Summer Live Tones: l’Orchestra Acustica del Pausilypon in Afrocubatà

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

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Protagonista del concerto tenutosi lo scorso 17 luglio nel cortile del Maschio Angioino a Napoli, nell’ambito della rassegna Summer Live Tones, diretta da Alberto Bruno ed organizzata da Ornella Falco, con il Patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Napoli e dell’Unesco, l’Orchestra Acustica del Pausilypon, diretta dal musicista Francesco Capriello, con la stretta collaborazione di Paolo Batà Bianconcini, ha offerto al pubblico una speciale esperienza artistica e culturale.

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

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Nata da una consistente costola del progetto Bata’ Ngoma, gruppo afroreggae beat, che come una famiglia si allarga ed esplora sonorità nuove, l’Orchestra gode del patrocinio del C.S.I Gaiola Onlus e, anche per questa ragione, l’ensemble veicola un messaggio molto importante, ovvero il contatto dipendente e compartecipato con la natura. Il nucleo del repertorio offerto dall’Orchestra, composta da 14 elementi per lo più giovani e provenienti dal conservatorio di Napoli, si concentra sulla ricerca e lo studio di pratiche rituali e cerimonie afrocubane.

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

Pianoforte, contrabbassi, sezione di ottoni, percussioni e coro hanno dato vita ad uno spettacolo che, partendo da preghiere afrocubane, giunge al flusso tipico del reggae giamaicano senza, tuttavia, trascurare il cuore di Partenope. Al centro della coinvolgente scaletta proposta al pubblico, i canti tradizionali della Santeria dedicati agli Orichas, semidivinità appartenenti originariamente alla mitologia del popolo Yoruba dell’Africa occidentale, personificazioni di forze della natura: il destino Obatala, la purezza e l’intelligenza Changò, il fuoco e la musica Osain, il curandero Ochun, le acque dolci e l’amore Yemaya, il mare, la madre universale ed infine Inle: il medico. Un viaggio extrasensoriale che, grazie alla fusione tra musica e spiritualità, è in grado di offrirci nuovi orizzonti culturali ed un’inedita visione del mondo.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Orchestra Acustica del Pausilypon Ph Luigi Maffettone

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Contest Indiegeno Festival: ecco come vincere i biglietti

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Continua la millenaria tradizione del Teatro Greco di Tindari (Patti-ME) che, in occasione della nuova edizione dell’ Indiegeno Festival, in programma il 5 e 6 agosto 2014, sarà nuovamente luogo di contaminazioni e sperimentazioni artistiche all’insegna della scoperta e dell’arricchimento culturale, sia individuale che collettivo. Musica indipendente, con radici ben piantate nelle terre e nei sogni della Magna Grecia, sarà quella che animerà questa speciale due giorni pensata ed organizzata dall’etichetta Leave Music.

I principali fruitori di questa ricca offerta artistica saranno proprio gli spettatori che il 5 agosto potranno ascoltare Gnut, Tommaso Di Giulio, Management del Dolore Post-Operatorio, Marta sui Tubi mentre il 6 agosto ci saranno le perfomance live di Nicolò Carnesi, Bottega Glitzer, Cassandra Raffaele e Brunori SAS (+guest Di Martino).

 Ritratti di note appoggia e promuove l’INDIEGENO FESTIVAL e, a tal proposito, vi regala i biglietti per potervi partecipare!

 Le istruzioni del contest sono molto semplici: i primi che risponderanno esattamente alla seguente  domanda potranno vincere un biglietto per il Festival:

Come si intitolano gli ultimi dischi pubblicati da Gnut e Brunori SAS?

 

Inviate la vostra risposta all’indirizzo mail: info.ritrattidinote@gmail.com

Nel testo della mail dovrete scrivere: la risposta alla domanda, nome e cognome, il proprio indirizzo mail

I primi che avranno risposto correttamente alla domanda si aggiudicheranno un biglietto per l’ Indiegeno Festival!

Mercoledì Note: una notte di festa con i Rua Port’Alba

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

In occasione della recente uscita del loro nuovo album, intitolato “Storia di uno”, i Rua Port’Alba hanno tenuto un concerto al Caffè letterario Intra Moenia di Napoli nell’ambito dei seguitissimi appuntamenti della rassegna Mercoledì Note. Marzia del Giudice (voce), Massimo Mollo (chitarra e voce), Martina Mollo (piano, fisarmonica e voce), Caterina Bianco (violino e voce) e Gianluca Mercurio (percussioni) hanno conquistato il centro storico di Napoli grazie alle loro canzoni, il cui nucleo centrale rimangono le storie e le leggende che, dopo tanti anni, ancora ci appassionano.

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

Non solo tradizione italiana però, i Rua Port’Alba ci prendono per mano e ci traghettano oltre le sponde a noi note, alla volta  di luoghi e vicende apparentemente distanti, eppure vicine. Ispirati dai contenuti del loro album, edito dalla nuova etichetta musicale di Scampia, la Marotta&Cafiero Recorder e finanziato attraverso la rete del crowdfounding, i Rua Port’Alba si approcciano con leggerezza e trasparenza alla vita, raccontandoci il senso del coraggio, la lotta quotidiana  e la cultura del lavoro a suon di note.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Rua Port'Alba Ph Luigi Maffettone

Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

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Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

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Rua Port’Alba Ph Luigi Maffettone

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Classifica FIMI: colpo di scena sul podio, i Dear Jack tornano in vetta

Dear Jack

Dear Jack

I Dear Jack riconquistano la vetta della classifica FIMI/GFK della classifica degli album più venduti della settimana in Italia. Al secondo posto ritroviamo i Coldplay con “Ghost Stories”, seguiti dai 5 Seconds of Summer che chiudono il podio con l’ep omonimo. Al quarto posto rimane, stabile, Ed Sheeran con l’album “X” mentre “Mondovisione” di Ligabue risale in sesta posizione. Ancora settima Deborah Iurato, seguita da “Recine Carree” di Stromae che, dalla tredicesima posizione risale all’ottava. Nono Francesco Renga con “Tempo Reale” mentre è Lana Del Rey a chiudere la top ten con “Ultraviolence”.

Pomigliano Jazz Festival: pubblico in visibilio per Kenny Garrett

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Il pubblico delle grandi occasioni ha affollato l’area antistante le Basiliche Paleocristiane di Cimitile in Campania, lo scorso 16 luglio, in occasione dell’unica data italiana del noto sassofonista Kenny Garrett, organizzata nell’ambito della XIX edizione del Pomigliano Jazz Festival. On stage con Garrett, musicisti di elevatissimo pregio, dotati di una carica ed una tecnica davvero impressionante; stiamo parlando di Vernell Brown al pianoforte, Corcoran Holt al contrabbasso, Rudy Bird alle percussioni e McClenty Hunter alla batteria.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

On stage alle 21.07, l’integerrimo sassofonista di Detroit, spesso al fianco di altri nomi stellari come Miles Davis, Art Blakey e Chick Corea, ha bypassato presentazioni e convenevoli di rito per catapultarsi subito tra le onde del groove. L’artista ha presentato il suo ultimo lavoro discografico intitolato “Pushing the World Away”, un album nato proprio da un temporaneo allontanamento dal resto del mondo per lasciare che le sue pulsioni creative, intuitive e compositive confluissero all’interno dei brani che, alla fine di questa lunga genesi, sono diventati  i tanti piccoli gioielli che compongono l’album. Nominato ai Grammy Awards per miglior album strumentale dell’anno, “Pushing the World Away” presenta una particolarità unica nel suo genere: si tratta, infatti, di un progetto studiato per dare voce a mutevoli stati d’animo ed è , per questo, adattabile ai più svariati contesti.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Metodico e rigoroso nei suoi spostamenti, sul palco Garrett diventa versatile, duttile, indomabile. Pause, colpi di scena, botta e risposta, improvvisazioni sorprendono, catturano, coinvolgono il pubblico senza mai farlo sentire soltanto un semplice spettatore. La verve carismatica di Rudy Bird alle percussioni, l’instancabile potenza di Mc Clenty alla batteria, l’incredibile padronanza al piano di Vernell Brown e la personalità di Corcoran Holt al contrabbasso rappresentano il vero surplus ultra del concerto che, attraverso le note di “Pushing the World Away” pone omaggio a grandi amici e miti di Garrett: Chick Corea, Chucho Valdés, Sonny Rollins, Donald Brown. Il brano più travolgente in assoluto è “J’Ouvert”, il termine creolo utilizzato per il Carnevale, una composizione ispirata da uno dei viaggi di Garrett nelle Antille; un brano fresco, frizzante, bello da ascoltare e da vedere, una fine prelibatezza dalla bellezza extrasensoriale.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Sempre elegante, concentrato e professionale, Garrett si sbottona durante l’ultima parte del concerto: un lungo richiamo ancestrale rompe le righe, gli spettatori seguono il fascino delle note e, uno dopo l’altro, si avvicinano sotto palco. Le vibrazioni entusiaste non sfuggono a Garrett che, sulla scia di una eccellente perfomance di tutto il gruppo, chiama sul palco piccoli gruppi di spettatori, li incita a ballare a ritmo di groove, la sua voce, le sue mani, il suo strumento dettano il ritmo delle anche, delle gambe, della testa di ciascuno di essi.

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

Kenny Garrett Quintet Ph Errico Sarmientos

La formula perfetta di un incantesimo, una festa destinata a durare fino alle 23.00 in punto, quando Kenny e colleghi salutano, implacabili, il pubblico ancora affamato di sorrisi. Nel cuore rimane la certezza che un simile calore avrà lasciato anche a Garrett e colleghi la voglia di tornare ancora una volta a farci ballare all’ombra del Vesuvio.

Raffaella Sbrescia

San’t Elmo Estate: la poesia degli Avion Travel a Napoli

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Sant’Elmo Estate, la rassegna di concerti ideata e diretta da  Michele Solipano, ambientata nella suggestiva Piazza d’Armi di Castel Sant’Elmo a Napoli, è entrata nel vivo con il concerto degli Avion Travel tenutosi lo scorso 15 luglio. Di nuovo insieme nella storica formazione il gruppo casertano composto da Peppe Servillo, Fausto Mesolella, Mario Tronco, Mimì Ciaramella, Ferruccio Spinetti, Peppe D’Argenzio si è, infatti, esibito all’interno della manifestazione in occasione della tappa partenopea del Retour 2014, il viaggio attraverso il quale gli Avion Travel ripercorreranno i momenti salienti del loro percorso artistico. I grandi successi e i brani più amati dal grande pubblico compongono, infatti, la scaletta proposta da una delle realtà più apprezzate dello scenario musicale italiano.

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

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La cura, la passione e l’artigianalità dei testi e degli arrangiamenti che compongono il repertorio degli Avion Travel rappresentano la garanzia di qualità della loro musica e se, a tutto questo aggiungiamo l’espressività scenica del frontman Peppe Servillo, possiamo stare certi del fatto che un concerto degli Avion Travel rappresenta un vero e proprio viaggio tra gli ingranaggi del nostro stesso cuore. Proprio così come è accaduto la scorsa notte sotto le stelle del Vomero: “Dormi e sogna”, “L’Atleta ritrovato”, “La cena difficile”, “Il trovatore”, “L’amante improvviso”, “Il giocatore”, “Tigri”, “La famiglia”, “Aria di te”, “Leggera” sono i primi tasselli del puzzle musicale composto dagli Avion Travel: storie, passioni, emozioni vissute e raccontate a 360 gradi, attraverso voci e strumenti che, come magici scalpelli d’avorio, intagliano e cesellano piccoli capolavori da condividere.

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

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La forte sintonia, la fraterna complicità che si evince dagli sguardi e dal reciproco cercarsi sul palco, da parte dei musicisti, testimonia il ritrovato spirito di un tempo. “Cuore grammatico”, “Vivere forte”, “Piccolo tormento”, “Primo amore”, “Dalle stazioni al mare”, “Un’altra vita”, “Abbassando” e “Sentimento” completano, infine, il ritratto di una serata da ricordare ogni qual volta si avrà voglia di pensare ad una canzone che viene dal cuore.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

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“Si narra di rane che hanno visto il mare”, il nuovo album di Paolo Simoni

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“Si narra di rane che hanno visto il mare” è il titolo del nuovo album di inediti di Paolo Simoni, compositore, arrangiatore e polistrumentista che, alla soglia dei 30 anni, offre una sua versione dei fatti e della vita servendosi di rime ironiche, fresche e soprattutto immediate. Privo di forzature e forte di una personalità versatile e pronta al rischio, Paolo Simoni, beneficiario dei consensi della critica e dei riconoscimenti che contano, si rilancia al centro della pista musicale italiana con un lavoro contemporaneo sia nei testi che negli arrangiamenti. L’orecchiabilità di queste 11 tracce si sposa, infatti, con la tradizione italiana ma anche con quello che oggi siamo noi, pregi e difetti annessi. Se nell’introduzione del disco, Paolo ci racconta l’iniziazione alla vita di una rana coraggiosa che, stanca della sua tranquilla esistenza nello stagno, decide di seguire il richiamo del sole, non possiamo esimerci dal seguire il suo esempio e lanciarci nella nostra personale ricerca del mare e dunque della vita e delle relative emozioni. Il disco,  pubblicato da Warner Music e prodotto da Luca Pernici (Ligabue, Mario Biondi) si compone di musiche e testi dello stesso Paolo Simoni e questa cosa è, già di per sé, indicativa di una padronanza artistica di un certo spessore ma, prima di trarre conclusioni, addentriamoci nel dettaglio dei brani.

Paolo Simoni

Paolo Simoni

L’album si apre con “La sfida del tempo”, un brano amarcord in cui parole come tenerezza e rammarico scandiscono il racconto di un’adolescenza turbata. Il salto nel futuro ci pone subito al centro della nostra quotidiana odissea con “Che stress”, il primo singolo estratto dall’album che ha conquistato numerosi e positivi riscontri, grazie ad un testo ispirato proprio dai dialoghi che Paolo ha ascoltato e raccolto in prima persona mettendoli nero su bianco. Tra politologi, urologi, opinionisti da strapazzo e la fiera dei luoghi comuni, Paolo Simoni mette a nudo discorsi da bar e populismi da social network. “Diamo aria a questo mondo, apriamo un po’ le finestre”, canta l’artista, mentre il desiderio di fuga si fa sempre più incalzante in “Andare via”: “Prendere una macchina, un po’ di dischi, una valigia da mettere nel bagagliaio e via! Non c’è nulla al mondo che mi renda più vivo. Se poi al fianco hai la donna che ami e un amico allora tutto intorno diventa migliore e leggero” scrive, ispiratissimo Paolo che ne “L’amore” racconta di come la percezione dei sentimenti cambia durante il periodo immediatamente successivo alla spensieratezza giovanile. Atmosfere tipicamente estive sono quelle raccontate in “15 agosto”, scelto, non a caso, come secondo singolo del disco, e idealmente perfetto per inquadrare un tipico giorno di festa nel pieno dell’estate romagnola.

Paolo Simoni Ph Massimiliano Natale

Paolo Simoni Ph Massimiliano Natale

Decisamente intenso e delicato è, invece, il testo di “Stelle vicine”: un’incursione nella più recondita intimità di due persone che si nutrono e si sostengono a vicenda. Il miracolo dell’amore prende vita proprio in una delle ultime strofe del brano in cui Paolo scrive e canta: “Beati gli amanti che vedono il sole anche se fuori è buio, anche se fuori piove”,  la perfetta metafora per raccontare la pienezza di un sentimento necessario, esaustivo, appagante. “A Montreux” è un brano molto utile per capire la versatilità della penna di Simoni, capace di cambiare forma, colore e registro senza porsi limiti ed etichette: un artista libero di pensare, scrivere, raccontare, conquistare. Una libertà, quest’ultima, che raggiunge una delle vette più elevate in “Aldilà”, una canzone che squarcia e lacera il cuore e lo spedisce oltre il muro, oltre l’ignoto, lì dove ci si perde, lì dove s’intravede il mistero, lì dove la paura diventa viva, autentica, ineludibile.

Paolo Simoni Ph Massimiliano Natale

Paolo Simoni Ph Massimiliano Natale

Tocca all’ultimo brano stemperare i toni, “Lezioni di piano” rappresenta, infatti, un simpatico tuffo nel passato per l’artista che, accompagnato da un insegnante giapponese, un pianoforte, un organo, una chiesa, si è lanciato in un’avventura che non smetterà mai di sorprenderlo e di offrirgli spunti per riflettere e farci riflettere e, se a tutto questo aggiungiamo un arrangiamento al pianoforte travolgente, orecchiabile e manierista, non possiamo fare altro che desiderare di replicare questa felice esperienza dal vivo in un emozionante Vis-à-vis artistico.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Si narra di rane che hanno visto il mare” su iTunes

Video: “15 Agosto”

Intervista ai DQuadro: “Andiamo dove ci porta l’ispirazione”

Cover O Mama Mama  (4)

DQUADRO è il nome del duo formato da David (Dayf) e Davide (Bastian): arrangiatori, compositori, autori e cantanti. Il progetto nasce nel 2012 dalla voglia di alternare e mescolare vari generi musicali. Grazie all’incontro con Fer Orea, uno dei Dj più conosciuti di Madrid i DQUADRO hanno già avuto modo di farsi conoscere con “Locura”, una hit tutta da ballare. Per questa estate, il duo ci riprova, ancora una volta, con la collaborazione di Fer Orea, con “O Mama Mama”, la rivisitazione di un classico della canzone nostrana che sta già riscontrando attenzione sia in Italia che in Spagna. Abbiamo, dunque, chiesto ai DQuadro di raccontarci questa idea e le prospettive con cui si apprestano ad affrontare una nuova fase del loro percorso artistico

Da dove nasce l’idea di rivisitare un brano conosciuto come “O Mama Mama” e la voglia di bissare la collaborazione con Dj Fer Orea?

In realtà è nata quasi per caso. Stavamo cercando dei suoni per un nuovo brano quando all’improvviso dal synth è venuto fuori un suono che ha subito attirato la nostra attenzione e, come al solito, invece di concentrarci sulla canzone che stavamo facendo, abbiamo iniziato a ca–eggiare e tra i vari incastri di note è apparsa “O Mama Mama”. Quando ci siamo resi conto che la stavamo cantando fomentati come se fossimo i più grandi fan di Nilla Pizzi…abbiamo capito che forse era il caso di realizzarne un remix.

Le contaminazioni latine del testo originale ci hanno trascinato verso quello che è stato poi il risultato finale e chi meglio del nostro amico Fer poteva aiutarci a limare il tutto per rendere il progetto più interessante per il mondo latino. Anche la voglia di tornare in Spagna, dopo l’esperienza bellissima di Locura, era tanta.

Le influenze latin del brano si mescolano col rap in lingua spagnola, cori e percussioni… una fusione di linguaggi sia testuali che musicali che intendete riproporre anche in futuro?

Certamente! Non vogliamo che le differenze linguistiche diventino un limite, anzi secondo noi devono diventare un vantaggio, una via per comunicare, per arrivare a più persone possibili. Ed è così anche per la musica: riuscire a veicolare un messaggio è l’obiettivo di ogni artista; un pittore ha bisogno di diversi colori per dare vita alla sua tela. Continueremo sicuramente a sentirci liberi di fondere diverse sonorità e linguaggi, che sia in inglese, spagnolo o italiano. Vedremo dove ci porterà l’ispirazione.

DQuadro

DQuadro

Che riscontro avete ricevuto in Spagna sia per “Locura” che per “O Mama Mama”?

Ottimo, considerando il fatto che il progetto è partito da poco e senza aiuti esterni. Le canzoni sono volutamente di facile ascolto, un concentrato di energia e divertimento, cose in cui gli spagnoli sono maestri. L’accoglienza è sempre molto calorosa, e vedere la gente che balla e si scatena sulle nostre note è meraviglioso ed appagante.

Avete presentato il video in club di Madrid, quanto vi siete divertiti a girarlo?

Tantissimo! Come dicevamo prima, le persone hanno sempre risposto con grandissima energia poi, avere 1500 persone che ballano e cantano la tua canzone, è un emozione indescrivibile…e poi c’erano le ballerine :D !!!

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Qual è la vostra cifra stilistica, quali i vostri riferimenti musicali e quali, invece, le vostre prospettive future?

La nostra cifra stilistica è in continua evoluzione, l’idea di una musica che fa ballare ci esalta, però non siamo solo questo, anche perché il nostro background musicale passa per il Soul e l’R&B, da Stevie Wonder a Usher, i Boyz II Man, Ray Charls, Donnie Hatway. Assoluta adorazione per il re del pop Michael Jackson ma anche per il Rock;  Queen, Led Zeppeling, Deep Purple.  Una passione fondamentale anche per il rap e la musica  italiana (Lucio Dalla, De Gregori, Cocciante, Articolo 31, Tormento, Baroni, Giorgia, Ferro etc.). Per questo e, in futuro, cercheremo sicuramente di avvicinarci anzi di riaccostarci a quelle che sono le nostre radici, infatti è già in cantiere un brano pop/soul più melodico.

Che impegni ci sono in vista per la promozione del singolo in Italia?

Stiamo facendo promozione attraverso vari blog e tra non molto approderà anche in tv,  in diversi programmi musicali, sia su sky che sul digitale terrestre, come Gulp Music o We can dance. Ci sono anche alcune manifestazioni musicali e festival che, con il nostro manager, stiamo valutando per una possibile partecipazione.

Raffaella Sbrescia

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Video: “O Mama Mama”

Giovani Suoni, musica e arti emergenti al Maschio Angioino di Napoli il 25 e 26 luglio

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Torna Giovani Suoni, il festival dedicato alla musica e alle arti emergenti, giunto all’ottava edizione ed inserito nell’ambito della manifestazione Estate a Napoli 2014, è promosso dall’Assessorato ai Giovani, Creatività e Innovazione del Comune di Napoli, organizzato dall’Associazione Giano Bifronte, e realizzato nell’ambito dei Piani Locali Giovani – Città Metropolitane, promossi e sostenuti dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani. L’evento si svolgerà il 25 e 26 luglio nel cortile del Maschio Angioino e saranno dieci gli artisti che concorreranno per aggiudicarsi il premio del Contest attraverso una battle di freestyle, un inedito campionato di beatmaking, e ovviamente tanti ospiti, italiani e non.

Si partirà il primo giorno alle 19 con “Kick a Verse”, battle rap hosted by Underif, il cui vincitore sarà decretato nel corso della serata. Dalle 21 saliranno sul palco sei dei dieci finalisti del Contest, tra i quali ne sarà selezionato uno che si esibirà anche il giorno dopo, continuando la corsa al premio finale. Dalle 22:30 spazio agli ospiti: i primi ad esibirsi saranno i Funky Pushertz, ironica crew hip hop e funk campana, seguita dai Balsamo, trio composto da Gino Fastidio, Claudio Domestico e Jonathan Maurano, autori di un’inedita reinterpretazione di “Nevermind” dei Nirvana. A chiudere la serata i Sangue Mostro, esponenti di punta del rap campano, in tour con la loro ultima produzione discografica.

Il 26 luglio, alle 19, ci sarà la novità di questa edizione: start con il Campionato Internazionale di Beatmaking “Beatmaking With Attitude”, Hosted By Apoc & Zesta, i partecipanti saranno giudicati, oltre che dal pubblico, dall’ospite internazionale della serata, Elaquent, beatmaker e produttore di Toronto (Canada) dalle sonorità innovative e originali. Si proseguirà, dalle 21, con i finalisti del Contest, di cui sarà proclamato infine il vincitore, per poi lasciare il palco, alle 22:30, ai The Collettivo, tornati da pochi mesi con il disco “Modern By Contract”. Dopo l’esibizione dell’ospite internazionale Elaquent, la serata terminerà con il live dei Foja, reduci dalle candidature al David di Donatello e ai Nastri d’Argento, attualmente in tour promozionale con il nuovo singolo “Da sule nun se vence maje” scritto in collaborazione con Alessandro Siani. In entrambi i giorni, le performance saranno accompagnate da live video a cura di Vj Pixel Funk.

Media partner ufficiale di Giovani Suoni 8, La Radiazza di Gianni Simioli e Radio Marte. Sponsor e partner Assomusica, Casa Lavica, Volumeet, Dipartimento Napoli Arte e Bereshit.

 

Pozzuoli Jazz Festival: il programma della V edizione

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

La V edizione del Pozzuoli Jazz Festival è stata presentata questa mattina presso il Polo Culturale Palazzo Toledo di Pozzuoli (Via Pietro Ragnisco, 29): locations da sogno e artisti di pregio internazionale saranno gli elementi chiave del programma messo in atto dall’Associazione Jazz & Conversation con il patrocinio morale del Comune di Pozzuoli, dell’AACST di Pozzuoli e del Consolato della Lituania, nonché del contributo dell’Ambasciata di Danimarca e dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Come accennato in apertura, la rassegna, unica nel suo genere, si svolgerà nei più suggestivi luoghi dell’area Flegrea: la suggestiva cornice del Rione Terra, i fumi del Vulcano Solfatara, le antiche mura del Tempio di Nettuno ospiteranno, infatti, numerosi artisti: tra i primi appuntamenti annunciati c’è il concerto della formazione jazzistica danese “Soeren Lampe and The Danish Jazz Ambassadors Quintet” featuring. Thomas Fonnesbaek (contrabbasso) e Mathias Heise (Armonica), il live è previsto per il prossimo 20 luglio.

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Saranno i vapori incandescenti del Vulcano Solfatara ad accogliere le note del piano solo di Danilo Rea, un musicista versatile e padrone del palco che non ha bisogno di presentazioni. Il suo live si terrà il 22 luglio mentre il 25, nella stessa location,  toccherà al giovane ed apprezzatissimo pianista Alessandro Lanzoni, in formazione trio, dare prova del suo notevole talento, premiato con il “Top Jazz 2013” , un prestigioso riconoscimento assegnatogli dai più qualificati giornalisti italiani di musica Jazz. Non solo siti storico-culturali ma club e bar della zona, daranno spazio al Pozzuoli Jazz Festival. Saranno quattro, infatti, i live che avranno luogo nei bar flegrei all’interno del format “Mangia sano… Tiratardi e… suona molto Jazz…”. Il 14 luglio, al Gran Caffè Cannavacciuolo di Pozzuoli, ci saranno Giulio Martino (sax tenore) e Alessandro Castiglione (guitar). Il 18 luglio, al Giorgio’s Bar, toccherà al “Musica Dea” di Paolo Palopoli e Valentina Ranalli. Lo stesso giorno, al Carpe Diem di Lucrino, si esibirà la Watermelonband. Ultima serata il 28 luglio, al Gran Caffè Cannavacciuolo, con Carlo Lomanto ed Emilia Zamuner con un omaggio ad Ella & Louis.

Per conoscere tutti i dettagli consultare il sito www.pozzuolijazzfestival.it

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

Pozzuoli Jazz Festival- la conferenza stampa di presentazione Ph Luigi Maffettone

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