Dopo il successo dell’ultimo album in studio “9” i Negrita tornano con un cofanetto dal vivo dal titolo “9 Live & Live”. La nuova edizione dell’album (Cd + Dvd) – prodotto da Fabrizio Barbacci per Universal Music Italia – contiene: un CD con nove versioni live tratte dall’album in studio, due brani inediti “I tempi cambiano”, “Quelli Che Non sbagliano mai” e una versione acustica del brano “Se sei l’amore”. Un DVD con le immagini del concerto di Milano registrato al Mediolanum Forum il 18 Aprile 2015 oltre al docu-film “Under The Skin”, registrato al “Grouse Lodge Studio” di Rosemount (Irlanda) durante le sessioni di registrazione di “9”.
Intervista
Il club è per un musicista quello che il teatro è per un attore… è per questo che siete tornati a suonare in piccole location?
“Avevamo voglia di ritornare nei club e di viverci quella che è stata la genesi della nostra carriera, nei palazzetti si fanno gli show, nei club la musica fermenta, nasce, si sviluppa. Non è nel palazzetto che una band viene scoperta. Ritornare in questi posti ci fa ritrovare un contatto con il pubblico e con la nostra musica, con il nostro modo di approcciarci allo show, abbiamo la possibilità di scherzare tra di noi tra un pezzo e l’altro, di dare un plot al concerto sempre diverso. In più possiamo improvvisare: l’improvvisazione fa parte della nostra attitudine compositiva, ti fa anche riscoprire parte del tuo repertorio che nel palazzetto non puoi suonare, ci sono canzoni proprio scritte immaginandoci in un ambiente piccolo”.
Questo lavoro trae spunto dal tour di ”9″, il vostro ultimo album di inediti?
Abbiamo pensato di creare una sorta di appendice a “9”. Il CD audio contiene tutte le canzoni dell’album registrate durante il nostro tour estivo a Reggio Emilia, Nola e Golfo Aranci mentre il DVD contiene la registrazione video del concerto del 18 aprile 2015 al Forum di Assago. In più abbiamo inserito un docu-film sinora trasmesso solo su Sky Arte che racconta la nostra avventura irlandese al Grouse Lodge Studio di Rosemount durante le sessioni di registrazione di “9”.
“9 Live & Live” è dedicato a Carlo Ubaldo Rossi…
Un chitarrista fa suonare la band, lui faceva suonare una orchestra. Lui ci portò per la prima volta a suonare fuori dall’Italia, a New Orleans nel 1996. All’epoca volevamo uno studio residenziale, dove poter lavorare, stare insieme, dormire e lui lo trovò. Ci manca molto.
Non vi siete fatti mancare nemmeno due brani inediti… partiamo da “I tempi cambiano”, scritta con Ligabue.
Abbiamo coinvolto Luciano perchè era un pezzo con un titolo importante, siamo in contatto con lui da 23 anni e abbiamo pensato che il background di questo brano fosse comune sia a noi che a lui. Noi riuscivamo a chiudere come volevamo il ritornello del pezzo, Luciano l’ha fatto magistralmente in pochissimo tempo e anche quando avevamo la versione buona lui continuava a mandarcene altre. Ci ha confessato che, quando ha visto il titolo del brano, gli è venuto un colpo pensando al brano di Dylan [“The Times They Are a-Changin'” di Bob Dylan, n.d.r.] poi però ha aperto il file e il pezzo gli è piaciuto e abbiamo cominciato a lavorarci insieme”.
E poi c’è ”Quelli che non sbagliano mai”, una sorta di invettiva contro i cosiddetti ‘leoni da tastiera’ …
“Ci sono cose avvenute a noi direttamente sui nostri social e i nostri canali ma anche strofe che si occupano dei commentatori selvaggi. Io [Pau ndr] ormai mi informo quasi esclusivamente in rete: quando leggo notizie che mi interessano poi vado a dare un’occhiata ai commenti sotto. E lì trovi un bestiario, uno zoo di atteggiamenti, di modi di fare e di pensare che a volte ti lasciano perplesso. Diciamo che se il cofanetto è un’appendice di “9” questa canzone può essere considerata l’appendice di “Poser”.
E la nuova versione di “Se sei l’amore”?
È nata tra l’una e le due di notte, quando abbiamo chiamato Enrico Giovagnola, che suona il sax nel pezzo e che è un amico del nostro nuovo bassista, Giacomo. A quell’ora era… impegnato, diciamo così, con la sua ragazza ma si è precipitato da noi facendosi la strada da Perugia ad Arezzo per registrare la sua parte”.
Come nasce il “Whisky time”?
“Il Whisky time è una pausa tra due parti dello show che abbiamo introdotto per non scadere nel classico cliché della band che se ne va, il pubblico che la acclama perché sa che deve farlo e poi il ritorno sul palco per i bis. Così invece abbiamo diviso il live in due parti: una prima parte in cui torniamo alle nostre origini con pezzi funky, blues e rock e qualche b-side e una seconda parte con colori e suoni completamente diversi, più legata ai ritmi latino-americani e reggae. Poi concludiamo lo show con gli ultimi venti minuti di pezzi potenti. Chiamiamo la pausa “Whisky time” perché è il nome che gli diede una band croata, con cui suonammo nel 1990, e che ci adottò durante uno sgangherato tour fai da te che decidemmo di fare a bordo di un furgone. In quel caso non era solo un nome, la pausa serviva davvero per farsi un buon bicchiere”.
Cosa vi sta lasciando questo tour nei club?
“Ci ha stupito vedere il pogo, pensavamo che non esistesse più, come il punto e virgola (ridono n.d.r), invece è stato bello vedere ragazzi di vent’anni pogare insieme a gente brizzolata. Negli ultimi anni il pogo si è visto sempre meno ed è stato figo vederlo tornare nei club. Vedere la gente che poga ci emoziona: noi abbiamo una cultura musicale vasta e quella punk rock c’è sempre stata. E’ pazzesco vedere tanti strati e fasce sociali, tra cui i ventenni che noi chiamiamo l’invasione degli ultra-corpi. Un’altra differenza sostanziale è che nei palazzetti e negli stadi c’è una regia, nei club la regia è a braccio”.
C’è ancora spazio per il rock in Italia?
“Di rock se ne è fatto tanto, nel mondo, quindi oggi è difficile trovare qualcosa che non sia già stato detto o fatto. Le nuove band devono trovare qualcosa che colpisca. In Italia di rock non ce n’è mai stato tanto. La nostra generazione e quella precedente sono state più fortunate in questo: dai Litfiba ai CCCP prima e poi con Afterhours, Marlene Kuntz, Verdena e tanti altri è esploso un fermento tra il ’93 e il ’95″.
Siete insieme da 25 anni…qual è il vostro collante?
Anche quando litighiamo ci ricordiamo che siamo amici. Pensare alla musica è pensare a noi e avere sempre qualcosa da fare. Col tempo ognuno ha sviluppato il suo ego anche in maniera abbastanza forte però c’è anche una democrazia che lascia lo spazio a tutti. E c’è anche Fabrizio Barbacci, nostro storico produttore, nel ruolo di capitano non giocatore.
Prossimi programmi?
Saremo in tour fino al 9 aprile. Poi ci fermeremo un po’ per goderci tutta la gioia e l’entusiasmo che il nostro pubblico ci sta regalando.
Raffaella Sbrescia
Tracklist CD
I tempi cambiano, Quelli che non sbagliano mai, Mondo Politico, Il Gioco, Poser, Se sei l’amore, 1989, Que serà serà, Baby I’m in love, Ritmo umano, Vola via con me, Se sei l’amore (Alternative Love Version)
Tracklist DVD
Mondo politico, Poser, Baby I’m in love, In ogni atomo, Cambio, Se sei l’amore, 1989, Brucerò per te, La tua canzone, E sia splendido, Radio Conga, Bambole, Il libro in una mano la bomba nell’altra, Rotolano verso sud, A modo mio, Ho imparato a sognare, Il Gioco, Che rumore fa la felicità?, Mama Maé, Gioia Infinita + Under The Skin (Docu-Film)
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
La scaletta del concerto:
Ehi Negrita
War
Negativo
In ogni atomo
Militare
Poser
1992
Fuori controllo
Il gioco
I tempi cambiano
Bambole
Hollywood
whisky time
Radio conga
Rotolando verso Sud
Soy taranta
Alzati Teresa
Ululallaluna
Salvation
A modo mio
Cambio
Transalcolico
Mama maeè