Intervista a Manuel Foresta: “Nel mio disco ci saranno suoni audaci, forti, mescolati a quelli più tradizionali”

manuel forestaSulla scia del successo di “Déjà vu”, il cantante salernitano Manuel Foresta presenta “Se fossi ancora qui”, il nuovo singolo che anticipa un nuovo album di prossima pubblicazione per l’etichetta Rusty Records. Con la produzione artistica di Davide Maggioni, il brano intende rappresentare il frutto di percorso di ricerca musicale che Manuel ci ha raccontato in questa intervista, in cui, tra l’altro, il giovane interprete ha parlato anche dei suoi impegnativi studi di architettura e dei recentissimi opening acts dei concerti di Renzo Rubino.

“Se fossi ancora qui” è il tuo nuovo singolo. Da dove nasce l’idea di coniugare elettronica a sonorità più tradizionali come quella del tango e qual è il percorso che ti ha portato a questo risultato artistico?

Il mio nuovo singolo è il frutto di un’oculata ricerca fatta insieme al mio produttore artistico Davide Maggioni. Cercavamo qualcosa di particolare che rispecchiasse il mio personale gusto per alcuni strumenti tradizionali, come la fisarmonica ed il pianoforte, ma che si prestasse bene anche ad essere stravolto con il beat elettronico. “Se fossi ancora qui” fin dal primo ascolto ci è sembrata perfetta ed i suoni del tango ci hanno entusiasmati e convinti. L’autore Simone Baldini Tosi utilizza nel testo un linguaggio semplice e diretto che, con l’arrangiamento che avevamo in mente, raggiunge l’incisività e l’audacia che stavamo cercando.

Di cosa parli in questo brano e cosa intendi comunicare in esso?

In questo brano parlo di una storia vera, sentita, di pancia. Dentro c’è l’irrequietezza di chi non si rassegna e non si vergogna ad ammettere una propria debolezza, una propria mancanza. L’ho sentita da subito mia, nel suo linguaggio semplice e diretto, ma soprattutto tormentato.

Con chi ti sei interfacciato per la produzione del singolo e del disco di prossima uscita?

La produzione del singolo e del disco è affidata alla Rusty Records, con la produzione artistica di Davide Maggioni. La nostra collaborazione è nata quasi per caso, come tutte le cose belle. In loro ho trovato qualcosa in più di una squadra di lavoro. Ho trovato una grande famiglia che mi ha accolto con affetto e che mi sostiene ogni giorno con grande professionalità.

Quali saranno i contenuti di questo lavoro e quanto ti rispecchierà questa tua prima produzione discografica?

L’album è pensato sulla scia del primo singolo, che proprio per questo, abbiamo scelto come apripista. In tutto il disco ci saranno suoni audaci, forti, mescolati a quelli più tradizionali. Con esso cercherò di parlare il linguaggio della mia generazione conservandone l’incisività ma anche tutte le contraddizioni.

Manuel Foresta

Manuel Foresta

Qual è il bilancio di questa prima parte del tuo viaggio musicale? Cosa pensi di aver intuito, cosa, invece, ti ha sorpreso e cosa, ancora, pensi ti abbia messo davvero alla prova?

Il bilancio è sicuramente positivo. Penso di aver ormai capito che la maggior parte delle cose capitano per caso e ti stravolgono, senza poterle pianificare ed è per questo che l’unica cosa che conviene davvero fare è impegnarsi con amore in quello che ci piace.

Mi ha sorpreso di certo l’affetto delle persone, quelle che mi seguono da sempre e che non pretendono niente in cambio, quelle che credono in me anche più di quanto a volte non lo faccia io.

Ho capito che forse c’è solo una cosa che mi possa mettere davvero a dura prova ed è l’ansia da prestazione, quella che a volte rischia di farti dimenticare che l’opportunità di fare quello che ami è di gran lunga più importante della meta che vorresti raggiungere.  

Manuel Foresta

Manuel Foresta

Come sono andati gli opening act del “Secondo Rubino tour”? Che tipo di esperienza è stata?

Renzo porta sul palco un mondo stravagante fatto di luci e colori e in esso dipinge perfettamente il suo punto di vista. E’ stata un’esperienza bellissima perché da lui ho cercato di assorbire come una spugna tutto quello che c’era da imparare. In più il pubblico del suo Tour è un pubblico attento che mi ha ascoltato con interesse e mi ha riservato tanto affetto. Per me avere un’occasione del genere è stato davvero molto stimolante e lo ringrazio.

Quali sono le tue prospettive per il futuro? Oltre alla musica ti interessi anche di altro? Quali saranno i tuoi prossimi impegni?

 Nella musica sto investendo gran parte delle mie energie e, pian piano, come solo i veri amori fanno, ha preso il sopravvento su tutto il resto. Di sicuro quindi la mia speranza è di poter vivere di questa mia passione sconsiderata.

Parallelamente alla musica, però, c’è un’altra grande passione che è l’architettura. Nella vita di tutti i giorni, giù dal palco, sono uno studente che si fa in quattro tra studio ed esami, senza risparmiarsi mai. Dietro l’angolo ho un importante impegno che è la laurea e nei prossimi mesi dovrò rimboccarmi le maniche per riuscire, come faccio ormai da tanti anni, a conciliare lo studio con i miei impegni da cantante.

Raffaella Sbrescia

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Repubblica delle idee, Webnotte live incanta Piazza del Gesù

Peppe Servillo e Fausto Mesolella Ph Luigi Maffettone

Peppe Servillo e Fausto Mesolella Ph Luigi Maffettone

“Riscrivere il paese” è lo slogan e l’obiettivo dell’edizione 2014 de la “Repubblica delle Idee” la manifestazione che, dal 5 all’8 giugno, ha riunito esponenti della cultura, della politica, della letteratura e della musica  italiana nella città di Napoli, scelta come paradigma di territorio da riorganizzare secondo nuove esigenze e punti di vista. Un ampio dispiegamento di mezzi e risorse, logistiche e umane, ha fatto sì che location di prestigio, tra tutte Palazzo Reale e il Teatro San Carlo, diventassero indispensabili punti di riferimento e luoghi di ritrovo per approfondimenti, incontri, ragionamenti trasversali e illuminanti. La cosa colpisce e non poco. Sarebbe davvero fin troppo bello se questo appuntamento acquisisse una cadenza periodica, frequente, stabile. Invece no, ci tocca fare il punto, prendere spunto e ritornare alla lotta quotidiana, come piccole gocce in un mare di indifferenza.

fabio voloE allora, vista la vocazione strettamente musicale di questo spazio digitale, ci concentreremo su un evento che, seppur finalizzato all’intrattenimento, ha rappresentato il culmine di un’iniziativa dotata di tutti i presupposti per essere elogiata e portata avanti nel tempo. Si tratta di Webnotte, la trasmissione ideata e condotta da Ernesto Assante e Gino Castaldo. I due giornalisti di Repubblica, coadiuvati in tutto e per tutto dai loro colleghi, hanno avuto il merito di ridare spazio alla musica a 360 gradi, dapprima sul web e su Capital tv, ogni martedì sera per 35 puntate, poi anche dal vivo restituendo la musica al popolo.

L’appuntamento conclusivo di questa piacevole, interessante e coinvolgente avventura si è svolto nella storica e significativa location di Piazza Del Gesù a Napoli ed è stato introdotto da una lunga e approfondita intervista all’attore, scrittore e speaker radiofonico Fabio Volo, il quale si è messo a nudo parlando della sua vita di provincia, dei suoi inizi, della vita da scrittore, delle fasi che hanno scandito il proprio cammino artistico multitasking.

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Alle 22.00 in punto è iniziato il vero e proprio show: sul palco di Webnotte si è celebrata la reunion degli Avion Travel che, dopo 10 anni, si sono ritrovati l’uno accanto all’altro per tornare a fare musica e farla davvero bene, aggiungiamo noi. Nonostante l’assenza forzata di Ferruccio Spinetti, per un forte mal di schiena, Peppe Servillo, Fausto Mesolella e compagni, in formazione originale, si sono esibiti sulle note di “Dormi e sogna”, “Aria di te” e “Canzone Appassiunata” di E.A. Mario emozionandosi ed emozionando il pubblico, grato di questa ritrovata risorsa artistica del panorama musicale italiano.

Nino Buonocore Ph Luigi Maffettone

Nino Buonocore Ph Luigi Maffettone

A seguire gli sketch e le incursioni musicali della resident band di Mark Hanna, le rivisitazioni di grandi classici di Max Paiella e gli interventi al mixer del dj Massimo Voci. Poesia allo stato puro quella offerta da Nino Buonocore che, in procinto di realizzare un nuovo album in studio, ieri ha incantato l’affollatissima piazza con l’intramontabile “Scrivimi” e “Un giorno qualunque”.

Stefano di Battista ed Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Stefano di Battista ed Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Spettacolare l’ingresso del celebre sassofonista Stefano Di Battista, unanimemente riconosciuto come uno dei più importanti musicisti nel panorama internazionale. Accompagnato da giovanissimi e talentuosi musicisti del Conservatorio di Salerno, Di Battista ha conquistato la piazza coinvolgendo anche Enzo Avitabile, meritatamente definito “maestro del ritmo”. Da Vivaldi a James Brown, si è celebrato il bicentenario del sax, scandito dallo slogan “messaggiamm ‘o ritmo e abballamm ‘o messaggio”.

Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

Una vera e propria festa della musica, dunque, arricchita dalle rubriche dei giornalisti di Repubblica, dalle irriverenti note degli Economisti e dal tangibile entusiasmo del pubblico che, fino all’ultimo ha atteso il giovane e amatissimo rapper Rocco Hunt, il quale subito dopo aver tenuto un concerto ad Ercolano, seppur in notevole ritardo, è riuscito a raggiungere comunque la piazza per cantare e ricordarci che può ancora esserci “Nu juorno buono”.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

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Ph Luigi Maffettone

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Stefano Di Battista, Enzo Avitabile e i musicisti del Conservatorio di Salerno Ph Luigi Maffettone

Stefano Di Battista, Enzo Avitabile e i musicisti del Conservatorio di Salerno Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

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Ph Luigi Maffettone

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Max Paiella Ph Luigi Maffettone

Max Paiella Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

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Pierpaolo Capovilla, pensieri, domande e risposte in “Obtorto collo”, l’album da solista.

PPC_ObtortoCollo_webPierpaolo Capovilla lascia da parte, per un attimo, i rumorismi de Il Teatro degli Orrori e si spinge verso nuovi intimi suoni ispirati a Scott Walker e Tom Waits in “Obtorto Collo”, il disco da solista, pubblicato lo scorso 27 maggio su etichetta Virgin / La Tempesta per Universal Music e prodotto da Taketo Gohara, ad eccezione dei brani “Irene” e “Dove Vai”, co-prodotte da Giulio Ragno Favero. L’album racchiude una serie di riflessioni mirate ad un autobiografismo nazionale. Quello di cui Pierpaolo scrive, servendosi di parole semplici che nascondono, tuttavia, una profonda complessità narrativa, serve per fare il punto su chi siamo, su cosa siamo diventati e in che direzione ci stiamo dirigendo. La forma canzone utilizzata dal cantante-letterato si inserisce in una dimensione intima, privata, risultando scomoda per la valenza contemporaneamente pubblica e politica.

Pierpaolo Capovilla

Pierpaolo Capovilla

Atmosfere scure, notturne, crepuscolari, perturbanti accompagnano la voce profonda di Capovilla che, scandendo le undici storie narrate nel disco, acquisisce, di volta in volta, una diversa caratterizzazione. Anche il titolo “Obtorto collo” ha una doppia valenza: il nostro vivere malvolentieri, nella più totale indifferenza, si oppone ad una condizione esistenziale mirata al riscatto e al cambiamento di una serie di circostanze che non ci stanno bene. Nel tentativo di rappresentare un piccolo e dettagliato affresco musicale dell’Italia ai giorni nostri, Pierpaolo Capovilla, e i 20 bravissimi musicisti che l’hanno accompagnato in questa avventura, iniziano da “Invitami”, la premessa perfetta per introdurre tutto il disco:  “Invitami/invitami da te/nel tuo spazio/nella tua vita. Io vorrei dirti cose che non dico mai ma che vorrei tanto dire, pensare, sperare, ogni giorno”. E ancora: Io non ho paura/me ne frego della gente, di ciò che crede o pensa di sapere dello schifo che hanno nell’anima, nei loro cuori di cane abbaiano/abbaiano e basta. Il sound sinistro, poetico, doloroso lascia che l’ascolto si soffermi sulla voce, sulle parole, sullo stile parlato, spiegato, raccontato di Capovilla. Nuvole scappano vie come profughi ne “Il cielo blu”, una canzone in cui l’amore, perso ormai anni fa, è ancora il pensiero fisso di una notte vedova. “Che cosa sono diventato, cosa mai diventerò? E poi perché, perché, perché?”, si chiede il cantautore in “Dove vai”, il singolo che ha anticipato il disco e che, attraverso la commerciabilità di un ritornello che si stampa impresso nella mente, impone degli interrogativi che pretendono risposte: “Dove vai, cosa fai, con chi esci, con chi ti confidi e quando ti confidi che cosa pensi, che cosa senti, che cosa provi?”. Ancora il cielo, imbarazzato per la vergogna, apre lo scenario di “Come ti vorrei”, la descrizione di un desiderio forte, implacabile, indomabile nei risvegli dell’estate,
nelle sere tristi d’autunno, negli inverni del cuore, nelle primavere : “Per quanto io cerchi fra milioni di parole vorrei dirti cose così semplici che… che quasi preferisco stare zitto”. “Irene” è, invece, una canzone dedicata al popolo romanì, ultimo tra gli ultimi in Italia, denigrato a tal punto che questa ragazzina, realmente esistente, dal nome di fantasia, cerca di nascondersi per sembrare uguale agli altri mentre “i pregiudizi sono cosi grandi che li vedi camminare per le strade della città”.

Capovilla-Boglione2Pierpaolo ha voglia di parlare e soprattutto di dare spazio a fatti e vicende che, nonostante la loro abominevole atrocità, si ripetono con tale frequenza da lasciare che la gente ci si possa addirittura abituare. Stiamo parlando del femminicidio e delle terribili vessazioni che le donne subiscono giorno dopo giorno. In “Quando”, Capovilla s’impersonifica, dunque, in una donna omaggiando musicalmente Tom Waits e soprattutto dando voce all’incubo quotidiano delle donne: “Ma quando un uomo è come te le speranze diventano incubi giornalieri/i sogni si infrangono in questi quartieri e, alla mestezza e al chiarore del giorno, subentrano notti cupe e piovose ti viene voglia di morire. Perché no? Morire”. Magica è l’atmosfera di “Bucharest”, tra i brani più stranianti del disco, un esercizio letterario che nasconde suggestioni narrative versatili e libere da approcci individualistici. Il brano più drammatico in assoluto è “Ottantadueore”, ispirato all’atroce vicenda di Francesco Mastrogiovanni, un uomo inerme e innocente, morto dopo essere stato sottoposto ad un trattamento sanitario obbligatorio: “Francesco non aveva niente di male, non aveva alcun male ma è morto lo stesso. Francesco ma in che paese viviamo?” Viviamo del paese del “finchè non capita a me, tutto bene”, viviamo nel paese del “che scendo a fare in piazza”, del “chi me lo fa fare”. Non si sa come siamo arrivati a diventare complici compiacenti di questi assassini, il fatto è che dobbiamo imparare a far valere i nostri diritti, soprattutto quello alla vita, in nome di Francesco Mastrogiovanni e di tutti gli uomini, che come lui, sono morti a causa dell’indifferenza omicida.

“La gente che esiste intorno a noi e che intorno a noi sembra essere felice ma se la guardi attentamente scopri che dietro ai sorrisi e ai convenevoli non vede l’ora di morire ma che intanto vive obtorto collo”, questo è la gente ritratta nella title track “Obtorto collo”. “La luce delle stelle” non è che un’illusione, canta Capovilla, “non c’è più tempo per le idee come ce n’era una volta, ognuno per se – tutti contro tutti, domani in fondo è un altro giorno” fino ad arrivare alla conclusiva “Arrivederci”:Accetto tutto, anche la tua assenza. Che m’importa di queste moltitudini che sciamano nei bar e nei centri commerciali, nei cinema e negli ospedali, negli uffici postali, ogni giorno più nervosi, ogni giorno più stanchi ed ogni giorno più infelici/ma lasciamelo dire ogni giorno più brutti, avvelenano anche te, anche me, anche noi che gli diamo retta. Arrivederci amico mio oppure addio”. Il brano racchiude la cifra narrativa dell’album: lo smarrimento culturale, la disgregazione sociale, l’incomunicabilità relazionale ed il radicato sentimento che non ci sia più niente da fare trova sbocco nelle parole di Capovilla che, con chirurgica attenzione, estrae i nostri mali dal cuore per provare ad esorcizzarli.

Raffaella Sbrescia

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Video: “Dove vai”

“Nino!”- Omaggio a Nino Manfredi: Roberto Gatto omaggia l’artista nel decennale della sua scomparsa

A cavallo della tigre - Nino Manfredi

“A cavallo della tigre” – Nino Manfredi

Arte, musica, costume e solidarietà si uniscono in occasione del decennale dalla scomparsa di Nino Manfredi. Dopo le numerose iniziative culturali dei giorni passati, avrà luogo questa sera, presso l’Auditorium Conciliazione di Roma, “Nino!”- Omaggio a Nino Manfredi, una manifestazione organizzata da Dalia Events, in collaborazione con Onni, che, nel corso di tutto l’anno, sia in Italia che all’estero, ripercorre e omaggia i momenti più significativi della vita privata ed artistica di uno degli attori più popolari ed emblematici del Cinema Italiano.

Operazione San Gennaro Nino Manfredi

“Operazione San Gennaro” – Nino Manfredi

Con il concerto di beneficienza inedito “E nasce all’improvviso una canzone…”, il  Maestro Roberto Gatto, batteria e arrangiamenti, insieme al suo ensemble composto da  Francesco Lento (tromba e ficorno), Luca Velotti (sax e clarinetto), Luciano Biondini (fisarmonica), Silvia Manco (piano e voce), Luca Bulgarelli (contrabasso), arrangerà le musiche più celebri dei film di Manfredi, accompagnate da immagini tratte dalle stesse pellicole. Tra le tante, ricordiamo grandi classici come “Tanto pe’ cantà”, “Me pizzica… me mozzica”, “Tarzan lo fa” , “La pennichella”, La frittata, “Canzone pulita”, “Che bello sta’ con te”. È importante sottolineare, infine, che parte dei proventi della serata sarà devoluta all’associazione “Viva la Vita Onlus”, che aiuta e supporta i malati di SLA, di cui Erminia Manfredi è Presidente Onorario.

straziami ma di baci saziami Nino Manfredi

“Straziami ma di baci saziami” – Nino Manfredi

Questo il commento con cui Roberto Gatto ha presentato l’evento: “E’ stato molto emozionante lavorare sulle musiche di alcuni tra i film più belli e rappresentativi di Nino Manfredi, uno dei più grandi attori del nostro cinema. Un’occasione per rendere un omaggio musicale a lui e a tutti i compositori che hanno scritto partiture entrate ormai nella storia del nostro costume. Ho voluto, in questa occasione, assemblare un organico agile ed estremamente versatile, con sonorità vicine al jazz ma anche alla musica popolare. Un viaggio attraverso mondi musicali a volte lontani tra di loro, ma tutti connotati da melodie forti e dalla grande personalità.”

Info: 06/55301796; 06/0608; info@daliaevents.com

Prevendite: Biglietteria Auditorium Conciliazione (06 3281033) lun-ven 11:00-18:00

Per acquistare i biglietti on line cliccare sul banner Ticketone in alto a destra

 

 

“Revolution is me”, il primo album dei RIM

RIMOfficial--592x433 (2)“Revolution is me” è il titolo del primo album dei RIM, il gruppo nato nel 2011 da un’idea di Olga Maletta ed Alberto Ruzza, a cui si sono uniti anche il batterista Stefano Cesari ed il bassista Jacopo Fiore. Anticipato dal primo singolo “Disarmer”, il disco pubblicato per Onemorelab & North2North records, racchiude lo spirito musicale e i pensieri di questi quattro ragazzi che provano a dire la loro tra testi in inglese e un rock appassionato. Partendo dalla realtà quotidiana, i RIM tracciano diverse linee tangenziali in cui lasciar confluire idee e pensieri su tematiche svariate fino all’idealizzazione finale di un cambiamento possibile. Contenuti e ragionamenti che solo giovani sognatori possono permettersi, persone che non hanno ancora conosciuto la parola disillusione, persone che ancora credono nella parola sogno. RIM3 (2)Ispirandosi a realtà musicali come Biffy Clyro, Foo Fighters, Jimmy Eat World e Paramore, i RIM passano dall’emotività di “40 days”, al doloroso mondo di “Disarmer”: un monito a non lasciarsi andare. Ad inquadrare lo stato di solitudine sociale in cui siamo incappati è “Synapse”, così come “Let you go”. Lo strumentalismo di “Pluto” e la parentesi più romantica di “Good times” si associano ai messaggi complessivi dei testi dell’album. “Revolution is me” rappresenta, dunque, un desiderio di rivalsa che, attraverso le emozioni, sentimenti e le speranze di questi quattro giovani, trova una naturale via di espressione in note.

Raffaella Sbrescia

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Concorso Lirico Internazionale Jole De Maria: intervista alla direttrice organizzativa Eleonora Vicario

concorsoSi terrà a Monterotondo (Roma) dal 27 al 29 giugno 2014 la seconda edizione del Concorso Lirico Internazionale Jole De Maria dedicata a cantanti lirici di tutti i registri vocali – soprano, mezzosoprano/contralto, controtenore, tenore, baritono, basso – e di tutte le nazionalità. Il Concorso a cura dell’Associazione Culturale Arcipelago, con la direzione artistica di Irene Bottaro e l’organizzazione di Eleonora Vicario, sostiene la ricerca sul cancro e, data la grande risposta registrata in questi ultimi giorni, la data di scadenza dell’iscrizione alla manifestazione è stata prorogata fino al 25 giugno.

A presentarci l’iniziativa nel dettaglio è la direttrice organizzativa del concorso Eleonora Vicario.

Quali sono i presupposti, gli obiettivi e lo spirito con cui nasce il Concorso lirico internazionale Jole De Maria?

Questo progetto, come tutti quelli portati avanti dall’Associazione culturale Arcipelago, nasce per aiutare la Ricerca sul cancro, per sostenere nuovi talenti musicali e per promuovere Enti e Aziende che contribuiscono alla riuscita del progetto. Inoltre pensiamo di favorire un’ulteriore valorizzazione di Monterotondo, collegandolo maggiormente all’Europa e stimolandone la crescita economica, seppure con un evento di breve durata.
Infine vogliamo ricordare Jole De Maria, artista lirica siciliana, vissuta a Roma, morta appunto di cancro, che ha cantato in grandi teatri internazionali tra gli anni ’50 e ’64.

Come verranno strutturale le giornate del Concorso? Chi prenderà parte alla manifestazione? Quali sono i premi in palio? Da dove nasce l’idea di fornire acconciature alle concorrenti in gara?

Il Concorso si terrà a Palazzo Orsini e sarà articolato in tre fasi: il 27 giugno ci saranno le prove eliminatorie durante la giornata e il concerto serale dell’orchestra jazz Numinoso Ensemble, che ospiterà il sassofonista Michele De Vito; il 27 giugno ci saranno le semifinali durante la giornata e il concerto serale dell’orchestra “Archi Accademia Nova”, con la partecipazione del M° Fernando Lepri; il 29 giugno, sul palco nel cortile del Comune si terrà la prova finale del concorso lirico in forma di concerto. Mentre i giurati si riuniranno per stabilire i vincitori, il pubblico potrà ascoltare due brevi concerti: il primo, del pianista Riccardo Fede e il secondo, del Coro Polifonico MUSA, diretto dal M° Danilo Santilli. L’attrice Francesca Valtorta verrà a consegnare i premi in denaro che saranno: il 1° premio: Euro 1.500,00, il 2° premio: Euro 800,00 e il 3° premio: Euro 500,00.
L’idea di mettere a disposizione delle concorrenti Marisa Brandoni, vincitrice di un Festival internazionale di acconciature, coadiuvata da Patrizia Clemenzi, è nata dalla grande eleganza che abbiamo notato nelle partecipanti alla scorsa edizione; così abbiamo pensato di aggiungere loro ancora un po’ di fascino con i sapienti chignon, le trecce complicate e le sperimentazioni eccentriche di Marisa.

Jole De Maria

Jole De Maria

Che tipologia di artista era Jole De Maria? Quali sono stati i passaggi chiave del suo percorso artistico?

Donna di grande cuore, Jole De Maria ha interrotto bruscamente la sua carriera artistica nei teatri dell’opera italiani e stranieri nel 1964, quando gravi problemi familiari l’hanno indotta a trasferirsi in Argentina. Al suo ritorno in Italia ha eseguito numerosi concerti, accompagnata al pianoforte dal M° Rolando Nicolosi, organizzati dal suo secondo marito-manager Silvano Nicolai, innamorato anche della sua voce. Per tutta la vita ha continuato a studiare con la costanza e la tenacia che le erano usuali, sviluppando lentamente quella tecnica che le ha permesso di spaziare poi dalla voce di mezzosoprano fino a quella di soprano leggero -come documentato dalle sue successive registrazioni- mantenendo comunque intatto il calore ed il velluto del timbro.

Quali sono  gli Enti con cui state collaborando per questa manifestazione?

Il Comune di Monterotondo ci ha supportato con entusiasmo e partecipazione, sebbene le attuali condizioni economiche non abbiano consentito un sostanziale supporto economico. Speriamo di ottenere anche il patrocinio della Regione.

Che tipo di risposta e di supporto state ricevendo dal territorio?

Molte aziende hanno partecipato con piccole -ma per noi importanti- cifre nonostante la crisi economica in atto. Inoltre abbiamo organizzato una lotteria che ci sta permettendo di raccogliere un po’ di denaro e che, insieme alle sponsorizzazioni, speriamo ci consentirà di coprire tutte le spese necessarie.

Che aspettative ci sono per il futuro?

Nei nostri desideri c’è la speranza di ripetere il Concorso ogni anno, facendo diventare sempre più importante questa manifestazione e trasformando Monterotondo in una città della lirica.

Ci sono anche dei progetti paralleli in corso?

L’Associazione culturale Arcipelago, nata per aiutare la Ricerca sul cancro, organizza dal 2001 concerti dell’orchestra jazz Numinoso Ensemble; contiamo il prossimo anno di portare l’orchestra nelle scuole per sensibilizzare i giovani sull’importanza dello studio, della formazione individuale, anche in relazione alla ricerca scientifica.

 Raffaella Sbrescia

Per maggiori informazioni
www.concorsoliricojoledemaria.eu
info@concorsoliricojoledemaria.eu
cell 3664974891
Facebook: https://www.facebook.com/pages/Primo-Concorso-lirico-internazionale-Jole-De-Maria/524430160933291

‘Solo insieme 2014 Live 7.0’, Gianni Morandi riscrive la sua storia in concerto

Con il concerto dello scorso 5 giugno, tenutosi presso i giardini Vanvitelliani della Reggia di Caserta, si è chiuso il tour di Gianni Morandi, intitolato  ‘Solo insieme 2014 Live 7.0’. Uno show della durata di due ore e mezza, senza pause, in cui l’artista di Monghidoro ha idealmente ripercorso 52 anni di una carriera che l’ha reso icona della musica leggera italiana. Accompagnato da ben 15 musicisti sul palco, diretti dal maestro Diego Calvetti, con la regia di Michele Ferrari, Gianni Morandi ha dimostrato con i fatti che quel 7.0, più che riferito alla sua età anagrafica, può senza dubbio rimandare alla trasversalità con cui egli ha saputo evolvere il proprio percorso artistico. Attraverso un continuo andirivieni tra presente e passato, Gianni si è divertito a coinvolgere il pubblico in un viaggio, lungo 46 canzoni, tra diverse epoche e diversi modi di sentimento e di espressione.

Partendo da un ottimo assetto strumentale, Gianni si è affidato alla sua carica da maratoneta, alla verve da uomo di spettacolo, alla sua esperienza di professionista ma anche, e soprattutto, alla sua profonda sensibilità umana per tornare sui palcoscenici di tutta Italia. “Un mondo d’amore”, “Bisogna vivere”, “La storia mia con te”, “Varietà”, “Fino alla fine del mondo”, “Se perdo anche te”, “Grazie perché”, “L’amore ci cambia la vita”, “La fisarmonica”, “Prima che tutto finisca” sono le canzoni proposte nella prima tranche del concerto che, in maniera scorrevole e coinvolgente, ha trovato il modo per sedimentarsi in tutte le fasce di pubblico presente, abbracciando, dunque, ad ampio raggio, spettatori di tutte le età.

Gianni rivive e riscrive la propria storia, evitando accuratamente di non creare situazioni amarcord e lasciando ampio spazio alla musica suonata. Fiati, tastiere, percussioni, piano e tantissime chitarre regalano nuova linfa a  brani come “Io sono un treno”, “Se non avessi piu’ te”, “Ogni vita è grande”, “Canzoni stonate”, “Bella signora”, “Stringimi le mani”. Grande successo anche per “Solo insieme saremo felici”, uno degli ultimissimi brani pubblicati da Morandi durante lo scorso anno. Molto intenso il duetto con la brava Alice Spinelli sulle note di “In Amore” mentre un velo di commozione  è sceso cantando le significative parole de “Il mio amico” e le drammatiche emozioni di “BellEmilia”, il testo scritto da un conterraneo di Gianni pochi giorni dopo il terribile sisma che ha colpito l’Emilia Romagna qualche tempo fa. Immancabile la parentesi dedicata agli storici ed indimenticabili musicarelli come “Andavo a 100 all’ora”, “Se puoi uscire una domenica”, “Go kart twist”, “Fatti mandare dalla mamma”, “Belinda”, “Scende la pioggia”, passando per “Si puo’ dare di piu’” e la nostalgica “Non son degno di te”. Gran finale sulle note di “Uno su mille” e triplo bis con “In ginocchio da te”, “Banane e lampone”, “Solo insieme saremo felici”, il degno finale di una festa 100% Made in Italy.

Raffaella Sbrescia

La scaletta:
“Un mondo d’amore”
“Bisogna vivere”
“La storia mia con te”
“Varietà”
“Fino alla fine del mondo”
“Se perdo anche te”
“Grazie perché”
“L’amore ci cambia la vita”
“La fisarmonica”
“Prima che tutto finisca”
“La mia nemica amatissima”
“Fumo negli occhi”
“Ma chi se ne importa”
“Ti penso e cambia il mondo”
“Tenerezza”
“Io sono un treno”
“Solo insieme saremo felici”
“Se non avessi piu’ te”
“Ogni vita è grande”
“Canzoni stonate”
“Bella signora”
Medley: “Stringimi le mani/Chimera”
“In amore”
“Il giocattolo”
“BelEmilia”
“Vita”
“Il mio amico”
Medley: “Occhi di ragazza/Dimmi adesso con chi sei/Questa vita cambierà/Canzone libera/Al bar si muore/Il mondo cambierà”
“C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”
Medley: “Andavo a 100 all’ora/Se puoi uscire una domenica/Go kart twist/Fatti mandare dalla mamma/Belinda/Scende la pioggia”
“Si può dare di più”
“Non son degno di te”
“Uno su mille”

BIS:
“In ginocchio da te”
“Banane e lampone”
“Solo insieme saremo felici”

Intervista: Riccardo Tesi & Banditaliana presentano “Maggio”

maggio“Maggio” è il titolo del nuovo disco di Riccardo Tesi Banditaliana. Ispirato alle sonorità del bacino Mediterraneo, questo lavoro unisce tradizione e innovazione. Hanno preso parte alle sessioni di registrazione del disco anche la brass band balcanica Fanfara Tirana, il violinista e tamburellista Mauro Durante, il giovane pianista jazz Alessandro Lanzoni (appena eletto miglior nuovo talento nel referendum di Musica Jazz), Mauro Palmas (figura di riferimento nella musica sarda con il suo liuto cantabile), il violoncellista Enrico Guerzoni. Abbiamo raggiunto Riccardo Tesi al telefono per approfondire alcuni aspetti della musica prodotta dai “Signori del folk”.

“Maggio” è il titolo del vostro quinto disco. Cosa avete scelto di raccontare in questa parte del vostro viaggio musicale senza frontiere?

Siamo un gruppo di origini toscane e abbiamo voluto unire la nostra tradizione musicale alla contemporaneità riprendendo e riarrangiando il “Maggio” delle montagne toscane alla nostra maniera. Banditaliana è una realtà che esiste dal 1992 e che è arrivata al quinto disco grazie ad una musica ispirata al Mediterraneo, luogo in cui è possibile trovare tante influenze mescolate tra loro. Quest’ultimo rappresenta, dunque, il comune denominatore del nostro pensiero musicale.

riccardo tesi

Riccardo Tesi & Banditaliana

In questo caso alcuni brani sono nati da una scrittura collettiva delle canzoni. In genere abbiamo l’abitudine di invitare amici e colleghi e, anche in questo disco, ci sono diversi ospiti importanti. Prima fra tutti la famosa Fanfara Tirana, proveniente dall’Albania, con cui avevamo già realizzato un progetto lo scorso anno: ci eravamo divertiti a rileggere la tradizione del liscio dal punto di vista balcanico. Da sottolineare anche il contributo di un grande talento del jazz che è Alessandro Lanzoni che, a soli 22 anni, ha vinto il referendum come migliore nuovo talento jazz, poi c’è Mauro Palmas, musicista storico della musica sarda, Mauro Durante, tamburellista salentino e tanti altri…

Ci racconti “Maggio del Crinale”?

Questa canzone è magia.

“Corno d’Africa” è una brano che ci mette con le spalle al muro e ci priva delle nostre comodità…come è nata questa canzone?

Si tratta di un testo che ha scritto Maurizio Geri e racconta il viaggio di un europeo che, stressato dalla vita di tutti i giorni, ritrova le proprie origini abbracciando uno stile di vita più a misura d’uomo.

Qual è il brano o la parte strumentale a cui ti senti più legato e perché?

Sono molto soddisfatto di “Scacco matto” perché riesce a sintetizzare varie anime in un brano solo; jazz, rock e folk si fondono in un’unica composizione e con un buon equilibrio. Inoltre c’è il bellissimo assolo di Alessandro Lanzoni al pianoforte che abbiamo preso al primo take. Alessandro è un talento incredibile, una persona adorabile con cui è stato piacevole lavorare.

Sei considerato l’artefice della riscoperta dell’organetto diatonico, come funziona questo strumento e che rapporto hai con esso?

 A vederlo sembra una piccola fisarmonica a bottoni, si tratta di  uno strumento musicale appartenente alla famiglia degli aerofoni ed è provvisto di sottili linguette d’acciaio. L’organetto si muove su scale diatoniche ed è rimasto uno strumento molto usato nella musica popolare, soprattutto nel ballo. Io sono appassionato di questo strumento ormai da 35 anni, nessuno lo conosceva all’epoca, per me è stato un amore a prima vista e adesso sono in tantissimi a suonarlo, tirandolo fuori dal ristretto ambito della musica tradizionale e utilizzandolo nei dischi di cantautori, rock e jazz.

Vi aspettano tante date in giro per l’Europa ma anche oltreoceano…come vi state preparando e che tipo di concerto sarà il vostro?

Presenteremo tante cose del nuovo disco però ci sarà spazio anche per i nostri cavalli di battaglia che il pubblico si aspetta e che richiede sempre. Saremo in Canada, Austria, Belgio, sarà un bel girare, come d’altronde siamo abituati a fare. Il nostro lavoro è legato all’idea del viaggio. Siamo una band con 22 anni di percorso alle spalle ed è una bella cosa avere questo capitale di esperienza condivisa tra viaggi e concerti in tutto il mondo. Ormai siamo un po’ una famiglia, un gruppo con una coesione interna, uno stile, un’idea musicale che piano piano è riuscita a farsi conoscere e apprezzare.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Maggio” su iTunes

Queste le date ad oggi confermate dei live di Riccardo Tesi e Banditaliana per l’anno 2014:

8 giugno alle Grotte di Labante a Vergato (Bologna)

 22 giugno al Val Tidone Festival a Piacenza

27 giugno a San Gimignano (Siena)

10 luglio al Victoria Festival

11/12/13 luglio all’Island Festival a Vancouver

14 luglio al Saltspring Festival

17/18/19 luglio al Vancouver Folk Festival a Vancouver

 20 luglioall’Harrison Festival

24 luglio a Waidhofen (Austria)

9 agosto a Klagenfurt (Austria)

14 settembre al Val Tidone Festival a Piacenza

 27 novembre a Bimhuis (Amsterdam, Olanda)

28 novembre a Croningen (Olanda)

 29 novembre a Tilburg (Olanda)

30 novembre a Belsele (Belgio).

 Per acquistare i biglietti su Tickeone, clicca sul banner in alto a destra!

Video: Riccardo Tesi & Banditaliana – “Tevakh”

Oltremusic Fest: la Mostra d’Oltremare apre alla musica

Oltre Music fest 2014 programmaIn occasione della 57^ Fiera della Casa di Napoli nasce Oltremusic Fest rassegna musicale prodotta da Mostra d’Oltremare Spa nell’ambito del progetto Isola delle Passioni.

I dieci giorni di Fiera della Casa saranno arricchiti da dieci spettacoli musicali e teatrali. Negli spazi verdi della Mostra d’Oltremare un palco coperto di oltre 150 mq ospiterà, dalle ore 20.30, artisti di fama nazionale, tra cui: Peppe Barra e Eugenio Bennato i migliori rappresentati della musica colta partenopea e mediterranea, Lo Stato Sociale, The Burlesque e The Shak&Speares con il loro indie rock che tanto piace ai giovani, Ntò e Stirpe Nova che presenteranno il nuovo album dal ritmo rap, Franco Ricciardi e Ivan Granatino che rappresentano la nuova scena neomelò-rap, Gino Rivieccio Made in Sud: la nuova e la storica scuola della comicità napoletana, Gianni Simioli storico speaker radiofonico che con le sue selezioni musicali targate Cafè do Friariell da anni fotografa la vivacità della scena napoletana nelle sue mille sfaccettature. Infine la qualità dello spettacolo Passione Tour, esempio d’internazionalizzazione della cultura musicale napoletana nato dalla mente del regista americano John Turturro.

La prima edizione dell’Oltremusic Fest è solo l’inizio di un percorso artistico-culturale che Mostra d’Oltremare ha intrapreso da meno di un anno. L’idea è quella di strutturare un vero festival che, ciclicamente, diventi il punto di riferimento dell’estate napoletana e il Cuore della cultura mediterranea.  

 IL CAST 2014

Venerdi 13 
PEPPE BARRA
+ MALDESTRO

Sabato 14 
EUGENIO BENNATO

Domenica 15 
MADE IN SUD
con Pasquale Palma, Ivan & Cristiano e Lello Musella

Lunedi 16 
CAFE’ do’ FRIARIELL & Comitiva (Gianni Simioli)
+ THE BURLESQUE

Martedi 17 
NTO’ & STIRPE NOVA
Palù, Austin Prior, Peppe il Pollo, Capo Plaza

Mercoledi 18 
IVAN GRANATINO

Giovedi 19 
LO STATO SOCIALE
+ THE SHAK & SPEARES

Venerdi 20 
FRANCO RICCIARDI

Sabato 21 
PASSIONE TOUR
con Raiz & Almamegretta, Jamese Senese & Napoli Centrale, Pietra Montecrovino, Cosmo Parlato, Mbarka Ben Taleb, Spakkaneapolis

Domenica 22 
GINO RIVIECCIO Show
con il quintetto Minale

Lazzaro, il nuovo singolo dei Subsonica. La recensione

lazzaroA pochi mesi dalla pubblicazione del loro attesissimo settimo album, prevista per il prossimo settembre, i Subsonica presentano “Lazzaro”, un singolo in pieno stile jungle, parzialmente ispirato al drum and bass dei Pendulum, arricchito da un testo ragionato, attuale e incalzante. Il groove del brano rientra all’interno dei tratti distintivi della discografia dei Subsonica; grosse parti elettroniche si aggiungono ad un abbondante utilizzo della strumentazione tradizionale, con particolare spazio lasciato ad un trascinante giro di batteria. Le ambientazioni urban/underground costituiscono, a pieno titolo, l’habitat naturale per lo sviluppo di suoni e parole che, dopo 18 anni, riescono ancora a leggere il cuore e le storie della gente: “Alzati e cammina per scoprire di essere vivo come non mai/ Lazzaro stamattina e resuscita un pezzo alla volta la volontà”; il ritornello è un mantra che racchiude  e sancisce il principio dell’autodeterminazione individuale. Lazzaro siamo tutti noi, il personaggio citato nei Vangeli si riveste di una mistificante attualità. In qualità di paradigmatico “morto che resuscita”, Lazzaro vive i nostri dubbi, le nostre sconfitte, le nostre incertezze. Chiusi nel nostro sepolcro di apatia e indifferenza, non ci accorgiamo di essere “un’emozione scaduta, una certezza tradita, un’ambizione svenduta”. Nel bel mezzo della svalutazione dei nostri valori, quello per cui abbiamo studiato, quello in cui abbiamo creduto, per cui abbiamo lottato e sofferto ha perso ogni valore, ogni importanza, ogni rispetto. Il calpestìo della nostra essenza ci ha reso morti che camminano, diretta conseguenza, quest’ultima, di un gioco d’azzardo fatto con il nostro futuro. Costretti a fare i conti con “un’ipoteca sulla nostra dignità” ci troviamo a fare i conti con proteste ammaestrate, carezze svogliate, speranze piegate. I Subsonica inquadrano, dunque, con lucidità i mali che ci affliggono e li mettono nero su bianco servendosi di un tagliente repertorio semantico e di un trascinante arrangiamento strumentale. Cinismo e disillusione la fanno da padrone ma il diritto alla vita è , forse, l’unica cosa in grado di trascendere da qualsiasi problematica contingente. Ecco perché il monito “alzati e cammina” risuona potente e vigoroso, ecco perché “resuscita un pezzo alla volta la volontà” rappresenta un messaggio necessario, incisivo ed efficace. Ecco perché i Subsonica ci erano mancati, eccome.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Lazzaro” su iTunes

Ecco le date  del tour confermate fino ad ora

31 Ottobre – Jesolo (VE) – Pala Arrex (ex Palazzo del Turismo)
01 Novembre – Pesaro – Adriatic Arena
07 Novembre – Napoli – Palapartenope
08 Novembre – Bari – Palaflorio
13 Novembre – Torino – Palaolimpico Isozaki
15 Novembre – Verona – Palasport
21 Novembre – Roma – Palalottomatica
27 Novembre – Bologna – Unipol Arena (Casalecchio di Reno)
28 Novembre – Firenze – Nelson Mandela Forum
29 Novembre – Genova – 105 Stadium
01 Dicembre – Milano – Mediolanum Forum di Assago

Per acquistare i biglietti clicca sul banner Ticketone in alto a destra!

Lyric Video “Lazzaro”.

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