“Mannucci incontra a teatro”, il Tirso de Molina si riempie di note e di emozioni

Stefano Mannucci e Alessandro Mannarino Ph Roberta Gioberti

Stefano Mannucci e Alessandro Mannarino Ph Roberta Gioberti

Senza filtro, senza freno, senza ritrosie ed antagonismi. Gli incontri in musica organizzati dal giornalista de Il Tempo Stefano Mannucci, presso il Teatro Tirso de Molina di Roma, giungono all’ultimo appuntamento stagionale con una serata particolarmente ricca da ogni punto di vista. Ricca di emozioni, di note, di racconti, di artisti come Jack Savoretti, Zibba, Fabrizio Moro, Raiz & Fausto Mesolella e Alessandro Mannarino.

Fausto Mesolella e Zibba Ph Roberta Gioberti

Fausto Mesolella e Zibba Ph Roberta Gioberti

In un’atmosfera intima, raccolta, oseremmo dire familiare, ognuno degli artisti presenti ha messo a nudo il proprio amore per la musica, raccontando un’ Italia musicale diversa, avulsa dalle logiche commerciali, abituata a ragionare sui testi e sulle possibilità espressive di un’arte, troppo spesso svilita e ridotta a puro business.

Fabrizio Moro e Stefano Mannucci Ph Roberta Gioberti

Fabrizio Moro e Stefano Mannucci Ph Roberta Gioberti

Sul palco del Tirso, nel cuore di Roma, si sono alternati, incrociati, abbracciati artisti che, attraverso la propria esperienza, hanno voluto contribuire alla costruzione di un circuito destinato a crescere ed ad insediarsi in tutta Italia per provare a riconcentrare l’attenzione sull’aspetto più puro e più verace del mondo legato alla musica.“Umiltà, semplicità, pochi mezzi e tanta passione”, sono questi gli ingredienti svelati dallo stesso Mannucci che, questa mattina, ha raccontato a chi c’era e a chi avrebbe voluto esserci, di come questo e gli altri incontri che egli è solito organizzare presso il  N’importe Quoi Libreria Caffe di Roma servono a restituirci “il diritto di ascoltare e riconoscere la bellezza che ci circonda e l’energia per affrontare la vita con vigoria e rinnovato entusiasmo”.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Jack Savoretti Ph Roberta Gioberti

Jack Savoretti Ph Roberta Gioberti

Alessandro Mannarino Ph Roberta Gioberti

Alessandro Mannarino Ph Roberta Gioberti

Raiz Ph Roberta Gioberti

Raiz Ph Roberta Gioberti

Fabrizio Moro Ph Roberta Gioberti

Fabrizio Moro Ph Roberta Gioberti

Zibba Ph Roberta Gioberti

Zibba Ph Roberta Gioberti

Fausto Mesolella Ph Roberta Gioberti

Fausto Mesolella Ph Roberta Gioberti

Il pubblico del Teatro Tirso de Molina Ph Roberta Gioberti

Il pubblico del Teatro Tirso de Molina Ph Roberta Gioberti

“Mannucci incontra a Teatro”  Setlist

Jack Savoretti:
1) Not worthy
2) Broken Glass
3) Changes
4) Sweet Hurt

Savoretti, Zibba, Fausto Mesolella:
5) Ancora tu

Zibba, Mesolella:
6) E se domani

Zibba:
7) Senza pensare all’estate
8) Dove i sognatori sono librai
9) Nu’ jorno buono (frammento)
10) Senza di te

Mannarino:
11) Scendi giù

Mannarino, Mesolella:
12) Fatte bacià

Raiz & Mesolella:
13) Lacreme Napulitane/Immigrant punk
14) Maruzzella (in ebraico)
15) Carmela/I’m your man
16) Third stone from the sun/ O’ surdato ‘nnamurato/Black or White/Give me love
17) Arrivederci Roma

Fabrizio Moro
18) Medley: Libero/Pensa/Sono solo parole
19) Babbo Natale esiste
20) Fermi con le mani
21) L’Italia è di tutti

I The Vamps presentano “Meet The Vamps Italian Edition”

the vampsThe Vamps è una  boy band inglese, formatasi nel 2012 e composta da Connor Ball, Tristan Evans, James McVey e Bradley Simpson. Il gruppo ha pubblicato, proprio oggi 20 maggio, una versione dell’album intitolato “Meet The Vamps”, dedicata ai fan italiani,  comprensiva di DVD, dandole il titolo di “Meet The Vamps Italian Edition”.

Questa speciale edizione contiene 15 brani inediti e un poster con le  foto inviate dai fan italiani, realizzate nel corso del Vamparty di Roma, tenutosi lo scorso febbraio. In attesa dell’appuntamento che li vedrà a Milano, il prossimo 21 maggio, cerchiamo di scoprire che tipo di musica propongono questi ragazzi così amati in Italia e nel mondo. Pezzi come “Wild Heart”,  “Can we dance” e “Last Night” sono considerate ormai delle hit e, a giudicare da quanto ascoltato, ci sarebbe da dire che la formula del loro successo è racchiusa in una ricetta ormai consolidata: sonorità orecchiabili, melodice catchy e non troppo impegnate, fisionomie rientranti negli standard dei canoni della bellezza 2.0

Ad onor del vero bisogna aggiungere, però, che questi 4 ragazzi sono tutti musicisti, e, pur auspicando un ampio margine di migliorabilità, è giusto dare loro atto del fatto che scrivono e suonano le loro cose da soli. Tra guizzi folk e lunghe immersioni nel power pop, nel loro disco spuntano le parentesi più acustiche di “Another World”, “Risk it all” e “She was the one”. “Move My Way”  e “High Hopes” prendono chiara ispirazione dallo stile dei colleghi McFly. Sebbene sia comprensibile la stima e l’ammirazione dei The Vamps verso la tipologia di approccio al “nu pop” del gruppo britannico, questa forte somiglianza potrebbe andare a loro stesso discapito. Quel che è giusto dire, allora, è che, nonostante un primo progetto contenente del buon materiale, i The Vamps sono ancora talmente giovani da avere non solo il diritto ma anche, e soprattutto, il dovere di osare, ricercare, capire, sperimentare e mettersi alla prova per costruire un percorso che possa essere durevole nel tempo.

Raffaella Sbrescia

Video: “Last Night”

Arisa, “Quante parole che non dici”. La recensione del video e del singolo

se-vedo-te-cd-cover-arisa“Quante Parole che non dici” è il nuovo singolo di Arisa, tratto dall’album intitolato “Se vedo te”. In radio, da Venerdì 25 Aprile, il testo scritto dal cantautore Antonio Di Martino per Arisa racconta in maniera intima e delicata l’emozione di una personalità che si evolve nel tempo e che trova la forza per lasciarsi alle spalle il passato. Il brano, carico di pathos, trova una naturale trasposizione nelle immagini girate da Gaetano Morbioli nella terra d’origine della vincitrice dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, ovvero la Basilicata. Il confronto e il dialogo sono cose che ci occorrono in ogni singolo giorno della nostra vita per imparare a crescere a rapportarci con l’altro ma, sempre più spesso, ci risulta difficile dire “tutte le nostre parole” e questa difficoltà causa blocco, implosione, chiusura, confusione. Arisa si libera dalle barriere, fisiche, metafisiche, spirituali  e mette nero su bianco questo suo racconto attraverso delle belle immagini girate tra foglie di boschi, la Grotta delle Meraviglie di Maratea e la bellissima Spiaggia Nera di Marina di Maratea, una terra trasparentemente selvaggia.
“Quante parole che non dici e vorresti gridare, con il tempo vedrai esploderanno tutte nello stesso momento, tutte fino a farti sentire meglio”, canta Arisa, raccontando attimo per attimo la risalita di un flusso di pensieri che, pian piano, si amalgamano fino a diventare parola. “Le frasi si sommano, diventano delle addizioni, dei labirinti di coniugazioni. Uscirne è difficile, puoi rischiare di naufragare in un lago di virgole. Ma perché vuoi spiegare l’amore? Sono solo due numeri prima da calcolare!”.

Arisa si spoglia delle paure e delle incertezze e, alla fine del viaggio, un tuffo rigeneratore laverà via le lacrime e la paure del passato per provare a ricominciare tutto daccapo.

Raffaella Sbrescia

Video: Quante parole che non dici”

Nutella compie 50 anni “A little bit of love” a Napoli con Mika

 Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

La Nutella, la crema di nocciola più famosa al mondo, l’icona del marchio Ferrero, ha compiuto 50 anni e, per festeggiare degnamente questo mezzo secolo di vita, i festeggiamenti, in grande stile, si sono tenuti presso Piazza Plebiscito a Napoli. Fin dalle prime ore del mattino, intere famiglie si sono riversate in piazza per gustare una fetta di pane e nutella e godere delle iniziative di intrattenimento organizzate per l’occasione.

Raiz  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Raiz @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Col sopraggiungere del pomeriggio, l’attesa maratona musicale ha preso il via con l’intensa carica mediterranea di Raiz e gli Almamegretta per poi proseguire con la classe, la moderata sensualità e trasparenza della voce di Simona Molinari ed il sax del leggendario James Senese, fervido rappresentante di quel Neapolitan Power di cui c’è ancora tanto bisogno.

James Senese  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

James Senese @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Ad intervallare i vari settaggi del palco l’animazione piuttosto discutibile degli speaker di Radio Dimensione Suono, forse tramortiti da una presenza di persone tanto massiccia. A rappresentare il Comune di Napoli è stato l’Assessore alle Politiche giovanili Alessandra Clemente la quale ha entusiasticamente annunciato l’imminente partenza della nuova edizione di “Giugno dei giovani”.

Arisa  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Arisa @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Alle 19.15 è Arisa a salire sul palco: poco prima del suo intervento musicale, l’artista  accenna, simbolicamente, qualche verso dell’eterna “Reginella” con un risultato non propriamente all’altezza così come si rivelano a tratti inappropriate le scelte degli arrangiamenti dei brani in scaletta: da “Malamoreno” a “Sincerità”, insolitamente rivisitata in chiave reggae”, passando per una poco convincente versione di “Personal Jesus” dei Depeche Mode, seguita da “La notte”, “Cuccurucu” di Battiato”, la sanremese “Controvento” ed il nuovo singolo intitolato “Quante parole che non dici”.

Giuliano Palma @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Giuliano Palma @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Il tempo scorre implacabile, l’attesa per il concerto di Mika cresce di minuto in minuto ma prima di lui c’è il re delle cover, ovvero Giuliano Palma che, in un attimo, fa ballare la piazza, ormai gremita da ore, sulle note di “La mia solitudine sei tu”, il festivaliero “Così lontano”,Che cosa c’è”, in salsa ska, l’immancabile “Tutta mia la città” e una bella versione di “Messico e nuvole”.

Mika  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Mika @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

I tecnici sono in fermento, l’intrattenimento è ormai fiacco, non c’è tempo da perdere, alle 21.30 in punto arriva il clou della festa cioccolatiera: Mika sale sul palco per l’unico concerto estivo di questo 2014 al giro di boa. Effervescente, brillante ed energico, l’artista libanese conquista il pubblico con la sua verve sorniona. Il falsetto, ormai suo marchio di fabbrica, si associa ad una buona parlata italiana di cui l’artista fa sfoggio da qualche mese, grazie alla recente partecipazione al Reality show X Factor.

Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Lo show inizia sulle note di “Relax, Take it Easy”, una dedica a chi, come sempre, sfrutta questi grandi eventi, come occasione per parlare a vanvera, a torto, a ruota libera. Lo show prosegue con “Grace Kelly”, “Blue Eyes”, l’amatissima “Rain” e la versione italiana di “Stardust”, cantata in duetto con Chiara Galiazzo, ospite a sorpresa della serata.

Mika @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Mika @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Il re delle hit è scatenato, non si ferma un attimo, salta in lungo e in largo e sottolinea più volte il suo entusiasmo per il fatto di suonare per la prima volta a Napoli. In effetti un pizzico di incredulità la si può osservare anche negli occhi dei tantissimi ragazzi accorsi in uno dei luoghi più vissuti della città. Il concerto prosegue con “Billy Brown”, “Blamelt on the Girls”, “Big girl”, “Underwater”, accompagnata da un tripudio di luci di cellulari, fotocamere e tablet. L’aria è elettrica e Mika sa come entusiasmare il pubblico con “Celebrate”, “The Origin Of love”, in un’inedita versione italiana cantata in duetto con Chiara.

Mika  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Mika @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

“A little bit of love”, canta Mika in “Happy Ending”, suggellando il momento più speciale del concerto. Il tempo è tiranno, l’incantesimo sta per spezzarsi non prima che l’artista si scateni ancora un po’ sulle note di “Love Today”, e “Lollipop”, anch’essa italianizzata per l’occasione e cantata in compagnia della Galiazzo, ormai da tempo nelle grazie della star mondiale. Il concerto volge al termine, “We are golden” è l’ultima canzone in scaletta, fiumi umani di persone lasciano inerme Piazza Plebiscito, spogliata di sogni e vestita di bottiglie di vetro e cartacce. Ci piacerebbe davvero che eventi così possano ripetersi molto più spesso per far sì che Napoli torni a splendere e che non sia solo una zucca raramente travestita da carrrozza.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Roberto Panucci

Mika  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Mika @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Giuliano Palma  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Giuliano Palma @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Il pubblico  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Il pubblico @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Arisa  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Arisa @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Palma  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Palma @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Arisa  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Arisa @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

James Senese @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

James Senese @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Simona Molinari  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Simona Molinari @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Simona Molinari  @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Simona Molinari @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Raiz e gli Almamegretta @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

Raiz e gli Almamegretta @ Nutella50bDay Ph Roberto Panucci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Mini World”, l’esordio di Indila

INDILAIndila è una cantante francese, classe 1979, di origini algerine, cambogiane, egiziane e indiane. L’esordio italiano del suo album intitolato “Mini World” ha portato l’artista francofona sulle sponde musicali tricolori e ci è sembrato giusto concentrare l’attenzione su una vocalità così particolare come la sua. Prima del grande successo ottenuto con il singolo intitolato “Dernière Danse”, Indila era conosciuta soprattutto in ambito R&B e nel circuito dell’ hip-hop francese. Alla luce di questi trascorsi, ci troviamo, oggi, ad analizzare questo primo lavoro discografico che, seppur musicalmente molto vario, concentra la chiave di volta proprio nella voce intensa e carismatica di Indila. Il chiaro e palese richiamo ai paesi orientali è attraversato da una costruzione vocale dei testi decisamente elaborata. L’effetto è ipnotico, quasi narcotizzante e, nonostante il chiaro limite dato dall’uso della lingua francese per i non francofoni, l’ascolto del disco suscita curiosità ed attenzione. L’album, composto da 10 brani, è prodotto e arrangiato da Skalp e alterna suoni moderni a melodie dal gusto antico e nostalgico per un risultato tanto vario quando variabile in termini di scelte strumentali.

Indila

Indila

Immancabile è il riferimento all’enorme successo del singolo “Dernière danse”, anche se il fiore all’occhiello di “Mini World” è “Tourner Dans Le Vide”. Anche “S.O.S” è una piacevole scoperta che mette in risalto l’estensione vocale di Indila e ne valorizza la trasparenza. Sonorità più tipicamente francesi caratterizzano, invece, l’arrangiamento di “Love Story”, quasi la melodia di un carillon. Eccessivamente ripetitivo è il testo e l’andamento della title track “Mini World” che, come altri brani di questo album, possiede una natura intimista ed introspettiva, rivelando pensieri, rimuginamenti, dolori e paure. Una originale ritmica reggae attraversa le parole di “Run Run”, un mantra da opporre ad un lifestyle incentrato sulla sfida all’incedere del tempo. Il fascino etnico, e latineggiante al contempo, di “Ego” si alterna al minimalismo strumentale di “Comme un Bateau”. “Boite en Argent” è una delicata ed eterea ballad, illuminata da un’aura crepuscolare. “Tu Ne M’Entends Pas” chiude questo lavoro discografico, contraddistinto da una melanconia di fondo che lascia, tuttavia, trasparire una natura cosmopolita ed eclettica. Un esordio, quello di Indila, davvero molto promettente che lascia intravvedere un potenziale artistico da mettere in mani sapienti e lungimiranti.

Raffaella Sbrescia

Video: “Tourner Dans Le Vide”

Classifica FIMI: “Logico” di Cesare Cremonini è l’album più venduto

cover album LOGICO (3)Cesare Cremonini debutta in vetta alla classifica FIMI/Gkf degli album più venduti della settimana in Italia con il nuovissimo album di inediti “Logico”. Al secondo posto un’altra new entry; si tratta di “Domani o un altro film” dei Dear Jack. Chiude il podio “Museica” di Caparezza. Al quarto posto troviamo “L’amore comporta” di Biagio Antonacci, seguito da Anastacia che presenta il nuovo album di inediti, intitolato “Resurrection”. In sesta posizione c’è Giorgia con “Senza Paura” mentre alle sue spalle ritroviamo Ligabue ed il suo “Mondovisione”. Debutta all’ottavo posto Ben Harper con “Childhood love” mentre scivola soltanto in nona posizione “Caustic love” di Paolo Nutini. Chiude la top ten Francesco Renga con “Tempo Reale”.

Rita Pavone in concerto a Napoli: the “small wonder” is back

Rita Pavone RITA IS BACK Live2014 (2)

Rita Pavone

“Small wonder” ovvero piccolo portento. Lei è l’inimitabile Rita Pavone. L’artista è tornata a Napoli lo scorso 13 maggio in occasione del concerto che si è svolto presso il Teatro Augusteo. Un live della durata di due ore e mezza, senza intervalli, animato dalla travolgente carica di Rita e dall’ottima musica della band guidata da Enrico Cremonesi, che l’ha accompagnata lungo un viaggio pieno di ricordi ma anche, e soprattutto, di nuove cose. Visibilmente emozionata e carica di autentica gratitudine verso un affezionatissimo ed entusiasta pubblico, Rita Pavone si è lasciata trasportare dallo sconfinato amore per la musica coinvolgendo giovani e meno giovani in un magico e mutuo scambio di energia. Ad inaugurare il concerto un video introduttivo con immagini inedite e di repertorio sulle note di “Ripartirò da me”, seguito da “All nite long”. Entrambe le canzoni sono tratte da “Masters”, l’album che Rita Pavone ha pubblicato nei mesi scorsi, in cui l’artista ha racchiuso gran parte dei brani che più ha amato durante la sua fanciullezza. La Pavone ha dimostrato di amare molto i brani di questo disco perché ognuno di essi rappresenta un ricordo speciale, un passo della propria crescita, il ramo di un ceppo di radici da cui è impossibile sradicarsi. L’aspetto più sorprendente dell’esibizione di Rita è il suo modo totalizzante di cantare, il suo sorriso sereno, la felicità, e la conseguente energia, che traspaiono da ogni singolo movimento sul palco. Rita è felice anche quando legge la scaletta ed introduce un brano, è felice quando il pubblico le dedica almeno 5 standing ovation, è felice quando sul palco, con lei, ci sono amici come Leopoldo Mastelloni, per duettare sulle note de “La vie en rose“, Enzo Gragnaniello con cui Rita ha omaggiato l’indimenticabile Mia Martini cantando “Donna”. «Mia, ovunque tu sia, ricordati che ci manchi e che ti vogliamo bene», ha sottolineato la Pavone che, per l’occasione, si è anche messa alla prova con una splendida versione acustica  di “Maruzzella”, accompagnata dalla chitarra “sensuale, arrabbiata, triste, nostalgica” di Fausto Mesolella, con cui la cantante ha anche interpretato il brano di Bob Dylan intitolato “I’ll Be Your Baby Tonight “, e da Raiz.

Rita Pavone

Rita Pavone

Il live di Rita Pavone vuole essere tutto fuorchè nostalgico, è lei stessa a dire: “Faccio tanti salti indietro ma non sono salti di nostalgia, ho i piedi ben saldi per terra e amo quello che faccio”. La scaletta è, infatti, molto varia; si passa da “Mi vendo” di Renato Zero a “Per tutta la vita”, passando per il super pezzo rock “I want you with me” e “Non è facile avere 18 anni” fino all’apprezzatissimo medley comprensivo di “Che m’importa del mondo”, “Alla mia età”, Come te non c’è nessuno” e “La partita di pallone”, il tutto ampiamente rivisitato senza perdere lo smalto della versione originale. “Quando una canzone ha una sua melodia non ci sono anni che tengano”, spiega Rita, introducendo “Where is the one”. Questo è proprio il caso delle sue canzoni che, come quelle di altri grandi interpreti, riescono a sedimentarsi nell’animo di un popolo, resistendo al tempo e ai relativi cambiamenti. Sentimenti eterni, come quello dell’amore, si rivestono di nuova luce, di nuovo fascino, riacquisendo una valenza preziosamente speciale. Il concerto prosegue, Rita lascia la giacca paiettata per una più classica giacca nera senza, tuttavia, rinunciare ad una spavalda coda di cavallo. “Se potessi amarti ancora”, “Ma lei è lei”, What’s a matter”, “Questo nostro amore”, “Un buffo dettaglio”, e una strepitosa versione di “Proud Mary”, hanno costituito le tappe musicali della seconda parte del concerto, che si è conclusa con il medley composto da “Il ballo del mattone”, “Amore twist” e “Datemi un martello”.

Molto ampia è stata, invece, la parentesi che l’artista piemontese ha dedicato al periodo della sua carriera in cui interpretò Gianburrasca. Curiosità, aneddoti e omaggi al noto compositore Nino Rota: “Arrivò lui”, “Stasera sogno”, “Tigrotti”, “Nostalgia di casa”, “1909”, “Addio Giornalino” e, ovviamente, “Viva la pappa col pomodoro” incantano e ipnotizzano il pubblico. Rita è inarrestabile e, dopo Gianburrasca, si lancia con irriducibile grinta nell’ultima parte del concerto: “Fortissimo”, Rainin’”, “Lazy River, “Cuore” sono gli ultimi colpi in canna prima della toccante “Ho tolto il make up”, il brano scritto per lei da Enrico Ruggeri:  ”Che grandioso mestiere e’ il mio/ non vorrei fare altro io / e di questo ringrazio Dio .. “, canta Rita, concludendo il concerto con il ballo cult del “Geghege”,  prendendosi, infine, i sorrisi, i baci, i fiori e gli applausi a cui per 9 lunghi anni aveva rinunciato e di cui, ora, non potrebbe e non vorrebbe mai più fare a meno.

Raffaella Sbrescia

Zanko El Arabe Blanco, la recensione di #PowerPopuli

powerZanko El Arabe Blanco è Zudi Fahle, un rapper nato a Milano da genitori siriani, pioniere del rap multilingue e dello Human Beatbox in Italia. Musicalmente attivo dal 2004, l’artista ha pubblicato lo scorso 28 gennaio un album intitolato “#PowerPopuli”, pubblicato per l’etichetta indipendente Latlantide. Il progetto rappresenta un concept album, cantato in italiano, arabo e spagnolo e vede la partecipazione di numerosi artisti tra cui  ESA aka El Presidente, Jack the Smoker, Marya, Asher Kuno, Easyone. Sfruttando le peculiarità compositive proprie del rap e della cultura hip-hop, Zanko scompone e ricompone le parole, unisce linguaggi e diversifica pensieri rivelando doti espressive di un certo spessore. Il filo conduttore del disco è la connessione digitale, un tentativo di unificazione globale. Lo stesso titolo del disco “#PowerPopuli” si concentra su due lingue, esprime il potere al popolo che, pur essendo formato da singoli, può creare una potente moltitudine. Il disco di Zanko è, inoltre, patrocinato dal festival Voci x la Libertà e da Amnesty International, che hanno sposato il progetto, per l’interesse verso le tematiche affrontate, e hanno deciso di destinare una parte degli incassi a Medici Senza Frontiere, in sostegno ai profughi siriani.

zankoInguaribile ottimista, Zanko si ispira alla storia, al ragionamento, alla riflessione culturale per insistere sul concetto di pace e di unificazione tra i popoli. Anche se viviamo in modo un po’approssimativo, canta il rapper, il mare non separa, unisce. Suona incredibilmente attuale  “#Powerpopuli” che attinge materiali e parole da destini intrecciati perché il passato è legato al doppio filo al nostro destino. Nel brano intitolato “Fi nas alet la” (Che gente che ha detto no), Zudi ci dice che “la storia ci insegna che non esiste un per sempre, quando la gente di qualsiasi paese alza la testa e prende il destino in mano, e dice no, o così, oppure no”. Parole forti, pungenti, che non fanno sconti sono quelle de El Arabe Blanco, il quale sottolinea con fermezza che prima di tutto viene il rispetto. Rispetto una parola dal significato così pieno e potente da rendere superflua qualsiasi altra specificazione. Questo è il rap che ci piace, il rap che ci dice qualcosa di giusto e sensato.

Raffaella Sbrescia

Suggestioni all’imbrunire: Francesca Rondinella e Giosi Cincotti in “Meditheà”. La fotogallery del concerto

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

Si è tenuto lo scorso 11 maggio lo spettacolo di Giosi Cincotti e Francesca Rondinella, intitolato “MediThèà: tra il mare e la terra, volgere nell’animo e guardare con meraviglia, nell’ambito della rassegna “Suggestioni all’imbrunire”, presso il bellissimo Parco Archeologico Ambientale della villa imperiale Pausilypon. Francesca Rondinella, voce narrante e cantante e Giosi Cincotti, voce musicante alla Fisarmonica si sono avvalsi della grande carica empatica delle rispettive personalità per enfatizzare il forte impatto della scenografia naturale, che ha fatto da sfondo ai loro racconti di note. Voce, canto e vento gli elementi chiave di un progetto privo di confini, latitudini e spazi temporali.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone
 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 

 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

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 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

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 MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

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MEDITHEA di Francesca Rondinella e Giosi Cincotti Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Canzoni”: Chiara Civello reinventa i grandi classici della musica italiana

BOOKLET_Layout 1“Canzoni” è il titolo del quinto album in studio della cantautrice jazz Chiara Civello che, per la prima volta, si presenta nell’inedita veste di sola interprete di alcuni dei più grandi successi della musica italiana. Con la produzione artistica  di Nicola Conte  e gli arrangiamenti curati da Eumir Deodato (arrangiatore, tra gli altri, di Frank Sinatra, Antonio Carlos Jobim, Björk e Roberta Flack) e suonati dall’Orchestra Sinfonica di Praga, il risultato è subito molto chiaro, “Canzoni” è un disco elegante. Registrato tra Rio de Janeiro, New York e Bari, innovandosi tra le molteplici contaminazioni musicali e i tributi al cinema italiano degli anni ‘60 e ’70, il disco si avvale di una specifica materia prima: si tratta di alcune delle più belle e più note canzoni che hanno fatto la storia della musica leggera italiana senza rinunciare ad una forte rimodulazione di suoni e idee: il Northern Soul si mescola alla Bossa Nova, il Blue Eyed Soul al jazz e al pop internazionale, trovando un ulteriore arricchimento nel prestigioso contributo di special guests di tutto rispetto come Gilberto Gil, Chico Buarque, Ana Carolina e alla jazz star Esperanza Spalding. Chiara Civello ha saputo rimescolare le carte in tavola: ormai nota nel mondo, grazie alla sua particolarissima voce, l’artista ha voluto seguire il concept tematico dell’amore per comporre un lavoro che potesse racchiudere la sua concezione delle musica e, allo stesso tempo, omaggiare le origini del suo background culturale.

Chiara Civello foto di Fabio Lovino

Chiara Civello foto di Fabio Lovino

Leggero, fluido, vellutato e carezzevole “Canzoni” rappresenta, dunque, l’occasione per ritrovare il feeling con  17 brani indimenticabili. Si va dall’intimità rarefatta di “Via con me” a al beat soulful di “Io che non vivo senza te” (duetto con Gilberto Gil), passando per il  passionale ritmo di “Con una rosa” di Vinicio Capossela e “Que me emporta el mundo”. Molto inteso è il duetto con Chico Buarque sulle note di “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo mentre sorprendono, e non poco, le scelte di repertorio più recenti: su tutte “Va bene così” di Vasco Rossi, “Incantevole” dei Subsonica e “Mentre tutto scorre” dei Negramaro. Chiara Civello non si pone limiti, la sua voce veleggia dal sussurro suadente al picco sonoro più intenso, giungendo ad una equilibrata armonia dei contrari.

Raffaella Sbrescia

Tracklist:

  • Via con me
  • Io che non vivo senza te (feat. Gilberto Gil)
  • Con una rosa
  •  Que me importa el mundo
  •  Va bene così
  •  Io che amo solo te (feat. Chico Buarque)
  •   Never Never Never (Grande Grande Grande)
  •  Metti una sera a cena
  •  Una sigaretta
  •  Fortissimo
  •  Incantevole
  •  E penso a te (feat. Ana Carolina)
  •  Il mondo
  •  Senza fine
  •  I mulini dei ricordi (feat. Esperanza Spalding)
  •  Mentre tutto scorre
  •  Arrivederci

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