Cesare Cremonini è all’apice della sua carriera e si sente. Alla vigilia della pubblicazione di “Cremonini 2C2C The Best of”, l’artista appare fulgido e consapevolmente fiero del proprio percorso artistico. Un presente mai così a fuoco come adesso per il cantautore bolognese che offre su un piatto d’argento il fulcro del suo repertorio senza omissioni e con tanta carne al fuoco. Questo progetto esce in un periodo affollato ma non si tratta di una semplice raccolta discografica. Cremonini pubblica ben 6 inediti, di cui 5 sono brani cantati e uno è un capolavoro strumentale di caratura importante. Sono brani che rivelano un linguaggio trasparente e un’anima coerente. Un artista mai fermo al palo, Cremonini crede nella musica e nella relativa potenza sia semantica che immaginifica. Il suo obiettivo è guardare la realtà in controluce e, nel farlo, mette insieme pezzi inediti, le hits di una vita, i brani strumentali più ispirati, le interpretazioni per pianoforte e voce live più significative, demo originali mai pubblicati, le rarità dimenticate in un cassetto. Tutto prende forma nel percorso orizzontale di Cesare Cremonini che si è sempre imposto come finalità ultima quella di arrivare alla gente solo attraverso le canzoni. Il raccolto è florido, abbondante e di qualità ma non è una summa; Cesare è nel bel mezzo del cammino e, a ridosso dei 40 anni, ha ancora tante pagine da scrivere. A giudicare dalle premesse saranno pagine ricche, fitte e tempestose. Lo si percepisce dalla foga e dalla grinta con cui lo stesso artista si racconta alla stampa.
La struttura dei brani è variabile, la musica va ascoltata dall’inizio alla fine, mi fido di un pubblico che sa farsi accompagnare dalle canzoni, non seguo gli stereotipi della musica pop. Sono diventato sempre più severo con me stesso nel corso del tempo ma finalmente mi sono perso nella vita, mi sono finalmente reso conto che nessuna burrasca ti può uccidere. Questo è un ottimo buon momento per scrivere e canzoni. Ne ho pubblicate solo 6 perché era letteralmente scaduto il tempo utile che avevo a disposizione in occasione della pubblicazione di questo best of. Sono brani estremamente a fuoco su di me, tutti decisamente autobiografici e scritti con la necessità di raccontarmi in modo nitido e preciso. Sono al centro di un processo evolutivo, mi piacere scovare strade alternative, tenere in equilibrio il percorso compositivo con quello legato al mondo live. Il mio è un inchino al pubblico, alla mia vita passata, a quello che ho vissuto, ho trovato il modo di posizionare nella libreria quanto avevo fatto per andare avanti con leggerezza e perseguire la mia ossessione non omologarmi e vivere fino in fondo il brivido del rischio. Non sono un nostalgico, mi pongo in modo curioso verso il futuro e anche per quanto riguarda il tour che verrà sarò felice di mostrare il valore aggiunto dato dalla grande varietà di generi musicali che negli anni ho sperimentato. Sto cercando la strada migliore per offrire al pubblico qualcosa di nuovo, diverso, interessante. Non mi sento arrivato, continuo a inseguire la musica e il live sarà un ottimo motivo per sentirmi vivo, creativo, competitivo. Sono abituato a lottare e non vedo l’ora di rimettermi nella grande mischia della vita.
Lo slancio emotivo, la freschezza, la voglia di ricerca e sperimentazione sono i cardini lungo i quali si muove la penna del cantautore che non smette mai di sottolineare quanto abbia contato per lui il ruolo di guida manageriale di Walter Mameli. Cesare Cremonini tira le fila del passato, traccia una riga sull’epoca dei Lunapop, ripercorre le tappe di una giovinezza vissuta a pieno titolo, ripercorre le scoperte musicali ed esistenziali, svela le difficoltà di un tempo con la casa discografica Warner Music, la tentazione di cedere a qualche collaborazione artistica, racconta il divertimento nel ruolo di attore ma soprattutto sottolinea la passione e il pathos del lavoro in studio. Quello spasmodico lavorìo cerebrale che ama vivere lontano da tutto e da tutti. Eppure ci sono delle eccezioni. C’è Ballo, l’amico e collega di una vita e poi c’è l’autore Davide Petrella, l’unico con cui Cesare Cremonini è riuscito a instaurare un rapporto e un metodo di lavoro prolifico e qualitativamente significativo.
A conclusione di questo discernimento, la morale è che Cremonini lavora alacremente con l’intento di alzare ogni volta l’asticella per tracciare un segno nel panorama musicale italiano. L’evoluzione della sua poetica lo dimostra in modo emotivamente importante mentre la controprova tangibile sono e resteranno le performances live di un animale da palco. Un uomo che vive il pubblico con anima e corpo, in modo viscerale e totalizzante. Sono questi gli elementi che formulano il glossario per un artista di spessore, uno che non ha avuto tutto subito, uno che ha costruito in modo artigianale ogni segmento della propria credibilità artistica. Questi i riferimenti per chi vorrà essere presente al vicino tour negli stadi in cui ci sarà da emozionarsi sì, ma anche da godere nel vero senso del termine; ça va sans dire.
Raffaella Sbrescia