Simona Molinari sbanca il Blue Note: quattro sold out per una calda e raffinata carezza musicale

Simona Molinari live @ Blue Note - Milano

Simona Molinari live @ Blue Note – Milano

«Quando mi hanno detto che avrei fatto quattro date al Blue Note di Milano con questo repertorio pensavo di non farcela ma non avevo messo in conto il fatto che ci sareste stati voi. Nell’ultimo anno non ho scritto, non ho cantato, non ho ascoltato musica. Ho avuto bisogno di silenzio, di fare spazio a cose nuove, ho riscoperto il senso del tempo (grande nemico dei nostri giorni). Per le cose importanti, invece, c’è proprio bisogno di tempo, che non va oltraggiato e non va considerato perso. Ci messo anni per imparare a cantare, per costruire un progetto, per guadagnarmi la stima del mio produttore Carlo Avarello, ci sono voluti 7 lunghi anni per portarvi qui ad uno ad uno ma, ormai lo so, ci vuole tempo per fare le cose belle. A questo proposito, ce ne sono voluti 9 per fare una bellissima figlia ma forse non basterà un’intera vita per essere una buona mamma». Sono queste le emozionanti parole con cui Simona Molinari ha sintetizzato la sua nuova identità personale ed artistica al termine di un concerto coinvolgente e raffinato, il quarto di seguito, sul palco del Blue Note di Milano, nell’ambito del nuovo tour conseguente alla pubblicazione dell’album “Casa Mia” (prodotto da Carlo Avarello su etichetta Warner Music).  Un piccolo gioiello musicale in cui Simona Molinari è tornata alle sue origini, reinterpretando per la prima volta alcuni standard jazz. Nel disco, così come nel live, sono contenuti dieci brani evergreen, suonati dalla storica band di Simona, La Mosca Jazz Band, e arricchiti dalla preziosa partecipazione degli archi presenti nell’orchestra sinfonica di Ennio Morricone.

Simona Molinari live @ Blue Note - Milano

Simona Molinari live @ Blue Note – Milano

Curata, curiosa e originale anche la scenografia proposta al pubblico: un pugno di sedie, una comoda poltrona, un vistoso grammofono, una libreria, una credenza, un frigorifero, un mappamondo luminoso, un attaccapanni ed una valigia stracolma di vinili, sono gli effetti personali che l’elegante artista ha voluto portare con sé per accogliere ed avvolgere il pubblico in un caldo abbraccio musicale. In ogni brano proposto in scaletta, Simona ha raccontato un preciso momento della sua vita lasciando ampio spazio alla ricerca: non solo jazz ma anche elettronica e pop. Il filo conduttore è una voce cristallina, leggiadra, potente e versatile. Nel corso della sua carriera, Simona Molinari ha collaborato con artisti di fama mondiale come Al Jarreau, Gilberto Gil, Peter Cincotti, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni e molti altri, esibendosi nei teatri, nei jazz club e all’interno delle manifestazioni più importanti del mondo, dal Blue Note di New York al Teatro Estrada di Mosca, dal Premio Tenco al palco di Umbria Jazz e tutte queste esperienze l’hanno resa un artista capace di padroneggiare con classe e disinvoltura qualsiasi tipo di repertorio. Il suo live è un conviviale momento di incontro ma anche una carezza per l’anima; provare per credere.

 Raffaella Sbrescia

 

Mario Lavezzi al Blue Note di Milano: un concerto per raccontare una vita costellata di successi

 

Mario Lavezzi ph Carlo Giunta

Mario Lavezzi ph Carlo Giunta

Un concerto per conoscere, ricordare, apprezzare, valorizzare alcune delle più belle canzoni della musica leggera italiana. Ecco cosa è stato il live che Mario Lavezzi, famosissimo cantautore, compositore e produttore discografico, ha tenuto sul palco del leggendario Blue Note di Milano.  Attraverso uno spettacolo, concepito come viaggio a ritroso nel tempo, l’artista si è divertito a coinvolgere gli spettatori raccontando anche gli aneddoti legati alle numerose collaborazioni di cui è stato protagonista insieme ad artisti del calibro di Loredana Bertè, Anna Oxa, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Gianni Morandi ed altri ancora. Ad accompagnarlo sul palco: Francesco Corvino alla batteria, Vanni Patriarca al basso, Tonino Scala alle tastiere, Nicola Oliva alle chitarre e la brava vocalist Claudia D’Ulisse. Particolarmente intenso il duetto a sorpresa con Alexia sulle note di “Biancaneve”. Difficile poter racchiudere anni così ricchi di emozioni in poco più di un’ora di musica; un momento antologico che, se per la scorsa generazione può rappresentare una dolce parentesi amarcord, per i nuovi appassionati di musica leggera diventa una tappa obbligata da cui non è possibile prescindere.

 Raffaella Sbrescia

Arturo Sandoval live al Blue Note di Milano: quando il jazz trasmette gioia di vivere

Arturo Sandoval @ Blue Note - Milano

Arturo Sandoval @ Blue Note – Milano

Un venerdì sera all’insegna dell’eccellenza, quello trascorso al Blue Note di Milano lo scorso 4 marzo 2016. Sul palco dello storico club meneghino Arturo Sandoval, noto come uno dei più eclettici e vivaci musicisti in circolazione, per un’ora e trenta di grande musica. Il celebre trombettista cubano, grandissimo virtuoso della musica jazz a tutto tondo, ha travolto il pubblico con una formula musicale ricca e stratificata.  Accompagnato da Marius Preda al Cymbalom, John Belzaguy al basso, Tiki Pasillas alle percussioni, Dave Siegel alle tastiere, Johnny Friday alla batteria, Kemuel Roig al piano, Arturo ha deliziato gli spettatori, praticamente ipnotizzati, con un concerto veramente ricco di energia, evocativo, coinvolgente. Richiami, riferimenti, colori, improvvisazioni per una jam session vorticosamente irresistibile. Spazio all’intimismo più essenziale ma anche alla teatralità caraibica, senza trascurare, infine, il sublime omaggio a Bruno Martino con una significativa interpretazione di “Odio l’estate”. Che bello lasciarsi travolgere da flussi sonori creati con furore e veemenza, sentirsi trasportare dall’istinto, sorprendersi nel  rabbrividire di autentico piacere. Potere della musica e di maestri leggendari che, come Arturo, conoscono la via di accesso diretto al cuore.

Raffaella Sbrescia

Enrico Giaretta live al Blue Note. Emozioni d’antan con le nuove canzoni del Cantaviatore

Enrico Giaretta

Enrico Giaretta

La musica visionaria di Enrico Giaretta ha scaldato il Blue Note di Milano in una fredda sera di gennaio. L’occasione è stata data dall’uscita del nuovo album del cantaviatore intitolato “BLU” (Made in Etaly). Affiancato da eccellenti musicisti quali Stefano Corrias, alla batteria, Juan Carlos Albelo Zamora, al violino, e Luca Bulgarelli, al basso,  Giaretta ha anche ospitato sul palco la straordinaria cantante e interprete Petra Magoni. Sulle ali di melodie intimiste, profonde e a tratti crepuscolari, Giaretta che, oltre ad essere un artista, è anche pilota di linea per Mistral Air, ha messo in atto la trasfigurazione di storie e immagini dal fascino senza tempo. Lui, che per lunghi anni è stato pianista e amico di Franco Califano, ha incantato e sorpreso il pubblico con efficace minimalismo. La vera forza del suo repertorio sono le musiche, ricche di richiami swing, latin, folk, finemente strutturate ed elegantemente cucite addosso alle parole contenute nei testi.

“Blu”, colore del cielo e della purezza rappresenta un metaforico tuffo nella fantasia e nei percorsi compiuti in volo. L’artista si ispira ad itinerari immaginari del cielo, oltre che alle rotte realmente attraversate, ai personaggi incontrati, alle musiche che si rincorrono nella testa, alle suggestioni arrivate da lontano o semplicemente riposte nella memoria. Bello e colorato il primo singolo estratto dal disco “Big Bamboo”, scritto con Marcello Murru, il quale tutt’oggi firma alcuni tra i suoi migliori brani. Cantato insieme alla sfavillante Petra Magoni, il brano risulta vivace, fresco, divertente. “Finalmente ho trovato un allievo”, ha detto il celebre Paolo Conte riferendosi proprio ad Enrico che, sul finire del concerto gli ha dedicato il bellissimo brano “Paolo il ferroviere”. Toccante e delicata  “Tutta la vita in un momento”, l’audace “Scelgo l’allegria”, la versione strumentale di “Over the rainbow”, successivamente ripresa dalla Magoni e la malinconia struggente de “Il cuore non finisce” conferiscono, infine, una luce speciale ad un momento live unico e prezioso.

Raffaella Sbrescia

Natale a tutto swing con Le Sorelle Marinetti: il report del concerto al Blue Note di Milano

Le Sorelle Marinetti live @ Blue Note - Milano

Le Sorelle Marinetti live @ Blue Note – Milano

Un Natale a tutto swing per Le Sorelle Marinetti che lo scorso 20 dicembre 2015 hanno incantato il Blue Note di Milano con un meritatissimo sold out ed un altrettanto affollatissimo secondo show. Dopo  il recente arrivo della new entry  Elica (Matteo Minerva), Scintilla (Marco Lugli) e Turbina (Nicola Olivieri) allargano  ulteriormente il gruppo con la formazione della Famiglia Canterina che vede in scena anche la bella e leggiadra Francesca Nerozzi ed il talentuoso Jacopo Bruno. Ad accompagnare le scatenate sorelle sul palco, il trio jazz dell’Orchestra Maniscalchi diretto dal Maestro Schmitz, arrangiatore e preparatore vocale del gruppo. In occasione delle imminenti festività natalizie Scintilla e sorelle hanno apportato alcuni cambiamenti alla loro scaletta, su tutti il medley di Natale con tanto di sorprese come “All I want for Christmas”, completamente rivisitata in chiave swing ed un’effervescente versione di “Santa Baby”. Tra le novità più convincenti il brano “Oh booom!”, opportunatamente riproposto anche nei bis.  Cantato addirittura a 7 voci, il brano si riveste di autentica magia e riesce ad innescare un’intima interazione con il pubblico. Tra le canzoni in scaletta anche “Ma le gambe”, “T’aspetterò al caffè”, “C’è un uomo in mezzo al mare”, “Signorine non guardate i marinai”, le divertenti  silly simphonies dedicate agli animali come “La canzone delle mosche” o “Il Pinguino Innamorato”.  Superba la versione italiana di “Over the Raimbow”, in omaggio a Judy Garland, cantata interamente a cappella. Eleganti, fascinosi e sospesi nel tempo i brani  tratti dal repertorio del Trio Lescano: testi semplici, melodie orecchiabili, irresistibili coreografie sono gli assi nella maniche de Le Sorelle Marinetti, capaci di rapire il pubblico contemporaneo con le loro atmosfere d’antan curatissime in ogni dettaglio. Il surplus ultra che le differenzia da qualsiasi altra formazione simile è il loro approccio filologico ad un repertorio che, seppur lontano  nel tempo, racchiude i pilastri su cui ancora oggi si fondano la cultura e la musica italiana.

Raffaella Sbrescia

Ornella Vanoni ammalia il Blue Note con “Free soul”: un doppio appuntamento live all’insegna della più totale libertà

Ornella Vanoni

Ornella Vanoni

Solo qualche giorno fa Ornella Vanoni vinceva il prestigioso premio Premio Elsa Morante Musica alla Carriera, oggi ritroviamo la leggendaria artista sul palco del Blue Note, il tempio del jazz meneghino. Libera nello spirito e nell’anima, Ornella si propone al pubblico in una nuova veste: “Free  Soul” è l’’inedito progetto che la vede al fianco di Roberto Cipelli al pianoforte, Bebo Ferra alla chitarra e Piero Salvatori al violoncello. L’ensemble nasce dalla consulenza artistica di Paolo Fresu e mette a frutto la lunga e variegata esperienza di Ornella mettendola a confronto con la musica afroamericana, con alcuni standard jazz nonché con un’inedita versione di alcuni grandi classici del suo repertorio. Umorismo, ironia, scanzonata disinvoltura, passione e fascino sono gli elementi con cui la Vanoni ipnotizza il suo pubblico, lo coinvolge, lo ammalia, lo stupisce.  Alle 21 in punto la Vanoni fa il suo ingresso in scena di bianco vestita, per la triade di apertura l’artista sceglie “L’assente”, “Accendi una luna nel cielo”, “Sorry seems to be the hardest word”, tre brani molto diversi attraversati dallo stesso intenso e stratificato spessore vocale. Il vero e proprio plus ultra di Ornella Vanoni è la sua spumeggiante personalità, la spontaneità con cui riesce a toccare i più disparati temi, la più totale libertà nell’ironizzare su se stessa e sugli altri. «I più grandi cantanti jazz son quelli che non fanno niente, per me i più grandi sono Billy Holiday e Chet Baker, quelli che fanno lo skat li “sparerei, non mi dicono niente» – scherza Ornella – passando da “Mi sono innamorato di te”, “Amarsi un po’”, “Just in time”, “Vedrai vedrai”, “Senza fine”, “Che cosa c’è”, “Raindrops Keep Falling On My Head” di Bacharach, “Tu si na cosa grande” arrivando a “Caruso”, “Pata pata” di Miriam Makeba per poi concludere con “Domani è un altro giorno”. «Per andare avanti bisogna cambiare sempre, con coraggio e passione. Questo trio fantastico ed eccezionale mi porta dentro l’anima una nuova gioia», aveva dichiarato Ornella in un’intervista rilasciata prima della doppia data dal Blue Note e, in effetti, questo suo volersi mettere continuamente alla prova racchiude appieno la sua grande forza personale e artistica. Assistere ad un concerto di Ornella Vanoni significa avventurarsi nella conoscenza delle più recondite sfumature dell’animo femminile e rimanerne affascinati fino a lanciarsi in una sentita standing ovation.

Raffaella Sbrescia

Enrico Rava New Quartet live al Blue Note di Milano: quando il jazz è transgenerazionale

Enrico Rava New Quartet live @Blue Note

Enrico Rava New Quartet live @Blue Note ph Roberto Cifarelli

Leggerezza e intensità, esperienza ed incoscienza, calcolo ed improvvisazione. Opposti apparentemente incolmabili eppure mai così vicini all’interno del suadente amalgama di note incluse in “Wild dance”, la danza selvaggia con cui il grande trombettista Enrico Rava ha voluto unire il proprio leggendario  suono a quello di altri tre grandi talenti all’interno del Rava New Quartet. Con un doppio concerto al Blue Note di Milano, l’artista ha coinvolto il pubblico al centro di un’inedita esperienza live; al suo fianco Francesco Diodati, chitarrista dotato di un linguaggio personale, ispirato da un percorso in netta ascesa, il talentuosissimo contrabbassista Gabriele Evangelista, vero e proprio centro armonico del gruppo e il raffinato batterista Enrico Morello che, con  fine sensibilità,  ha scandito le dinamiche ritmiche dei momenti più energici e di quelli più languidi. Il concerto comincia con “Frogs”, una composizione voluttuosa e ipnotica  a seguire “Space Girl”, una raccolta di fotogrammi sonori ispirati alle gesta di Samantha Cristoforetti: un crescendo emotivo visivamente indotto dall’avvilupparsi dei musicisti sui rispettivi strumenti. Virtuoso e spumeggiante il tema di “Diva” legato ad una pellicola di Bertolucci. Vorticosa e perturbante la melodia di “Don’t”, impreziosita dai virtuosismi della chitarra di Diodati. Carezzevole e struggente il breve brano proposto sul finale: un congedo cinematografico per un concerto elegantemente transgenerazionale in grado di regalare  suggestioni contrastanti eppure in grado di coesistere.

Raffaella Sbrescia

Dolcenera live al Blue Note per l’anteprima de “Le stelle non tremano tour”: passione, grinta e bravura senza filtri

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Dopo averci inondato di parole con la presentazione del suo ultimo album di inediti “Le stelle non tremano”, Dolcenera è tornata ad emozionarci con la musica dal vivo. Lo ha fatto lo scorso 1 dicembre con un doppio concerto sul palco del leggendario Blue Note di Milano per una speciale anteprima de “Le stelle non tremano tour”, che prenderà ufficialmente il via nella primavera del 2016. Accompagnata da Paolo Valli ( batteria e percussioni), Antonio Petruzzelli (basso), Mattia Tedesco (chitarre), Michele Papadia (hammond e piano elettrico), Emanuela ha mostrato ancora una volta tutta la grinta, la passione e la bravura che la contraddistinguono.  Intima ed emozionante l’apertura del concerto con “Niente al mondo”, cantata voce e pianoforte: “Chi sogna non ha regole”, canta Dolcenera, cercando di infondere nello spazio circostante tutto  quello che nel tempo ha raccolto e racchiuso in parole e note cercate, volute, assemblate con grazia ed esperienza. Travolgenti gli arrangiamenti pop rock contaminati dall’elettronica scelti per “Accendi lo spirito”, “Il sole di Domenica”, “Il viaggio”. Preda di quell’antico “mutismo selettivo” in cui era inviluppata da ragazzina, Dolcenera fatica a sbottonarsi con il pubblico ma quando poi finalmente riesce a sbloccarsi, la sua spontaneità priva di filtri l’ha resa un tutt’uno con il pubblico che, a più riprese, non è riuscito a rimanere seduto ai tavoli. Con il suo sound “synth dance oriented”, l’artista costruisce nuove  sfumature intorno a concetti che arrivano da lontano, eppure la sua anima rimane trasparente lasciando trasparire ogni singola emozione. Una dote che, brano dopo brano, riscalda e ravviva l’atmosfera come all’interno di una speciale bolla di magia. Poco importa se il pianoforte decide di smettere di funzionare sulle note di “Mai più noi due”, Emanuela sa come mantenere vivo l’incantesimo e lo fa con “ Siamo tutti là fuori”, “Il mio amore unico”, “Ci vediamo a casa” e le più recenti “ Le stelle non tremano”, “Fantastica”, Un peccato”, “Due vite”. Capace di raccontare il passaggio dal sogno all’inferno, di “rubare l’anima in una lacrima”, Dolcenera ha raggiunto una maturità artistica importante ma non ha perso la leggerezza d’animo tipica di una fanciullina: “Non potete capire quanto è bello rimanere bambini con la musica”, ha spiegato Manuela al suo pubblico trasmettendo un entusiasmo che, al giorno d’oggi, fa davvero bene al cuore.

Raffaella Sbrescia

“Cheek to Cheek”: Emozioni e divertimento con Martha Rossi e Nicolas Tenerani al Blue Note. L’intervista

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Stasera alle ore 21, al Blue Note di Milano Martha Rossi & Nicolas Tenerani presentano dal vivo “Cheek to Cheek”. Lo spettacolo swing, ispirato all’omonimo titolo di Tony Bennet e Lady Gaga,  nasce con l’intento di fondere pagine incancellabili dell’era dello swing con le ultime hit di maggior successo del pop. La band è composta da Gianluca Sambataro (pianoforte, ideatore e curatore degli arrangiamenti), Marco Sambataro (batteria e batteria vocale) e Marco Gianotti (contrabbasso).  Alla voce Martha Rossi - protagonista di svariati spettacoli molto noti, quali Peter Pan, We Will Rock You, Biancaneve, – accompagnata da Nicolas Tenerani, attore ed eclettico performer. Ospiti della serata Loretta Martinez e Ivan Padovani.

Martha Rossi

Martha Rossi

Ecco cosa ci ha raccontato Martha Rossi durante le prove dello show: «Lo spettacolo sarà molto particolare. Abbiamo scelto il Blue Note come inizio di questa tournèe che ci porterà nei pricipali jazz club e teatri italiani. Non si tratta di un classico concerto, abbiamo inserito anche delle gags divertenti. Racconteremo una storia d’amore tra due ragazzi e ogni  canzone descriverà quello che accadrà sul palco. Insomma, sarà uno spettacolo che potrà emozionare e divertire il pubblico allo stesso tempo –racconta Martha – Abbiamo scelto tanti brani ovviamente senza trascurare quelli quelli che tutti vogliono sentire. Ci sono anche pezzi nuovi riarrangiati in modalità swing grazie al maestro Sambataro, che ha curato tutta la direzione musicale». A proposito del grande ritorno della musica swing in Italia, Martha ha commentato: «Grazie al riuscitissimo progetto di  Lady Gaga e  Tony Bennet si sono susseguite nel tempo una serie di iniziative complementari che sono servite ad avvicinare molti giovani allo swing che, sebbene rimanga un genere semplice da ascoltare,  è molto difficile da cantare e da suonare».  Sarà interessante scoprire in che modo Martha sarà in grado di reinventarsi ancora una volta sul palco, lei artista ormai abituata a calarsi nelle vesti più svariate: «In tutti questi anni sono passata dall’interpretare un personaggio Disney,  all’essere una cantante pop, per poi passare al rock con “We will rock you”. Il canto, in generale, comporta un  continuo migliorarsi. Io sono una di quelle che studiano sempre quindi quando finisco di preparare una cosa, desidero sempre tuffarmi in un nuovo percorso lavorativo – spiega – Quando  mi hanno proposto questo progetto incentrato sullo swing, ho subito accettato entusiasta perché sono una grande amante della musica di Lady Gaga, la apprezzo  moltissimo come cantante per la sua voce pazzesca.  Ecco perché ho pensato di mettermi in gioco con un nuovo genere, investendo in questo progetto che mi vedrà al fianco di Nicolas al Blue Note e di  Christian Ruiz, che mi affiancherà durante le altre tappe della tournèe». Sbirciando sui canali social di Martha, abbiamo scoperto che l’artista sta lavorando anche ad un nuovo album: «Sto prendendo una strada decisamente diversa rispetto al vecchio album. Il primo disco ha rappresentato un momento di scoperta anche per me stessa. Quando canti canzoni di altri, devi innanzitutto scoprire qual è il tuo genere. Insieme al produttore Francesco De Benedittis sono finalmente riuscita a trovare la mia vera chiave musicale . Quando ascolto questi pezzi mi sorprendo e mi emoziono perchè parlo tanto di me e questo mi mette in gioco al 100%».

Nicolas Tenerani

Nicolas Tenerani

Durante le prove siamo riusciti ad incontrare anche Nicolas Tenerani, che in Germania è tra i protagonisti di “Sister Act das musical“, per la regia di Carline Brouwer ed interpreta i ruoli di Sam e Harry, i due papà protagonisti del musical “Mamma Mia!“: «Stiamo lavorando sodo. Sono un grandissimo appassionato di swing e jazz  e, per me, essere sul palco del Blue Note è un sogno che si realizza! Martha è un’amica, abbiamo lavorato insieme in “Peter Pan” e siamo felici di ritrovarci su un palco così speciale – racconta – Da un paio d’anni lavoro in Germania, per un anno e mezzo ho recitato in “Sister Act”,  ho appena concluso la tournèe di “Mamma mia” e mi conforta constatare che lì ci sono tante opportunità lavorative. Spero sempre che in Italia la situazione migliori e che tanti bravi performers possano ritornare nel nostro paese. “Priscilla. La regina del deserto”, ad esempio, è un musical che sta avendo un successo enorme quindi, se consideriamo la passione e l’impegno e la qualità con cui lavorano i nostri attori, i presupposti per un processo di ricrescita ci sono, eccome.  Quello che conta è non sottovalutare mai il pubblico o offrirgli cose per accontentarlo, meglio educarlo ad un bel teatro di qualità».

Raffaella Sbrescia

Chick Corea & The Vigil live al Blue note: quando il jazz è eccellente

Chick Corea & The Vigil live @ Blue note

Chick Corea & The Vigil live @ Blue note

Il leggendario Blue Note di Milano festeggia il dodicesimo anniversario di vita all’insegna della grande musica di un padrino d’eccezione:  Armando Chick Corea, uno dei più importanti pianisti del jazz moderno  torna, infatti, sul palco meneghino, così come fece nel 2003, testimoniando un legame speciale con il noto jazz club milanese. L’occasione, celebrata con quattro spettacoli (due per sera, alle 21 e alle 23.30), vede Corea insieme a The Vigil, la band che lo accompagna dal 2013 e che comprende Tim Garland ai fiati, Charles Altura alla chitarra, Hadrien Feraud al basso e Marcus Gilmore alla batteria. Vincitore di ben ventuno Grammy in tutta la sua carriera, Corea rinsalda il rapporto con l’Italia, dopo aver preso parte all’ultima edizione di Umbria Jazz Festival e lo fa con un concerto tanto ricco quanto variegato.

Chick Corea ph Roberta Gioberti

Chick Corea ph Roberta Gioberti

Suoni classici e suoni informali, suoni neolatini alternati a linguaggi sperimentali e ricercati si fondono nelle mani e nel genio di Corea nonché dei suoi ottimi musicisti. Tra brani nuovi e reprise di suoi grandi classici, Chick ha inaugurato il concerto delle ore 21.00 con un pezzo ad improvvisazione aperta in cui l’estro di Tim Garland ed il portentoso  tecnicismo del bassista Feraud hanno subito portato il live ad un livello di eccellenza assoluta. Tra i cinque brani proposti spicca “Anna’s tango”, un brano che si sviluppa in un lungo crescendo ritmico fino ad un travolgente exploit da godere fino all’ultima nota. Sublime anche la nuova  versione di “Portals”,  arricchita da modulazioni di suono metallico e da ancestrali richiami percussivi. Ludico e coinvolgente il richiestissimo bis: con una latin jazz session e continui cambi di ritmo, accompagnati dai complici vocalizzi del pubblico, Chick Corea rappresenta la tangibile testimonianza che si può essere leggenda vivente senza perdere la spontaneità e la leggerezza che incantano l’anima e riscaldano il cuore.

Raffaella Sbrescia

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