Palazzo Venezia, ‘Il Sabato degli Aperitivi Musicali’

incontri maggio-giugno (2)Sabato 3 maggio alle ore 11.00 a Palazzo Venezia Napoli (via B.Croce n.19, I Piano) l’ Ass. Palazzo Venezia Napoli e l’ Accademia Musicale Europea terranno il primo dei tre appuntamenti musicali previsti all’interno della rassegna intitolata ‘Il Sabato degli Aperitivi Musicali’. Gli eventi si terranno durante  il mese di maggio e saranno diretti musicalmente dal M° Luciano Ruotolo.

Ad esibirsi nel primo appuntamento la pianista Angela Picco ed il violoncellista Adriano Ancarani.

Ad accogliere gli ospiti nelle sale storiche un aperitivo di benvenuto al quale seguirà il concerto all’interno della suggestiva Casina Pompeiana. La giornata si concluderà con la visita guidata agli altri ambienti di Palazzo tra i quali il Giardino Pensile.
In programma la Sonata op. 65 in sol minore di F.Chopin, Fantasiestuke op. 73 di R.Schumann e Introduction et Poloneise brillante op. 3 di F. Chopin

Contributo organizzativo 5 euro (Concerto, visita guidata, aperitivo)

Prenotazione entro venerdì 2 maggio al seguente numero telefonico:

Tel. 081.552.87.39 (h.9,30 – 13,30/15,30 – 19,00)

I prossimi appuntamenti della rassegna:

Sabato 10 Maggio ore 11.00
‘Duo Souvenir’
Carla Senese-Mandolino, Riccardo Del Prete-Chitarra

Sabato 31 Maggio ore 11.00
Concerto allievi del Corso di Pianoforte del M° Luciano Ruotolo

Emis Killa live a Napoli, il live report del concerto

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Il noto rapper milanese Emis Killa, all’anagrafe Emiliano Rudolf Giambelli, classe 1989, è stato in concerto alla Casa della Musica di Napoli lo scorso 24 aprile, recuperando la data del 4 aprile, che non ebbe luogo a causa di un improvviso malore dell’artista. Come sempre calorosissimo, il pubblico ha risposto con grande affetto alla venuta del proprio beniamino che, nonostante la giovane età, ha già avuto occasione di farsi apprezzare dai colleghi e dalla stampa specializzata grazie alla scrittura di testi pregni di contenuto intimistico, decisamente diversi da quelli che ci hanno abituato ad ascoltare gli ormai numerosi rapper in circolazione nell’ultimo periodo in Italia.

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

In scaletta molti brani tratti da “Mercurio”, l’ultimo disco di inediti uscito lo scorso ottobre 2013, certificato disco D’oro. Sempre molto presente anche sulla scena mediatica, soprattutto su Mtv e Radio Deejay, Emis Killa sta offrendo al pubblico una reale opportunità di reciproca conoscenza attraverso questo “Mercurio tour”, un live che ripercorre idealmente i passi di una carriera che l’ha visto al centro di importanti riconoscimenti. Passando dall’autoironico “Il Peggiore” a “Il King”, “Esseri umano”, “Soli” (Assieme), “Cashwoman”, “L’erba cattiva”, “Sulla luna” a “MB45″, il brano dedicato a Mario Balotelli a “Straight Raydah”, “Neve e fango”, “Testa vuota” o “Blocco Boyz”, il brano con il testo più provocatorio e ironico fino alla title track “Mercurio”, Emis Killa è riuscito a divertire e a divertirsi senza dimenticare di tenersi il contatto, non solo con il proprio mondo ma anche e soprattutto con il pubblico, pronto a seguire ogni suo minimo passo.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

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Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

Emis Killa Ph Luigi Maffettone

 

 

 

Alessandra Amoroso: l’ Amore Puro Tour arriva a Napoli ed è sold out

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso è ormai lontana dai tempo di Amici, il suo  Amore Puro tour semina sold out, ultimo, in ordine di tempo, quello al Teatro PalaPartenope di Napoli lo scorso 19 aprile. L’artista ha trascorso una lunga giornata in città tra collegamenti in diretta tv e l’incontro ravvicinato con i suoi affezionatissimi fan che, attraverso un contest ideato ad hoc, hanno potuto assistere al sound check e sommergerla di regali, lettere e soprattutto tanto affetto.

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Una stima infinita che la giovane salentina ha saputo ricambiare offrendo se stessa e le proprie emozioni in un concerto durato circa due ore. L’artista ha dedicato ampio spazio ai brani del suo ultimo disco intitolato “Amore Puro”, realizzato in collaborazione con Tiziano Ferro, uno dei tanti artisti internazionali con cui Alessandra è riuscita ad instaurare un solido rapporto umano e professionale.

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

La crescita della Amoroso è tutta da ascoltare ma anche da osservare, da ragazza acerba, Alessandra si è trasformata in una giovane bellissima donna raffinata ed elegante, senza mai dimenticare le proprie origini e le emozioni che, da sempre, rappresentano la sostanza del suo percorso. Sinergico è anche il rapporto con i fan che, fedelmente, seguono ogni suo passo, sempre pronti a sostenerla e a condividere con lei gioie e soddisfazioni.

Alessandra Amoroso con la band Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso con la band Ph Luigi Maffettone

L’anima musicale di Alessandra propende verso una direzione soul, la voce potente e calda  è al servizio di ritmiche dolci e sinuose, finalizzate all’evidenziazione di trame e parole spesso dedicate all’analisi dei sentimenti più reconditi.

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Durante il live, idealmente suddiviso in quattro macro fasi, Alessandra ha dato spazio a tutti i più grandi successi della sua carriera passando dai brani contenuti nell’ep degli esordi “Stupida” fino a “Senza Nuvole”, “Il mondo in un secondo” e “Cinque passi in più” trasformando il concerto in una vera e propria festa di abbracci e sorrisi, un altro importante tassello di una carriera destinata a brillare.

Raffaella Sbrescia

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

 

Ancora qualche scatto di Luigi Maffettone:

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

 

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

 

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

Alessandra Amoroso Ph Luigi Maffettone

 

 

The Zen Circus a Napoli, il live report del concerto

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

Continuano a gonfie vele gli appuntamenti musicali del Suo.Na la rassegna che sta portando a Napoli alcune delle realtà più interessanti dello scenario musicale italiano. A salire sul palco della Casetta della Musica, in via Barbagallo, sono i toscani The Zen Circus. Andrea Appino, Karim Qqru e Massimiliano “Ufo” Schiavelli giungono in terra partenopea per l’unica data campana del tour che li sta portando sui palchi d’Italia, in occasione della recente pubblicazione del loro ottavo disco di inediti, intitolato “Canzoni contro la natura”.

Giovanni Truppi Ph Luigi Maffettone

Giovanni Truppi Ph Luigi Maffettone

Ad inaugurare la serata la controversa esibizione di Giovanni Truppi che si è cimentato alla conquista del pubblico Zen attraverso le sue canzoni a metà strada tra brillante intimismo e strampalata ironia. “Ti ammazzo”, “Il mondo è come te lo metti in testa”, “La domenica”, “Ti voglio bene Sabino”, “Nessuno”, “19 gennaio” sono i brani che il cantautore ha messo sul ricco piatto della serata, offrendo un breve ma interessante saggio delle proprie velleità letterarie.

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

Pochi minuti per riassettare il palco ed ecco un distinto cinguettìo di uccelli fare capolino tra i grovigli di spine sullo sfondo della scenografia: “Ogni uomo è fatto in un modo diverso dico nella sua struttura fisica, è fatto in un modo diverso, ed è fatto in un modo diverso anche nella sua combinazione spirituale. Quindi tutti gli uomini sono a loro modo anormali, tutti gli uomini sono in un certo senso in contrasto con la natura e questo sin dal primo momento con l’atto di civiltà, che è un atto di prepotenza umana sulla natura, è un atto contro natura”. Sono le parole di Giuseppe Ungaretti, intervistato da Pier Paolo Pasolini, ad introdurre l’ingresso del Circo Zen in scena.

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

“Canzone contro la Natura” è il primo brano di un concerto ideato seguendo una narrazione espressiva, acuta, rovente e vorticosa. Il disincanto delle precise riflessioni dei Zen Circus si amalgama alla carica espressa da un utilizzo ipnotico ed energico degli strumenti. Il concerto è estremamente tirato non c’è tempo e modo di soffermarsi troppo sui dettagli, quello che balza all’occhio e all’orecchio è una sostanziale visione apocalittica della realtà circostante.

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

Il pubblico dei Zen Circus Ph Luigi Maffettone

“Colombia”, “Gente di merda”, “20 anni”, “Atto secondo” sono i primi colpi in canna sparati dal trio che, passa dai primi successi agli ultimi brani, in minime frazioni di tempo, mentre giovani anime, affamate di emozioni, pogano a più non posso per lasciarsi cullare dal conseguente sfinimento fisico e sensoriale. La performance degli Zen Circus è decisamente fisica muscoli e visi tesi distruggono corde e resilienze attraverso  un  rock politico e popolare al contempo.

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The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

“We just wanna live”, “Andati tutti affanculo”, “L’Amorale”, “Vai vai vai” scorrono via tra furore e disillusione, seguiti da “Vecchi senza esperienza”, “No way”, “I qualunquisti” e “Aprirò un bar”. Il momento nazional-popolare/populista è affidato a “Figlio di puttana”. “Ragazzo Eroe” è l’ultimo brano eseguito prima di una breve pausa, allietata dalla trasmissione di un esilarante pezzo del TG Lercio una denuncia rassegnata e ironicamente cinica.

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

L’ultima scarica di energia si riversa tra le note di “Mexican Requiem” Postumia”, l’immancabile “Canzone di Natale” e “L’egoista”. Doverosa è la menzione speciale per “Albero di tiglio”: un’ intelligente e severa ballata in cui un albero-dio ci scuote per bene.

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

The Zen Circus Ph Luigi Maffettone

Balli, salti e canti a squarciagola sono la coreografia perfetta per “Viva”, tra i brani più amati del disco “Canzoni contro la natura”. Niente bis per i The Zen Circus, gli ultimi due brani in scaletta sono “Fino a spaccarti due o tre denti” e ”Nati per subire”, l’efficace e schietta conclusione di un concerto adrenalinico, sanguigno e sfiancante.

Raffaella Sbrescia

Loredana Bertè live: la regina del rock conquista Napoli

Loredana Bertè Ph Giovanni Somma

Loredana Bertè Ph Giovanni Somma

Il tornado Loredana Bertè si è abbattuto sul palco del Teatro Acacia di Napoli in occasione della data campana del suo Bandabertè 1974-2004 tour. La ricorrenza  è di quelle speciali, quest’anno ricorre, infatti, il quarantesimo anniversario di carriera della controversa artista, da sempre riconosciuta come uno dei talenti più originali e sovversivi dello scenario musicale italiano. Grande attesa tra il pubblico, che ha entusiasticamente riempito la platea del teatro, testimoniando un invariabile affetto nei riguardi della prolifica Loredana. Alla veneranda età di 63 anni l’artista si è mostrata serena e concentrata, accompagnata da Alberto Linari, Andrea Morelli, Alessandro de Crescenzo, Pier Mingotti, Ivano Zanotti  e Aida Cooper, la Bertè ha cantato moltissimo senza, tuttavia, tralasciare interessanti aneddoti legati alla sua discografia ed un’esplicita polemica mirata al Festival di Sanremo, relativa alla  puntuale mancata consegna del Premio della Critica, intitolato all’indimenticabile e amata sorella Mia Martini.

Loredana BertèAd inaugurare il concerto due videoclip, interpretati dall’attrice Asia Argento, hanno dato vita ai testi di “Io ballo da sola” e “Notti senza luna”. Da sempre interprete delle più intime riflessioni individuali, Loredana ha spesso beneficiato di testi scritti dai più grandi cantautori italiani mantenendo, in ogni caso, sempre intatto il suo riconoscibilissimo stile musicale. Con una voce più graffiata del solito, la Bertè ha proseguito la scaletta con “Re”, “Movie”, “Strade di fuoco”, “Il mare d’inverno” e “I ragazzi di qui”, la canzone ispirata ad una disavventura di Fossati in quel di Harlem. A seguire “Una sera che piove”, “Ragazzo mio”, “Così ti scrivo” e “Mufida”, dedicata al tanto odiato periodo natalizio in cui “le sciure lanciano anatemi sulla città”. Loredana lascia confluire le fitte ed indistruttibili trame della propria anima attraverso la sua voce, ancora pronta ad emozionare ed emozionarsi. Alle sue spalle due grandi schermi riempiti da video e immagini che raccontano la sua vita ma anche quella di Mimì, le memorabili gesta che destarono scalpore ma anche, e soprattutto, immagini oniriche, efficacemente selezionate per costruire un racconto visivo di ciò che è racchiuso nei memorabili testi dell’ampia discografia di Loredana.

berte 2Il concerto non concede pause, la Bertè continua a cantare passando da “Luna” a “Zona Venerdì” fino a “J’adore Venice” e “Angelo Americano”, tratto da “Io”, l’album prodotto da Corrado Rustici. Spazio anche a delle vere e proprie rarità come la versione, cantata interamente in portoghese, del brano del 1985, intitolato “Esquinas”, incisa per l’album “Carioca”. È Aida Cooper ad interpretare la bellissima ed intensa “Dillo alla luna” di Mia Martini. Subito dopo Loredana riprende in mano le redini del concerto mandando il pubblico in visibilio sulle note di “In alto mare”, seguito da “Indocina” e “Ma quale musica leggera”, il singolo scritto per lei da Edoardo Bennato, presente in platea insieme ad Enzo Gragnaniello.

“Fiume Sand Creek” di Fabrizio De Andrè, “Da queste parti stanotte”, scritta sul Mar Baltico, “E la luna bussò”, “Dedicato”, “Non sono una signora”, “Sei bellissima”, la riuscitissima versione di “Ma il cielo è sempre più blu”, in omaggio a Rino Gaetano, “Per i tuoi occhi” , “Ho chiuso con il rock’n roll” sono i grandi successi che scandiscono l’ultima parte di un vero e proprio concerto rock. Gli anni passano ma la grinta e voglia di essere se stessa, sopra e sotto il palco, sono sempre le stesse per Loredana che, forte del proprio sconfinato amore per la musica, sarà ancora in grado di offrirci numerose sorprese.

Raffaella Sbrescia

L’intervista a LoredanaBertè: 

Dente chiude il tour a Napoli. Il live report del concerto

Dente Ph Olimpia Simonetti

Dente Ph Olimpia Simonetti

Si è concluso presso il Teatro Acacia di Napoli il tour teatrale di Giuseppe Peveri, in arte Dente. Il cantautore di Fidenza lascia subito cappello, giacca e sciarpino sull’attaccapanni, posto sul palco, per lasciarsi andare ad un concerto confidenziale ed intimo, seguendo il suo stile semplice ma efficace. Con lui i fidati musicisti di sempre: Signor Solo (tastiere multiple ed organi elettrici), Nicola Faimali (basso e contrabbasso), Gambo (batteria) e Effe Punto, nella veste di factotum.

Sullo sfondo una parete rossa ed una piccola porta bianca, la stanza dei sogni di una vita, quelli dolci e malinconici che ti lasciano sempre un po’ di amaro in bocca e nella testa. Ad aprire il concerto è “Chiuso dall’interno”: “il coraggio finisce qui”, canta Giuseppe, mentre il suo fare bohemienne e la sua fisicità tipicamente skinny ci riportano indietro nel tempo, il tempo di quei cantautori che, negli anni ’70, cantavano giornate perdute e amori appassiti. “Al Manakh”, “Casa tua”, “Saldati” sono i primi colpi a salve con cui Dente colpisce i fianchi del pubblico, smuovendone le budella.

Dente Ph Olimpia Simonetti

Dente Ph Olimpia Simonetti

“Chi semina poesie raccoglie dolore”, confessa Giuseppe, mentre “Dxg”, “Un fiore sulla luna” e “Miracoli” sono la triade di canzoni scandite dal dolce fluttuare di lampadine che, come lucciole luminose, rallegrano gli occhi e lo spirito. “Quest’anno l’amore inciampa a primavera, ho visto il diavolo ieri sera pensare che l’ho invitato io, gli ho dato tutto ciò che avevo ha digerito e se ne è andato via”, queste le parole più inquietanti, tratte dal testo di “Incubo”.

A seguire “Invece tu”, “Casa mia” e “A me piace lei”, caratterizzate dai particolarissimi manierismi attitudinali propri dell’artista. “Sicuramente ho visto più di quello che dovevo avendo gli occhi collegati molto bene con il cuore”, canta Dente in “Sinceramente”, il brano scritto per Arisa, fino al sopraggiungere del momento più immediato ed intimo del concerto. Giuseppe rimane da solo sul palco, si accende una sigaretta, aziona un registratore analogico e scava a ritroso nel suo repertorio, coinvolgendo il pubblico in una catartica parentesi ipnotica: Dente è un tutt’uno con la chitarra, accorda e scorda a suo piacimento lo strumento interagendo frequentemente con la platea. “Beato me”, “Solo andata”, “Da Varese a quel paese” (eseguita per due volte per una versione perfetta) sono i brani racchiusi nello spazio della durata di una sigaretta.

Dente Ph Olimpia Simonetti

Dente Ph Olimpia Simonetti

Subito dopo torna sul palco il Signor Solo per una deliziosa “Baby building”. “Ti regalo un anello” sancisce il ritorno sul palco della band, seguito da “Buon appetito”: “sapessi che felicità mi da l’idea di non vederti più”, canta malinconicamente Dente. Il concerto si avvia alla fine, “Le cose che contano”, “La settimana enigmatica”, “Coniugati passeggiare”, “Remedios Maria” (cantata con tanto di cappellino luminoso sulla testa) scandiscono l’ultima parte del concerto; l’atmosfera è distesa e rilassata, c’è voglia di ascoltare, ricordare, sognare.

Dente Ph Olimpia Simonetti

Dente Ph Olimpia Simonetti

Giuseppe si mette al pianoforte per cantare e suonare “Meglio degli dei”, prima dell’uscita di scena. Pochi secondi di attesa e tutti tornano sul palco per concludere il concerto ed il tour in bellezza con la “Cena di addio” e l’immancabile “Vieni a vivere”, il manifesto dell’amore ai giorni nostri.

Raffaella Sbrescia

Renzo Rubino in tour: un’altalena di emozioni

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

Lo scorso 14 aprile il giovane cantautore pugliese Renzo Rubino ha inaugurato il Secondo Rubino Tour con uno splendido concerto al Teatro Bellini di Napoli. Ad introdurre la serata il cantante salernitano, ex The Voice of Italy, Manuel Foresta che, nelle vesti di estroso chansonnier, si è esibito sulle note di brani di Edith Piaf ed Adriano Celentano, senza tralasciare due sue canzoni inedite come “Dejavù” e “The Essence of Silence”.

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

Una manciata di minuti più tardi il palco si trasforma in un romantico giardino di luci: piccole lampadine cadono sospese dall’alto, mentre un festoso sottobosco di lucine cinge gli strumenti dei musicisti. Al centro del palco un pianoforte, sorvegliato da una struttura luminosa simile ad un grande ragno fatto di zampe elettroniche. Renzo entra in scena tra lo stupore generale: nei panni di un mostro gentile, l’artista intona “La fine del mondo”, primo brano in scaletta, ad accompagnarlo Fabrizio Convertini (basso), Andrea Beninati (batteria e violoncello), Eugene (theremin e tastiere) e Andrea Libero Cito (Violino).

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

Subito dopo il cantautore si libera agevolmente dell’ingombrante costume e si scatena sulle note di “Ora”, senza riuscire a stare sul seggiolino nemmeno stavolta: «Questo teatro è un luogo incantato, non sono mai stato qui in veste di musicista e sono davvero felice di esserci– spiega Renzo – Napoli è una grande città del Sud Italia ed era giusto iniziare da qui».

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

L’artista ha voglia di dialogare con il pubblico, lo si evince dai suoi sguardi, dal suo continuo interagire con la platea ma anche, e soprattutto, dai suoi testi così immediati e diretti. «Lulù è un brano ispirato ad una storia realmente accaduta – racconta Rubino – mio nonno è malato di Alzheimer, una malattia tragicamente comica, spesso dimentica le cose ma Lulù, che è il nome di mia nonna, è l’unica parola che lo tiene saldamente legato alla terra». Ecco, Renzo è così: è capace di risultare dissacrante un attimo prima ed incredibilmente dolce un secondo dopo. La sua fantasia viaggia velocissima e stargli dietro è davvero difficile, la sua poliedricità non contraddistingue solo i testi ma anche gli arrangiamenti delle canzoni: si passa dall’intimismo di “Sete” all’energia dance di “Amico”.

Renzo Rubino e Simona Molinari Ph Luigi Maffettone

Renzo Rubino e Simona Molinari Ph Luigi Maffettone

“Con Barry White che aiuta, con lui non sbaglio mai”, canta Renzo nell’esilarante “Paghi al Kg”, per poi lasciare il pianoforte sull’intro di “Non arrossire”, il bellissimo brano di Giorgio Gaber con cui Rubino accoglie l’ospite della serata: si tratta di Simona Molinari. I due artisti avevano già conquistato pubblico e critica durante la serata Club Tenco al Festival di Sanremo e, sulla scia di quella magica alchimia, anche stavolta il risultato è davvero emozionante; bellissimi da vedere e da ascoltare! Subito dopo la bella Simona regala un interessante cambio di prospettiva a “Il postino (Amami uomo)”, altro grande successo sanremese di Renzo e si scatena sulle note della sua “La felicità”.

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

I ritmi sono serrati e Rubino si riappropria subito del palco con “Mio”: “Le canzoni nascono dai sogni” – spiega il cantautore – ed  è così che è nata “L’ape, il toro e la vecchia”». Dopo il racconto della fuga da un sogno distorto, Renzo balla e scende in platea sulle note dello schizofrenico brano intitolato “Non mi sopporto”: la perfetta fusione tra teatralità e genialità.

Con i testi dei monologhi firmati dalla scrittrice Silvia Avallone, il giovane Renzo entra nel Dna delle sue canzoni riuscendo a fornire delicati ed efficaci input al pubblico come nel caso di “Monotono”. Subito dopo arriva la confessione: «A Sanremo preferivo l’altra, dice Renzo, riferendosi a “Per sempre e poi basta”, questa canzone da cantare è un’altra cosa», ed è proprio vero, questo brano è davvero ipnotico, la perla più rara di una collana preziosa.

La scaletta continua sulle note di “Bignè”, un breve pastiche strumentale introduce l’altra cover della serata, si tratta dell’irriverente “Che brutto affare”, il testo scritto da Franco Califano per Jo Chiariello. A seguire “Piccola”, la canzone dedicata all’amore per la musica.

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

Renzo Rubino Ph Luigi Maffettone

«Ho già nostalgia di questo presente», dice malinconico Rubino, rimettendo il cappello al fantoccio usato in apertura di concerto prima di lasciare il palco con i suoi bravissimi e poliedrici musicisti. Una manciata di secondi più tardi arrivano gli ultimi brani della serata: il primo è l’amatissimo “Pop”, accompagnato da piccole palettine sventolanti, ideate da un gruppo di fan del cantautore, a seguire c’è l’intensa versione originale de “Il postino (Amami uomo)” in riferimento alla quale Renzo dice:«Portare questo brano a Sanremo è come portare Wagner in Israele».

Renzo Rubino e la band Ph Luigi Maffettone

Renzo Rubino e la band Ph Luigi Maffettone

Davvero suggestiva è l’immagine del pubblico danzante sulle note di un valzer collettivo ma il tempo dei saluti finali è vicino: “L’altalena blu” è il brano con cui il piccolo-grande Renzo conclude il concerto salutando il pubblico dalla sua finestra dei sogni: “Prova a prendermi prova a prendermi prova a prendermi prova a prendermi. Tanto non mi prendi”.

Raffaella Sbrescia

Cristina D’avena live: cronaca di un successo annunciato

Cristina D'Avena

Cristina D’Avena

Cronaca di un successo annunciato quello del concerto di Cristina D’avena tenutosi lo scorso 12 aprile presso l’Arenile Reload di Napoli. Per la quinta volta sul palco del club partenopeo, la regina delle sigle tv si è scatenata sulle note di alcuni dei suoi più grandi successi facendoci tornare bambini: “I cartoni animati seguono l’istinto del nostro cuore, forse per questo piacciono così tanto – ha spiegato Cristina. La nostra società non ci aiuta a credere nei nostri sogni e, proprio per questo, è importante riuscire a crederci anche da soli, con l’aiuto della fantasia!” E allora via con “La canzone dei Puffi”, “Mila e Shiro”, “Detective Conan”, la piccola “Pollon”, l’indimenticabile “Kiss me Licia”.

Lo scatto della serata pubblicato sulla pagina Facebook dell'artista

Lo scatto della serata pubblicato sulla pagina Facebook dell’artista

Cristina cerca di accontentare un po’ tutti dedicando un piccolo spazio anche alle sigle maschili come “Dragon Ball”, “I Cavalieri dello Zodiaco” e l’immancabile “Holly e Benji”. Cori da stadio per “E’ quasi magia Johnny” e “Lady Oscar”. Il repertorio di Cristina D’Avena è davvero sconfinato: si passa da “Robin Hood” ad “Alvin Superstar”, passando per “Siamo fatti così” fino ai più recenti “Pokemon”, l’istrionica “Rossana” e la mitica “Sailor Moon”. Imperdibile, in chiusura, il leggendario trio di “Occhi di Gatto”. Il sogno è già finito e Cristina D’Avena saluta il pubblico in visibilio, non prima di aver ballato sulle amate note di Bob Sinclair.

L’intervista a Cristina D’Avena:

 http://www.ritrattidinote.it/interviste/cristina-davena-la-mia-musica-e-una-pillola-del-buon-umore.html

Raffaella Sbrescia

Intervista a Loredana Bertè: “Cantare è tutto, mi fa sentire viva”

LOREDANA BERTèLoredana Bertè è tornata a ruggire! Dopo quarant’anni di carriera vissuti tra grandi successi e altrettante sofferenze, l’artista punta tutto su se stessa scegliendo il palco come sua vera casa.  Autenticamente fedele al suo indomabile spirito, Loredana sta infiammando il suo nutrito pubblico con il “Bandabertè 1974 – 2014 Tour”: l’occasione perfetta per lasciarsi trasportare dal graffio inimitabile della sua voce e apprezzare tanti pezzi storici del suo ampio repertorio. In questa breve intervista le abbiamo chiesto come sta vivendo questa speciale fase del suo percorso artistico.

Il prossimo 17 aprile sarà sul palco del Teatro Acacia, in occasione della data partenopea del suo tour… com’è il suo rapporto con questa città? C’è qualche ricordo o qualche aneddoto che le andrebbe di raccontare? 

Ho mille ricordi di questa città, mi piace molto Napoli. Per fortuna il lavoro mi ci porta spesso. Recentemente sono venuta per delle produzioni Rai ed è sempre bello svegliarsi la mattina con il Golfo di Napoli davanti agli occhi. Ti entra dentro al cuore.

In una recente intervista al Corriere della Sera ha dichiarato di “riuscire a graffiare più di prima”… cosa significa per lei cantare? 

Cantare è tutto, mi fa sentire viva. Una valvola di sfogo. Il palco è la mia casa, lì rido e piango e sono davvero me stessa. Per farmi smettere, infatti, devono buttarmi giù.

Loredana Bertè anni '80

Loredana Bertè anni ’80

La sua vita è stata piena di incontri, amicizie e sofferenze… chi è Loredana oggi e quali sono le sue prospettive artistiche?  

Io sono io, autentica e fedele a me stessa. Sono quello che ho visto, quello che ho fatto. Ho avuto una carriera più fortunata della vita privata e allora ho imparato a vivere giorno dopo giorno, non penso più al futuro.

Loredana Bertè anni 2000

Loredana Bertè anni 2000

Pioniera di avanguardie musicali, lei è stata tra i primi ad integrare l’utilizzo del loop nei suoi brani… quali erano e quali sono, oggi, i presupposti su cui si incentra la sua ricerca musicale? 

Ascolto e amo i Beatles, Aretha Franklin, David Bowie, Nina Simone e non ascolto solo rock. Quello che mi piace lo faccio mio, lo elaboro e lo riverso nella mia musica. Adesso stiamo lavorando ad un progetto, ma non posso anticipare niente. Top secret.

Loredana Bertè oggi

Loredana Bertè oggi

Sul palco canterà tante canzoni del suo vasto e illustre repertorio, cosa ha provato nello scegliere ed organizzare la scaletta? 

Ho pensato a questi miei “primi” quarant’anni e ho scelto brani che raccontano la mia storia. E’ un concerto costellato di perle rare, di canzoni che non canto da tempo e che voglio regalare al pubblico che mi segue da sempre. Non ci sono brani che amo più di altri, le canzoni sono come tutte come figli.

Come sta andando questo tour e cosa le sta lasciando a livello personale?

Rivedo luoghi e incontro amici che non vedevo da tempo. Mi sento da sempre cittadina del mondo e il tour è il massimo per chi ama cantare e viaggiare. Mi fa stare bene, sono serena.

Raffaella Sbrescia

Si ringrazia Loredana Bertè per la disponibilità

Il MI AMI Festival festeggia il decimo anniversario. La line up completa

In occasione del decimo anniversario, il MI AMI, uno dei Festival Musicali più apprezzati in Italia, torna con un’edizione davvero ricca di buona musica. La manifestazione avrà luogo presso il Circolo Magnolia, parco dell’Idroscalo di Milano dal 6 all’ 8 giugno 2014 è porterà sui suoi tre palchi tutti i nomi più interessanti del nuovo scenario musicale italiano. Il manifesto del decennale del #miamifestival è firmato da Alessandro Baronciani, autore anche della grafica della prima edizione del 2005. Come allora, protagonista del poster 2014 è un bacio, che quest’anno si moltiplica in tre manifesti differenti senza distinzione di genere.

 Ecco la line up del Festival:

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6 giugno

Palco Sandro Pertini

  • Tre Allegri Ragazzi Morti
  • Brunori S.A.S
  • Paletti
  • Egokid
  •  Palco La Collinetta di Jack
  • Non voglio che Clara
  • Diaframma
  • Three in one gentleman suit
  • Ligera 73
  • Go!Zilla
  • Lantern
  • Gouton Rouge

Performing

  • Aucan
  • Dead Heat

Palco Torcida

  • Il Pan del Diavolo
  • Bologna Violenta
  • Godblesscomputers
  • Yakamoto Kotzuga

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7 giugno

Palco Sandro Pertini

  • The Zen Circus
  • Lo Stato Sociale
  • Mellow Mood
  • Boxerin Club
  • Loop Therapy

Palco la Collinetta di Jack

  • Ghemon
  • Il Triangolo
  • Altro
  • Foxhound
  • C+C=Maxigross
  • The Remington
  • Own Boo
  • The Lovecats
  • Lucio Corsi

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8 Giugno

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