“Sayonara”: i Club Dogo fanno sul serio con “Non siamo più quelli di Mi Fist”

Club Dogo Feat. Lele Spedicato (frame tratto dal videoclip di "Sayonara"

Club Dogo Feat. Lele Spedicato (frame tratto dal videoclip di “Sayonara”

I Club Dogo presentano “Sayonara”, il terzo singolo estratto da “Non siamo più quelli di Mi Fist”, il nuovo album di inediti che vedrà la luce il prossimo 9 settembre. Dopo “Weekend” e “Fragili” feat. Arisa, il trio non molla la presa e scaglia un brano decisamente più diretto ed aggressivo, che si avvale di un’altra prestigiosa collaborazione. Sono infatti le chitarre di Lele Spedicato dei Negramaro a marchiare il flow del singolo che, accompagnato dal videoclip in pieno Japan –style, girato da Niccolò Celaia Antonio Usbergo, presenta i Club Dogo e lo stesso Lele nella veste di cattivi e spietati criminali. “Sayonara” è la prima delle 14 tracce della scaletta che compone il nuovo lavoro in studio del gruppo. I Club Dogo intendono presentarsi sotto una nuova veste musicale, fortemente influenzata dal contributo di Don Joe e caratterizzata dalla co-presenza di generi musicali diversi. I due singoli che hanno anticipato l’uscita dell’album, “Weekend” e “Fragili” hanno raggiunto entrambi, ed in breve tempo, la vetta della classifica digitale dei singoli Fimi-Gfk e, dati i presupposti, c’è da pensare che, nonostante un vistoso cambiamento di rotta, i Club Dogo godono ancora di un forte riscontro da parte del pubblico.

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Nello specifico di “Sayonara” è interessante sottolineare una scrittura assolutamente cruda, critica, cinica, maschia. Le rime, in qualche caso troppo forzate, riescono, tuttavia, a rendere in maniera incisiva ed efficace la voglia di sparare a zero un po’ su tutto e tutti. Il filone arrivista ed egoistico del super rapper mangiasoldi lascia, dunque, spazio ad un più sottile riferimento alla struttura socio-culturale contemporanea: “Sarò fuori di qua prima che fuori dall’euro, so che te non capisci questa roba ma si sa frate la gente è scema non credeva a Socrate tutta sta gente che è babba del resto in passato a Gesù han preferito Barabba, bravi bravi, dormi, mangi, preghi lavori e caghi, nuovi schiavi”, cantano e scrivono i Club Dogo, senza filtri alcuni. Spazio anche all’autocelebrazione con una strofa che non lascia spazio ad interpretazioni di sorta: “Ho il flow che raddrizza le svastiche, ti rompe, ti spezza, ti apre, astice, check, super sex sulla panca flow crystal meth, Breaking Bad, Salamanca Guè Samarcanda e la cosa più bella è non piacerti adios, au revoir, arrivederci, sayonara. Vita amara i miei fratelli con più polvere che nel Sahara la vita è cara voglio portarmi i soldi nella bara e mandare questi figli di puttana in para e fargli Sayonara” e poi, ancora “Sono troppo boss, troppo grosso, prendo tutto il lusso che posso, scopo con tutte le collane addosso, non perdo un euro di tempo per un infame ci penserà il karma a fargli fare la fame”.

club dogo flyer

Gagliardi e spacconi i Club Dogo si muovono con disinvoltura tra sonorità ibride e metropolitane riuscendo a beneficiare a pieno delle cariche metalliche della chitarra di Lele Spedicato, perfettamente calato nella parte del cattivo. A giudicare dal timbro marcato di “Sayonara” c’è da pensare che nel nuovo album ci sarà molta carne a cuocere  e per i più fedeli al sound dei Club Dogo l’appuntamento da non perdere è l’evento ad ingresso gratuito previsto per il 19 settembre al Fabrique di Milano (via Fantoli, 9 dalle 21:30). Lo speciale evento live, organizzato da Beck’s, li vedrà anticipare sul palco alcuni brani tratti dal nuovo album, insieme ad altre canzoni del loro repertorio.

Raffaella Sbrescia

Il tour ufficiale comincerà il 5 dicembre a Napoli. Queste le altre date confermate:

06/12 ROMA Orion

12/12 TREPUZZI (LE) Livello 11/8

13/12 MODUGNO (BA) Demodì

27/12 SAN BIAGIO DI CALLALTA (TV) Supersonic Music Arena

09/01 FIRENZE Obihall

10/01 NONANTOLA (MO) Vox Club

16/01 VENARIA REALE (TO) Teatro Concordia

28/01 MILANO Alcatraz

Per acquistare i biglietti su Ticketone clicca sul banner in alto a destra.

Acquista “Non siamo più quelli di Mi Fist” su iTunes

Video: “Sayonara”

Intervista al compositore Emiliano Palmieri: “Festeggio Charlot e sogno di lavorare ad un film della Disney”

palmieri

Emiliano Palmieri è un autore e compositore romano. Dedito allo studio del pianoforte fin dalla giovanissima età, Emiliano ha sviluppato una naturale versatilità compositiva sia in ambito classico che contemporaneo. Il suo debutto artistico risale al 2005 e, da allora, è riuscito ad affermarsi, con successo, sia in ambito musicale che teatrale e televisivo. Autore delle musiche dello spettacolo intitolato “Zakharova Super Game”, in scena al prestigioso Teatro Bolšoj di Mosca nel 2009, Emiliano Palmieri si è distinto anche per il suo spiccato senso solidale. Tra i vari progetti benefici a cui l’artista ha preso parte, ricordiamo il passo a tre per il gala di beneficenza organizzato da Emergency “A step for Africa” e l’inno dell’associazione “Angel Onlus”. Il prossimo 13 settembre al Piccolo Teatro Grassi di Milano andrà in scena “Buon compleanno Charlot”, nell’ambito del circuito MITO Settembre Musica. Lo spettacolo è stato interamente musicato da Emiliano Palmieri e, in questa lunga intervista, il compositore ci ha parlato anche di questa gratificante esperienza lavorativa.

Sei autore, compositore e musicista… come ti sei avvicinato alla musica e cosa scopri in lei giorno dopo giorno?

Il mio approccio alla musica è stato del tutto casuale. Come molti, ho iniziato a studiare musica alle scuole elementari con la famosa diamonica, una tastierina collegata ad un tubicino di plastica in è necessario soffiare per produrre il suono in corrispondenza della nota che si pigia. Mi ricordo che uno degli esercizi che mi diede il mio insegnate fu quello di provare a scrivere un breve motivetto, naturalmente feci un disastro ma quello fu il mio primo momento da “compositore”. Il percorso successivo fu quello di prendere lezioni di piano e armonia e in questo fui molto fortunato perché trovai un insegnante molto capace, che mi fece appassionare sia alle opere classiche sia alle composizioni moderne, lasciandomi libero di scegliere a seconda del mio umore. Per questa ragione, durante i primi anni di studio, lezione dopo lezione, passavo con disinvoltura dalla classica al pop.

Ci spieghi quali sono le differenze tra il comporre per la discografia, per il teatro e per la tv?

Comporre non è difficile, sono convinto che tutti noi abbiamo una sensibilità innata e la utilizziamo a seconda delle cose che facciamo, dallo scrivere musica al cucinare… si tratta si capire e trovare il giusto equilibrio tra le parti. Scrivere per il teatro, per la tv o per la discografia è semplice se riesci a capire cosa vuoi dire, il resto è tecnica e tanto lavoro. Una cosa che ho imparato con il tempo è che bisogna sempre mettersi in discussione per fare un buon lavoro, la cosa più importante è sempre quella che devi ancora scrivere.

La versatilità artistica rappresenta uno dei tuoi maggiori punti di forza ma, se dovessi scegliere, quale sarebbe l’ambito più vicino alle tue naturali attitudini?

Non credo di avere un genere nel quale io mi sento più a mio agio. Avendo la possibilità di spaziare tra tanti contesti musicali, riesco a non essere saturo di uno solo; quando finisco di scrivere un nuovo spettacolo per il teatro, mi sento completamente svuotato e sono cosciente del fatto che in quel momento non sarei in grado di scrivere un tema classico ed orchestrarlo, quindi passo alle canzoni e mi dedico a qualche progetto più pratico per ricaricare le pile in vista del lavoro successivo.

Sei il primo compositore italiano ad aver composto, dopo 100 anni, una Premiere messa in scena nel tempio della danza internazionale in Russia…come hai vissuto questo importante traguardo professionale?

“Zakharova Supergame” è stato il mio primo lavoro internazionale, andò in scena al Teatro Bolshoi nel 2009, inutile dire che è stato del tutto inaspettato. Avevo appena partecipato alla Biennale di Venezia di Danza con lo spettacolo intitolato “Il mare in catene” ed il coreografo con il quale lavoro da molti anni, Francesco Ventriglia, mi chiese di scrivere per un Galà internazionale di danza in favore dell’Africa. Il tema musicale aveva un forte impatto emotivo e colpì l’attenzione di molti, la sorte volle che all’evento ci fosse anche la prima ballerina Russa Svetlana Zakharova, considerata una delle più grandi ballerine di sempre. Fu proprio lei a rimanere colpita dal mio stile e qualche mese dopo mi fu chiesto di scrivere i temi dello spettacolo. Non so come ma, nei tre giorni successivi, scrissi i cinque temi che fanno parte dello spettacolo e li consegnai al coreografo. Naturalmente erano una sorta di “bozza” ma si intuiva che erano perfetti per il tipo di spettacolo che avremmo messo in scena pochi mesi dopo. La sera della prima eravamo tutti emozionatissimi, all’evento c’era anche il presidente Putin e le più alte cariche dello stato Russo, è stata un’ esperienza incredibile. Una cosa che mi ha colpito molto è stato l’atteggiamento e la fiducia degli addetti ai lavori nei miei confronti… non mi piacciono le polemiche ma notai una grande differenza culturale e di pensiero con il movimento artistico italiano e sono passato da “troppo giovane per fare cose importanti nei teatri d’opera italiani” a “così giovane sei arrivato a comporre per uno dei teatri più importanti del mondo”.

Nel corso degli anni hai lavorato con tanti giovani, spesso provenienti dal mondo dello spettacolo e dai talent televisivi… tra tutti ricordiamo Manuel Foresta e Claudia Casciaro. Qual è il tuo pensiero a riguardo e come ti sei interfacciato con loro?

Lavorare con i giovani è fantastico hanno una voglia di arrivare e una determinazione pazzesca. Nello specifico negli ultimi anni ho collaborato con diversi talent, che ormai da un po’ dettano le regole del mercato, e devo dire che il livello è alto. Purtroppo oggi non basta avere solo una bella voce, quello che conta è il brano giusto che valorizzi le qualità di chi lo indossa. Personalmente mi piacciono gli artisti che in studio, durante la registrazione di un inedito, rappresentano un valore aggiunto, quelli che sanno capirti al volo e si lasciano dirigere ma che, allo stesso tempo, hanno un istinto musicale che li porta a fare delle cose a cui io non avrei pensato.

Tra i tuoi più stretti collaboratori c’è l’autrice Anna Muscionico, di cui hai spesso musicato i testi… Com’è nato questo feeling artistico tra voi?

Anna Muscionico per me è talento allo stato puro, nei suoi testi riesce a farti vedere le immagini di quello che racconta e lo fa con una semplicità a dir poco disarmante. Conobbi Anna nel 2004, in quel periodo stavo lavorando a quello che fu per me un battesimo musicale, ovvero il singolo “M’ama o M’amerà”, un tormentone radiofonico e televisivo mentre contestualmente stavo ultimando l’album d’esordio di Mariangela. A quel tempo Anna non era interessata al discorso musicale ma sapevo che scriveva molto bene perché avevo letto dei suoi spunti, così le chiesi di provare a collaborare con me. Purtroppo, a causa dei numerosi impegni la cosa non andò in porto ma, quando mi chiesero di provare a scrivere la sigla della fiction “Un medico in famiglia”, per associazione di idee, la prima persona che mi venne in mente fu proprio Anna… il resto è storia.

Hai preso parte anche a diverse iniziative a sfondo benefico…che significato hanno avuto per te?

Mi piace l’dea di restituire con il mio lavoro qualcosa indietro e, per questo, quando mi viene chiesto, partecipo e scrivo sempre volentieri per iniziative benefiche! Nei vari anni ho collaborato con “Save the Children” per l’africa , con la “Onlus A.n.g.e.l” per sensibilizzare la comunità internazionale sulle vittime dei bambini in guerra, con la “Cifa” per le adozioni dei bambini Cambogiani.

Il prossimo 13 settembre sarà in scena “Buon Compleanno Charlot” al Piccolo Teatro Grassi di Milano…Uno spettacolo creato per piccoli musicisti e ballerini, che potranno partecipare alla costruzione di una fiaba musicale e trascorrere una giornata di gioia con MITO, tra bombette, baffetti e bastoni in omaggio a Charlot. Ci parli di questo progetto più nel dettaglio? Chi ci ha lavorato, con quali prospettive e con quali obiettivi?Per quanto riguarda te, come hai lavorato alle musiche dello spettacolo?

Questo, per me, è un momento professionale importante “Buon compleanno Charlot” è un lavoro a cui tengo moltissimo. Volevo scrivere su Chaplin da molto tempo e, quando mi è stato proposto, ho accettato immediatamente; avrò anche la fortuna di potermi avvalere di un orchestra formata da 40 giovani musicisti e naturalmente non poteva mancare la danza con la presenza di 40 ballerini sul palco. Lo spettacolo rappresenta un omaggio al personaggio di Charlot, di cui si festeggia il centenario, ed è composto da un atto unico, che ripercorrerà in quattro momenti, la vita di Charlie Chaplin, uno dei più grandi geni che il mondo dell’arte abbia mai conosciuto.

Sei impegnato anche in altri progetti? Se sì, puoi anticiparci già qualcosa?

Cosa bolle in pentola? Posso solo dire che a breve usciranno diversi album di artisti già conosciuti, che interpreteranno dei miei inediti. Poi ci saranno il teatro, la tv ed una web serie, che mi vedranno coinvolto come compositore tra gennaio e maggio. Infine sarò impegnato in una insolita e stimolante collaborazione con il mondo dello sport ma non posso ancora svelarvi di cosa si tratta…

Hai mai pensato di pubblicare un tuo lavoro discografico con composizioni inedite?

Mi piace di più l’idea di essere dietro le quinte, adoro assistere alle prove di un nuovo spettacolo seduto in poltrona e vedere l’arte di qualcun altro esprimersi, partendo dal punto in cui io ho finito, per dar vita ad una magia… Un sogno nel cassetto però ce l’ho ed è quello di lavorare ad un film d’’animazione per la Disney, sono sicuro che mi divertirei moltissimo.

Raffaella Sbrescia

Immanuel Casto: l’inarrestabile successo del principe del Porn Groove

Immanuel Casto (immagine tratta dalla pagina Facebook dell'artista)

Immanuel Casto (immagine tratta dalla pagina Facebook dell’artista)

Immanuel Casto, al secolo Manuel Cuni, è il principe del Porn Groove italiano. Originario di Bergamo, il Casto Divo vanta una discografia incentrata su testi dall’esplicito contenuto sessuale. Quello che è interessante sottolineare è l’assoluta eleganza della forma espressiva scelta dall’artista che, tra l’altro, risulta essere molto legato all’uso dell’elettronica, dei synth e dei campionamenti, con sonorità anni ’80. “Voyeur”, Vento di erezioni”, “Deflorato”, “Feel the Pron Groove”, “Adult Music”, “Freak & Chic” sono i titoli che popolano la sua discografia e che non lasciano dubbi all’immaginazione. Immanuel Casto supera i confini del trash per immergersi con assoluta genialità creativa in un territorio semantico fitto di riferimenti espliciti, certo, ma anche caratterizzato da un interessante doppio fondo di rilevante interesse socio-culturale.

Immanuel Casto (immagine tratta dalla pagina Facebook dell'artista)

Immanuel Casto (immagine tratta dalla pagina Facebook dell’artista)

A metà strada tra il sacrilego ed il profano, Immanuel Casto abbraccia il ruolo di profeta in patria, impersonificando il ruolo di ammazza-tabù.  Le massicce dosi di sa­ti­ra presenti nelle raffinate li­ri­che da lui proposte diventano facilmente espressione di una so­cie­tà non sol­tan­to de­pra­vata e priva di spes­so­re mo­ra­le ma anche falsamente bi­got­ta e vacua. Inutile cercare di arginare il successo di Immanuel Casto, in molti hanno cercato di catalogare fret­to­lo­sa­men­te le sue canzoni come stu­pi­dag­gi­ni di carattere demenziale, i progetti musicali di Casto rappresentano, invece, qualcosa di assolutamente originale. Me­lo­die tanto sem­pli­ci, quan­to ef­fi­ca­ci e di rado ba­na­li, si accompagnano ai testi:  “Che Bella La Cap­pel­la”, “Anal Beat” o “50 Bocca/ 100 Amore“ “Escort 25”, “Crash”,  “Bro­ken Girl”, sono solo alcuni dei brani presenti nel vasto repertorio di Casto, utili per capire il passaggio dalla verve ses­sual­men­te espli­ci­ta e dis­sa­cran­te degli esor­di alla poe­ti­ca più al­lu­si­va ed am­mic­can­te degli ultimi tempi.

Immanuel Casto (immagine tratta dalla pagina Facebook dell'artista)

Immanuel Casto (immagine tratta dalla pagina Facebook dell’artista)

Inventore di “Squil­lo”, il vendutissimo gioco di carte da ta­vo­lo, edito da Raven, in­cen­tra­to sullo sfrut­ta­men­to della pro­sti­tu­zio­ne, Immanuel Casto ha effettuato anche un’ espansione intitolata “Bordello d’Oriente”, in cui le Squillo di nazionalità cinese, indiana, vietnamita, mongola,giapponese e thailandese sono manovrate da ogni pappone/giocatore all’interno di un raffinato panorama geopolitico delle terre orientali. Non solo prostitute professioniste e prostitute minorenni, l’artista ha avuto modo di pensare a “Marchettari Sprovveduti”, un’ulteriore espansione del gioco di carte che introdurrà anche il tema della prostituzione maschile e nuove meccaniche per il gioco, che sarà presentato il prossimo autunno al Lucca Comics&Games.

Immanuel Casto (immagine tratta dalla pagina Facebook dell'artista)

Immanuel Casto (immagine tratta dalla pagina Facebook dell’artista)

Acuto uti­liz­za­to­re del web, quale mezzo per espan­de­re po­po­la­ri­tà e co­no­scen­ze con­di­vi­se, Immanuel è emblema della nuova cultura musicale web indipendent, senza trascurare il fatto che i suoi live show sono spesso sold out. Originale, dissacrante, irriverente, sorprendente, Immanuel Casto sarà presto in tour. Ad ottobre 2014 partirà, infatti, il “Sognando Cracovia Tour”, la tournée live, prodotta e organizzata da Freak&Chic e Barley Arts, farà tappa in tutta la penisola e vedrà la cantautrice Romina Falconi, protagonista del palco insieme ad Immanuel Casto. I due artisti saranno accompagnati da una band e dal corpo di ballo delle The Beat Girls e presenteranno sia i propri brani che nuove canzoni a sorpresa per uno show frizzante e coreografico. Queste le prime date confermate: il 4 ottobre al club Off di Modena, l’11 ottobre all’Exenzia Rock Club diPrato, il 29 ottobre all’Alcatraz di Milano, il 30 ottobre al Teatro del Giglio a Lucca, l’8 novembre all’Estragon diBologna, il 14 novembre al club Tipografia di Pescara, il 28 novembre al BlackOut di Roma.

Raffaella Sbrescia

Video: “Sognando Cracovia”

Noa e Mira Awad live: messaggi di pace al Negro Festival di Pertosa

Noa @Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @Negro Festival Ph Anna Vilardi

Dal cuore delle Grotte di Pertosa-Auletta, nel salernitano, si è levato un messaggio di pace per il Medioriente. Sul palco della seconda giornata del Negro Festival, incentrato sulla valorizzazione delle “terre di mezzo”, intese come luoghi d’incontro tra culture diverse, dove parole come confine, bandiera, patria e appartenenza vengono scardinate da intrecci artistici e musicali, due grandi protagoniste dello scenario musicale internazionale: Noa, celebre cantante israeliana e Mira Awad, nata nel Rameh villaggio della Galilea. Le due artiste sono stata anche omaggiate con un gioiello, creato come  simbolo e auspicio di fratellanza, per dare  ”un segnale tangibile della validità e dell’importanza della donna araba nella società”, in un luogo simbolico, le Grotte, fatto di millenni di storia e silenzio, che ora parlano al mondo per chiedere il silenzio della Pace, al posto del fragore delle bombe.

Noa & Mira Awad @Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa & Mira Awad @Negro Festival Ph Anna Vilardi

Tornata di recente sulla scena discografica (dopo quattro anni di lavorazione al fianco di Gil Dor, da sempre suo chitarrista e direttore musicale) Noa ha, da poco, dato alla luce un nuovo album intitolato “Love Medicine”, al quale ha preso parte anche Pat Metheny, il celebre chitarrista che, per l’occasione, ha scritto per lei il brano “Eternity in beauty”. Fra i  brani che l’artista ha proposto al pubblico di Pertosa ci sono “Little star”,  in cui l’artista israeliana affronta per la prima volta l’argomento della Shoah, l’intensa ballata intitolata “Shalom”, la felice “Happy song”, scritta da da Bobby McFerrin. A seguire “Pokeach” il brano che ha visto Noa  impegnata alle percussioni.

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

 Concentrata e travolgente l’artista ha snocciolato, ad una ad una, le perle contenute in  “Love medicine”, definito una medicina per il cuore e per l’anima. Il momento clou del concerto è racchiuso nel duetto tra Noa e Mira che, insieme, hanno cantato“Will you dance”, seguita da una canzone della Awad, “A word” e dalla toccante “There must be another way”.  Nei bis l’immancabile omaggio di Noa alla musica italiana con alcuni brani della tradizione napoletana come “Era de maggio” e “Santa Lucia luntana” e “Alla Fierra” fino all’irrinunciabile “Beautiful that way”, che è valsa all’artista una meritatissima standing ovation.

Fotogallery a cura di: Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

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Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa & Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa & Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa & Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa & Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa & Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

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Noa & Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa & Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

 

 

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Noa & Mira Awad @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

 

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Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

 

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Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

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Noa @ Negro Festival Ph Anna Vilardi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Muntagninjazz 2014: musica, arte e natura in Abruzzo

Camillocromo Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Camillocromo Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Grande successo per l’ottava edizione del Muntagninjazz Festival, la manifestazione culturale presieduta dall’omonima Associazione che, anche quest’anno ha offerto al pubblico un cartellone qualitativamente valido ed eterogeneo. Partner ufficiali della manifestazione le Pro Loco territoriali, Bper, Camera di Commercio e Fondazione Carispaq, insieme ad altri numerosi sostenitori della rassegna, così descritta dal presidente dell’Associazione Muntagninjazz Colasante: «La musica diventa veicolo di incontro, collaborazione e coesione per cittadine e paesi del comprensorio e soprattutto di promozione del nostro territorio, valorizzandone le risorse ambientali, per attrarre turismo. Il festival è nato ad Introdacqua, ma già dalla sua seconda edizione ha coinvolto altri paesi del centro Abruzzo ed è stata una scelta giusta, perché attraverso la musica sono tanti i messaggi che possiamo trasmettere, con un’offerta di concerti sempre più ampia e varia». In effetti sono tanti i  comuni che sono stati interessati dai concerti del Muntagninjazz: Anversa degli Abruzzi, Barrea, Bugnara, Campo di Giove, Introdacqua, Pratola Peligna, Prezza, Roccaraso e Villalago, tutte micro-aree con caratteristiche geografiche e culturali differenti.Un microcosmo naturale in cui calarsi lasciandosi conquistare dal fascino della natura e dalla bontà dei prodotti tipici locali senza trascurare un occhio di particolare riguardo alle più interessanti realtà del panorama jazzistico nazionale ed internazionale.

Fabrizio Bosso @Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Fabrizio Bosso @Muntagnjazz Ph Roberta Gioberti

Sono stati davvero tanti e prestigiosi gli artisti che si sono esibiti nell’ambito del Festival conclusosi lo scorso 20 agosto, dopo ben 19 appuntamenti con musica dal vivo. Stiamo parlando delle Blue Dolls ed il Gnu quartet, al centro di un inedito incontro tra lo swing ed il più trasgressivo e divertente quartetto d’archi e flauto, del tango jazz, amatissimo genere introdotto dal celeberrimo musicista argentino Astor Piazzolla, protagonista della serata con il Tangojazz quintet. Grande successo anche per l’unica data abruzzese del “Welcome to my Hell Tour” di Raphael Gualazzi, durante la quale il giovane e talentuoso cantautore di Urbino ha divertito il pubblico con un concerto dinamico, alternando atmosfere suggestive a momenti di energia intensa e irresistibile, accompagnato da nove musicisti e tre coriste.

Natalio Luis Mangalavite @Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Natalio Luis Mangalavite @Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

E poi, ancora  Daniele Sepe e Art ensemble of Soccavo, Servillo, Girotto e Mangalavite, Rosario Bonaccorso Travel notes quartet e Fabrizio Bosso, con orchestra diretta dal maestro Stefano Fonzi, la Camillocromo beat band e le contaminazioni dei Takadum box. L’ensemble nato nel 2007 è giunto al successo con l’album “Takadrom, suoni al confine” uscito nella primavera del 2013. A completare il vasto e ricchissimo programma, infine, una serie di escursioni organizzate nei più reconditi anfratti del territorio abruzzese.

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Flamenco Tango Neapolis @Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Flamenco Tango Neapolis @Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Flamenco Tango Neapolis @Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Flamenco Tango Neapolis @Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Flamenco Tango Neapolis @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Flamenco Tango Neapolis @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Camillocromo Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Camillocromo Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi - Takadum Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Lavinia Mancusi – Takadum Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Gabriele Gagliarini - Takadum Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Gabriele Gagliarini – Takadum Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Takadum Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Takadum Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Takadum Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Takadum Orchestra @ Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Natalio Luis Mangalavite @Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

Natalio Luis Mangalavite e  Peppe Servillo @Muntagninjazz Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fiorella Mannoia in concerto a Procida: note ed emozioni d’amare

Fiorella Mannoia @Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Ospite attesissima della Sagra del Mare di Procida, la splendida ed amatissima Fiorella Mannoia ha incantato il pubblico dell’isola situata nel Golfo di Napoli con un concerto gratuito di circa due ore, tenutosi lo scorso 22 agosto 2014. Gremita di famiglie, ragazzi e persone adulte, piazza Marina Grande ha accolto l’artista con vivacità e calore, lasciandosi trasportare dal repertorio coinvolgente ed emozionante della cantante romana. Sempre attenta alle più delicate tematiche civili e sociali, Fiorella  Mannoia si è lasciata trasportare dal fascino del particolare contesto isolano e, attraverso i più noti brani del suo vasto repertorio, l’artista ha ripercorso i 40 anni di carriera che l’hanno portata nell’olimpo dei più grandi artisti italiani.  La sua inconfondibile chioma, gli occhi cristallini e la sua voce sofisticata hanno conquistato, nel corso degli anni, le più autorevoli penne cantautoriali italiane lasciando alla Mannoia la capacità di cucirsi storie ed emozioni sulla pelle e nell’anima per poterle, a sua volta, condividere con un pubblico trasversale ed affezionatissimo.

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

“Apprezzate la bellezza e la tipicità della vostra isola, difendetela dagli affaristi, conservatene le tipicità e le tradizioni, valorizzate la vostra cultura marinara, coltivate la cultura dell’accoglienza”, questo il monito che l’artista ha voluto lanciare alla volta del pubblico accorso al suo concerto, con l’intento di trasmettere un messaggio di speranza e fiducia in un domani sempre più incerto, anche e soprattutto per realtà piccole e peculiari come quelle isolane.

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Tra i brani più apprezzati: “Sally”, Ho imparato a sognare”, “Il cielo d’Irlanda”, “Caffè nero bollente”, “Come si cambia” e tutti i più famosi cavalli di battaglia fino all’immancabile omaggio al grande ed indimenticabile amico Lucio Dalla che Fiorella ha recentemente omaggiato con uno splendido album tributo, intitolato “A te”. Uno speciale incantesimo di note che, nemmeno i disagi provocati dai disservizi dei mezzi di trasporto marittimo, sono riusciti a spezzare.

 Fotogallery a cura di: Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare - Procida Ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia @ Sagra del Mare – Procida Ph Anna Vilardi

 

Piccola Patria tour: Marco Guazzone & Stag con Maria Roveran in concerto ad Avellino. Il live report dell’evento e l’intervista ai protagonisti

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Si è concluso lo scorso 20 agosto il “Piccola Patria tour”, l’avventura musicale che ha determinato un interessante ed apprezzatissimo sodalizio artistico tra Maria Roveran, attrice e cantante, protagonista del film “Piccola Patria”, girato dal regista Alessandro Rossetto e presentato durante la 70ma edizione del Festival del cinema di Venezia, nelle sale italiane dallo scorso aprile 2014, e gli Stag (Marco Guazzone, voce e tastiere, Stefano Costantini, tromba e synth, Edoardo Cicchinelli, basso, e Josuè Manuri, batteria) una solida ed originale realtà musicale romana, sempre più legata al mondo del cinema. Ospiti del Laceno d’Oro, dapprima Rassegna e poi Festival del Cinema neorealista di caratura internazionale, gli artisti si sono esibiti in concerto nel cortile dell’ex Carcere Borbonico di Avellino subito dopo la proiezione del film con l’obiettivo di veicolare il difficile messaggio contenuto nella pellicola ambientata nel profondo nord-est italiano. Cinema d’autore, cantautorato, denuncia e riflessione socio-culturale sono gli elementi coinvolti in un interessante progetto che ha preso vita attraverso un lungo tour che ha coinvolto i 5 giovani artisti in un’avventura on the road.

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Dapprima l’incontro sotto i riflettori del Festival del Cinema di Venezia, poi la convivenza in camper, i concerti in giro per l’Italia e non solo, la scoperta di se stessi, nonché l’arricchimento e lo scambio reciproco sia dal punto di vista umano che musicale. Questo e molto altro si è visto durante l’ultimo emozionante concerto di questo appassionante viaggio artistico. Senza una scaletta prefissata e con parecchi stravolgimenti negli arrangiamenti dei rispettivi brani, gli Stag e Maria Roveran hanno inaugurato il live campano con “If I Needed You” di  Townes Van Zandt, seguita dalle suggestioni de “Il Principe Davide” e da “Piova Grigia”, scritta dalla giovane attrice e rivista con una splendida intro cantata a cappella, in duo con Marco Guazzone. Molto particolare anche la rivisitazione della title track “Piccola Patria”, le cui sfumature drammatiche sono subito state alleggerite da “Guasto”, uno dei brani più noti degli Stag. Assolutamente coinvolgente l’omaggio strumentale al grande compositore Ennio Morricone, scelto per introdurre “Atlas of Thoughts”, il brano che ha dato il nome al primo album di inediti degli Stag. Ancora un brano in veneto “Assime star” per raccontare il pathos ed il tormento di anime in pena, al centro di conflittualità collettive ed individuali, prontamente sdrammatizzate da “Sabato simpatico”  e da “Ringo Fire”, la cover di Johnny Cash rivisitata e arricchita dall’energetica perfomance di Maria Roveran, scalza e scatenata come non mai sul palco. “Joska la rossa” è il brano di ispirazione popolare e di tradizione alpina che gli Stag e Maria hanno stravolto e fatto proprio. A concludere il live, davvero molto apprezzato dal pubblico entusiasta,  è stata “Les Paul”, brano di punta degli Stag, che si sono concessi anche un richiesto e graditissimo bis sulle note di “Just Can’t Get Enough” dei Depeche Mode concludendo un live di grande qualità.

Raffaella Sbrescia

Abbiamo colto l’occasione della conclusione del Piccola Patria Tour per intervistare Maria Roveran e Marco Guazzone e scoprire le loro reciproche impressioni in riferimento a questo lungo ed intenso percorso artistico.

Maria, come è avvenuto il tuo incontro con gli Stag?

Maria Roveran: “Con Marco e gli Stag mi sono trovata subito in sintonia. La nostra chimica musicale è nata durante la Mostra del cinema di Venezia, durante la quale lui e gli Stag dovevano eseguire le colonne sonore dei film in concorso, io avevo scritto quella di “Piccola Patria”, per cui la sera prima della presentazione del film mi hanno contattato dalla redazione di Radio Hollywood Party per duettare con Marco e gli Stag. Conoscevo i ragazzi soltanto di fama, gli ho mandato i file e loro, tra mille cose, sono riusciti ad ascoltarli molto in fretta…il giorno successivo eravamo lì in diretta radio e, sebbene io fossi veramente tesa, ci trovammo subito in sintonia sulle note di “Assime star”, il brano più rabbioso della tracklist che, nel tempo, è molto cambiata perché la musica da film è un po’ più difficile da proporre al pubblico. Abbiamo combinato la mia rabbia alla melodia degli Stag ed è nata una nostra formula musicale”.

“Piccola Patria” ha messo in luce il tuo talento vocale…ci racconti come hai affrontato le prime fasi di questo percorso e cosa ti ha ispirato per la scrittura dei testi?

Mentre giravo il film sono entrata in connessione con le parti più intime e viscerali della mia anima. Solitamente il nord-est è dipinto tutto come un mondo di rose e fiori ma, in verità, ci sono un po’ di realtà familiari e territoriali difficili. Per 3 anni ho cercato di eliminare completamente il dialetto veneto dal mio parlato perché, come è noto, al centro sperimentale un attore deve resettare cadenze e inflessioni dialettali. Poi alla prima esperienza cinematografica mi dissero di tornare completamente al dialetto e per me è stato piuttosto spiazzante. Ovviamente l’ho fatto ed è stato un bel ritorno alle origini. Le immagini fluivano molto bene con quello che recitavo quindi la sera tornavo in hotel e le parole venivano fuori da sé. Posso sicuramente dire che c’è stata una sorta di maturazione del personaggio attraverso la musica, fatta proprio mentre giravamo il film anche se non è stato affatto facile. Siamo stati 3 mesi insieme e quando rientravo alla sera mi rilassavo cantando. Quando il regista mi ha sentito, il giorno successivo mi ha chiesto di cantare davanti alle persone ed io non ce l’ho fatta, sono scoppiata a piangere, hanno dovuto fermare il girato e mi sono dispiaciuta tantissimo. Anche al centro sperimentale facevo lezioni di canto, era una cosa che mi piaceva molto ma ogni volta che toccava a me mi tremavano le gambe e, durante alcune canzoni, mi succede ancora. Devo ringraziare davvero molto Alessandro Rossetto perché è stato lui a stimolarmi in questo senso e a dirmi che quando canto, mi succede qualcosa di interessante. Ho accettato la sfida che mi ha proposto e, seppur pian piano e a singhiozzo, gli ho fatto ascoltare quello che avevo scritto e mi sono decisa a cantare. Questa esperienza bellissima, inaspettata e potente mi ha aiutato anche nella recitazione perché reputo le due forme d’arte come vasi comunicanti.

Hai intenzione di continuare la tua avventura di cantautrice?

Sì! Due settimane fa è uscito il mio primo cd intitolato “AlleProfondeOriginiDelleRugheProfonde”, in cui ho incluso sia i brani contenuti in “Piccola Patria” che dei brani in italiano… Un’altra canzone sarà pubblicata, invece, in un altro film a cui ho preso parte e che sarà presentato prossimamente, non posso ancora dire dove…

Marco, quali sono, invece, le vostre impressioni rispetto al tour che si è appena concluso e come avete affrontato l’integrazione di Maria all’interno del gruppo?

Marco Guazzone: “Durante la scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia eravamo nel cast di Radio Hollywood Party e salutavamo tutti gli ospiti che prendevano parte alla trasmissione con uno stacchetto musicale. Spesso andavamo a vederci i film, anche per studiarci cose nuove, quando una  sera ci dissero che sarebbe venuta in programma l’attrice di un film, che era anche cantante, noi ci ascoltammo i brani senza aver avuto il tempo di studiarli. Maria venne mezz’ora prima in trasmissione, quel giorno c’era davvero chiunque… provammo i pezzi una sola volta, li suonammo in diretta e andò così bene che il produttore del film ed il regista Alessandro Rossetto ebbero l’ idea di mettere su un tour per portare la colonna sonora in giro per l’Italia dal vivo. Abbiamo, quindi, realizzato vari scambi, intrecci e rivisitazioni di brani alla scoperta del Veneto. L’esperienza più bella e più intensa è stata proprio quella on the road, mentre eravamo tutti insieme nel camper. Abbiamo conosciuto Maria in una certa veste, mentre era nel pieno della presentazione del film al Festival di Venezia, però quando poi ci siamo rivisti a Roma per le prove in sala,  lei è venuta con la tuta e con un canovaccio in testa, abbiamo cominciato a capire la sua concezione di musica, intesa come qualcosa di autentico, senza bisogno di orpelli e lustrini. Ci siamo divertiti ad entrare ognuno nel mondo dell’altro, contaminandoci”.

Come procede la lavorazione del nuovo album degli Stag?

Stavolta faremo una cosa sicuramente diversa… stiamo lavorando con un nuovo produttore che è Paolo Buonvino (che ha già lavorato con Battiato, Mannoia, Negramaro, Jovanotti e tantissimi altri artisti). Siamo arrivati da lui con 24 pezzi, con l’intenzione di fare un mega disco doppio ma, in realtà, ci siamo allontanati molto dalla nostra idea iniziale. Visto che la fruizione della musica è completamente cambiata, quasi non c’è nemmeno più l’mp3 di iTunes  ed è tutto su Spotify e, dato che si perderà la concezione del possesso della musica, stiamo pensando al disco come una sorta di punto di arrivo del nostro progetto e sarà tutto nuovo anche per noi. Paolo è un produttore che viene dalla musica da film e ci sta aiutando a creare l’atmosfera che vorremmo mantenere e approfondire.

 Raffaella Sbrescia

 Fotogallery a cura di: Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

 

 

 

 

Negro Festival: tre giorni di musica, cultura e natura a Pertosa

negro festival

 Tutto pronto per la 19 ma edizione del Negro Festival, la kermesse di musica e cultura etnica che, prendendo ispirazione dal metaforico simbolismo associato al corso del fiume sorgivo “Negro” dalle Grotte dell’Angelo a Pertosa, in provincia di Salerno, rappresenta un momento di festa ma anche e soprattutto un’occasione di scambio interculturale proponendo al pubblico un programma fitto di eventi, a cavallo tra arte e solidarietà. Organizzato dalla Città di Pertosa, in collaborazione con la Regione Campania, grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea,  la Provincia di Salerno, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, la fondazione Mida, il Comune di Auletta, Negro Festival richiama ogni anno tantissimi spettatori, amanti della buona musica, della natura ancora incontaminata e anche della cucina tipica del Cilento.

Protagonisti della nuova edizione saranno grandi artisti dello scenario musicale nazionale ed internazionale, ognuna delle tre giornate in programma vedrà 3 momenti musicali con un’offerta ricca e variegata. Si comincerà sabato 23 agosto ( serata ad ingresso libero) con Unavantaluna, Nicola Linfante & Superband in “Africa sound Collective” e Dhol Foundation. Domenica 24 agosto  (ingresso 5 euro) la serata sarà inaugurata da Meditamburi Project (special guest Ashai Lombardo Arop), a seguire l’Orchestra 41mo Parallelo e Pino Ninfa e l’evento clou con Noa che duetterà con Mira Awad per un incontro musicale all’insegna della pace. Il Festival si concluderà il 25 agosto (ingresso 5 euro) con The Occasional Band, a seguire il live di L’Orage e gli attesi Bandabardò. Per tutti i giorni del Negro Festival, gli amanti della speleologia potranno prendere anche parte alle escursioni organizzare nell’ambito del ‘Negro Speleotrekking & Climbing’, curate dal Gruppo Escursionistico Trekking, Pertosa Trekking Club.

Inoltre, utilizzando il Negro Festival come volano per l’offerta turistica del Cilento, agli spettatori saranno proposte diverse soluzioni molto vantaggiose per assistere agli spettacoli e usufruire delle numerose strutture alberghiere della zona cilentana.

Il programma:

SABATO 23 AGOSTO ingresso gratuito

ORE 21:00ANTRO extra – palco ingresso grotte UNAVANTALUNA

ORE 22:00 MAIN stage – palco centrale NICOLA LINFANTE & SUPERBAND in “africa sound collective”

ore 23:00 MAIN stage – palco centrale DHOL FOUNDATION

DOMENICA 24 AGOSTO ingresso 5 EURO

ORE 21:00 ANTRO extra – palco ingresso grotte MEDITAMBURI PROJECT special guest Ashai Lombardo Arop

 ORE 22:00 MAIN stage – palco centrale orch. 41° PARALLELO & PINO NINFA

ore 23:00 MAIN stage – palco centrale NOA & Band feat MIRA AWAD with GIL DOR

LUNEDI’ 25 AGOSTO ingresso 5 euro

ORE 21:00 ANTRO extra – palco ingresso grotte THE OCCASIONAL BAND

 ORE 22:00 MAIN stage – palco centrale L’ORAGE

 ore 23:00 MAIN stage – palco centrale BANDABARDO’

Info: www.negrofestival.com

 

Ravello Festival: la voce di Asaf Avidan incanta la costiera amalfitana

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Il Ravello Festival è entrato nel vivo dell’edizione 2014 con l’atteso e travolgente concerto del cantante e polistrumentista israeliano Asaf Avidan, tenutosi lo scorso 19 agosto sulla terrazza a strapiombo sul mare della storica Villa Rufolo di Ravello (Sa). Indiscussa protagonista dell’ incantesimo di parole e note, naturalmente, la voce di Asaf, unica, inimitabile, indescrivibile. Proposto nell’ambito del fortunato “Back to Basics. Solo Acoustic” tour, il concerto di Asaf Avidan ha rappresentato l’occasione ideale per godere di una nuova lettura intima e personale di “Different Pulses”, l’album che ha sancito l’inizio del percorso artistico da solista di Asaf dopo l’esperienza con The Mojos. Con lui sul palco soltanto una chitarra, un’armonica a bocca e tutto il necessario per la costruzione estemporanea delle proprie melodie.

Disinvolto e concentrato con il suo fisico longilineo, lo sguardo curioso ed il suo ormai consolidato look easy, l’artista si è subito lasciato andare alla condivisione dei suoi momenti più intimi e personali, meravigliandosi a sua volta, di come sia possibile che un qualcosa di così individuale, spesso terapeutico ed egoistico come l’urgenza di esprimersi in musica, possa tramutarsi in arte da condividere con persone assolutamente estranee. Persone, queste ultime, che quasi intimidite, rispettose ed ipnotizzate hanno composto un pubblico via via sempre più entusiasta e vicino all’artista, attraverso un graduale avvicinamento simbiotico tra anime. L’oscurità del mare di notte, squarciata dalla luce di centinaia di stelle, ha fatto da sfondo perfetto ad una serata ricca di brividi e di emozioni. La voce graffiata di Asaf, ruvida e poi dolce, lieve e poi greve, indomabile e mai uguale a se stessa, ha raccontato la passione ed il tormento, il pathos ed l’eccitazione. Storie ed emozioni senza tempo, che vengono da lontano, certo, ma è proprio quella lontananza a renderci più vicini a quegli “altri” da cui spesso rifuggiamo, spaventati e fragili. La struggente intensità della potente vocalità  di Avidan si è accompagnata a sonorità che sanno di vento e di polvere, di strade e di sguardi e hanno completato un’esperienza extrasensoriale, pregna di reminiscenze musicali iconiche. Blues, folk, rock, country si sono fuse all’interno di una miscela strumentale curata nel dettaglio e consapevolmente eterogenea.

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

L’artista trentaquattrenne ha accompagnato il pubblico attraverso un viaggio tutto particolare: la tortuosa passione di “My Latest Sin”, il fascino country di “Left behind” , il divertente preambolo di “Hangwoman”,  l’ultimatum di “Leave it or leave it”, e poi, ancora, “Weak”, la rabbia di “I want you to die”, il dolce sentimento dell’amicizia preannunciato in “Conspiratory Visions Of Gomorrah”, le contagiose sequenze ritmiche di “Different Pulses”, l’intimismo di “Your Anchor”, lo strumentalismo vocale di  “Her lies” e l’ormai celeberrima poesia esistenzialista di “One day/Reckoning song” hanno scandito, una dopo l’altra, le emozioni di un trionfo annunciato.

 Raffaella Sbrescia

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

 

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Ferragosto a Napoli con Gorillaz Sound System per la chiusura di Dock of Sounds

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Con l’evento tenutosi lo scorso 15 agosto, presso la Rotonda Diaz di Via Caracciolo a Napoli, si è conclusa Dock of Sounds, la rassegna di concerti organizzata dal Comune di Napoli, nell’ambito del Forum Universale delle Culture. Con la direzione artistica di Gigi De Rienzo, questa grande kermesse musicale ha animato il lungomare di Napoli registrando 2.000 presenze a serata, con picchi anche di 5.000, per un totale di 45.000 persone. Divertimento, emozione e ricerca del dialogo interculturale rappresentano i concetti chiave alla base della manifestazione che ha, dunque, rappresentato un vero e proprio punto di riferimento estivo per la città. L’evento di chiusura ha animato la notte di Ferragosto con un dj set d’eccezione: Remi Kabaka, percussionista del collettivo “Gorillaz”, fondato dal frontman dei Blur Damon Albarn e dal fumettista Jamie Hewlett, ha fondato i Gorillaz Sound System, con la supervisione dello stesso Albarn, racchiudendo, in questo progetto, l’anima clubber di un sound system intriso di ritmi drum’n’bass, dub step e remix dei maggiori successi dei Gorillaz. Accompagnato dalle video proiezioni del VJ Roland, l’artista ha letteralmente fatto scatenare gli avventori del lungomare partenopeo e gli amanti della movida metropolitana.

Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Gorillaz Sound System @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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