“Canzoni”: Chiara Civello reinventa i grandi classici della musica italiana

BOOKLET_Layout 1“Canzoni” è il titolo del quinto album in studio della cantautrice jazz Chiara Civello che, per la prima volta, si presenta nell’inedita veste di sola interprete di alcuni dei più grandi successi della musica italiana. Con la produzione artistica  di Nicola Conte  e gli arrangiamenti curati da Eumir Deodato (arrangiatore, tra gli altri, di Frank Sinatra, Antonio Carlos Jobim, Björk e Roberta Flack) e suonati dall’Orchestra Sinfonica di Praga, il risultato è subito molto chiaro, “Canzoni” è un disco elegante. Registrato tra Rio de Janeiro, New York e Bari, innovandosi tra le molteplici contaminazioni musicali e i tributi al cinema italiano degli anni ‘60 e ’70, il disco si avvale di una specifica materia prima: si tratta di alcune delle più belle e più note canzoni che hanno fatto la storia della musica leggera italiana senza rinunciare ad una forte rimodulazione di suoni e idee: il Northern Soul si mescola alla Bossa Nova, il Blue Eyed Soul al jazz e al pop internazionale, trovando un ulteriore arricchimento nel prestigioso contributo di special guests di tutto rispetto come Gilberto Gil, Chico Buarque, Ana Carolina e alla jazz star Esperanza Spalding. Chiara Civello ha saputo rimescolare le carte in tavola: ormai nota nel mondo, grazie alla sua particolarissima voce, l’artista ha voluto seguire il concept tematico dell’amore per comporre un lavoro che potesse racchiudere la sua concezione delle musica e, allo stesso tempo, omaggiare le origini del suo background culturale.

Chiara Civello foto di Fabio Lovino

Chiara Civello foto di Fabio Lovino

Leggero, fluido, vellutato e carezzevole “Canzoni” rappresenta, dunque, l’occasione per ritrovare il feeling con  17 brani indimenticabili. Si va dall’intimità rarefatta di “Via con me” a al beat soulful di “Io che non vivo senza te” (duetto con Gilberto Gil), passando per il  passionale ritmo di “Con una rosa” di Vinicio Capossela e “Que me emporta el mundo”. Molto inteso è il duetto con Chico Buarque sulle note di “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo mentre sorprendono, e non poco, le scelte di repertorio più recenti: su tutte “Va bene così” di Vasco Rossi, “Incantevole” dei Subsonica e “Mentre tutto scorre” dei Negramaro. Chiara Civello non si pone limiti, la sua voce veleggia dal sussurro suadente al picco sonoro più intenso, giungendo ad una equilibrata armonia dei contrari.

Raffaella Sbrescia

Tracklist:

  • Via con me
  • Io che non vivo senza te (feat. Gilberto Gil)
  • Con una rosa
  •  Que me importa el mundo
  •  Va bene così
  •  Io che amo solo te (feat. Chico Buarque)
  •   Never Never Never (Grande Grande Grande)
  •  Metti una sera a cena
  •  Una sigaretta
  •  Fortissimo
  •  Incantevole
  •  E penso a te (feat. Ana Carolina)
  •  Il mondo
  •  Senza fine
  •  I mulini dei ricordi (feat. Esperanza Spalding)
  •  Mentre tutto scorre
  •  Arrivederci

“Oggi chi sono”: la recensione del nuovo singolo del Management del dolore post operatorio

mcmaoOggi chi sono” è il quarto singolo tratto da “McMao”, il secondo lavoro discografico del Management del Dolore Post-Operatorio. La dinamica logico-testuale si cui si incentra il testo di questo brano assume subito una valenza semantica pluri-strutturata su più livelli: l’uomo del nuovo millennio si riscopre voyeur di se stesso, oltre che degli altri. All’interno di un vorticoso meccanismo di autoipnosi, i propri atteggiamenti, infinitamente ripetuti da più generazioni, si rivestono di sfumature che ne intorpidiscono l’essenza. La società dello spettacolo si trasforma nello spettacolo della società, coinvolgimento e distacco si fondono senza soluzione di continuità. “E prima di uscire se mi guardi in tutta fretta scoprirai che sul mio volto c’è attaccata un’etichetta”, scrivono e cantano con spietata lucidità i ragazzi del Management del Dolore Post-Operatorio.

Un'immagine tratta dal videoclip "Oggi chi sono"

Un’immagine tratta dal videoclip “Oggi chi sono”

Luca Romagnoli e soci riversano nel testo l’amara attualità del nostro oggi: “E se mi vuoi davvero presto io sarò il tuo sogno. Chiudi gli occhi gentiluomo e metti mano al portafoglio, Io non credo nei rapporti non credo nei sentimenti. A me piacciono i contanti, conto solo sui contanti. E siccome sono solo quello che ho addosso oggi chi sono? E cosa indosso? Oddio!”. Disillusione, arrivismo e materialismo si accompagnano al videoclip girato da Fabio Gargano che, attraverso un’esplicita serie di sequenze visive, offre i preliminari del sesso sull’altare sacrificale dello spettacolarismo contemporaneo. Negando le barriere tra il guardare e l’essere guardati, la stessa scena, vista da diversi punti di vista, perde qualsiasi grado di differenziazione interpretativa trascendendo, in questo modo, il labile confine tra immaginazione e realtà. A sancire la chiara dipendenza dal filtro digitale è una delle scene finali del videoclip in cui il pubblico riprende quello che avviene con il proprio smartphone mantenendosi distaccato ed insensibile a tutto quello che lo circonda. In sintesi, la rappresentazione di un’umanità che non sa più emozionarsi.

Raffaella Sbrescia

Annalisa Scarrone, la recensione di “Sento solo il presente”

Annalisa-Sento-Solo-Il-Presente“Sento Solo Il Presente” è il primo tassello del nuovo progetto musicale di Annalisa Scarrone. Il singolo, disponibile da oggi, lunedì 5 maggio 2014, in rotazione radiofonica e in vendita su iTunes, è stato scritto da Francesco Silvestre dei Modà, che avrà un ruolo centrale nel prossimo album di Annalisa. Voce cristallina e forte personalità sono i tratti che hanno forgiato l’immagine artistica della Scarrone che, nonostante una più chiara propensione al cantautorato, si è lasciata coinvolgere gioiosamente in un progetto che vedrà l’intera produzione artistica affidata a Kekko e a Kikko Palmosi, storico produttore dei Modà. Il disco avrà come obiettivo quello di creare un vestito musicale in grado di evidenziare la freschezza e l’ampia estensione della fresca vocalità di Annalisa.

Accompagnato da un lyric video che sfrutta le applicazioni di Line, un servizio di messaggistica istantanea e che si avvale di contenuti scritti da utenti appartenenti ad una community, il singolo assume subito una forte connotazione moderna, abbinando un testo giovane ad una serie di elementi decisamente in linea con usi e costumi dei nativi digitali. Dal punto di vista strumentale “Sento solo il presente” è costruito su un arrangiamento che richiama da vicino la tradizione della musica leggera italiana, senza tuttavia rinunciare ad una sofisticata parentesi creata dagli archi.

Molteplici sono le similitudini e le visioni immaginifiche di cui Annalisa si fa interprete in un saliscendi sonoro sempre gradevole ed immediato: “Trasformami in bolla per farmi toccare una stella. Soffia piano e regalami un giro di luna senza che se ne accorga. Legami a un raggio di sole, regalalo al vento e di ogni mio sorriso cattura l’essenza e poi donala al mondo. Niente muore, tutto vive quando sono con te e non cerco più niente tranne la certezza che tu sei qui con me, tu sei qui con me, tu sei qui con me sempre”: il testo si muove a metà strada tra favola e sogno, il brano si districa in un dialogo veloce e desideroso di azioni e dimostrazioni: trasformami, soffia, legami, donala. Ogni verbo costruisce il segmento di una storia che, seppur non originale, racconta un sentimento eterno, ma mai banale, quale è l’amore.

Raffaella Sbrescia

Video: “Sento solo il presente”

 

“Corso Trieste”, il nuovo singolo de I Cani. La recensione

i caniE’ on line, da oggi 5 maggio, il videoclip ufficiale di “Corso Trieste”, il singolo del progetto musicale del cantautore romano Niccolò Contessa, denominato I Cani. Il brano è  tratto dall’album “Glamour” mentre il Il video, girato da Tim Small, giornalista e film-maker milanese, è ambientato nel lunapark dell’Idroscalo di Novegro, alle porte di Milano Sud e presenta volti a confronto in un contesto che, seppur giocoso, assume una connotazione malinconicamente isolante.

Volti, corpi ed espressioni non verbali si affiancano al movimento frenetico di giostre ed attrazioni che paiono assumere vita propria mentre, nel frattempo, scorrono incisive e trascinanti le chitarre dei Gazebo Penguins. “Padri stanchi tornano a casa dal lavoro in moto. È quasi buio soltanto luci verdi e rosse ed arancioni e gialle e sotto gli alberi non fanno luce neanche quelle”, questa l’introduzione narrativa di una resa dei conti realistica ed efficace che raggiunge un significativo crescendo con i versi dedicati ad una delle immagini più ricorrenti nel quotidiano comune: “Ho 15 anni e con le mani in tasca sto tornando a casa anch’io e in faccia ho freddo mentre sotto alla mia giacca sudo e ho un groppo in gola ma non so perché, adesso non ricordo più perché”: paura, ansia, preoccupazione, pesantezza d’animo in un attimo possono svilire la vita o dileguarsi senza un preciso motivo gettando l’animo in un particolare stato confusionale che molto spesso è il fedele compagno di una vita alla ricerca di una prospettiva. “Ricordo solo che avevo la stessa faccia da cazzo dei pischelli che ora vedo in giro da vero duro con problemi seri, Ti giuro è l’unica, davvero l’unica l’unica vera nostalgia che ho…”, l’unica vera nostalgia che ho: una frase ripetuta a più riprese, in grado di insinuarsi nella mente martellandola fino alla completa metabolizzazione di suoni e parole dedicate ad una giovinezza ormai lontana.

Raffaella Sbrescia

Tour estivo:

  • 12/06/14 BOLOGNA BIOGRAFILM FESTIVAL PARCO DEL CAVATICCIO Ingresso Gratuito
  • 13/06/14 DESIO (MB) PARCO TITTONI
  • 14/06/14 CARNAGO (VA) BISBOCCIA FEST Ingresso Gratuito
  • 11/07/14 BRESCIA CRAZY COW FEST Ingresso Gratuito
  • 12/07/14 AREZZO MENGO MUSIC FEST Ingresso Gratuito
  • 13/07/14 COMUNANZA (AP) MAZZUMAJA Ingresso Gratuito
  • 18/07/14 GENOVA GOA BOA FESTIVAL Prev. www.mailticket.it | www.bookingshow.it
  • 24/07/14 PADOVA RADAR FESTIVAL Prevendite TBA
  • 02/08/14 ZUNGOLI (AV) Z.I.F. ZUNGOLI IN FESTIVAL Prevendite TBA
  • 08/08/14 ROCCA D’ASPIDE (SA) LE NOTTI DELL’ASPIDE Ingresso Gratuito
  • 10/08/14 ATTIGLIANO (TR) SAN LORENZO GIOVANI Ingresso Gratuito

Video: “Corso Trieste”

“Storie”, la svolta dei Velvet. La recensione dell’album

storiePubblicato lo scorso 4 Marzo 2014, “Storie” è il nuovo disco dei Velvet. Pierluigi Ferrantini (voce e chitarra), Alessandro Sgreccia (chitarra), Pierfrancesco Bazzoffi (basso), Giancarlo Cornetta (batteria) lasciano convergere i frutti maturati dopo 15 anni di carriera artistica in un progetto studiato nei dettagli e molto ben arrangiato. Definito il disco della maturità o della cosiddetta consacrazione, “Storie”, giunge dopo una lunga gestazione, durata quasi 5 anni, in cui ciascuno dei Velvet ha lavorato a progetti anche molto diversi tra loro. Il risultato è quanto meno multi sfaccettato. Sarebbe ingiusto inquadrare “Storie” sotto un’unica etichetta musicale, questo album, composto da 10 tracce, presenta un sound molto complesso che alterna momenti acustici ad elaborate sessioni di elettronica, senza tralasciare gli evidenti richiami al british pop.

Velvet

Velvet

Il disco si apre con “Una vita diversa”, il brano vanta la collaborazione di Federico Dragogna de I Ministri e s’incentra su un’idea di vita possibilista. Segue il nuovo singolo intitolato “Scrivimi quello che fai”: la delicata dolcezza dell’eccellente tromba di Fabrizio Bosso, pervade, in lungo e in largo, le parole di un brano intimo e raffinato. A seguire c’è “La Razionalità”,  il brano, già inserito nell’ omonimo EP “La Razionalità”, uscito ad Aprile 2013, è stato scritto da Alberto Bianco e presenta uno tra gli arrangiamenti più interessanti ed eterogenei del disco. Un’affannosa ricerca a ritroso è il tema centrale di “Cento corpi” mentre ci si barcamena tra tempo che non passa e tempo che non basta ne “I perdenti e gli eroi”.  La titletrack “Storie”, caratterizzata da una bella ritmica scandita da  chitarre fuzz, intercetta una buona risoluzione strumentale tra tradizione ed innovazione, portando avanti un discorso creativo da approfondire. “Meglio un’anarchia di intelligenti che una democrazia di stupidi”, cita la frase chiave di “Evoluzione” sottolineando il concetto che “ogni evoluzione parte da un giorno normale”. La chiusura del disco è affidata a “Goldfinger”, cover degli irlandesi Ash, registrata live durante le sessions di incisione del disco che, a 5 anni dall’album intitolato “Nella lista delle vostre cattive abitudini” sancisce il risultato di una ricerca musicale che i Velvet non hanno mai tralasciato e che, tuttavia, ancora sorprende.

Raffaella Sbrescia

Video: “Scrivimi quello che fai”

Marta Sui Tubi e Franco Battiato firmano “Salva Gente”. La recensione del singolo

marta sui tubi salva genteI Marta Sui Tubi e Franco Battiato firmano “Salva Gente”, una canzone che, già attraverso il titolo, intende svolgere una funzione salvifica o quanto meno creare i presupposti per una riflessione più attenta su noi stessi e sugli altri. La collaborazione arriva in occasione dell’uscita del nuovo album dei Marta sui Tubi, intitolato “Best of Salva Gente”, in uscita il prossimo 27 maggio. L’album racchiuderà una raccolta dei brani più famosi della band che celebra i 10 anni di carriera. Sul fronte strumentale, il nuovo singolo presenta un coagulo particolarmente riuscito e gradevole tra le sonorità rock dei Marta sui Tubi e quelle più elettro-oniriche di Battiato. Per quanto riguarda la composizione testuale del brano è importante evidenziare la presenza di strofe pregne di accostamenti semanticamente efficaci. Partendo dalla cruda osservazione degli atteggiamenti umani, gli artisti coinvolti in questo progetto si lanciano in una serie di messaggi mirati alla stimolazione dello spirito critico del genere umano. “C’è gente talmente povera che non ha nient’altro che il denaro e pensa che la statura morale di una persona equivale al suo capitale”: niente di più triste e vero al contempo.

“C’è gente che vuole tutto quello che gli passa sotto il naso perché non sa cosa vuole”: altra innegabile verità; meglio tutto e subito che prendersi la responsabilità di imparare a capire cosa ci circonda e di conseguenza scegliere. Scegliere di sbagliare: il più grande spauracchio degli “Sconfitti 2.0”. “C’è gente così comica ma si prende un po’ troppo sul serio e non troverà la verità nemmeno se gliela mettono in mano”: un pizzico di sano disprezzo nei riguardi di coloro che ridicolizzano se stessi senza amor proprio e senza pudore è quando mai doveroso.

Il ritornello del brano cita: “Quando comincerai a vedere il mondo in un modo diverso il mondo comincerà a cambiare”, ecco la chiave per la svolta dell’uomo: guardare il mondo in un modo diverso, guardare il mondo senza pensare continuamente al passato, guardare il mondo cercando di immaginarlo in una maniera completamente nuova, inedita…in una parola: diversa. Tra individui che non si sorprendono, che non ci sorprendono e che rimangono immobili tra i “frangiflutti del destino” è necessario riscoprire la possibilità di rinascere ogni giorno per salvare gli altri e salvarci a nostra volta.

Raffaella Sbrescia

Audio “Salva Gente”

 

“Il Brigante e la Sciantosa” : Barbara Buonaiuto canta le anime di Napoli

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Veracemente ed intensamente napoletana, Barbara Buonaiuto, con la sua voce mediterraneamente rock, si è esibita lo scorso 30 aprile al Teatro Trianon di Napoli con Maurizio De Giovanni per lo spettacolo intitolato “Il Brigante e la Sciantosa”. Al centro dello spettacolo l’anima del sud.

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Orgoglio, dignità, passione e arte si sono fuse in un unico crogiuolo per dare forma ad un’opera artistica vellutata ed incandescente al contempo. Forza, determinazione e  talento, sono da sempre gli ingredienti base del temperamento di Barbara Buonaiuto che, forte della lunga e fortunata esperienza con l’Orchestra Italiana di Renzo Arbore, è riuscita a sedimentare nelle proprie corde vocali un amore incondizionato per Napoli.

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Con i testi originali scritti e recitati da De Giovanni, autore del personaggio del commissario Ricciardi, l’artista ha dato voce alla rabbia di chi, ogni giorno, rivendica la sua identità lottando per la sopravvivenza. Sotto la direzione di Luca Urciuolo, che ha curato anche gli arrangiamenti e che si impegnato anche alla fisarmonica, sul palco hanno suonato anche Arcangelo Michele Caso (violoncello e plettri), Giampaolo Ferrigno (chitarre), Roberto Trenca (chitarre e plettri), Roberto Giangrande (contrabbasso), Michele Maione (percussioni) e Rosario Lambiase (voce e danza).

Alternando classici napoletani e canzoni di brigantaggio, “Il Brigante e la Sciantosa” svela due anime di una città, in grado di essere estremamente poetica e passionale  ma anche drammaticamente spietata. Senso civico e impegno politico sono ancora troppo poco diffusi in un territorio martoriato dall’ignoranza e dalla criminalità organizzata. L’arte, il canto e la recitazione rivestono, dunque, un’importanza quanto mai centrale, nella campagna di sensibilizzazione pubblica, mirata alla valorizzazione di un fortino di risorse unico al mondo.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

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Il Brigante e la Sciantosa © Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

Concerto Primo Maggio Roma: il cast definitivo e le storie

primo maggioAccordi e disaccordi delle nostre radici, della nostra memoria e del nostro domani”. Sarà questo il tema artistico dell’edizione 2014 del concerto del Primo maggio, che si terrà in Piazza San Giovanni a Roma. Condotto dal regista e attore Edoardo Leo, la giornalista e scrttrice Francesca Barra e Dario Vergassola, l’evento sarà trasmesso in diretta tv su Rai 3 dalle 15 alle 19 e dalle 20 alle 24. Si tratterà di un omaggio alla storia del nostro Paese attraverso la musica di grandi artisti e la voce di importanti ospiti tra cui Aldo Cazzullo, Carlo Petrini, Giancarlo De Cataldo, Federica Sciarelli e Gildo Claps, Max Paiella, Nino Frassica (che sarà protagonista anche di un set musicale), Gherardo Colombo, Maurizio Maggiani, Paola Minaccioni, Livia Travia e Paolo Tumolo, Marzia Ercolani. Gli ospiti saranno accompagnati dai solisti Mimmo Epifani, Alfredo Verdini, Giuliano Gabriele, Lucia Cremonesi, Fabrizio Bosso, Francesco Loccisano, Attilio di Giovanni per raccontare delle storie speciali.

Sul palco tanti rappresentanti della musica italiana: Clementino, Bandabardò, Piero Pelù, Rocco Hunt, Riccardo Sinigallia, Tiromancino, Modena City Ramblers, Stefano Di Battista e 50 sax del Conservatorio di Santa Cecilia, Velvet, Orchestraccia con Sabrina Impacciatore, Agricantus, Statuto, L’Orange, Francesco Di Bella, Taranproject con Daniele Ronda, Perturbazione, Brunori Sas, Enrico Capuano, P- Funking, Levante, Alberto Bertoli, Piotta, Kachupa, Crifiu. Per il contest 1MFESTIVAL, nato in difesa e a sostegno delle musica dal vivo con l’utilizzo della rete, sul palco anche i finalisti Bastian Contrario, Kutso e Disco Sock.

 Di seguito tutte le storie che troveranno spazio nel corso della lunga maratona musicale e che, come accennato sopra, saranno interpretate dai numerosi ospiti invitati:

Il combattente

Lo scrittore Giancarlo De Cataldo racconterà la funambolica evasione dal carcere di Sandro Pertini durante la guerra. Sarà accompagnato dai mandolini di Mimmo Epifani e Giuseppe Grassi che suoneranno un brano ispirato alla colonna sonora del film “Il mandolino del Capitan Corelli”. Il ritratto di Pertini prenderà forma dalle mani della sand-artist Silvia Emme che lo rappresenterà con la sabbia.

Freedom

Gherardo Colombo in “Freedom… Imparare la libertà” con Sara Colombo, Dj Neelo e Cosimo Damiano Damato e performance live di Tommaso Piotta. In scena Gherardo Colombo ci ricorda il professor John Keating de “L’attimo fuggente”, racconta la libertà con la stessa passione e guitto poetico di Robin Williams. Colombo si rivolge al suo “Todd”, un giovane ragazzo disincantato (Cosimo Damiano Damato) che cerca di capire il valore della libertà in un mondo di “diritti negati”. A scandire lo spettacolo la performance live del rapper Piotta. Colombo racconta anche la bellezza e la poesia della Costituzione che in scena assume le sembianze di una giovane ragazza (Sara Colombo) regalandoci pagine di grande poesia civile.

Livia Travia e Paolo Tumolo

Livia e Paolo si sono conosciuti sul posto di lavoro. Un grande hotel romano dove Paolo ha messo la sua esperienza di cameriere di sala al servizio della tirocinante Livia. Da lì è nata un’amicizia, un’amicizia che ha superato con naturalezza gli ostacoli delle diversità. (Da questa esperienza è nato anche il programma televisivo Hotel 6 Stelle)

Ritorno al lavoro

Edoardo Leo e Francesca Barra raccontano la storia di Marcello e di tanti lavoratori in mobilità come lui che grazie ai corsi di formazione finanziati da Fondimpresa hanno trovato un nuovo posto di lavoro. La storia è tratta dal libro“Dal Fondo in poi. Storie di rinascita in tempo di crisi”. Fondimpresa, il Fondo per la formazione continua di Confindustria Cgil Cisl e Uil, ha finanziato finora l’aggiornamento e la riqualificazione di 3 milioni di lavoratori sui temi essenziali per il lavoro: dall’innovazione tecnologica alla sicurezza. Alcune iniziative sono state dedicate ai lavoratori in mobilità: la storia di Marcello è la storia di altre 8mila persone rimaste senza lavoro che hanno trovato, nella formazione mirata, una nuova possibilità di futuro. Il racconto sarà accompagnato dalle percussioni di Alfredo Verdini (hang drum) che suonerà una sincronizzazione ritmica ispirata a “Koyaanisqatsi” di Philip Glass. Il “ritorno al lavoro” prenderà forma visivamente dalle mani della sand-artist Silvia Emme.

Sono qui per mio padre

“Sono qui per mio padre”, suggestiva rievocazione di un primo maggio di 50 anni fa, scritta e letta dall’autore, Maurizio Maggiani. Un Primo Maggio dove lui bambino con il vestito buono viene preso per mano dal padre e portato in un corteo dei lavoratori come “Un re e il suo principino”. Il testo è un inedito e verrà accompagnato dall’organetto di Giuliano Gabriele e la viola di Lucia Cremonesi che suoneranno “L’Inno dei lavoratori” scritto nel 1886 da Filippo Turati. La sand-artist Silvia Emme rappresenterà con la sabbia questo Primo Maggio di tanti anni fa.

Elisa Claps

La giornalista Federica Sciarelli intervista Gildo Claps, il fratello della giovane Elisa scomparsa a Potenza, la sua città natale, il 12 settembre 1993 a soli sedici anni. Per sedici anni ne sono state perse le tracce finché il suo cadavere è stato rinvenuto nel sottotetto di una chiesa del capoluogo lucano il 17 marzo 2010. L’omicidio di Elisa Claps è un fatto di cronaca nera che ha interessato e continua a interessare opinione pubblica e media, divenendo uno dei casi simbolo del femminicidio. A raccontare sul palco del Primo Maggio la storia di Elisa il fratello Gildo che ne tiene viva la memoria. Il volto di Elisa Claps verrà rappresentato dalla sand-artist Silvia Emme che con la sabbia ne realizzerà il ritratto. Seguirà l’esibizione musicale del gruppo di Potenza Musicamanovella.

L’avventura di due sposi

“L’avventura di due sposi” racconto di Italio Calvino, tratto dalla raccolta “Gli amori difficili”. Due sposi, operai con inconciliabili turni in fabbrica, si incontrano solo per brevi momenti. Lettura di Edoardo Leo e Paola Minaccioni, accompagnata da Fabrizio Bosso alla tromba.

I due sindaci

Max Paiella porterà in piazza “i due sindaci” e canterà “I want to break free” (Rivoglio la DC) dei Queen, accompagnato da Attilio Di Giovanni alla tastiera.

Eroine

Il giornalista Aldo Cazzullo ricorderà le eroine partigiane che hanno lottato e perso la vita per la nostra libertà. La chitarra battente di Francesco Loccisano farò da sottofondo al racconto e la sand-artist Silvia Emme rappresenterà con la sabbia questo momento importante della nostra storia.

10.000 orti in Africa

Giornalista, scrittore, gastronomo, fondatore e presidente di Slow Food, Carlo Petrini sarà ospite del Concertone per raccontare il progetto della Fondazione Slow Food per i 10.000 in Africa. Realizzarli significa garantire alle comunità locali cibo fresco e sano, ma anche formare una rete di leader consapevoli del valore della propria terra e della propria cultura. In conclusione i Kachupa suoneranno “Siamo tutti africani” che è l’inno ufficiale di “Terra Madre 2014”.

Omaggio a Alda Merini

L’attrice Marzia Ercolani e il chitarrista Stefano Scarfone intrecceranno voci, suoni e melodie per omaggiare la grande poetessa Alda Merini portando sul palco un estratto del loro spettacolo tratto dal suo libro “L’altra verità: diario di una diversa”. La sand-artist Silvia Emme concluderà la performance scrivendo sulla sabbia “Anche la follia merita i suoi applausi”.

Nino Frassica

Nino Frassica leggerà la poesia di Ignazio Butitta che ricorda un primo maggio di tanti anni fa, il primo maggio del 1947, quando nella vallata di Portella della Ginestra vennero uccise undici persone. Il suo racconto verrà  accompagnato dal chitarrista Tony Canto.

Omaggio a Gabriel García Márquez

Edoardo Leo userà le parole di uno dei più grandi maestri del racconto, Gabriel Garcia Marquez, per sottolineare quanta forza può avere una storia. Ricorderà lo scrittore appena scomparso leggendo un suo racconto e Maurizio Filardo lo accompagnerà con la chitarra.

Alberto Bertoli

Alberto Bertoli tiene accesa la memoria del padre mettendo in contatto le loro canzoni, figlie a loro volta di un unico percorso che passa per le terre dell’Emilia e l’inquinamento e il terremoto che l’hanno colpita. Alberto canterà sul palco del Primo Maggio con le sue parole e con quelle di suo padre Pierangelo Bertoli.

Si rinnova anche quest’anno la collaborazione tra Radio2  e il Concertone del Primo Maggio:

Radio2 sarà la radio ufficiale dell’evento e sarà presente in Piazza San Giovanni con una diretta che inizierà alle 16:00 e terminerà a mezzanotte dell’1 maggio. Alla conduzione radiofonica e al commento della maratona musicale si alterneranno Lorenzo Scoles, Pier Ferrantini, Carolina Di Domenico, Massimo Cervelli, Nicoletta Simeone, Filippo Solibello e Marco Ardemagni.

Non mancheranno interventi dal backstage con interviste ai protagonisti della giornata. Radio2 Speciale Primo Maggio è a cura di Roberto Buttinelli e Rupert Bottaro.

Damon Albarn, la recensione dell’album “Everyday Robots”

damon-albarn-everyday-robotsCome una falena attratta sia dalla bellezza che dalla tristezza, Damon Albarn, universalmente riconosciuto come icona della musica britannica, presenta “Everyday Robots”, il primo album da solista della sua carriera costellata di successi e importanti riconoscimenti, ottenuti in particolar modo coi Blur e con il progetto Gorillaz. Senza tergiversare troppo in preamboli e prolisse introduzioni, arriviamo subito al fulcro di questo disco che è indubbiamente il più intimo e personale dell’artista. Un viaggio a ritroso, compiuto in maniera elegante e sussurrata, attraverso una delicata texture sonora, studiata ad hoc dal produttore Richard Russell, capo della XL Recordings, che si abbina ad una linea melodica e vocale pacata, intensa, riflessiva, quasi controcorrente. Mentre il mondo impone, martella, corre e sfianca, Albarn raccoglie tempo ed energie per creare la giusta atmosfera, necessaria per parlare finalmente di sé e non degli altri. L’alienazione da tecnologia è il tema centrale della title track “Everyday Robots”: we are everyday robots on our phones in the processo f getting home. Looking like standing stones out there on our own. We’re everyday robots in control, in tre process of being sold. Parole forti che non fanno sconti, un testo consapevole che trova una strada perfetta in un minimalismo ricco e consapevole. La malinconica e ricercata “Hostiles” precede l’incerta e tormentata “Lonely Press play” mentre malinconici ricordi fanno capolino tra le calde percussioni africane di “Mr Tembo”. Damon Albarn lavora per sottrazione, seguendo la filosofia, spesso vincente, del “less is more”. Lo strumentalismo scarno di “Parakeel” si riveste di un’enigmatico ed immaginifico fascino mentre Natasha Khan dei Bat for Lashes compare nel ritornello di “The Selfish Giant”, inserendosi con impercettibile grazia e leggerezza tra le pieghe di una relazione di lungo corso. Parole che fluttuano tra passato, presente e futuro sono quelle cantate da Albarn che, in “You & Me” trova la forza di fare un cenno alla dipendenza dalle droghe. “Hollow Ponds” racconta, invece, l’elegante e luminosa Londra del 1976 mentre il sontuoso pianoforte di “Seven High” rientra tra i momenti più sofisticati del disco. Sentimenti e amore la fanno da padrone in “History of a cheating Heart” mentre l’album si avvia alla conclusione sulle note di “Heavy Seas Of Love”: Brian Eno, già collaboratore di Albarn in Africa Express, arricchisce, senza manie di protagonismo, il gradevolissimo carico emotivo trainato dal testo del brano: “When your soul isn’t right / And it’s raw to the night / It’s in your hands / When the traces of dark come to fade in the light / You’re in safe hands. Heavy seas of love/Radiance is in you/As above so below/On the heavy seas of love”: cantori del cuore si nasce e Damon Albarn lo nacque.

Raffaella Sbrescia

Video: Lonely Press Play

“Blues Tale”, l’album d’esordio dell’Alex Usai Blues Band

COVER ALBUM_Blues Tale_Alex Usai Blues Band_b (2)“Blues Tale”  è la favola blues che segna l’esordio artistico della Alex Usai Blues Band. Un conglomerato di quattro anime milanesi, legate a doppio filo ad un genere musicale che ha segnato la storia e l’evoluzione della musica mondiale. Alex Usai (chitarra, voce), Alberto Gurrisi, (hammond), Ivo Barbieri, (basso, voce), Martino Malacrida (batteria), si sono dunque uniti in un progetto che ha visto la luce lo scorso 7 marzo. Il disco si compone di 9 tracce, di cui 7 inediti e due particolari arrangiamenti di “All you need is love”, tributo ai Beatles, e “Britta’s Blues” di Anthony Wilson. Alex Usai compone musiche e melodie spaziando tra generi e secoli, traendo ispirazione sia dal blues americano contemporaneo che dallo shuffle tipico dei primi anni 60. Virtuosismi e accenti strumentali lasciano trasparire l’esperienza e la disinvoltura con cui l’Alex Usai Blues Band intende creare un sound riconoscibile.

Alex Usai Blues Band

Alex Usai Blues Band

Il brano d’apertura del disco è la title track “Blues tale”: il racconto di un incontro che segnerà il destino di più persone. “No More Sunny Days” lascia la parola agli strumenti, attraverso un  flusso di visioni e suggestioni ispirate ai blues player d’oltreoceano. La già citata “Britta’s Blues” si riveste di suoni elettrici, senza, tuttavia, travisare l’antico protagonismo di organo e chitarra. A seguire c’è “Follow Me”, il canto di un’avventura selvaggia. Lacrime e pensieri inseguono lividi e sudore in una battaglia strumentale senza campo. “I’m Not Wide Awake” è la prima ballad del disco, un grido intimista per uscire dal torpore psichico e sensoriale in cui spesso preferiamo sostare per non lasciarci travolgere da un’angosciante sensazione di smarrimento. L’ Alex Usai blues band trasforma tutto ciò che incontra sulla propria strada. Stessa cosa avviene con “All You Need Is Love”, il classicone beatlesiano diventa una rock ballad decisamente diversa dal solito. Il brano più intenso del disco è  “Hope”: una chitarra acustica traccia speranze e concetti, attraverso un suono caldo e semplice, come la vita. L’incontro tra blues e pop avviene in “Mr. Man”, l’obiettivo, riuscito, è una valida esaltazione della personalità di Alex Usai. Chiude il disco “Tilly”, una ballad strumentale, soft e riflessiva, in grado di rispecchiare fedelmente lo spirito autentico e verace dei professionisti che hanno dato vita ad un racconto senza tempo e senza etichette.

Raffaella Sbrescia

Ascolta “Blues tale”

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