Color Fest 2: Brunori Sas e Marta Sui Tubi infiammano la Calabria a suon di note

Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Come potremmo commentare la prima delle due serate della seconda edizione del Color Fest? Sicuramente ci tornano più che utili che mai le parole che Dario Brunori, acclamatissimo protagonista della kermesse calabrese, ha usato questo pomeriggio sulla sua pagina Facebook: “Mi chiedono spesso cosa si possa fare concretamente per cambiare le cose qui in Calabria. Ecco, il Color Fest potrebbe essere un paradigma ideale. Grazie agli organizzatori, ai tecnici, allo staff e a tutte le ragazze e i ragazzi sorridenti, calorosi, curiosi e attenti che ieri sera hanno riempito il Parco Mitoio di Lamezia. E tirullalleru lalleru lallà!”.

Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Curiosità, calore, attenzione, entusiasmo sono, dunque, le parole chiave in grado di sintetizzare lo spirito che ha animato il primo appuntamento del festival ambientato nell’Oasi naturale del Parco Mitoio di Lamezia Terme che, con il suo anfiteatro immerso in 250 ettari di macchia mediterranea e terme naturali, sta ospitando una line up totalmente italian-indie, mantenendo il proposito della fortunata debut edition (quasi 2000 spettatori).

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

A condividere il palcoscenico del Color Fest con Brunori Sas, sono stati gli amatissimi Marta Sui Tubi, reduci dalla pubblicazione del best of “Salva Gente”, lavoro discografico,che se da un lato ripercorre le tappe più rappresentative del percorso della band, dall’altro propone nuovi originali arrangiamenti passando dal tono swing de “Il giorno del mio compleanno” (feat. Bandakadabra) a quello acustico di “Vecchi difetti”, fino al taglio electro-raffinato dell’inedita title track(feat. Franco Battiato).

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Una serata all’insegna dell’ottima musica e del coinvolgimento globale attraverso salvifiche punte di ironia e veraci messaggi di incoraggiamento alla vita. Tra gli emergenti presenti nella line up proposta dal Color Fest ricordiamo Tomfool Project, [AllMyFriendzAre] Dead, Dj Ango Unchained che, insieme alle attività di live painting, istallazioni visive, fotografia, dipinti, artigianato completano un programma eterogeneo e interamente votato all’arricchimento culturale del pubblico.

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

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Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

 

Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

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Brunori Sas @Color Fest Ph Massimiliano Natale

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Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

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Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

 

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

 

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

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Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

Marta Sui Tubi @Color Fest Ph Massimiliano Natale

 

 

 

 

 

Snoopadelic, il dj set di Snoop Dogg a Napoli

Snoop Dogg @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Snoop Dogg @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Si è tenuto lo scorso 31 luglio l’atteso dj set di Snoop Dogg all’Arenile Reload di Bagnoli. Infiniti stuoli di ragazzi hanno invaso il noto club di Napoli per presenziare a quello che era stato annunciato come l’evento dell’estate 2014. Pioniere e icona dell’hip-hop mondiale, Snoop Doggy Dogg  o Snoop Lion (nome d’arte scelto per le sue produzioni reggae)o Snoopzilla (pseudonimo per la produzione più funky), il rapper si è presentato in consolle dopo la mezzanotte in veste di Snoopadelic, l’ennesimo pseudonimo utilizzato per i suoi dj set. A differenza della data milanese, tenutasi sul palco dell’ippodromo del galoppo per la rassegna «City sound», durante la quale il rapper ha presentato “Reincarnated”, il lavoro discografico pubblicato lo scorso anno, l’appuntamento napoletano l’ha soltanto visto alle prese con la consolle.

Snoop Dogg @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Snoop Dogg @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Una scelta, quest’ultima, che ha suscitato un po’ di malcoltento tra il pubblico ma che, tuttavia, non ha scalfito l’entusiasmo del nutrito ed eterogeneo pubblico dell’artista che, nel corso della sua stellare carriera è stato anche attore e produttore. L’eclettico Calvin Broadus, questo il suo vero nome, vanta, infatti, più di 30 milioni di dischi venduti in tutto il mondo nonché una serie di collaborazioni con alcune delle più note star mondiali; tra tutti citiamo 2 Pac, 50 Cent, Jay Z, Dr.Dre , Justin Timberlake, R.Kelly, Kate Perry, Jason Derulo, Pharell Williams.

Snoop Dogg @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Snoop Dogg @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Tra le ultime produzioni, di particolare interesse è il singolo intitolato «Dynamite» che, attraverso l’incontro artistico con gli Afrojack, rappresenta un riuscito crossover di generi simili e ballabili. Forte della sua recente conversione rastafari, avvenuta durante un viaggio in Giamaica, Snoop Dog si è, infine, avvicinato ad un mondo sonoro più distante dal suo repertorio classico, offrendo una nuova sfumatura di sé e delle proprie intuizioni artistiche.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Snoop Dogg @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

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Snoop Dogg @Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

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Rassegna dell’Arpa Viggianese: al via la VII edizione tra tradizione ed innovazione

Marcella Carboni e Max De Aloe

Marcella Carboni e Max De Aloe

Parte oggi la VII edizione della rassegna dell’Arpa Viggianese, un evento organizzato dall’associazione culturale Art.9, finanziato dagli assessorati comunali alla Cultura e al Turismo e allo Spettacolo, con il patrocinio della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, della Comunità montana Alto Agri e dell’Ente Parco nazionale dell’Appennino Lucano. Ambientata a Viggiano (Potenza), città dell’arpa e della musica situata nel cuore della Val d’Agri, la manifestazione si terrà fino al 3 agosto e, come di consueto, celebrerà la secolare e radicata tradizione lucana attraverso una settimana ricca di concerti, workshop, esposizione di strumenti, seminari e aperitivi musicali.

Nadia_Birkenstock e Steve Hubback

Nadia_Birkenstock e Steve Hubback

Il programma dei concerti della “Rassegna dell’Arpa Viggianese 2014” sarà, come sempre, molto variegato; sul palco naturale del Mandorleto della cittadina potentina, a quota 1000 metri d’altitudine, ci saranno sia arpisti di fama internazionale che grandi interpreti del folk. Si passerà dalle arpe celtiche e bretoni ai ritmi popolari, da jig e reel irlandesi a muiñeire galiziane, dalle pizziche e tammurriate a sonorità contemporanee, classiche e di ricerca.

Alchimia Duo

Alchimia Duo

In cartellone, tra gli altri, il britannico Ieuan Jones, il maestro della cornamusa asturiana Hevia, il cantante-attore Marcello Colasurdo, Vincenzo Zitello (il più famoso e richiesto arpista italiano al mondo), il Green Circle Celto Jazz, Sara Simari (prima arpa con la Roma Sinfonietta), l’ensemble triestino Girotondo D’Arpe guidato da Tatiana Donis, la cantante-arpista tedesca Nadia Birkenstock con il percussionista gallese Steve Hubback, il Rosellina Guzzo trio, Anna Loro, il trio Brigan, la Pop Harp ovvero il duo Carboni-De Aloe e la Nuova Compagnia di Canto Popolare che ritirerà il “Premio arpa popolare” nella serata conclusiva del festival. In scena anche l’Orchestra da Camera di Viggiano, l’Ensemble di Percussioni di Gennaro Damiano e soprattutto l’orchestra della scuola dell’arpa viggianese, che comprende i migliori talenti lucani e che avrà come ospite il musicista paraguayano Lincoln Almada. Ogni mattina, si terranno, invece, i workshop con i protagonisti del festival, mentre di pomeriggio si terranno i concerti degli allievi che partecipano ai corsi musicali estivi.

Tutti gli eventi in programma sono ad ingresso gratuito.

  Info e programma completo su:   www.arpaviggianese.it

 

 

#EmmaLimitedEdition: l’Arena Flegrea di Napoli ospita l’ultima data estiva di Emma. Il live report

Emma (scatto pubblicato sulla Fan Page facebook dell'artista)

Emma (scatto pubblicato sulla Fan Page facebook dell’artista)

Con il concerto all’Arena Flegrea di Napoli, tenutosi lo scorso 28 luglio, si è conclusa #EmmaLimitedEdition, la tournée estiva che ha portato Emma Marrone sui palchi di alcune delle più belle e prestigiose venues d’Italia. Accompagnata per la prima volta da un’orchestra di 13 elementi, diretta dal maestro Davide Di Gregorio, con la partecipazione di Roberto Angelini (chitarra), Heggy Vezzano (chitarra), Marco Mariniello (basso), Leif Searcy (batteria), Max Greco (tastiere) e Arianna Mereu (cori),  Emma Marrone ha stupito tutti rifacendo tutti gli arrangiamenti dell’album “Schiena” e dei suoi successi storici. La scelta più coraggiosa, e sicuramente più apprezzata, è stata quella di proporre dal vivo tutte le sequenze di archi mentre nuove sonorità hanno regalato al pubblico inedite suggestioni musicali.

Nonostante la sua rinomata carica energetica e la sua proverbiale grinta, Emma si è più volte lasciata andare alle emozioni, senza riuscire a trattenere il sentimento di sincera commozione e gratitudine nei riguardi del suo staff e dei musicisti che hanno creduto nel suo lavoro, nel suo desiderio di rinnovamento artistico e nella sua voglia di mettersi costantemente in gioco. Spesso al centro del gossip nazionale, Emma ha saputo avere la forza e la determinazione di mettere sempre la musica al primo posto; certo, i temi delle sue canzoni sono piuttosto vicini tra loro ma anche questo aspetto può offrirci l’occasione di mettere in luce un punto importante: un costante bisogno di parlare d’amore, sviscerandolo in tutte le sue forme. “Amami”, “La mia felicità”, “Se rinasci”, “Schiena”, “Trattengo il fiato” sono i brani che scandiscono la prima parte del concerto, dedicata all’essenza più intimista e melodica della cantante salentina.

Emma (scatto pubblicato sulla Fan Page facebook dell'artista)

Emma (scatto pubblicato sulla Fan Page facebook dell’artista)

Di bianco vestita, Emma non rinuncia a pizzi e sexy trasparenze, affidando allo stilista Francesco Scognamiglio la sua ritrovata femminilità. Classy e bon ton, il look black and white scelto per il secondo cambio d’abito, perfetto per incarnare l’anima soul della seconda parte del concerto: “Chimera”, “L’amore non mi basta”, “Io son per te l’amore” (con la partecipazione del padre Rosario Marrone alla chitarra), “In ogni angolo di me”, “Ma che vita fai”, “Resta ancora un po’” e una bella versione di “Dimentico tutto” scandiscono, attimo dopo attimo, il viaggio musicale di Emma che, attorniandosi di ottimi musicisti, riesce a mettere in risalto la linea melodica dei suoi brani in una veste assolutamente elegante e coinvolgente. Entusiasta anche, e soprattutto il pubblico, sempre pronto ad incoraggiare la propria beniamina. “Sopra un mare di cuori si vola”, canta Emma, e, in effetti, ci stupiremmo del contrario.

Emma (scatto pubblicato sulla Fan Page facebook dell'artista)

Emma (scatto pubblicato sulla Fan Page facebook dell’artista)

Un terzo ed ultimo cambio d’abito inaugura la fase finale del live: “Non è l’inferno”, “Davvero”, “Arriverà”, “Cercavo amore” è il poker scelto da Emma per virare in maniera decisa verso orizzonti sonori più rockeggianti.

Emma e Malika Ayane (Fonte: Emma Marrone - Official Forum)

Emma e Malika Ayane (Fonte: Emma Marrone – Official Forum)

Delicato, elegante, emozionante è il duetto con Malika Ayane, ospite della serata, sulle note di “La prima cosa bella” e di “Calore”: davvero un bel momento musicale. Subito dopo i numerosi e sentiti ringraziamenti finali, Emma trattiene a stento le lacrime e saluta il pubblico con “La mia città”, il suo ultimo grande successo, rivisitato in una chiave ancora più aggressivamente rock, rinnovando l’appuntamento con i fan al nuovo tour autunnale, intitolato “Emma 3.0”. Il terzo tour dedicato all’album “Schiena” prenderà il via il prossimo 8 novembre in Sicilia e porterà Emma nei palazzetti di tutta Italia; restiamo in attesa di scoprire se e come l’artista saprà rinnovarsi per stupire ancora il suo nutrito pubblico.

Raffaella Sbrescia

A New Horizon: un Venerdì d’Autore electro-acustico all’Intra Moenia

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Protagonisti del quarto venerdì d’autore, la rassegna di approfondimento musicale ideata e moderata dalla giornalista Raffaella Sbrescia, in collaborazione con il Caffè Letterario Intra Moenia Bellini a Napoli, gli A New Horizon. La band alternative rock partenopea, nata alla fine del 2008, ha preso parte all’incontro in formazione ridotta con Giancarlo Gallinoro (voce e chitarra) e Alvaro d’Apollonio  (voce e chitarra) protagonisti di un set electro-acustico pensato per dare particolare risalto ad alcuni dei brani contenuti nell’ultimo lavoro discografico, pubblicato dalla band nei mesi scorsi, intitolato “Penrose”. Un progetto musicale, quest’ultimo, a cui hanno preso parte anche Yulan Morra (basso, percussioni, cori) e, soprattutto per quanto riguarda il discorso legato ai live, Ivan Pennino (batteria). Con la produzione artistica di Antonio Filippelli, “Penrose”, così come raccontato da Giancarlo ed Alvaro, rappresenta un punto di svolta musicale importante per gli A New Horizon, un suono rotondo, immediato, incentrato sull’utilizzo delle chitarre elettriche, offre una cifra stilistica precisa e riconoscibile al disco che, in qualità di concept album, inaugura un percorso di rinascita.

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Allontanatisi dalle influenze  post-grunge, riscontrabili in “Back Home”, pubblicato nel 2010, gli A New Horizon hanno attuato una evoluzione delle proprie scelte musicali attraverso una nuova progettualità e nuove tematiche, raccontate non più soltanto in inglese, lingua musicale per eccellenza, ma in italiano per regalare una maggiore incisività semantica ai loro testi. Ad inaugurare il Venerdì d’Autore, il brano “Non è più tempo per noi”: “Getta via le maschere, hai mai provato a lottare con tutto ciò che sei?”, cantano gli A New Horizon, mettendoci con le spalle al muro, e ancora “Più che esistere”: “cerco ancora un posto qui per me, qualcosa che dia un senso ai miei perché”, il gruppo si muove su prospettive lontane dall’abitudine che ci consumano la pelle spaziando anche su repertori di altre importanti realtà musicali. Come nel caso di “Demons” degli Imagine Dragons o “Pompeii” dei Bastille o “Magic” dei Coldplay offrendone al pubblico delle rivisitazioni personalizzate ed apprezzatissime.

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Ampio risalto in scaletta anche per “Vorrei”, primo singolo estratto da “Penrose”. Un brano fortemente autobiografico che ha ottenuto il riscontro di Mtv New Generation e che ha conquistato la top 50 della classifica MeiWeb. A seguire “Continuerò a camminare”, definita dal gruppo come una ballata elettronica in stile urban dubstep d’oltreoceano, arricchita da beat drum’n bass. Nuova veste musicale ed interpretativa per “Tra cielo e polvere” e “We just go”, rispettivamente tratti da “Così Fragile” e da “Back Home”.

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A chiudere l’incontro, testimone di una rodata esperienza live per gli A New Horizon, che hanno, tra l’altro, aperto il concerto dei Calibro 35, nell’ambito del Suo.Na Festival e degli About Wayne a Roma, oltre ad essere di casa a Losanna in Svizzera, il secondo singolo estratto da “Penrose”, intitolato “Leggera”. Pubblicato lo scorso 11 luglio, il videoclip del brano ha già superato le 1000 visualizzazioni ed è stato interamente realizzato dagli stessi A New Horizon che, in qualità di appassionati videomaker, hanno dato vita ad un lavoro audio visuale fresco e godibile.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

 

Video: “Leggera”

Elements: eccellenze musicali e neologismi strumentali al Sant’Elmo Estate

Elements @ Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Elements @ Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Ancora una serata di grande prestigio musicale per Sant’Elmo Estate. La rassegna musicale organizzata da Michele Solipano ha visto salire sul palco di Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo a Napoli il gruppo musicale denominato Elements. Un ensemble composto da alcuni dei musicisti più apprezzati del panorama musicale italiano. Stiamo parlando di Enzo Gragnaniello voce e chitarra, Rino Zurzolo al contrabbasso elettrico, Ciccio Merolla alla batteria e percussioni, Elisabetta Serio al pianoforte e sintetizzatore, Riccardo Veno sax, Piero Gallo mandolina, Valentina Crimaldi al flauto.

Elements @ Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Elements @ Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Vere e proprie eccellenze provenienti da esperienze artistiche diverse che, in questo nuovo progetto, svolgono un ruolo ben preciso, finalizzato alla  fluida e godibile fusione di stili e generi anche lontani tra loro. Il risultato è un’ inedita miscela musicale, arricchita da molteplici ed eterogenee sfumature semantiche amalgamate in un unico flusso di note e melodie.

Molteplici sono state le tappe proposte dal viaggio musicale pensato dagli artisti in questione: atmosfere tipicamente mediterranee, particolarmente vicine alle sponde del Vesuvio, si sono alternate a percorsi jazz e richiami etnici, attraverso inaspettate improvvisazioni e cambi di registro, ritmi incalzanti e melodie inedite.

Elements @ Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Elements @ Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Ad inaugurare la scaletta alcuni brani tratti dal lavoro discografico di Rino Zurzolo dal titolo “Live in concert” come “Alkindi”,  “Kanta Nou”, “Porta di Mare” (di Valentina Crimaldi), seguiti da “Afrika” (di Elisabetta Serio) “Fluu” e “Sinavis”, singolarmente rivisitati e supportati dal creativo contributo dei musicisti coinvolti. Struggente e carico di pathos il tratto del concerto durante il quale Enzo Gragnaniello ha ammaliato il pubblico interpretando “Uocchie”, “Song’io”, “Balia”, “Chiove”. Inedita e particolare la versione andalusa de “La città delle razze”, seguita dalle intense vibrazioni regalate da “Senza Voce”, il brano eseguito in duo da Gragnaniello e Zurzolo. Un cenno particolare va fatto alla performance di Ciccio Merolla che, come di consueto, ha travolto il pubblico con la verve e la carica energetica che lo contraddistinguono. Gran finale con l’immortale “Cu’mme”e “Indifferentemente”, due grandi classici in grado di spiegare i segreti più reconditi dell’anima partenopea meglio di cumuli di libri e parole.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Elements @ Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

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Musica Nuda in concerto a Napoli: Castel Sant’Elmo estasiato dal duo Magoni-Spinetti

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Lo scorso 24 luglio, la bellissima Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo ha ospitato l’atteso concerto dei Musica Nuda, nell’ambito della rassegna musicale Sant’Elmo Estate. In occasione del decennale del loro binomio artistico Ferruccio Spinetti (contrabbasso) e Petra Magoni (voce) hanno aggiunto parecchie novità al loro ricco e variegato repertorio musicale. Con la pubblicazione del loro settimo album, pubblicato nel 2013 ed intitolato “Banda Larga”, i due artisti hanno, dunque, aggiunto nuovi impulsi e nuove suggestioni da regalare al pubblico.La forte presenza scenica ed il carisma della voce di Petra Magoni, insieme alle improvvisazioni strumentali di Spinetti costituiscono la materia prima di un momento live, pensato per costruire infiniti sogni.

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Ad inaugurare la scaletta  “La canzone dei vecchi amanti” di Battiato, seguita da “L’amore arancione” e successivamente da due brani tratti da “Banda Larga”. Si tratta de  “La mia carica erotica” e “Qui tra poco pioverà”. Intensa e struggente la versione del brano “Fronne” con testo di Mimì Ciaramella (batterista Avion Travel) che, insieme al brano inedito, tratto dall’antica canzone lombarda “Senti il martello che batte le ore”, ha offerto un significativo saggio di quello che Magoni e Spinetti riescono a creare nel vivo della loro dimensione live.

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

La carica emotiva della serata non si esaurisce qui: per suggellare la proposta di matrimonio di Antonio a Luana, con tanto di anello nuziale, i Musica Nuda hanno suonato “Lei colorerà”, un brano dedicato alla coppia, conosciutasi proprio in occasione di un concerto del duo. Il surplus ultra della serata è stato l’ospite: stiamo parlando di Fausto Mesolella, noto ed apprezzatissimo chitarrista napoletano che, da quasi 50 anni regala emozioni attraverso la sua sei fidata sei corde.

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Unitosi ai Musica Nuda sulle note dello storico brano “Another brick in the wall” dei Pink Floyd, l’artista ha conquistato il pubblico con l’eterno fascino di “Libertango” di Astor Piazzolla, un assolo arricchito da mutevoli virtuosismi e giochi di colore melodico. Il concerto è proseguito poi con una composizione non ancora incisa dal duo:  “Bellezza in bicicletta”, dedicata al campione Vincenzo Nibali e l’ironica “Sei forte papà” di Morandi. “Lirico Lirica”, rivisitazione della composizione ‘Si dolce è’l tormento’ di Claudio Monteverdi, e “Caruso” di Lucio Dalla, sono, invece, i brani che hanno sicuramente evidenziato la particolare estensione vocale della Magoni. Per i richiestissimi bis anche Mesolella si è riaggiunto al trio. Gli artisti hanno, quindi, deliziato il pubblico con  “Un giorno dopo l’altro” di Luigi Tenco e l’immancabile “Guarda che Luna” suggellando al meglio una serata di poesia.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

 

Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

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Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

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Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

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Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

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Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

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Musica Nuda @Sant'Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

Musica Nuda @Sant’Elmo Estate Ph Luigi Maffettone

 

 

 

Mercoledì Note: JFK & La Sua Bella Bionda in concerto al Centro Storico di Napoli

JFK & la sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & la sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

Lo scorso 23 luglio i JFK & La Sua Bella Bionda si sono esibiti in concerto al Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli, nell’ambito della rassegna estiva intitolata “Mercoledì Note”. Era da un po’ di tempo che Lelio Morra e compagni non suonavano nel cuore della città, ecco perché questo appuntamento ha subito assunto una valenza speciale, dolce, poetica.

JFK & la sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & la sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

Al centro della scaletta proposta al pubblico, i brani più rappresentativi del percorso del gruppo che, in questi ultimi anni, è riuscito a conquistarsi un meritato posto tra le realtà più apprezzate dello scenario indipendente partenopeo. Il fulcro ritmico della loro musica prende ispirazione da una tipologia di folk raffinato e mai sguaiato. Le note fruttate e fresche dei JFK & La Sua Bella Bionda sono pensate per dare risalto a parole che parlano di vita vissuta, di sudore, di lacrime e sorrisi autentici e veraci, proprio così come lo è la passione con cui Lelio Morra e compagni muovono i propri passi in musica. Belli da vedere, da ascoltare, da conoscere, i JFK non propongono un genere di musica etichettabile, il flusso delle note e delle canzoni, specie quelle contenute nel loro album intitolato “Le conseguenze dell’umore”, si prestano ad una personalissima interpretazione, legata a doppio filo al proprio mood estemporaneo.

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

Se a tutto questo aggiungiamo l’importante riscontro che Lelio Morra sta ricevendo in qualità d’autore, specie negli ultimi mesi, grazie alla firma dell’inedito “Danzeremo a luci spente” di Deborah Iurato, vincitrice dell’ultima edizione di “Amici”, entriamo subito in possesso di un elemento in più per poter asserire con certezza di essere di fronte ad una realtà musicale, che pur mantenendo i piedi ben saldi per terra, prende le cose molto seriamente e fa il possibile per entrare in contatto con un rete di contatti in grado di fornire stimoli e visibilità; una music factory di rilevanza culturale assolutamente non trascurabile.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

 

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

 

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

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JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

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JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

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JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

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JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

 

JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

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JFK & La Sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

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JFK & la sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

JFK & la sua Bella Bionda ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

Mondovisione Tour: Ligabue dà forma ai sogni del pubblico di Salerno

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue torna per la quarta volta allo Stadio Arechi di Salerno in occasione dell’ultima tappa estiva del suo Mondovisione tour. Forte del travolgente successo avuto dal suo ultimo album di inediti “Mondovisione”, che si è aggiudicato ben sei dischi di platino, Luciano Ligabue si conferma, ancora una volta, uno degli artisti più amati in Italia. Fervente l’attesa del pubblico che, sin dalle prime ore del mattino, si è accalcato a ridosso dei cancelli dello stadio per la conquista dei posti più ambiti. Sole cocente, fatica fisica, litri di sudore ma anche ansia, emozione, nuovi volti e nuovi sorrisi da incrociare hanno scandito le lunghe ore di attesa.

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Lo spirito del sacrificio, spesso denominato “atto di fede” dai fan del rocker di Correggio, racchiude l’essenza di una passione impossibile da scalfire. Un biglietto, acquistato da mesi, rappresenta il lasciapassare per un sogno chiamato musica. Che si tratti di un habitueè o che si tratti di un neofita della prima ora, il fan di Luciano Ligabue ama soprattutto condividere le proprie emozioni.

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Spettacolari coreografie, giochi d’acqua, piccoli scherzi goliardici e un’ora di diretta con radio Rtl 102.5 hanno scandito le ore del tardo pomeriggio mentre, nel frattempo, l’enorme palcoscenico costruito apposta per questo tour, prendeva vita. Un maxischermo mastodontico, retto da una struttura a 180 gradi, alta più 20 metri ed interamente proiettata verso il pubblico, fronteggiava, infatti, una grossa sfera posta quasi alla fine di una lunga passerella protesa all’interno del parterre. Un’opera tecnologicamente avanzata, made in Italy, pensata per dare un tocco assolutamente unico e spettacolare allo show. Maniacale nel controllo dei dettagli e della qualità del suono, Ligabue non ha lasciato al caso nemmeno gli effetti, le luci e soprattutto le grafiche legate alle bellissime e coinvolgenti immagini che hanno accompagnato le canzoni in scaletta.

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Alle 21.30 in punto una serie di piccoli cerini, accesi nel buio totale, riempiono lo schermo posto sul palco, ad uno ad uno i musicisti fanno il loro ingresso: Federico “Fede” Poggipollini (chitarra), Niccolò Bossini (chitarra), Luciano Luisi (tastiere e programmazioni), Michael Urbano (batteria) e Davide Pezzin (basso) infiammano subito l’euforico pubblico con “”Il muro del suono”, uno dei brani più politici di Luciano Ligabue. “Chi doveva pagare non ha mai pagato”, sentenzia il cantante che, in questo tour canta ben 11 delle 14 tracce che compongono il suo ultimo album. “Il volume delle tue bugie” ed “Happy Hour” chiudono la prima terna di canzoni in scaletta. “Quanto costa fare finta di essere una star?”, chiede Liga, ai nuovi adepti di un lifestyle social addicted. Una parentesi intima, introspettiva, oseremmo dire dolorosa, quella creata da “Ho messo via” e “Ciò che rimane di noi”: un cuore umano pulsante, proiettato in primo piano sullo schermo, ci aiuta a districarci in un mondo molto duro.

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Tra i suoi post-it basici ed immediati, Ligabue cita “Siamo nati per vivere” (ora e qui), un brano che, già dal titolo, ci offre un’ampia selezione di contenuti e riflessioni da vivere in maniera assolutamente personale e soggettiva così come quelle suscitate da “Il giorno di dolore che uno ha”. Capace di raccontare, raccontarsi, raccontarci come pochi altri, Luciano Ligabue entra nel tessuto vivo del nostro apparato organico, ne sviscera i più intimi segreti e li mette a nudo in “Siamo chi siamo”, “Non è tempo per noi”, “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”. “Vieni qua, comunque vada, sempre sulla mia strada”, canta Liga, invitandoci a vivere in maniera immediata ed estemporanea mentre, calcando l’onda dell’euforia e la voglia di evasione del pubblico, davvero molto presente e partecipe, intona l’intro di “Balliamo sul mondo”.

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Il racconto in musica di Ligabue prende una piega decisamente autobiografica, specialmente sulle note del brano “Per sempre” quando l’artista decide di aprire il suo album di famiglia e di farlo scorrere in bianco e nero sul grande schermo: ci sono le immagini dei genitori, tenere ed emozionanti istantanee di Luciano e del fratello Marco da bambini, frammenti di vita casalinga e foto di vacanze al mare, impossibile trattenere una lacrima di commozione.

“Bambolina e barracuda”, “L’odore del sesso”, “Urlando contro il cielo” lanciano il pubblico in un’esplosione di cori: compiacimento ed emozione colorano il viso di Luciano che, al centro della passerella, vive il suo sogno lungo tutto una vita. Effetti scenografici accompagnano “La neve se ne frega” evidenziando il bisogno vitale di interessarsi alla vita, ai sentimenti, ai coinvolgimenti personali per davvero e non soltanto in superficie.

Molto particolare e suggestivo il medley delle 3 canzoni cantate dal pubblico: “Un colpo all’anima”, “Tutti vogliono viaggiare in prima”, “Marlon Brando è sempre lui”, vivono della luce e dell’intensità di 30000 voci che cantano all’unisono. Le tonnellate di acciaio e di megapixel non intaccano l’emozione del pubblico che con “Tu sei lei” e “Piccola stella senza cielo” vive l’eterno miracolo dell’amore. “Il sale della terra” rappresenta, invece, il brano più polemico della scaletta. Accompagnato da una serie di aforismi importanti e pensanti come macigni, questo singolo ci invita a reagire e a fare il punto del nostro status quo.

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Tra i must della serata “Il meglio deve ancora venire” e “Tra palco e realtà”, due pietre miliari della carriera di Ligabue, il cui smalto è più brillante che mai. Le canzoni e le emozioni scorrono veloci e, dopo più di ore di musica, si arriva ai bis: “Quella che non sei” e soprattutto “Certe notti” rinnovano l’incantesimo di reciproca necessità tra il pubblico e l’artista che, chiude il concerto salernitano con il brano intitolato “Con la scusa del rock’n'roll”. Lo schermo diventa un enorme patchwork dei filmati estratti da altri importanti eventi della carriera di Ligabue. Nuvole di fumo bianco inondano il parterre, gli occhi, il cuore e le mani di migliaia di persone che, giorno dopo giorno, ispirano canzoni e artisti che, come Luciano Ligabue, sono in grado di raccontare il miracolo della vita.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

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Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

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Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

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Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

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Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi - Salerno Ph Anna Vilardi

Luciano Ligabue @ Stadio Arechi – Salerno Ph Anna Vilardi

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Intervista a Pierfrancesco Ambrogio: “Vi presento il Trio Mortacci”

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Gioberti

Il Trio Mortacci è una originale realtà musicale, artistica e teatrale composta da Pierfrancesco Ambrogio (voce, attore e clarinettista), Salvatore Zambataro (fisarmonica, clarinetto), Marco Turriziani (contrabbasso chitarra). I tre artisti sono tutti romani e, ad una preparazione classica e accademica, associano una curiosità musicale onnivora che li porta ad osare e a sperimentare senza limiti o etichette. Le loro performances sono studiate per sorprendere ed ammaliare il pubblico attraverso un repertorio che va dal periodo pre e post bellico alle composizioni originali di Marco Turriziani. A parlarci del trio e dei progetti dell’Associazione Teatro Oltre di cui è Presidente, è Pierfrancesco Ambrogio.

Il nome del vostro gruppo si rifà ad una espressione dialettale romana dalla valenza semantica piuttosto ampia… come mai questa scelta e in che modo questo nome si lega alla vostra entità artistica?

Come dici tu è un’espressione che significa molte cose. A Roma si usa spessissimo nell’intercalare del linguaggio parlato. Nel momento in cui dovevamo scegliere  il nome del trio, dopo qualche tentativo, esso è venuto fuori  in maniera del tutto spontanea. Come spontaneamente a Roma si dice “Mortacci”! quando ci si trova di fronte a qualcosa di stupefacente, che non ci si aspettava di vedere o sentire o assaggiare… Insomma quando si è “colpiti” da qualcosa. Proprio questa è, infatti, l’intenzione che intendiamo dare a questa espressione romana, che nella sua essenza, rappresenta un terribile turpiloquio che scomoda i cari estinti ad una rievocazione piuttosto traumatica…Noi, modestamente, vorremmo stupire con il nostro spettacolo e sentirci dire: Mortacci! È indubbio che essendo noi di Roma ci è sembrato subito adatto per  definirci.

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Gioberti

I componenti del gruppo sono nati e cresciuti a Roma… ci raccontate il vostro background artistico e culturale?

Sì, siamo tutti nati a Roma e proveniamo da una preparazione classica e accademica: conservatorio, orchestra. In seguito la curiosità ci ha portato ad affrontare altri ambiti musicali e altri mezzi espressivi. Io, Pierfrancesco, dopo gli studi di clarinetto,  ho cominciato a cantare per gioco con  un mio amico cantante di Vienna e abbiamo messo su uno spettacolo “Fratelli d’Italia” che ancora rappresentiamo con molto successo. Però è stato soprattutto il teatro a rapirmi ed è per questo che ne ho approfondito diversi aspetti da quello attoriale, alla regia, alla scrittura di testi. È nata una compagnia e associazione culturale Teatro Oltre intorno alla quale nascono i nostri spettacoli. Marco, diplomato in contrabbasso, parallelamente agli studi classici, ha sempre avuto un interesse  per la musica leggera ed il teatro fino ad arrivare a produrre due dischi con suoi brani originali. Quindi la composizione è diventata una delle sue attività principali. All’interno del trio Marco suona anche la chitarra, l’ukulele, il glokenspiel. Salvatore nasce come clarinettista e da piccolo si è appassionato alla fisarmonica con la quale ha suonato in giro per il mondo con diverse formazioni popolari. Ha suonato anche con l’orchestra di Santa Cecilia e per molti spettacoli teatrali.

 Quali sono i vostri punti di riferimento?

Il Trio Mortacci guarda sia al passato, con  riferimento agli spettacoli di Varietà italiani del periodo pre e post bellico, che al futuro con composizioni originali di Marco Turriziani. Sicuramente abbiamo costruito uno spettacolo e non un semplice concerto. L’elemento teatrale infatti è molto presente con l’inserimento di poesie, lazzi, giochi tra di noi. Come quando ad un certo punto ci scambiamo i ruoli e io che prima canto poi mi metto a suonare il clarinetto. Oppure ci scambiamo tutti gli strumenti. Oppure cantiamo tutti e tre a cappella.

In cosa consiste il vostro repertorio?

Stimo costruendo un repertorio di brani che da una parte strizzano l’occhio agli spettacoli di Varietà con canzoni di Danzi o brani napoletani poco frequentati. Canzoni macchietta. Canzoni romane come “Pe’ lungotevere” e dall’altra eseguiamo i brani originali di Marco cercando un equilibrio che raccordi i diversi stimoli.

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Gioberti

Ci parlate del vostro nuovo spettacolo? Come s’intitola? Cosa include? Cosa intende trasmettere al pubblico?

Abbiamo fatto una serata di presentazione a Roma a L’Archivio 14 e l’abbiamo chiamata “Mortacci che serata!”. Questo la dice lunga sui nostri propositi. Brani vocali, strumentali, gags, macchiette, travestimenti, momenti di lirica intensità. Tutto in stile rigorosamente “mortaccino”! Quello che ci piace vedere nel pubblico è il sorriso alla fine dello spettacolo, quando con gli occhi luminosi ti dicono “che bello!!!”

Il gruppo nasce da un’altra esperienza in cui erano presenti ben 10 musicisti, protagonisti dello spettacolo “Fratelli d’Italia”…cosa vi ha spinto a decimare la compagine iniziale?

“Fratelli d’Italia” è uno spettacolo esaltante per la quantità di artisti che vi partecipano e per il programma musicale. Purtroppo, e lo dico con una grande amarezza nel cuore, il numero elevato dei componenti non ci permette di trovare adeguata collocazione nei teatri. Con le nostre forze siamo riusciti a rappresentarlo già molte volte compreso un capodanno a Vienna nel teatro di Stefan, il tenore di cui sopra, con notevoli sforzi personali di ognuno. Ma quello che potevamo fare da soli lo abbiamo fatto. Ora servirebbe una produzione che sappia dare il giusto valore a l’operazione e che ne sappia vedere gli adeguati profitti. Quindi non una decimazione, ma semmai, un momentaneo frazionamento in gruppi più piccoli per cercare di inserirsi meglio.

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Gioberti

Attualmente vi trovate a Berlino per presentare il vostro nuovo spettacolo all’estero, come cambia l’accoglienza e l’attenzione nei vostri riguardi, sia per quanto riguarda i gestori dei locali che per quanto riguarda il pubblico?

In generale c’è una gentilezza e una disponibilità che a Roma sono orami due animali rari in via d’estinzione. Nonostante per i locali sia bassa stagione, tutti ci offrono quanto meno la possibilità di partecipare ad un open stage. Un giorno alla settimana  dedicano il microfono aperto a tutti quelli che si vogliono esibire. Se sei convincente hai la serata assicurata. Poi la cosa più sbalorditiva è che riesci a parlare con tutti e hai subito delle risposte tipo: Si! No mi dispiace! Siamo chiusi! Mandateci il programma e lo inseriremo da settembre a dicembre. Venite venerdì prossimo per un open stage! Chiarezza e semplicità accompagnati da un sorriso. Questa la grande differenza. Il 25 avremo la nostra prima serata al Rosengarten. Vi sapremo dire dell’accoglienza del pubblico.

Tutti i 3 componenti del trio cantano e suonano a sorpresa…come sfruttate a vostro vantaggio questa ampia versatilità individuale?

Cercando di cogliere di sorpresa lo spettatore. Quando sta per capire che io canto e gli altri suonano cambiamo le carte in tavola. Io prendo il clarinetto e insieme a Marco accompagniamo Salvatore che tira fuori un vocione da tenore per “Io te voglio bene assai”! Poi Marco, zitto zitto, imbraccia la chitarra e trascina tutti nella romanità più dolce e romantica con “Serenata sincera”! Stupire è la nostra parola d’ordine. Stupire non solo per il gioco dei ruoli, ma soprattutto stupire con la qualità delle nostre proposte.

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Gioberti

Pierfrancesco, sei anche presidente dell’Associazione Culturale Teatro Oltre. Nell’arco di 15 anni hai prodotto tanti spettacoli con musica dal vivo… ci racconti le tappe salienti di questo percorso e ci illustri gli altri progetti di cui attualmente ti occupi?

L’Associazione nasce sulla scia di un’entusiasmante esperienza che ha coinvolto musicisti e attori in uno spettacolo dal titolo “Solo sassi e polvere”. Sulle musiche e le canzoni di Kurt Weill e Bertold Brecht avevamo costruito una drammaturgia ricca di 6 personaggi emblematici e apparentemente bislacchi che affollavano un caffè-bordello dove suonava un’orchestra di 12 elementi. Ognuno raccontava un po’ della sua esistenza e interagiva con gli altri creando delle dinamiche nevrotico ossessive. Aleggiava su tutti la voce di Stefan che rappresentava l’anima buona di tutti e che tutti avevano obliato. Un banditore di una lotteria vendeva biglietti per la felicità. Alla fine nessuno vinceva niente e in puro stile brechtiano si finiva a girare in tondo in una giostra senza fine. Fondata l’Associazione con i componenti di quell’esperienza abbiamo continuato a montare spettacoli con la stessa cifra stilistica: drammaturgie con musiche eseguite dal vivo che si integrano nello spettacolo diventando parte stessa dei personaggi. Sono nati così “Orfeo” di Cocteau, “Fratelli d’Italia”, “Il sogno dei gigli bianchi”, “Didone Bernardone e altre sciagure”, fino alle fiabe in musica per i più piccoli.

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Gioberti

Tra tutti spicca la rassegna “Pomeriggi con le fiabe musicali”, dedicata ai più piccini…in cosa consiste questo appuntamento? Avete intenzione di riproporlo a breve?

Anche qui la formula è stata quella della musica integrata alla narrazione. Il repertorio è quello della tradizione fiabistica italiana accompagnata da diverse formazioni strumentali. L’Intento didattico è stato, per questa prima edizione, quello di offrire ai piccoli spettatori l’opportunità di avvicinarsi alle voci dei vari strumenti musicali che compongono il suono di un’orchestra classica. Le fiabe sono state dunque accompagnate da un piccolo ensemble strumentale, massimo tre musicisti, che reggevano la narrazione di due attori. Abbiamo così presentato gli archi, i legni, gli ottoni, le percussioni e gruppi misti. La prossima edizione la giocheremo con i generi musicali: ogni fiaba sarà composta con un genere musicale diverso: barocco, jazz, moderno…

 Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Gioberti

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Gioberti

Trio Mortacci @ L'Archivio 14 Ph Roberta Giobertii

Trio Mortacci @ L’Archivio 14 Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

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