Ludovico Einaudi live al Teatro Arcimboldi di Milano con “Elements”: una trilogia di concerti catartici

Ludovico Einaudi live @ Teatro Arcimboldi - Milano

Ludovico Einaudi live @ Teatro Arcimboldi – Milano

Il pianista e compositore Ludovico Einaudi arriva al Teatro Arcimboldi di Milano per tre imperdibili concerti incentrati sul suo ultimo lavoro discografico intitolato “Elements” (Decca Records). Il primo atto di questa attesa trilogia live è andato in scena lo scorso 8 dicembre: una foresta di suoni, ombre e simboli ha dato vita ad un’ipnosi sonora in grado di innescare un processo di anamnesi collettiva. Attraverso una meticolosa attenzione per il più piccolo dei dettagli, Einaudi porta sul palcoscenico la costruzione artigianale dei suoni concepiti in fase di composizione ed il risultato è eccellente. Ad assistere l’artista in questa delicata operazione sono dei musicisti veramente preparati, in grado di fronteggiare l’uso di numerosi strumenti con la stessa padronanza. Parliamo di Federico Mecozzi, Redi Hasa, Alberto Fabris, Francesco Arcuri e Riccardo Laganà. Suoni acustici ed elettronici, luci soffuse e penetranti lampi incarnano il dualismo sotteso lungo tutto il percorso emozionale concepito da Einaudi. I musicisti entrano in scena uno per volta, piccole ombre che si muovono nella semioscurità, piccoli disegnatori di una complessa mappa di pensieri che, allo stesso modo delle note proposte, si fanno via via più ricchi e stratificati. Attraverso un crescendo ritmico, nutrito da suggestioni estemporanee e vibrazioni continue, Einaudi indaga tra visioni, leggi, assiomi e corollari: si va dai miti della creazione alla tavola periodica degli elementi, dalle figure geometriche di Euclide agli scritti di Kandinsky: un discorso senza un punto di approdo di cui ciascun ascoltatore può scrivere il proprio finale. I brani in scaletta, ora carezzevoli e delicati, ora intimi e intricati, ora pieni e corposi, ora tormentati e burrascosi, delineano i cardini di un’orbita in cui il pianoforte è il pianeta principale e tutt’intorno ci sono i satelliti: sega musicale, crotali, Kalimba, carillon, glockenspiel, waterphone sono solo alcuni degli strumenti scelti per trasmettere specifiche funzioni espressive. “Whirling winds”, “Night”, “Twice”, “Song for Gavin”, “Petricor”, “Four dimension”, “Elements”, “Numbers”,  ”Logos” generano paura e attrazione, un vorticoso andirivieni di emozioni contrastanti alla ricerca di risposte esistenziali. Una tempesta sonora la cui potenza, in grado di scuotere la nostra natura sensibile, raggiunge il picco più elevato sulle note di “Experience”, una composizione ossessivamente travolgente. A seguito di una sentita standing ovation e del conseguente scroscio di applausi, Ludovico Einaudi e i suoi musicisti salutano il pubblico con “Divenire”, un modo fresco per prendere coscienza del fascino generato dall’enigmaticità e ridestarsi da una sorprendente catarsi.

Raffaella Sbrescia

Leggi l’intervista a Ludovico Einaudi

 

 

I Portico tengono a battesimo il palco dell’Hart, il nuovo spazio polifunzionale di Napoli

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Trasformazione, evoluzione, slancio, competitività, avanguardia. Questi i cardini lungo i quali si sono mossi Luciano Stella, Sigfrido Caccese e Mariano Pierucci investendo nell’Hart di via Crispi 33 a Napoli: un mega locale innovativo destinato ad accogliere in egual misura cinema, musica e cibo all’interno di un format dal respiro dichiaratamente internazionale. Oltre alla possibilità di guardare dei film comodamente sdraiati sul letto indossando delle cuffie, l’utenza potrà soddisfare le più disparate esigenze d’intrattenimento proprio grazie all’idea di trasversalità che attraversa il concept della struttura. A tal proposito, una menzione speciale va fatta al concerto che lo scorso 7 dicembre ha tenuto a battesimo il palco dell’Hart. Protagonista della serata la rock band dei Portico. Dopo tre album, una nomination al Mercury Prize e una serie di assestamenti, la band torna a suonare dal vivo con “Living Fields”, un inedito live set  in cui la ricercatezza del mondo jazz si sposa ad un coinvolgente tappeto di suoni elettronici. Il risultato è sofisticato ma godibilissimo; una nuova era è iniziata.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

La carica internazionale degli Zu al Cellar Theory di Napoli. Le foto del concerto

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Il palco del Cellar Theory di Vico Acitillo a Napoli ha ospitato l’ultima tappa del fortunato tour euroeo degli Zu. Dopo un lungo stop, il trio romano ha celebrato l’attesa reunion con la trasposizione live dell’ultimo album in studio “Cortar Todo” pubblicato lo scorso 24 marzo 2015 per l’etichetta americana Ipecac di Mike Patton. Mantenendo intatta la speciale formula  metal/math/no-wave/free noise/punk/jazz Zu, la band  dimostra una nuova compattezza sonora ed un ritrovato slancio internazionale. Lasciamo che a parlare siano le immagini scattate da Luigi Maffettone.

Photogallery

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Enrico Rava New Quartet live al Blue Note di Milano: quando il jazz è transgenerazionale

Enrico Rava New Quartet live @Blue Note

Enrico Rava New Quartet live @Blue Note ph Roberto Cifarelli

Leggerezza e intensità, esperienza ed incoscienza, calcolo ed improvvisazione. Opposti apparentemente incolmabili eppure mai così vicini all’interno del suadente amalgama di note incluse in “Wild dance”, la danza selvaggia con cui il grande trombettista Enrico Rava ha voluto unire il proprio leggendario  suono a quello di altri tre grandi talenti all’interno del Rava New Quartet. Con un doppio concerto al Blue Note di Milano, l’artista ha coinvolto il pubblico al centro di un’inedita esperienza live; al suo fianco Francesco Diodati, chitarrista dotato di un linguaggio personale, ispirato da un percorso in netta ascesa, il talentuosissimo contrabbassista Gabriele Evangelista, vero e proprio centro armonico del gruppo e il raffinato batterista Enrico Morello che, con  fine sensibilità,  ha scandito le dinamiche ritmiche dei momenti più energici e di quelli più languidi. Il concerto comincia con “Frogs”, una composizione voluttuosa e ipnotica  a seguire “Space Girl”, una raccolta di fotogrammi sonori ispirati alle gesta di Samantha Cristoforetti: un crescendo emotivo visivamente indotto dall’avvilupparsi dei musicisti sui rispettivi strumenti. Virtuoso e spumeggiante il tema di “Diva” legato ad una pellicola di Bertolucci. Vorticosa e perturbante la melodia di “Don’t”, impreziosita dai virtuosismi della chitarra di Diodati. Carezzevole e struggente il breve brano proposto sul finale: un congedo cinematografico per un concerto elegantemente transgenerazionale in grado di regalare  suggestioni contrastanti eppure in grado di coesistere.

Raffaella Sbrescia

Erica Mou in concerto per Radio Popolare a Milano: quando la semplicità diventa poesia

In un gelido venerdì sera milanese, l’anima vaga alla ricerca di calore, alla fine lo trova nella carnale espressività vocale di Erica Mou, ospite all’Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare a Milano. Un concerto ad ingresso gratuito, un piccolo cerimoniale intimo e raccolto da vivere a luci spente e a cuore aperto. Simile ad una piccola e graziosa Amélie, Erica ha saputo incantare il pubblico in sala e quello in radio con la semplice forza delle sue canzoni piene di vita, di ricordi, di umanità, di quotidianità. Al centro del live ci sono le canzoni contenute nel suo ultimo album di inediti “Tienimi il posto”, un progetto discografico che racconta molto della persona della cantante pugliese. Si parte da “Sottovoce”, un brano tanto scarno quanto emotivamente potente.

 Erica Mou ph FLAVIO&FRANK PHOTOGRAPHERS

Erica Mou ph FLAVIO&FRANK PHOTOGRAPHERS

Erica ci parla nella testa con grazia ed efficacia, la sua disarmante semplicità arriva dritta al cuore perché le sue parole ci fanno abbassare le barriere di autodifesa. “Non c’è niente di più generale del particolare – spiega Erica al pubblico in sala – In questi anni ho capito che ho voglia di cose vere, compresi i difetti e le imperfezioni”, continua l’artista svelando una genuinità atipica ed empatica al contempo. “Come le onde vago piano e vaga torno, vago piano e poi ritorno”, canta Erica in “Niente di niente” mentre la potente nitidezza della sua voce diventa il mezzo attraverso cui emerge l’energia, la profondità e l’autenticità di intuizioni tanto semplici quanto efficaci. Le parole si incontrano, si arrotolano, si incastrano nella giocosa struttura de “Le macchie” mentre “Biscotti rotti” diventa l’elogio alla “frastagliata unicità dell’imperfezione”. Da Nilla Pizzi a Nonna Lina a Erica Mou un brano storico come “L’edera” riesce ancora a racchiudere l’essenza di un amore incondizionato. “Se mi lasciassi sola” è l’emblema di un disco costellato da distacchi e separazioni prontamente sopperite dalle dolci e suadenti sovrapposizioni sonore della fedele loop station con cui Erica riesce a creare in maniera estemporanea il suo mondo di note. Intensamente malinconica “Depositami sul fondo”, immaginifica e suggestiva la significativa richiesta d’amore espressa in “Tienimi il posto”. Particolarmente evocativo il finale a microfoni spenti sulle note di due perle grosse e preziose come “Dove cadono i fulmini” e “Lame”. Un’esperienza da provare per credere e sperare in un sogno chiamato musica.

Raffaella Sbrescia

12316480_1316642718353261_1549130973274783054_n

Laura Bono celebra l’uscita di “Segreto” alla Salumeria della Musica ed è grande festa

LAURAB¯NO_DIGIPAK_OK

“Siamo solo vizi e spiccioli. Ciechi e poveri. Siamo in astinenza di emozioni che non sai più vivere. Siamo diventati interpreti di una vita che solo noi possiamo ancora scrivere”, canta Laura Bono in “Diluvio”, uno dei bellissimi tratti da  “Segreto”, il quarto album in carriera pubblicato lo scorso 27 novembre per label indipendente La mia Isola, fondata dalla stessa Laura.  Prodotto grazie ad un progetto di crowdfunding di straordinario successo attraverso la piattaforma Musicraiser, questo disco mette decisamente in risalto la scrittura, la maturità e l’efficacia con cui Laura riesce a colpire l’anima senza perdersi dietro a concetti e ideologie.  Prima ancora di ascoltare le nuove canzoni in cuffia, abbiamo avuto modo di assaporarle in anteprima durante il concerto che Laura Bono ha tenuto lo scorso 29 novembre alla Salumeria della Musica di Milano. Più che un concerto, una vera e propria celebrazione d’amore incondizionato: quello dei fan che a più riprese hanno sorpreso, emozionato, coinvolto la loro beniamina con una raffica di sorprese studiate ad hoc. Forse è questa la più grande forza di Laura Bono che ha letteralmente travolto il pubblico con una performance a dir poco vulcanica. Lei, che ha lavorato a questo progetto con passione e dedizione, ha scelto la via dell’indipendenza e della libertà e l’ha dimostrato ancora una volta donando tutta se stessa alla musica. Alternando brani nuovi a pezzi storici, raccogliendone alcuni in un piccolo medley semi-acustico, Laura e la sua band hanno curato anche gli arrangiamenti lasciando uno spazio particolare all’energia delle chitarre per un sound particolarmente carico mirato alla pancia e al cuore degli spettatori.

Ad aprire il live è “Un minuto dolcissimo” brano in cui testo e melodia si muovono a braccetto tra fotogrammi di vita.  “Ci si abitua a tutto”, scrive Laura nella intensa “Dopotutto è normale” mentre “Sto pensando a te” è il manifesto di un’innamorata vittima di un sentimento ossessivo. Un piccolo passo indietro nel tempo con “La mia isola” per poi tornare nel nucleo del nuovo album con la malinconica, nostalgica e incazzata titletrack “Segreto”. Disarmante risulta l’efficacia di “Canzone semplice”: un brano che, senza grandi giri di parole, arriva dritto al nocciolo della questione. A poco più di metà concerto arriva uno dei brani più attesi, si tratta di: “Voglio te”,  una splendida ballad scritta a quattro mani con Gianna Nannini, il cui tocco è sicuramente riconoscibile ma non prevaricante. Tra i nuovi brani di “Segreto”, il più bello è “I Pescecani”, Laura canta e scrive senza filtri, sparando parole come pallottole: “Adesso faccio a meno della stima di certa gente qua. La gente che ti lecca il culo prima delle difficoltà perché succede che inciampi, cerchi una mano e ti arrangi  in un attimo intorno c’è il vuoto e dentro ci sei tu”, non c’è altro d’aggiungere a questa assoluta verità. Intenso e delicato il medley comprensivo di “Mattini”, “Invidia” e la celebre “Non credo nei miracoli”. Struggente e inaspettata la versione di “Fortissimo” il brano di Rita Pavone che Laura interpreta con una carica  vocale ed emotiva a cui non si può restare indifferenti. Non possiamo far altro che dare il bentornato a questa artista che sa come far vibrare le corde del cuore.

Raffaella Sbrescia

Acquista su iTunes

 La tracklist:

Sto pensando a te
Segreto
Un minuto dolcissimo
Canzone semplice
Dopotutto è normale
Voglio te
Pietro torna indietro
Angolazione differente
I Pescecani
Diluvio
Fortissimo

 

Nek travolge il Teatro degli Arcimboldi di Milano con carisma ed energia. Il live report del concerto

Nek live @ Teatro degli Arcimboldi -Milano ( Scatto pubblicato sulla pagina Facebook dell'artista)

Nek live @ Teatro degli Arcimboldi -Milano ( Scatto pubblicato sulla pagina Facebook dell’artista)

«State sottolineando un anno di cui vado orgoglioso, un anno di cui posso incorniciare praticamente ogni attimo. Sono davvero contento di essere su questo palco stasera, cantare a Milano è come cantare a casa. Se esiste un 2015 importante è anche perché esiste un passato importante che voglio farvi sentire solo attraverso le canzoni». Con queste emozionate parole Nek, all’anagrafe Filippo Neviani, ha introdotto il primo dei due concerti al Teatro degli Arcimboldi di Milano nell’ambito del fortunatissimo tour “Prima di parlare live 2015”. Con una scaletta composta da ben 28 brani, l’artista ha ripercorso tutta la sua carriera senza risparmiarsi un attimo per la gioia del pubblico, davvero numeroso ed intensamente partecipe. Coadiuvato dai bravissimi musicisti Luciano Galloni (batteria), Chicco Gussoni (chitarre), Lorenzo Poli (basso) e Emiliano Fantuzzi (chitarre e tastiere), Nek ha dimostrato di essere in grande forma: carisma, energia e potenza vocale sono i cardini su cui ha ruotato tutto lo show curato nei minimi dettagli. Fasci di luci, proiezioni e visuals sono stati concepiti per completare ed evidenziare la carica energetica dei potenti arrangiamenti pop rock, di cui ci piace sottolineare la presenza di numerosi  e ben strutturati assoli di chitarra.

Spaziando in lungo e in largo tra presente e passato, Nek ha cantato per più di due ore iniziando il concerto proprio con  “Fatti avanti amore” il brano sanremese che ha decretato il travolgente ritorno dell’artista ai vertici della scena musicale italiana. Non c’è spazio per le pause, la scaletta è una cavalcata tra successi che fanno irrimediabilmente parte del nostro background musicale:  “Se io non avessi te”, “Angeli nel ghetto”, “Se una regola c’è”, “Laura non c’è”, “Sul treno”,  “Sei solo tu”,  “Almeno stavolta”. Delicato e coinvolgente il momento acustico chitarra e voce: «Questo momento di intimità è una parte che mi piace particolarmente perché l’ascolto si tranquillizza e posso ascoltarvi meglio. Sarà anche per il periodo che stiamo vivendo ma questi attimi di raccoglimento sono preziosi, ci danno l’opportunità di restare uniti grazie alla musica», spiega Nek al pubblico intonando “Attimi”, “Sto con te”, “Se non ami”, “Sei grande” e “Parliamo al singolare”.

Giusto il tempo di respirare pochi secondi e poi di nuovo in apnea con la scarica adrenalinica del singolo  “Io ricomincerei”, la dolcissima “Credere amare resistere,” dedicata a tutti i bimbi affetti da malattie neurodegenerative e l’ormai immancabile  “Se telefonando” di Mina. Sembra surreale ma l’arrivo dei bis “E da qui” e “Lascia che io sia” coglie tutti di sorpresa. Il live di Nek è fresco, veloce, passionale;  la perfetta fusione tra il piacere della carne e l’autoanalisi della propria spiritualità.

 Raffaella Sbrescia

Setlist

Fatti avanti amore

Se io non avessi te

Congiunzione astrale

In te / Calore umano set

In te

Angeli nel ghetto

Cuori in tempesta

Prima di parlare

Quello che non sai

Se una regola c’è

La voglia che non vorrei

Contromano

The Power of Love (Frankie Goes to Hollywood cover)

Nella stanza 26

Acoustic set

Attimi

Sto con te

Se non ami

Sei grande

Parliamo al singolare

Io ricomincerei

Credere amare resistere

Laura non c’è

Dimmi cos’è

Hey Dio

Sul treno

Sei solo tu

Almeno stavolta

Se telefonando (Mina cover)

Encore:

E da qui

Lascia che io sia

Daniele Sepe e band live a sostegno di Sunshine4palestine. Quando la musica è un bene concreto

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Il Maestro Daniele Sepe e la sua band sono stati protagonisti, l’ 11 novembre di un concerto entusiasmante tenutosi al Monk di Roma, a sostegno dell’iniziativa umanitaria di Sunshine4palestine, mirata a realizzare un progetto per il ripristino di orti domestici nella zona rurale di Al Zannah, nella Striscia di Gaza, che saranno dotati di sistemi che fanno uso di energie rinnovabili per superare i problemi della scarsità di acqua e di energia della zona. Durante la serata, il sax di Sepe, supportato dalle tastiere di Tommy de Paola, dal basso di Umberto Lepore, e la batteria di Aldo Castaldo ha emozionato il pubblico, proponendo un repertorio di brani che sono oramai diventati una piacevole consuetudine delle performances dell’eclettico jazzista partenopeo. L’incantevole versione di “Bammenella ‘e copp’e quartiere”, incastonata tra le note squisitamente jazz di “Nunca mas”, i ritmi mediterranei di “Pexinos do mar” e di “Ajde Jano”, gli scherzi sonori e interpretativi di “Nu poco ‘e sentimento” e “Fresca fresca”, per concludere con le note di “Settembre, ottobre, novembre nero”, un brano sicuramente scelto non a caso dal repertorio degli Area, assolutamente in linea con lo spirito della serata. A fare da suggestivo “contrafforte” al suono vibrante ed emozionante del Maestro del sax, la voce incredibile di Floriana Cangiano, in arte Flo, capace di sostenere le note con una potenza ed un’estensione vocale che nulla hanno da invidiare alle migliori vocalist del mondo. Abbiamo avuto modo di apprezzarla sin dall’inizio della collaborazione con il Maestro, e possiamo garantire che sentirla reinterpretare Demetrio Stratos al femminile è un’esperienza elettrizzante. Qualcosa che sicuramente non tutti possono permettersi di osare.

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Ospiti della serata, il percussionista Carmine Bruno, e i suoi preziosi tammorra e tamburello, e l’organetto di Alessandro D’alessando, che in “Campagna” ha dato dimostrazione di come uno strumento così legato alla tradizione popolare possa, se suonato con maestria, adattarsi perfettamente ad un arrangiamento jazz.

Un concerto a fini solidali, abbiamo detto. Il maestro Sepe, dove ci sia bisogno di aiuto, è sempre pronto a dare una mano. E la questione Palestinese ce l’ha a cuore da sempre. Il fatto è che la solidarietà deve avere un suo riscontro empirico. Esprimerla a parole va benissimo, ma è poi nei fatti che si concretizza la differenza. L’Associazione Sunshine4Palestine opera su basi concrete, in forma apolitica, cercando, attraverso l’apporto di professionisti qualificati, di portare sostegni reali, collaborando con i professionisti locali, al fine di rendere più sostenibili le condizioni di vita in una terra martoriata oramai da anni. Dovremmo provare ad immedesimarci seriamente nei panni di chi è nato in guerra e muore in guerra, perché altro non gli è stato mai dato modo di conoscere. E’ una condizione terribile, inimmaginabile, per noi che della guerra portiamo il ricordo dei nostri padri, dei nostri nonni, ma sulla pelle non ce la siamo mai vissuta. Anni fa ebbi modo di raccogliere la testimonianza di una cara amica, che in Bosnia, sotto le bombe, c’è stata. La vita assume un significato ben diverso, le cose che noi diamo per scontate, diventano necessità, fattori prioritari. Qui parliamo di acqua……quell’acqua che nella sua carenza, pochi giorni or sono, ha seminato il panico a Messina.

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Il messaggio è elementare. Fare cose concrete. E in questo ci sentiamo di appoggiare e sostenere, insieme al Maestro, i volontari dell’associazione Sunshine4Palestine, cui va tutta la nostra riconoscenza per il lavoro che da tempo svolgono lungo la striscia di Gaza. Un grazie quindi a loro, che varrebbe la pena concretizzare attraverso una sottoscrizione, e un grazie sempre a Daniele Sepe, per la sua capacità di coniugare la bella musica con le problematiche sociali. Perché se la musica smette di servire a questo, diventa mero esercizio di stile. Piacevole, per carità, ma completamente svuotato dei suoi contenuti fondamentali, ovvero quelli di accomunare i popoli e di renderli solidali, attraverso lo scambio, libero e scevro da ogni forma di dogana culturale e politica.

Roberta Gioberti

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Con il Naif Tour Malika Ayane piace proprio a tutti. Le foto del concerto di Napoli

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Vi avevamo già  raccontato di uno dei concerti milanesi di Malika Ayane, impegnata nel fortunatissimo “Naif tour 2015”. Torniamo a parlarne oggi, avvalendoci degli scatti che Luigi Maffettone ha realizzato in occasione del live che l’artista ha tenuto al Teatro Augusteo di Napoli lo scorso 10 novembre. Il nuovo viaggio musicale di Malika sta raccogliendo, infatti, sempre più consensi. Sarà forse per il fatto che l’artista ha concepito un concerto che la avvicina ancora di più al suo pubblico, una modalità di interazione che le permette di mostrare anche il suo lato umano oltre che quello artistico; la sensazione finale è quindi quella di aver partecipato ad un incontro intimo e speciale. Anche la particolare cura degli arrangiamenti rappresenta un elemento importante cui fare riferimento, certi dettagli piacciono molto al pubblico ed è sempre bello poterne constatare la qualità e riconoscerne le più piccole variazioni. Percorrendo in lungo e in largo la sua discografia, Malika Ayane  si sente a perfetto agio sul palco e con questo tour potrà finalmente spiccare il volo tra i più grandi nomi della musica italiana.

 Raffaella Sbrescia

Di seguito il calendario aggiornato del “Naif tour 2015”:  11 novembre Pescara (Teatro Massimo), 12 novembre Senigallia – AN (Teatro La Fenice), 15 novembre Trento (Auditorium Santa Chiara), 16 novembre Udine (Teatro Nuovo), 23 novembre Lecce (Teatro Politeama Greco),24 novembre Bari (Teatro Team), 26 novembre Reggio Calabria (Teatro Cilea), 27 novembre Catania (Teatro Metropolitan), 28 novembre Palermo (Teatro Golden), 30 novembre Milano (Barclays Teatro Nazionale), 3 dicembre Lugano (Palazzo dei Congressi), 8 dicembre Cagliari (Teatro Lirico), 9 dicembre Sassari (Teatro Comunale), 11 dicembre Sanremo - IM (Teatro Ariston).

La tournée è una produzione Massimo Levantini per Live Nation; i biglietti sono disponibili sul circuito Ticketone e nelleprevendite abituali, per tutte le info: www.livenation.it, info line: 02 53006501.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

Malika Ayane live @ Teatro Augusteo ph Luigi Maffettone

 

Pape Kanouté live: echi africani all’Auditorium Parco della Musica di Roma

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté, sassofonista e chitarrista senegalese, ha presentato all’Auditorium Parco della Musica di Roma il suo ultimo cd, dedicato a Nelson Mandela, dal titolo “Madiba”. Grande emozione, nel ricordare il leader sudafricano, che, sostiene Kanouté, non è mai andato via. E’ nella musica, è nel ballo, è nelle donne d’Africa, nella loro fertilità. Vive in tutto ciò che rappresenta il germoglio di una crescita divulgativa che è solo all’inizio, e che dovrà ancora a lungo fare i conti con tante problematiche che affliggono questo meraviglioso continente, meta non solo di tradizionali esploratori, ma di scrittori, musicisti, registi, che nel corso dei secoli ne hanno tratto ispirazione ed energia. Basti pensare al lavoro di Peter Gabriel negli anni ’80, o alle suggestioni di Karen Blixen. Accompagnato da un nutrito numero di musicisti, Pape ha animato una serata coinvolgente al ritmo delle percussioni di Ady Thioune, e sull’ipnotico e coloratissimo volteggio di Kadidia Sow. Non poteva mancare l’Arpa, che ha rappresentato per l’artista Senegalese l’esplorazione della magia armonica dei suoni africani, che siamo abituati ad identificare con le percussioni, ma che in realtà si materializzano attraverso una gamma di strumenti affascinanti quanto spesso sconosciuti . A dimostrazione di quanto ci sia ancora da scoprire delle sonorità di questo immenso continente, da cui la musica del pianeta trae origine, (il blues rappresentò il riscatto degli africani schiavi d’America), ancora troppo ancorato a stereotipi oramai obsoleti.

Roberta Gioberti

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Pape Kanouté live @ Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti

Previous Posts Next Posts