Amy: il documentario dedicato alla talentuosa artista sarà nelle sale italiane a settembre

amy-winehouse

Dopo aver suscitato le più controverse reazioni da parte di critici e addetti ai lavori, “Amy” il documentario girato dal regista Asif Kapadia e dedicato alla vita di uno dei più grandi talenti vocali del nostro tempo, si appresta ad essere distribuito da Nexo Digital e Good Films anche nelle sale italiane i prossimi 15, 16 e 17 settembre. Due ore e sette minuti di racconto sono il frutto di un lungo ed estenuante lavoro di ricostruzione di una storia dolorosa e intrisa di momenti oscuri. La burrascosa conquista di fiducia e materiali utili da parte dei filmmaker ha senza dubbio rappresentato la parte più complessa del processo di realizzazione del film. Il risultato, in effetti, lascia trasparire in maniera tangibile lo sforzo attraverso filmati di repertorio, alcuni privati, altri privatissimi, che vanno dall’adolescenza di Amy fino al suo ultimo giorno di vita. Al centro della narrazione non ci sono gli eccessi, le depressioni, le delusioni, i disturbi alimentari e le dipendenze di Amy, bensì i personalissimi testi delle sue canzoni che, scorrendo sullo schermo durante l’intero film, rappresentano l’elemento cruciale per comprendere a fondo le dinamiche espressive dell’artista. Scrivere canzoni per Amy era una sorta di catarsi o di terapia attraverso cui riusciva ad elaborare emozioni  e momenti particolarmente difficili. La scrittura rappresenta il fulcro di tutto il documentario perché nei suoi testi sono racchiuse delle vere e proprie richieste d’aiuto attraverso versi diretti ed espliciti che lasciano ben poco all’immaginazione.

Amy Winehouse ph Alex Lake

Amy Winehouse ph Alex Lake

A svolgere un ruolo importante nella vita di Amy sono figure distruttive e parassitarie come quella del padre della Winehouse,  del suo manager e soprattutto quella del marito Blake Fielder-Civil. Kapadia dedica ampio spazio a questi personaggi lasciandoci intuire quanto abbiano influito nel corso delle vicende personali di Amy eppure, nel condannare loro e i paparazzi senza scrupoli, il regista commette un importante autogol proponendo al pubblico anche le foto più dolorose, i momenti più controversi senza risparmiare nemmeno le immagini del cadavere della cantante che, coperto dal sacco mortuario, viene caricato dall’ambulanza fuori dalla casa di Camden, dove l’artista ha perso la vita lo scorso 23 luglio 2011. A controbilanciare momenti così drammatici ci sono, però, le preziose esibizioni live di Amy Winehouse, dagli esordi al successo mondiale, l’intensa sessione di registrazione del singolo “Back To Black” in studio con il produttore Mark Ronson e l’indimenticabile espressione  con cui la cantante apprende la notizia della vittoria del Grammy come Record of the year con il brano “Rehab”. A tenere in piedi il lavoro è la tesi di fondo proposta dallo stesso Kapadia: “Questo è un film su Amy e sulla sua scrittura, è la storia di una persona che vuole essere amata, che ha bisogno di amore e non sempre lo riceve”. Un talento cristallino, un personaggio eccezionale capace di rompere schemi e convenzioni, una donna estremamente complicata, carismatica eppure ipersensibile, forse vittima di un mondo ormai abituato a mercificare il dolore e che sistematicamente disconosce la parola rispetto.

Raffaella Sbrescia

Intervista a Conchita Wurst: il debut album “Conchita” e l’autobiografia di una nuova diva

Conchita Wurst cover album Conchita

La tenacia, la sicurezza e l’intraprendenza di Conchita Wurst ( all’anagrafe Tom Neuwirth) rappresentano un importante barlume di speranza per tutti coloro che nel cuore hanno un sogno da realizzare ma anche un fitto percorso ad ostacoli da affrontare. Accolta con clamore dalla stampa italiana, Conchita ha presentato il libro Io Conchita. La mia storia, uscito il 15 maggio per Mondadori Electa e il suo disco di debutto “Conchita”, pubblicato da Sony Music lo scorso 19 maggio, nella Sala Reale della Stazione Centrale di Milano. Un album molto variegato, forse troppo, che spazia dalla dance alle ballate drammatiche senza farsi mancare spruzzate di swing. Un lavoro sicuramente impegnato, ricco di importanti messaggi ma che parla anche di cuori spezzati e storie d’amore dal triste epilogo. Con il suo allure da gran diva, Conchita dimostra di essere in realtà una persona semplice e affabile, nonché un’intensa interprete dalla voce potente e carismatica.

“Conchita” è il tuo album d’esordio. Come hai lavorato a questo progetto così importante per te?

Ho realizzato questo album in modo egoistico, perché volevo che prima di tutto piacesse a me. Ho ricevuto più di 300 canzoni da vagliare e ascoltarle tutte ha richiesto non poco tempo. Non mi importa chi scrive le canzoni, sono molto precisa e quando si tratta di scegliere una canzone da cantare, deve esserci subito almeno una parte di me nel brano, di solito mi colpisce la melodia, poi passo al testo. “The Other Side of Me”, ad esempio, è stata scritta da un autore svedese, Erik Anjou, a cui l’ispirazione è venuta guardandomi sul palco dell’Eurovision. Questa canzone per me è speciale perché Eric è rimasto così ispirato da mandarmi la canzone, senza pensare ad altro.  Più in generale sono felice che il disco sia così colorato e sfaccettato, ‘Conchita’ abbraccia tutti i miei generi musicali preferiti e per questo spazia dalle ballate drammatiche ai brani dance.

Quando hai capito di voler fare musica nella vita?
A 7 anni giocavo a fare la cantante e sognavo di essere famosa, perché – credetemi – essere famosi è divertente. Sono sempre stata molto determinata nel perseguire i miei scopi e, dato che il mio sogno è vincere un Grammy, non ci sono scuse, quando si ha un obiettivo bisogna lottare per raggiungerlo!

E che cosa cantavi a 7 anni?
Shirley Bassey era il mio punto di riferimento. Non conoscevo la lingua l’inglese ma in una compilation di mia madre c’era “Goldfinger “, un brano che cantavo in continuazione cercando di imitare la voce di Shirley che mi ha inconsapevolmente dato lezioni di canto.

A cosa attribuisci il tuo successo? Non hai paura che il clamore creatosi intorno al tuo personaggio possa presto esaurirsi?

 La cosa più importante per me è essere autentici. Ho creato questo personaggio e porto sul palco una mia verità. Sono a mio agio, mi diverto, sono la persona che avrei sempre voluto essere. All’Eurovision ci sono stati diversi fattori che mi hanno aiutato: la canzone, la performance, certamente anche il look, ma soprattutto persone che hanno creduto in me. La scelta che ho fatto è di essere felice nella vita, quindi so che se anche tutto questo dovesse finire troverei ugualmente il modo di esserlo.

Conchita Wurst Ph Mischa Nawrata

Conchita Wurst Ph Mischa Nawrata

Oltre al disco è uscita anche una biografia. Com’è nata l’idea di raccontare la tua storia in un libro?
Dopo la mia vittoria all’Eurovision un editore mi ha fatto questa proposta ma all’inizio ero del tutto contraria! Ho 26 anni, mi sembra un po’ prematuro scrivere le mie memorie. In seguito mi hanno chiesto di ripensarci e mi sono detta: “Se proprio devo farlo allora deve essere il genere di libro che comprerei”. A me piacciono quelli con molte foto e, proprio per questa ragione, in questa biografia ce ne sono tante. In quattro giorni ho raccontato la mia vita ad un ghostwriter  ed ho avuto la possibilità di  scoprire e riscoprire tante cose di me.

Che rapporto c’è tra Tom e Conchita? Che cosa hanno imparato l’uno dall’altra?
Conchita ha imparato da Tom a essere più rilassata e orgogliosa di quel che fa, mentre Tom ha imparato da Conchita a lavorare sodo per riuscire nella vita ed avere successo.

Cosa faresti se avessi modo di incontrare Putin?
Vorrei incontrare Putin per capire cosa vuol dire essere Putin. Potrei imparare tanto da lui anche se ha preso decisioni che non mi hanno reso felice. Discutendo con lui vorrei capire i suoi ragionamenti per poi provare a fargli cambiare idea.

 Com’ è Conchita nella vita di tutti i giorni?
Ho una vita privata normale e non mi prendo troppo sul serio. Senza ciglia finte e parrucche non mi riconoscereste. Vado al supermercato, prendo i mezzi pubblici e nessuno sa chi sono.

Quando potremo ascoltarti dal vivo?
Al momento sto promuovendo l’album e il libro in tutto il mondo. In fondo non sono Madonna, perciò non posso aspettarmi un pubblico di migliaia di spettatori ad un mio show, però ho la possibilità di cantare nel corso della promozione. Andrò in Australia, Giappone, Stati Uniti e poi farò qualche concerto: non sarà un vero e proprio Conchita Tour, però un giorno ci sarà!

 Raffaella Sbrescia

Acquista su iTunes

Video: You are Unstoppable

L’Amore comporta tour: Biagio Antonacci domina il Mediolanum Forum ad Assago. Il report del concerto

Biagio Antonacci live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

Biagio Antonacci live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

“Questo luogo mi riempie di emozione, mi ricorda la mia infanzia, mi fa tornare alla mente le mille scorribande di quando ero ragazzo”, così Biagio Antonacci saluta il pubblico del Mediolanum Forum di Assago, in occasione della prima delle due date meneghine previste all’interno dell’ “Amore comporta tour”, il live che prende il titolo dall’album doppio disco di platino dell’artista e dall’omonimo singolo attualmente in rotazione.  Accompagnato da ben 7 bravissimi musicisti: Massimo Varini, Emiliano Fantuzzi, Mattia Bigi, Gabriele Fersini, Leonardo Di Angilla, Alessandro Magri, Mika Ronos, Biagio smuove il pubblico con i successi tratti dal suo ultimo album ma anche con i brani più noti del suo ampio repertorio.

Con un palco dalla forma somigliante alle sette stelle di Hakuto, la  scuola di arti marziali di Ken il guerriero ed una scenografia comprensiva di 8 maxi schermi e l’intero planetario, Biagio irrompe in scena alle 21.11 sulle note di “Tra te e il mare”, brano portato al successo dall’amica e collega Laura Pausini. Carico ed entusiasta Biagio, in tenuta casual, si scatena e fa scatenare i presenti, auspicando l’afonia generale con relativa maledizione prevista per l’indomani. Perdendosi negli occhi, nei sorrisi e le urla deliranti delle sue scatenatissime fans, Biagio si prodiga con energia, passione ed emozione senza risparmiarsi un attimo per uno show della durata di più di ore con una trentina di brani in scaletta. Capace di smuovere l’ormone con il suo ormai celebre movimento pelvico, Biagio è in grado di toccare anche le più intime fibre del cuore, grazie al tema a lui più caro: l’amore.

Biagio Antonacci live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

Biagio Antonacci live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

“Sarà sempre festa”, Insieme finire”, “Tu sei bella”, “Mi fai stare bene”, “L’amore comporta”, “Che differenza c’è”, “Il cielo ha una porta sola”, “Ti dedico tutto”, “Non so più a chi credere”, “Angela”, “Non ci facciamo compagnia”, “Sappi amore mio”, “Se è vero che ci sei”, “Non è mai stato subito” racchiudono l’essenza della prima parte dello show, spesso arricchito dal notevole contributo apportato da una band veramente molto carica, su tutti spiccano i riff di Massimo Varini e lo spettacolare assolo alla batteria di Mika Ronos. Pochi minuti di riposo e Biagio risale sul palco, vestito di tutto punto, in completo black and white, per un emozionante medley acustico, voce e chitarra composto da  “Così presto no”, “Coccinella”, “In una stanza quasi rosa”, “Le cose che hai amato di più” ed un sentito omaggio all’amico Pino Daniele sulle note di “Quando quando”.

Biagio Antonacci live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

Biagio Antonacci live @ Mediolanum Forum Assago ph Francesco Prandoni

La band rientra per “Quanto tempo e ancora”, in versione bossanova italo-spagnola, “Convivendo”, “Buongiorno Bell’anima”, “Se io, se lei” poi Biagio interviene con una lunga parentesi parlata: “Tanto abbiamo scritto sul tema dell’amore, quanto poco ne abbiamo capito. Dall’alto della mia umile e ancora breve esperienza, penso che se nasci in un modo, muori nello stesso identico modo. Siamo convinti di poter cambiare la persona che amiamo per ottenere ciò di cui abbiamo bisogno  ma alla fine la nostra vera natura salta sempre fuori. Dovremmo avere il coraggio di dare subito il peggio di noi stessi così, se ci prendono, sanno cosa trovano, spiega Biagio, questo è quello che dico sempre anche ai miei figli. L’amore è un’influenza, aggiunge, una malattia, quando sei innamorato non sei lucido e quando poi ti riguardi, non ti riconosci. Gli amori di lunga durata, quelli eterni, hanno una consistenza diversa, per loro la parola amore non basta più perché sono un’altra cosa, chiude, infine, Biagio”.

“Io ti penso raramente”, “Dolore e forza”, “Iris” conducono all’atteso momento del bis “Non vivo più senza te”  e “ Liberatemi lasciano cadere il sipario ponendo la parola fine ad un concerto che ha divertito ed emozionato il pubblico, proprio come una grande festa tra amici di vecchia data.

Raffaella Sbrescia

Playontape: la recensione di “The Glow”

 cv_playontape

Per chi ha voglia di un suono plumbeo, crepuscolare ed intimamente multisfaccettato, “The Glow” (La Rivolta Records) dei  Playontape è il progetto discografico più adatto per lasciarsi coinvolgere da un’esperienza sonora  fuori dagli schemi. Luca Attanasio (voce), William Buscicchio (basso), Daniele Spano (chitarre e synth) e Paolo Del Vitto (batteria) si muovono lungo i filoni che disegnano il nostro vivere quotidiano mentre disillusione e rabbia affollano i pensieri e i violenti riff di chitarra inseriti nella travolgente tracklist dell’album  prodotto da Paolo Del Vitto, frutto di ben tre anni di gestazione creativa. Il tormento, il pathos, l’insofferenza lasciano trasparire una potente forza d’animo, unica risorsa necessaria per scorgere un bagliore di speranza proiettata al futuro. Ambientati in atmosfere cupe, a tratti sinistre, i brani proposti in “The Glow” rimandano l’immaginario ad un contesto musicale vicino al pust-punk ed alla new-wave anche se i Playontape mantengono aperti ampi margini di rielaborazione contemporanea. L’incontro tra suono e sintagma avviene in “Behind”, una miscela ibrida all’insegna della sperimentazione. Tastiere e synth spadroneggiano in “…The Sin”, “The Heat”, “The Edge of love” in cui la voce imponente, maschia ed ipnotica di Luca Attanasio attraversa sonorità tanto enigmatiche quanto performanti. Le foschie elettroniche si diradano in maniera più decisa sulle note di “Lies”, “Dust” , “Pandora’s box” e nella nichilista “There’s no tomorrow” grazie all’impeto, la furia energetica e la potenza della chitarra di Daniele Spano, vero e proprio plus ultra di un disco fortemente immaginifico e promettente.

Raffaella Sbrescia

Acquista “The Glow” su iTunes

Video: The Heat

Un infarto strappa alla vita il grande bluesman Pino Daniele. L’addio all’artista simbolo di “Napule”

Pino Daniele Ph Luigi Maffettone

Pino Daniele Ph Luigi Maffettone

Attoniti e frastornati dal dolore, i napoletani e gli italiani tutti, questa mattina, si sono svegliati apprendendo con sgomento la notizia della tragica scomparsa del notissimo cantautore napoletano Pino Daniele. Mille colori, mille paure, sogni, storie e speranze hanno riempito le appassionanti note che l’artista ha condiviso con il mondo nel corso dei suoi 40 anni di carriera diventando uno dei più importanti ambasciatori della musica italiana. Strappato alla vita in modo del tutto inaspettato dal suo “cuore pazzo”, Pino Daniele lascia un grande vuoto nel cuore di quanti hanno attraversato la vita lasciando che le sue canzoni ne scandissero i momenti più significativi. Emblema, simbolo di un popolo e di uno spirito impossibile da descrivere a parole, Pino Daniele ci lascia un inestimabile patrimonio di note. La sua formula musicale, a metà strada tra tradizione ed innovazione, ha raccolto milioni di consensi lungo  i sentieri del blues e del jazz, ha rappresentato qualcosa che non c’era, di cui si aveva e si avrà costantemente bisogno e rappresenterà il prezioso baluardo di un popolo e di una terra che lui, figlio devotissimo, ha saputo raccontare con grazia, eleganza ed inimitabile profondità.

Raffaella Sbrescia

Pino Daniele – Napul’ è

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli di Roma: un tripudio di emozioni tra presente e passato

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Si è tenuto lo scorso 26 dicembre alle ore 11 nella basilica di S.Maria in Ara Coeli a Roma il tradizionale concerto di Santo Stefano a cura di Luigi Cinque con Teresa De Sio e Raiz, Fausto Mesolella, Gabriele Coen, Daniele Sepe, Carlos Denia, Francesco Loccisano. A racchiudere il nucleo centrale dell’evento una rilettura particolare dei testi sacri di Monteverdi, usati come interfaccia per una Cantata di Pace Mediterranea, presentata con un originale sound caratterizzato da inediti accostamenti sia ritmici che melodico/vocali. Un evento nell’evento in cui le liturgie popolari e le straordinarie melodie di Monteverdi si sono intrecciate all’interno di un connubio arcaico e contemporaneo pensato con la precisa finalità di restituire fascino alle antiche Cantate Sacre Popolari e Colte.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

 

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli - Roma Ph Roberta Gioberti

Concerto di Santo Stefano @ Ara Coeli – Roma Ph Roberta Gioberti

 

 

 

Classifica FIMI: Gianna Nannini, Tiziano Ferro e Modà i più venduti in Italia

Gianna-Nannini-Hitalia

Gianna Nannini si conferma al primo posto della classifica degli album più venduti della settimana in Italia con “Hitalia”. Al secondo posto troviamo Tiziano Ferro con “TZN-The best of Tiziano Ferro” mentre i Modà chiudono il podio con “Modà 2004-2014 L’Originale”. Al quarto posto risalgono i Pink Floyd con “The Endless River” mentre “Sono innocente” di Vasco Rossi scende in quinta posizione. Sesti gli One Direction con “Four” mentre Francesco De Gregori è settimo con “Vivavoce”. Ottavi sono gli AC/DC con “Rock or Bust” mentre Mario Biondi è nono con “Mario Christmas”. Chiude la top ten Fedez con “Pop- Hoolista”.

Guerriero: l’atteso ritorno di Marco Mengoni è già un successo virale

Marco Mengoni cover singolo

Marco Mengoni cover singolo

Marco Mengoni si conferma il Re Mida delle sette note.  Il primo singolo, tratto dal suo nuovo progetto discografico, la cui uscita è prevista per il 2015, s’intitola “Guerriero” e, già a partire dal titolo, il brano veicola subito un messaggio forte, potente, totalizzante. Presentato prima ai suoi fan che agli addetti ai lavori durante  una lezione – conferenza all’Università Statale di Milano lo scorso 20 novembre, il brano si presenta davvero molto ben strutturato e aperto ad una molteplice interpretazione. Fin dalle prime note risulta immediatamente evidente un’accurata attenzione ai dettagli, alla forma, alle sfumature dei suoni, dei ritmi e dei colori. Anche la voce si presta ad una meticolosa lavorazione e tutta questa cura regala al brano un’ulteriore spinta finalizzata alla fruizione della traccia in oggetto. Prodotto da Michele Canova per Sony Music e scritto dallo stesso Mengoni insieme a Fortunato Zampaglione, “Guerriero” è un brano fortemente autobiografico in cui Marco trova il tempo e la voglia di raccontare un nuovo lato di sé.

Marco Mengoni

Marco Mengoni

Maturo, consapevole, lucido ed autorevole, il giovane cantautore prende sempre più coscienza delle proprie potenzialità espressive, modula e modella la propria voce alla ricerca di un nuovo equilibrio che spiazza e che convince allo stesso tempo. Proprio durante l’incontro alla Statale, organizzato dallo staff di Corriere.it, Marco ha sottolineato a più riprese la cura con cui si sta dedicando a questo nuovo lavoro fortemente innovativo, che vedrà la luce a gennaio 2015, e che sarà diviso in due parti che andranno a comporre una sorta di playlist. La creatività, l’innovazione, la sfida, il cambiamento, la sperimentazione sono da sempre un tratto caratteristico della produzione artistica di Mengoni e, a giudicare dal puntuale successo virale delle sue iniziative, c’è da scommettere che anche in questo caso saranno i numeri a parlare.

Marco Mengoni

Marco Mengoni

Entrando nello specifico del nuovo singolo, “Guerriero” è un’intensa ballad dotata di un testo davvero molto profondo, ricco di intenzioni positive ed incoraraggianti.  Più che un’entità fisica, “Guerriero” rappresenta la nostra emotività, la forza che la nostra psiche è in grado di attingere non solo da una figura di riferimento ma anche da se stessa. Delicato e leggiadro, il canto di Marco è quasi sussurrato, l’intro smuove subito l’anima dall’interno. Una serie di battiti, simili a quelli di un cuore angosciato, aprono il cammino a parole di conforto, speranza, consolazione che, mai come in questo preciso periodo storico, ci aiutano a non farci sentire così soli, alienati dal mondo pur essendo in perenne contatto web con l’umanità. Continuando il lavoro di riduzione vocale operato  nel precedente album, Marco concentra l’attenzione e l’enfasi su ogni singola parola: “Oltre queste mura troverò la gioia o forse la mia fine comunque sarà gloria e non lotterò mai per un compenso, lotto per amore lotterò per questo”, canta e scrive l’artista, impersonificando una persona pronta a tutto in nome di un sentimento e di un istinto protettivo che può essere d’amore ma non solo e poi, ancora, “Io sono un guerriero veglio quando è notte ti difenderò da incubi e tristezze ti riparerò da inganni e maldicenze e ti abbraccerò per darti forza sempre ti dirò certezze contro le paure per vedere il mondo oltre quelle alture non temere nulla io sarò al tuo fianco come il mio mantello asciugherò il tuo pianto. Ci sarà una luce accesa e di speranze e ti abbraccerò per darti forza sempre. Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo veglio su di te io sarò il tuo guerriero”.  Al testo potente si accompagna una melodia pregna di sfumature e colorazioni elettroniche. Di particolare interesse è la lunga coda che accompagna il finale del brano: le tracce, sapientemente elaborate in fase di missaggio, conferiscono un’aura epica all’arrangiamento per un risultato insolito ed esaltante al contempo.

Al brano è legato anche un emozionante videoclip, girato in Trentino con il Patrocinio di Trentino Film Commission. Il  soggetto del video è dello stesso Marco Mengoni che, per la prima volta, ha firmato la regia insieme a Cosimo Alemà. Il protagonista del videoclip è il giovanissimo Matteo Valentini ed è completamente incentrato sul percorso di crescita che il bambino riesce a compiere grazie alla presenza di una forza che lo veglia e che lo assiste in ogni singolo momento del giorno. Per concludere, il nuovo progetto si sposerà naturalmente ad una dimensione live studiata ad hoc che prenderà il via la prossima primavera e che conferirà nuova linfa sia ai contenuti che all’esperienza artistica di Marco Mengoni che, soltanto a cinque anni di distanza dal suo esordio, è già riuscito a compiere importanti passi verso la fama mondiale.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Guerriero” su iTunes

Video: “Guerriero”

#MENGONILIVE2015, le date:

MILANO 07 MAGGIO MEDIOLANUM FORUM

TORINO 10 MAGGIO PALAALPITOUR

FIRENZE 12 MAGGIO MANDELA FORUM

ROMA 14 MAGGIO PALALOTTOMATICA

NAPOLI 16 MAGGIO PALAPARTENOPE

BARI 19 MAGGIO PALAFLORIO

BOLOGNA 21 MAGGIO PALADOZZA

CONEGLIANO 23 MAGGIO ZOPPAS ARENA

Bambini senza paura- Insieme si può: note, parole e immagini per l’infanzia al Teatro Elfo Puccini di Milano

Eugenio Finardi @ Bambini Senza Paura - Milano

Eugenio Finardi @ Bambini Senza Paura – Milano

Una notte per celebrare i sogni e i diritti dei bambini e degli adolescenti di tutto il mondo in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’infanzia. Questo il tema portante di “Bambini senza paura- Insieme si può”, il concerto spettacolo condotto da Filippo Solibello che ha preso forma dal progetto sviluppato e promosso da Gertie, nato per sensibilizzare il pubblico sui diritti dell’Infanzia e promuovere una cultura del rispetto reciproco a tutela della libertà e della dignità dei bambini. L’iniziativa, ospitata dalla sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini di Milano, lo scorso 20 novembre 2014, è nata attorno al lungometraggio d’animazione “Bambini senza paura. Dedicato a Iqbal”,  con la regia di Michel Fuzellier e Babak Payami, la cui uscita nelle sale è prevista nella primavera 2015. Sogno e diritto: due concetti che si muovono lungo due filoni paralleli e che sempre più si allontanano dalla sfera quotidiana di tanti, troppi bambini malnutriti, abusati, schiavizzati, isolati. La serata prodotta da Fulvia e Franco Serra ha, dunque, inteso offrire un momento di riflessione su una tematica di rilevante importanza. Ad inaugurare l’evento la performance dell’Orchestra di Via Padova che, seppur in formazione ridotta, ha colto l’occasione per presentare al pubblico due brani inediti che saranno inclusi nel nuovo album “Acqua”, in uscita tra poche settimane. A seguire l’intenso, emozionante, coinvolgente il reading di Marina Senesi. Il racconto interpretato dall’attrice ha catapultato la platea in un’assolata domenica pomeriggio a Nairobi tra volti di bambini in cerca d’amore e bambini spaventati dall’uomo. Bambini che convivono con la paura della vita stessa e che attraverso la propria sofferenza comunicano tutto il loro bisogno di essere curati, seguiti, amati.

Alessio Lega e Guido Baldoni @ Bambini senza paura - Milano

Alessio Lega e Guido Baldoni @ Bambini senza paura – Milano

Intimo e prezioso anche il contributo di Eugenio Finardi, protagonista di una breve ed intensissima parentesi chitarra e voce. “ Non diventare grandi mai” e “Le ragazze di Osaka”, scritta per la sua amata figlia Elettra, sono i gioielli che il cantautore ha regalato al pubblico: “C’è molta antologia intorno ai bambini, soprattutto in questo particolare periodo storico, dice l’artista. Crescere in un mondo che sta cambiando sotto i loro piedi non è facile. Quello che noi possiamo fare per loro è cercare di rispettarli e curarli senza caricarli delle nostre paure, ansie e delusioni”.

Petra Magoni, Ilaria Fantin, Patrizio Fariselli @ Bambini senza paura - Milano

Petra Magoni, Ilaria Fantin, Patrizio Fariselli @ Bambini senza paura – Milano

Viva e spensierata l’incursione amarcord, targata rock’n’roll di Ricky Gianco mentre l’ironia, la brillantezza e la vivacità di Alessio Lega e Guido Baldoni hanno rappresentato la vera sorpresa della serata.  Fine e ricercato Carlo Marrale in “O Re”. Davvero suggestivo il reading di Giuseppe Cederna della favola di Italo Calvino, intitolata “Giovannino senza paura”, seguito dal prezioso contributo strumentale del Maestro Fabrizio Fariselli, autentico demiurgo di note ipnotiche e sofisticate.  La chicca della serata è stata l’originalissima performance di Petra Magoni che, insieme alla giovane musicista Ilaria Fantin e allo stesso Fariselli, ha deliziato il pubblico con un antico brano risalente addirittura al 1600.

Fulvia e Franco Serra @ Bambini senza paura - Milano

Fulvia e Franco Serra @ Bambini senza paura – Milano

La parte conclusiva dell’evento è stata riservata alla presentazione del lungometraggio animato dedicato ad Iqbal con il contributo dei produttori Fulvia e Franco Serra, il regista e lo scrittore del libro Francesco Di Giacomo.  A chiudere la scaletta l’infuocata invettiva suonata di Ivan e I RUM e la performance di Vince Tempera. L’evento ha quindi riunito il cinema, l’arte, la musica, i nuovi media, il gioco, la letteratura in un percorso studiato ad hoc per offrire al pubblico un canale di avvicinamento ed interazione con problematiche che non possono e non devono essere trascurate.

Raffaella Sbrescia

Cesare Cremonini live a Napoli: Logico è il tour più bello dell’ artista bolognese

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Grande successo per Cesare Cremonini in occasione del concerto tenutosi al Palapartenope di Napoli lo scorso 14 novembre, all’interno del suo nuovo e tanto desiderato Logico tour. Gremito il teatro tenda in cui  il cantautore bolognese si è esibito insieme all’ inseparabile Ballo al basso,  Andrea Morelli (chitarre); Alessandro De Crescenzo (chitarre); Michele (Mecco) Guidi (hammond); Nicola Peruch (elettronica e tastiere); Andrea Fontana (batteria); Chris Pescosta (cori e chitarra); Roberta Montanari(cori). Carico, adrenalinico ed entusiasta, Cremonini si è subito calato al centro del suo ormai vastissimo repertorio dando vita ad una speciale dimensione magica, avulsa da limiti e confini spazio-temporali. All’interno della scaletta pensata dall’artista per il suo pubblico ci sono poesie e canzoni che da vent’anni regalano emozioni e sorrisi.  Eseguite in parte al centro del palco, in parte sulle passerelle laterali, le perle forgiate dall’artista vengoono illuminati da luci e colori studiati ad hoc.

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Poche parole e tante note per Cremonini, cantore dell’amore in tutte le sue sfumature. La scelta di elegantissimi abiti e di una scenografia imponente si accompagna alla raffinatezza dei suoi leggiadri movimenti al pianoforte.  “Dicono di me” “Padre Madre”, “Io e Anna”, “Grey Groose”, “Figlio di un re”, “Una come te”, “Il Comico”,”La nuova stella di Broadway”, la hit dell’estate “Logico #1”  sono solo alcune delle tantissime canzoni condivise con il pubblico, pronto a cantare ogni parola a squarciagola. Con oltre due ore di musica, sudore ed emozione, Cremonini ci ricorda  che quando il pop  è pregno di contenuti che vengono dal cuore il risultato non potrà essere altro che un inarrestabile successo.

Fotogallery a cura di : Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

 

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

 

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

 

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

 

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

Cesare Cremonini @ Palapartenope Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

Previous Posts Next Posts