Intervista agli EtruSka –Jazz: “La nostra musica vi farà scatenare!”

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Gli EtruSka –jazz sono una giovane compagine musicale del centro Italia che, attraverso una formula musicale innovativa e coinvolgente, uniscono lo ska ed il jazz, due generi musicali inizialmente legati tra loro. Abbiamo ascoltato il gruppo, attualmente composto da Luigi Zitano,  Sharon Moran, Daniele Giusto,  Alessandro Marchetti, Giulio Cruciani e  Marco Parisi, durante l’opening act del concerto dei 99 Posse, tenutosi lo scorso 7 giugno, durante l’Eutropia Festival a Roma, e abbiamo deciso di approfondire la conoscenza di una realtà musicale dinamica e molto interessante.

 “EtruSka-jazz” è il nome del vostro gruppo ma racchiude anche la vostra essenza artistica… raccontateci i tratti caratteristici della vostra musica

In effetti il nostro nome racchiude diversi significati: il termine Etruska indica sia l’area geografica del centro Italia, in cui la maggior parte di noi è nata (siamo quasi tutti romani mentre il tastierista è di Terracina ed il sassofonista è leccese), sia la nostra  formula musicale: Ska-Jaz è una miscela dei due generi, lo Ska, in particolare, è il principale genere musicale che suoniamo.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Da dove nasce l’idea di unire la musica Ska con il jazz? Che punti hanno in comune questi generi secondo voi?

Anche se sono in tanti a non saperlo, questi due generi sono strettamente legati tra loro. La musica Ska nasce alla fine degli anni 50 in Giamaica, in concomitanza con la liberazione dal dominio coloniale inglese. I più grandi jazzisti jamaicani dell’epoca, tra tutti il grande chitarrista Ernest Ranglin, che erano soliti suonare le opere delle più grandi e famose big band jazz americane, iniziarono a personalizzare il Jazz, reinterpretandolo con nuovi ritmi, molto più caraibici, solari e festosi, fino a dare origine al nuovo genere musicale chiamato Ska. Lo Ska si è poi evoluto nel reggae ed in varie forme più moderne, perdendo però lo spirito originario e cioè lo spirito gioioso di grandi artisti capaci di improvvisare, senza mai smettere di generare  allegria e voglia di danzare.

Avete pubblicato dei brani inediti? Cosa presentate nel vostro repertorio live?

Nei nostri concerti live presentiamo dei brani inediti, attualmente una decina scarsa, nei quali ci siamo divertiti a mescolare e sperimentare non solo fusioni tra jazz e ska, ma anche reggae, funky e musica balcanica. Tutti questi generi si sposano, secondo noi, con l’idea di far divertire la gente facendola danzare. Le altre canzoni che presentiamo nei nostri concerti sono per lo più delle reinterpretazioni di famosi brani jazz del passato, riletti in chiave ska. Infine proponiamo anche alcune cover di brani registrati negli anni 60 in Giamaica.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Quali sono stati i passaggi chiave del vostro percorso artistico e come gestite gli equilibri all’interno del gruppo?

Il gruppo è nato all’interno di una scuola di musica nella quale Giulio (contrabbassista) Daniele (chitarrista), Marco (batterista) e Alessandro Marchetti (tastierista) studiavano e frequentavano i laboratori di jazz. Quasi subito la passione per la musica giamaicana di Giulio e Marco ha preso il sopravvento e sono iniziati i primi esperimenti di fusione tra i due generi ottenendo dei risultati più che incoraggianti. Nel tempo si sono susseguiti diversi strumentisti ai fiati fino alla formazione attuale, con sax, trombone e voce. Fortunatamente il gruppo è super equilibrato e c’è ben poco da gestire! Ogni volta che ci si incontra, che sia per un concerto, una prova o una pizza in compagnia, è sempre una gran festa.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Che tipo di concerto il vostro e qual è il riscontro da parte del pubblico nei vostri confronti?

Anche se il nostro nome può trarre in inganno, il nostro è un concerto ska, non un concerto jazz, il pubblico si scatena e rimane sempre molto entusiasta mandandoci ottimi feedback. Un altro pregio della musica ska jazz, è che, anche chi proprio non vuol ballare, può starsene comodamente seduto e sentirsi dei bellissimi assoli e virtuosismi, come accade nei veri e propri concerti jazz… In questo modo riusciamo a conquistare sia un pubblico di ballerini scatenati, sia un pubblico a cui lo ska ed il reggae non vanno molto a genio.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Come è andato l’opening act del concerto dei 99 Posse durante l’Eutropia Festival a Roma?

E’ stata una magnifica esperienza per noi, abbiamo una grandissima esperienza di concerti live, ma raramente su palchi di quelle dimensioni ed in una cornice così bella come quella della Città dell’Altra Economia. I 99 Posse  poi, s degli eroi per noi: essendo stati tra i primi a portare in Italia delle particolari forme musicali, di reggae e di protesta; aprire il loro concerto ha significato la realizzazione di un piccolo grande sogno.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Quali sono le vostre prospettive e quali sono, invece, i vostri programmi attuali?

La nostra idea principale è sempre quella di divertirci suonando, facendo divertire la gente che ci ascolta. Non è facile ottenere visibilità in Italia, ma, pian pianino, speriamo di arrivare sempre con maggior frequenza su palchi grandi, come quello dell’Eutropia Festival

Ci sono progetti discografici in vista? Date dal vivo? Progetti paralleli, anche singoli?

Per quanto riguarda la realizzazione di un album discografico ci stiamo lavorando, abbiamo diversi brani in cantiere, alcuni già pronti, altri appena abbozzati… la realizzazione del nostro primo album è uno dei propositi da realizzare subito dopo l’estate. Le prossime date già confermate sono il 27 giugno in spiaggia a Capocotta (Torvajanica), nello stabilimento Zion Bech. La festa della birra di Mirabella Eclano (AV) che avrà luogo venerdì 11 luglio e un altro importante opening act di Jovine, il 26 luglio alla manifestazione Roma Vintage.

 Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

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EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

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Intervista ai Lain: una band tra rock e volontariato

Lain

Lain

I Lain sono un gruppo pop-rock casertano, nato nel 2008. Alessandro Ronca (Voce), Massimo Vagliviello (chitarra), Alfonso D’Agostino (Chitarra), Luigi Papale (Batteria), Eugenio Fiorillo (Basso) s’ispirano alle realtà pop-rock statunitensi raccontando i sentimenti del nostro oggi.
Tra le loro esperienze, oltre ad avere suonato live i loro brani inediti in occasione di concerti ed esibizioni in locali e piazze italiane, hanno registrato tre singoli negli studi di RTL 102.5 , in collaborazione con l’arrangiatore italiano Enrico “Kikko” Palmosi e l’etichetta discografica Rosso Al Tramonto. Lo scorso gennaio il gruppo ha anche collaborato con l’associazione internazionale TIME4LIFE realizzando uno spot di sensibilizzazione e l’inno ufficiale, dimostrando una profonda sensibilità anche su argomenti delicati e importanti. Abbiamo raggiunto Alessandro Ronca al telefono per farci raccontare il recente singolo “Occhi chiusi” e per farci anticipare le prossime novità del gruppo.

Quando e come è cominciato il percorso dei Lain e quali sono state le tappe chiave del vostro percorso?

Siamo tutti musicisti da molto tempo, ci siamo incontrati nel 2008 e abbiamo portato  avanti questo progetto fino a trasformarlo in qualcosa di professionale contattando un po’ di addetti ai lavori. La prima persona disponibile è stata Enrico “Kikko” Palmosi, arrangiatore e coautore di Francesco Silvestre per alcuni brani, tra cui quello di Emma Marrone che ha vinto Sanremo, intitolato “Non è l’inferno”… A quel punto siamo usciti con il primo singolo “Aria”, nel settembre del 2012, e da lì poi abbiamo continuato il nostro percorso cominciando a girare l’Italia con i concerti.

Ci fate un parallelo tra “Aria” e “Occhi chiusi”? Cosa intende comunicare al pubblico quest’ultima canzone, in particolare?

“Aria” racconta il senso della musica per noi musicisti. Il brano dice “sei aria e io senza di te non sarò mai niente di grande”, ci riferiamo alla musica, intesa come aria, qualcosa di cui non possiamo fare a meno. Per quanto riguarda “Occhi chiusi”, si tratta di una canzone che racconta cosa accade quando una storia d’amore finisce con i relativi strascichi conseguenti alla chiusura. Noi, in particolare, raccontiamo la rabbia e la sofferenza di chi è rimasto ancora indietro.

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Qual è la vostra cifra stilistica e quali sono i vostri punti di riferimento?

Il progetto nasce con l’idea di portare in Italia il pop-rock americano degli ultimi anni, mi riferisco ai Nickelback, ai Paramore a delle band relativamente giovani che propongono un rock molto vicino al pubblico. In Italia sentivamo un po’ la mancanza di questo tipo di rock e abbiamo intrapreso questo percorso creativo.

Coltivate altre passioni e progetti paralleli?

Certo, io stesso sono reduce da un viaggio in Siria dove ho portato degli aiuti umanitari. Credo che questa esperienza così forte potrà influenzare in qualche modo la nostra musica. Nei mesi scorsi abbiamo scritto l’inno internazionale di Time4life. Ci siamo interessati alla causa della Siria, di cui non si parla molto in tv: ci sono 10 milioni di bambini sfollati, profughi che vivono in condizioni che vanno al di sotto della sopravvivenza. Anche per questo sono stato invitato dalla Presidentessa dell’Associazione. Il mio intento è quello di portare una testimonianza tangibile ai nostri amici, ai nostri fan e raccogliere un po’ di sostegno a favore dell’Associazione. Per il resto abbiamo anche  un altro lavoro perché non riusciamo a vivere solo di questo progetto e tutto il tempo che ci rimane lo dedichiamo alla musica.

Lain

Lain

Qual è il vostro approccio alla creazione di nuovi contenuti e come sta procedendo la lavorazione del vostro nuovo lavoro? In che direzione state andando?

La nostra direzione va dritta verso il rock, senza trascurare la progressiva integrazione di elementi elettronici, pad e sintetizzatori che faranno da contrappunto alla chitarra distorta, al basso e alla batteria. Dal un punto di vista testuale cerchiamo di scrivere quello che sentiamo, i testi sono prevalentemente scritti da me Alfonso D’Agostino e non ci poniamo limiti durante la scrittura.

Che tipo di concerto è il vostro?

Dopo aver fatto uno spettacolo di tipo più teatrale, in cui c’era anche un attore che recitava dei monologhi tra un brano e l’altro, ora stiamo portando avanti uno spettacolo più leggero in cui si susseguono canzoni dei Lain e qualche cover a cui siamo particolarmente affezionati.

Lain

Lain

Dove e quando potremo ascoltarvi dal vivo?

Veniteci a salutare il 14 giugno a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, dove apriremo il concerto di Francesco Sàrcina, poi vi segnaleremo i nostri nuovi appuntamenti sul nostro sito www.lainrock.it

Raffaella Sbrescia

Acquista “Occhi chiusi” su iTunes

Video: “Occhi chiusi”

Mercoledì Note all’Intra Moenia: ecco gli Anima Nova

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Continuano gli appuntamenti di “Mercoledì Note”, la rassegna musicale organizzata dal Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli. Stavolta vi raccontiamo il concerto degli Anima Nova, un gruppo nato sette anni fa e che annovera al proprio interno Gabriella Cascella (voce), Vincenzo De Martino (chitarra) e Federico Maria Perfetto (batteria). Con loro Daniele De Santo (basso) e Domenico Guastafierro (flauto traverso). La compagine partenopea ha scaldato la piazza, proprio a ridosso della cerimonia inaugurale dei Mondiali di calcio in Brasile, sia grazie alla freschezza degli arrangiamenti di brani classici del repertorio musicale bossanova e samba, sia grazie al frizzante ritmo dei brani che il gruppo ha pubblicato all’interno del primo lavoro discografico intitolato “Embora”.

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Spaziando dal samba allo swing, dalla bossanova al tango, gli Anima Nova sono fautori dell’ “Italian Bossa Concept®”, un’interpretazione di brani pop, riletti in maniera semplice ed elegante al contempo. Con un repertorio che va da “Manhã de Carnaval (Black Orpheus)”, “Mais Feliz”,“Quello che”, famoso brano dei 99 Posse in versione swing, la famosissima “Mas que nada”, “Guarda che luna” di Buscaglione, “Fiore nell’asfalto” di Bono Rondelli e pezzi inediti come “Embora” o il primo singolo “E poi che fa” ed il più recente “Diagonal del Mar”, gli Anima Nova mettono in luce sia l’alchimia che gli equilibri all’interno del gruppo, senza dimenticare di evidenziare, in particolare, la bellezza e la soavità della voce di Gabriella Cascella e il tocco magico di Domenico Guastafierro al flauto traverso.

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Non rimane dunque che attendere il nuovo album di inediti del gruppo, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo autunno/inverno. A darci qualche importante anticipazione è il batterista Federico Maria Perfetto: «Nel nostro disco precedente abbiamo combinato varie sonorità, appartenenti alla matrice brasiliana con dei richiami alla lounge music e a qualcosa che andasse in direzione del jazz. Nel prossimo disco, invece, ci sarà un’evoluzione, sia dal punto di vista musicale che da quello testuale, legata alle cose che ci hanno portato fortuna durante la prima parte del nostro percorso. Il nostro obiettivo è, dunque, quello di valorizzare a marcare in maniera più decisa il nostro sound. Per quanto riguarda i testi ce ne stiamo occupando prevalentemente io, Gabriella e Vincenzo, non c’è una tematica precisa… Mentre il  primo album “Embora” ha rappresentato una fase di viaggio, corrispondente a quella della nostra cantante Gabriella, nel nostro prossimo lavoro ci saranno tantissime sorprese ». Non ci rimane che atten

dere fiduciosi.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

 

 

 

“Selfie”: tredici inediti per il prezioso prisma vocale di Mina

MINA COVER“Selfie” è il titolo del nuovo album di inediti di Mina, composto da tredici tracce selezionate con cura artigianale ed arrangiate con certosina attenzione ai dettagli. In questo disco l’artista realizza non solo un autoritratto di se stessa ma di tutte le donne: dalle più forti e spregiudicate alle più timide e indifese. Si parte dai testi, scritti da autori storici e sconosciuti, per arrivare alle parole interpretate come se la voce diventasse, all’improvviso, l’inchiostro con cui mettere nero su bianco i propri pensieri più reconditi.Un mondo al femminile, dunque, in cui Mina si mette in gioco, regalandoci, ancora una volta, tutte le sfumature offerte dal suo prezioso e raro prisma vocale.

Se per la copertina, Mina sceglie l’iconica ed irriverente foto di un macaco giapponese, è perché l’artista ha sempre amato giocare con la propria immagine, rivelandosi antesignana di quello che oggi è ordinario. Arrangiato con classe e con versatilità strumentale, “Selfie” racconta, ad ampio raggio, una serie di storie evergreen, in cui ciascuno di noi può ritrovare un pezzo di se stesso o della propria vita.

Mina

Mina

Si parte da “Questa donna insopportabile”, che vede il debutto dell’autore Federico Spagnoli. Il brano racchiude lo straziante e complicato rapporto di una donna con se stessa ed è impreziosito da un arrangiamento delicatamente jazzy e retrò: “Questa donna insopportabile si alza sempre insieme a me/ sono ancora troppo fragile per affrontare questa vita inutile che sia piena di tristezza ma dopotutto mia”, canta Mina, trasformandosi, subito dopo, in un’inafferrabile tigre nella graffiante “Io non sono lei”: “Io non sono lei che fa tutto ciò che vuoi,  che sopporta il male che le fai/Io no, io no, io no/Lei è buona perdona io mai/Prova e vedrai ai ai ai…”; superfluo aggiungere altro. Il delicatissimo e arioso arrangiamento, intriso di archi,  de “La sola ballerina che tu avrai” rappresenta una dolce ed eterea voglia di poesia.

Decisamente distante è il sound scelto per “Il pelo nell’uovo”, la dichiarazione che nessuno vorrebbe: “Ho trovato il difetto: ti lascio perché, da te ho avuto già tutto”. Lo struggimento amoroso di “Alla fermata”, scritto dal debuttante Gianni Leuci, rimanda l’immaginario collettivo alle prime cotte, ai maldestri tentativi di approccio amoroso finiti poi in un angolo della nostra memoria.

Una richiesta d’amore, di rispetto, di onesta, di verità  è racchiusa, invece, in “Perdimi”: “e non ci pensi  mai che forse mi rimpiangerai tu rispettami oppure perdimi se vuoi….se vuoi…”. Mina cambia ancora volto e registro ne “Il giocattolo”: “E le ore passate a aspettare un segnale di te/ Ah, che strazio/ La tua voce di miele che toglie il respiro dov’è/Ah, con qualcun altro”; una vorticosa vertigine d’amore.

MINA 2

Intima e speciale è “Mai visti due”: “diversi noi, due modi di essere e insieme poi un solo essere”: la descrizione dell’amore con la A maiuscola. Tenero è il duetto di Mina con il nipotino Edoardo sull’intro di “Troppa Luce”: una questione di equilibri e prospettive, il bilancio dei pro e dei contro di fronte alla solitudine.  “La palla è rotonda” è il singolo che ha anticipato l’uscita del disco. Scritto dal cantautore milanese Claudio Sanfilippo, il brano ci regala una versione di Mina leggera e frizzante, una ulteriore prova della sua versatilità artistica.

“Oui c’est la vie” è la canzone che ci regala alcuni dei picchi emotivi più intensi: “Ogni vita ha i suoi perché / Ci sta un tempo anche per te vedrai”: un faro di speranza nella notte più buia. L’episodio onirico di “Selfie” è racchiuso tra le note e le parole di “Aspettando l’alba”, un accorato e suggestivo discorso alla luna. L’album si chiude emblematicamente con “Fine”, il brano firmato da Don Backy, in cui Mina dà voce ad un disperato bisogno d’amore, immedesimandosi, ancora un volta, con il corpo e con l’anima, senza mai lasciare nulla al caso, per un risultato che coinvolge e colpisce nel profondo.

Raffaella Sbrescia

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Giuliano Palma: un “Old Boy” effervescente

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma riparte da se stesso. Dopo 27 anni di carriera e innumerevoli collaborazioni artistiche, il cantante rilancia la propria avventura da solista e, reduce dall’avventura sanremese dello scorso febbraio, ritorna sui palchi di tutta Italia con l’ “Old Boy tour”. Il nuovo disco ha determinato un cambio di formula radicale: stop allo ska e alle cover, spazio agli inediti e nuove forme espressive, arricchite da un melodioso e piacevole Rythm & blues.

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Se il risultato in studio risulta incoraggiante, è dal vivo che Giuliano riesce a mettere tangibilmente a frutto le sue qualità di carismatico mattatore. Il ritmo degli arrangiamenti, si accompagna ai suoi più grandi successi passando dallo ska al rocksteady, dal reggae al soul mentre la sua indiscutibile padronanza del palco e quel fascino sfacciatamente retrò delle sue scelte artistiche rappresentano un mix in grado di far ballare platee e piazze di ogni dove.

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

“Old boy” racchiude dunque, un concetto più complesso di quanto sembri: il titolo costituisce un esplicito richiamo alle sonorità predilette da Palma, appartenenti al periodo a cavallo tra anni ’50 e ’70, ai beat statunitensi e alle notti di Detroit; “boy” è, invece, il termine più adatto per definire la carica energica, frizzante e vitale con cui Giuliano ha saputo conquistare numerosi consensi ed affezionati sostenitori.

Raffaella Sbrescia

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Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

Giuliano Palma Ph Roberta Gioberti

 

Alcune date del tour:

 30-6 SAN DANIELE DEL FRIULI (UD)

07-7 BUCCINO (SA)

10-7 TORINO @ Gru Village

12-7 PARABIAGO (MI) @ Festival Del Rugby

24-7 MISTERBIANCO (CT) @ Sicilia Summer Festival

06-8 CERNOBBIO (CO) @Festival di Cernobbio

08-8 GALLIPOLI @ Le Cave

05-9 ROMA @ Ex Mattatoio

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Repubblica delle Idee: il concerto di chiusura con Enzo Avitabile

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Il ritmo di Enzo Avitabile, la travolgente energia dei Bottari di Portico e la grinta di Fiorenza Calogero hanno travolto Piazza del Gesù in occasione del concerto di chiusura de La Repubblica delle Idee, la manifestazione che si è svolta a Napoli dal 5 all’8 giugno.

Tutti coloro che hanno preso parte almeno una volta ad un concerto di Enzo Avitabile potranno capire a fondo la forte empatia che l’artista riesce a creare con il suo pubblico, tutti gli altri potranno cercare di immaginare un contesto, quasi magico, in cui le note e le parole si fondono in un’irresistibile rituale collettivo. Alle danze e ai suoni antichi dei Bottari, Avitabile aggiunge parole dalla valenza universale, messaggi di fratellanza, sequenze di beat, impennate strumentali, intrise di groove, unite da un unico filo conduttore ripetuto come un mantra mistico: “messaggiamm ‘o ritmo e abballamm ‘o messaggio”.

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

“Le mani scandiscono il ritmo del cuore”, spiega Avitabile, che, con la Black Tarantella Band e con i Bottari è riuscito a trovare la formula perfetta un rituale di pace e di divertimento assoluto.

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Se a tutto questo, aggiungiamo la coinvolgete voce di Fiorenza Calogero, riconosciuta come una delle interpreti più accreditate e più devote alla musica tradizionale napoletana, il risultato non può che essere un clamoroso successo.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile e Fiorenza Calogero Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile Ph Luigi Maffettone

 Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

 Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

 Ph Luigi Maffettone

Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

I Bottari di Portico Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Sta tornu”, il nuovo album dei Sud Sound System è la “Megghiu medicina”

sud coverVentitre anni di musica e non sentirli, i Sud Sound System pubblicano “Sta tornu”. Il  nono  album del gruppo salentino è stato registrato al Salento Sound Studio di San Donato di Lecce, mixato da Riccardo Rinaldi “Ohm Guru” e da Sandro Nozza del One Drop Studio e masterizzato all’Exchange Studio di Londra. Fedeli alle proprie radici e alle inconfondibili sonorità reggae del proprio repertorio, i Sud Sound System pubblicano questo disco a 4 anni di distanza dal precedente album di inediti, un periodo durante il quale i salentini non hanno mai lasciato i palcoscenici di tutta Italia, continuando a macinare km di strada e anni di esperienza.

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Sud Sound System

In barba a tutti i detrattori del dialetto salentino, i Sud Sound System rappresentano uno dei punti di riferimento in Italia e nel mondo. Il loro studio è considerato la Giamaica d’Italia e, proprio in questo magico contesto, sono stati numerosi i musicisti che hanno partecipato al progetto del gruppo. Si va dalla Bag A Riddim Band, alla tromba di Cesare dell’Anna, al sax di Luca Manno alle prestigiose collaborazioni come quella con il leggendario singjay Capletone e con i giovani talenti di Kingstone Leftside aka Dr Evil e Alozade.

Nelle 19 tracce che compongono “Sta tornu”, il filo conduttore è un importante messaggio di speranza, una sensazione di positività e di rinascita possibile. Impegno sociale, denuncia e voglia di riscatto sono gli elementi attraverso cui risalire la china e recuperare il proprio futuro. I collaudati ritmi dancehall, contaminati da hip hop, dubstep, funk e rhythm & blues trovano nuove formule di combinazioni sonore, accompagnando parole che, come sempre, toccano le corde del cuore. I Sud Sound System hanno definito la loro musica come una “medicina”.

Sud Sound System

Sud Sound System

Nel disco si va dalla ballata d’amore “Do Parole”, arricchita da un arrangiamento d’altri tempi e squisitamente black. La title track “Sta Tornu” racconta il riscatto di chi è partito e, grazie ai propri sacrifici, può permettersi di tornare nella terra d’origine come esempio di libertà. Parole di condanna per gente senza scrupoli che all’avidità non mette limiti in “Man in pasta” mentre il monito è quello di impegnarsi quotidianamente e cercare la gioia in ogni giorno in “Day by day” feat. Capleton. “Fumo nell’anima” è l’emblematico titolo di uno dei brani più intensi dell’album: il fumo delle fabbriche è anche il fumo della falsità che annebbia la vista e uccide inesorabilmente. “Herbman” rappresenta, invece, un vero e proprio inno alla marijuana: il testo racchiude una serie di riflessioni incentrate sulla mancanza di chiarezza e trasparenza in merito all’utilizzo di questa sostanza. Un testo che desterà sicuramente numerosi dibattiti. “Nazione strana” è una canzone in cui i Sud Sound System ragionano sul fatto che l’Italia ha finito con l’allontanare i propri figli, cancellando una cultura millenaria. In netta contrapposizione con il suddetto brano c’è “Roja”, un canto d’amore, in lingua spagnola, dedicato alla nostra terra sfruttata e venduta per pochi spiccioli. Davvero molto toccante è l’intro  di “Mito da Sfatare”. Ad ogni modo la musica rimane “La Megghiu Medicina”, in grado di tramutare in melodia parole, pensieri e stadi d’animo altrimenti impossibili da decifrare con altrettanta lucidità e capacità di condivisione. L’ultimo brano è “Sorge il sole”: non ti fermare davanti a niente che ti faccia esitare”, cantano i Sud Sound System, incoraggiandoci a reagire, a lottare senza mollare mai la presa.

Raffaella Sbrescia

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Video: “Do parole”

Ecco le prime date confermate del ”Sta Tornu” Tour:

15.06 TRINITA’ D’AGULTU (SS) – FESTA PATRONALE
21.06 FERMO – INDICASATIVA TRADE
27.06 MONTERONI (LE) – NOTTE BIANCA
28.06 CASTEL VOLTURNO (CE) – LIDO FIORE
04.07 LECCE – ANFITEATRO ROMANO (orchestra Tito Schipa feat. Sud Sound System)
12.07 APANI (BR) – TORRE REGINA GIOVANNA
15.07 GENOVA – GOA BOA FESTIVAL
16.07 ROMA – EUTROPIA FESTIVAL
18.07 VILLANOVA (SPAIN) – NOWA REGGAE (Dj Set)
25.07 SESTO SAN GIOVANNI (MI) – CARROPONTE
02.08 TREMITI (FG) – ISOLA BACARDI (Dj Set)
05.08 CROTONE – REBEL WAY FEST
11.08 GALLIPOLI (LE) – PARCO GONDAR
29.08 VENEZIA – VENICE SUNSPLASH

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“Sottovuoto”, Renzo Rubino balla tra barattoli e ciliegie

Renzo Rubino

Renzo Rubino

“Sottovuoto” è il nuovo singolo di Renzo Rubino. Il brano è tratto dall’album di inediti del cantautore pugliese, intitolato Secondo Rubino”. Accompagnato da un video frizzante ed originale, realizzato da Duccio Forzano, il brano racchiude i brandelli di una storia d’amore, raccontati quasi sottoforma di filastrocca magica. Un incantesimo, più simile ad un maleficio, colpirà la malcapitata di turno: “fingevi amore/senza amore rimarrai”,  “Riveli vuoto e un sottovuoto diventerai”, canta Renzo Rubino che, con la consueta attenzione ai dettagli, necessari per fare ancora una volta la differenza, associa al testo un arrangiamento veloce e travolgente; pianoforte ed archi si congiungono in un mix irresistibile e giocoso. Come preannunciato in apertura, il brano è accompagnato da un videoclip ispirato al surrealismo metafisico di artisti eterni come De Chirico e Dalì.

secodno rubino

Nelle sequenze di questa storia narrata per immagini, Renzo veste i panni di se stesso inserendo nel video tutte le sue passioni: pianoforte, ciliegie e barattoli sono i compagni di viaggio di un piccolo genio vestito di tutto punto ma con dei calzini che rivelano una percentuale di follia, sufficiente quanto basta, per stravolgere la routine quotidiana. Una piccola coreografia, eseguita dallo stesso Renzo, moltiplicato a decine, rende appieno la versatilità di un cantamusicattore che, saltellando sui tasti di un pianoforte, riesce sempre a coinvolgerci nel suo magico mondo di note e a lasciarci il sorriso sulle labbra.

Raffaella Sbrescia

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“Un fedele ritratto”, le parole e i pensieri raffinati di Giorgio Barbarotta

barbarotta“Un fedele ritratto” è il titolo del quinto album da solista del cantautore Giorgio Barbarotta. Scrittore di raccolte di poesie e racconti, vincitore di svariati riconoscimenti in ambito musicale e letterario, Giorgio presenta un lavoro artigianale, costituito da 12 brani, che rappresentano il frutto di un’accurata ricerca lirica, testuale e strumentale. Un disco personale che, attraverso l’energia del rock elettrico, la pacatezza del cantautorato folk, la poesia di un surrealismo enigmatico intende realizzare una panoramica elegante ed esaustiva del nostro oggi.

L’album si apre con “Sbotta”, un brano incentrato sui grandi mali della nostra società: indifferenza, arroganza, ignoranza. A seguire c’è “Camerino al neon”, un romantico elogio del quotidiano: “Le cose semplici ci portano sempre conforto e ci riallacciano all’essenza stessa della vita”, canta Barbarotta, mentre oggetti presi da un quotidiano passato riemergono nelle immagini descritte in “Roba da buttare” un riuscito ritratto d’ambiente, realizzato fotogramma per fotogramma. Inquietante è, invece, il testo di “Portami a casa”, ansia e disagio si destreggiano tra solitudine  e desolazione, in contrapposizione all’incalzante batteria scelta per l’arrangiamento del brano. “Tra oracoli divini e le rotte delle stelle, che da secoli, preziose, tracciano le civiltà, “L’eclissi di sole” mette in risalto la raffinata padronanza linguistica che contraddistingue i testi di Giorgio. L’inno sacro, intitolato “Gratia Dei” ispira i cuori e infonde la speranza mentre “L’ancora e la deriva” racchiude una brillante allegoria sul connubio tra noto e ignoto. “Tutti giù per terra” gioca sulla valenza semantica di verbi dal significato simile: cadere, cascare, crollare, calare sono le azioni si rincorrono e che si susseguono in una spirale distruttiva che non lascia scampo. Il sarcasmo pessimista di Barbarotta si acuisce in “Nuovamente liberi”: noi, puro capriccio del caso nel moto perpetuo, ci lasciamo sfibrare, schiacciare, aggirare dalle effimere sfide del quotidiano perdendo di vista le cose realmente importanti. Una parentesi avulsa dal contesto circostante è il brano “Stelle e strisce”: un piano sequenza di tutte le contraddizioni e le incoerenze 100%Made in Usa. Il disco si chiude con “Echi di Tokio”, un brano onirico e d’altri tempi: “ è sorprendente saperti in equilibrio a spasso tra i continenti”…ecco, uno dei meriti di Barbarotta è pensare e scrivere cose a cui non si pensa più e che, invece, potrebbero addolcire la nostra esistenza.

Raffaella Sbrescia

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Eutropia – L’altra città: i 99 Posse mostrano la via della ribellione

99 Posse Ph Roberta Gioberti

99 Posse Ph Roberta Gioberti

“Una città nella città, un luogo di scambi…proprio come Italo Calvino l’aveva immaginata nelle “Città Invisibili”, sono queste le  parole con cui si presenta “Eutropia – L’altra città”, una manifestazione ambientata nel cuore di Roma che abbraccia la cultura a 360 gradi. Suoni e linguaggi trasversali avranno il lieto e prezioso compito di narrare la bellezza della nostra e delle “altre” culture per un‘estate da vivere e condividere.

99 Posse Ph Roberta Gioberti

99 Posse Ph Roberta Gioberti

A testimonianza degli obiettivi posti dall’organizzazione, uno dei primi appuntamenti è stato il concerto dei 99 Posse che, reduci dal grandissimo successo di “Curre curre guagliò 2.0.”, la riedizione del lavoro discografico del gruppo che segnò la spartiacque della scena indipendente italiana, tornano sui grandi palchi di tutta Italia per infiammare il pubblico con la consuetà carica di sempre. Il gruppo composto da ‘O Zulù (Luca Persico) voce, Marco Messina campionatore e Dub Master , JRM (Massimo Jovine) basso e Sacha Ricci tastiere continua a mostrare la strada e ad indicare la via a chi non ha alcuna intenzione di cedere il passo.

99 Posse Ph Roberta Gioberti

99 Posse Ph Roberta Gioberti

La battaglia di oggi è la stessa di quella di 20 anni fa, compagni vecchi e nuovi si sono aggiunti all’interno di un percorso artistico e umano coerente e di forte impatto sociale: Alborosie, Mama Marjas, Caparezza, J-Ax, Clementino, Pau dei Negrita, Punkreas, Samuel dei Subsonica, Banda Bassotti, Francesco Di Bella dei 24 Grana, Ensi, Signor K e Bonnot, Valerio Jovine, Enzo Avitabile e i Bottari, Roy Paci e altri ancora hanno sposato il progetto dei 99 Posse che, sia in studio che sul palco, materializzano pensieri troppo spesso taciuti, rendono tangibili riflessioni che fanno paura, danno spazio e visibilità agli emarginati di ieri, di oggi e di domani.

Non un passo indietro, dunque, per Zulù e compagni perché “quel calore ti brucia in petto è odio mosso da amore”. L’amore, la più grande risorsa del genere umano.

Raffaella Sbrescia

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Foto gallery a cura di: Roberta Gioberti

99 Posse Ph Roberta Gioberti

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99 Posse Ph Roberta Gioberti

99 Posse Ph Roberta Gioberti

99 Posse Ph Roberta Gioberti

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99 Posse Ph Roberta Gioberti

99 Posse Ph Roberta Gioberti

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