Lo scorso 11 dicembre Marina Rei si è esibita in concerto al Modo di Salerno nell’ambito del suo Pareidolia tour 2014.
Ecco la photogallery dell’evento a cura di: Anna Vilardi
Leggi qui la recensione di “Pareidolia”
Lo scorso 11 dicembre Marina Rei si è esibita in concerto al Modo di Salerno nell’ambito del suo Pareidolia tour 2014.
Ecco la photogallery dell’evento a cura di: Anna Vilardi
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Ecco i nomi dei 20 big che parteciperanno al prossimo Festival di Sanremo 2015:
Una finestra tra le stelle – Annalisa
Adesso e qui – Malika Ayane
Che giorno è – Marco Masini
Straordinario – Chiara
Sogni infranti – Gianluca Grignani
Fatti avanti amore – Nek
Sola – Nina Zilli
Il mondo esplode – Dear Jack
Un attimo importante – Alex Britti
Vita d’inferno – Biggio e Mandelli ( I soliti idioti)
Oggi ti parlo così – Moreno
Il solo al mondo – Bianca Atzei
Come una favola – Raf
Voce – Lara Fabian
Io sono una finestra – Grazia di Michele e Mauro Coruzzi
Grande Amore – Il Volo
Libera – Anna Tatangelo
Buona fortuna amore – Nesli
Un vento senza nome – Irene Grandi
Siamo Uguali – Lorenzo Fragola
I giovani in gara:
Giovanni Caccamo – Ritornerò da te
Serena Brancale – Galleggiare
Kaligola - Oltre il giardino
Kutso – Elisa
Enrico Nigiotti - Qualcosa da decidere
Rakele - Io non so cos’è l’amore.
Erika Mineo (in arte Amara) - Credo
Chantal Saroldi (in arte Chanty) – Ritornerai
La classe, l’eterea eleganza e lo charme di Fiorella Mannoia hanno ammaliato il pubblico del Teatro Augusteo di Napoli lo scorso 9 dicembre nel corso dell’applauditissimo concerto che l’artista ha tenuto nel capoluogo campano. Dopo aver portato in giro per teatri e palasport il suo ultimo lavoro “Sud” Fiorella Mannoia sta nuovamente attraversando la penisola con un nuovo tour teatrale conseguente all’uscita dell’attesa antologia musicale intitolata “Fiorella”. All’interno di un percorso a ritroso Fiorella rivive ben 46 anni di carriera reinterpretando alcuni dei suoi più grandi successi da “Caffè nero bollente” a “Io non ho paura”, passando per “Sally”, “Come si cambia”, “L’amore con l’amore si paga”, “La Giostra della memoria”, “Il Cielo d’Irlanda”e “Il Fiume e la Nebbia”; un nuovo importante passaggio di un cammino artistico ricco di emozioni, riconoscimenti ed indimenticabili collaborazioni
Photogallery a cura di: Anna Vilardi
Serata interamente dedicata alla romanità, alla canzone romanesca, e antipasto del gran concerto “Serenata per Roma” che si terrà al Teatro Quirino lunedì 15 dicembre, per omaggiare proprio il genere, e rivolgere un affettuoso pensiero ad una città che, pur attraversando un momento di grande difficoltà, rimane generosa, accogliente e meravigliosamente bella. Che a Roma davvero tutto si può dire meno di non essere stata, nel corso dei millenni, il punto di incontro di decine di etnie. Che alla fine si sono tutte inevitabilmente “romanizzate”. E’ un fascino contagioso quello della Capitale: oggi più che mai “capoccia der monno ‘nfame”, come cantava Venditti ai tempi del Folkstudio. E un pochino l’aria di quei tempi si respira anche questa sera, complice la calda atmosfera del N’importe Quoi e la divertente e sempre coinvolgente conduzione di Stefano Mannucci, che ha voluto incontrare i tre cantautori emergenti Gianmarco Dottori (che ricordiamo nell’ultima edizione di The Voice), Simone Avincola, e David Boriani noto al pubblico come Durden, nome d’arte che evoca reminescenze cinematografiche e letterarie a noi tutti care. I tre giovani talenti si sono alternati in un live acustico portando tutta la loro freschezza e simpatia, nel proporre le interpretazioni di brani famosissimi del repertorio romanesco: un repertorio sempre in bilico tra il sentimentale ed il malandrino.
Andiamo da “Nina si voi dormite”, (un classico, vincitore del premio di San Giovanni del 1901, serenata di incredibile dolcezza, immancabile nel repertorio di tutti i più grandi interpreti del genere), al “Barcarolo” che Avincola ci rende in forma quasi “Dylaniana”. Un brano che mette sempre i brividi. Passiamo attraverso “Vecchia Roma” per arrivare a “Tirollallero”, uno dei momenti di maggior intensità compositiva e melodica del Rugantino, partorito dal genio di Garinei e Giovannini, con la collaborazione artistica di Luigi Magni e le musiche di Armando Trovajoli. Un evergreen ancora oggi portato in scena con grande successo. Non ci fanno mancare comunque le loro creature i tre cantautori romani. L’ intensa e introspettiva “Il bagno inglese” di Durden, “Dannata Felicità“, storia “autobiografica” di un amore non proprio a lieto fine per Dottori (e qualcuno sussurra un “aho, meno male che se so’ lasciati, sinno’ nun la scriveva ‘sta canzone così bella”), e una tappa al “Km. 28″ per Avincola….una tappa in programma con l’uscita del nuovo album, prevista per la primavera ventura.
Insomma, siamo partiti sorridendo e ce ne siamo andati via cantando tutti insieme la storia commovente di “Lella”, la moje de Proietti, er cravattaro, in attesa della seratona al Quirino, cui prenderanno parte Mannarino, Noemi, Dolcenera, Diodato, Elena Bonelli, Zibba, Nathalie, Mario Venuti, Mariella Nava, Raiz & Mesolella, Jack Savoretti e Renzo Rubino. Tutti insieme per sostenere un orgoglio capitale che, mai come oggi, sente il bisogno di essere riscoperto.
Roberta Gioberti
Photogallery a cura di: Roberta Gioberti
Lo scorso 5 dicembre ha preso il via, da Napoli, il “Non siamo più quelli di Mi Fist” tour, la nuova avventura live dei Club Dogo che, dopo il grande successo ottenuto dal loro ultimo album di inediti, comprensivo dei primi due singoli ”Fragili” e “Weekend”, accompagnano il pubblico all’interno di un viaggio musicale piuttosto variegato: rock, dance, elettronica, ma anche sonorità acustiche con sfumature reggae arricchiscono il repertorio dei Club Dogo con un effetto finale piuttosto sorprendente.
La scaletta:
Gli appuntamenti dal vivo confermati:
12/12 TREPUZZI (LE) Livello 11/8
13/12 MODUGNO (BA) Demodè
27/12 SAN BIAGIO DI CALLALTA (TV) Supersonic Music Arena
31/12 OLBIA Molo Brin
09/01 FIRENZE Obihall
10/01 NONANTOLA (MO) Vox Club
15/01 LUGANO Musicnet – Spazio Esposizioni
16/01 VENARIA REALE (TO) Teatro Concordia
28/01 MILANO Alcatraz
29/01 MILANO Alcatraz nuova data
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Grande successo per l’appuntamento milanese del tour dei Marta sui Tubi legato al best of “Salva Gente”. Quella all’Alcatraz è stata l’unica data in Lombardia della band siciliana che quest’anno festeggia il decimo anno di una carriera costruita tassello dopo tassello con cura e dedizione. Attraverso le loro canzoni cesellate con minuzia artigianale, i Marta sui Tubi hanno saputo crearsi un profilo artistico credibile e prestigioso. Al centro del live meneghino dello scorso 3 dicembre, Giovanni Gulino e soci hanno collocato le proprie inconfondibili melodie con arrangiamenti, ora movimentati ora più intimi ed essenziali. Vigore, energia, emozione e coinvolgimento hanno scandito le 20 canzoni proposte in scaletta e che hanno composto il viaggio nel tempo della band. Ben riuscita anche la sorpresa con il duetto eseguito con Malika Ayane sulle note del brano intitolato “La Ladra”. I Marta sui Tubi conservano, dunque, un inalterabile fascino dettato soprattutto dalla loro qualità contenutistica e strumentale, saldo ed ormai irrinunciabile marchio di fabbrica.
Lo scorso 29 novembre gli Sweet Life Society hanno inondato di energia l’Auditorium Parco della Musica di Roma, in occasione di una delle date conclusive del Roma Jazz Festival, grazie alla loro vulcanica esibizione live. Alle tipiche atmosfere swing e vintage,proprie della prima metà del ‘900 e che contraddistinguono il mood del loro repertorio, i cinque giovani e brillanti musicisti uniscono coinvolgenti sonorità elettroniche creando una miscela musicale inedita e convincente denominata “electroswing”. Passato, presente e futuro vivono in un live concepito per mettere in risalto brani originali, testi ironici, ricchi di inserti di rap e graffianti sonorità futuribili. Lo spettacolo, ideato dai founders Gabriele Concas e Matteo Marini, gioca sui contrasti, curati fin nei minimi particolari e si avvale, tra l’altro, anche di filmati in bianco e nero, dj set, abiti vintage a completamento di un progetto ambizioso, che ha ricevuto ottimi riscontri all’estero e che si configura come una delle realtà italiane più interessanti di questo periodo.
Photogallery a cura di: Roberta Gioberti
Musica, teatro, arte, poesia, interculturalità: questo e molto altro è racchiuso nell’essenza di “Al Monte live”, il nuovo spettacolo che il cantautore romano Alessandro Mannarino sta portando nei teatri d’Italia dopo il clamoroso successo delle date estive. Diversa la struttura, modificati gli arrangiamenti e la dinamica dello show, Mannarino modella e modula canzoni,monologhi e melodie con cura minuziosamente artigianale ed il risultato è in ogni momento tangibilmente fruibile dallo spettatore. Lo scorso 30 novembre Mannarino è approdato al Teatro Arcimboldi di Milano e, attraverso le sue canzoni, l’artista è riuscito a conquistare gli applausi scroscianti dei tantissimi spettatori accorsi ad assistere all’evento. Ad accompagnare il cantautore, sempre più intenso e coinvolgente, un nutrito numero di musicisti professionisti, pronti ad esaltare ogni singola sfumatura dei brani proposti in scaletta, veri e propri artigiani del suono che vale la pena di citare per esteso: Daniela Savoldi (violoncello); Nicolò Pagani (contrabbasso); Alessandro Chimienti (Chitarre); Mauro Menegazzi (Fisarmonica e tastiere); Simona Sciacca (Cori); Marco Monaco (batteria); Renato Vecchio (sax); Daniele Leucci (percussioni); Antonino Vitali (Tromba); Giovanni Risitano (Chitarre); Adriana Ester Gallo (violino e viola).
Il concerto rappresenta un percorso scandito da tappe precise: la prima parte è intima ed elegantemente raffinata. Luci soffuse e giochi di penombre e chiaroscuri risaltano la particolarissima vocalità di Alessandro Mannarino che cesella i suoi immaginifici testi con degli arrangiamenti all’insegna della contaminazione sonora. La tradizione folk, l’esoticità delle percussioni, la poesia dei fiati e la carica delle chitarre incantano il pubblico innescando uno speciale meccanismo di purificazione spirituale. “L’impero”, “Deija”, “Le cose perdute”, “Maddalena”, “Osso di seppia”, “L’Amore nero”, “La strega e il diamante” “Malamor”, “Scendi giù”, dedicata alla triste e sfortunata vicenda del giovane Stefano Cucchi, “Le stelle” scandiscono ogni secondo del concerto scuotendo ogni singola fibra del corpo. Luci e scenografie si sposano ad hoc con i movimenti e le melodie proposte in scaletta ottenendo un risultato ben strutturato e coinvolgente. Subito dopo la pausa, i toni e i ritmi di fanno decisamente vivaci: chiuso in una gabbia di legno, nei panni di un detenuto, Mannarino diverte gli spettatori con un lungo monologo inscenando un esilarante processo ad una zanzara. Tutti in piedi per cantare e ballare senza inibizioni sulle note dei successi storici ma anche brani tratti dall’ultimo album di inediti di Alessandro Mannarino: “Marylou”, “Quando l’amore se ne va”, “Statte zitta”, “Signorina”, “Merlo rosso”, “Me so ‘mbriacato”, “Tevere Grand Hotel”, “Serenata lacrimosa”, “Gli Animali” divertono e coinvolgono il pubblico nella celebrazione di uno speciale baccanale. Bando alle etichette ed al bon ton, il flusso delle note è irresistibile, via le giacche, via le sciarpine, l’anima è in subbuglio, meglio lasciarle libero sfogo. A coronamento di questo grande rito musicale collettivo, sopraggiunge la bellissima title track “Al monte”, un brano dotato di un fascino e di una potenza mistica impossibile da descrivere a parole. Il surplus ultra è la potente e soave voce dell’eclettica Simona Sciaccia. Per l’immancabile bis finale Mannarino saluta il pubblico, che nel frattempo è ancora in estasi, con l’intensa “Vivere la vita” e l’irrinunciabile grande classico “Bar della rabbia”, un marchio di fabbrica che, aldilà dello scorrere del tempo e della notevole maturazione artistica del cantautore, conserva un’autentica genuinità di cui, di tanto in tanto, avremo sempre bisogno.
Raffaella Sbrescia
Dopo il grande successo ottenuto dal singolo “Splendida ostinazione”, certificato platino per le vendite, Marco Carta torna con una sorpresa per tutti i sui fan, domani 1 dicembre esce “Merry Christmas”, un ep prodotto da Warner Music Italy, in cui Marco interpreta 6 grandi classici natalizi. Al suo fianco una grande orchestra di 34 elementi con arrangiamenti ed atmosfere tra pop e swing per un risultato piacevole e coinvolgente. I brani selezionati sono Jingle Bell Rock, Let it snow, let is snow!, All I want for Christmas is you, Oh Happy Day, Christmas (Baby please come home) e White Christmas- Bianco Natale. Canzoni che, come racconta lo stesso Marco non sono state scelte a caso: «La selezione dei brani è avvenuta semplicemente in base al mio gusto personale, ho incluso i brani che si avvicinavano di più al mio mondo. Naturalmente ognuna di queste canzoni mi è cara per qualche motivo ma il brano che mi ha ispirato di più è “White Christmas” ; una canzone che, non a caso, chiude la raccolta con un semplice e soffice arrangiamento con chitarra e pianoforte per dare una speciale buonanotte a tutte le persone che la ascolteranno». Questo nuovo lavoro giunge dopo due anni di silenzio, riflessione, crescita e cambiamento e, a tal proposito, Marco spiega di aver affrontato questa lunga parentesi con la massima tranquillità: «Ho vissuto il periodo antecedente a questo lavoro in maniera davvero molto serena. Ho avuto la possibilità di mettere in ordine le idee, di ponderare le mie scelte per poter fare le cose per bene. Lo sapete, il mio carattere non conosce mezze misure, ho scelto il silenzio ma ora sono fiducioso e propositivo. Ho tanta voglia di fare e di darmi sia alla musica che al mio pubblico». In attesa di scoprire quale sarà la risposta del pubblico nei confronti di “Merry Christmas”, Marco si gode, intanto, l’ottimo riscontro ottenuto dal singolo “Splendida ostinazione”, un brano che lascia trasparire appieno la personalità del giovane: «Questo brano per me è stato un banco di prova. Il testo mi rappresenta tantissimo, in questa canzone lascio trasparire il mio animo deciso, ostinato, testardo, volitivo quindi è un pezzo che si adatta al 100% mio essere». Una traccia, quest’ultima, che anticipa il nuovo album di inediti attualmente in lavorazione: «Sto chiudendo il mio ultimo album ma non posso ancora espormi troppo per non dire cose che potrebbero poi cambiare in corso d’opera. Sicuramente sarà un lavoro sorprendente, ve lo prometto!». Non ci rimane che attendere, dunque, che i tempi di pubblicazione del disco siano maturi, nel frattempo si fanno sempre più insistenti i rumors di una probabile partecipazione di Marco al prossimo Festival di Sanremo ma, interrogato a riguardo, Marco mantiene il più stretto riserbo: «Io non dico niente, per ora la considero soltanto una bella idea… vediamo che succede».
Raffaella Sbrescia
Lo straordinario violinista Olen Cesari si è esibito in concerto all’ Auditorium Parco della Musica di Roma lo scorso 27 novembre in occasione di un evento organizzato in collaborazione con Helikonia. Ad accompagnarlo la sua “International Clandestine Orchestra”, un gruppo multietnico con musicisti di sei nazionalità che toccano tre continenti come America, Africa ed Europa: al pianoforte “mister armonia” il sudafricano Michael Rodi; alle percussioni “il millemani” peruviano Gabriel Gagliarini, al basso e contrabbasso il napoletano Paolo Cozzolino, uno dei più grandi esperti della musica partenopea; alla batteria Matteo Di Francesco. Special guests della serata: Alessandro Mannarino, Daniele Di Bonaventura (bandoneon) erede di Astor Piazzola, Pepe Sanchez e Lavinia Mancusi. A fare da scenografia alle note, invece, le suggestive immagini degli oceani e delle meraviglie sommerse con un occhio di riguardo a chi sempre più spesso sceglie proprio il mare per cercare un futuro migliore.
Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti