Intervista ai Velvet: 15 anni insieme tra musica, passione e talento

Velvet Ph Matteo Casilli

Velvet Ph Matteo Casilli

“Storie” è l’ultimo album di inediti dei Velvet. Nell’arco di 15 anni, il gruppo composto da Pierluigi Ferrantini (voce e chitarra), Pierfrancesco Bazzoffi (basso), Alessandro Sgreccia (chitarra), Giancarlo Cornetta (batteria) ha attraversato un percorso artistico, apparentemente defilato, eppure sempre presente all’interno dello scenario musicale italiano, anche in contesti lontani dalla realtà della band. A parlarci di questo bellissimo disco, pregno di arrangiamenti curati e di testi coinvolgenti è Pierluigi Ferrantini che, in qualità di scouting e addetto ai lavori all’interno di Radio 2, si è soffermato anche su alcune problematiche che interessano la scena italiana.

“Storie” è un album che racchiude pensieri, ricerche ed evoluzioni stilistiche e, a giudicare da quanto si legge in giro, piace proprio a tutti…

Piace a tanti, ma non a tutti come vorrei… C’è qualche nebbia che avrei voluto diradare per rientrare in un contesto un po’ più ampio. Il problema riguarda tanto noi, quanto una parte della musica italiana che, purtroppo, non viene calcolata in nessuna maniera da quei tre o quattro grandi network che si sono spostati solo ed esclusivamente in ambito mainstream. Fa anche strano fare quest’affermazione perché in realtà i Velvet, come molte altre band, non hanno difficoltà ad esistere o ad avere un pubblico di riferimento, il problema è che il nostro lavoro viene percepito come lontano dai gusti della grande massa quando in realtà non è così. Io, tra l’altro, conduco una trasmissione su Radio 2, un network che passa anche musica più ricercata e che dà spazio a realtà che gli ascoltatori in ogni caso gradiscono. Detto questo, siamo comunque molto felici che questo lavoro abbia avuto grande apprezzamento, lo speravamo, ci abbiamo lavorato molto duramente, anche prendendo del tempo tra un disco e l’altro. Certo, abbiamo fatto un best, un tour ma abbiamo comunque fatto passare quattro anni tra un disco di inediti e l’altro ed è un tempo discograficamente infinito. Ci abbiamo pensato bene ed era giusto anche prendersi un po’ di tempo perché, lavorando senza fretta, ci è tornata la voglia di scrivere canzoni visto che, per un certo periodo, abbiamo preferito fare altro. Quando ci siamo messi a lavorare sul disco non ci abbiamo messo moltissimo, in tutto c’è voluto soltanto qualche mese; all’inizio, quando lavori in studio, fai di tutto per far funzionare le cose, poi se ti dai due o tre settimane per riascoltare tutto, ti rendi conto che quello che ti sembrava perfetto magari non lo è e che c’è bisogno di fare delle modifiche.

storie velvet

“Scrivimi quello che fai” è il brano che avete mostrato di amare più di altri e che, in effetti, risulta raffinato ed intenso. Come avete vissuto il contributo di Fabrizio Bosso alla tromba?

Quello di Fabrizio è stato un grande regalo perché lui è amico del nostro batterista; era un po’ di tempo che avevano parlato di questo nostro disco nuovo quindi Fabrizio ha voluto ascoltare le canzoni e, subito dopo, è stato lui a dirci che sarebbe venuto in studio per suonare. Il tutto è nato per passione, per il piacere di fare le cose insieme senza nessun fine particolare… Lui è semplicemente venuto da noi per vedere quello che sarebbe successo ed è nato tutto in maniera estemporanea, nonostante la canzone fosse ormai conclusa. Quando lui ha suonato non nascondo di aver avuto un brivido perché, dentro di me, non ero così convinto che l’inserimento di una tromba avrebbe potuto dare dei frutti positivi in quella canzone… pensavo già a come dirglielo e tremavo  al solo pensiero di dover dire qualcosa di negativo ad un talento del suo livello! Ammetto, invece, di essere stato ingenuo e sono felice che Fabrizio abbia trovato degli spazi fantastici per migliorare la canzone. Per fortuna ho solo dovuto dirgli grazie, come mi auguravo!

In questi anni di silenzio discografico avete fatto tantissime altre cose… ti va di riassumere i passaggi fondamentali di questa lunga fase della vostra vita artistica e professionale?

Abbiamo lavorato su molti dischi di altri artisti piccoli e più grandi, abbiamo scritto canzoni per tv, cinema, pubblicità, insomma ci siamo dedicati alla musica sotto altri punti di vista. Per quanto riguarda me, mi piace dare una mano e dare un po’ di consigli ad alcune band meritevoli che, piano piano, si stanno facendo spazio come i Kutso, che sono di Roma e che stanno crescendo molto. Tutto questo ci ha portato via tanto tempo ma ci ha regalato anche parecchie soddisfazioni.

Velvet  PH Matteo Casilli

Velvet PH Matteo Casilli

Siete insieme da circa 15 anni…un traguardo assolutamente poco scontato. Come si regolano gli equilibri all’interno del vostro gruppo, quali sono i caposaldi della vostra cifra stilistica e come vivete la quotidianità del vostro rapporto umano e artistico?

Il nostro rapporto non è sempre quotidiano, cerchiamo di salvaguardarlo cercando di  inserire altri motivi di interesse, aldilà del fare il disco e i concerti. In questo momento fare il musicista con un certo tipo di idee e con un certo tipo di etica è veramente complicato ed è anche umiliante, soprattutto per gente come noi che hanno avuto la fortuna di vivere anche esperienze di altissimo profilo. Ci rendiamo conto che, a distanza di anni, le cose stanno precipitando e che non sempre il passare del tempo o l’avvicendarsi di persone in ruoli chiave per lo sviluppo della musica sia meglio, anzi! Per questi ed altri motivi, ognuno di noi si occupa di qualcosa in particolare e abbiamo modo di non essere costretti a vedere tutti i santi giorni quanti dischi abbiamo venduto o se la canzone è andata in radio o se c’è una data in più da fare o meno. Credo che questa sia l’unica via di fuga da una situazione drammatica in cui versa la musica oggi.

In qualità di scouting, cantautore e addetto ai lavori nella radio…quali sono, secondo te, le realtà musicali italiane da tenere sott’occhio in questo periodo?

Credo che ci sia una falsa esaltazione per la scena musicale italiana… Esistono degli artisti minori che ottengono grandi risultati di pubblico come, ad esempio, quelli che abbiamo visto arrivare al 1 maggioe un po’ di band piccoline che però fanno pubblico. Questo fa sembrare che chissà quanto fermento ci sia all’interno dello scenario musicale italiano; si tratta, invece, di una bolla derivante dal fatto che alcuni media, che hanno un buon accesso ad un gran numero di ragazzi, scrivono che questi “artisti” sono bravi ma poi, purtroppo, nel momento in cui essi si interfacciano con un palco più grande come può essere il 1 maggio, o manifestazioni più importanti, si sciolgono perché non possono sostenere quel livello. In realtà, in questo momento, secondo me, in Italia non c’è nulla di realmente buono…parlo, ovviamente, di quello che è stato pubblicato fin’ora, ho contatti con molti artisti con progetti che non sono ancora usciti, o che stanno per uscire, e c’è qualcosa di molto interessante in vista. Nel frattempo, però, tutto è abbastanza standard e pochi eletti vengono coccolati da una parte di stampa che, in questo momento, non fa del bene alla musica italiana. La chiusura fa parte del gioco, il problema è che vengono scelti dei paladini sbagliati che purtroppo fanno crollare tutta la scena.

Velvet  Ph Matteo Casilli

Velvet Ph Matteo Casilli

Per quanto riguarda la dimensione live che tipo di concerto è quello dei Velvet e che rapporto avete con il vostro pubblico?

Il nostro è un pubblico che ha dovuto resistere a tante difficoltà, un po’ perché noi abbiamo fatto passare tanto tempo tra un disco e un altro, un po’ perché li abbiamo sballottati tra i nostri tentativi di migliorare, a volte ci siamo riusciti a volte no. Del resto non è particolarmente di moda essere fan dei Velvet in questo momento quindi i nostri fans sono degli stoici resistenti appassionati che riescono a percepire quanto amore, passione e talento mettiamo nelle cose che facciamo e quindi ce li teniamo stretti e gli vogliamo proprio bene personalmente.

Siete in fase di scrittura, ci sono nuove pubblicazioni discografiche in programma?

In questo momento non stiamo scrivendo nulla però ci ripromettiamo di rimetterci a fare qualcosa in tempi brevi e può darsi che, per settembre, faremo qualcosa non di nuovo ma magari si tratterà di un estratto live dai nostri concerti, una versione diversa di qualche nostra canzone o il lancio di un nuovo singolo…Per il momento ci stiamo ragionando ma non c’è ancora un nuovo progetto all’orizzonte.

Quali saranno i vostri prossimi appuntamenti dal vivo?

Abbiamo tre date con il tour di Hard Rock Rising on the Road, tra tutti l’evento di Piazza del Popolo con i Negramaro sarà un mega concerto al centro di Roma e poi abbiamo tutte le altre nostre date e tanti festival in giro per l’Italia.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Storie” su iTunes

Leggi la recensione di “Storie”

Date tour:

27.06.14 L’AQUILA (So Noize Festival)
05.07.14 LIDO DI JESOLO –VE- (Hard Rock Rising On The Road)
06.07.14 FIRENZE (Hard Rock Rising On The Road)
12.07.14 ROMA (Hard Rock Rising Live Roma)
20.07.14 BELPASSO –CT- (piazza)
02.08.14 UBIALE DI CLANEZZO –BG- (Power Sound Festival)

Video “Scrivimi quello che fai”

Passione Tour all’OltreMusic Fest: il fascino della tradizione incontra la modernità

Passione Tour -OltreMusic Fest Ph Luigi Maffettone

Passione Tour -OltreMusic Fest Ph Luigi Maffettone

Si avvia alla conclusione l’Oltremusic Fest 2014, la rassegna di eventi e concerti che si è svolta dal  13 al 22 giugno 2014 presso la Mostra d’Oltremare di Napoli in occasione della 57^ edizione della Fiera della Casa. Lo scorso 21 giugno, in concomitanza della Festa della Musica, sul palco del Festival si sono alternati alcuni rappresentati di spicco della scena musicale partenopea. Con il concerto, scritto da Federico Vacalebre, intitolato “Passione Tour”, ispirato al film di John Turturro, il pubblico è stato coinvolto in un coinvolgente viaggio nella musica di Napoli attraverso un ponte artistico tra passato e presente.

Passione Tour -OltreMusic Fest Ph Luigi Maffettone

Passione Tour -OltreMusic Fest Ph Luigi Maffettone

Vicoli, volti, storie e memorie della città si rivestono di colori e sfaccettature moderne. La canzone della tradizione si sposa, quindi, alla sensibilità creativa della Napoli contemporanea, il tutto grazie alla carica e al carisma interpretativo di grandi artisti. Stiamo parlando, nello specifico, di Raiz & Almamegretta, James Senese e Napoli Centrale Mbarka Ben Taleb, Pietra Montecorvino, Gennaro Cosmo Parlato, Monica Pinto e gli Spakka Neapolis 55. Partendo da un forziere colmo di tesori musicali, la cittadinanza partenopea si fa, dunque, erede e ambasciatrice di bellezze destinate ad essere amate ancora a lungo.

 Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Passione Tour -OltreMusic Fest Ph Luigi Maffettone

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I Disclosure travolgono Napoli per la chiusura dell’University Music Festival

Disclosure

Guy e Howard Lawrence, ovvero i Disclosure, riconosciuti come nuovo fenomeno della musica elettronica inglese, hanno chiuso  la prima edizione dell’University Music Festival, promosso da Initium e Drop, in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II e con Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli, Regione Campania e Giugno Giovani, con un esclusivo dj set sul palco dell’Arenile Realod di Bagnoli. I due giovanissimi fratelli (19 e 22 anni) hanno conquistato migliaia di persone accorse per partecipare all’evento. Presenti fin dalle prime luci delle sera tantissimi giovani provenienti da tutta la Campania: dal frequentatore dei clubunderground all’hipster raffinato aperto alle novità elettroniche, passando per gli habitueè della movida notturna.

A scaldare gli animi, il concerto della Easychic Orchestra alle 22.30 e la  partecipazione di tanti altri dj, selector e produttori, tra i più noti della scena musicale dance regionale poi, alle 00.30, ecco l’inconfondibile groove dei Disclosure che, dopo essersi esibiti nei principali festival da Glastonbury a Lollapalooza, sono giunti anche a Napoli con la loro miscela vincente.

Disclosure

Disco, dubstep, house e garage, inseriti in una struttura una tipicamente pop,  che lascia grande spazio alle tracce vocali, sono gli elementi che contraddistinguono la loro musica. Con il grande successo di “Settle”, un album aggiudicatario di numerosi e prestigiosi riconoscimenti, di risonanza internazionale, i Disclosure  hanno le carte in regola per creare una nuova ondata di fermento musicale, staremo a vedere.

 

Mercoledì Note: i Rareca Antica raccontano le radici del sud all’Intra Moenia

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Metti una calda sera d’estate e le fresche note dei Rareca Antica. Questa la coinvolgente miscela dello scorso appuntamento del Mercoledì Note del Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli. Il gruppo di musica tradizionale e popolare composto da Rocco Zambrano, Raffaele De Luca Picione, Giuseppe Copia e Anfonso Forlenza si fonda sulla ricerca ancestrale di canti tradizionali popolari che racchiudono religione, amore, sentimenti, sogni e paure senza tempo.

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Tammorre, tamburelli, organetti, chitarra barocca, chitarra battente, clarinetto, ciaramella e zampogna sono solo alcuni degli strumenti con cui i Rareca Antica si dedicano alle espressioni musicali dell’area vesuviana e di tutto il Sud Italia con il dichiarato intento di costruire una linea di continuità con il passato, nel rispetto delle melodie e delle emozioni che ne hanno determinato lo sviluppo ed il conseguente successo. Energia, intensità e emozione sono gli ingredienti chiave che costituiscono la speciale ricetta dei Rareca Antica che, in qualità di cantastorie e portavoce del passato, custodiscono la chiave per comprendere il nostro presente e salvaguardare l’idea di futuro.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

 

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

 

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

 

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

 

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

 

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

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Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

 

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

Rareca Antica Ph Luigi Maffettone

 

 

OltreMusic Fest: Lo Stato Sociale in concerto a Napoli. Il live report

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Lo Stato Sociale @ OltreMusic Fest

Si è tenuto lo scorso 19 giugno l’atteso concerto napoletano de Lo Stato Sociale, la chiacchieratissima band made in Bologna. Preceduti dall’energia degli Shak&Speares, Lodo Guenzi e soci si sono esibiti sul palco allestito all’interno della Mostra D’Oltremare di Napoli, nell’ambito dell’OltreMusic Fest, presentando al pubblico sia i nuovi brani tratti dal loro ultimo disco, intitolato “L’Italia Peggiore”, sia i brani che hanno determinato la viralità del loro successo. A prescindere dai grandi numeri, dalla incredibile quantità di concerti tenuti dal gruppo nei più svariati contesti, è importante sottolineare il forte riscontro che Lo Stato Sociale sta avendo dal pubblico.

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Lo Stato Sociale @ OltreMusic Fest

Nonostante le critiche, nonostante si dica che i testi del  gruppo siano impacchettati per generare like, benché gli arrangiamenti dei suddetti brani siano piuttosto poveri e monotematici, il gruppo piace e neanche poco. Forse è quello che il pubblico cerca, forse invece del folk impegnato piace il lalala sound, infarcito di tastiere elettroniche e parolacce a raffica. Partendo dal presupposto che nessuno sia detentore del vero e del bello assoluto, Lo Stato Sociale detiene il merito di mettere nero su bianco pensieri e verità tanto scontate, quanto vere, paradossalmente taciute e date per scontate. Sicuramente questi ragazzi potrebbero intraprendere un percorso di ricerca melodica e strumentale più intenso e originale ma, probabilmente, al momento non è qualcosa che rientra nei loro piani.

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Lo Stato Sociale @ OltreMusic Fest

I testi, intelligenti e sarcastici, spesso irriverenti e dissacranti, passano dall’aneddoto demenziale alla denuncia sociopolitica, senza soluzione di continuità. Senza mai prendersi troppo sul serio Lo Stato Sociale macina traguardi e successi, centrando il nucleo di una formula forse studiata o forse no, eppure vincente. Con una scaletta che va da “Abbiamo vinto la guerra”, “Io, te e Carlo Mark”, “Piccoli incendiari crescono”, “Quello che le donne dicono” a “La musica non è una cosa seria”, “Ladro di cuori col bruco”, “L’escapista”, passando per “Mi sono rotto il cazzo” e “In due è amore in tre è una festa”, i recentissimi “C’eravamo tanto sbagliati” e “Questo è un grande paese”, fino alla chiusura affidata a “Senza macchine che vadano a fuoco” e “ Cromosomi”, Lo Stato Sociale sviscera ed affronta il mondo a 360 gradi facendo del luogo comune una virtù.

Raffaella Sbrescia

Acquista “L’Italia Peggiore” su iTunes

Pozzuoli Jazz Festival 2014: i primi appuntamenti della V edizione

Tempio di Nettuno Jazz (2)

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Tempio di Nettuno

Manca sempre meno alla quinta edizione del Pozzuoli Jazz Festival 2014, la rassegna musicale ambientata in location da sogno che sposano arte, musica, archeologia e natura, mettendo l’uomo al centro di un contesto unico e speciale. La rassegna, organizzata dall’Associazione Jazz & Conversation, impegnata da anni a testimoniare il proprio ruolo nella cultura dei Campi Flegrei, attraverso un percorso in cui la musica incontra il territorio, si svolgerà tra i fumi della Solfatara e le antiche vestigia del Tempio di Nettuno, ma anche in tante altre location e night club.

Pozzuoli Jazz Festival 2014 - Soeren-lampe-vocal

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Soeren-lampe-vocal

Tra i primi appuntamenti annunciati c’è il concerto della formazione jazzistica danese “Soeren Lampe and The Danish Jazz Ambassadors Quintet” featuring. Thomas Fonnesbaek (contrabbasso) e Mathias Heise (Armonica). Il live è previsto per il prossimo 20 luglio presso il Complesso archeologico Nettuno (Terme Adrianee) a Pozzuoli e si tratta di un’anteprima assoluta.

Pozzuoli Jazz Festival 2014 - Danilo Rea

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Danilo Rea

Saranno i vapori incandescenti del Vulcano Solfatara ad accogliere le note del piano solo di Danilo Rea, un musicista che non ha bisogno di presentazioni. Il suo live si terrà il 22 luglio mentre il 25, nella stessa location,  toccherà al giovane ed apprezzatissimo pianista Alessandro Lanzoni, in formazione trio, dare prova del suo notevole talento, premiato con il “Top Jazz 2013” , un prestigioso riconoscimento assegnatogli dai più qualificati giornalisti italiani di musica Jazz. Per conoscere tutti i dettagli e i numerosi appuntamenti  in programma consultare il sito www.pozzuolijazzfestival.it

Pozzuoli Jazz Festival 2014 - Alessandro Lanzoni trio

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Alessandro Lanzoni trio

Intervista agli EtruSka –Jazz: “La nostra musica vi farà scatenare!”

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Gli EtruSka –jazz sono una giovane compagine musicale del centro Italia che, attraverso una formula musicale innovativa e coinvolgente, uniscono lo ska ed il jazz, due generi musicali inizialmente legati tra loro. Abbiamo ascoltato il gruppo, attualmente composto da Luigi Zitano,  Sharon Moran, Daniele Giusto,  Alessandro Marchetti, Giulio Cruciani e  Marco Parisi, durante l’opening act del concerto dei 99 Posse, tenutosi lo scorso 7 giugno, durante l’Eutropia Festival a Roma, e abbiamo deciso di approfondire la conoscenza di una realtà musicale dinamica e molto interessante.

 “EtruSka-jazz” è il nome del vostro gruppo ma racchiude anche la vostra essenza artistica… raccontateci i tratti caratteristici della vostra musica

In effetti il nostro nome racchiude diversi significati: il termine Etruska indica sia l’area geografica del centro Italia, in cui la maggior parte di noi è nata (siamo quasi tutti romani mentre il tastierista è di Terracina ed il sassofonista è leccese), sia la nostra  formula musicale: Ska-Jaz è una miscela dei due generi, lo Ska, in particolare, è il principale genere musicale che suoniamo.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Da dove nasce l’idea di unire la musica Ska con il jazz? Che punti hanno in comune questi generi secondo voi?

Anche se sono in tanti a non saperlo, questi due generi sono strettamente legati tra loro. La musica Ska nasce alla fine degli anni 50 in Giamaica, in concomitanza con la liberazione dal dominio coloniale inglese. I più grandi jazzisti jamaicani dell’epoca, tra tutti il grande chitarrista Ernest Ranglin, che erano soliti suonare le opere delle più grandi e famose big band jazz americane, iniziarono a personalizzare il Jazz, reinterpretandolo con nuovi ritmi, molto più caraibici, solari e festosi, fino a dare origine al nuovo genere musicale chiamato Ska. Lo Ska si è poi evoluto nel reggae ed in varie forme più moderne, perdendo però lo spirito originario e cioè lo spirito gioioso di grandi artisti capaci di improvvisare, senza mai smettere di generare  allegria e voglia di danzare.

Avete pubblicato dei brani inediti? Cosa presentate nel vostro repertorio live?

Nei nostri concerti live presentiamo dei brani inediti, attualmente una decina scarsa, nei quali ci siamo divertiti a mescolare e sperimentare non solo fusioni tra jazz e ska, ma anche reggae, funky e musica balcanica. Tutti questi generi si sposano, secondo noi, con l’idea di far divertire la gente facendola danzare. Le altre canzoni che presentiamo nei nostri concerti sono per lo più delle reinterpretazioni di famosi brani jazz del passato, riletti in chiave ska. Infine proponiamo anche alcune cover di brani registrati negli anni 60 in Giamaica.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Quali sono stati i passaggi chiave del vostro percorso artistico e come gestite gli equilibri all’interno del gruppo?

Il gruppo è nato all’interno di una scuola di musica nella quale Giulio (contrabbassista) Daniele (chitarrista), Marco (batterista) e Alessandro Marchetti (tastierista) studiavano e frequentavano i laboratori di jazz. Quasi subito la passione per la musica giamaicana di Giulio e Marco ha preso il sopravvento e sono iniziati i primi esperimenti di fusione tra i due generi ottenendo dei risultati più che incoraggianti. Nel tempo si sono susseguiti diversi strumentisti ai fiati fino alla formazione attuale, con sax, trombone e voce. Fortunatamente il gruppo è super equilibrato e c’è ben poco da gestire! Ogni volta che ci si incontra, che sia per un concerto, una prova o una pizza in compagnia, è sempre una gran festa.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Che tipo di concerto il vostro e qual è il riscontro da parte del pubblico nei vostri confronti?

Anche se il nostro nome può trarre in inganno, il nostro è un concerto ska, non un concerto jazz, il pubblico si scatena e rimane sempre molto entusiasta mandandoci ottimi feedback. Un altro pregio della musica ska jazz, è che, anche chi proprio non vuol ballare, può starsene comodamente seduto e sentirsi dei bellissimi assoli e virtuosismi, come accade nei veri e propri concerti jazz… In questo modo riusciamo a conquistare sia un pubblico di ballerini scatenati, sia un pubblico a cui lo ska ed il reggae non vanno molto a genio.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Come è andato l’opening act del concerto dei 99 Posse durante l’Eutropia Festival a Roma?

E’ stata una magnifica esperienza per noi, abbiamo una grandissima esperienza di concerti live, ma raramente su palchi di quelle dimensioni ed in una cornice così bella come quella della Città dell’Altra Economia. I 99 Posse  poi, s degli eroi per noi: essendo stati tra i primi a portare in Italia delle particolari forme musicali, di reggae e di protesta; aprire il loro concerto ha significato la realizzazione di un piccolo grande sogno.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Quali sono le vostre prospettive e quali sono, invece, i vostri programmi attuali?

La nostra idea principale è sempre quella di divertirci suonando, facendo divertire la gente che ci ascolta. Non è facile ottenere visibilità in Italia, ma, pian pianino, speriamo di arrivare sempre con maggior frequenza su palchi grandi, come quello dell’Eutropia Festival

Ci sono progetti discografici in vista? Date dal vivo? Progetti paralleli, anche singoli?

Per quanto riguarda la realizzazione di un album discografico ci stiamo lavorando, abbiamo diversi brani in cantiere, alcuni già pronti, altri appena abbozzati… la realizzazione del nostro primo album è uno dei propositi da realizzare subito dopo l’estate. Le prossime date già confermate sono il 27 giugno in spiaggia a Capocotta (Torvajanica), nello stabilimento Zion Bech. La festa della birra di Mirabella Eclano (AV) che avrà luogo venerdì 11 luglio e un altro importante opening act di Jovine, il 26 luglio alla manifestazione Roma Vintage.

 Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

 

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì Note all’Intra Moenia: ecco gli Anima Nova

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Continuano gli appuntamenti di “Mercoledì Note”, la rassegna musicale organizzata dal Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli. Stavolta vi raccontiamo il concerto degli Anima Nova, un gruppo nato sette anni fa e che annovera al proprio interno Gabriella Cascella (voce), Vincenzo De Martino (chitarra) e Federico Maria Perfetto (batteria). Con loro Daniele De Santo (basso) e Domenico Guastafierro (flauto traverso). La compagine partenopea ha scaldato la piazza, proprio a ridosso della cerimonia inaugurale dei Mondiali di calcio in Brasile, sia grazie alla freschezza degli arrangiamenti di brani classici del repertorio musicale bossanova e samba, sia grazie al frizzante ritmo dei brani che il gruppo ha pubblicato all’interno del primo lavoro discografico intitolato “Embora”.

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Spaziando dal samba allo swing, dalla bossanova al tango, gli Anima Nova sono fautori dell’ “Italian Bossa Concept®”, un’interpretazione di brani pop, riletti in maniera semplice ed elegante al contempo. Con un repertorio che va da “Manhã de Carnaval (Black Orpheus)”, “Mais Feliz”,“Quello che”, famoso brano dei 99 Posse in versione swing, la famosissima “Mas que nada”, “Guarda che luna” di Buscaglione, “Fiore nell’asfalto” di Bono Rondelli e pezzi inediti come “Embora” o il primo singolo “E poi che fa” ed il più recente “Diagonal del Mar”, gli Anima Nova mettono in luce sia l’alchimia che gli equilibri all’interno del gruppo, senza dimenticare di evidenziare, in particolare, la bellezza e la soavità della voce di Gabriella Cascella e il tocco magico di Domenico Guastafierro al flauto traverso.

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Non rimane dunque che attendere il nuovo album di inediti del gruppo, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo autunno/inverno. A darci qualche importante anticipazione è il batterista Federico Maria Perfetto: «Nel nostro disco precedente abbiamo combinato varie sonorità, appartenenti alla matrice brasiliana con dei richiami alla lounge music e a qualcosa che andasse in direzione del jazz. Nel prossimo disco, invece, ci sarà un’evoluzione, sia dal punto di vista musicale che da quello testuale, legata alle cose che ci hanno portato fortuna durante la prima parte del nostro percorso. Il nostro obiettivo è, dunque, quello di valorizzare a marcare in maniera più decisa il nostro sound. Per quanto riguarda i testi ce ne stiamo occupando prevalentemente io, Gabriella e Vincenzo, non c’è una tematica precisa… Mentre il  primo album “Embora” ha rappresentato una fase di viaggio, corrispondente a quella della nostra cantante Gabriella, nel nostro prossimo lavoro ci saranno tantissime sorprese ». Non ci rimane che atten

dere fiduciosi.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Cremano Giovani Festival: Chiamata alle arti!

Locandina ufficiale Cremano Giovani Festival (2)Si svolgerà domenica 15 giugno a Villa Bruno la seconda edizione del “Cremano Giovani Festival”, un progetto nato dai giovani per i giovani. L’evento, inserito nell’ambito delle iniziative del “Giugno dei Giovani”, è organizzato dall’associazione di volontariato “Cremano Giovani” e patrocinato dal Comune di San Giorgio a Cremano e dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli. Nata con l’intento di valorizzare i talenti artistici del territorio campano, la manifestazione si snoderà nell’arco di dodici ore, dalle 10 alle 24 e si chiuderà con un concerto che vedrà protagonisti le band e i solisti selezionati dalla Direzione Artistica della manifestazione. A presentarci l’evento è Vania Costa, vicepresidente dell’associazione “Cremano Giovani”.

Da quali presupposti e con quali obiettivi nasce il Cremano Giovani Festival?

Nasce dall’idea di dare prima, durante e dopo la manifestazione, spazio e valore alla creatività dei giovani artisti partecipanti . L’obiettivo è quello di concepire un Festival “a misura d’artista”, capace di plasmarsi grazie al confronto e al continuo scambio di idee.

Qual è la location in cui si terrà l’evento? Avete intenzione di valorizzare anche le risorse del territorio circostante?

L’evento si svolgerà interamente a Villa Bruno, storica dimora settecentesca e polo culturale di San Giorgio a Cremano. Fare in modo che questa splendida villa diventi un vero e proprio tempio delle possibilità per i tanti giovani del nostro territorio rientra in pieno nella mission dell’Associazione “Cremano Giovani” e, di conseguenza, del “Cremano Giovani Festival”.

Quali saranno le sezioni artistiche proposte al pubblico?

Quest’anno saranno ben dieci: scultura, pittura, fotografia, grafica, street art, teatro, narrativa, poesia e musica. La novità rispetto al 2013 è la sezione dedicata ai cortometraggi e alle webseries, un genere che, specialmente adesso, è molto apprezzato dai ragazzi.

Come sarà strutturata la manifestazione e che tipo di feedback vi aspettate dal pubblico? Raccontateci nel dettaglio cosa offrirà questa seconda edizione di Cremano Giovani.

Il Festival si aprirà alle 10.00 con l’apertura delle mostre di pittura, scultura, grafica e fotografia. Durante l’intera giornata ci sarà una lunga serie di eventi ed attività, tra cui un laboratorio di autocostruzione, uno di origami e un laboratorio didattico con i bambini per divertire anche i più piccoli. Alle 13.00 verrà offerto un aperitivo nella suggestiva terrazza del Piano Nobile. Nel pomeriggio, in biblioteca, ci sarà uno spettacolo teatrale e per chiudere in bellezza, alle 18, presso la Fonderia Righetti inizierà il concerto che accompagnerà i visitatori fino alla mezzanotte inoltrata. Ci aspettiamo un pubblico capace non solo di gradire quanto da noi proposto, ma anche di interagire con l’evento, fruendone appieno le potenzialità.

Il Festival coinvolge giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni. Quali sensazioni avete avuto durante il processo di iter selettivo?

Chiamarlo iter selettivo non è del tutto corretto. Abbiamo cercato, nei limiti, di evitare selezioni, includendo tutti i giovani che hanno inviato il bando di partecipazione compilato entro la data di scadenza prefissata. Quest’anno, per motivi puramente logistici, ci è risultato impossibile dare spazio alle quasi 30 band che hanno risposto al nostro appello e quindi abbiamo dovuto necessariamente operare una sorta di selezione. In ogni caso, il fatto che decine e decine di giovani talenti abbiano sposato la nostra causa, condividendo con noi le loro opere, è motivo di grandissimo orgoglio e soddisfazione!

I proventi del Festival verranno reinvestiti per perseguire gli scopi, prevalentemente culturali, dell’Associazione. Avete già qualche idea in merito?

Gli unici, veri, proventi sono tutti coloro che si sono messi all’opera con impegno e passione per realizzare questa kermesse. Il patrimonio di un’associazione, specie se di volontariato, è costituito principalmente da persone che prendono coscienza di loro stessi, e che, entrando a far parte di una formazione sociale, scoprono nel dialogo e nel confronto con gli altri un modo per crescere sul piano umano e comportamentale. In tal senso, “Cremano Giovani” ne è un esempio concreto.

 Raffaella Sbrescia

Giuliano Palma: un “Old Boy” effervescente

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma riparte da se stesso. Dopo 27 anni di carriera e innumerevoli collaborazioni artistiche, il cantante rilancia la propria avventura da solista e, reduce dall’avventura sanremese dello scorso febbraio, ritorna sui palchi di tutta Italia con l’ “Old Boy tour”. Il nuovo disco ha determinato un cambio di formula radicale: stop allo ska e alle cover, spazio agli inediti e nuove forme espressive, arricchite da un melodioso e piacevole Rythm & blues.

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Se il risultato in studio risulta incoraggiante, è dal vivo che Giuliano riesce a mettere tangibilmente a frutto le sue qualità di carismatico mattatore. Il ritmo degli arrangiamenti, si accompagna ai suoi più grandi successi passando dallo ska al rocksteady, dal reggae al soul mentre la sua indiscutibile padronanza del palco e quel fascino sfacciatamente retrò delle sue scelte artistiche rappresentano un mix in grado di far ballare platee e piazze di ogni dove.

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

“Old boy” racchiude dunque, un concetto più complesso di quanto sembri: il titolo costituisce un esplicito richiamo alle sonorità predilette da Palma, appartenenti al periodo a cavallo tra anni ’50 e ’70, ai beat statunitensi e alle notti di Detroit; “boy” è, invece, il termine più adatto per definire la carica energica, frizzante e vitale con cui Giuliano ha saputo conquistare numerosi consensi ed affezionati sostenitori.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Old boy” su iTunes

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

 

Alcune date del tour:

 30-6 SAN DANIELE DEL FRIULI (UD)

07-7 BUCCINO (SA)

10-7 TORINO @ Gru Village

12-7 PARABIAGO (MI) @ Festival Del Rugby

24-7 MISTERBIANCO (CT) @ Sicilia Summer Festival

06-8 CERNOBBIO (CO) @Festival di Cernobbio

08-8 GALLIPOLI @ Le Cave

05-9 ROMA @ Ex Mattatoio

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