura di Claudio Baglioni e Gianni Morandi

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Spiccioli di storia: la nostra. Claudio Baglioni e Gianni Morandi incrociano i propri destini, le loro carriere e le relative discografie in “Capitani Coraggiosi”, la nuova avventura live che i due artisti hanno presentato questa mattina in diretta streaming dalla Casa del Jazz di Roma. Durante la conferenza stampa i due artisti hanno eseguito per la prima volta dal vivo il loro duetto inedito del nuovo brano “Capitani Coraggiosi”, testimonianza concreta di un incontro che darà vita a ben dieci serate, in programma a settembre, sul palco del Foro Italico di Roma. Attraverso un continuo rimando di gag e affettuosi punzecchiamenti Claudio e Gianni si donano al pubblico con autentica spontaneità. Baglioni è la testa, Morandi il cuore, Baglioni è l’autore complesso, introverso e riflessivo, Morandi è la melodia popolare frutto dell’istinto. A ben guardare però, ognuno dei due ha qualcosa dell’altro e i rispettivi repertori, davvero vasti e conosciutissimi, diventeranno  uno solo così come è accaduto nel brano inedito, “Capitani coraggiosi”, un invito a non dimenticare che le risposte che cerchiamo non sono fuori, ma dentro di noi:  tra la testa e il cuore.

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 “Tra i primi “ostacoli” da superare ci sarà quello della scaletta, hanno raccontato i due artisti: “L’intro di una mia canzone può durare quanto tutto un brano di Gianni, magari ogni mia canzone lui ne farà due”, ha ironizzato Baglioni. Pronta la replica di Morandi: “la cosa più complicata è imparare i suoi testi: difficilissimi. Io sono basico, canzoni semplici con pochi accordi, quelle di Claudio invece sono difficili, piene di parole, le sto studiando con grande attenzione per evitare di sbagliare”. La collaborazione dunque entra nel vivo e non si sa ancora se sfocerà in un progetto televisivo e discografico: “Le proposte ci sono ma ci stiamo muovendo per gradi, registreremo tutto, poi si vedrà”, dicono in coro.  Vista la simpatia dei due e la loro estemporanea capacità d’improvvisare, il concerto sarà un vero e proprio show, seppur incentrato sulla musica: “Di canzoni da cantare ne abbiamo tantissime”, dice Baglioni, “decidere quali cantare e quali no è la parte più complicata di tutto il progetto”.  L’atmosfera dell’incontro, simile a quella di una festa, è culminata a suon di chitarre con “C’era un ragazzo”, “Strada facendo”, “Poster”, “Un mondo d’amore” e “Capitani coraggiosi”, il sigillo di una collaborazione che aggiunge un nuovo tassello alla storia della musica italiana.

Raffaella Sbrescia

Brianza Rock Festival: il travolgente fascino elettrico dei Subsonica

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Lacrime, sudore, goduria mentale e fatica fisica. Il Brianza Rock Festival supera le aspettative con una seconda serata all’insegna della musica di qualità. Si comincia con la voce posata e ben calibrata di Jack Caselli, si continua con l’irriverente genialità di Bugo, finalmente sulle scene dopo una lunga assenza. Un primo concerto per il cantautore che, in occasione dell’uscita del nuovo singolo “Cosa ne pensi Sergio” ha divertito, coinvolto e sorpreso moltissimi dei presenti all’Autodromo Nazionale di Monza. Una performance calda, istrionica, a tratti surreale, l’atmosfera perfetta per introdurre i protagonisti del giorno: i Subsonica.

Dopo 18 anni di attività, la band torinese rappresenta una garanzia di qualità eccelsa, divertimento ed emozione autentica. La naturale evoluzione dei  loro suoni e dei loro contenuti non hanno fatto altro che arricchire e variegare un repertorio  completo da ogni punto di vista. La teatralità del gruppo,  già di per sé fortemente scenico, trova nell’imponente impianto di luci e casse un ulteriore elemento di spettacolarità che potenzia esponenzialmente uno show pensato per proiettare il pubblico al centro di una dimensione bombardata da continui stimoli sensoriali. Per la prima data della sessione estiva de “Una nave in una foresta tour”, i Subsonica scelgono una scaletta che pesca a piene mani all’interno un forziere di canzoni entrate ormai a far parte della collettività.

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Si parte, a sorpresa, con “Colpo di pistola” poi la potente scarica elettrica  composta da “Lazzaro”, “Attacca il panico”, “La glaciazione” surriscalda gli animi dei tantissimi che affollano l’Autodromo scatenando il pogo selvaggio. L’adrenalina, il sudore caldo e avvolgente, la fatica dei muscoli che si tendono generano un piacere che inebria i sensi. I pensieri allentano la presa e ogni singola nota prende forma sedimentandosi a proprio piacimento. Sulle note dell’eterna “Discolabirinto” Morgan entra in scena, come promesso, per un esilarante duetto condito da abbracci e sguardi di fraterna amicizia e complicità. Diciotto anni di palcoscenico sono tanti ma i Subsonica non ne risentono, il calore del pubblico è la linfa che racchiude il nutrimento necessario per degli artisti che, interessandosi a mille altre attività artistiche, riescono a rimpinguare di continuo la propria miscela musicale sempre unica e ancora sorprendente.

La conferma di quanto detto sta nella disinvoltura con cui i Subsonica passano dal pacchetto composto da “Nuvole rapide”, “Nuova ossessione”, “L’ultima risposta”, “Up patriots to arms” alle più recenti “Una nave in una foresta”, “I cerchi degli alberi”, “Di domenica”. L’evoluzione traspare attraverso melodie più fluttuanti, a tratti morbide, a tratti più enigmatiche, il flusso sonoro che ne risulta è il frutto di una implacabile ricerca che muove i passi dall’unione di menti affamate di spunti e sperimentazioni. Quello che rimane immutabile nel tempo è la poesia, la sospensione del tempo e dello spazio, la qualità di arrangiamenti strumentali  che godono di vita propria.

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Il pubblico è insaziabile e, dopo una breve pausa, i Subsonica tornano sul palco con la bellezza eterea di un brano meraviglioso quale è “Strade”. Intensa e significativa anche “Specchio”, di cui la band ha da poco realizzato un brillante cortometraggio, poi, in successione continua, la sensuale “Veleno”, l’esilarante “Depre”, l’inneggiante “Liberi tutti”, l’apocalittica “Il diluvio”, l’asfittica e dolorosa “L’errore”, la suburbana “Piombo”.  Immancabile l’energia di “Benzina Ogoshi”, lo spunto reggae di “Io sto bene” ed il fluttuante fascino crepuscolare di “Preso blu”. Per concludere in bellezza, i Subsonica eseguono “L’odore”, brano contraddistinto da un testo intimo e sensuale associandovi una versione di “Tutti i miei sbagli” dall’intenso fascino erotico e graffiante. La degna conclusione di una indimenticabile esperienza live.

Raffaella Sbrescia

Photogallery a cura di: Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

Subsonica @ Brianza Rock Festival Ph Francesco Prandoni

 

 

 

 

Brianza Rock Festival: il dinamismo carnale dei Bluvertigo è ancora una certezza

 

 

Bluvertigo @ Brianza Rock Festival 2015

Bluvertigo @ Brianza Rock Festival 2015

Il Brianza Rock Festival apre i battenti con una serata brulicante di note importanti nonostante gli scrosci d’acqua.  Ad inaugurare la nuova edizione dell’attesa manifestazione brianzola sono i Mataleòn, tra i vincitori del concorso Rockin’the school , che hanno approfittato del palco per girare il nuovo video di “Ozymandias”, tratto dall’ep di esordio (“Prospettiva di un’idea”). Sempre più convincenti i Santa Margaret, freschi della recente pubblicazione del nuovo ep “Il suono analogico cova la sua vendetta vol.2”. Intenso e travolgente il potente set rock-blues di Eugenio Finardi, reduce dall’apprezzatissimo Fibrillante tour. Particolarmente significato il doppio duetto di Eugenio con Morgan, dapprima sulle note di “Extraterrestre” e “Amore diverso” poi su quelle della rara e dolorosa “Scimmia”, incentrata sulla dipendenza da eroina. Una lunga pausa introduce l’atteso live dei Bluvertigo,  che salgono sul palco poco prima delle 23. “Fuori dal tempo” è il brano che riporta Morgan (basso e piano), Andy (tastiere, sax), Livio Magnini (chitarra), Sergio Carnevale (batteria) e i musicisti aggiunti Marco Pancaldi (chitarrista ai tempi di “Acidi e basi”) e Megahertz (basso, tastiere) esattamente dove avrebbero dovuto sempre essere: tutti insieme su un palco.

A  vent’anni dall’esordio, i Bluvertigo mantengono intatto un dinamismo sonoro  sensuale e compatto. La loro performance è caratterizzata da una forte fisicità. Poco importa se la voce di Morgan ondeggia tra alti e bassi, le parole e i suoni completano e riempiono i tratti di canzoni che attraversano la pioggia e gli animi di chi stoicamente ascolta con avida complicità. Bello il tuffo nel passato raccontato da Morgan introducendo L.S.D: “incisi un demo intitolato ‘Note del poeta fingitore’ e suonavamo in cantina io, Andy e Pancaldi”. Sorpresa per l’esecuzione de “Il Dio denaro”,  palpabile emozione per  il duetto con Finardi sulle note della versione riveduta e corretta di “Scimmia”. La set list si chiude con “Andiamo a Londra”, l’inedito presentato il 1° maggio, inizialmente composto da Morgan e Mika, che verrà presumibilmente incluso nel prossimo album dei Bluvertigo mentre i bis “Always crashing in the same car” e “Altre forme di vita” chiudono, infine,  la prima serata del Brianza Rock Festival con invidiabile brillantezza.

 Raffaella Sbrescia

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