Fabi, Silvestri, Gazzè: la recensione dell’album “Il padrone della festa”

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Divertimento, passione, armonia; sono questi gli elementi essenziali che racchiudono l’anima de “Il padrone della festa”, il nuovo album di Fabi, Silvestri, Gazzè. I tre cantautori romani hanno lasciato da parte i propri percorsi artistici individuali mettendosi l’uno al servizio dell’altro all’interno di un progetto che, sebbene sia stato concepito con un inizio ed una fine, ha riscosso davvero parecchio entusiasmo da parte dei fan e della critica di settore. Anticipato da “Life is Sweet” e da “L’amore non esiste”, “Il padrone della festa” non rappresenta la summa del meglio di ciascuno anzi, la prima impressione è che ci si trovi al cospetto di un lavoro pensato per unire diverse identità all’interno di una nuova, inedita personalità artistica.

Ancora prima di addentrarci nel commento di ogni singola traccia, troviamo sia doveroso sottolineare la delicatezza, l’intensità emotiva e l’intelligenza dei testi proposti in questo album. Passando attraverso i più disparati generi musicali Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Max Gazzè sono riusciti a mettere nero su bianco i pensieri di chi è solito fermarsi a riflettere sulle dinamiche della vita, sulle leggi della natura, sui rapporti interpersonali. Possibilisti sì, ma con garbo e moderazione, i tre cantautori cesellano suoni e parole con cura e parsimonia senza, tuttavia, rinunciare ad un tocco di creatività lessicale e a qualche sconfinamento semantico, indice di una ricercata ironia e di una sofisticata padronanza della struttura testuale dei brani.

“Il padrone della festa” è un album che si presta in maniera assolutamente naturale ad un ascolto plurimo e stratificato. Si va dalla curiosità all’incanto, alla meraviglia, alla commozione; sentimenti, questi ultimi, scaturiti dalla sensazione di essere stati scoperti e messi a nudo. Fabi, Silvestri Gazzè non vanno alla ricerca del cosiddetto tormentone, i tre cantautori sono ricercatori di emozioni e, nelle loro vesti di esperti minatori di cuori, scavano sotterranee gallerie tra i più intimi cunicoli dell’anima.

Fabi Silvestri Gazzè

Ad inaugurare la tracklist è “Alzo le mani”, un brano ispirato dalla forza incontrastata della natura e della sue leggi ineludibili, arricchiti da immagini di rumori che, seppur descritti attraverso le parole, offrono dei nitidi frame tratti dal nostro quotidiano. Si prosegue con la ritmica veloce e coinvolgente di “Life Is Sweet”, il bellissimo singolo che ha anticipato la pubblicazione dell’album, ispirato al viaggio in Sud Sudan che i tre artisti hanno fatto insieme in fase di scrittura del disco. “L’amore non esiste” è il secondo singolo apripista. Grazie ad un brillante testo incentrato sul rapporto a due, inteso come qualcosa di molto lontano dalle mode e dal conformismo contemporaneo, il brano ha riscosso un notevole successo da ogni punto di vista. La lunga durata della title track “Il padrone della festa” si sposa con il mood dolce e ovattato del testo: “Un passo alla volta, 1 per 1 fino alla svolta”, Fabi, Silvestri, Gazzè ci accompagnano per mano sui binari del nostro futuro. Un cammino impervio, faticoso, troppo spesso oscuro e dispersivo ma che, tuttavia, non potrà distoglierci dal perseguire la nostra meta finale.

Una delle perle più luminose del disco è “Il Dio delle piccole cose”. Il brano, che porta lo stesso nome del volume pubblicato da Arundhati Roy nel 1997, è stato scritto da Gae Capitano, autore vincitore del Premio Lunezia 2012, l’unico ad aver firmato un brano ne “Il padrone della festa” in cui i testi sono tutti scritti dal trio di cantautori. “Il Dio delle piccole cose” è molto più di una poesia, è un’istantanea  di gesti invisibili, di silenzi mai diventati parole, di estati scoscese, delle briciole perse di ogni esistenza, dei respiri sui vetri di ogni partenza. Bando ad orpelli, artifici ed esercizi di retorica, questo brano riesce a raccontarci quello a cui non riusciamo a dare voce, qualcosa di simile ad una vera e propria magia. “Canzone di Anna” è, invece, uno dei brani scritti da Niccolò Fabi che, mettendo da parte il racconto in prima persona, veste i panni di un dolce cantastorie. La protagonista di questo racconto è Anna di cui conosciamo quello che non ha, quello che non sa, quello che non è. Senza meta e senza amore, Anna, si affida semplicemente al destino.

Decisamente diverso è il mood che attraversa le note di “Arsenico”, un brano caratterizzato da una sorniona linea ironica. Ad accentuare questa allure fiabesca è la voce di Gazzè, insieme ad un particolare arrangiamento dal tocco fortemente onirico. Brillante, pungente, pragmatico è “Spigolo tondo”, un brano che, dall’alto della sua coinvolgente ritmica latineggiante, si propone ad un necessario ascolto plurimo. “La natura ha leggi complesse ma facili da rispettare”, canta, in coro, il trio, mentre la dissacrante dicotomia latente racchiusa in “Come mi pare” ci mette con le spalle al muro di fronte a cose tanto ovvie, quanto difficili da mettere in pratica: “Chi vuole scrivere, impari prima a leggere, chi vuole suonare prima deve imparare ad ascoltare, chi vuole ridere impari prima a piangere, chi vuole capire prima deve riuscire a domandare, chi vuole amare prima deve imparare a rinunciare” , cantano Fabi, Silvestri, Gazzè lasciandoci, infine, liberi ed incoscienti di fare esattamente come ci pare. Concreta, realistica ed intimamente delicata è la trama di “Giovanni sulla terra”, un uomo che non può permettersi di mollare la presa perché “il sole brucia chi sta fermo di più”. Burle, scherzi e scaramucce colorano le note de “L’Avversario”, una dichiarazione di “guerra” a quello che si rivelerà il proprio alter ego mentre l’intimismo di “Zona Cesarini” incastra l’ultimo prezioso pezzo in un puzzle sonoro tutto da ammirare. Da qualsiasi angolazione osserverete, ascolterete, interpreterete “Il padrone della Festa” potrete sempre trovare il brano perfetto per il vostro mood del momento, uno spunto sonoro su cui distendervi per lasciarvi andare, una parola di conforto a cui appigliarvi quando vi accorgerete che la cima “appare sempre più su”.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Il padrone della festa” su iTunes

Date tour europeo:

26 settembre Colonia  (Club Bahnhof Ehrenfeld)

27  Berlino (Frannz Club)

30 settembre Parigi (La Bellevilloise)

1° ottobre a Londra (Bush Hall) 

2 ottobre a Londra  (Dingwalls)

3 ottobre Bruxelles (VK)

4  ottobre Lussemburgo (Conservatoire De La Musique)

5  ottobre Amsterdam (Sugar Factory)

9 ottobre Valencia (Sala Salomè)

10 ottobre Madrid (Sala But Madrid)

11 ottobre Barcellona (Sala Razzmatazz)

Date tour italiano:

14 NOVEMBRE – RIMINI – 105 STADIUM

18-19 NOVEMBRE – ROMA – PALALOTTOMATICA

 

21 NOVEMBRE – MODENA – PALAPANINI

22 NOVEMBRE – PADOVA – PALAFABRIS

 

24 NOVEMBRE – MILANO – MEDIOLANUM FORUM

28 NOVEMBRE – NAPOLI – PALAPARTENOPE

3 DICEMBRE – FIRENZE – NELSON MANDELA FORUM

 

5 DICEMBRE – TORINO – PALA ALPITOUR (EX-PALAOLIMPICO)

12 DICEMBRE –  CATANZARO

13 DICEMBRE – CATANIA

 

 Per acquistare i biglietti su Ticketone, clicca sul banner in alto a destra

Video: “L’amore non esiste”

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris: musica di classe al MozArt Box

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MoxArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Continuano i prestigiosi appuntamenti musicali organizzati nell’ambito di MozArt Box. Protagonista del concerto, tenutosi lo scorso 15 settembre nel palazzo reale di Portici, l’Elisabetta Serio trio e la nota cantante inglese Sarah Jane Morris. Dotata di un indiscutibile talento artistico, la pianista e compositrice Elisabetta Serio è riuscita, nel corso degli anni, ad instaurare un feeling musicale con i più importanti esponenti della scena musicale italiana e non solo. Tra tutti ricordiamo Pino Daniele, Rino Zurzolo, Andrea Parodi, Noa, Phil Palmer e tanti altri.

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MoxArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Accompagnata, in quest’occasione, da Fulvio Sigurtà (tromba), Leonardo De Lorenzo (batteria), Marco De Tilla (Contrabbasso), Elisabetta Serio ha intessuto un sottile texture di note, pronte ad inserirsi al momento opportuno nella dolce miscela sonora creata insieme ai suoi colleghi sul palco.

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MoxArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MoxArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Ad impreziosire ulteriormente il tutto, l’eleganza, l’energia e la forza espressiva di Sarah Jane Morris, l’eclettica interprete in grado di spaziare dal jazz, al rock, al blues con assoluta disinvoltura. Grazie alle aperture interpretative di un repertorio variegato, eseguito seguendo una linea melodica essenziale e diretta, e alla palpabile sintonia tra Sarah ed Elisabetta, il concerto è stato molto apprezzato dal pubblico che, a più riprese, ha calorosamente applaudito gli artisti sul palco.

 Fotogallery scattata in occasione del MoxArt Box 2014 a cura di Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MoxArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Elisabetta Serio Trio Ft. Sarah Jane Morris @MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MozArt Box 2014: musica senza confini per Fausto Mesolella e Raiz

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Lo scorso 14 settembre Fausto Mesolella e Raiz si sono esibiti in concerto nel palazzo reale di Portici (Na) nell’ambito del MozArt Box, il Festival che, da anni, coinvolge il territorio vesuviano in una serie di eventi finalizzati alla valorizzazione dei più importanti siti culturali della suddetta area. Con la direzione artistica di Stefano Valanzuolo e con un programma che spazia dalla canzone da camera, alla musica jazz, alla musica classica, fino a quella d’autore, MozArt Box intende far vivere la musica in modo trasversale, senza preclusioni di genere e di stile. Ecco perché il concerto di Raiz (voce storica degli Almamegretta) e  Fausto Mesolella (chitarrista e produttore degli Avion Travel), entrambi coinvolti nella pubblicazione dell’album intitolato “Dago Red”, si è mostrato particolarmente in linea con la vision posta alla base della rassegna musicale.

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

I due artisti si sono spinti oltre i limiti dello spazio geografico, geopolitico,  fisico, culturale. Verbi, azioni, emozioni, immagini si sono rincorse incastrandosi in un puzzle ispirato al titolo della raccolta di racconti dello scrittore italoamericano John Fante.  Rock, soul, blues, reggae e musica etnica sono i canali espressivi dei testi prescelti, vere e proprie pietre miliari della musica mondiale, dal fascino senza tempo.

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

In scaletta la montagna di “Tu canunchiagne” diventa “the mountain” che scalano gli Who in “See me, Feel me”,  l’emigrante di “Lacreme Napulitane” è lo stesso “Immigrant Punk” dei Gogol Bordello; alla “Carmela” di Sergio Bruni e Salvatore Palomba ad un certo punto parla Leonard Cohen (“I’m Your Man”) e la guerra descritta in “O surdatoNnammurato” viene esorcizzata da “Give me Love” di George Harrison. Speciale la versione di “Maruzzella” in ebraico, peculiare ed intensa l’interpretazione al maschile di “Ipocrisia” di Angela Luce. Un’esperienza, quella proposta al pubblico di Portici, in grado di offrire emozioni e suggestioni che, seppur finalizzate all’intrattenimento, rappresentano una preziosa occasione di confronto, condivisione e crescita.

Fotogallery scattata in occasione del MozArt Box 2014 a cura di: Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz  @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

 Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

 

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

Raiz e Fausto Mesolella @ MozArt Box 2014 Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Sulo”, Gianni Lamagna in concerto a San Domenico Maggiore

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Riconosciuto come uno tra i miglior interpreti del patrimonio culturale napoletano, Gianni Lamagna è stato definito “un artista dell’ottocento sperduto nel mondo contemporaneo”. Dotato di una speciale sensibilità vocale, espressiva ed umana, Lamagna ha incentrato il proprio percorso artistico su una continua ricerca mirata alla valorizzazione delle impercettibili peculiarità della cultura musicale “alta”. Il suo approccio versatile ed empatico si affida ad una visione divulgativa dell’arte. Una vera e propria mission che, nel corso di tanti anni, ha fatto da fil rouge ai numerosi spettacoli ideati ed interpretati dallo stesso Lamagna.

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Gianni Lamagna Ph Luigi Maffettone

Il prossimo 19 settembre, nel cortile del convento di San Domenico Maggiore a Napoli,l’artista porterà in scena “Sulo”, uno spettacolo in cui differenti forme di epoche musicali, stili e modalità espressive saranno inserite in un percorso unico, grazie al  singolare eclettismo interpretativo di Lamagna, il quale canterà sia canzoni proprie che altrui, parlando di Napoli ma anche di terre lontane, senza orpelli nè artifici. Ad accompagnarlo semplicemente una chitarra, unico strumento scelto per  conquistare i più intimi cunicoli del cuore.

 

 

 

Alessandro Mannarino in concerto a Napoli: il live report di un esperienza totalizzante

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

“Al Monte tour”, la nuova avventura live del cantautore romano Alessandro Mannarino, giunge alla conclusione del percorso estivo con il concerto tenutosi lo scorso 13 settembre all’Arenile Reload di Bagnoli. Un viaggio musicale, della durata di due ore e mezza circa, in cui l’artista ha accompagnato per mano il pubblico tra i sentieri di uno speciale percorso fatto di sogni, parole e note. Con una imponente scenografia ed uno spettacolo curato in ogni singolo dettaglio, Mannarino ha spaziato all’interno della propria discografia estasiando gli spettatori, grazie ad una speciale e travolgente formula musicale. I brani proposti da Alessandro Mannarino si compongono di storie oniriche, spesso tragicomiche, fortemente al limite. Musiche di confine, intimamente contaminate, ispirate dalle sonorità della musica popolare italiana, acquisiscono forti tinte etniche con evidenti richiami alla musica balcanica e gitana.

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Suddiviso in diverse fasi, il concerto di Mannarino racconta storie di storie attraverso un passaggio dall’inferno al paradiso, a metà strada tra sacro e profano. Ironico e sornione, il cantautore sfrutta a 360 gradi la propria padronanza del palco, circondandosi non solo di eccelsi musicisti ma anche di splendide voci, quella eterea e angelica di Simona Sciacca, in particolare. Sullo sfondo una serie di personaggi allegorici, pronti a suggestionare il pubblico, proiettandolo nei più meandri dell’anima umana.

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Suoni lontani e rimi ancestrali animano le note de “L’impero”,  suggestivi gli interrogativi posti nel finale della surreale “Deija”, intimo e rabbioso il testo de “Le cose perdute”, travolgente l’arrangiamento di “Gente”, verace e godibile la versione swing di “Marylou”. La voce di Mannarino, maschia, virile, graffiata, virulenta, si riveste di incontenibile fascino e carica sensuale. Non solo cantastorie, dunque, ma anche primo interprete di vicende e poesie musicate con estro e creatività. “Osso di seppia”, “Malamor”, “Gli animali” racchiudono i momenti più spettacolari della prima fase del concerto. Sopra e sotto il palco nessuno è fermo, un brivido lungo la schiena, l’emozione che illumina lo sguardo, la secchezza nella gola che non permette di cantare, la meraviglia di fronte all’energia generata dalla musica rinnovano ancora una volta il miracolo della condivisione della musica dal vivo. Alessandro è emozionato, sorpreso, colpito da tanta energia e, raccogliendo sorrisi e consensi, vira il timone della sua nave verso un  nuovo approdo, forse meno suggestivo ma altrettanto intimo e delicato.

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Decisamente insolito e sorprendente il mood elettronico scelto per “Quando l’amore se ne va”: diavoli  e mostri popolano un girone infernale marchiato a fuoco da lascivia e lussuria. “Statte zitta”, “Signorina”, “Maddalena”, “La strega e il diamante”, “Merlo Rosso” e la celeberrima “Me so ‘mbriacato” rappresentano la preziosa suite di brani scelti per raccontare la funzione salvifica della donna angelicata, così come insegnatoci dal Dolce Stil Novo di Dante e Petrarca.

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Il repertorio di Alessandro Mannarino lascia spesso trasparire citazionismi colti, figure retoriche, sottili metafore che tra sfondi onirici, spesso surreali, quasi circensi, ci mostrano pregi e limiti del genere umano. “Tevere Grand Hotel”, “Serenata lacrimosa”, “Scetate vagliò” destano il pubblico dal torpore contemplativo, il parterre è una bolgia di braccia e sguardi umani, sul palco si suona, si canta e si balla proprio come se si trattasse di un baccanale. Intensa la dedica di Mannarino a Davide Bifolco, tragicamente scomparso pochi giorni a Napoli, con “Scendi giù”, seguita da “Le stelle” e da una magistrale interpretazione di “Al Monte”, la title track dell’ultimo album di inediti del cantautore è un vero e proprio capolavoro, sia dal punto di vista musicale che testuale, sono infinite le suggestioni che è in grado di regalare e, a giudicare dall’evidente stato ipnotico del pubblico, c’è da pensare che si tratti di un dato oggettivo.

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

L’ultima parte del concerto è naturalmente dedicata ai bis: l’irrinunciabile fascino popolare di “Bar della Rabbia” e l’emozionante carica energetica di “Vivere” lasciano trasparire tutta la capacità comunicativa ed empatica di Alessandro Mannarino che, scavando a fondo dentro se stesso è riuscito a mettere a nudo molti lati scomodi e non dell’animo umano, senza, tuttavia, rinunciare ad una sana indulgenza: “Posso dirti una cosa da bambino??? Esci di casa! Sorrdi!! Respira forte!!! Sei vivo!!!…cretino…”, parole, queste ultime, che non richiedono ulteriore commento se non estatica approvazione.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

Alessandro Mannarino @Al Monte tour Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

“Pianefforte ‘e notte”: Tosca e Massimo Venturiello mostrano le nuove sfumature di Napoli

Tiziana Tosca Donati @Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Lo scorso 11 settembre il teatro all’aperto di Casamarciano (Na) , in località di Santa Maria del Plesco, ha ospitato lo spettacolo intitolato “Pianefforte ‘e notte”, nell’ambito della Rassegna teatrale Nazionale del teatro “Borghi e castelli in scena”. Protagonisti del palcoscenico la cantante Tiziana Tosca Donati e l’attore Massimo Venturiello, un duo di autentici professionisti che, attraverso un repertorio incentrato sulla tradizione classica partenopea,  ha saputo accompagnare per mano un nutrito pugno di anime in cerca di emozioni autentiche.

Massimo Venturiello @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

In un contesto socio-culturale alienante ed omologato è importante sottolineare l’importanza di eventi come questo in cui ogni sfumatura acquisisce un significato peculiare. Attraverso il raffinato canto di Tosca e la magistrale recitazione di Venturiello,  le note d’autore di vecchi spartiti napoletani di inizio ’900 si sono animati di nuova vitalità e di nuovi sviluppi semantici donando al pubblico un nuovo vigore interpretativo grazie al fascino di emozioni senza tempo.

Massimo Venturiello -Tosca@ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 Fotogrammi di volti, storie, amori e guai s’inseguono ancora oggi tra i vicoli e i quartieri del cuore della città di Napoli, tanto bella quanto dannata. Un piccolo universo unico al mondo che, raccontato con classe ed intelligenza, può ancora infiammare il cuore ed inumidire gli occhi.

Fotogallery a cura di: Anna Vilardi

Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Nu pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Nu pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Nu pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “‘Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

 

Massimo Venturiello -Tosca in “Pianneforte ‘e notte” @ Casamarciano Ph Anna Vilardi

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Il Volo in concerto a Napoli: i golden boys conquistano l’Arena Flegrea

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Sui gremiti spalti dell’Arena Flegrea di Napoli si è tenuto l’atteso concerto dei ragazzi de Il Volo. Sono passati 5 anni da quando Piero Barone (tenore), Ignazio Boschetto (Tenore) e Gianluca Ginoble (baritono) conquistarono gli schermi italiani con il talent show, targato Rai 1, “Ti Lascio una canzone”. Guidati dal manager Michele Torpedine e dal produttore Tony Renis, i tre giovanissimi artisti sono riusciti a conquistare un’ampia fetta del pubblico internazionale esibendosi dal vivo in tutto il mondo ed instaurando durature amicizie e collaborazioni con alcuni dei più prestigiosi esponenti dello scenario musicale mondiale. Grazie all’eterno fascino del repertorio proposto, con brani della tradizione classica italiana, soprattutto quella napoletana di primo ‘900, Il Volo si muove in netta controtendenza rispetto alle mode musicali del momento ed è forse anche per questo che il loro concerto rappresenta l’occasione per avvicinare il pubblico più giovane alla tradizione musicale italiana.

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Dopo ben 8 tour internazionali, il primo tour italiano sta portando i golden boys in giro per la penisola e dopo aver incantato le platee di Taormina e Pescara, i 3 giovanissimi interpreti sono, dunque, approdati a Napoli cantando con classe e notevole padronanza scenica alcuni evergreen della canzone italiana, famosi brani tratti da musical e operistici, spaziando moltissimo tra generi musicali diversi con uno stile e degli arrangiamenti moderni, finemente eseguiti dall’Orchestra Sinfonica Campana, diretta dal Maestro Leonardo Quadrini.  Cantando in italiano, inglese, spagnolo, tra incessanti applausi e piccole standing ovations, Gianluca, Ignazio e Piero hanno subito proposto dei cavalli di battaglia: “Un amore così grande” di Mario Del Monaco e “Granda” del reuccio Claudio Villa, per poi passare all’elegante “Tous les visages de l’amour” di Charles Aznavour e alla loro “We are Love”. Tributo di Piero Barone a Placido Domingo con “No puede ser”, poi di nuovo con Ignazio e Gianluca per “Caruso” di Lucio Dalla.

Diversi i momenti dedicati alle esibizioni singole, grazie alle quali il pubblico ha avuto modo di apprezzare ciascuna delle tre diverse voci che compongono il trio. In scaletta anche “Quando l’amore diventa poesia” di Massimo Ranieri, “Io che non vivo” di Pino Donaggio, cantata in trio e col pubblico, “Cant’ help falling in love” di Elvis Presley, interpretata da Gianluca, e poi, ancora, “Nel sole”, “Memory” di Barbara Streisand (con cui sono stati recentemente in tour) feat. Gianni Guarracino alla chitarra. Suggestiva l’interpretazione de “Il canto” di Pavarotti, che i tre ragazzi hanno voluto dedicare a Davide Bifolco, il ragazzino tragicamente scomparso pochi giorni fa a Napoli. A seguire  ”Smile” di Charlie Chaplin, la celeberrima “Mamma” di Beniamino Gigli,  “Anema e core” con il maestro James Senese al sax, una particolare versione di “Beautiful Day” degli U2 e l’omaggio a Napoli con “Malafemmena”.

Chiusura in grande stile con dei classici di portata monumentale: “Torna a Surriento”, “Il mondo” di Jimmy Fontana e l’irrinunciabile “‘O Sole mio” sono i brani che Gianluca, Ignazio e Piero, ormai giovani uomini, sicuri di se stessi e delle proprie potenzialità, hanno scelto per congedarsi dall’entusiasta pubblico napoletano tra applausi scroscianti.

Raffaella Sbrescia

“Stanza 223″, la recensione del nuovo album dei Titoli di Coda

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I Titoli di coda sono Marco D’Anna (cantautore, autore, chitarra), Irene Scarpato (voce, autrice) e Alberto Santaniello (autore, chitarra); un trio di artisti partenopei che, nel corso di quattro anni, hanno lavorato parallelamente in studio e all’interno dello scenario musicale nazionale,  affermandosi come una interessante realtà cantautorale in grado di proporre testi ricercati e melodie ispirate al mondo del cinema. “Stanza 223” rappresenta, dunque, il loro approdo all’universo discografico su etichetta Full Heads, con distribuzione a cura di Audioglobe. Il disco, composto da 11 tracce eterogenee e complesse, racchiude e mescola atmosfere e armonie della musica moderna passando con disinvoltura dal jazz alla fusion senza trascurare una certa dose di elettronica, avvalendosi del contributo di numerosi musicisti campani e non.

foto tdc

Il fascino imprevedibile del fato permea il testo di “Hotel Roma”, la traccia d’apertura di “Stanza 223”, seguita da “Se poi cadesse il mondo”, un brano intimo e delicato, irradiato dalla leggerezza di un’atmosfera sonora tipica di un pomeriggio autunnale trascorso sulle rive della Senna. L’eleganza jazz de “L’equilibrio” emerge attraverso parole forti, che lasciano trasparire una profonda sensibilità: “Sono in equilibrio su un oceano di vita o poco più e galleggio stabile in attesa di cadere nel profondo blu” e poi, ancora, “In questo mondo liquido si ha ancora l’esigenza di cacciarsi in mezzo ai guai”, canta Irene Scarpato con la sua voce leggera e sottile. Suadente è il rimo del tango in “Via da me”, un brano appassionato incentrato sul tema dell’amore combattuto.

titoli di coda

La voce di Marco D’Anna anima le parole di “Mediterraneo”: intense note blues intarsiano “pochi metri di pensiero” mentre la versione jazz di “Non è Francesca” di Lucio Battisti precede la bellissima ballad intitolata “L’odore della pioggia”, un riuscito esercizio testuale, una originale texture di parole,perfetta per descrivere l’essenza di un legame sbagliato. Appassionata e significativa è la trama di “Veramente”, in assoluto il brano più interessante dell’album: “Provo a darmi un’occasione buona per vivere una vita tutta intera, qualcosa che non assomigli necessariamente al lamento costante che compiace la gente”, canta Irene, mentre archi e pianoforte danno vita al dolore amoroso di “Vernice fresca”. Luoghi, ricordi, parole e ostacoli affollano le note di “Se ci fosse l’amore” mentre il brio folk de “La felicità” chiude “Stanza 223” all’insegna della speranza e della positività.

Raffaella Sbrescia

Acquista Stanza 223 su iTunes

 Video: “Se poi cadesse il mondo”

The Kooks, la recensione di “Listen”

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 “Listen” è il quarto album dei The Kooks. Il gruppo britannico composto da Luke Pritchard (voce e chitarra), Hugh Harris (chitarra),  Pete Denton (basso) e Alexis Nunez (batteria) ha rivoluzionato il proprio suono attraverso una fusione di sonorità vicine al funk, al soul, al gospel. Il risultato è una miscela musicale curiosa ma convincente. Scritto e co-prodotto da Luke Pritchard e il giovane artista hip hop Inflo, “Listen” rappresenta un progetto decisamente innovativo per la band di Brighton. L’album si apre con “Around town”: batterie e percussioni s’innescano in un’atmosfera tipica da club in cerca di connessione tantrica con il genere umano, bella anche la linea di basso in perfetta sintonia con l’ oscuro utilizzo dell’elettronica in dissolvenza. Fresco ed accattivante il ritmo di “Forgive & Forget”, arricchito dal caldo fascino delle percussioni e dalla battuta di basso nel finale. “Westside” racconta una storia d’amore ai tempi del nuovo millennio, un connubio tra anime perse eppure desiderose di buttarsi a capofitto in una nuova avventura familiare. Sullo sfondo una serie di accordi e di sonorità legate al synth-pop anni ’70. Decisamente differente il registro di “See me now”, una tenera ed intensa ballad, piano e voce, in cui Luke Prichard si rivolge al padre prematuramente scomparso: “If you could see me now, if you could see my smile, see a little boy oh, would you be proud?”, canta l’ormai adulto Luke, mentre un coro gospel accresce e sviluppa la linea melodica del bel brano.

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Notevoli le aperture strumentali contenute in “It was London”: chitarre, basso e batterie si fondono in un vortice selvaggio e più incline alle atmosfere underground tipicamente britanniche. L’intro a cappella di “Bad Habit” si sviluppa lungo gli irresistibili giri di batteria e le chitarre distorte proposte nelle strofe successive del brano, dedicato alla ricerca di qualcuno da amare con una forza emotiva quasi perturbante. Straniante lo scivolone che The Kooks compiono in “Down”, il brano più banale presente nella track-list dell’album. Lontani echi beatlesiani riecheggiano in “Dreams”, caratterizzata da un più ampio uso dell’elettronica, ancora più presente in “Are we electric”, uno dei testi più significativi del disco: “Are we really moving, are we really here? Are we just electric or something enginereed? Are we a simulation, do we really feel?Are you searching for the answers?”, cantano Luke e compagni, ponendoci repentinamente di fronte ad una serie di interrogativi seri ed inquietanti. Inaspettati sono i ritmi latineggianti presenti in “Sunrise”, un mix sonoro inedito per The Kooks che, grazie alla travolgente carica delle percussioni, non dispiace affatto. La versione standard di “Listen” si conclude con “Sweet emotion”, una canzone appassionata, incentrata su una vera e propria fissa per una femme fatale, scandita da un suadente giro di batteria e da sensuali incursioni al pianoforte. Nella versione deluxe si aggiungono i brani, rispettivamente intitolati “Murderer”, “Icons”, “Keep Your Head Up”, “Backstabber” e il video ufficiale di “Down” a completamento di un progetto che avrà molto da offrire al pubblico, soprattutto dal vivo.

Raffaella Sbrescia

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Video: “Around town”

Classifica FIMI: Ensi, Maroon 5 e Coldplay sul podio della top ten

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Ensi debutta in cima alla classifica FIMI/GFK degli album più venduti della settimana in Italia con “Rock Steady”. Al secondo posto ci sono i Maroon 5 con “V” mentre i Coldplay slittano al terzo posto con “Ghost Stories”. In quarta posizione ritroviamo i Moda con “Gioia non è mai abbastanza”, seguiti in quinta posizione da Francesco Renga con “Tempo Reale”. Biagio Antonacci è sesto con “L’Amore comporta” mentre Ligabue è settimo con il multiplatino “Mondovisione”. Retrocedono in ottava posizione i Dear Jack con “Domani è un altro film” mentre a chiudere la top ten sono due new entries; si tratta di “Scusate per il sangue” di Lowlow & Mostro e “In Cile Veritas”, il nuovo album di Lorenzo Cilembrini.

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