Laura Pausini ©"The Theater at Madison Square Garden"

Laura Pausini: grande successo al The Theater at Madison Square Garden

Laura Pausini ©"The Theater at Madison Square Garden"

Laura Pausini ©”The Theater at Madison Square Garden”

Grande successo per il concerto che Laura Pausini ha tenuto lo scorso 6 marzo al  Theater@Madison Square Garden di New York.  L’artista ha festeggiato alla grande i suoi vent’anni di carriera, invitando sul palco con lei artisti internazionali, suoi colleghi e amici come Biagio Antonacci, che ha duettato con lei sulle note di “Viveme”Ivete Sangalo,  che ha accompagnato Laura in un’inedita versione italo/portoghese de “Le cose che vivi”,  i ragazzi de Il Volo, i quali  hanno unito le loro straordinarie voci a quella di Laura sulle note di “In assenza di te”.  Grandi emozioni per Laura, che ha duettato anche con l’amico Miguel Bosé in “Te Amaré” e l’icona della musica latina, Gloria Estefan sulle dolci note di “Sonrie” (Smile)  

Laura Pausini ©"The Theater at Madison Square Garden"

Laura Pausini ©”The Theater at Madison Square Garden”

Si è dunque trattato di un  vero e proprio concerto-evento in cui, oltre ai duetti eccezionali, Laura, ha ripercorso la sua storia attraverso alcuni dei suoi brani più famosi, riarrangiati in una nuova veste, senza tralasciare i suoi successi più recenti.

The Greatest Hits Tour. Le date:

  •  Toronto (9 marzo)
  • Arena di Verona (2 e 3 maggio)
  •  Teatro Antico di Taormina (10 e 11 maggio)
  •   Melbourne (12 giugno)
  •  Sydney (14 giugno)
  • Mosca (21 giugno)
  • San Pietroburgo (25 giugno)
  • Los Angeles (3 ottobre)
  • Las Vegas (4 ottobre).
Laura Pausini e Biagio Antonacci ©"The Theater at Madison Square Garden"

Laura Pausini e Biagio Antonacci ©”The Theater at Madison Square Garden”

 

Laura Pausini e Miguel Bosè ©"The Theater at Madison Square Garden"

Laura Pausini e Miguel Bosè ©”The Theater at Madison Square Garden”

 

Laura Pausini e Ivete Sangalo ©"The Theater at Madison Square Garden"

Laura Pausini e Ivete Sangalo ©”The Theater at Madison Square Garden”

 

Laura Pausini e Gloria Estefan ©"The Theater at Madison Square Garden"

Laura Pausini e Gloria Estefan ©”The Theater at Madison Square Garden”

 

Laura Pausini e i ragazzi de Il Volo ©"The Theater at Madison Square Garden"

Laura Pausini e i ragazzi de Il Volo ©”The Theater at Madison Square Garden”

 

 

 

 

Elisa: tutto pronto per “L’anima vola tour”

Elisa © Fabio Lovino

Elisa © Fabio Lovino

L’attesa sta per finire, Elisa Toffoli torna in tour. Dopo il grande successo della data zero, tenutasi lo scorso 5 marzo presso il 105 Stadium di Rimini, la cantante di Monfalcone sarà tra i protagonisti assoluti del 2014 con una  tournée che, attraverso 18 date, toccherà  i palazzetti italiani fino a quando, in estate inoltrata, Elisa prenderà parte anche ad alcuni prestigiosi festival. L’anima vola Tour sarà ovviamente l’ occasione per ascoltare dal vivo le canzoni dell’ultimo fortunato disco di Elisa. L’album, per la prima volta interamente in italiano, è già stato certificato disco di platino ed è stato premiato da un grande successo di vendita con 18 settimane di permanenza nella top 10 dei dischi più venduti. Vecchi e nuovi successi, compresi gli esordi in inglese e una parte dello show riservata alle richieste del pubblico, offriranno uno spettacolo coinvolgente e suggestivo per un esperienza sensoriale totalizzante. Nuove tecnologie e la ricerca di un contatto ravvicinato col pubblico troveranno un filo conduttore nell’ inconfondibile voce di Elisa, arricchita dalla partecipazione di Andrea Rigonat (chitarra), Curt Schneider (basso), Victor Indrizzo (batteria), Cristian Rigano e Gianluca Ballarin (tastiere), Lidia Schillaci, Roberta Montanari e Bridget Cady (cori).

In tutte le date de “L’Anima Vola Tour” tutti coloro che lo vorranno, potranno interagire con una particolare installazione, una sorta di scatola nera in cui sarà possibile esprimere la propria creatività utilizzando dei particolari tubi colorati, denominati boomwhackers. Elisa ha preparato, infatti,  una base ritmica per tutti i fan che vorranno cimentarsi in questa performance che, essendo registrata, potrà essere anche vista sul web in un secondo momento.

Queste le date de “L’ANIMA VOLA Tour” (prodotto e organizzato da F&P Group, in collaborazione con RDS – Radio Dimensione Suono, la radio ufficiale dell’evento):

7 marzo  Conegliano (Zoppas Arena – TV)

8 marzo Padova (Pala Fabris)

10 marzo Torino (Pala Olimpico)

11 marzo  Genova (105 Stadium)

13 marzo  Firenze (Nelson Mandela Forum)

15 marzo Roma (Palalottomatica)

16 marzo Bari (Pala Florio)

18 marzo Napoli (Pala Partenope)

19 marzo  Pescara (Pala Giovanni Paolo II)

21 marzo  Perugia (Pala Evangelisti)

22 marzo Bologna (Unipol Arena)

24marzo e 25 marzo Milano (Mediolanum Forum)

 27 Marzo Montichiari-BS (Pala George)

 29 marzo Trieste (Pala Trieste)

17 luglio Lucca Summer Festival (Piazza Napoleone, Lucca)

 19 luglio Collisioni Festival di Barolo (Piazza Colbert – prov. Cuneo)

25 luglio Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta (Piazzale Camerini – prov. Padova)

I biglietti per le date de “L’ANIMA VOLA Tour” sono acquistabili in prevendita online e presso i punti vendita del circuito TicketOne e nelle prevendite autorizzate (per info: www.fepgroup.it). Chi acquisterà il biglietto su www.ticketone.it riceverà “L’anima Vola CARD Limited Edition” (valida come biglietto d’ingresso per il concerto): ai titolari delle CARD sarà concesso l’esclusivo privilegio di entrare anticipatamente (le modalità di accesso saranno comunicate qualche giorno prima del concerto).

Video: “Un filo di seta negli abissi”

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Arisa: “Se vedo te” è l’album della maturità

arisa_se-vedo-teLasciato il clamore sanremese e la vittoria del 64mo Festival della Canzone Italiana, è tempo di conoscere tutti i dettagli di “Se vedo te”, il nuovo album di Arisa che, alla luce degli ultimi risvolti, acquista ancora più importanza per la carriera dell’artista. Il primo dato importante da sottolineare è che la cantante ha scelto di lavorare con autori giovani ma indubbiamente talentuosi e, forse anche questo, l’album contiene diverse sfaccettature, sia per quanto riguarda il discorso strettamente musicale, che quello inerente ai contenuti. Il filo conduttore di tutto il lavoro, a cui hanno preso parte più produttori e arrangiatori come Carlo U. Rossi, Saverio Lanza, Giuseppe Barbera, rimane l’impeccabile capacità interpretativa di Arisa che, attraverso la sua voce sottile e limpida, riesce ad innalzare i volumi e le geometrie di ogni brano. Ad aprire il disco è “L’ultima volta”, il brano scritto da Angelo Trabace, un ritmo pop dance rimanda la mente agli anni ’80 mentre le valutazioni e i rimpianti di “Chissà cosa diresti”, uno dei brani scritti da Cristina Donà, insieme a “Lentamente”, “Se vedo te”, “Dici che non mi trovi mai”, evidenzia un ritorno della voce di Arisa ai tempi di “Sincerità” e si accompagna vivacemente a interessanti chitarre dissonanti. Il terzo brano del disco è “La cosa più importante”: il testo porta la firma di Arisa e di Christian Lavoro e descrive il tempo come un mero inganno. La title track “Se vedo te” è sicuramente più intimista: “faccio spazio dentro agli occhi perché tu li riempi, faccio spazio nei miei giorni perché tu li attraversi”, canta Arisa, mentre le trombe e gli archi di “Lentamente” appesantiscono inevitabilmente l’atmosfera. “Quante parole che non dici” porta la firma del cantautore palermitano Antonio Dimartino: la melodia si sviluppa in un crescendo emotivo che esplode in un ritornello cantato a pieni polmoni. “Sinceramente”, il brano scritto da Dente, al secolo Giuseppe Peveri, è uno dei testi più intensi e più riusciti dell’album: un arrangiamento curato e ricco di sonorità, in particolare quelle degli archi e del sax, si affianca ad una cascata di parole pregne di significato, che ben si sposano con l’idea di comunicare un legame tra sentimento e ragione. “Dici che non mi trovi mai” è un altro dei brani scritti dalla Donà, il sound si scosta parecchio dalle canzoni precedenti e, a dirla tutta, questa svolta strumentale non dispiace affatto. “Dimmi se adesso mi vedi” è frutto del lavoro del giovane cantautore Marco Guazzone che, insieme agli STAG, si sta costruendo un’interessante carriera internazionale. Il brano profuma di sofferenza e di dolore ma l’inconfondibile presenza del pianoforte regala una piacevole aura poetica a tutto l’insieme. A seguire c’è “Controvento”: il brano si è aggiudicato la vittoria del Festival di Sanremo ed è stato scritto da Giuseppe Anastasi, uno degli autori che ha scritto in assoluto il maggior numero di canzoni per Arisa. Il testo, apparentemente leggero e sobrio, offre molteplici chiavi interpretative. Chiude l’album “Stai bene su di me” in cui Arisa è coautrice insieme a Dimartino: “come un vestito, come la luna sulla pelle, come la luce che invade la città, come la felicità che piove su di noi”, una romantica ballad per pianoforte e archi, che mette ancora una volta in risalto la limpidezza di una voce sicuramente unica.

Raffaella Sbrescia

Video: “Controvento”

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Fiorella Mannoia omaggia Lucio Dalla con “A te”

Fiorella Mannoia

Fiorella Mannoia

Lo scorso 27 febbraio è andato in onda “Canzone A te. Omaggio a Lucio Dalla”, il primo di alcuni speciali dedicati alla grande musica italiana, che andranno in onda su RAI 1. Protagonista della prima puntata, Fiorella Mannoia ed il suo omaggio a Lucio Dalla, un artista a cui lei era molto legata, specialmente dal punto di vista umano. Suddiviso per capitoli, scanditi da interventi parlati e stralci del concerto tenutosi lo scorso 23 dicembre presso l’Auditorium Parco della Musica a Roma, lo speciale, della durata di un’ora, si è trasformato in un prezioso racconto tra musica e parole: ricordi, aneddoti, incontri, screzi, riappacificazioni, emozioni di una vita.

mannoia 2Accompagnata dall’Orchestra Sesto Armonico, Fiorella Mannoia ha reinterpretato alcuni grandi successi di Lucio Dalla, contenuti anche in  “A Te”, l’album-tributo, registrato in presa diretta, che ha visto la partecipazione della band di Fiorella Mannoia e di cinque maestri che hanno curato gli arrangiamenti delle canzoni: Peppe Vessicchio, Pippo Caruso, Marcello Sirignano, Paolo Buonvino, Stefano Zavattoni. Sul palco con Fiorella anche le voci di Ron sulle note di “Felicità” e “Piazza Grande” e Alessandra Amoroso che ha duettato con Fiorella ne “La sera dei miracoli”.

mannoia 4Visibilmente emozionata, l’elegante Fiorella ci ha portato per mano lungo un sentiero di note e di sogni tra “Stella di mare”, “Milano”, “Tango”, “La casa in riva al mare”, “Cara”, “Chissà se lo sai”, “Sulla rotta di Cristoforo Colombo”, “Se io fossi un angelo”. Lei, scherzosamente chiamata Rosalba da Lucio, non ha tralasciato i particolari come la particolare intonazione del famosissimo ritornello di “Caruso”, purtroppo storpiato da tanti cantanti nel corso degli anni, ed una speciale versione di “Attenti al lupo”. «Lucio amava stare tra la gente, ascoltarla, viverla», ha spiegato Fiorella e, forse anche per questo, ha voluto inserire uno stralcio di quella speciale serata in Piazza Grande quando, insieme a Giuliano Sangiorgi, la cantante romana cantò “Anna e Marco”. Così Fiorella ha voluto omaggiare, a suo modo, l’uomo che “fischiava nel cappuccino” e saltava da un’ottava all’altra. Proprio lei,  che dice di aver ricevuto molto più di quanto potesse anche solo immaginare, ci ha fatto un  regalo davvero prezioso.

Raffaella Sbrescia

“Made in London”: la svolta di Noemi

noemi“Made in London” è il quarto album in studio di Noemi. Frutto di un anno trascorso proprio a Londra, per una totale immersione nei suoni, nei colori e nelle atmosfere che hanno forgiato alcuni tra i più grandi successi della musica mondiale, questo nuovo lavoro rappresenta una totale apertura della cantautrice che ha saputo lasciarsi cullare da questa proficua esperienza artistica. Il risultato è un’evoluzione sonora e ritmica di notevole impatto, senza tralasciare, tuttavia, l’ormai nota forza espressiva di una voce graffiata e graffiante. Pubblicato lo scorso 20 febbraio, su etichetta Sony Music, “Made in London” ha visto la collaborazione di autori come Paul Statham, Poul O’duffy, e Shelly Poole, Steve Brown. Tra gli italiani ci sono Diego Mancino e Luca Chiaravalli, che hanno collaborato alla stesura di due brani, e Daniele Magro. Il produttore esecutivo del disco è, invece, Charlie Rapino. Un disco che batte e combatte è quello di Noemi, che ha accettato di mettersi in gioco, in nome di un obiettivo che la portasse ad un gradino superiore, senza mai rinnegare il passato. Il primo brano s’intitola “Acciaio”, il sound è potente e peculiare mentre l’uomo, come un fiore di marzo, si lascerà piegare dal freddo e dai problemi senza, tuttavia, spezzarsi. Segue “Sempre in viaggio”, uno spirito errante è in balìa del sacro fuoco della ricerca mentre una travolgente ritmica black rende il brano particolarmente attraente. L’unico brano scritto e cantato interamente in inglese è “Passenger”, l’intro piano e voce è di chiara ispirazione cantautorale poi, con l’inserimento strumentale degli altri elementi, le parole fluttuano veloci come dardi: “I’m gonna let you drive me”, canta Noemi, mentre la poesia di “Se tu fossi qui” porta il climax emotivo ai punti più elevati. “Don’t get me wrong” è, forse,  il brano più movimentato del disco: la partitura elettro-rock gli conferisce una dinamicità  che non ritroviamo, invece, in “Bagnati dal sole”, la track che abbiamo imparato a conoscere durante il Festival di Sanremo. Il brano più intenso di “Made in London” è indubbiamente “Tutto l’oro del mondo”: “Di errori fanne e fanne pure, e sorridi a chi ti vuole male. Possa darti bellezza ogni tuo nuovo giorno, la tristezza adesso è in viaggio senza più ritorno, senza più ritorno” e poi, ancora, “Passerà pure questa fine del mondo e vedrai allora sarà tutto l’opposto di ciò che ti hanno detto”. A seguire ci sono “Per cosa vivere” e “Un fiore in una scatola”: due brani che imparano a destreggiarsi tra stagioni, regole e incertezze esistenziali. “Un uomo è un albero” è la seconda delle due canzoni portate a Sanremo da Noemi: “un uomo è un’idea”, canta l’artista, e in effetti non si può certamente darle torto; ciascuno di noi corrisponde ad un’immagine che può essere reale o semplicemente frutto di una suggestione altrui ed è per questo che, in conclusione, non rimane che lasciarsi conquistare dalla natura, così come avviene in “Alba”, la dolce melodia che chiude l’album presentandoci come “nuvole cariche di pioggia” e “isole perse nella nebbia”.

Raffaella Sbrescia

Video: “Bagnati dal sole” 

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Clementino: il 28 febbraio a Napoli con il “Mea Culpa tour”

Clementino

Clementino

Il giovane e talentuoso Clementino, al secolo Clemente Maccaro, torna a Napoli per l’unica data campana del  “Mea Culpa Tour”. Dopo i due concerti anteprima dello scorso dicembre a Milano e Roma, il rapper classe 1982, originario di Camposano (Nola),  canterà dal vivo il prossimo 28 febbraio presso la Casa della Musica di Via Barbagallo. Presente nella scena musicale italiana sin da quando aveva 14 anni, Clementino è riuscito ad affinare sempre meglio le sue tecniche nel freestyle e a farsi riconoscere come uno dei talenti più apprezzati d’Italia. Lo stile del rapper è principalmente rap, anche se nei suoi brani non mancano campionamenti di musica elettronica e funk. Nella scaletta pensata per il live ci saranno, ovviamente, le canzoni che hanno scandito l’ escalation di successi che lo hanno visto protagonista negli ultimi anni: “Amsterdam”, “Ci rimani male”, “Alto Livello”, “Rovine”, “La Luce”, “Beat Box”, “La mia musica”, “Harlem Shake”, “Il Re Lucertola, “O Vient” nonchè  “Fratello”, con la straordinaria partecipazione di Jovanotti, e l’ultimo singolo “Buenos Aires / Napoli”, prodotto da Shablo, che vede la presenza Negrita e contiene un campione del loro brano tormentone “Rotolando verso Sud”. A dividere il palco con Clementino ci sarà il beat-maker Dj Tayone, che aprirà il live con il suo dj set.

 I biglietti per il concerto di Napoli, organizzato da Veragency, sono in vendita al costo di 23 Euro attraverso i circuiti Go2 e Boxol e nelle prevendite abituali.

Video: “Buenos Aires/Napoli”

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Festival di Sanremo: la vincitrice è Arisa

Arisa

Arisa

Cala il sipario sulla 64 ma edizione del Festival della canzone italiana e sul trono c’è Arisa. La cantante lucana si aggiudica la vittoria, inseguita da tempo, con il brano intitolato “Controvento”, scritto dall’ex fidanzato Giuseppe Anastasi. Con un percorso lineare e senza sbavature, l’artista non si è scomposta nemmeno al momento del fatidico annuncio, d’altronde aveva ammesso, fin dall’inizio, di essere andata a Sanremo con l’obiettivo di vincere. Gli altri due finalisti sono Raphael Gualazzi & The Bloody Beedroots che, con “Liberi o no” hanno dato vita ad un progetto musicale sicuramente innovativo ed anticonvenzionale. Sull’ultimo gradino del podio c’è Renzo Rubino: la sua “Ora” ha indubbiamente beneficiato dell’istrionica interpretazione del giovane cantautore che meritava, forse, qualcosa in più.

Cristiano De Andrè

Cristiano De Andrè

Per quanto riguarda i premi della critica i Perturbazione si aggiudicano il Premio della Sala Stampa Radio-Tv-Web Lucio Dalla con il brano “L’unica” mentre Cristiano De André, con “Invisibili”, ha vinto il Premio della Critica “Mia Martini” – Sezione Campioni e il “Premio Sergio Bardotti” per il Miglior Testo del festival. Anche Luciana Littizzetto ha assegnato i suoi esilaranti premi: “Non c’è mutanda che tenga” a Renga , “Il Mercalli” ai Perturbazione, il “Brandacujun” a Fabio Fazio, “Premio Frangia” a Noemi, “Premio antifurto di casa” ad Antonella Ruggiero, “Premio attori non protagonisti” agli orecchini di Francesco Sarcina, “Premio famiglia più numerosa in platea” a Rocco Hunt ma soprattutto il “Premio palle d’acciaio” all’Orchestra del Festival.

Maurizio Crozza e Fabio Fazio

Maurizio Crozza e Fabio Fazio

Grande successo anche per il lungo e brillante intervento di Maurizio Crozza: «Abbasserò il pil ma aumenterò il pilates, passerò dalle tute blu al bluetooth, farò una riforma al mese e la prima riforma sarà far durare il prossimo mese di marzo due anni e mezzo», dice il comico imitando il neo premier Matteo Renzi, ma il top è stata la validissima prova canora sulle note di “Madamina il catalogo è questo”, tratta dal “Don Giovanni’ di Mozart”, prontamente rivisitata per l’occasione: «Anghelina il catalogo è questo, di tesori ne abbiamo un fottìo, con miliardi 240 rimontiamo Pompei a Berlino, con 300 seghiamo il Cervino, te lo montiam tra vasca e bidet, che da voi non c’è». Crozza punta il dito anche contro la “cazzata più grande dell’universo” detta, qualche giorno fa, da John Elkann sui giovani che stanno a casa: «I giovani stanno a casa soprattutto perché non hanno ereditato la Fiat da tuo nonno», dice il comico tra gli applausi. Infine, una frecciatina anche per Grillo, parlando di Napoleone, che avrebbe rischiato di nascere a Genova: «A Genova c’è già nato Beppe Grillo: ti immagini un altro pazzo mitomane. Sarebbe stato troppo».

Luciano Ligabue

Luciano Ligabue

Pubblico in visibilio con l’arrivo di Luciano Ligabue, che in veste di super ospite, ha emozionato il pubblico con “Certe notti”, una meravigliosa versione acustica de “Il giorno di dolore che uno ha” e le più recenti “Il sale della terra” e  “Per sempre”, tratte dal nuovo album “Mondovisione”, già vincitore di ben 5 dischi di platino. Davvero intensa e, per certi versi, straniante, l’interpretazione che il giovane e talentuoso cantante belga Stromae ha fatto del suo ultimo successo intitolato “Formidable”: l’artista ha interpretato un personaggio ubriaco e abbandonato a sé stesso lasciando il pubblico interdetto…ottima prova.

Pif

Pif

L’ultima considerazione va a Pif: Pierfrancesco Diliberto ha ottenuto consensi unanimi per il suo brillante lavoro di costruzione del Pre-festival, ironicamente intitolato “Sanromolo”. I suoi clip realizzati dal regista hanno offerto un nitido di ritratto del dietro le quinte con stralci di party, retroscena, collezionisti di foto e autografi, starlette in cerca di notorietà mentre, tutt’intorno, la città in fermento e l’economia locale beneficiavano del clamore generato dal carrozzone festivaliero; una questione di talento naturale.

Infine una buona notizia: il Sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato ha annunciato, proprio all’ultimo minuto, che lunedì saranno stanziati 150 mila Euro per salvare l’Orchestra Sinfonica di Sanremo e che  100 mila  euro  saranno devoluti a favore del Club Tenco.

La classifica finale completa:

1) Arisa
2) Raphael Gualazzi  & The Bloody Beetroots
3) Renzo Rubino
4) Francesco Renga
5)Noemi
6) Perturbazione
7) Cristiano De André
8) Frankie hi-nrg
9) Giusy Ferreri
10) Francesco Sàrcina
11) Giuliano Palma
12) Antonella Ruggiero
13) Ron

Raffaella Sbrescia

Festival di Sanremo: Rocco Hunt vince la sezione giovani con “Nu juorno buono”

Francesco Di Giacomo

Francesco Di Giacomo

Il mondo della musica perde Francesco Di Giacomo. Voce solista del gruppo Banco del Mutuo Soccorso ed importante esponente del progressive rock italiano, l’artista è rimasto vittima di un incidente stradale, conseguente ad un malore cardiaco.

Rocco Hunt

Rocco Hunt

Beffarda è la vita che, nello stesso giorno in cui ci priva di un grande uomo e di un grande cantante, ci regala una giovane e promessa musicale. Si tratta del rapper campano Rocco Hunt che si è, infatti, aggiudicato la vittoria della sezione “Nuove Proposte” del 64 mo Festival di Sanremo con il brano “Nu juorno buono”. Definito da alcuni “poeta urbano”, Rocco propone un nuovo modo di rappare, forte di un testo deciso, sensato, propositivo. Non sono mancate nemmeno le polemiche riferite ad un’ipotetica strumentalizzazione del discorso legato alla terra dei fuochi, presente nel testo, ma i presupposti di chi intende sostenere questa tesi non hanno valide motivazioni per poter stare in piedi. Questo ragazzo ha del talento così come lo hanno anche Diodato, The Niro e Zibba. Mai come quest’anno i giovani della sezione nuove proposte sono degli artisti con un percorso artistico ben delineato ed una personalità stilistica e vocale da tenere in grande considerazione. Da sottolineare è, inoltre, il fatto che Zibba si è aggiudicato il Premio della critica Mia Martini, sezione nuove proposte, insieme al premio della sala stampa Lucio Dalla, a testimonianza del grande riscontro che l’artista ha ottenuto tra gli addetti ai lavori.

Renzo Rubini e Simona Molinari

Renzo Rubini e Simona Molinari

Per quanto riguarda l’andamento generale della quarta serata, interamente dedicata ai grandi cantautori della tradizione italiana, in linea con le storiche attività del Club Tenco, tutti i concorrenti della sezione “campioni” si sono cimentati in una reinterpretazione personalizzata di brani a loro scelta. Tra tutti, è il caso di focalizzarsi sul delicato ed emozionante duetto di Renzo Rubino (che si aggiudicato il premio della critica per il miglior arrangiamento con il brano “Per sempre e poi basta”) e Simona Molinari sulle note di “Non arrossire”, appartenente al repertorio dell’indimenticabile Giorgio Gaber: voci cristalline, occhi lucidi, intensità espressiva e grande affiatamento tra i due artisti hanno convinto il pubblico a casa ed in platea. Molto particolare anche la rivisitazione che Arisa ha fatto di “Cuccuruccù”, il brano di Franco Battiato, insieme a degli ispiratissimi Who Made Who. Davvero bizzarra, invece, la performance di The Bloody Bedroots e Raphael Gualazzi che hanno omaggiato l’eterna “Volare” di Domenico Modugno insieme a Tommy Lee dei Mötley Crüe.

Francesco Sinigallia

Francesco Sinigallia

Molto dolce è stata, inoltre, la spiegazione che Riccardo Sinigallia, squalificato dal festival per aver eseguito la canzone intitolata “Prima di andare via”, la scorsa estate in un club a Cremona, ha dato in diretta al pubblico dell’Ariston: “In genere canto per pochissime persone e quel pomeriggio un mio carissimo amico mi aveva chiesto di cantare questo brano e l’ho accontentato. Nel tempo il brano è cambiato tantissimo e, tra l’altro, non avrei mai pensato che sarei stato scelto per partecipare al festival. In ogni caso non presenterò ricorso anzi, grazie per la luce che mi avete dato e che non avevo mai avuto prima”. Commosso di fronte alla sincera emozione di Sinigallia, il direttore artistico del festival Fabio Fazio ha, quindi, invitato il cantautore ad esibirsi lo stesso durante la serata finale del Festival, seppur, chiaramente, fuori concorso.

Paolo Nutini

Paolo Nutini

Sul fronte ospiti, i momenti topici sono stati tre: Mengoni in apertura con Endrigo, Gino Paoli e Danilo Rea, per un ampio omaggio alla scuola cantautorale genovese, e Paolo Nutini in chiusura. “La magia della musica può farti ricordare cose che stai già dimenticando”, con queste parole Gino Paoli ha introdotto il suo medley: “Ritornerai”, “Vedrai vedrai”, “Il nostro concerto” e ‘Il cielo in un stanza’, hanno lanciato il pubblico in una lunga e sentita standing ovation. Grande sorpresa, in chiusura, per l’omaggio che Paolo Nutini ha voluto fare a Lucio Dalla cantando “Caruso”. Il cantautore italo-scozzese ha poi concluso il suo graditissimo intervento musicale con “Candy” ed il nuovo singolo “Scream” , che anticipa il terzo album intitolato “Caustic Love”, in uscita il prossimo 15 aprile.

Raffaella Sbrescia

Sanremo Club: Marco Mengoni incanta l’Ariston con Endrigo

Marco Mengoni

Marco Mengoni

Classe, eleganza e delicatezza i tratti chiave della speciale interpretazione che Marco Mengoni ha fatto di “Io che amo solo te”, l’indimenticabile brano di Sergio Endrigo, in occasione di “Sanremo Club”, la serata dedicata dal Festival di Sanremo ai grandi cantautori del passato musicale italiano. “Il poeta dell’amore” lo chiamavano, nei lontani anni ’60 targati Beatles, eppure oggi le parole pure, semplici e genuine di Endrigo hanno risuonato, illuminate da nuova luce, nell’Ariston e nei cuori di tantissimi ascoltatori appassionati. Felice ed emozionata anche la figlia del cantautore Claudia Endrigo che, attraverso i suoi canali social, ha ringraziato Marco Mengoni per aver saputo interpretare con garbo e grazia la poesia di un sentimento puro e prezioso come quello di cui parla il testo. Solo un anno fa proprio Marco Mengoni, non solo vinceva il Festival di Sanremo, ma in un venerdì come questo, cantava “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco: per chi ha avuto la fortuna di assistere a quel momento ricorderà piuttosto facilmente e, forse ancora con un pò di emozione, il forte impatto emotivo che quella canzone ebbe sul giovane cantautore. Quello che davvero colpisce di Marco Mengoni, che ha colto l’occasione per ringraziare pubblicamente la famiglia Tenco anche stasera sul palco dell’Ariston, è la sua più che rara capacità di entrare nello spirito dei gioielli musicali del passato, facendoli propri e regalando loro una sicura eternità.

Raffaella Sbrescia

Festival di Sanremo: l’Ariston balla con Arbore e Hunt vince il premio Assomusica

Renzo Arbore

Renzo Arbore

In attesa della serata dedicata al Club Tenco e alla prestigiosa tradizione cantautorale italiana, il Festival di Sanremo fa i conti con l’auditel e, sebbene, gli ascolti non siano stati all’altezza delle aspettative, c’è da dire che l’offerta musicale ed artistica dello scorso giovedì è stata sicuramente molto buona. Partirei subito con una velocissima carrellata comprensiva dei momenti clou della serata: dall’omaggio fatto dalla Filarmonica del Teatro la Fenice di Venezia al Maestro Claudio Abbado, alla spettacolare performance del ballerino Dergin Tokmak, al monologo di Flavio Caroli, dedicato a Van Gogh, fino al riuscitissimo flashmob canoro, realizzato a sorpresa, dai trenta cantanti israeliani del gruppo denominato Shai Fishman and the a cappella all stars. Il climax della serata è stato raggiunto con l’attesa performance di Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana: il fascino della tradizione classica napoletana ha letteralmente conquistato il teatro Ariston e, a memoria di trentenne, non ricordo di aver mai visto platea, sala stampa e galleria dimenarsi in maniera così spensierata. Non è mancata nemmeno una preziosa parentesi acustica con la delicata voce di Damien Rice che ha eseguito “Cannon ball” e “Blower’s daughter”.

Rocco Hunt, vincitore del Premio Assomusica

Rocco Hunt, vincitore del Premio Assomusica

Grande entusiasmo anche per la gara dei giovani che ieri sera ha visto sul palco il diciannovenne Rocco Hunt con “Nu juorno buono”, Veronica De Simone con “Nuvole che passano”, The Niro con “1969” e Vadim con “La modernità”. A passare il turno sono Hunt, vincitore del premio Assomusica, e The Niro. Il primo è un giovane rapper dallo stile personale e con un testo molto forte, il secondo è un artista dotato di una vocalità davvero fuori dal comune, sarà una sfida interessante! Per quanto riguarda gli artisti in gara, la classifica provvisoria vede Renga, Arisa e Rubino sul podio, seguiti dai Perturbazione, Gualazzi and The Bloody Bedroots, Cristiano De Andrè, Giusy Ferreri, Antonella Ruggiero, Noemi, Riccardo Sinigallia (a rischio squalifica, dopo la segnalazione di un’esecuzione del brano “Prima di andare via”, avvenuta lo scorso giugno), Sàrcina, Giuliano Palma, Ron e Frankie Hi Rng.  In attesa di scoprire se questi primi risultati influenzeranno o meno il verdetto finale, non rimane che capire se le esibizioni di stasera cambieranno le carte in tavola.

Raffaella Sbrescia

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