Classifica Fimi: Alessandro Casillo è secondo

casillo“High Hopes”, l’ultimo lavoro in studio di Bruce Springsteen, rimane saldamente al comando della classifica degli album più venduti della settimana in Italia, seguito dalla new entryAlessandro Casillo, che debutta direttamente al secondo posto della top ten, con “#Ale”. Scende in terza posizione“Mondovisione” di Luciano Ligabue, assegnatario di ben 5 dischi di platino, a poche settimane dalla pubblicazione. Stabile, al quarto posto, Mikacon “Song Book Vol.1” mentre in quinta posizione ritroviamo “20 The Greatest Hits” di Laura Pausini che, il prossimo 6 marzo terrà un concerto-evento al Madison Square Garden di New York. Al sesto posto c’è Giorgia con “Senza Paura” mentre scende al settimo posto Elisa con “L’anima vola” ma, a partire da domani, 31 gennaio, sarà in rotazione radiofonica “Un filo di seta negli abissi”, il terzo singolo estratto dall’album dell’artista, si suppone, perciò, che il disco possa risalire presto la china . Seguono, in ottava posizione, gli One Direction con “Midnight Memories” mentre l’altra new entry della top ten sono gli Zen Circus con l’album intitolato “Canzoni contro la natura”.Chiude la classifica “Gioia non è mai abbastanza” dei Modà che, reduci dal successo del “Gioia Tour 2013”, hanno appena annunciato il primo tour internazionale, il quale toccherà le più prestigiose venue di tutte Europa, fino a concludersi negli Stati Uniti, con la tappa di New York.
 
Raffaella Sbrescia

I Taurina Bros alla conquista del…cosmo!

Taurina Bros
“Viaggio Famelico” è il primo album dei Taurina Bros, pubblicato lo scorso giugno 2013. Dario Genovesi, Lorenzo Maggiani e Matteo Ratti sono tre ragazzi che basano la loro musica su un ascolto eterogeneo e sulla ricerca sperimentale. Inseriti a pieno titolo nello scenario dell’evoluzione del Rap italiano, i tre artisti ci raccontano la loro voglia di “mangiare” l’anima delle cose e anticipano che prima dell’estate uscirà il loro nuovo album.
Chi sono i Taurina Bros e come nasce “Viaggio Famelico”?
 I Taurina Bros sono tre individui che fanno finta di fare musica rap, che sbattono fortissimo la testa contro ogni cosa finche non l’hanno rotta e non hanno visto che cosa c’è dentro. “Viaggio Famelico” nasce da questa ricerca musicale e dalla voglia di “mangiare” l’anima delle cose.
 La vostra musica è un melting pot di contaminazioni e combinazioni di note. Cosa ispira le vostre composizioni e a cosa aspirano, a loro volta, i vostri brani?
 
 Sicuramente siamo ispirati da altra musica, dalle persone e dalle loro opere. A cosa aspiriamo? Alla conquista del cosmo… ovviamente.
“Solo confusione”… è la nostra nazione?
 
Ci riferiamo più generalmente ad ogni agglomerato urbano che conti più di tre persone.
Paranoico e visionario, sicuro e osservatore… è questo lo spirito dei Taurina Bros?
 
Aggiungeremo disturbato e in qualche modo pericoloso. Adesso c’è tutto.
“Mia madre lo sa” affronta, con ironia, i messaggi distorti della tv…voi come fate fronte all’omologazione delle menti?
 
 Indossiamo la maschera dell’omologato e dietro la cartapesta ce la ridiamo di brutto.
Cosa si intende per “nuovo rap”?
 
Sicuramente un rap variegato di ogni “gusto” musicale immaginabile. È probabile che presto tutti si accorgano che il rap può essere facilmente mescolato ad ogni altro genere, è un giochino facile e divertente. Ma per ora lo facciamo in pochi e a noi va bene così.
Siete già al lavoro su nuovi pezzi?
Sì, abbiamo già finito il nostro prossimo album e probabilmente uscirà prima dell’estate e sarà molto più bello del precedente.
Cosa dovremo aspettarci da voi in futuro e quali sono le vostre aspettative nei riguardi di voi stessi?
 
 Dovete aspettarvi che vi daremo la nausea e ci odierete. A quel punto avremmo conquistato il cosmo e andremo in vacanza. E ci andremo! Promesso. È ciò per cui si lavora realmente no?
Raffaella Sbrescia
 

Video: “Viaggio Famelico”

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=CI64u3m25ak]

D’amore e di altre cose irreversibili: l’esordio solista di Flo

“D’Amore e di altre cose irreversibili” questo è il titolo, ma anche il contenuto, dell’album d’esordio di Floriana Cangiano, o più semplicemente Flo, una giovane donna che, dopo importanti esperienze teatrali e musicali, anche al fianco di Daniele Sepe, si fa interprete dello spirito femminile mediterraneo, lasciando che le sue corde vocali diventino il mezzo d’espressione di autentica sensibilità. Scritto a quattro mani con Ernesto Nobili e prodotto dall’etichetta partenopea Agualoca Records, il disco di Flo è un piccolo e prezioso scrigno intagliato di segni, i segni del mare, dell’amore, della passione, del ricordo, della speranza, della vita. Le 10 tracce che costituiscono le gemme custodite in questo scrigno rappresentano la vitalità, l’ecletticismo, la multisfaccettata personalità di Flo che, di volta in volta, impersonifica l’urgenza del canto, il sentimento, la paura e il cambiamento di personaggi che, seppur diversi, hanno una cosa in comune: la passione.
L’album si apre con la title track “D’amore e di altre cose irreversibili”: aromi di cortile e stelle di periferia si lasciano cullare dal latin folk dell’Orchestra Joubes mentre un indefinita sensazione di desiderio si diffonde tra le note di “Para que tu me oigas”. La voce di Flo è appassionata, pulsante, coinvolgente e non accenna a cali espressivi nemmeno in “Ça ne tient pas la route”. Sottile come una carezza, il cui calore irradia il cuore, il canto di Flo incarna il senso di appartenenza in “Presentimento”, il brano scritto da E. A. Mario, agli inizi del ‘900, e che rientra nel repertorio della tradizione classica napoletana. Braccia incatenate e fatalità si mescolano alle drammatiche dinamiche del triangolo amoroso di “Santa Lluvia” mentre il catalano di “Olor a la lluna”, scritta insieme ad Alessio Arena, si colora di nuove sfumature cosmopolite. “O meu tempo melhor”  è un invito a vivere qui e ora, un perentorio carpe diem mentre il viaggio- naufragio di “Lusitania”è una onirica favola marina, destinata ad un tragico finale rivestito di poesia. Il dolce e persuasivo fascino del fado in “O ponto mais a sul” regala un suono suadente ad un’impenetrabile tensione interiore, che trova il suo naturale sfogo nel pianto della Sicilia di Rosa Balisteri, magistralmente reinterpretata da Flo in “Pirati a Palermo”, la poesia di Ignazio Buttita.
 
Raffaella Sbrescia

L’intervista a Roberta Di Lorenzo: “Entrate nella mia bolla di note”

Pianoforte, chitarra e canto lirico sono le specialità di Roberta Di Lorenzo, una giovane cantautrice dalle velleità compositive particolarmente sviluppate. Lo scorso 17 gennaio l’artista ha pubblicato il singolo  “Esaurimento da Web”, una divertente fotografia del rapporto dei giovani con i social network e di come questo influenzi la loro quotidianità. In questa intervista Roberta racconta le sue esperienze da autrice, la sinergia con Eugenio Finardi e presenta la tourneè teatrale con Milena Vukotic.

 “Esaurimento da web” è il tuo nuovo singolo. Di cosa parla il brano e in che modo il videoclip rende, in forma visiva, il senso delle tue parole?
 
Si tratta di una parodia del mondo dei social network, una caricatura su tipologie di persone che ne fanno uso. Non è affatto una denuncia o un attacco a Facebook bensì una riflessione sull’uso esagerato che a volte se ne fa e che indiscutibilmente ha cambiato i rapporti interpersonali. Il videoclip, diretto da Andrea Ferrante, presenta cinque personaggi, compresa me stessa, che scorrono in rotazione, esasperati dall’apparire, dal condividere e postare commenti. Mi sono messa in gioco, con autoironia, ed è stato divertente, le immagini spiegano bene il senso del testo e per questo vorrei che vi si facesse particolare attenzione.
 
Che rapporto hai con i social networks e in che modo pensi che il loro utilizzo possa rivelarsi un’arma a doppio taglio?
 
Sono una frequentatrice dei social, ma non maniaca ossessiva, li uso per comunicare, fare ricerche da condividere e per diffondere buona musica.Trovo che il rischio di cadere nella dipendenza da network sia dietro l’ angolo. Spesso ci si imbatte in persone stravaganti, gente fanatica e perditempo, perciò ripeto: bisogna dosare l’uso che se ne fa, spesso ci si trova a vivere una realtà virtuale, illusoria.
 
La tua pluriennale esperienza in qualità di autrice ti ha consentito di interagire con tanti colleghi. Cosa si prova a scrivere una canzone pensando di donarla a qualcuno?
 
Scrivere per un interprete è un atto di fiducia, sai che dovrai interpretare una voce e un pensiero attraverso la tua musica e le tue idee. Si tratta di un’esperienza che arricchisce ed è fatta di lavoro attento e premuroso. Amo le collaborazioni, amo poter crescere in questo modo, si tratta di un atto meno narcisistico, più umile, rispetto allo scrivere per sè stessi. Quando ho scritto i testi destinati all’ultimo album dei Sonohra, ad esempio, ho cercato di capire la loro volontà, le intenzioni che avevano rispetto al lavoro da fare, quando ci si pone in una condizione di ascolto, nascono inaspettate sinergie.
 
Ci parli della sintonia e del rapporto sinergico che hai avuto e hai, tuttora, con Eugenio Finardi?
 
La cultura musicale e l’esperienza di Eugenio Finardi hanno alimentato la mia crescita personale. Il fatto che mi abbia guidata verso la conoscenza di me stessa, ha fatto sì che oggi io possa continuare da sola senza dimenticare gli insegnamenti e il passato. Eugenio trasmette una grande carica energetica, sul palco e fuori dal palco, la sua dote è quella di riuscire a portare un musicista a superarsi. Nel 2012 quando interpreto’ la mia canzone, intitolata“E tu lo chiami Dio” al Festival di Sanremo, capìì che un maestro è colui che, arrivato ad un certo punto, ti lascia andare e ti lascia proseguire la tua personale esperienza.
 
Che tipo di rapporto ti piace instaurare con il pubblico quando sei sul palco?
 
Ai miei concerti, non trascuro una sola persona. Guardo tutti, voglio tutti, e se c‘è qualcuno che è distratto, è per lui che canto, finchè non rientra nella bolla con me.
 
Nella bolla…
 
Sì, quando si è sul palco ci si trova in una bolla, in una dimensione sacra, anche se si suona il rock. La tua vita reale smette di esistere e comincia quella dei sogni, del “ qui e ora” dove tutto è possibile. Poi ai miei concerti parlo con il pubblico, sono una gran chiacchierona, fossi in televisione…mi sfumerebbero!
 
Quali saranno le prossime fasi che scandiranno il tuo percorso e che progetti vorresti realizzare a breve termine?
 
A maggio mi aspetta una tourneè teatrale con Milena Vukotic, attraverso un reading, dal titolo “ Moderato Cantabile”, daremo voce ad uno dei personaggi più carismatici della letteratura francese: Marguerite Duras. Cantare la vita di questa donna attraverso le mie  rappresenta un appuntamento a cui tengo molto. Infine prima di maggio aspettatevi un nuovo singolo…molto probabilmente anticiperà il mio terzo album!
 
Raffaella Sbrescia
 

 

Il Dna di J ONE

Pubblicato lo scorso 15 luglio, DNA è il primo singolo di J ONE, aka Pepp J ONE (già Fuossera).
Disponibile in free track su http://jone.believeband.com/ , il brano anticipa di qualche mese l’uscita dell’album “Visionario”, su etichetta FullHeads, che sancirà il debutto da solista del rapper napoletano.
DNA è un brano intriso di energia, che miscela Hip Hop e Rock. L’intento di J One è di porre l’accento sulla voglia di metter fine ai pregiudizi su Napoli e alle difficoltà utilizzate come alibi.
Il testo, scritto di getto in una sola notte, è provocazione e allo stesso tempo consapevolezza. J ONE, nato e cresciuto a Piscinola, al confine con Scampia, nell’area Nord di Napoli, sente sulla propria pelle l’etichetta di degrado che da sempre accompagna questa zona della città e dedica il suo primo brano proprio al desiderio di provare che dal nulla si può creare. Prendendo il meglio dal peggio, con la voglia di cambiare la propria condizione, J ONE (all’anagrafe Giuseppe Troilo) inizia a scrivere i primi testi a metà degli anni novanta, in un periodo in cui la cultura Hip Hop è all’apice e trova ampio consenso nelle periferie delle grandi città.  In quegli anni di grande crescita personale, fonda con gli amici di sempre Gianni De Lisa (‘O Iank) e Pasquale Fernandez (Sir Fernandez), il gruppo dei Fuossera con cui condividerà palchi e lavori discografici. L’album d’esordio, nel 2007, è “Spirito e Materia”, etichetta“Poesia Cruda”, mentre il secondo album “Sotto i riflettori”, Poesia Cruda/FullHeads, arriva nel 2011. Sono tantissime in questi anni le collaborazioni: si va dai Co’Sang ai 99 Posse, dai Club Dogo a Marracash.  Col nuovo lavoro l’artista intende concentrarsi su tematiche molto profonde e riflessive per un “flow” per niente canonico. DNA, per la regia di Gianluigi Sorrentino, é il video di lancio del primo disco ufficiale dell’artista partenopeo . “Visionario” uscirà fra qualche mese per la FullHeadse proporrà i suoni freschi dell’elettronica associati a quelli del rock, miscelando il sapore Hip Hop a nuove contaminazioni.

Ligabue scalpita dallo studio di registrazione: svelati i primi titoli del nuovo album

Luciano Ligabue ha scelto i social network per comunicare  in modo diretto coi suoi fan ed annunciare alcune novità inerenti al suo nuovo album, in uscita a fine novembre. Il rocker ha pubblicato, infatti, nuove foto in studio e piccoli indovinelli per svelare, poco a poco, la tracklist del disco che – per ora – conta dodici brani inediti e forse ne saranno aggiunti altri due. Infatti in fondo ci sono le scritte “???” e “yyy” che sono i due brani che potrebbero entrare a sorpresa.
Per ora la tracklist è questa:
1. Il muro del suono
2. Ciò che rimane di noi
3. La terra trema, amore mio
4. Il volume delle tue bugie
5. La neve
6. Siamo chi siamo
7. Il sale della terra
8. Nati per vivere (adesso e qui)
9. Per sempre
10. Tu sei lei
11. Con la scusa del r’n'r
12. Sono sempre i sogni a dare forma al mondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Luciano Luisi. Intanto Liga si è già rinchiuso in studio per ultimare il lavoro come ha scritto su Facebook: “Come avrete capito non vedo l’ora di condividere questo album con voi. Adesso però dobbiamo finirlo. Intanto almeno i titoli li sapete. Ci vediamo a settembre”. E infatti l’appuntamento coi fan sarà proprio a settembre all’Arena di Verona con “Arena 2013”per sei date già sold out, previste per il 16, 17, 19, 20, 22 e 23 settembre.

Il produttore artistico è il suo tastierista

In quell’ occasione Luciano farà un concerto speciale, totalmente svincolato dal nuovo progetto musicale che vedrà la luce a novembre. Il cantautore sarà accompagnato dalla sua band e dall’Orchestra dell’Arena di Verona diretta da Marco Sabiu, in scaletta ci saranno brani finora mai arrangiati per orchestra come quelli di  “Arrivederci, Mostro!”, una sorta di “Arrivederci … Arrivederci, Mostro!”, praticamente un congedo dall’ultimo album di inediti in vista dell’imminente uscita di quello nuovo di cui resta top secret, almeno per il momento, il titolo.
La band che accompagnerà Ligabue sul palco dell’Arena di Verona è formata da Federico “Fede” Poggipollini alla chitarra, Niccolò Bossini alla chitarra, José Fiorilli alle tastiere, Luciano Luisi alle tastiere e programmazioni, Michael Urbano alla batteria, Kaveh Rastegar al basso.

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