Laura Pausini: 20 anni di carriera in un concerto a New York

In occasione del ventennale della sua sfolgorante carriera musicale, Laura Pausini festeggerà la ricorrenza in grande stile: il prossimo 6 marzo l’artista terrà, infatti, un concerto presso il Theater Madison Square Garden di New York. Sul palco con Laura ci saranno alcuni degli artisti che hanno condiviso con lei dei momenti importanti della sua carriera, a partire da Biagio Antonacci, storico collaboratore e autore di alcuni grandi successi di Laura come “Tra te e il mare” e “Vivimi” fino alla star della musica latina Gloria Estefan, con cui Laura ha duettato nel disco “The standards”, nel brano intitolato “Smile”. Si aggiungeranno agli ospiti della serata Miguel Bosè, che con Laura ha interpretato “Te Amarè”, presente anche in  “20 the greatest hits/grandes exitos”, l’ultimo lavoro discografico della Pausini, Ivete Sangalo, regina della musica brasiliana, e i ragazzi de Il Volo, tra le nuove promesse della musica internazionale. Durante il concerto Laura canterà in ben 5 lingue e sarà accompagnata da un’orchestra di 25 elementi per un concerto memorabile.
 Le date del tour:
1 FEBBRAIO                     PARIGI – Le Zenith
2 FEBBRAIO                     BRUXELLES – Forest National
5 FEBBRAIO                     GINEVRA – Arena Genf
6 FEBBRAIO                     ZURIGO – Hallenstadion
8 FEBBRAIO                     MADRID – Palacio Deportes
19 FEBBRAIO                   SAN PAOLO – Citybank Hall
20 FEBBRAIO                   SAN PAOLO – Citybank Hall
22 FEBBRAIO                   BUENOS AIRES – Luna Park
24 FEBBRAIO                   VINA DEL MAR – Festival Internacional de la Canción
25 FEBBRAIO                   SANTIAGO DE CHILE – Arena Movistar
28 FEBBRAIO                   CITTÀ DEL MESSICO – Arena Ciudad de Mexico
2 MARZO                          MIAMI – James L. Knight Center
6 MARZO                          NEW YORK – Madison Square Garden
9 MARZO                          TORONTO – Casino Rama
Il videoclip del nuovo singolo “Dove resto solo io”, tratto dall’album “20 – The Greatest Hits”

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Q-TFoKNbJHE]

L’intervista a Roberta Di Lorenzo: “Entrate nella mia bolla di note”

Pianoforte, chitarra e canto lirico sono le specialità di Roberta Di Lorenzo, una giovane cantautrice dalle velleità compositive particolarmente sviluppate. Lo scorso 17 gennaio l’artista ha pubblicato il singolo  “Esaurimento da Web”, una divertente fotografia del rapporto dei giovani con i social network e di come questo influenzi la loro quotidianità. In questa intervista Roberta racconta le sue esperienze da autrice, la sinergia con Eugenio Finardi e presenta la tourneè teatrale con Milena Vukotic.

 “Esaurimento da web” è il tuo nuovo singolo. Di cosa parla il brano e in che modo il videoclip rende, in forma visiva, il senso delle tue parole?
 
Si tratta di una parodia del mondo dei social network, una caricatura su tipologie di persone che ne fanno uso. Non è affatto una denuncia o un attacco a Facebook bensì una riflessione sull’uso esagerato che a volte se ne fa e che indiscutibilmente ha cambiato i rapporti interpersonali. Il videoclip, diretto da Andrea Ferrante, presenta cinque personaggi, compresa me stessa, che scorrono in rotazione, esasperati dall’apparire, dal condividere e postare commenti. Mi sono messa in gioco, con autoironia, ed è stato divertente, le immagini spiegano bene il senso del testo e per questo vorrei che vi si facesse particolare attenzione.
 
Che rapporto hai con i social networks e in che modo pensi che il loro utilizzo possa rivelarsi un’arma a doppio taglio?
 
Sono una frequentatrice dei social, ma non maniaca ossessiva, li uso per comunicare, fare ricerche da condividere e per diffondere buona musica.Trovo che il rischio di cadere nella dipendenza da network sia dietro l’ angolo. Spesso ci si imbatte in persone stravaganti, gente fanatica e perditempo, perciò ripeto: bisogna dosare l’uso che se ne fa, spesso ci si trova a vivere una realtà virtuale, illusoria.
 
La tua pluriennale esperienza in qualità di autrice ti ha consentito di interagire con tanti colleghi. Cosa si prova a scrivere una canzone pensando di donarla a qualcuno?
 
Scrivere per un interprete è un atto di fiducia, sai che dovrai interpretare una voce e un pensiero attraverso la tua musica e le tue idee. Si tratta di un’esperienza che arricchisce ed è fatta di lavoro attento e premuroso. Amo le collaborazioni, amo poter crescere in questo modo, si tratta di un atto meno narcisistico, più umile, rispetto allo scrivere per sè stessi. Quando ho scritto i testi destinati all’ultimo album dei Sonohra, ad esempio, ho cercato di capire la loro volontà, le intenzioni che avevano rispetto al lavoro da fare, quando ci si pone in una condizione di ascolto, nascono inaspettate sinergie.
 
Ci parli della sintonia e del rapporto sinergico che hai avuto e hai, tuttora, con Eugenio Finardi?
 
La cultura musicale e l’esperienza di Eugenio Finardi hanno alimentato la mia crescita personale. Il fatto che mi abbia guidata verso la conoscenza di me stessa, ha fatto sì che oggi io possa continuare da sola senza dimenticare gli insegnamenti e il passato. Eugenio trasmette una grande carica energetica, sul palco e fuori dal palco, la sua dote è quella di riuscire a portare un musicista a superarsi. Nel 2012 quando interpreto’ la mia canzone, intitolata“E tu lo chiami Dio” al Festival di Sanremo, capìì che un maestro è colui che, arrivato ad un certo punto, ti lascia andare e ti lascia proseguire la tua personale esperienza.
 
Che tipo di rapporto ti piace instaurare con il pubblico quando sei sul palco?
 
Ai miei concerti, non trascuro una sola persona. Guardo tutti, voglio tutti, e se c‘è qualcuno che è distratto, è per lui che canto, finchè non rientra nella bolla con me.
 
Nella bolla…
 
Sì, quando si è sul palco ci si trova in una bolla, in una dimensione sacra, anche se si suona il rock. La tua vita reale smette di esistere e comincia quella dei sogni, del “ qui e ora” dove tutto è possibile. Poi ai miei concerti parlo con il pubblico, sono una gran chiacchierona, fossi in televisione…mi sfumerebbero!
 
Quali saranno le prossime fasi che scandiranno il tuo percorso e che progetti vorresti realizzare a breve termine?
 
A maggio mi aspetta una tourneè teatrale con Milena Vukotic, attraverso un reading, dal titolo “ Moderato Cantabile”, daremo voce ad uno dei personaggi più carismatici della letteratura francese: Marguerite Duras. Cantare la vita di questa donna attraverso le mie  rappresenta un appuntamento a cui tengo molto. Infine prima di maggio aspettatevi un nuovo singolo…molto probabilmente anticiperà il mio terzo album!
 
Raffaella Sbrescia
 

 

Tutto pronto per la XIX edizione del Vò on the Folks

Comincerà il 1 febbraio 2014 la nuova edizione di “Vo’ on the Folks”, la rassegna dedicata alla world music, diretta da Paolo Sgevano, in programma alla Sala della Comunità di Brendola, in provincia di Vicenza, fino al 15 marzo. Quattro serate evento con artisti internazionali, da Antonella Ruggiero a Moxie, da Söndörgő The Sidh offriranno al pubblico la possibilità di apprezzare ed approfondire la conoscenza della musica tradizionale senza dimenticare l’importanza dello sviluppo e l’evoluzione della ricerca strumentale. L’apertura del festival sarà affidata alla band italo-scozzese The Sidh, il volto nuovo della musica celtica. Lo stile del gruppo racchiude la sintesi di whistles e cornamuse, di tastiere e percussioni, di ritmi elettronici e bretoni. I protagonisti del secondo concerto, in programma il 15 febbraio, saranno, invece, gli ungheresi Söndörgő. Il quintetto guidato dai fratelli, interpreterà “Tamburising – Lost music of the Balkans”, il quarto e ultimo lavoro discografico del gruppo mentre il 1 marzo ci sarà lo spettacolo di Antonella Ruggiero e Maurizio Camardi, in scena con “Universi Diversi”, il nuovo progetto live che avvicina due artisti apparentemente distanti tra loro. A chiudere il sipario sul “Vò on the Folks” saranno gli irlandesi Moxie con accenti folk, rock, bluegrass e new age.

MG_INC Orchestra: musica a suon di cultura

Nata da un’idea di Myriam Farina (21 anni) e Guido Ponzini, (28 anni), già insieme in MG_INC, un innovativo duo per arpa e viola da gamba, la MG_INC Orchestra  è composta da giovani talenti, tra i 18 e i 30 anni, provenienti da tutta Italia e ha come obiettivo la promozione della musica classica-contemporanea, proponendo composizioni nuove, inedite, scritte ad hoc, oppure realizzate nell’ultimo decennio. A poco più di un mese dal debutto, avvenuto il 12 di ottobre presso l’Auditorium del Carmine di Parma, i giovani orchestrali, individuati grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie e operativi grazie ai nuovi metodi di finanziamento mediante crowdfunding, hanno pubblicato il video integrale del concerto del debutto (disponibile al link: http://www.youtube.com/watch?v=jQK9KtDFY8k)  e saliranno sul palco con una delle band considerate fra le più influenti nel campo della ricerca e della sperimentazione musicale. La MG_INC Orchestra  condividerà, infatti, il palco con gli Ulver per chiudere l’edizione 2013 del Barezzi Festival, la manifestazione che si terrà presso il Teatro Regio di Parma e che rientra nelle celebrazioni nazionali del Bicentenario Verdiano. In quell’occasione la band norvegese degli Ulver presenterà al pubblico italiano l’album intitolato ”Messe I.X-VI.X” e l’esibizione sarà condotta dal Maestro e compositore norvegese Martin Romberg. «La collaborazione con gli Ulver è un vero onore per noi che intendiamo promuovere la musica classica-contemporanea dando spazio all’innovazione e creando sinergie con artisti sempre nuovi, scuole, compagnie di danza, produzioni cinematografiche o pubblicitarie, raccontano i due co-fondatori della MG_INC Orchestra». L’obiettivo è, quindi, quello di avvicinare il grande pubblico ed educarlo all’ascolto di musica inedita e sperimentale a suon di cultura.

“Cesare Cremonini Live 2013″ : parte stasera il tour estivo

Partirà stasera dal Centrale Live del Foro Italico di Roma (viale delle Olimpiadi, inizio spettacolo ore 21,00)  il tour estivo di Cesare Cremonini che si esibirà in 4 concerti (20 luglio all’Arena Regina di Cattolica, 22 luglio all’Arena di Verona-sold out in prevendita-, 29 luglio Teatro Antico di Taormina) che chiuderanno l’attività live iniziata a ottobre con il tour nei palasport.
Molti i brani in scaletta previsti che ripercorreranno i 13 anni di carriera di Cesare che si alternerà in esibizioni solo al pianoforte e con la band: Dicono di me, Il Comico (Sai che risate), Dev’essere così, Le tue parole fanno male, La nuova stella di Broadway, Padremadre, Figlio di un re, Vorrei, Niente di più, Mondo, I Love you, Il Pagliaccio, 50 special, Marmellata#25, Un giorno migliore  e molti altri.
Sul palco del “Cesare Cremonini Live 2013″ saliranno: Cesare Cremonini (voce, pianoforte, chitarra acustica ed elettrica); Nicola “Ballo” Balestri (basso); Andrea Morelli (chitarra acustica ed elettrica); Alessandro De Crescenzo (chitarra acustica ed elettrica); Giovanni Boscariol (pianoforte e tastiere); Michele Guidi “Mecco”(organo, tastiere); Elio Rivagli (batteria); Eduardo Javier Maffei (fiati e cori); Chris Costa (cori, chitarra acustica, elettronica); Roberta Montanari (cori).
Il 29 luglio Cesare infine regalerà al pubblico un ultimo spettacolo davvero unico al Teatro Antico di Taormina, dove si esibirà da solo, piano, chitarra e voce.
Intanto è in rotazione “I love you”, quarto singolo estratto dal fortunato disco “La teoria dei colori” (pubblicato a maggio 2012) dal quale sono stati estratti i singoli : Il comico(sai che risate), Una come te, La nuova stella di Broadway e che contiene Amor mio, il brano vincitore del Nastro D’Argento 2013.

I Muse nell’Olimpo del Rock

 

Imponente, maestoso, trascinante, entusiasmante. Il concerto che i Muse hanno tenuto lo scorso 6 luglio allo Stadio Olimpico di Roma, e che è stato filmato per la probabile realizzazione di un Dvd, rappresenta un grandioso scacco matto alla mediocrità imperante nel mondo.

Il trio britannico non bada a spese e trasforma lo Stadio in un pianeta rock: fantasie apocalittiche, scenari extraterrestri, 6 ciminiere sputafuoco, infiniti vulcani di coriandoli e sognanti scenografie danno vita alle manie di gigantismo dei Muse senza mai perdere di vista la vera protagonista dello show: la musica.
Un’enorme esplosione annuncia l’arrivo della band sul palco sulle note di Supremacy ed è subito incontenibile la carica entusiasta dei 60.000 presenti all’evento. La travolgente energia di Panic Station e la plateale ironia di Plug in Baby lasciano ballare anche i potenti del mondo: sugli schermi, in divertenti versioni caricaturali di cartoni animati,  Obama, Cameron, Merkel, Putin e Papa Francesco eseguono esilaranti coreografie mentre calpestano il mondo. Map of the Problematique e Resistance  tengono il ritmo senza dimenticare temi scottanti come la  geopolitica, le cospirazioni e il  controllo della mente, le delicate tematiche spesso al centro dei testi dei Muse. Veri e propri “Animals” sul palco, i tre suonano indemoniati mentre un banchiere in crisi viene risucchiato da una botola mentre migliaia di banconote della Zecca Muse vengono sparate a raffica inondando il prato, ormai oceano di braccia levate al cielo.
Un emozionante omaggio a Morricone con L’uomo con l’armonicaprepara l’ imponente cavalcata di Knights of Cydonia. Poi Dominic Howard alla batteria e Chris Wolstenholme al basso si concedono la cover strumentale Dracula Mountain, mentre Matthew Bellamy al pianoforte regala Explorers, rinunciando a Sunburn.
 Il concerto dei Muse è un affascinante viaggio tra le pietre miliari del prog, rock, musica classica, pop, elettrofunky e un inedito tuffo nel labirinto dubstep. Salti mortali tra emozionanti ballate e travolgenti jam strumentali  infiammano il pubblico: dopo le distorsioni di Hysteria, l’atmosfera si fa sinuosa con la cover Feeling Goodin cui una sensuale broker muore ingozzata di benzina lasciando ampio spazio all’immaginario erotico.
Si torna a The 2nd Law con l’ode alla paternità Follow me (un emozionato Matt spiega in italiano: «Questa canzone è per mio figlio»).

Poi ancora Liquid StateMadness: il celeberrimo Kaoss Pad integrato nella chitarra di Bellamy gli permette miracoli elettronici in grado di ipnotizzare il pubblico. L’intro di House Of The Rising Sun degli Animals è l’introduzione ad hoc per un classico senza tempo come Time Is Running Out, poi Stockholm Syndrome e la ballatona Unintended illuminano lo stadio di luci e sorrisi.

Guiding light e Matthew Bellamy, steso al suolo, sulle note di Blackout accompagnano la suggestiva coreografia di una ballerina che piroetta in aria, sorretta da  un’enorme lampadina volante. Gli assi nella manica non sono però finiti: subito dopo la travolgente Undisclosed Desires entra in scena il robot Charles  mimando un avvincente e fantascientifico scontro uomini contro macchine sulle note di Unsustainable.
Supermassive Black Hole, Isolated System e l’irresistibile Uprising sono le scariche elettriche finali, prima di lasciare i cuori esanimi del pubblico con la poesia di Starlight.
Quando il trionfo è così plateale viene spontaneo chiedersi cosa succederà dopo. Ma in fondo, perché domandarselo?

 

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