Fabi, Silvestri, Gazzè: “L’amore non esiste” è una ribellione alla statistica. La recensione del brano

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“L’amore non esiste” è il titolo del secondo singolo che anticipa “Il padrone della festa” il nuovo album di inediti, disponibile da oggi in pre-order su iTunes,  scritto, composto e suonato da Niccolò Fabi, Max Gazze e Daniele Silvestri, uniti in un trio d’eccezione per questo progetto discografico che, ancor prima di venire alla luce, ha già conquistato numerosissimi consensi, anche grazie al successo di “Life is Sweet”, il primo singolo presentato dal supergruppo romano. Accompagnato dal videoclip girato da Davide Marengo, “L’amore non esiste” è un brano intimo e delicato, che si serve di una arrangiamento ovattato e ricercato, per parlare di un sentimento che, seppur inflazionato, riesce ancora a racchiudere la più recondita essenza dell’animo umano.

Fabi-Silvestri-Gazzè in uno stamp tratto dal video di "L'amore non esiste"

Fabi-Silvestri-Gazzè in uno stamp tratto dal video di “L’amore non esiste”

I tre musicisti hanno incrociato i propri percorsi individuali e la propria sensibilità artistica mettendo nero su bianco concetti profondi,  mirati alla ridefinizione del rapporto a due, inteso come qualcosa di molto lontano dalle mode e dal conformismo contemporaneo. L’amore, secondo i tre cantautori, si concretizza in un abbraccio tra anime che sfidano  numeri e parole, ansie e guai, affrontano mancanze ed auspicano gioie e serenità. Promesse che vincono sfide, che la letteratura non può o non sa raccontarci, cantano i tre artisti che, come contemporanei menestrelli, riescono a descrivere con grazia e leggerezza, anche i tratti più bui dei nostri pensieri. “L’amore non esiste è un cliché di situazioni tra due che non son buoni ad annusarsi come bestie finché il muro di parole che hanno eretto resterà ancora fra loro a rovinare tutto. L’amore non esiste è l’effetto prorompente di dottrine moraliste sulle voglie della gente è il più comodo rimedio alla paura di non essere capaci a rimanere soli”.

Fabi-Silvestri-Gazze

Difetti, limiti e contraddizioni definiscono ciò che non è amore: un assetto societario in conflitto d’interesse, fare i conti e accontentarsi piano piano, un ingorgo della mente di domande mal riposte e di risposte non convinte”. L’incedere per negazioni evidenzia, dunque, con maggiore forza semantica concetti importanti e significativi. “Una ribellione alla statistica” che rinsalda la nostra umanità, sintetizzata in quella magica e sempre più suggestiva immagine di “io e te”.

Raffaella Sbrescia

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Video: “L’amore non esiste”

Piccola Patria tour: Marco Guazzone & Stag con Maria Roveran in concerto ad Avellino. Il live report dell’evento e l’intervista ai protagonisti

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Si è concluso lo scorso 20 agosto il “Piccola Patria tour”, l’avventura musicale che ha determinato un interessante ed apprezzatissimo sodalizio artistico tra Maria Roveran, attrice e cantante, protagonista del film “Piccola Patria”, girato dal regista Alessandro Rossetto e presentato durante la 70ma edizione del Festival del cinema di Venezia, nelle sale italiane dallo scorso aprile 2014, e gli Stag (Marco Guazzone, voce e tastiere, Stefano Costantini, tromba e synth, Edoardo Cicchinelli, basso, e Josuè Manuri, batteria) una solida ed originale realtà musicale romana, sempre più legata al mondo del cinema. Ospiti del Laceno d’Oro, dapprima Rassegna e poi Festival del Cinema neorealista di caratura internazionale, gli artisti si sono esibiti in concerto nel cortile dell’ex Carcere Borbonico di Avellino subito dopo la proiezione del film con l’obiettivo di veicolare il difficile messaggio contenuto nella pellicola ambientata nel profondo nord-est italiano. Cinema d’autore, cantautorato, denuncia e riflessione socio-culturale sono gli elementi coinvolti in un interessante progetto che ha preso vita attraverso un lungo tour che ha coinvolto i 5 giovani artisti in un’avventura on the road.

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Dapprima l’incontro sotto i riflettori del Festival del Cinema di Venezia, poi la convivenza in camper, i concerti in giro per l’Italia e non solo, la scoperta di se stessi, nonché l’arricchimento e lo scambio reciproco sia dal punto di vista umano che musicale. Questo e molto altro si è visto durante l’ultimo emozionante concerto di questo appassionante viaggio artistico. Senza una scaletta prefissata e con parecchi stravolgimenti negli arrangiamenti dei rispettivi brani, gli Stag e Maria Roveran hanno inaugurato il live campano con “If I Needed You” di  Townes Van Zandt, seguita dalle suggestioni de “Il Principe Davide” e da “Piova Grigia”, scritta dalla giovane attrice e rivista con una splendida intro cantata a cappella, in duo con Marco Guazzone. Molto particolare anche la rivisitazione della title track “Piccola Patria”, le cui sfumature drammatiche sono subito state alleggerite da “Guasto”, uno dei brani più noti degli Stag. Assolutamente coinvolgente l’omaggio strumentale al grande compositore Ennio Morricone, scelto per introdurre “Atlas of Thoughts”, il brano che ha dato il nome al primo album di inediti degli Stag. Ancora un brano in veneto “Assime star” per raccontare il pathos ed il tormento di anime in pena, al centro di conflittualità collettive ed individuali, prontamente sdrammatizzate da “Sabato simpatico”  e da “Ringo Fire”, la cover di Johnny Cash rivisitata e arricchita dall’energetica perfomance di Maria Roveran, scalza e scatenata come non mai sul palco. “Joska la rossa” è il brano di ispirazione popolare e di tradizione alpina che gli Stag e Maria hanno stravolto e fatto proprio. A concludere il live, davvero molto apprezzato dal pubblico entusiasta,  è stata “Les Paul”, brano di punta degli Stag, che si sono concessi anche un richiesto e graditissimo bis sulle note di “Just Can’t Get Enough” dei Depeche Mode concludendo un live di grande qualità.

Raffaella Sbrescia

Abbiamo colto l’occasione della conclusione del Piccola Patria Tour per intervistare Maria Roveran e Marco Guazzone e scoprire le loro reciproche impressioni in riferimento a questo lungo ed intenso percorso artistico.

Maria, come è avvenuto il tuo incontro con gli Stag?

Maria Roveran: “Con Marco e gli Stag mi sono trovata subito in sintonia. La nostra chimica musicale è nata durante la Mostra del cinema di Venezia, durante la quale lui e gli Stag dovevano eseguire le colonne sonore dei film in concorso, io avevo scritto quella di “Piccola Patria”, per cui la sera prima della presentazione del film mi hanno contattato dalla redazione di Radio Hollywood Party per duettare con Marco e gli Stag. Conoscevo i ragazzi soltanto di fama, gli ho mandato i file e loro, tra mille cose, sono riusciti ad ascoltarli molto in fretta…il giorno successivo eravamo lì in diretta radio e, sebbene io fossi veramente tesa, ci trovammo subito in sintonia sulle note di “Assime star”, il brano più rabbioso della tracklist che, nel tempo, è molto cambiata perché la musica da film è un po’ più difficile da proporre al pubblico. Abbiamo combinato la mia rabbia alla melodia degli Stag ed è nata una nostra formula musicale”.

“Piccola Patria” ha messo in luce il tuo talento vocale…ci racconti come hai affrontato le prime fasi di questo percorso e cosa ti ha ispirato per la scrittura dei testi?

Mentre giravo il film sono entrata in connessione con le parti più intime e viscerali della mia anima. Solitamente il nord-est è dipinto tutto come un mondo di rose e fiori ma, in verità, ci sono un po’ di realtà familiari e territoriali difficili. Per 3 anni ho cercato di eliminare completamente il dialetto veneto dal mio parlato perché, come è noto, al centro sperimentale un attore deve resettare cadenze e inflessioni dialettali. Poi alla prima esperienza cinematografica mi dissero di tornare completamente al dialetto e per me è stato piuttosto spiazzante. Ovviamente l’ho fatto ed è stato un bel ritorno alle origini. Le immagini fluivano molto bene con quello che recitavo quindi la sera tornavo in hotel e le parole venivano fuori da sé. Posso sicuramente dire che c’è stata una sorta di maturazione del personaggio attraverso la musica, fatta proprio mentre giravamo il film anche se non è stato affatto facile. Siamo stati 3 mesi insieme e quando rientravo alla sera mi rilassavo cantando. Quando il regista mi ha sentito, il giorno successivo mi ha chiesto di cantare davanti alle persone ed io non ce l’ho fatta, sono scoppiata a piangere, hanno dovuto fermare il girato e mi sono dispiaciuta tantissimo. Anche al centro sperimentale facevo lezioni di canto, era una cosa che mi piaceva molto ma ogni volta che toccava a me mi tremavano le gambe e, durante alcune canzoni, mi succede ancora. Devo ringraziare davvero molto Alessandro Rossetto perché è stato lui a stimolarmi in questo senso e a dirmi che quando canto, mi succede qualcosa di interessante. Ho accettato la sfida che mi ha proposto e, seppur pian piano e a singhiozzo, gli ho fatto ascoltare quello che avevo scritto e mi sono decisa a cantare. Questa esperienza bellissima, inaspettata e potente mi ha aiutato anche nella recitazione perché reputo le due forme d’arte come vasi comunicanti.

Hai intenzione di continuare la tua avventura di cantautrice?

Sì! Due settimane fa è uscito il mio primo cd intitolato “AlleProfondeOriginiDelleRugheProfonde”, in cui ho incluso sia i brani contenuti in “Piccola Patria” che dei brani in italiano… Un’altra canzone sarà pubblicata, invece, in un altro film a cui ho preso parte e che sarà presentato prossimamente, non posso ancora dire dove…

Marco, quali sono, invece, le vostre impressioni rispetto al tour che si è appena concluso e come avete affrontato l’integrazione di Maria all’interno del gruppo?

Marco Guazzone: “Durante la scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia eravamo nel cast di Radio Hollywood Party e salutavamo tutti gli ospiti che prendevano parte alla trasmissione con uno stacchetto musicale. Spesso andavamo a vederci i film, anche per studiarci cose nuove, quando una  sera ci dissero che sarebbe venuta in programma l’attrice di un film, che era anche cantante, noi ci ascoltammo i brani senza aver avuto il tempo di studiarli. Maria venne mezz’ora prima in trasmissione, quel giorno c’era davvero chiunque… provammo i pezzi una sola volta, li suonammo in diretta e andò così bene che il produttore del film ed il regista Alessandro Rossetto ebbero l’ idea di mettere su un tour per portare la colonna sonora in giro per l’Italia dal vivo. Abbiamo, quindi, realizzato vari scambi, intrecci e rivisitazioni di brani alla scoperta del Veneto. L’esperienza più bella e più intensa è stata proprio quella on the road, mentre eravamo tutti insieme nel camper. Abbiamo conosciuto Maria in una certa veste, mentre era nel pieno della presentazione del film al Festival di Venezia, però quando poi ci siamo rivisti a Roma per le prove in sala,  lei è venuta con la tuta e con un canovaccio in testa, abbiamo cominciato a capire la sua concezione di musica, intesa come qualcosa di autentico, senza bisogno di orpelli e lustrini. Ci siamo divertiti ad entrare ognuno nel mondo dell’altro, contaminandoci”.

Come procede la lavorazione del nuovo album degli Stag?

Stavolta faremo una cosa sicuramente diversa… stiamo lavorando con un nuovo produttore che è Paolo Buonvino (che ha già lavorato con Battiato, Mannoia, Negramaro, Jovanotti e tantissimi altri artisti). Siamo arrivati da lui con 24 pezzi, con l’intenzione di fare un mega disco doppio ma, in realtà, ci siamo allontanati molto dalla nostra idea iniziale. Visto che la fruizione della musica è completamente cambiata, quasi non c’è nemmeno più l’mp3 di iTunes  ed è tutto su Spotify e, dato che si perderà la concezione del possesso della musica, stiamo pensando al disco come una sorta di punto di arrivo del nostro progetto e sarà tutto nuovo anche per noi. Paolo è un produttore che viene dalla musica da film e ci sta aiutando a creare l’atmosfera che vorremmo mantenere e approfondire.

 Raffaella Sbrescia

 Fotogallery a cura di: Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

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Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d'Oro Ph Errico Sarmientos

Marco Guazzone & Stag Feat. Maria Roveran @ Laceno d’Oro Ph Errico Sarmientos

 

 

 

 

Negro Festival: tre giorni di musica, cultura e natura a Pertosa

negro festival

 Tutto pronto per la 19 ma edizione del Negro Festival, la kermesse di musica e cultura etnica che, prendendo ispirazione dal metaforico simbolismo associato al corso del fiume sorgivo “Negro” dalle Grotte dell’Angelo a Pertosa, in provincia di Salerno, rappresenta un momento di festa ma anche e soprattutto un’occasione di scambio interculturale proponendo al pubblico un programma fitto di eventi, a cavallo tra arte e solidarietà. Organizzato dalla Città di Pertosa, in collaborazione con la Regione Campania, grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea,  la Provincia di Salerno, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, la fondazione Mida, il Comune di Auletta, Negro Festival richiama ogni anno tantissimi spettatori, amanti della buona musica, della natura ancora incontaminata e anche della cucina tipica del Cilento.

Protagonisti della nuova edizione saranno grandi artisti dello scenario musicale nazionale ed internazionale, ognuna delle tre giornate in programma vedrà 3 momenti musicali con un’offerta ricca e variegata. Si comincerà sabato 23 agosto ( serata ad ingresso libero) con Unavantaluna, Nicola Linfante & Superband in “Africa sound Collective” e Dhol Foundation. Domenica 24 agosto  (ingresso 5 euro) la serata sarà inaugurata da Meditamburi Project (special guest Ashai Lombardo Arop), a seguire l’Orchestra 41mo Parallelo e Pino Ninfa e l’evento clou con Noa che duetterà con Mira Awad per un incontro musicale all’insegna della pace. Il Festival si concluderà il 25 agosto (ingresso 5 euro) con The Occasional Band, a seguire il live di L’Orage e gli attesi Bandabardò. Per tutti i giorni del Negro Festival, gli amanti della speleologia potranno prendere anche parte alle escursioni organizzare nell’ambito del ‘Negro Speleotrekking & Climbing’, curate dal Gruppo Escursionistico Trekking, Pertosa Trekking Club.

Inoltre, utilizzando il Negro Festival come volano per l’offerta turistica del Cilento, agli spettatori saranno proposte diverse soluzioni molto vantaggiose per assistere agli spettacoli e usufruire delle numerose strutture alberghiere della zona cilentana.

Il programma:

SABATO 23 AGOSTO ingresso gratuito

ORE 21:00ANTRO extra – palco ingresso grotte UNAVANTALUNA

ORE 22:00 MAIN stage – palco centrale NICOLA LINFANTE & SUPERBAND in “africa sound collective”

ore 23:00 MAIN stage – palco centrale DHOL FOUNDATION

DOMENICA 24 AGOSTO ingresso 5 EURO

ORE 21:00 ANTRO extra – palco ingresso grotte MEDITAMBURI PROJECT special guest Ashai Lombardo Arop

 ORE 22:00 MAIN stage – palco centrale orch. 41° PARALLELO & PINO NINFA

ore 23:00 MAIN stage – palco centrale NOA & Band feat MIRA AWAD with GIL DOR

LUNEDI’ 25 AGOSTO ingresso 5 euro

ORE 21:00 ANTRO extra – palco ingresso grotte THE OCCASIONAL BAND

 ORE 22:00 MAIN stage – palco centrale L’ORAGE

 ore 23:00 MAIN stage – palco centrale BANDABARDO’

Info: www.negrofestival.com

 

Ravello Festival: la voce di Asaf Avidan incanta la costiera amalfitana

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Il Ravello Festival è entrato nel vivo dell’edizione 2014 con l’atteso e travolgente concerto del cantante e polistrumentista israeliano Asaf Avidan, tenutosi lo scorso 19 agosto sulla terrazza a strapiombo sul mare della storica Villa Rufolo di Ravello (Sa). Indiscussa protagonista dell’ incantesimo di parole e note, naturalmente, la voce di Asaf, unica, inimitabile, indescrivibile. Proposto nell’ambito del fortunato “Back to Basics. Solo Acoustic” tour, il concerto di Asaf Avidan ha rappresentato l’occasione ideale per godere di una nuova lettura intima e personale di “Different Pulses”, l’album che ha sancito l’inizio del percorso artistico da solista di Asaf dopo l’esperienza con The Mojos. Con lui sul palco soltanto una chitarra, un’armonica a bocca e tutto il necessario per la costruzione estemporanea delle proprie melodie.

Disinvolto e concentrato con il suo fisico longilineo, lo sguardo curioso ed il suo ormai consolidato look easy, l’artista si è subito lasciato andare alla condivisione dei suoi momenti più intimi e personali, meravigliandosi a sua volta, di come sia possibile che un qualcosa di così individuale, spesso terapeutico ed egoistico come l’urgenza di esprimersi in musica, possa tramutarsi in arte da condividere con persone assolutamente estranee. Persone, queste ultime, che quasi intimidite, rispettose ed ipnotizzate hanno composto un pubblico via via sempre più entusiasta e vicino all’artista, attraverso un graduale avvicinamento simbiotico tra anime. L’oscurità del mare di notte, squarciata dalla luce di centinaia di stelle, ha fatto da sfondo perfetto ad una serata ricca di brividi e di emozioni. La voce graffiata di Asaf, ruvida e poi dolce, lieve e poi greve, indomabile e mai uguale a se stessa, ha raccontato la passione ed il tormento, il pathos ed l’eccitazione. Storie ed emozioni senza tempo, che vengono da lontano, certo, ma è proprio quella lontananza a renderci più vicini a quegli “altri” da cui spesso rifuggiamo, spaventati e fragili. La struggente intensità della potente vocalità  di Avidan si è accompagnata a sonorità che sanno di vento e di polvere, di strade e di sguardi e hanno completato un’esperienza extrasensoriale, pregna di reminiscenze musicali iconiche. Blues, folk, rock, country si sono fuse all’interno di una miscela strumentale curata nel dettaglio e consapevolmente eterogenea.

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

L’artista trentaquattrenne ha accompagnato il pubblico attraverso un viaggio tutto particolare: la tortuosa passione di “My Latest Sin”, il fascino country di “Left behind” , il divertente preambolo di “Hangwoman”,  l’ultimatum di “Leave it or leave it”, e poi, ancora, “Weak”, la rabbia di “I want you to die”, il dolce sentimento dell’amicizia preannunciato in “Conspiratory Visions Of Gomorrah”, le contagiose sequenze ritmiche di “Different Pulses”, l’intimismo di “Your Anchor”, lo strumentalismo vocale di  “Her lies” e l’ormai celeberrima poesia esistenzialista di “One day/Reckoning song” hanno scandito, una dopo l’altra, le emozioni di un trionfo annunciato.

 Raffaella Sbrescia

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

 

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Asaf Avidan @ Ravello Festival

Marcello Colasurdo e Horace Andy infiammano il Ferragosto del Dock of Sounds

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Napoli saluta il Ferragosto con un nuovo affollatissimo concerto nell’ambito del Dock of Sounds, la rassegna musicale del Forum Universale delle Culture . Ad aprire le danze Marcello Colasurdo il quale, attraverso la contagiosa energia della sua musica e dei suoi musicisti, solitamente disposti in un rituale semicerchio, ha travolto il pubblico con canti devozionali, ballate popolari, suoni ancestrali ed irresistibili tammurriate. Una voce senza tempo, quella dell’artista, legata non solo alla cultura orale e contadina ma anche al disagio e alla lotta del mondo operaio. Sempre accompagnato dal suono della tammorra, perché “il tamburo è il più grande strumento di comunicazione che hanno i popoli”, Colasurdo rappresenta ancora la “voce del Vesuvio”. Subito dopo la coinvolgente esibizione dell’artista di Pomigliano d’Arco, il Dock of Sounds ha ospitato sul palco della rotonda Diaz Horace Andy, uno dei più noti esponenti del mondo raggae. Grazie alla fortunata collaborazione con i Massive Attack, di cui Horace Andy, conosciuto anche come Sleepy, ha firmato parecchi brani negli anni ’90, l’artista ha saputo conquistarsi fama e credibilità a livello globale. Durante il concerto proposto al pubblico napoletano, lo scorso 14 agosto, l’artista ha ripercorso i tratti salienti della propria carriera interpretando  e rileggendo i grandi capolavori della musica reggae, oltre, ovviamente ai propri principali successi. Religione e giustizia sociali i temi chiave delle sue canzoni per ribadire, una volta in più, l’importanza di esigenze necessarie per il benessere collettivo.

Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Marcello Colasurdo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Horace Andy @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

Horace Andy @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Horace Andy @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Horace Andy @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

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Dock of Sounds: volti, storie e suoni ammaliano Napoli… “Spassiunatamente”

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Lo scorso 13 agosto Dock of Sounds, la rassegna musicale del Forum Universale delle Culture, ha proposto al pubblico di Napoli una serata davvero molto speciale all’insegna della qualità e dell’interculturalità. Protagonisti del palcoscenico allestito alla Rotonda Diaz Peppe Servillo ed il Solis String Quartet in “Spassiunatamente”, un omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana, già inciso su disco e proposto al pubblico di tutta Italia con un ottimi riscontri. Ad introdurre il concerto, la magia della darbuka del tunisino Marzouk Mejri e l’oud di Marwan Samer. Un’ora costellata di emozioni ispirate dalle musiche tradizionali del Maghreb, “schaabi”, ”stambeli”, ”soufi” e classico “malouf”.

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

A seguire l’espressività vocale di Peppe Servillo e le abili evoluzioni agli archi del Solis hanno ammaliato il nutrito pubblico accorso alla Rotonda Diaz con una raffinata rilettura dei più noti successi del repertorio classico partenopeo. Grandi penne e straordinarie anime come quelle di Raffaele Viviani, E.A Mario, Renato Carosone, Sergio Bruni, Roberto Murolo  attingono nuova linfa da inedite associazioni semantiche e dalle sfumature del canto contemporaneo. Ad accompagnare Peppe Servillo (storica voce degli Avion Travel),  Vincenzo Di Donna (violino), Luigi De Maio (violino), Gerardo Morrone (viola), Antonio Di Francia (violoncello), quattro musicisti di eccellente qualità che, da oltre vent’anni, incantano tutto il mondo grazie alla loro originalissima linea artistica in grado di spaziare con grazia ed eleganza dal pop al jazz, dalla world music fino alla migliore musica contemporanea.

Fotogallery a cura di: Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo & Solis String Quartet @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Solis String Quartet (Vincenzo Di Donna) @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Solis String Quartet (Vincenzo Di Donna) @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @ Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Marzouk Mejri e Marwan Samer @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo & Solis String Quartet @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

Peppe Servillo & Solis String Quartet @Dock of Sounds Ph Fiorella Passante

 

 

 

 

 

 

Teresa De Sio in concerto al Ravello Festival: ‘a “Voglia ‘e turnà” della brigantessa

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

“La brigantessa” della musica italiana Teresa De Sio ha ammaliato il pubblico del prestigioso e suggestivo Ravello Festival con il “Voglia e Turnà Reloaded”, una intensa rilettura degli storici lp di inizio anni ’80 ma anche una preziosa occasione per immergersi nelle suggestive e particolari atmosfere del Mediterraneo e del Sud in particolare. Esponente di spicco del rinascimento folk rock, la vulcanica Teresa De Sio ha inserito in scaletta molti dei suoi storici successi: “O sole se ne va”, “Faccia d’angelo”, “Marzo e Ma nun ce penzà”, “Canzone per juzzella”, “Positano”, “Terra ‘e nisciuno”, “Canta cu me”, “Aumm Aumm”, “Brigantessa” e, ovviamente, “Voglia ‘e turnà”. Ad accompagnare l’artista, assolutamente in splendida forma, Marco Rinalduzzi alle chitarre, Salvatore Mufale alle tastiere, Franco Marinacci al sassofono, Her al violino, Mario Guarini al basso elettrico e Pasquale Angelini alla batteria. Special guest della serata, il noto sassofonista Stefano Di Battista, ampiamente riconosciuto come uno degli esponenti più importanti del jazz italiano. Attiva sia sul fronte della musica popolare che in contesti artistici più propriamente cantautoriali, Teresa De Sio è tornata in scena dopo il grande riscontro personale ottenuto nei cinque concerti durante i quali, insieme ad altri artisti, ha affiancato Pino Daniele. Un ritorno adrenalinico e particolarmente apprezzato dal pubblico che, con grande calore, ha sostenuto e incitato, a più riprese la cantautrice all’insegna dell’entusiasmo e della compartecipazione.

Fotogallery a cura di: Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Stefano Di Battista @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Stefano Di Battista @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

 

Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Teresa De Sio @ Ravello Festival Ph Anna Vilardi

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Caparezza: Catanzaro premia il Museica Tour come “Miglior Live d’Autore dell’Anno”

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Lo scorso 6 agosto l’Arena Magna Graecia di Catanzaro Lido ha ospitato l’unica tappa calabrese del Museica Tour, il nuovo live che Caparezza sta portando in giro per l’Italia riscuotendo ovunque consensi e successi. Definito a più riprese un vero e proprio ‘capolavoro’, il concerto di Caparezza a Catanzaro è stato premiato come “Miglior Live d’Autore dell’Anno” con il “Riccio d’Argento” del celebre orafo calabrese Gerardo Sacco, principale riconoscimento di “Fatti di Musica Radio Juke Box Estate 2014”, la ventottesima edizione della rassegna del live d’autore, ideata e diretta da Ruggero Pegna. Esauriente e assolutamente pregnante la motivazione del premio:  “Col suo stile unico Caparezza presenta un live straordinario per originalità e contenuti artistici e musicali, ricco di suoni, storie, visioni, richiami al mondo dell’arte, pensieri e punti di vista. Museica, ispirato all’omonimo album, è un concerto che esalta la creatività della canzone d’autore italiana e la capacità di fondere musica, parole, immagini e testi in modo geniale, con uno sguardo sempre attento al sociale e un allestimento da grande evento musicale, coinvolgente e sorprendente: un concerto entusiasmante che l’estro di Caparezza trasforma in un autentico spettacolo d’autore”.

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

 

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

 

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

 

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

 

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

 

Caparezza Ph Massimiliano Natale

Caparezza Ph Massimiliano Natale

 

Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Caparezza Ph Massimiliano Natale

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Afterhours in concerto a Palmi (RC): quando il live diventa un evento di culto

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Lo scorso 5 agosto l’Anfiteatro Comunale di Palmi in Calabria ha ospitato gli Afterhours, band culto del rock italiano che, dopo il tour primaverile, ha portato l’ormai celebre reloaded and remastered di “Hai Paura del Buio” ancora una volta in giro per lo Stivale italiano, anche in virtù degli importanti e prestigiosi riconoscimenti di cui l’album è stato insignito dalla stampa specializzata. Carica, adrenalina, passione e compiacimento psicofisico hanno accompagnato il pubblico durante le fasi di quello che rappresenta un concerto nel concerto, un memorabile evento, una rara opportunità di godere e beneficiare della prestanza scenica e strumentale della band milanese. Vestiti di tutto punto, così come all’epoca, gli Afterhours hanno subito infilato, come perle di una preziosa collana artigianale, i brani contenuti in “Hai paura del Buio”, riproducendo la stessa scaletta stilata durante il tour che seguì l’uscita del disco nel ’97. Concentrati, completamente immersi cuore e anima al centro della più intima essenza delle proprie canzoni, gli Afterhours riescono ancora a creare uno speciale legame simbiotico con il pubblico che, rapito, segue le parole, le note e i movimenti di ciascuno dei membri della band all’interno di un magico scambio extrasensoriale.

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Affamati di emozioni, gli spettatori si lasciano andare con trasporto alla propria voracità emotiva fornendo, così, agli Afterhours, la materia prima necessaria per dare tutto e anche di più, adesso come allora. A racchiudere il fulcro del live nel live i successi contenuti in “Padania” a “Strategie”, due dei lavori più rappresentativi della recente storia musicale del gruppo. Dai  pezzi pop, a quelli eseguiti al piano sino al cantato post punk di quelli più tirati, gli Afterhours agiscono con estrema precisione ed efficacia senza mai trascurare il legame e la compartecipazione del pubblico veracemente, violentemente, animatamente presente. D’altronde l’opportunità di lasciare l’anima sottopalco non è una cosa che avviene di frequente ormai, e quando accade di potersi dedicare corpo e anima ad un sogno fatto di note, bisogna cogliere l’occasione al volo strizzando ogni singolo muscolo fino al limite.

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

 

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

 

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

 

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

 

Afterhours Ph Massimiliano Natale

Afterhours Ph Massimiliano Natale

 

Intervista a Jimmy Ingrassia: “Per votarmi scrivi sì” è il preludio al mio nuovo album

 jimmi ingrassia foto

Jimmy Ingrassia è un cantante di origine siciliana da sempre in contatto con il mondo della musica. Dopo una serie di esperienze che l’hanno visto protagonista di trasmissioni tv come Domenica In e The Voice, oltre ad una lunga serie di concorsi canori e collaborazioni artistiche, Jimmi è giunto ad una nuova cifra stilistica ed una maturazione tangibile attraverso le note di  “Per votarmi scrivi sì”, un brano che ironizza sul televoto, inteso come un male, sempre meno una reale espressione di preferenza e di talento e che anticipa il nuovo album di inediti del cantautore. Scopriamo insieme cosa ci ha raccontato a tal proposito l’artista in questa intervista.

Il tuo percorso con la musica è iniziato quando avevi soltanto 11 anni, cosa rappresenta per te il canto e qual è la tua cifra stilistica?

In verità ad 11 anni ho cominciato a strimpellare con una pianola giocattolo della Bontempi e da lì mi sono avvicinato alle prime note accorgendomi che mi piaceva suonare. Per questa ragione, i miei mi hanno iscritto a delle lezioni private di pianoforte. Le cose hanno cominciato a farsi serie quando a 17 anni ho partecipato ad un concorso canoro per accompagnare una persona che doveva cantare, in quel caso il direttore artistico di quella manifestazione mi invitò a cantare, cosa che io non avevo mai fatto prima, e mi resi conto che quella era la mia vera vocazione. Ho quindi abbandonato un po’ l’attività di musicista e mi sono concentrato sul canto. Il mio stile si destreggia tra pop e cantautorato. Il nuovo singolo, infatti, ha questa matrice, al cui interno ci sono anche degli spunti folk.

“Per votarmi scrivi si” è il tuo ultimo singolo… con uno stile ironico ed un arrangiamento orecchiabile, realizzato da Francesco Musacco e scritto con Matte con Sperandeo parli, tra le altre cose, del male del televoto… Qual è il messaggio che intendi comunicare al pubblico? Come hai scelto la location del video “Baglio Vecchio”? C’è qualche legame con il discorso di ecocompatibilità sostenuto dalla Steel Rose?

Il tema del brano si concentra sul fatto che ormai qualsiasi cosa si faccia, dal piccolo concorso alla trasmissione televisiva, chiunque chiede di essere votato. Questo meccanismo svilisce e ridicolizza il valore artistico della musica. Ho scritto questo brano un pò di anni fa ma ho deciso di farlo uscire adesso perché è più attuale che mai. Lo scrissi dopo aver partecipato ad un concorso legato al Festival di Sanremo. Dopo quella esperienza io e Matteo decidemmo di scrivere questa canzone incentrata sul sistema del televoto. Alla regia del video c’è Marco Gallo, un giovane promettente, mentre alla produzione c’è la Steel Rose Records, una realtà che armonizza la musica con l’ambiente, in cui mi trovo a mio agio. La location del video è una piccola frazione di Dattilo, in provincia di Trapani con 900 abitanti, comprese le pecore. In questo luogo io ho vissuto la mia infanzia perché ci abitavano i miei nonni. Tutte le estati si andava lì da loro e sono quindi molto legato a questo posto, tanto è vero che quando scrissi questo brano, pensando ad un eventuale videoclip, avevo già in mente dove girarlo.

Jimmy Ingrassia

Jimmy Ingrassia

Come hai vissuto il tuo percorso a “The Voice” nel team Noemi e cosa ti ha insegnato?

Nel 2005/2006 feci il primo programma importante con un primo contratto serio… si trattava di Domenica In. A quel tempo pensavo, stupidamente, di aver compiuto il passo decisivo passando dal settore amatoriale e quello professionale invece, nonostante i contratti e le produzioni, è importante avere le spalle coperte. Forse proprio perché vengo dal basso, ho capito che non si è mai arrivati, soprattutto in quest’epoca non c’è niente di certo, ogni volta devi essere sempre attento a come mantenerti e stare con i piedi per terra. Finita l’esperienza a Domenica In io non sapevo perché non arrivavano altre chiamate del genere e sono tornato a cantare nei locali come facevo prima. The Voice è stata un’ulteriore esperienza in cui mi sono messo in gioco. The Voice è un programma che ti dà una bella visibilità con tutti i pro e contro annessi. Si tratta di una trasmissione televisiva che non sempre coincide con la musica, nel senso che bisogna portare avanti quello che è lo spettacolo, spesso a discapito dell’identità musicale di un artista. Prima di andarci, comunque, io ero al corrente di tutto, così come tutti gli altri, e, in ogni caso, è giusto dire che un talent show, oggi come oggi, rappresenta comunque un’’importante opportunità da cogliere al volo.

Hai cantato in coro e da solista davanti a Papa Francesco in occasione dell’evento “Le società sportive con Papa Francesco”….che emozioni hai vissuto in quel contesto?

Si è trattata di una bellissima giornata, di certo non capita tutti i giorni di cantare davanti al Papa! Ho vissuto questa emozione insieme ad altri coristi, tutti amici, e devo dire che anche se ero molto  stanco, giacchè avevo fatto i salti mortali per esserci e avevo dormito in tutto due ore, sono stato davvero felicissimo di partecipare.

Prendendo in considerazione l’Ep “Indifesa” cosa porteresti avanti  di quel progetto e cosa, invece, vorresti modificare, cambiare, evolvere pensando ad un lavoro discografico?

Spesso mi è capitato di produrre dei lavori che poi si bloccavano, non per mio volere. Le canzoni che fanno parte di  “Indifesa”, uscito un anno e mezzo fa, sono brani che avevo già scritto e arrangiato e che per alcune ragioni non erano stati pubblicati. Quando è uscito l’Ep non lo sentivo più mio perché, nel frattempo, ero già passato a fare qualcosa di diverso. Ovvero il genere cantautorale che adotto adesso in stile ironico, con matrice folk. Ora finalmente sono arrivato a fare quello che desideravo e l’album, attualmente in lavorazione, sarà l’espressione di quello che sono oggi.

Raffaella Sbrescia

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Video: “Per Votarmi Scrivi Sì”

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