A New Horizon: un Venerdì d’Autore electro-acustico all’Intra Moenia

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Protagonisti del quarto venerdì d’autore, la rassegna di approfondimento musicale ideata e moderata dalla giornalista Raffaella Sbrescia, in collaborazione con il Caffè Letterario Intra Moenia Bellini a Napoli, gli A New Horizon. La band alternative rock partenopea, nata alla fine del 2008, ha preso parte all’incontro in formazione ridotta con Giancarlo Gallinoro (voce e chitarra) e Alvaro d’Apollonio  (voce e chitarra) protagonisti di un set electro-acustico pensato per dare particolare risalto ad alcuni dei brani contenuti nell’ultimo lavoro discografico, pubblicato dalla band nei mesi scorsi, intitolato “Penrose”. Un progetto musicale, quest’ultimo, a cui hanno preso parte anche Yulan Morra (basso, percussioni, cori) e, soprattutto per quanto riguarda il discorso legato ai live, Ivan Pennino (batteria). Con la produzione artistica di Antonio Filippelli, “Penrose”, così come raccontato da Giancarlo ed Alvaro, rappresenta un punto di svolta musicale importante per gli A New Horizon, un suono rotondo, immediato, incentrato sull’utilizzo delle chitarre elettriche, offre una cifra stilistica precisa e riconoscibile al disco che, in qualità di concept album, inaugura un percorso di rinascita.

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Allontanatisi dalle influenze  post-grunge, riscontrabili in “Back Home”, pubblicato nel 2010, gli A New Horizon hanno attuato una evoluzione delle proprie scelte musicali attraverso una nuova progettualità e nuove tematiche, raccontate non più soltanto in inglese, lingua musicale per eccellenza, ma in italiano per regalare una maggiore incisività semantica ai loro testi. Ad inaugurare il Venerdì d’Autore, il brano “Non è più tempo per noi”: “Getta via le maschere, hai mai provato a lottare con tutto ciò che sei?”, cantano gli A New Horizon, mettendoci con le spalle al muro, e ancora “Più che esistere”: “cerco ancora un posto qui per me, qualcosa che dia un senso ai miei perché”, il gruppo si muove su prospettive lontane dall’abitudine che ci consumano la pelle spaziando anche su repertori di altre importanti realtà musicali. Come nel caso di “Demons” degli Imagine Dragons o “Pompeii” dei Bastille o “Magic” dei Coldplay offrendone al pubblico delle rivisitazioni personalizzate ed apprezzatissime.

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Ampio risalto in scaletta anche per “Vorrei”, primo singolo estratto da “Penrose”. Un brano fortemente autobiografico che ha ottenuto il riscontro di Mtv New Generation e che ha conquistato la top 50 della classifica MeiWeb. A seguire “Continuerò a camminare”, definita dal gruppo come una ballata elettronica in stile urban dubstep d’oltreoceano, arricchita da beat drum’n bass. Nuova veste musicale ed interpretativa per “Tra cielo e polvere” e “We just go”, rispettivamente tratti da “Così Fragile” e da “Back Home”.

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A chiudere l’incontro, testimone di una rodata esperienza live per gli A New Horizon, che hanno, tra l’altro, aperto il concerto dei Calibro 35, nell’ambito del Suo.Na Festival e degli About Wayne a Roma, oltre ad essere di casa a Losanna in Svizzera, il secondo singolo estratto da “Penrose”, intitolato “Leggera”. Pubblicato lo scorso 11 luglio, il videoclip del brano ha già superato le 1000 visualizzazioni ed è stato interamente realizzato dagli stessi A New Horizon che, in qualità di appassionati videomaker, hanno dato vita ad un lavoro audio visuale fresco e godibile.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

A New Horizon @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

 

Video: “Leggera”

Intervista ai Pagliaccio: il nuovo singolo “Spaghetti Bolognaise”, il tour estivo ed un album in cantiere

Pagliaccio © Stopdown Studio

Pagliaccio © Stopdown Studio

Sul loro sito web i Pagliaccio introducono se stessi così: “Pagliaccio nasce agli inizi degli anni dieci e scrive e suona canzoni in italiano. Non è un cantautore italiano, pur essendo italiano. Non è nemmeno una indie rock band perché suona parecchio pop. Non è nemmeno una pop band perché ha un approccio abbastanza indie”. Partendo, dunque, da questi emblematici presupposti, è facile intuire la verve ironica e frizzantina dei membri del gruppo piemontese. “Spaghetti bolognaise” è il nuovo singolo proposto dai Pagliaccio; un brano disincantato che racconta di chi, in questi anni difficili, ha deciso di trasferirsi all’estero per cercare fortuna. In questa intervista la band si è raccontata a tutto tondo, approfondendo non solo gli aspetti legati alla dimensione live ma anche i tratti caratteristici della propria musica.

Oltre 150 date live in giro per l’Italia in due anni. Cosa vi hanno lasciato tutti questi incontri con il pubblico? Come avete costruito la vostra alchimia sopra e sotto il palco e che riscontro avete ricevuto da tipologie di pubblico così diverse?

Ci hanno lasciato tantissimo. Carica, fiducia in noi stessi, confronto, amicizie…Pensiamo che la dimensione live sia quella ideale. Adoriamo suonare dal vivo e lo facciamo più che possiamo, fortunatamente le possibilità non ci mancano e noi non ce le lasciamo sfuggire. Per chi scrive canzoni incontrare le persone è fondamentale, i rapporti che nascono ai concerti, nei locali, ai Festival, per quanto sottili, sono le forme più vere di “seguito” per una band. I passaggi sui grossi media, servono sicuramente tantissimo ma, per quanto riguarda i rapporti umani e il “seguito reale”, lasciano molto meno.

Suonare molto ci ha anche permesso di crescere musicalmente tantissimo e di acquisire esperienza sul palco. La scorsa settimana abbiamo avuto modo di suonare una sera su un palco grande quanto un condominio e alto quattro metri da terra mentre la sera dopo eravamo ad un House Concert su un terrazzo con 30 persone; in entrambe le situazioni ci siamo trovati a nostro agio e questo vuol dire tanto. La nostra musica è di facile accesso, almeno apparentemente, e questo ci consente di avere riscontri di pubblico dai 3 ai 99 anni (per i minori di 14 anni è consigliata la presenza di un adulto).

“Eroironico”, il vostro album d’esordio, è stato un lavoro molto apprezzato…ora che state lavorando ad un nuovo album proseguirete sulla stessa scia o avete in mente qualcosa di diverso?

Non c’è una pianificazione in questo, c’è semplicemente la scrittura di quindici nuovi brani tra cui sceglierne una decina per il disco. Sinceramente speriamo ci sia una maturazione nella scrittura delle canzoni e che ci sia una commistione equilibrata di elementi di novità con gli elementi più caratteristici del nostro linguaggio.

Qual è stato il vostro approccio all’opening act del concerto dei The Luminers + Passenger, lo scorso 16 luglio al Postepay Rock in Roma?

La P A U R A. Scherzi a parte, la soddisfazione più grossa è stata in realtà gestire quel live come qualsiasi live fatto in questi due anni, anche magari davanti a quindici persone: siamo riusciti a essere noi stessi e realizzare questo ci ha fatto un enorme piacere. L’incognita legata al come saprai gestire situazioni e palchi del genere è sempre grande ma evidentemente l’esperienza e la sicurezza che abbiamo acquisito hanno seppellito l’ansia e ci hanno permesso di vivere una esperienza indimenticabile. Ovviamente non saremmo mai scesi di lì e lo vorremmo rifare ogni settimana.

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Qual è la tematica che affrontate nel vostro singolo intitolato “Spaghetti Bolognaise”? A cosa è dovuta la scelta del titolo e a chi si rivolge in particolare questo brano?

“Spaghetti bolognaise” racconta di chi, in questi anni difficili, ha deciso di trasferirsi all’estero per cercare fortuna. Qualcuno è riuscito, nel suo intento, qualcuno no, qualcuno ha seguito l’istinto innato di ricerca di una fantomatica libertà, qualcuno lo ha fatto per seguire una moda, qualcuno ha vissuto una bella esperienza ed è tornato migliore, qualcuno non è più tornato. Qualcuno è scappato, senza accorgersene, da se stesso più che dalle miserie del nostro paese.

Il brano è uno sguardo disincantato che mescola ammirazione, per un gesto di coraggio, a ironia, per l’aspetto più “maldestro” di certe fughe annunciate con fragore e solennità finite male, magari, in un anonimo ristorante italiano dove, per pochi spiccioli, ci si ritrova a faticare per servire la specialità che è “per ironia della sorte” un piatto che in Italia neppure esiste; gli “Spaghetti Bolognaise, appunto.

Come avete lavorato con il produttore artistico Ale Bavo?

Molto bene sia a livello umano che artistico. Ale è una persona di grande “mestiere” ed esperienza, e nonostante il lavoro fatto con il tempo contatissimo (per uscire in tempo per la nostra performance a Rock in Roma, giorno di presentazione del singolo) siamo riusciti a raggiungere un risultato che ci ha soddisfatto a pieno.

Nella vostra bio si legge che “non vi considerate una indie rock band soprattutto perché suonate parecchio pop, non vi considerate neppure nel panorama pop italiano perché avete un approccio abbastanza indie”. Ci raccontate che tipo di musica è la vostra? Di chi parlate e cosa raccontate nelle vostre canzoni? Quali sono i vostri punti di riferimento e quali sono, invece i vostri ascolti più recenti?

In effetti la nostra musica ha dei riferimenti piuttosto trasversali. Pensiamo di avere radici sia nel mondo più indie che in quello di un certo tipo di pop-mainstream e fondiamo i due aspetti. I nostri testi parlano della vita di tutti i giorni, utilizzando spesso argomenti “piccoli” come la raccolta differenziata per universalizzare dei tratti umani (la pigrizia sociale) e allargare l’ambito di riferimento. Spesso utilizziamo le metafore e le allegorie, rendendo anche facili e leggeri argomenti che in realtà non lo sono affatto (le migrazioni nel mediterraneo, la dipendenza da gioco d’azzardo, ecc..)

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Quali saranno i prossimi appuntamenti del vostro tour?

Saremo in giro certamente fino a fine settembre per poi fermarci un po’ per lavorare sul disco nuovo. Suoneremo il 27 luglio come ospiti al Festival della Tempesta Dischi in Provincia di Modena, faremo una puntata al sud ad agosto nella zona di Avellino, infine saremo ospiti al Milano Film Festival e al Mei sempre in settembre. Chiuderemo il mese partecipando alla Biennale Giovani Artisti Martelive a fine settembre a Roma.

Ci sono collaborazioni in programma?

Al momento non ancora, ma chissà….

Coltivate passioni o progetti paralleli alla musica?

Al di là di inventarsi delle entrate per mantenere il lavoro da musicista, hobby in cui stiamo diventando bravissimi, c’è spazio per poco altro. Io (Pagliaccio#1) mi diletto nel running e ho corso qualche maratona, con risultati oggettivamente imbarazzanti ma per me epici e memorabili.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Spaghetti Bolognaise” su Itunes

Intervista a Syria: il nuovo album, la passione per la moda ed i preparativi per il tour

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“Syria 10” è il titolo del nuovo album di Syria, un’ artista curiosa, versatile che, nel corso della sua carriera, ha saputo dare ascolto al proprio istinto avvinandosi ai più disparati generi musicali. A distanza di più di 15 anni, Cecilia Cipressi, questo il suo nome di battesimo, torna a stupire tutti con un album di produzione elettronica. Un progetto a cui hanno preso parte diversi esponenti della scena musicale italiana testimoniando, ancora una volta, la stima di cui Syria gode all’interno del contesto artistico nazionale. In questa intervista, l’artista ha raccontato non solo la genesi del disco ma anche la fase di lavorazione al progetto senza trascurare un cenno ai lavori precedenti ed un approfondimento al suo approccio alla creatività, più in generale.

“Syria 10” è, per l’appunto, il tuo decimo album. Le canzoni che lo compongono sono legate da alcuni tratti comuni come la produzione elettronica e l’amicizia con molti artisti che hanno collaborato con te alla costruzione del progetto. Come è arrivata questa idea e in che modo questo lavoro è coerente con quello che ti piace vivere e ascoltare nella musica?

Da quasi 14 anni vivo a Milano, una città che, durante tutto questo tempo, mi ha davvero dato molto sotto tanti punti di vista; per quanto riguarda quello artistico ho fatto il pieno di grandi amicizie con colleghi e produttori che hanno saputo condividere la loro esperienza con la mia. Questo è proprio il caso di “Syria 10”: mi sono ritrovata a desiderare di fare un album elettronico con giovani produttori e dj. Un genere, quest’ultimo, che avevo già sperimentato con Airys (pseudonimo dietro al quale la cantante si è celata per dare alle stampe l’EP “Vedo amo esco”, contenente collaborazioni con diversi esponenti della scena electro), qualche anno fa, e, pian piano, mi è venuta voglia di costruire un nuovo progetto senza giustificarmi più. A questo disco hanno lavorato con me Big Fish, Andro.id dei Negramaro, Two Fingerz, Stefano “Stylophonic” Fontana, DJ Shablo,  Pink Is Punk, Power Francers, Emiliano Pepe, Andrea Nardinocchi, Sergio Maggioni e Dario Moroldo (già produttori, questi ultimi due, del precedente “Scrivere al futuro”). A questi nomi bisogna poi aggiungere quello di Max Pezzali, autore (insieme a Fortunato Zampaglione e Francesco Di Benedittis) del primo singolo “Odiare”. Sono felicissima del risultato raggiunto perché penso che la musica elettronica sia il nuovo pop e, in qualità di interprete, mi è venuta voglia di scegliere un sound coerente con i miei gusti e di farmi scrivere canzoni che mi stessero addosso senza impegno. Questo è un album molto leggero e, a parte il brano intitolato “Sono io”, l’album si presta ad un ascolto disinvolto.

Syria

Syria

Canzoni e storie molto diverse compongono questo nuovo tassello della tua carriera artistica… ci racconti le suggestioni e la trama di “Tutti i colori del mondo” scritta da Emiliano Pepe?

Questa è, forse, la canzone più vicina alle mie origini e mi piaceva l’idea di riprendere un pezzo con quella melodia, veramente un po’ alla “Sei tu” e abbinarlo ad un tappeto sonoro un po’ più elettronico. Il brano è scritto da Emiliano, che è napoletano come lo è il mio primo produttore Claudio Mattone, che scrisse il brano “Non ci sto”, avevo proprio voglia di fare questo passo indietro per parlare d’amore in maniera semplice ed autentica.

Nel corso degli anni hai cambiato tante volte pelle e stili musicali…Se un giorno tu avessi l’occasione di incidere un “Best Of”, quali brani inseriresti in scaletta?

Del mio album “Un’altra me”, prodotto da Cesare Malfatti (dei La Crus), contenente reinterpretazioni di canzoni incise, nella loro versione originale, da gruppi come Marta sui Tubi, Perturbazione, Deasonika, Non Voglio Che Clara, ce ne sono tanti che amerei riprendere. Chiaramente ci sono brani scritti per me da Jovanotti, Mariella Nava, Tiziano Ferro, Giorgia che, nel corso degli anni, ho continuato a rivisitare in ogni modo sul palco e a cui sono molto affezionata. In questi 18 anni sono successe tante cose speciali con molte persone e, se mi guardo indietro, sono felice di tutto quello che ho costruito partendo dalla melodia passando al tributo al mondo indie, per poi passare dall’elettronica al pop. Non so quante canzoni ho fatto in questi anni ma almeno il 70% le salvo!

Syria

Syria

Come è stato scelto il singolo che seguirà l’apprezzatissimo singolo “Odiare”?

Ammetto che purtroppo a volte ci sono delle cose non vanno di pari passo con i gusti personali di noi artisti però, partendo dal presupposto che sono felice di tutto quello che è stato fatto in questo disco, avrei voluto portare alle radio, come secondo singolo, il brano “Come stai” ma, proprio le radio hanno scelto “Innamoratissima”. Se le radio hanno voglia di suonarti un po’ di più, dato che siamo in tanti a fare questo lavoro e che non è mai facile trovare degli spazi, la cosa di certo non mi dispiace. Il brano in questione è una cover dei Righeira, che ho fatto con molto piacere e che mi piacerà assolutamente cantare dal vivo. Magari “Come stai” uscirà come terzo singolo, o almeno spero, io intanto lo difendo….

Quando sei in consolle combini new disco e deep house… come decidi la selezione dei dischi da proporre al pubblico?

Non è facile descrivere questa cosa perché, in realtà, ogni giorno faccio una selezione di ogni genere. Spesso mi capita di trovare dei remix di canzoni note e, su quella lunghezza d’onda, le ripropongo a modo mio.

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Come canti in “Fuori dal tempo” sei una batteria viva, accumuli energia. Da dove nasce questa tua apertura artistica così sconfinata?

Semplicemente dalla curiosità. Sono sempre stata così perché sono una persona curiosa. Da ragazzina mi sono appassionata a tante realtà musicali, ho sempre ascoltato musica di ogni genere e questo accumulare energia per me rappresenta un modo per dispensare tutto quello che mi piace di più. Non mi pongo mai limiti, ascolto di tutto perché è tutta cultura, inoltre nelle mie cose c’è sempre un tocco di femminilità.

La tua estrosità traspare anche nel tuo modo di vestire… Sei una fashion addicted o segui l’istinto anche nella scelta dei tuoi outfits?

Sicuramente è tutto frutto del mio istinto. Certo, ho imparato molto anche grazie al fatto che vivo a Milano, mi sono fatta un’idea di tante cose ma metto sempre in pratica le idee che vengono dal mio istinto e dalla mia personalità. Mi diverto, mi piace consigliare e se posso mettermi a disposizione delle amiche lo faccio volentieri. Magari negli anni ho cercato un po’ più di rigore perché sono sempre stata quella che ha sempre mischiato righe e fiori ma mi perdo tra mille stoffe e colori che rappresentano la mia vivacità ed il mio modo di essere. Vestirsi per le occasioni è un gioco meraviglioso, ho anche un thunder dove pubblico sempre i miei outfit, un profilo Instagram ed un blog sulla moda dove pubblico le cose che mi piacciono.

Nel 2006 ti sei anche cimentata nel ruolo di attrice con Paolo Rossi, hai mai pensato di valutare eventuali nuovi proposte orientate in questo senso?

Beh, è stata una cosa che mi ha entusiasmata molto e non mi dispiacerebbe assolutamente prendere in considerazione nuovamente questa esperienza.

Quando e dove potremo ascoltarti dal vivo? Stai organizzando il tour?

Sto iniziando a mettere insieme i tasselli per il progetto legato al nuovo tour che partirà da ottobre. Girerò con Big Fish e un altro ragazzo che stia con noi e che smanetti coi synth in consolle, saremo in trio e abbiamo intenzione di girare per i club e per le discoteche. Non ho ancora date da dare ma sui social vi dirò tutto. Per adesso, intanto, è importante pianificare il live e capire come proporci al pubblico.

Raffaella Sbrescia

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Classifica FIMI: il fenomeno Dear Jack ancora al comando

dear jack

Dear Jack (scatto presente sulla pagina Facebook della band)

I Dear Jack si confermano al primo posto della Classifica Fimi/GFK degli album più venduti della settimana in Italia con “Domani è un altro film”, stabili in seconda posizione anche i Coldplay con “Ghost Stories” mentre al terzo posto ci sono i 5 Seconds of Summer seguiti da Biagio Antonacci con “L’amore comporta”. In quinta posizione ritroviamo Deborah Iurato con l’ep omonimo mentre alle sue spalle c’è “Mondovisione” di Ligabue. Ed Sheeran si piazza al settimo posto  con “X” mentre Stromae è ottavo con “Racine Carree”. Nono Emis Killa con “Mercurio” mentre Francesco Renga chiude la top ten con “Tempo Reale”

CeleBBration tour: The Bluebeaters festeggiano 20 anni di carriera in attesa del nuovo album

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

 

Dopo il successo delle date invernali continua “CeleBBration”, il tour che celebra il ventennale dei The Bluebeaters. Il gruppo, tornato sui palchi d’Italia con un nuova serie di date in formazione originale, senza la presenza di Giuliano Palma, sta proponendo al pubblico un nuovo concerto, pensato per ripercorrere le tappe salienti e i più grandi successi della band. La scelta di rivisitare canzoni del passato in chiave reggae, ska e rock steady rappresenta ancora un’intuizione perfetta per far divertire il pubblico, le grandi capacità tecniche dei musicisti, che da più di venti anni calcano i palcoscenici italiani e che hanno militato in importanti formazioni della scena indipendente italiana, come gli Africa Unite o i Casino Royale, si associano, inoltre, ad un’importante padronanza della scena e ad una grande versatilità artistica.

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

Dopo alcuni mesi di riassestamento, The Bluebeaters hanno ritrovato una dimensione stabile con la voce di Patrick Benifei, in arte “Pat Cosmo”. L’artista ha collaborato, e in qualche caso la collaborazione è ancora attiva, con i Casino Royale, Africa Unite e con artisti di ogni genere, da Dj Gruff a Ghemon passando per Tricarico, senza dimenticare la sua apparizione sanremese a fianco di Ron.

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

Al tour estivo, i Bluebeaters stanno affiancando anche l’uscita di nuovi singoli, il primo dei quali è stato la cover della hit di Britney Spears “Toxic”, seguito dal successo di George Ezra “Budapest”, arrangiato in chiave reggae. Nei primi mesi del 2015 uscirà il nuovo disco dei Bluebeaters e, secondo le prime indiscrezioni, al suo interno ci saranno sia cover che pezzi inediti, scritti da autori italiani, che evidenzieranno la ritrovata energia creativa della band.

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

The Bluebeaters @ Villa Ada incontra il mondo Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

Coca Cola Summer Festival: tutti gli artisti internazionali

Imany Ph Massimiliano Natale

Imany Ph Massimiliano Natale

In occasione della messa in onda della terza puntata del Coca Cola Summer Festival, che ha visto trionfare Alessandra Amoroso con il brano intitolato “Non devi perdermi”, vi proponiamo un approfondimento dedicato agli ospiti internazionali che hanno finora preso parte alla kermesse musicale. Cominciamo proprio dagli artisti che hanno partecipato alla scorsa puntata: classy e charmant la performance della superstar Imany che, in compagnia di altre interpreti femminili come la cantante franco/argentina Natalia Doco, la franco/australiana Emilie Gassin, l’inglese Sherika Sherard e la francese Axelle Rousseau, ha proposto al pubblico il brano “Try Again”. Il brano è estratto da un progetto tutto particolare, un album di canzoni scritte per la Colonna Sonora del film’ “Sous Les Jupes Des Filles” (“Sotto le gonne delle ragazze”) di Audrey Dana, con Laetitia Casta e Vanessa Paradis.

Saule Ph Massimiliano Natale

Saule Ph Massimiliano Natale

Altro graditissimo duetto quello del cantautore belga Saule con l’inglese Charlie Winston che, oltre a cantare il fortunato singolo “Dusty Men”, ha presentato al pubblico anche il brano intitolato “Hello Alone”. A seguire la coinvolgente perfomance di Mr Probz, che ha conquistato il pubblico cantando “Waves”.

Charlie Winston Ph Massimiliano Natale

Charlie Winston Ph Massimiliano Natale

Tra le hits più trasmesse anche “Hideaway”. Il brano della cantante e autrice canadese Kiesza, fa parte dell’ep omonimo, insieme agli inediti “Giant in my heart” e “So deep” e la cover in versione acustica di “What is love” ed ha conquistato la prima posizione di iTunes Italia. Kiesza canta e compone dall’età di 17 anni, ha studiato musica al celebre Berklee College of Music di Boston e danza per oltre 10 anni. Un curriculum di tutto rispetto per un’artista che calcherà i palchi dei maggiori festival estivi tra cui Glastonbury, Wireless, The Great Escape, Lovebox, Bestival e Isle of MTV.

Kiesza Ph Massimiliano Natale

Kiesza Ph Massimiliano Natale

Un gradito ritorno è, invece quello degli Jarabe De Palo, la band spagnola è, infatti, in promozione con “Somos”, il nuovo album di inediti che presenterà durante l’ultima serata del Coca-Cola Summer Festival, in programma il prossimo 28 luglio.

Jarabe De Palo Ph Massimiliano Natale

Jarabe De Palo Ph Massimiliano Natale

 Magicamente onirico è il fascino di “I’m your sacrifice”, la hit di Ozark Henry, un artista che è solito lavorare da sempre sulla forma del pop e sui suoi esiti migliori e che, insieme a Amaryllis Uitterlindenm,  ha dato vita a “Stay Gold”: un album pieno di rarefazioni e seduzioni. Tra i brani più amati dal pubblico anche la trascinante “Rather Be” dei Clean Bandit, considerati oltremanica la rivelazione del 2014

Clean Bandit Ph Massimiliano Natale

Clean Bandit Ph Massimiliano Natale

Impossibile dimenticare di citare il vincitore del Coca Cola Summer Festival: stiamo parlando del cantante americano Cris Cab che, con la sua “Liar Liar”, scritta da Dallas Austin e Pharrel Williams, intrisa di sonorità black e r’n’b, ha portato il premio a casa, ringraziando poi il pubblico italiano sui suoi social network.

Cris Cab

Cris Cab

L’artista è riuscito a sbaragliare la concorrenza italiana anche se nutriamo più di qualche riserva in merito al fatto che questo brano possa davvero essere il tormentone dell’estate italiana 2014…staremo a vedere.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

Kiesza Ph Massimiliano Natale

Kiesza Ph Massimiliano Natale

Ozark Kenny Ph Massimiliano Natale

Ozark Kenny Ph Massimiliano Natale

Amaryllis Uitterlindenm Ph Massimiliano Natale

Amaryllis Uitterlindenm Ph Massimiliano Natale

Talisco Ph Massimiliano Natale

Talisco Ph Massimiliano Natale

Nico & Vinz Ph Massimiliano Natale

Nico & Vinz Ph Massimiliano Natale

Nico & Vinz Ph Massimiliano Natale

Nico & Vinz Ph Massimiliano Natale

 

Mr Probz Ph Massimiliano Natale

Mr Probz Ph Massimiliano Natale

 

 

 

 

 

 

 

Intervista a M’Barka Ben Taleb: ” Vi presento Passion Fruit, il mio nuovo album”

M'Barka Ben Taleb_Cover disco - Passion Fruit (b) (2)

Lo scorso 1 luglio è uscito “Passion Fuit”, il nuovo album dalla cantante e attrice tunisino-napoletana M’Barka Ben Taleb. Pubblicato da Graf/Full Heads e prodotto da Jerry de Concilio con Michele J Romano, l’album vede anche la firma del beatmaker Tonico 70, del violoncellista Arcangelo Michele Caso e di Salvio Vassallo alla produzione artistica. In questo nuovo progetto M’Barka si è divertita a giocare con diverse lingue e reinterpretare ben 6 grandi successi nazionali e internazionali, qui reinterpretati al femminile con ironia e sensualità.

M'Barka Ben Taleb Ph Eugenio Blasio

M’Barka Ben Taleb Ph Eugenio Blasio

A questi brani si  aggiungono ben tre inediti, nati dall’incontro con Enzo Gragnaniello, oltre che dalla collaborazione con giovani creativi “newpolitani”, musicisti della nuovissima scena musicale partenopea, come l’autore Alessio Arena e la band Il Tesoro di San Gennaro. Reduce anche dai ciak con Woody Allen, Sharon Stone e gli altri divi hollywoodiani per l’ultimo film di Turturro, M’Barka  si conferma sempre più trasversale. Più patrie, più tradizioni e più culture traducono in arte il suo stile di vita. L’abbiamo, dunque, raggiunta al telefono per farci raccontare le sue sensazioni in merito a queste nuove emozionanti tappe del suo percorso e per scoprire qualcosa in più sul disco , anticipato in radio dai brani “Je t’aime moi non plus”,un’inedita versione etnofunk del brano di Serge Gainsbourg e da “Storia d’amore”, una versione electro-swing del celebre brano di Adriano Celentano (di cui uscirà a breve il videoclip).

M'Barka Ben Taleb Ph Luigi Maffettone

M’Barka Ben Taleb Ph Luigi Maffettone

“Passion Fruit” è il titolo del tuo nuovo album in cui il tuo “stile meticcio” giunge ad una nuova definizione. Cosa racconta di te e del tuo percorso artistico questo lavoro dal suono moderno, maturo, in sintonia con i tempi?

Dopo tanti anni di musica etnica e la precedente avventura nella world music, questo nuovo lavoro, pubblicato da Graf/Full Heads e prodotto da Jerry de Concilio con Michele J Romano, è caratterizzato da un ampio utilizzo della musica elettronica e dal contributo del  beatmaker Tonico 70, del violoncellista Arcangelo Michele Caso e di Salvio Vassallo alla produzione artistica. In questo disco gioco molto con le lingue francese, italiano, arabo e napoletano.

M'Barka Ben Taleb Ph Eugenio Blasio

M’Barka Ben Taleb Ph Eugenio Blasio

Quale, tra i brani che hai rivisitato, senti di avere maggiormente stravolto e fatto tuo?

A dire il vero, sento miei tutti i brani compresi in questo lavoro, li ho scelti perché mi ci rispecchio e perché sono il frutto di tante esperienze precedenti.

Hai collaborato con tanti artisti per questo progetto…come hai lavorato con loro?

Ho lavorato con Enzo Gragnaniello, un grande artista che io definisco il Maestro della nuova canzone napoletana, mi sono ritrovata a collaborare con lui dopo aver già fatto dei concerti dal vivo insieme, il brano è per metà in francese e in napoletano e s’intitola “Sotto ‘o cielo ‘e Paris”, un duetto imperdibile, ulteriormente valorizzato dal rap di Tonico ’70. Poi c’è Alessio Arena , autore di “Nisciuno” e il Tesoro di San Gennaro, che firma il brano che dà il titolo all’album “Passion Fuit”, un esplicito racconto di una vitalità femminile e di una sessualità orgogliosa, impreziosito dall’emozionante seconda voce di Valentina Gaudini. Infine cito Fausto Mesolella che, con la sua impagabile chitarra, si è lanciato in una inedita cavalcata country reggae per impossessarsi di “Nun te scurda’” degli Almamegretta.

M'Barka Ben Taleb Ph Luigi Maffettone

M’Barka Ben Taleb Ph Luigi Maffettone

Per quanto riguarda le tue esperienze di attrice, in particolare quella con John Turturro…come hai vissuto questo tipo di contesto e cosa hai espresso della tua personalità?

Prima di “Gigolò per caso”, l’ultimo film di Turturro, ho preso parte al film “Passione”, sono stata scelta da Federico Vacalebre, un critico musicale severissimo che mi ha proposto al regista. Da lì, per mia fortuna, sono stata scelta anche per quest’altro film, in cui ho cantato due brani: “Luna Rossa” e un brano jazz, intitolato “I’m a fool to want you”. Per me si è trattata di un’esperienza unica, lavorare con Turturro al fianco di Sharon Stone e Woody Allen mi ha lasciata senza parole. Io sono molto credente e, nel mio piccolo, mi sono sempre detta che dopo tanti sacrifici e diverse esperienze, fatte nel corso di 20 anni, pur non essendo così conosciuta, sarei riuscita a fare delle cose importanti. Se credi in quello che fai, se segui le tue idee, impegnandoti seriamente, arriverai al tuo traguardo.

M'Barka Ben Taleb Ph Luigi Maffettone

M’Barka Ben Taleb Ph Luigi Maffettone

Per quanto concerne la dimensione live, che tipo di concerto è il tuo? Dove e quando potremo ascoltarti dal vivo?

Stiamo promuovendo il disco e stiamo facendo le prime prove per organizzare il concerto che proporremo durante il tour. Le date sono ancora in fase di definizione ma vi terremo ben informati!

Raffaella Sbrescia

Acquista “Passion Fuit” su iTunes

Video: “Je T’Aime Moi Non Plus”

Venerdì d’Autore all’Intra Moenia: l’energia di Milena Setola e la presentazione di “Bene o Male”

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Si è tenuto lo scorso 18 luglio il terzo Venerdì d’Autore, nell’ambito della rassegna ideata e moderata dalla giornalista musicale Raffaella Sbrescia, in collaborazione con il Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli. Protagonista dell’incontro la cantautrice napoletana Milena Setola. Accompagnata dal chitarrista Giuseppe Mellone, la giovane artista, insegnante di tecnica vocale Vocal Power presso la sua scuola “Music &Art” e direttrice dell’Accademia Musicale Lizard, ha presentato il suo album d’esordio intitolato “Bene o Male”, distribuito dall’etichetta indipendente Suono Libero Music.

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Frutto di un percorso durato circa due anni, questo lavoro si avvale degli arrangiamenti e della direzione artistica di Nevada, un musicista e cantautore che, come ha raccontato la stessa Milena durante l’incontro, ha creduto nelle potenzialità della cantautrice sin da quando, nel lontano 2008, la coinvolse nel progetto “Emozionart”, promosso dall’Associazione culturale Giovani del Sud ottenendo ottimi riscontri.

Fresca, vivace, padrona del palco e della sua voce, Milena ha inondato di energia il centro storico di Napoli, anche grazie ad un repertorio incentrato sulla lunga ed apprezzatissima tradizione della musica latina. Ad inaugurare la scaletta della serata, “La Flaca” di Jarabe De Palo, seguita da “Corazon Espinado” e “Oye como Va” di Carlos Santana, una scelta musicale e testuale che ben si sposa con la grande passione e l’approfondita conoscenza della lingua spagnola che Milena ama e studia con fervente passione all’istituto Cervantes di Napoli.

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Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

L’incontro entra nel vivo con l’interpretazione live di “Bene o Male” il primo singolo estratto dall’omonimo album, trasmesso da tante radio, su tutte Radio Margherita, e presente nella compilation estiva di Radio CRC.  Attraverso lo sprint di un arrangiamento veloce e coinvolgente, il singolo si concentra su una ferma intenzione ed un messaggio immediato: “Ma è in questo mare che io voglio viaggiare ed è questa terra che io voglio baciare, che è piena di amore ed è piena sole, che è piena di vita che io voglio rubare”; l’intraprendenza e la tenacia di Milena sono le sue armi migliori per andare avanti nonostante le difficoltà imposte da un periodo storico decisamente complesso.

Durante il botta e risposta con la moderatrice dell’incontro, Milena ha raccontato molto di sé: dalle esperienze di ballerina e attrice, tra tutte quella nel musical di Alan De Luca, al progetto parallelo con il Trio/Quartetto Latin spagnolo con cui l’artista è solita tenere i suoi concerti, fino al suo libro, pubblicato nel 2011 ed edito dalla Book Sprint Edizioni, intitolato “Qualcosa di più”. Un volume che Milena ha scritto in un periodo particolarmente pieno di cose a cui pensare, ispirato alle vicende di una giovane impegnata a districarsi tra l’amore per il canto e quello per un uomo e che alla fine si rivelerà profetico per la sua stessa autrice.

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Sguardo sognante e voce potente, il carisma di Milena raggiunge il suo apice con: “Un futuro da giocare”, a metà strada tra riflessione ed augurio e “Invece no”, un brano dotato di una veste musicale diversa e che rappresenta un’occasione di dialogo con se stessi per capirsi e riscoprirsi in qualche modo. “Dime si” è l’inedito, interamente scritto in lingua spagnola: un’appassionata richiesta d’amore, interpretata da Milena con particolare trasporto. Amatissima e sostenuta, non solo dai suoi amici e dalle persone più care, ma anche dai suoi allievi, Milena ha parole di gratitudine e affetto per tutti e, rispondendo ad una domanda relativa alla sua esperienza di canto durante un concerto dedicato a Papa Giovanni Paolo II, la giovane artista ha colto l’occasione per dare una personale interpretazione del concetto di bene e male, asserendo che una piccola dose di energia peperina ci è indispensabile per la lotta quotidiana che la vita ci impone.

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Grande emozione con un cenno, cantato rigorosamente a cappella, di “Alleria”, l’intenso brano di Pino Daniele che Milena ha voluto interpretare a suo modo e includere nel suo album d’esordio, testimoniando un particolare legame con la propria terra d’origine ed una particolare sensibilità per i temi che, da sempre, racchiudono l’essenza di una territorialità fuori dal comune. Ancora emozioni forti con “Voglia ‘e turnà”, la seconda delle due cover incluse in “Bene o Male”. Il brano di Teresa De Sio, rivive con gli occhi e la voce di Milena Setola che, cantando una “terra addò abbrucian ‘e parole”, s’illumina di luce e di potenza. L’incontro a viso scoperto si conclude con il bis di “Bene o Male” che, per l’occasione, Milena si è divertita ad eseguire insieme a due sue piccolissime allieve, come sempre all’insegna della condivisione.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d'Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

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Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

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Venerdì d’Autore: Milena Setola Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Ninja”: Emiliano Cannavò coniuga il suono e le arti marziali nel suo album d’esordio

Emiliano Cannavo

Emiliano Cannavo

Emiliano Cannavò è un dj romano nato nel 1979, impegnato da ormai svariati anni nello scenario dance italiano.  Dopo aver fatto parte di un coro gospel universitario come basso/mezzo baritono dal 1998 al 2003, la sua unica passione si è successivamente concentrata sulle consolle. Proprio per questo nel 2008 è diventato ufficialmente un  Dj producer. Dopo un lungo percorso che l’ha portato nei club e nei luoghi di ritrovo notturno più svariati, Emiliano si è concentrato in una nuova fase del suo percorso artistico con “Ninja”, un primo lavoro discografico, frutto dell’incontro con l’etichetta Music Force, che raccoglie una selezione di otto composizioni che prendono il nome e l’ispirazione da alcune armi giapponesi come la spada ninja, il tridente corto, stella ninja, il bastone lungo, il bastone corto, il falcetto e così via.

Emiliano Cannavò

Emiliano Cannavò

Emiliano è, infatti, appassionato di arti marziali e in questa proposta musicale il dj ha lasciato confluire suggestioni estemporanee, suggellate da nomi che ricordano dei punti di riferimento precisi: si va dalle punteggiature jazzate di “To” alla vitalità puntellata di incursioni ritmiche di “Sai”. Il mistero enigmatico di “Shuriken” si accompagna alla psichedelica di “Yari”. La traccia più espressiva è “Hanbo”: l’armonia delle sonorità lascia fluire l’atto creativo risultando particolarmente performante. Il minutaggio contenuto e lo stile riconoscibile di Emiliano Cannavò rappresentano, in sintesi, una buona base per un progetto che si presta all’apprezzamento di un pubblico eterogeneo e aperto all’ascolto di sonorità godibili e mai troppo borderline.

Raffaella Sbrescia

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Contest Indiegeno Festival: ecco come vincere i biglietti

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Continua la millenaria tradizione del Teatro Greco di Tindari (Patti-ME) che, in occasione della nuova edizione dell’ Indiegeno Festival, in programma il 5 e 6 agosto 2014, sarà nuovamente luogo di contaminazioni e sperimentazioni artistiche all’insegna della scoperta e dell’arricchimento culturale, sia individuale che collettivo. Musica indipendente, con radici ben piantate nelle terre e nei sogni della Magna Grecia, sarà quella che animerà questa speciale due giorni pensata ed organizzata dall’etichetta Leave Music.

I principali fruitori di questa ricca offerta artistica saranno proprio gli spettatori che il 5 agosto potranno ascoltare Gnut, Tommaso Di Giulio, Management del Dolore Post-Operatorio, Marta sui Tubi mentre il 6 agosto ci saranno le perfomance live di Nicolò Carnesi, Bottega Glitzer, Cassandra Raffaele e Brunori SAS (+guest Di Martino).

 Ritratti di note appoggia e promuove l’INDIEGENO FESTIVAL e, a tal proposito, vi regala i biglietti per potervi partecipare!

 Le istruzioni del contest sono molto semplici: i primi che risponderanno esattamente alla seguente  domanda potranno vincere un biglietto per il Festival:

Come si intitolano gli ultimi dischi pubblicati da Gnut e Brunori SAS?

 

Inviate la vostra risposta all’indirizzo mail: info.ritrattidinote@gmail.com

Nel testo della mail dovrete scrivere: la risposta alla domanda, nome e cognome, il proprio indirizzo mail

I primi che avranno risposto correttamente alla domanda si aggiudicheranno un biglietto per l’ Indiegeno Festival!

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