99 Posse & Friends: il racconto della grande festa alla Mostra d’Oltremare

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La Napoli che esiste e che resiste si è riunita alla Mostra d’Oltremare lo scorso 18 settembre in occasione del concertone con cui i 99 Posse  hanno festeggiato il ventesimo (ventunesimo per essere più precisi) di “Curre curre guagliò”, un album che, dopo tanti anni, rivive nuovo lustro musicale e contenutistico, anche grazie alla versione 2.0 realizzata per la speciale occasione. Organizzato nell’ambito del Forum Universale delle Culture, a ridosso della partita Napoli- Sparta Praga, giocata allo Stadio San Paolo, l’evento ha rappresentato l’occasione perfetta per riunire generazioni e cittadini di ogni provenienza nel nome della musica militante. Oggi come ieri  ‘O Zulù (Luca Persico) – voce – Marco Messina – campionatore e Dub Master – JRM (Massimo Jovine) – basso – e Sacha Ricci – tastiere si dedicano anima e corpo alla loro musica di protesta. Da sempre contro le convenzioni e a favore dei diritti del popolo sovrano, i 99 Posse hanno la rara capacità di predicare bene e razzolare ancora meglio. Mixando e remixando le loro canzoni più e meno recenti, il gruppo ha radunato i maggiori esponenti della scena rap ed underground italiana per la gioia dei tantissimi spettatori accorsi sottopalco: Mama Marjas, Jovine, Clementino,Dop One, Francesco Di Bella, Ensi, Geko, J-AX,  Marcello Giannini, Mc Mariotto, Roy Paci, Salvatore Rainone degli Slivovitz, Sangue Mostro,  Banda Bassotti, Bonnot, Caparezza, Claudio Marino sono stati gli speciali ospiti che si sono alternati sul palco allestito all’interno di quella viene oggi definita “Isola delle Passioni”.

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

Ad inaugurare la nutrita scaletta “1-2-3-4” con Francesco Di Bella, a seguire “Curre curre guagliò”, il brano-emblema di una lotta che non accenna ad estinguersi e che, anzi, oggi più che mai, si fa incandescente contro uno Stato che avanza pretese e che non tutela i diritti di generazioni allo sbando. “Children ov Babilon”, “Nun cià facc’ cchiù” scuotono dall’interno le migliaia di anime stipate sui gradini dell’Arena Flegrea. Non solo denuncia ma anche autocelebrazione e pogo selvaggio sulle note di “Napulitan” e di “Medley Ragga”, “L’anguilla”, “Penso che non me andrò”. Potente il featuring coi Sangue Mostro in “I Say Yes But I Also Say No” e in “Repressione”, brano tratto dal loro ultimo album.

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

A tessere la trama del filo conduttore che lega i 99 Posse anche alla corrente del neapolitan power è l’ospitata, a sorpresa, di Enzo Avitabile. A seguire una carrellata di grandi successi che, grazie ad una nuova linfa e ad una rinnovata valenza ideologica, scaldano il pubblico spingendolo a cantare a squarciagola in uno “Stato d’emergenza”, auspicando una “University of Secondigliano”. Abituati a fare “Ripetutamente” “Tarantelle pè campà”, i giovani napoletani si lasciano conquistare dal groove dei 99 Posse  che, in chiusura, dedicano gli ultimi acclamatissimi bis ad una militanza diretta e senza filtri. Accompagnati sul palco dalla Banda Bassotti, ‘O Zulù e soci si congedano dal caloroso pubblico con “Rigurgito antifascista”, “El Pueblo Unido” e “Bella Ciao”, una triade musicale scelta non a caso per lasciare un messaggio preciso: vivere per resistere, lottare e far valere i propri diritti, fino alla fine, e con tutta la propria anima.

 Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

 

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

 

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

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99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

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99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

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99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

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99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d'Oltremare "Curre curre guagliò 2.0 Live" Ph Luigi Maffettone

99 Posse & Friends @ Mostra d’Oltremare “Curre curre guagliò 2.0 Live” Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mozart Box 2014: Fabio Concato e Fabrizio Bosso in concerto. Il live report dell’evento

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Il Festival Musicale Mozart Box si conferma sempre più tramite culturale di rilevanza internazionale, grazie ad un’offerta artistica in grado di soddisfare i gusti dei più esigenti fruitori di musica. A tal proposito, vale la pena dedicare un approfondimento dedicato ad uno degli eventi, che ha riscosso particolare successo, sia in termini di presenze, che di riscontri da parte del pubblico. Stiamo parlando del concerto tenutosi lo scorso 17 settembre nel cortile del Palazzo Reale di Portici in cui Fabio Concato, celebre firma del cantautorato italiano, e Fabrizio Bosso, gettonatissimo ed amatissimo trombettista italiano, hanno unito i loro talenti per una serata all’insegna dell’eccellenza.

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Forti della profonda sintonia personale ed artistica, conquistata nel corso di numerosi concerti fatti insieme, i due artisti, accompagnati da una band di pregevoli musicisti, sono riusciti ad individuare una precisa formula in grado di valorizzare i più grandi successi del vasto repertorio di Concato colorandoli con nuove e particolarissime sfumature strumentali. Centrale, in questo senso, il ruolo di Fabrizio Bosso che, grazie alla sua naturale capacità interpretativa, si è inserito negli interstizi di ciascun brano, individuando degli spazi ad hoc per le sue coinvolgenti parentesi solistiche. La cura per i dettagli ha, quindi, fatto la differenza all’interno di un concerto pensato per essere leggero ma di  classe.

Fotogallery scattata in occasione del Mozart Box 2014 da Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

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Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

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Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabrizio Bosso e Fabio Concato @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fabio Concato e Fabrizio Bosso @Mozart Box 2014 Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Mano nella mano”, il nuovo album di Sergio Cammariere. La recensione

 CAMMARIERE Mano Nella Mano_COVER per WEB

Sergio Cammariere, affermato compositore e raffinato cantautore italiano, torna sulle scene della musica italiana con un nuovo album di inediti intitolato “Mano nella Mano”, in uscita il prossimo 23 settembre per Sony Music Italy. Composto da undici tracce, di cui una strumentale, “Mano nella mano” è un lavoro caratterizzato da un’intima sensibilità, finalizzata ad un incontro ravvicinato tra l’artista ed il suo pubblico. Ad arricchire i testi, vere e proprie poesie, è un’approfondita ricerca del suono, attraverso cui gli arrangiamenti proposti acquisiscono un elevato grado di raffinatezza. Sonorità di grande atmosfera, a metà strada tra la tradizione dei classici standards jazz e la nuova frontiera del suono andaluso, coinvolgono l’ascoltatore in una dimensione piacevole e coinvolgente.

Sergio Cammariere_foto2014_media

Ad anticipare l’uscita dell’album è l’omonimo singolo “Mano nella mano”, frutto tangibile di un viaggio che Sergio ha recentemente fatto in Andalusia, a Tarifa, in cui il suono del pianoforte si lascia cullare dalla fisarmonica di Antonello Salis e dalla sei corde di Roberto Taufic, omaggiando il cantautore catalano Joan Manuel Serrat. Intenso e struggente il testo de “L’amore trovato”, l’elegante descrizione di un’anima in cerca della propria metà. “L’Amore è una stanza in un mondo che piove”, canta Sergio Cammariere”, avvolgendo l’anima in un guanto di velluto mentre la ritmicità andalusa ritorna ad attraversare le trame di “Ed ora”, arricchite dalla voce di Felix Rotimi Mike Imevbore.

Tra partenze e ritorni, felicità e tormenti quello che emerge è un messaggio chiaro e diretto, improntato all’azione ed al perseguimento dei propri sogni.  Un suono di tromba irresistibile e sensuale permea la linea melodica de “Le incertezze di Marzo” mentre le metafore di “Io senza te, tu senza me” si lasciano cullare da dolci incursioni bossanova narrando di un amore litigarello, eppure indispensabile. Bellissimo ed estremamente toccante il testo di “La vita ci vuole”. La vita è l’unica cosa che ti prende alle spalle e che ti fa tremare, canta Cammariere, domandandoci e domandandosi : “Quanto ti manca da sognare”? e poi, ancora, “Non mi stanco mai di cercare il mondo nei suoi vicoli, verso un orizzonte senza limiti con te”, in “Ancora non mi stanco”.

Sergio Cammariere ph. Francesco Cabras

Sergio Cammariere ph. Francesco Cabras

Cammariere si conferma un inguaribile romantico in grado di valorizzare le più impercettibili variazioni emotive del nostro essere umanamente fragili. “Siedimi accanto” racchiude, invece, una dichiarazione d’amore incondizionato che trova una naturale continuazione in “Così solare”, uno spassionato inno alla semplicità e all’autenticità dell’ animo femminile. “Quel tipo strano” è un capolavoro assoluto, sia per quanto riguarda il testo che la musica; al centro del brano c’è la storia di un uomo, alterego del cantautore, che sapendone abbastanza della vita, decide di incamminarsi allontanandosi prima dai suoi simili, poi dalla vita. Tra le schiere degli angeli è li che guarda noi, “anime nude nel vento” mentre girovaghiamo in un marasma di pensieri e preoccupazioni e sogni, racchiusi nel microcosmo sonoro di “Pangea”, la traccia strumentale che chiude l’album il quale, proprio come un balsamo lenitivo, risolleva e riattiva il battito di un cuore temprato dalla lotta quotidiana.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Mano nella mano” su iTunes

Video: “Mano nella mano”

Intervista a Gianluca Giordano: “Il canto e la scrittura sono le mie più grandi passioni”

Gianluca Giordano

Gianluca Giordano

Gianluca Giordano, classe 1990, è un giovane cantautore campano da sempre interessato al mondo della musica e delle arti. Dopo la partecipazione a diversi concorsi letterari e svariati talent regionali come  “Ti va di cantare?” e “Musica è”, Gianluca ha deciso di mettersi in gioco proponendosi al pubblico con “Ferma il tempo”, una delicata ballad intrisa di sonorità black & soul. Dotato di una vocalità sottile e potente, Gianluca Giordano sta lavorando ad un primo progetto di canzoni inedite e abbiamo colto l’occasione per incontrare e conoscere da vicino questo giovane talento.

Sei vicino alla musica e al canto, ormai da svariato tempo…come nasce questa passione così forte e quali sono stati i passi che hai mosso per dare vita al tuo percorso artistico?

La passione per la musica è nata anche grazie all’ambiente in cui ho sempre vissuto. Mio nonno da giovane era un cantante lirico e mi ha trasmesso l’amore per la musica. Nonostante ciò, soltanto intorno ai 16-17 anni ho deciso di interfacciarmi seriamente con questo mondo  e ho cominciato a prendere lezioni di canto dando vita al mio percorso professionale. La mia insegnante di canto mi ha dato tanto fino ad oggi, mi ha fornito gli strumenti per adottare una tecnica, mi ha insegnato il rispetto per la musica, mi ha avvicinato all’arte a 360 gradi. Mi è sempre piaciuto sperimentare, aldilà delle velleità attoriali che avevo da piccolo, la passione che si accompagna alla musica e al canto è quella della scrittura. Da un po’ di tempo a questa parte scrivo testi e non solo, a tutto questo si accompagnano i miei studi in comunicazione.

Gianluca Giordano

Gianluca Giordano

“Ferma il tempo” è un tuo brano scritto nel 2012 che, recentemente, si è arricchito con il bel videoclip girato con Antonio d’Alessandro. Di cosa parla questo brano e a cosa si ispira?

Il bello di questo progetto, sia per quanto riguarda la canzone in sè, sia per il discorso relativo al video è che è stato interamente realizzato da giovani. Non abbiamo avuto alcuna pretesa se non quella di assecondare la nostra grande passione per la  musica, per le arti visive e la fotografia. Abbiamo unito le nostre forze per creare qualcosa che fosse nostro, sperando potesse piacere a molti. A distanza di poco tempo, i riscontri sono stati molto buoni e siamo stati molto contenti ma è tutto un di più, il nostro intento era, ed è, quello di condividere qualcosa di bello. Scrissi questo brano tra le 3 e le 4 di notte, come spesso mi succede…il testo nasce da un sogno fatto per caso ma la cosa incredibile è che, a distanza di un mese, parte di quello che avevo raccontato nel brano si è poi verificata per davvero nella realtà. Questo fatto mi ha colpito al punto da spingermi a realizzare una vera e propria canzone. Ho, dunque, intrapreso una collaborazione con Massimo Carola, un bravissimo arrangiatore che si occupa in particolare di missaggi. Ovviamente in questo arco temporale ho scritto altre cose e colgo l’occasione per dire che sto lavorando a qualcosa di nuovo e sono in sala a registrare…. Se “Ferma il tempo” è nato per divertimento, ora sto cercando di lavorare a qualcosa che abbia una maturità diversa e con diverse sonorità.

Quali sono i tuoi ascolti, i tuoi riferimenti musicali, la tua cifra stilistica?

Ho sempre ascoltato l’R’nb e seguo il filone Motown. Oggi vorrei dare un impronta diversa al mio suono ma ci sto ancora lavorando su con la speranza di essere notato da qualche addetto ai lavori. Da soli non è facile emergere in nessun campo, soprattutto in questo. Ad ogni modo continuo a credere nel mio sogno e lavorare per renderlo reale.

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Hai preso parte a tanto eventi e talent show regionali… come ti sei interfacciato con queste realtà? Proveresti a partecipare ad un talent nazionale?

Sicuramente i talent sono qualcosa di utile per quanto riguarda la promozione e la visibilità, soprattutto per un artista emergente. Ad essere sincero mi piacerebbe poter emergere attraverso palcoscenici diversi ma mi rendo conto che è molto complicato. Per questa ragione, se un giorno dovesse arrivare la chiamata di un grosso talent, coglierei sicuramente l’occasione perché si tratta di un meccanismo in cui, in fin dei conti, bisogna inevitabilmente rientrare. In ogni caso non mi sento di sminuire i talent show perché essi offrono ai giovani un’esperienza fondamentale per la loro crescita artistica e rappresentano un metro di misura per il capire il gradimento del pubblico.

Gianluca Giordano

Gianluca Giordano

Ci parli del Facemob?

Si tratta di un’iniziativa nata per divertimento per cercare di diffondere un po’ il video di “Ferma il tempo” in giro. L’idea è quella di condividere il video da youtube allo stesso orario, tutti insieme, e devo dire che ha avuto un ottimo riscontro. Stiamo pensando anche a qualche altra forma di diffusione e, a tal proposito, voglio ringraziare i miei amici che mi hanno sostenuto tantissimo e continuano a farlo in ogni momento!

Cosa proponi al pubblico durante i tuoi live?

Faccio serate live con Fabrizio Campanile, un bravissimo chitarrista con cui propongo un concerto voce e chitarra. Il nostro repertorio è molto variegato, riarrangiamo pezzi pop in chiave acustica passando da Michael Jackson a Nutini a Mengoni, semplicemente mettendoci in gioco.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Ferma il tempo” su iTunes

Video: “Ferma il tempo”

Fabi, Silvestri, Gazzè: la recensione dell’album “Il padrone della festa”

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Divertimento, passione, armonia; sono questi gli elementi essenziali che racchiudono l’anima de “Il padrone della festa”, il nuovo album di Fabi, Silvestri, Gazzè. I tre cantautori romani hanno lasciato da parte i propri percorsi artistici individuali mettendosi l’uno al servizio dell’altro all’interno di un progetto che, sebbene sia stato concepito con un inizio ed una fine, ha riscosso davvero parecchio entusiasmo da parte dei fan e della critica di settore. Anticipato da “Life is Sweet” e da “L’amore non esiste”, “Il padrone della festa” non rappresenta la summa del meglio di ciascuno anzi, la prima impressione è che ci si trovi al cospetto di un lavoro pensato per unire diverse identità all’interno di una nuova, inedita personalità artistica.

Ancora prima di addentrarci nel commento di ogni singola traccia, troviamo sia doveroso sottolineare la delicatezza, l’intensità emotiva e l’intelligenza dei testi proposti in questo album. Passando attraverso i più disparati generi musicali Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzè sono riusciti a mettere nero su bianco i pensieri di chi è solito fermarsi a riflettere sulle dinamiche della vita, sulle leggi della natura, sui rapporti interpersonali. Possibilisti sì, ma con garbo e moderazione, i tre cantautori cesellano suoni e parole con cura e parsimonia senza, tuttavia, rinunciare ad un tocco di creatività lessicale e a qualche sconfinamento semantico, indice di una ricercata ironia e di una sofisticata padronanza della struttura testuale dei brani.

“Il padrone della festa” è un album che si presta in maniera assolutamente naturale ad un ascolto plurimo e stratificato. Si va dalla curiosità all’incanto, alla meraviglia, alla commozione; sentimenti, questi ultimi, scaturiti dalla sensazione di essere stati scoperti e messi a nudo. Fabi, Silvestri Gazzè non vanno alla ricerca del cosiddetto tormentone, i tre cantautori sono ricercatori di emozioni e, nelle loro vesti di esperti minatori di cuori, scavano sotterranee gallerie tra i più intimi cunicoli dell’anima.

Fabi Silvestri Gazzè

Ad inaugurare la tracklist è “Alzo le mani”, un brano ispirato dalla forza incontrastata della natura e della sue leggi ineludibili, arricchiti da immagini di rumori che, seppur descritti attraverso le parole, offrono dei nitidi frame tratti dal nostro quotidiano. Si prosegue con la ritmica veloce e coinvolgente di “Life Is Sweet”, il bellissimo singolo che ha anticipato la pubblicazione dell’album, ispirato al viaggio in Sud Sudan che i tre artisti hanno fatto insieme in fase di scrittura del disco. “L’amore non esiste” è il secondo singolo apripista. Grazie ad un brillante testo incentrato sul rapporto a due, inteso come qualcosa di molto lontano dalle mode e dal conformismo contemporaneo, il brano ha riscosso un notevole successo da ogni punto di vista. La lunga durata della title track “Il padrone della festa” si sposa con il mood dolce e ovattato del testo: “Un passo alla volta, 1 per 1 fino alla svolta”, Fabi, Silvestri, Gazzè ci accompagnano per mano sui binari del nostro futuro. Un cammino impervio, faticoso, troppo spesso oscuro e dispersivo ma che, tuttavia, non potrà distoglierci dal perseguire la nostra meta finale.

Una delle perle più luminose del disco è “Il Dio delle piccole cose”. Il brano, che porta lo stesso nome del volume pubblicato da Arundhati Roy nel 1997, è stato scritto da Gae Capitano, autore vincitore del Premio Lunezia 2012, l’unico ad aver firmato un brano ne “Il padrone della festa” in cui i testi sono tutti scritti dal trio di cantautori. “Il Dio delle piccole cose” è molto più di una poesia, è un’istantanea  di gesti invisibili, di silenzi mai diventati parole, di estati scoscese, delle briciole perse di ogni esistenza, dei respiri sui vetri di ogni partenza. Bando ad orpelli, artifici ed esercizi di retorica, questo brano riesce a raccontarci quello a cui non riusciamo a dare voce, qualcosa di simile ad una vera e propria magia. “Canzone di Anna” è, invece, uno dei brani scritti da Niccolò Fabi che, mettendo da parte il racconto in prima persona, veste i panni di un dolce cantastorie. La protagonista di questo racconto è Anna di cui conosciamo quello che non ha, quello che non sa, quello che non è. Senza meta e senza amore, Anna, si affida semplicemente al destino.

Decisamente diverso è il mood che attraversa le note di “Arsenico”, un brano caratterizzato da una sorniona linea ironica. Ad accentuare questa allure fiabesca è la voce di Gazzè, insieme ad un particolare arrangiamento dal tocco fortemente onirico. Brillante, pungente, pragmatico è “Spigolo tondo”, un brano che, dall’alto della sua coinvolgente ritmica latineggiante, si propone ad un necessario ascolto plurimo. “La natura ha leggi complesse ma facili da rispettare”, canta, in coro, il trio, mentre la dissacrante dicotomia latente racchiusa in “Come mi pare” ci mette con le spalle al muro di fronte a cose tanto ovvie, quanto difficili da mettere in pratica: “Chi vuole scrivere, impari prima a leggere, chi vuole suonare prima deve imparare ad ascoltare, chi vuole ridere impari prima a piangere, chi vuole capire prima deve riuscire a domandare, chi vuole amare prima deve imparare a rinunciare” , cantano Fabi, Silvestri, Gazzè lasciandoci, infine, liberi ed incoscienti di fare esattamente come ci pare. Concreta, realistica ed intimamente delicata è la trama di “Giovanni sulla terra”, un uomo che non può permettersi di mollare la presa perché “il sole brucia chi sta fermo di più”. Burle, scherzi e scaramucce colorano le note de “L’Avversario”, una dichiarazione di “guerra” a quello che si rivelerà il proprio alter ego mentre l’intimismo di “Zona Cesarini” incastra l’ultimo prezioso pezzo in un puzzle sonoro tutto da ammirare. Da qualsiasi angolazione osserverete, ascolterete, interpreterete “Il padrone della Festa” potrete sempre trovare il brano perfetto per il vostro mood del momento, uno spunto sonoro su cui distendervi per lasciarvi andare, una parola di conforto a cui appigliarvi quando vi accorgerete che la cima “appare sempre più su”.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Il padrone della festa” su iTunes

Date tour europeo:

26 settembre Colonia  (Club Bahnhof Ehrenfeld)

27  Berlino (Frannz Club)

30 settembre Parigi (La Bellevilloise)

1° ottobre a Londra (Bush Hall) 

2 ottobre a Londra  (Dingwalls)

3 ottobre Bruxelles (VK)

4  ottobre Lussemburgo (Conservatoire De La Musique)

5  ottobre Amsterdam (Sugar Factory)

9 ottobre Valencia (Sala Salomè)

10 ottobre Madrid (Sala But Madrid)

11 ottobre Barcellona (Sala Razzmatazz)

Date tour italiano:

14 NOVEMBRE – RIMINI – 105 STADIUM

18-19 NOVEMBRE – ROMA – PALALOTTOMATICA

 

21 NOVEMBRE – MODENA – PALAPANINI

22 NOVEMBRE – PADOVA – PALAFABRIS

 

24 NOVEMBRE – MILANO – MEDIOLANUM FORUM

28 NOVEMBRE – NAPOLI – PALAPARTENOPE

3 DICEMBRE – FIRENZE – NELSON MANDELA FORUM

 

5 DICEMBRE – TORINO – PALA ALPITOUR (EX-PALAOLIMPICO)

12 DICEMBRE –  CATANZARO

13 DICEMBRE – CATANIA

 

 Per acquistare i biglietti su Ticketone, clicca sul banner in alto a destra

Video: “L’amore non esiste”

MozArt Box 2014: musica senza confini per Fausto Mesolella e Raiz

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Lo scorso 14 settembre Fausto Mesolella e Raiz si sono esibiti in concerto nel palazzo reale di Portici (Na) nell’ambito del MozArt Box, il Festival che, da anni, coinvolge il territorio vesuviano in una serie di eventi finalizzati alla valorizzazione dei più importanti siti culturali della suddetta area. Con la direzione artistica di Stefano Valanzuolo e con un programma che spazia dalla canzone da camera, alla musica jazz, alla musica classica, fino a quella d’autore, MozArt Box intende far vivere la musica in modo trasversale, senza preclusioni di genere e di stile. Ecco perché il concerto di Raiz (voce storica degli Almamegretta) e  Fausto Mesolella (chitarrista e produttore degli Avion Travel), entrambi coinvolti nella pubblicazione dell’album intitolato “Dago Red”, si è mostrato particolarmente in linea con la vision posta alla base della rassegna musicale.

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

I due artisti si sono spinti oltre i limiti dello spazio geografico, geopolitico,  fisico, culturale. Verbi, azioni, emozioni, immagini si sono rincorse incastrandosi in un puzzle ispirato al titolo della raccolta di racconti dello scrittore italoamericano John Fante.  Rock, soul, blues, reggae e musica etnica sono i canali espressivi dei testi prescelti, vere e proprie pietre miliari della musica mondiale, dal fascino senza tempo.

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

In scaletta la montagna di “Tu canunchiagne” diventa “the mountain” che scalano gli Who in “See me, Feel me”,  l’emigrante di “Lacreme Napulitane” è lo stesso “Immigrant Punk” dei Gogol Bordello; alla “Carmela” di Sergio Bruni e Salvatore Palomba ad un certo punto parla Leonard Cohen (“I’m Your Man”) e la guerra descritta in “O surdatoNnammurato” viene esorcizzata da “Give me Love” di George Harrison. Speciale la versione di “Maruzzella” in ebraico, peculiare ed intensa l’interpretazione al maschile di “Ipocrisia” di Angela Luce. Un’esperienza, quella proposta al pubblico di Portici, in grado di offrire emozioni e suggestioni che, seppur finalizzate all’intrattenimento, rappresentano una preziosa occasione di confronto, condivisione e crescita.

Fotogallery scattata in occasione del MozArt Box 2014 a cura di: Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz  @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

 Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

 

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maleducazione alcolica: temi scottanti e ritmi indiavolati nell’album “Resto fuori”

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“Resto fuori” è il titolo del secondo album dei Maleducazione Alcolica, una realtà musicale italiana, nata nel 2010, che coinvolge un nutrito gruppo di giovani musicisti. L’album, prodotto su etichetta Maninalto! Records, è composto da tredici tracce e si avvale di numerose collaborazioni di prestigio:  si va da Fefo degli Almamegretta a Marino Severini, The Gang, Matteo Gabbianelli dei KuTso, Alessandro Palmieri (L’Ultimo) a Iguana. Tematiche profonde, intense, incentrate su temi e personaggi scomodi, spesso confinati ai limiti della società civile, si accompagnano a ritmi e sonorità eterogenee, veloci e coinvolgenti. Attraverso un crossover musicale che parte dallo ska e arriva al rock steady, la Maleducazione Alcolica testimonia una certa stanchezza che fa da sfondo al vivere sociale contemporaneo.

Ad inaugurare questo multi sfaccettato lavoro è una intro strumentale, la cui funzione pare quella di mettere in chiaro il ruolo da protagonista della chitarra e una certa voglia di lasciarsi andare alla libera contaminazione. La sottile polemica antigossip di “Una storia di evitare” si serve di figure retoriche e di personaggi fiabeschi che, se da un lato stemperano i toni, dall’altro accrescono la verve istrionica del gruppo.  Il ritmo veloce ed inafferrabile di “Marzo” s’insinua tra il sentimento di paura e frustrazione mentre l’esercizio stilistico di “Notte” mette in luce l’ottima carica testuale di un brano potente e veritiero. Tra musica forte, anime perse, anime sporche c’è ancora il tempo e la voglia di dedicare spazio ai cosiddetti malfattori di periferia, tra le chitarre blues di “Stress homeless” e alla figura tragica e demoniaca di “Un pazzo”. Impulsività ed idealismo combattono a carte scoperte in un progetto che, seppur acerbo in qualche tratto, riesce a trattare, con una meritevole incisività, tematiche tendenzialmente problematiche. Questa teoria è avvalorata dall’intimo racconto narrato in “Amavi le fragole”, dedicato alla vicenda di una ragazza privata della propria innocenza. L’odio come credo e la violenza come droga sono le immagini più crude proposte nel testo della title track “Resto fuori” mentre sonorità dance s’insinuano in “Polli beat”, un brano intriso di una sottile critica socio-culturale. Si ritorna a ritmi ska in “Puniscimi” ma il brano più potente e più incazzato del disco è “Trash”: “tutti vogliono soltanto che stai lì a guardare, tutti vogliono soltanto farti divertire, tutti vogliono soltanto farti suicidare, stai a sentire, non scappare”, cantano e scrivono i ragazzi de La Maleducazione Alcolica che, tre le altre cose, si regalano anche la cover di “Spend a weekend” di Toots and the Maytals, un riferimento diretto alla cultura reggae. A chiudere “Resto fuori”  è l’intenso intimismo di “Hashish & Caffè”, un brano dalla forte carica emotiva e dalla bella linea melodica, che auspichiamo possa rappresentare un nuovo spunto per il prossimo lavoro di un gruppo che ha davvero tante cose sensate da dire.

Raffaella Sbrescia

I componenti della band:

Marco Piccioni (voce & sax), Gabriele “Maestro” Segattini (keyboards &voce), Federico Telesca (chitarra & voce), Ludovico Brizzi (basso), Albertino “Fava” Monsignori (batteria), Leonardo “Banana” Zallocco (tromba, Matteo Mecocci (tromba), Alessandro “Nando” Sagretti (sax), Michele Ceriola (trombone)

Acquista “Resto fuori” su iTunes

Video: “Resto fuori”

“Sulo”, Gianni Lamagna in concerto a San Domenico Maggiore

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Riconosciuto come uno tra i miglior interpreti del patrimonio culturale napoletano, Gianni Lamagna è stato definito “un artista dell’ottocento sperduto nel mondo contemporaneo”. Dotato di una speciale sensibilità vocale, espressiva ed umana, Lamagna ha incentrato il proprio percorso artistico su una continua ricerca mirata alla valorizzazione delle impercettibili peculiarità della cultura musicale “alta”. Il suo approccio versatile ed empatico si affida ad una visione divulgativa dell’arte. Una vera e propria mission che, nel corso di tanti anni, ha fatto da fil rouge ai numerosi spettacoli ideati ed interpretati dallo stesso Lamagna.

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Il prossimo 19 settembre, nel cortile del convento di San Domenico Maggiore a Napoli,l’artista porterà in scena “Sulo”, uno spettacolo in cui differenti forme di epoche musicali, stili e modalità espressive saranno inserite in un percorso unico, grazie al  singolare eclettismo interpretativo di Lamagna, il quale canterà sia canzoni proprie che altrui, parlando di Napoli ma anche di terre lontane, senza orpelli nè artifici. Ad accompagnarlo semplicemente una chitarra, unico strumento scelto per  conquistare i più intimi cunicoli del cuore.

 

 

 

“Pianefforte ‘e notte”: Tosca e Massimo Venturiello mostrano le nuove sfumature di Napoli

Tiziana Tosca Donati @Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Lo scorso 11 settembre il teatro all’aperto di Casamarciano (Na) , in località di Santa Maria del Plesco, ha ospitato lo spettacolo intitolato “Pianefforte ‘e notte”, nell’ambito della Rassegna teatrale Nazionale del teatro “Borghi e castelli in scena”. Protagonisti del palcoscenico la cantante Tiziana Tosca Donati e l’attore Massimo Venturiello, un duo di autentici professionisti che, attraverso un repertorio incentrato sulla tradizione classica partenopea,  ha saputo accompagnare per mano un nutrito pugno di anime in cerca di emozioni autentiche.

Massimo Venturiello @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

In un contesto socio-culturale alienante ed omologato è importante sottolineare l’importanza di eventi come questo in cui ogni sfumatura acquisisce un significato peculiare. Attraverso il raffinato canto di Tosca e la magistrale recitazione di Venturiello,  le note d’autore di vecchi spartiti napoletani di inizio ’900 si sono animati di nuova vitalità e di nuovi sviluppi semantici donando al pubblico un nuovo vigore interpretativo grazie al fascino di emozioni senza tempo.

Massimo Venturiello -Tosca@ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 Fotogrammi di volti, storie, amori e guai s’inseguono ancora oggi tra i vicoli e i quartieri del cuore della città di Napoli, tanto bella quanto dannata. Un piccolo universo unico al mondo che, raccontato con classe ed intelligenza, può ancora infiammare il cuore ed inumidire gli occhi.

Fotogallery a cura di: Anna Vilardi

Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Nu pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Nu pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Nu pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

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Il Volo in concerto a Napoli: i golden boys conquistano l’Arena Flegrea

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Sui gremiti spalti dell’Arena Flegrea di Napoli si è tenuto l’atteso concerto dei ragazzi de Il Volo. Sono passati 5 anni da quando Piero Barone (tenore), Ignazio Boschetto (Tenore) e Gianluca Ginoble (baritono) conquistarono gli schermi italiani con il talent show, targato Rai 1, “Ti Lascio una canzone”. Guidati dal manager Michele Torpedine e dal produttore Tony Renis, i tre giovanissimi artisti sono riusciti a conquistare un’ampia fetta del pubblico internazionale esibendosi dal vivo in tutto il mondo ed instaurando durature amicizie e collaborazioni con alcuni dei più prestigiosi esponenti dello scenario musicale mondiale. Grazie all’eterno fascino del repertorio proposto, con brani della tradizione classica italiana, soprattutto quella napoletana di primo ‘900, Il Volo si muove in netta controtendenza rispetto alle mode musicali del momento ed è forse anche per questo che il loro concerto rappresenta l’occasione per avvicinare il pubblico più giovane alla tradizione musicale italiana.

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Dopo ben 8 tour internazionali, il primo tour italiano sta portando i golden boys in giro per la penisola e dopo aver incantato le platee di Taormina e Pescara, i 3 giovanissimi interpreti sono, dunque, approdati a Napoli cantando con classe e notevole padronanza scenica alcuni evergreen della canzone italiana, famosi brani tratti da musical e operistici, spaziando moltissimo tra generi musicali diversi con uno stile e degli arrangiamenti moderni, finemente eseguiti dall’Orchestra Sinfonica Campana, diretta dal Maestro Leonardo Quadrini.  Cantando in italiano, inglese, spagnolo, tra incessanti applausi e piccole standing ovations, Gianluca, Ignazio e Piero hanno subito proposto dei cavalli di battaglia: “Un amore così grande” di Mario Del Monaco e “Granda” del reuccio Claudio Villa, per poi passare all’elegante “Tous les visages de l’amour” di Charles Aznavour e alla loro “We are Love”. Tributo di Piero Barone a Placido Domingo con “No puede ser”, poi di nuovo con Ignazio e Gianluca per “Caruso” di Lucio Dalla.

Diversi i momenti dedicati alle esibizioni singole, grazie alle quali il pubblico ha avuto modo di apprezzare ciascuna delle tre diverse voci che compongono il trio. In scaletta anche “Quando l’amore diventa poesia” di Massimo Ranieri, “Io che non vivo” di Pino Donaggio, cantata in trio e col pubblico, “Cant’ help falling in love” di Elvis Presley, interpretata da Gianluca, e poi, ancora, “Nel sole”, “Memory” di Barbara Streisand (con cui sono stati recentemente in tour) feat. Gianni Guarracino alla chitarra. Suggestiva l’interpretazione de “Il canto” di Pavarotti, che i tre ragazzi hanno voluto dedicare a Davide Bifolco, il ragazzino tragicamente scomparso pochi giorni fa a Napoli. A seguire  ”Smile” di Charlie Chaplin, la celeberrima “Mamma” di Beniamino Gigli,  “Anema e core” con il maestro James Senese al sax, una particolare versione di “Beautiful Day” degli U2 e l’omaggio a Napoli con “Malafemmena”.

Chiusura in grande stile con dei classici di portata monumentale: “Torna a Surriento”, “Il mondo” di Jimmy Fontana e l’irrinunciabile “‘O Sole mio” sono i brani che Gianluca, Ignazio e Piero, ormai giovani uomini, sicuri di se stessi e delle proprie potenzialità, hanno scelto per congedarsi dall’entusiasta pubblico napoletano tra applausi scroscianti.

Raffaella Sbrescia

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