«Quando mi hanno detto che avrei fatto quattro date al Blue Note di Milano con questo repertorio pensavo di non farcela ma non avevo messo in conto il fatto che ci sareste stati voi. Nell’ultimo anno non ho scritto, non ho cantato, non ho ascoltato musica. Ho avuto bisogno di silenzio, di fare spazio a cose nuove, ho riscoperto il senso del tempo (grande nemico dei nostri giorni). Per le cose importanti, invece, c’è proprio bisogno di tempo, che non va oltraggiato e non va considerato perso. Ci messo anni per imparare a cantare, per costruire un progetto, per guadagnarmi la stima del mio produttore Carlo Avarello, ci sono voluti 7 lunghi anni per portarvi qui ad uno ad uno ma, ormai lo so, ci vuole tempo per fare le cose belle. A questo proposito, ce ne sono voluti 9 per fare una bellissima figlia ma forse non basterà un’intera vita per essere una buona mamma». Sono queste le emozionanti parole con cui Simona Molinari ha sintetizzato la sua nuova identità personale ed artistica al termine di un concerto coinvolgente e raffinato, il quarto di seguito, sul palco del Blue Note di Milano, nell’ambito del nuovo tour conseguente alla pubblicazione dell’album “Casa Mia” (prodotto da Carlo Avarello su etichetta Warner Music). Un piccolo gioiello musicale in cui Simona Molinari è tornata alle sue origini, reinterpretando per la prima volta alcuni standard jazz. Nel disco, così come nel live, sono contenuti dieci brani evergreen, suonati dalla storica band di Simona, La Mosca Jazz Band, e arricchiti dalla preziosa partecipazione degli archi presenti nell’orchestra sinfonica di Ennio Morricone.
Curata, curiosa e originale anche la scenografia proposta al pubblico: un pugno di sedie, una comoda poltrona, un vistoso grammofono, una libreria, una credenza, un frigorifero, un mappamondo luminoso, un attaccapanni ed una valigia stracolma di vinili, sono gli effetti personali che l’elegante artista ha voluto portare con sé per accogliere ed avvolgere il pubblico in un caldo abbraccio musicale. In ogni brano proposto in scaletta, Simona ha raccontato un preciso momento della sua vita lasciando ampio spazio alla ricerca: non solo jazz ma anche elettronica e pop. Il filo conduttore è una voce cristallina, leggiadra, potente e versatile. Nel corso della sua carriera, Simona Molinari ha collaborato con artisti di fama mondiale come Al Jarreau, Gilberto Gil, Peter Cincotti, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni e molti altri, esibendosi nei teatri, nei jazz club e all’interno delle manifestazioni più importanti del mondo, dal Blue Note di New York al Teatro Estrada di Mosca, dal Premio Tenco al palco di Umbria Jazz e tutte queste esperienze l’hanno resa un artista capace di padroneggiare con classe e disinvoltura qualsiasi tipo di repertorio. Il suo live è un conviviale momento di incontro ma anche una carezza per l’anima; provare per credere.
Raffaella Sbrescia