Maria Gadù in concerto al Ravello Festival. Le foto

Maria Gadù live @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Maria Gadù live @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Maria Gadù rinsalda e consolida il legame tra il sud America e Ravello con uno splendido concerto sulla terrazza a strapiombo del prestigioso Ravello Festival. Forte della potenza carismatica della sua voce e dello sperimentalismo che affonda entrambe i piedi nella più antica tradizione, la Gadù ha offerto al pubblico non solo i suoi più grandi successi ma ha anche concesso ampio spazio a “Guelã”, la sua ultima creatura discografica pubblicata per Sony, che sancisce con forza la direzione del cammino artistico di una cantautrice figlia del glorioso passato e madre di una nuova corrente musicale aperta alle ispirazioni estemporanee del mondo contemporaneo.

Leggi la recensione di “Guelã”

Photogallery a cura di: Anna Vilardi

Maria Gadù live @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

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Maria Gadù live @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

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Maria Gadù live @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

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Maria Gadù live @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Maria Gadù live @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Maria Gadù live @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Maria Gadù live @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Take 6 live @ Blue Note Milano: quando il concetto di concerto implica la parola festa

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Il Blue Note di Milano come non l’avete mai visto. Quando? Lo scorso 23 luglio in occasione del travolgente concerto dei Take 6, gruppo musicale a cappella/gospel statunitense attivo dal 1987 e originario di Huntsville, nonché vincitore di svariati Grammy. Spiritosi, genuini, padroni della propria voce e del palcoscenico, i Take 6 hanno coinvolto il pubblico in uno show completo, divertente ed emozionante. Riconosciuti, di diritto, tra i rivoluzionari del canto a cappella, i sei artisti, hanno ripercorso in lungo e in largo le tappe clou del jazz, del gospel e della black music mondiale. Non sono mancati tuffi nel passato ma anche sornione scelte più recenti dalla loro “Spread Love” contenuta nell’album “Doo be doo wop bop”, a “I’ve got the life” passando per le gettonatissime cover di “Happy” di Pharrell Williams, riuscita veramente alla perfezione, “Stand by me” di Ben E. King, “Overjoy” di Stevie Wonder , “Family of love”, dedicata al pubblico e “Uptown Fukn” di Mark Ronson feat. Bruno Mars.

Forti della maestrìa con cui usano il vocalese, stile canoro tipicamente jazz in cui le parole vengono adattate a melodie eseguite come composizione orchestrale o improvvisata, i Take 6 padroneggiano vorticosamente temi, versi, parole e ritmi. Le loro voci si atteggiano a strumenti musicali ed il risultato è stupefacente. Aggirandosi tra il pubblico senza rinunciare alla compartecipazione e all’umorismo che li contraddistingue i Take Six si concedono una lunga  e divertente parentesi dedicata a Michael Jackson regalando al pubblico ben due bis, di cui ricorderemo soprattutto il primo; un canto gospel interamente eseguito senza microfoni ed incentrato su un’unica parola dal significato totalizzante: Alleluia.

Raffaella Sbrescia

Chihiro Yamanaka European Trio live al Blue Note di Milano: quando il jazz diventa spettacolo

Chihiro Yamanaka European Trio live @ Blue Note Milano

Chihiro Yamanaka European Trio live @ Blue Note Milano

Continuano gli appuntamenti estivi al Blue Note di Milano. A deliziare il pubblico del celebre locale meneghino, la spettacolare performance della nota pianista giapponese Chihiro  Yamanaka. Energica,  muscolare,  percussiva,  la musicista ha presentato al pubblico non solo i brani contenuti nell’ultimo album di inediti “Forever  Begins” ma anche rivisitato alcuni grandi standards con il suo inconfondibile  stile  jazzistico  basato  su  volume  altissimo,  ritmi  frenetici, armonizzazioni  non  usuali. La sua minuta fisicità e la sua voce bassa e sottile si contrappongono al vigore con cui le sue mani ondeggiano sui tasti del suo pianoforte. Accompagnata da Aldo Vigorito (contrabbasso)  e Mickey Salgarello ( batteria) Chihiro dà vita ad una giostra di soluzioni musicali mai scontate. Lei che,si è esibita con importanti nomi del jazz, tra cui Clark Terry, Gary Burton, George Russell, Curtis Fuller, Ed Thigpen, Nancy Wilson, George Benson ed Herbie Hancock, è capace di mantenere un forte legame con le melodie di intramontabile qualità ma anche di dare vita ad un nuovo inedito flusso creativo, testimoniando una grande personalità artistica ed un carattere vigoroso e carismatico. Ad impreziosire l’esibizione dell’European Trio una sapiente alternanza di assoli ed una mutua interazione con il pubblico divertito e sorpreso dalla travolgente presenza scenica di Chihiro.

Raffaella Sbrescia

The Kolors: un live inebriante all’Estathè Market Sound

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

Piacciono, convincono, divertono, stupiscono. I The Kolors demoliscono clichè e pregiudizi. Neovincitori dell’ultima edizione di Amici di Maria di Filippi, Stash Fiordispino e compagni rappresentano la tangibile testimonianza che il talent show può ancora dirci qualcosa di fresco e originale in fatto di musica. Dritti, proprio come la cassa in quattro montata sul palco dell’Estathè Market Sound a Milano, i tre giovani musicisti hanno dato vita ad un concerto comprensivo non solo dei brani contenuti nel vendutissimo album d’esordio “Out” ma anche, e giustamente, dei brani con cui il pubblico ha imparato a conoscerli e ad apprezzarli durante gli ultimi mesi. Forti dell’esperienza maturata durante gli anni passati ad esibirsi in giro per locali, su tutti il compianto “Le Scimmie”, i The Kolors si contraddistinguono per una particolare cura del  suono: dalla chitarra al piano al moog, i tre spaziano dal pop al funk alla dance anni ’80 dimostrando talento, precisione e attenzione al dettaglio.

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

Venti i brani proposti in scaletta tra cui “Everytime”, colonna sonora portante di questa estate. Tra le cover più rischiose c’è stata “Radio Ga Ga”, particolarmente apprezzata dal pubblico, insieme al forte impatto emotivo di “Me Minus You”, impreziosita soltanto dalle note di un pianoforte. Poche interazioni e nessun orpello particolare, i The Kolors si concentrano sulla musica con l’umiltà di chi si approccia per la prima volta su un grande palco ed il risultato ci appare non solo allettante ma anche aperto ad un margine di migliorabilità che verrà presumibilmente colmato molto presto. Subito dopo il concerto Stash e compagni hanno accolto la stampa per un incontro a quattr’occhi e la sensazione generale è stata quella di prendere parte ad una chiacchierata informale.

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

The Kolors live @ Estathè Market Sound ph Francesco Prandoni

Ad introdurre l’incontro è Ferdinando Salzano di Friends and partners, la celebre agenzia che cura il tour del gruppo: “Questo tour è stato organizzato in pochissime settimane e abbiamo dovuto rifiutare circa 50 date in Italia, per concentrarci solo su alcune località”. Subito dopo è lo stesso Stash a rompere il ghiaccio: “A volte ci si rende conto a distanza di quello che succede.  Stasera, invece, mi sono subito reso conto che stavo vivendo qualcosa di importante, di inebriante. Il nostro stile di vita non è cambiato molto: prima ci svegliavamo alle 11, preparavamo gli strumenti e andavamo a suonare nei localini e si tornava alle 3 o 4 del mattino; lo stesso avviene anche adesso anche se le cose sono ovviamente organizzate diversamente”.

Immediatamente dopo arrivano le domande dei giornalisti:

Questi grandi palchi arrivano dopo anni di serate in giro…

Pensate che i Modà ci vedevano suonare 5 anni fa a Le Scimmie e una volta, addirittura, in un locale di Melzo erano gli unici spettatori. Stasera ci sentivamo a casa, qua compravamo la mozzarella da rivendere (legalmente) nel negozio  di mio padre in zona San Babila. Tornare qui dopo due anni per un nostro concerto è stata una vera botta al cuore.

“Il mondo” è l’unica canzone italiana inserita in scaletta. Come mai?

Durante il programma era la nostra prova del nove. Oggi, invece, vedere delle adolescenti cantare una delle pietre miliari della musica italiana come fosse una canzone uscita ieri, ci riempie d’orgoglio.

Quali sono i vostri riferimenti musicali?

Amiamo i “classici” e li intendiamo come i colori primari della musica: Beatles, Led Zeppelin, Michael Jackson e Pink Floyd. Ascoltiamo anche gruppi alternative come gli inglesi XTC e i belga Soulwax. Rispetto ai DJ cui, noi, con l’acustico non potremmo mai tenere testa, abbiamo scelto di contaminarci con qualcosa di più contemporaneo. I nostri riferimenti sono anche i Depeche Mode e la scena elettronica francese.

E Andy dei Bluvertigo?

Andy è un riferimento musicale ed umano. Lui ci ha visto a Le Scimmie nel 2010 e ha subito capito che volevamo rappresentare un mix tra Gang of four, Soulwax e il pop anni ’80 di Michael Jackson.

A cosa si deve la scelta di aver voluto inserire anche tante cover fatte ad Amici?

Tante persone non ci conoscono solo per il tormentone e lo spot Vodafone ma anche perché ci ha visti in Tv e noi vogliamo regalare loro qualcosa che li leghi a quel contesto.

Alcune band campane  vi hanno inviato messaggi di elogio, cosa ne pensate?

A tutti i nostri colleghi vorrei inviare un messaggio: non è vero che se vai ad Amici ti fanno fare solo cose alla Marco Carta (con tutto il rispetto per lui). Ad Amici abbiamo trovato un ambiente molto rock and roll perché ci hanno lasciato fare quello che volevamo. I discografici ci dicevano: “In Italia l’inglese non funzionerà mai”; ultime parole famose, seppellite oggi da oltre 120mila copie vendute.

Stash, stasera c’erano i tuoi genitori?

No, preferisco non farli venire, avrei la sensazione  di essere al saggio di fine anno. Ovviamente qualora avessero voglia di venire mi farebbe molto piacere.

Come identifichereste il vostro gruppo?

Siamo sicuri di non essere una boy band tipo Backstreet Boys, Take That o One Direction. Se poi mi chiedete se ci saremo ancora tra tanti anni… non lo so. È successo tutto così in fretta e non mi rendo conto di niente, non riesco a pensare.

Come e dove ricercate le nuove tendenze musicali?

 Londra rappresenta la nostra fonte di aggiornamento per la musica. Appena abbiamo dei giorni off siamo lì.

Stash, qual è il tuo approccio alla musica?

Sono cresciuto con chitarre in casa e mio padre che faceva concerti, ma mi ha subito detto che dovevo trovare la mia strada. Non mi ha influenzato. A 12/13 anni ho iniziato a fare concerti con la mia band ma ero sempre il figlio di, e questa cosa mi stava sulle palle. In seguito sono venuto a Milano perché qui ci sono le persone giuste e le case discografiche. Ora mio padre è felicissimo  perché, attraverso di me, vede anche la sua realizzazione.

Cosa pensate delle canzoni nelle pubblicità visto che ora con “Everytime” ci siete finiti anche voi?

La pubblicità di Vodafone è il sogno di chi fa musica. A me è capitato una volta di stare 40 minuti in attesa ed è così che ho scoperto Malika Ayane! A volte chiamiamo Vodafone per ripassare la canzone e, a questo punto, chiediamo agli operatori di aumentare il tempo di attesa nel servizio clienti, così le persone ci ascoltano di più… (ride ndr)

Raffaella Sbrescia

Umbria Jazz ’15: un incantesimo di note con Chick Corea e Herbie Hancock

Umbria Jazz '15 Ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz ’15 Ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz ’15 sempre più centro nevralgico e punto di incontro di leggende musicali. Un evento in esclusiva italiana ha riunito  due dei più grandi pianisti viventi per una magica serata di musica: Chick Corea e Herbie Hancock. Il duo pianistico Corea-Hancock esordì nel 1978 in un tour documentato da due famosi dischi, di cui uno doppio dal titolo “An Evening With Herbie Hancock & Chick Corea Live in Concert”.  Fu una vera rivoluzione musicale: entrambi ottenevano successi suonando fusion con le tastiere, nessuno si sarebbe aspettato di vederli insieme con i loro gran coda e le suggestive atmosfere acustiche del pianoforte. Da allora, nessuna altra incisione in studio, e dal vivo soltanto tre esibizioni: una nel 1979 in Olanda, poi nel 1987 in Giappone, e nel 2011 al Blue Note di New York in occasione del settantesimo compleanno di Corea. Nel 2013 di nuovo insieme, proprio a Umbria Jazz, in esclusiva mondiale: quest’anno un tour che li ha visti insieme lo scorso 14 luglio nell’unica data italiana a Perugia: pura magia.

Umbria Jazz '15 Ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz ’15 Ph Roberta Gioberti

Altro bel concerto quello dello Jacob Bro Trio. La carriera del chitarrista danese ha preso slancio a partire dal 2000, soprattutto per via della sua presenza fissa nella Electric Bebop Band di Paul Motian e nel quintetto di Tomasz Stańko. Poi ha accumulato numerose altre collaborazioni di valore (con Mark Turner, Jeff Ballard, Kurt Rosenwinkel, Chris Speed…) nonché premi, raccolti a profusione soprattutto in patria.

Umbria Jazz '15 Ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz ’15 Ph Roberta Gioberti

La parata di stelle si chiude con il  plurinominato al Grammy Award, Miguel Zenón, considerato uno dei sassofonisti più innovativi e influenti della sua generazione,  grazie ad raffinata miscela fra musica folkloristica latino-americana e jazz. Nato e cresciuto a San Juan, Puerto Rico, Zenón ha registrato e suonato dal vivo con un gran numero di musicisti tra cui Charlie Haden, Fred Hersch, Kenny Werner, Bobby Hutcherson e Steve Coleman ed è un membro fondatore del Collettivo SFJazz.

Umbria Jazz '15 Ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz ’15 Ph Roberta Gioberti

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti ( inviata a Perugia)

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Umbria Jazz ’15 Ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz '15 Ph Roberta Gioberti

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Umbria Jazz '15 Ph Roberta Gioberti

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Umbria Jazz '15 Ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz ’15 Ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz '15 Ph Roberta Gioberti

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Umbria Jazz '15 Ph Roberta Gioberti

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Umbria Jazz ’15 Ph Roberta Gioberti

 

 

 

I 40 Sepe’s Angels sul palco di Piazza Dante a Napoli a sostegno della classe operaia

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Musica e parole in Piazza Dante per i cassintegrati.  Il «primo maggio» organizzato dal  musicista napoletano Daniele Sepe, tenutosi lo scorso 7 luglio, è stato un grande evento solidale pensato a sostegno della cassa di resistenza del comitato di lotta. La massiccia partecipazione, sia da parte del pubblico che degli artisti della scena musicale campana, è stata veramente notevole, una dimostrazione tangibile della grande attenzione e dell’intensa sensibilità nei riguardi dei diritti dei lavoratori e delle tematiche sociali più delicate. 

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Fittissima la schiera dei musicisti che hanno preso parte all’evento: Foja, Lamaschera, Tartaglia&Aneuro, Nelson, Shaone, ‘O Rom, Ar Meitheal, Calatia, Demonilla, Marcello Coleman, Aldolà Chivalà, Napoli Extracomunitaria, Mc Mariotto, Maldestro, Gnut plus Guappecartò, Pier Macchié, Pepp-Oh, Dolores Melodia, Gatos do mar, Piero Gallo, Massimo Ferrante, Antonino Iuorio, Probabilecoda, Jah Farmer & Nah Deal Band, Matteo Marolla e Zumpinária Banda, Delucao + Laye Ba, Bisca, Voodo Miles, Blindur, Mario Insenga, Antonello Cossia, Maurizio Capone, Captain Sepe & funky crew e Dj Rallo.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

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Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia - Napoli ph Roberta Gioberti

Concerto a sostegno della classe operaia – Napoli ph Roberta Gioberti

 

Umbria Jazz ’15: Bad Plus Trio, Snarky Puppy, Antonio Faraò Quartet, Vijay Iyer. Le foto

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Doppio concerto nella serata di lunedì al Santa Giuliana per Umbria Jazz ’15 con Bad Plus, trio (Reid Anderson al contrabbasso, Etahn Iverson al piano e David King alla batteria) noto per le sue rivisitazioni di musica rock e pop in chiave jazz, tra le più entusiasmanti novità musicali degli ultimi anni, si unisce a Joshua Redman, tenorsassofonista, figlio d’arte (il padre era Dewey Redman, importante esponente del free jazz e collaboratore di Keith Jarrett) con una luna carriera alle sue spalle. Insieme presentano il disco “The Bad Plus Joshua Redman” uscito quest’anno, con pezzi originali dei quattro musicisti. Subito dopo il palco è dello Snarky Puppy, ensemble elettrico che rappresenta una delle realtà musicali più entusiasmanti degli ultimi anni, interprete di una musica con influenze R&B, funk e fusion, già ammirato a Umbria Jazz lo scorso luglio.

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Altro grande protagonista di questa edizione di Umbria Jazz è Antonio Faraò, uno dei più affermati jazzisti italiani sulla scena internazionale, l’ artista dallo stile inconfondibile ha presentato al pubblico il nuovo lavoro di brani inediti, intitolato “Boundaries”,  con impressionante energia e tecnica pianistica.

Dopo l’escursione nel terreno minato del quartetto d’archi e delle ambientazioni cameristiche del precedente lavoro per ECM (Mutations), risolta al solito brillantemente, Vijay Iyer ritorna allo storico trio acustico, con Stephan Crump e Marcus Gilmore, attivo da undici anni, qui al debutto per la prestigiosa etichetta bavarese, aggiunge ulteriori tasselli ad una personale interpretazione del piano trio che sembra aver raggiunto in Break Stuff una possibile quadratura del cerchio.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti ( inviata a Perugia)

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

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Umbria Jazz 2015 ph Roberta Gioberti

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Le Corde di Alessandro Mannarino intrecciano i cuori del CarroPonte per Emergency

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In una molle serata di inizio luglio, l’aria ferma ed afosa di Milano si anima di  felici brusii di voci, cuori palpitanti e caldi rivoli di sudore. L’occasione è di quelle preziose: il concerto di Alessandro Mannarino a completamento del primo dei due Emergency Days ospitati dal CarroPonte di Milano. Decine di piccoli stand rimpinguano la cornice creata da centinaia di piccole bandiere in cui il rosso, colore del sangue e della resistenza, la fa da padrone. Alle 21.30 una pediatra, attiva da anni al fianco di Emergency, riassume gli obiettivi della raccolta fondi da destinare alla Sierra Leone poi è Alessandro Mannarino a districare l’affascinante giungla di corde che compone il nuovo asset di questo nuovo “Corde 2015″, il tour estivo dell’artista romano.

Pezzi di legno, pelle, corde si incastrano solleticano, accarezzano, dilaniano i sentimenti  traducendo la più intima essenza dell’anima in suono. Le chitarre affidate a Tony Canto e Alessandro Chimienti contornano il contrabbasso suonato da Nicolò Pagani, affiancate dal violoncello, sega sonora, percussioni suonate da Francesco Arcuri e dalle seducenti  ritmiche del percussionista e polistrumentista Daniele Leucci. Al violino, tamburo battente e cori la splendida Lavinia Mancusi che, dopo  un crescente percorso artistico ed il successo dell’album “Semilla”, al fianco di Mannarino trova un pubblico nuovo e pronto ad applaudirla con sincera ammirazione.

Suoni vivi e potenti  si librano nell’aria affollata di sapori, odori e umori contrastanti. La voglia di sogno e sublimazione del pensiero si alterna a quella del sordido divertimento caciarone. Il concerto si apre con la cavalcante intro “Osso di seppia”, la profondità semantica de “Le cose perdute”, la vibrante energia di “Rumba magica”. Il pubblico è carico ed elargisce vivaci cariche di entusiasmo, Mannarino accoglie l’energia e la somatizza attraverso un’intensa interpretazione di canzoni che, seppur frutto del suo stesso pugno, acquisiscono di volta in volta una forza ed una pregnanza sempre maggiore. Voci sottili, gravi, ispirate, stonate, alterate cantano sogni, speranze, ricordi, illusione e delusioni. Alessandro Mannarino raccoglie le emozioni e le riversa nelle dita, nella voce e nello sguardo fiero. Particolarmente intensa la coda sussurrata di “Deija”, la verità carnale di “Maddalena”, la spietata violenza di “Scendi giù”, la truce bestialità di “Malamor” e il sempiterno fascino del “Bar della Rabbia”.

“La vita è come na bottiglia che se scola”, canta l’artista romano, in “Statte zitta”, suscitando un silenzio riflessivo sulle note di “Serenata silenziosa”. “L’amore nero”, “Gente”, “Quando l’amore se ne va” rappresentano il filone dell’amore doloroso eppure il pubblico è un insieme d’anime dannate in una bolgia di lacrime e sudore. Dopo una breve pausa Mannarino rientra sul palco inserendo nella scarna scenografia lo striscione di protesta con su scritto “No Muos”: “Visto che sono state lasciate da sole dalla sinistra, tutte le resistenze italiane sono ben accette, spiega il cantautore mentre, un attimo dopo, richiama l’attenzione del pubblico per una comunicazione di servizio: “ Due cani sono stati lasciati in auto al chiuso, ecco il numero di targa, andateli a recuperare”. Sarà, ma a noi è metaforicamente sembrato che le due comunicazioni fossero in qualche modo connesse tra loro.

A seguire due canzoni defaticanti: “Le stelle”, brano impreziosito dal suono demiurgico e spirituale della sega sonora e “Signorina”: “Bevi vino, bevi pioggia, parla amaro hai perduto ciò che avevi di più caro nelle vene per un somaro”. “Tever Grand Hotel”, “Serenata lacrimosa”, “Gli animali” scandiscono i minuti dell’ultima parte di uno spettacolo totalizzante. Bellissima la scelta di cantare “Fatte bacià”: una preghiera d’amore fatta ai tempi della “Generazione Boh”. “Quello di Emergency è l’unico rosso presente in Italia, spiega poi l’artista, tornando a parlare e toccando temi delicati come quello dell’immigrazione e delle frontiere europee, ammonendo il pubblico: “Non pensate che la sinistra ci ritenga tutti uguali. In fondo loro sono cattolici e, in quanto tali, ritengono che chi è battezzato sia migliore di chi non lo è” chiosando a suon di note con la meravigliosa “Vivere la vita”.

Ad uno ad uno i musicisti lasciano il palco per poi rientrare con la veracità carnale di “Scetate Vajò”, “Me so m’briacato” e l’eterea bellezza filosofica di “Al monte”, brano che Mannarino sceglie per chiudere il concerto seguendo una precisa linea di pensiero. Una scelta apparentemente controcorrente che, lascia l’amaro nella bocca dei carnascialeschi fan del cantautore ma che, invece, sancisce in maniera tangibile la forza, la sensibilità e la coerenza artistica di uno degli ultimi poeti della canzone italiana.

Raffaella Sbrescia

#TempoRealeExtraTour: bagno di folla per Francesco Renga live all’Estathè Market Sound

Francesco Renga @ Estathp Market Sound ph

Francesco Renga @ Estathp Market Sound ph

“Concedetevi il lusso di pretendere di essere felici, cercate la felicità e godetevi l’amore che vi circonda; è un vostro diritto”. Questo il file rouge che Francesco Renga ha seguito lungo tutta la durata del concerto tenutosi lo scorso 10 luglio sul palco dell’Estathè Market Sound a Milano. Presente nella line up della rassegna fin dal primissimo annuncio, il cantautore si è esibito per  due ore nell’ambito del suo #TempoRealeExtraTour, il naturale proseguo di un fortunatissimo tour che l’ha portato sui palchi di tutta Italia. Con una scaletta costellata di brani spesso autobiografici, impreziositi da energici arrangiamenti rock, l’artista non si è fermato nemmeno per un attimo. Accompagnato da Giorgio Secco e Stefano Brandoni alle chitarre, Enzo Messina alle tastiere, Fulvio Arnoldi chitarra e tastiere, Giorgio Cannarozzo al basso, Phil Mer alla batteria, il tenebroso e affascinante cantautore ha subito ammaliato la platea meneghina con “Un Giorno bellissimo”, “Favole”, “La tua bellezza”: amore scomodo, amore totalizzante, amore velenoso, amore profondo, amore, amore e ancora amore.

Francesco Renga incentra gran parte delle sue canzoni su un tema che, benchè trattato da secoli, riesce ancora a dire tanto, spesso troppo. Da “Vivendo adesso” a “Cambio direzione” passando per “Dove il mondo non c’è più”, “Come te” e “L’impossibile” Renga saltella sul palco con grinta, incita il pubblico con le braccia, scherza, sorride ed emoziona senza uscire dal contesto contemporaneo: “Questo che stiamo vivendo è un momento difficile per tutti; stasera cercheremo di rendervi felici e di farvi dimenticare, per un paio d’ore, i problemi di tutti i giorni. Quello che conta è essere felici e la felicità è una cosa che spesso facciamo fatica a riconoscere”. Il live  prosegue con una cavalcata di canzoni: “Un lungo inverno”, “Ora vieni a vedere”, “Almeno un po’” “Dimenticarmi di te”  ”Era una vita che ti stavo aspettando”, “Ci sarai”, “L’amore altrove” “Un’ora in più”. Il pubblico è caldo e Francesco sembra non voler lasciare il palco. Particolarmente intensi i bis con “Angelo”, “Meravigliosa (La Luna)”  e “A un isolato da te” con tanto di pubblico in piedi sulle sedie per omaggiare il proprio beniamino e cantare all’unisono quelle che sono diventate pietre miliari all’interno della musica leggera italiana. Amore e felicità sono i dardi scagliati da Francesco Renga  che, ancora una volta, fa breccia nei nostri cuori.

Raffaella Sbrescia

Chiara Civello & Nicola Conte jazz Combo live @ Castel Sant’Elmo: le foto del concerto

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Una location inimitabile, una voce da ricordare e canzoni che solcano la tradizione italiana toccando le corde del cuore. Questo e molto altro racchiude l’essenza del concerto che Chiara Civello ha tenuto lo scorso 9 luglio al Castel Sant’Elmo di Napoli insieme a Nicola Conte jazz Combo. Ad aprire la calda serata è la voce di Sara Carrasco con il suo omaggio a Pino Daniele. Poco dopo il palco di Piazza d’Armi si anima con le parole e le note di  “Canzoni”, la raccolta di rivisitazioni di brani composti da grandi artisti della musica italiana e straniera, con l’aggiunta di splendidi tributi alla cinematografia. Bagaglio artistico, culturale e personale di Chiara Civello, canzoni che lei stessa“avrebbe voluto scrivere”.

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Reinventando, ricostruendo, trasformando questi brani, l’artista li ha fatti propri donando loro una nuova veste ed un’inedita chiave interpretativa. Stiamo parlando di pagine di musica che hanno segnato la discografia italiana: “Via con me”, “Io che non vivo senza te”, “Que me importa el mundo”, “Con una rosa”, “Va bene così”, “Io che amo solo te” e poi, ancora, “Incantevole”,  ”Never never never”, “Senza fine”, “I mulini dei ricordi”, “Mentre tutto scorre”, “E penso a te”, “Resta”, “Metti una sera a cena”; questi i brani che Chiara ha interpretato con personalità e carisma lasciando per ultima una’appassionata interpretazione di “Arrivederci” di Mina, ulteriore tangibile testimonianza di grazia, eleganza e talento.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

 

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant'Elmo ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live @ Castel Sant’Elmo ph Luigi Maffettone

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