Benji & Fede presentano l’album “0+”: “Siamo qui per rimanere, abbiamo tanta voglia di fare”

Benji & Fede

Benji & Fede

Esce oggi, venerdì 21 ottobre, “0+” il nuovo e secondo album di Benji & Fede a poco più di un anno di distanza dal loro album di debutto. L’album contiene 11 tracce inedite comprensive di alcuni interessanti duetti con Max Pezzali, Annalisa e la giovanissima cantautrice inglese Jasmine Thompson. Realizzato tra l’Italia, la Norvegia, la Finlandia e nei vari viaggi che questo anno straordinario ha comportato, “0+” è un lavoro molto personale che racconta di vita, di amore, dei loro incontri e delle loro avventure. È un album che nasce dalla collaborazione di Benji & Fede con giovani autori e produttori stranieri, dalla loro interazione con realtà diverse che hanno reso possibile la creazione di un movimento generazionale capace di elaborare  sonorità nuove, ora più elettroniche,ora più acustiche.

Intervista

Come avete lavorato a questo nuovo album?

Abbiamo lavorato in Norvegia e Finlandia con dei produttori giovanissimi. Abbiamo appreso un nuovo metodo di lavoro che ci ha reso partecipi di ogni singola fase di lavorazione. Buttavamo già testi e melodie e alla sera sapevamo che la canzone sarebbe stata completa. Questo disco non rappresenta nulla di rivoluzionario ma rappresenta sicuramente un importante passo in avanti nel nostro percorso.

A cosa dobbiamo la scelta di un titolo tanto originale?

Abbiamo cercato questo titolo a lungo. Una sera all’improvviso ho chiesto a Fede che gruppo sanguigno avesse e, dopo le doverose indagini, abbiamo scoperto che era lo stesso del mio. Abbiamo pensato che fosse il modo giusto per suggellare il nostro rapporto di fratellanza.

E i suoni?

Le canzoni nascono sempre in acustico, la direzione è più elettronica ma l’intelaiatura è sempre quella.

Si evincono nuove sfumature nella voce di Fede...

Il cambio del modo di cantare è stato nuovo. Per il brano “Forme geometriche”, il testo profondo ha richiesto più esperienza vocale.

Che tipo di atmosfera c’era in Scandinavia?

Ci siamo trovati benissimo a livello umano. In Nord Europa parlano benissimo l’inglese e non abbiamo avuto problemi con la lingua; nemmeno Fede che non è madrelingua. Ogni mezz’ora i produttori ci chiedevano i testi, loro erano molto più concentrati sui suoni e sulle ritmiche, per noi che abbiamo un approccio più cantautorale e quindi classico, la cosa ha significato unire due mondi.

Che tipo di aspettative avete?

Non abbiamo la pretesa di piacere a tutti, siamo soltanto al secondo disco. Il cammino è ancora lungo man mano speriamo che ci siano sempre più persone che apprezzino la nostra musica . Il disco è coerente con quello che siamo. Certo, non è il disco della vita ma la nostra grande paura è quella di deludere le aspettative delle persone.  Vogliamo dimostrare che siamo qui per rimanere, abbiamo tanta voglia di fare.

E quanto riguarda la scrittura dei brani?

A livello creativo siamo felici che ci siano molte più canzoni scritte da noi. Le aspettative del pubblico non ci hanno influenzato, siamo soddisfatti di questo lavoro. Per questo disco, a differenza del precedente per il quale ci hanno mandato diversi scarti, ci sono arrivati tantissimi brani; avevamo la casella mail praticamente colma. Otto canzoni le abbiamo scritte con il metodo “one song a day” mentre “Quando si rimane da soli e “Amore Wi Fi” le abbiamo scelte perché, sia i testi che le rispettive sonorità, ci rispecchiavano.

 Da qualche parte c’è anche un brano in inglese?

Sì non abbiamo voluto inserirlo in questo disco. Abbiamo escogitato un modo per proporlo comunque al pubblico inoltrandolo ad una piattaforma streaming.

E con lo spagnolo?

In inverno comincerà l’avventura in Spagna e America Latina. Vediamo che succederà…

Il duetto con Max Pezzali è tra i brani più amati del disco…

Il pensiero di poter cantare il pezzo insieme a Max ci è parso fin da subito un bellissimo sogno fa realizzare. Siamo cresciuti ascoltando le canzoni degli 883 e siamo stati felicissimi del suo entusiasmo. Max parla della sua generazione, noi della nostra. Lui cita i vinili, dice che cose che non avremmo mai potuto scrivere. Max è un punto di riferimento da sempre ed è una figura di grande supporto per i giovani; indubbiamente un esempio da seguire.

Di respiro internazionale il duetto con Jasmine Thompson in “Forme Geometriche”

Abbiamo conosciuto Jasmine in occasione di un nostro video-cover per il suo brano “Adore”. Per questo brano volevamo un ritornello di forte impatto e per far farlo abbiamo voluto una voce femminile e straniera. Jasmine è giovanissima ma ha una voce speciale per cui siamo stati contenti che abbia accettato di lavorare con noi.

Cosa ci dite di “Tutto per una ragione” con Annalisa?

Avevamo più di un dubbio su questa canzone, Annalisa è venuta in ufficio e si è offerta di aiutarci. Due giorni dopo ha mandato il pezzo con una demo cantata da lei. Siamo in andati in studio e registrandola abbiamo notato che, con la sua voce, il pezzo era più forte.

In questo brano c’è anche il contributo di Merk & Kremont

Questi due giovani produttori hanno voglia di lavorare proprio come noi. Il fatto che scegliamo di lavorare con i giovani è esemplificativo della nostra visione. Stesso discorso anche per la scelta della regia del singolo “Amore Wi Fi” con il giovane regista Alessandro Murdaca.

Benji & Fede

Benji & Fede

Quanto conta la positività per voi?

Beh, sicuramente parecchio. Nella nostra musica parliamo della nostra vita che, al momento, è incentrata intorno a quello che ci piace fare.

Come mai avete scelto di far pubblicare una fan fiction scritta da una vostra sostenitrice?

Watt Pad è una piattaforma in cui si possono caricare i propri scritti. Ci è capitato di leggere molti di questi lavori che ci riguardavano e tra questi ci hanno colpito quelli scritti da una giovane che è riuscita a descrivere certi comportamenti che avremmo davvero potuto avere. Abbiamo voluto darle una possibilità così come è stata data a noi quella di poter fare musica.

Che rapporto avete con la tv?

L’esperienza da conduttori su “Generation What” ci è piaciuta perché non c’era un copione, avevamo carta bianca e abbiamo potuto mostrarci esattamente per come eravamo. Ecco, la tv ci piace se può essere l’amplificatore di quello che siamo. Anche i programmi di Cattelan e Fiorello sono molto validi da questo punto di vista. Per il resto ci arrivano tante proposte, l’ultima per un telefilm. Il fatto è che bisogna saper dire anche di no per poter essere coerenti con quello che facciamo.

Come è evoluto il rapporto con i fan?

Fin dall’inizio abbiamo sempre avuto un rapporto molto stretto. Gestiamo i nostri social in prima persona altrimenti il calore ed il messaggio diretto non passeranno mai. Condividiamo la quotidianità di tutti i giorni in tempo reale, abbiamo instaurato un rapporto diretto e sincero anche se vorremo che i momenti di privacy familiare fossero maggiormente rispettati. Spesso sono proprio i genitori dei nostri fans a pretendere di più da noi.

Vi vedremo sul palco di Sanremo 2017?

Per ora siamo concentrati su questo disco. Sicuramente vorremo andarci ma forse quest’anno è ancora presto. Andarci tanto per andare non avrebbe molto senso, serve la canzone giusta e sentirsi pronti. Siamo solo al secondo anno, avremo tempo…per il resto ci vedrete suonare parecchio in giro. Metteremo su uno show diverso e faremo tanti concerti, proprio come piace a noi!

Raffaella Sbrescia

Ascolta l’album qui:

La track list di “0+”:

    1. Adrenalina
    2. A casa mia
    3. Traccia numero 3 (featuring Max Pezzali)
    4. Amore wi- fi
    5. Una foto
    6. Non è da te
    7. Tutto per una ragione (featuring Annalisa)
    8. Troppo forte
    9. Forme geometriche (featuring Jasmine Thompson)
    10. Quando si rimane da soli
    11. Boomeranghi

Video: Amore Wi-Fi

 

 BENJI&FEDE

INSTORE TOUR “0+”

21/10 Modena – cc I Portali di Modena, Viale dello Sport, 50 – h 15.00

22/10 Milano – Mondadori Megastore, Piazza Duomo  – h 15.00

23/10 Roma – cc Porta di Roma, Via Alberto Lionello, 201 – h 15.00

24/10 Napoli – Feltrinelli Stazione Centrale, Piazza Garibaldi – h 15.00

25/10 Marghera (VE) – Mondadori Bookstore, cc Nave de Vero, Via P. Arduino ang. Via Tron – h 15.00

26/10 Torino – 8 Gallery, Via Nizza 262 – h 16.00

27/10 Rimini – cc Romagna Shopping Valley, Piazza Colombo 3, Savignano sul Rubicone – h 16.00

28/10 Verona – cc Le Corti Venete, Viale del Commercio 1, San Martino B. A. (VR) – h 16.30

29/10 Palermo – Mondadori Megastore, Via Ruggero Settimo 18 – h 15.00

30/10 Catania – cc Katané, Via Quasimodo 1, Loc. San Paolo – h 15.00

31/10 Reggio Calabria – Mondadori Bookstore, Corso Garibaldi  198 – h 15.00

01/11 Bari – Feltrinelli, Via Melo 119 – h 15.00

02/11 Lecce – Feltrinelli, Via Templari 9 – h 15.00

3/11 Firenze – Galleria del Disco c/o Tenax – Via Pratese, 46 – h 15.00

4/11 Perugia – cc Quasar, Via Aldo Capitini – h 16.30

5/11 Stezzano (BG) – CC Le due torri – Via Guzzanica 62/64 – h 16.00

Diego Mancino, “Un invito a te” è un album da non perdere. Intervista

diego-mancino Ph Viola damiani

diego-mancino Ph Viola damiani

“Un invito a te” è il titolo del nuovo album di Diego Mancino, tra i più prolifici degli autori e cantautori italiani. Pubblicato lo scorso 23 settembre su etichetta Universal Music e prodotto da Mancino con la collaborazione di Dario Faini, Stefano Brandoni (in “Avere fiducia”) e William Nicastro (in “Molte cose insieme “), l’album contiene otto brani inediti e la cover del brano di Tenco “Ragazzo mio”. Realizzato attraverso Music Raiser, piattaforma leader nel crowdfunding musicale in Italia, che ha finanziato la registrazione dei brani inediti, “Un invito a te” è un portagioie ricolmo di sentimenti: da raccontare, da condividere, da scoprire. Il disco si apre con “Il suo aquilone”, un brano che lascia emergere il senso di resa a qualcuno come fatto necessario per resistere ad un mondo ostile. Archi tesi e vibranti cedono al singolo “Era solo ieri”: una storia semplice ambientata in non luogo dal fascino onirico. Appassionata e bucolica “Succede d’estate”: il sole estivo è quasi un nemico mentre il contesto è un’esperienza tutta da vivere con trasporto. Il brano trainante dell’album è “Avere fiducia”: una canzone amara, disillusa eppure assolutamente vera e umana. Sorprendente la scelta di una cover “Ragazzo mio” di Luigi Tenco: Diego chiude il cerchio in merito ad alcune questioni personali e lo fa attraverso l’anima di un cantautore immenso. La titletrack “Un invito a te” è la canzone che ha dato inizio a tutto, l’album è, in effetti, un invito alla partecipazione emozionale, alla comprensione e al coraggio.

Intervista

Cosa rappresenta per te questo album e cosa ti aspetti da questo progetto?

Le canzoni sono emotivamente molto intense e protese ad un tipo di ascolto empatico. Il mio obiettivo è quello di suscitare un scambio emotivo con l’ascoltatore. Il disco è nato in totale autonomia, non avevo un pubblico ed un suono di riferimento. La musica mi piace tutta, adoro sperimentare cimentandomi con diversi generi per cui il disco segue un po’ questo tipo di linea giocosa che non conosce barriere e forzature. Quello che potevo fare era presentarmi con un lavoro sincero. A 46 anni credo che non esistano più generi. Esistono le cose belle e meno belle, di questo disco posso dire che è pop nel senso più alto del termine.

Com’è andata con Music Raiser?

La campagna di raccolta su Music Raiser è stata un’assoluta novità. Ogni mese i fans venivano a casa mia per ascoltare i provini che stavo realizzando e per scegliere i pezzi da inserire nella tracklist. Soltanto a lavori ormai ultimati il team di Universal Music mi ha fatto la sorpresa di propormi di lavorare insieme.

Alcuni autori decidono di non dare le proprie canzoni perché temono che l’intenzione originaria possa essere tradita. Tu come decidi di tenere le canzoni per te?

Ho superato questa fase anche se è sempre strano lasciare andare una canzone. Certe canzoni, per quanto belle, non sono adatte ad un certo tipo di mondo. Per quanto mi riguarda, la cupezza è un mio marchio di fabbrica. La scrittura viene in modo onesto, in alcuni casi è plausibile per certi artisti, per altri no. Quando scrivo non c’è la ricerca del cantante, cerco solo di fare una bella canzone, che abbia un senso ed una buona struttura.

Ti senti più autore o cantautore?

Non c’è differenza. Io sono uno scrittore che canta bene. La musica è la mia vita, ho la mente elastica. Lavorare con ragazzi giovani comporta una differenza di atteggiamento e di attitudine. Questo mi ha salvato dal punto di vista lavorativo.

Video: Diego Mancino presenta “Avere Fiducia”

Nella titletrack canti “Voglio qualcosa di concreto”…

Un concetto che esprime qualcosa di cui sono alla ricerca. Questo è un disco pieno di gesti reali e di una tensione verso l’altrove.

E la scelta di Tenco?

In questo caso il brano racconta di me. Avevo un papà che suonava in un’orchestra da night. Ricordo che quella era la sua musica mentre io volevo sentire i Joy Division. In realtà questa canzone mi descrive, bisogna fare dei propri desideri una strada maestra, non è vero che si fallisce se non si arriva alla vetta. Il percorso sta nell’essere un uomo con delle idee e fare qualcosa di costruttivo. Ho scelto questo brano perché sono cose che io direi ai miei amici o ad un figlio se ce l’avessi.

Cosa ti hanno detto i colleghi musicisti?

Ho fatto ascoltare questi brani a tanti colleghi e amici. Daniele Silvestri voleva essere uno dei raisers ma la campagna era ormai chiusa. Lui ha seguito tutta la lavorazione, mi ha dato diversi consigli e gli ho dato retta. Avere un feedback da musicisti esperti è fondamentale, diffido di chi è chiuso ed autoriferito. Le persone di cui mi sto circondando sono Manuel Agnelli, Niccolò Fabi, Ermal Meta, mi fido molto di queste persone che hanno dimostrato di avere intuito e coraggio. Trovo rilevante vedere cosa viene percepito da chi sta intorno, chiedo consigli a persone serie.

Diego Mancino

Diego Mancino

Come vivi il rapporto con la fama?

Diffido di chi cerca la fama, la musica è sacrificio, sono della vecchia scuola, mi piace collaborare e discutere con i miei soci. Voglio semplicemente fare bella musica. Essere molto famosi in questo paese è una cosa molto pericolosa, devi avere una tempra molto forte. Per quanto mi riguarda sono emotivamente debole, mi rattristo e mi arrabbio molto velocemente e chi è molto famoso queste cose non può permettersele. Non ho più l’età per invocare le masse, il mio scopo non è diventare famoso, faccio dischi da quando avevo 15 anni; sono arrivato a quota 46 e mi auguro che questo album possa essere conosciuto e seguito dal vivo.

Raffaella Sbrescia

Video: Era solo ieri

Ascolta l’album:

“Detachment”, l’opera prima degli Urban Strangers. Intervista

Urban Strangers

Urban Strangers

Gli Urban Strangers, ovvero Gennaro Raia e Alessio Iodice, approdano al mercato discografico con “Detachment” (Sony Music Italy), un album caratterizzato da sonorità innovative, un sound internazionale e un concept decisamente in linea con i tempi che viviamo. Finalisti a X Factor 2015, con un singolo d’esordio platino e il primo album certificato disco d’oro, gli Urban Strangers modellano e definiscono la loro cifra stilistica con un progetto pensato per riunire tutte le influenze acquisite nel tempo. A coadiuvarli in maniera precisa e brillante è il produttore artistico Raffaele Rufus Ferrante che ha saputo rendere tangibili tutte le idee  e le suggestioni che i due giovani musicisti hanno maturato attraverso le loro recenti esperienze artistiche.

Intervista

Ciao ragazzi, per prima cosa parliamo dei suoni di questo progetto. A cosa o a chi vi siete ispirati e come siete giunti a questo risultato?

Abbiamo raggiunto questo risultato grazie al nostro produttore artistico Raffaele – Rufus – Ferrante che ha permesso si creasse un differente sound e grazie anche alla libertà creativa che ci è stata lasciata da Sony Music e da Casa Lavica, abbiamo potuto mostrare a pieno le nostre idee musicali e la nostra tendenza a sperimentare. Rufus è riuscito a trasformare in realtà tutto quello che pensavamo e quello che provavamo. Questa alchimia artistica è anche il frutto di un forte legame personale tra noi, sarà forse anche per questo che siamo riusciti a buttare fuori tutto quello che avevamo in testa.

Qual è il filo conduttore del disco?

Il tema fondamentale dell’album è il ‘distacco’, un distacco fisico e psicologico, sensazione costante in quest’ultimo anno. Dopo essere usciti da X Factor eravamo circondati dal caos, eravamo di fronte a esperienze difficili da affrontare e a responsabilità da gestire. La paura nel conoscere, affrontare e capire questo tipo di realtà ci ha portato a chiuderci un po’, a pensare a chi eravamo e a cosa stavamo facendo. Abbiamo distribuito i nostri punti di vista in ogni pezzo raccontando le stesse paure con punti di vista diversi.

Cosa ci raccontate di “Medical”, il brano più forte del progetto?

Questo è il pezzo più vicino alla musica techno. Di recente abbiamo iniziato a frequentare i club e abbiamo visto le dinamiche che ci sono all’interno di questi contesti in cui ci si riesce a distaccare dalla gente pur essendone circondati.

Urban Strangers

Urban Strangers

 “Leaf” invece trae spunto dalla vicenda vissuta da una persona a voi vicina…

Questo pezzo è una metafora. La storia prende ispirazione dal vissuto di una persona che non riesce a pensare all’indomani e che preferisce cercare sostegno nei psicofarmaci anziché negli altri. Sentirsi soli può portare ad un tipo di distacco estremo. Per fortuna noi ci aiutiamo tra noi

Suggestivi gli echi morriconiani di “Bare Black Tree”

Grazie a Rufus ci siamo avvicinati molto anche a Morricone. Nonostante le sonorità elettroniche il disco è tutto suonato, l’approccio è assolutamente classico e nel pieno rispetto della tradizione musicale italiana.

E la curiosa miscela di “No Eletronic”?

Questo è il pezzo più spontaneo dell’album, era partito in un modo poi è diventato altro;  si tratta di un vero e proprio featuring con Rufus in cui si evince in modo nitido la nostra identità artistica.

Che rapporto avete con la dimensione musicale underground campana?

Casa Lavica è uno studio in cui passano spesso personaggi dell’underground, è bello vedere che tante realtà riescono ad apprezzarci senza filtro e pregiudizi. Chi lavora a Casa Lavica ci conosce da molto tempo prima di X Factor; siamo i più pop della situazione ma abbiamo sempre avuto massima libertà e rispetto da parte di tutti.

Come ha reagito il pubblico a questo nuovo progetto?

Non aspettavamo altro che un parere da parte del nostro seguito, constatare un riscontro positivo ci ha reso molto felici.

Che idee avete maturato per il tour?

Ci stiamo lavorando molto, ci teniamo a suonare il più possibile, vogliamo farlo nel modo migliore e cercheremo di sorprendervi esattamente come stiamo cercando di fare con questo album! Abbiamo 21 anni, stiamo crescendo, non ci spaventano le sfide ed il misurarci con grandi artisti. Tra i nostri progetti c’è ovviamente anche quello di suonare all’estero.

 Raffaella Sbrescia

Video “Bones”

Tracklist:

1. No electric

2. Stronger

3. Bones

4. My Fault

5. 5

6. Warrior

7. Leaf

8. Bare Black Tree

9. So

10. Rising

11. Medical

12. Intro

Ascolta qui:

 

“Nuova Gianturco”: la periferia urbana raccontata da Francesco Di Bella. Recensione

Francesco Di Bella

Francesco Di Bella

 “Nuova Gianturco” è il nuovo album di Francesco Di Bella, ex cuore pulsante dei 24 Grana. Dolore, ironia, sentimentalismo e disincanto si fondono in un full lenght intriso di sonorità ricercate. Storie di speranze e sconfitte sono il mare magnum in cui Di Bella pesca a piene mani incrociando culture ed esperienze, sogni e favole in una serie di frame dal sapore vintage ma di stampo socio-culturale contemporaneo. La culla di gestazione è Gianturco, un particolare quartiere di Napoli sito in piena periferia urbana. Quella periferia che spezza il cuore grazie ad un peculiare mix di speranza, dolore, umanità, rabbia. La musica di questo album nasce laddove “l’amore non basta”. Ad imprimere un mood avulso da mode e tendenze del momento è la produzione artistica di Daniele Sinigallia. I 10 brani di questa interessante raccolta spaziano tra rimiche blues e synth onirici. Delicati e stimolanti al contempo, i dieci brani della raccolta sono impostati su un taglio musicale moderno in cui si alternano episodi carichi di ritmo e atmosfere sospese e riflessive.

Francesco Di Bella

Francesco Di Bella

“Nuova Gianturco” racconta la sconfitta ma rifugge la rassegnazione in nome dell’autenticità delle cose vere, quelle che non si perderanno mai. Tra i brani più significativi, segnaliamo “Blues Napoletano” in cui l’odore e il ritmo di Napoli si fondono all’interno di una inconfondibile cifra stilistica dalla forte carica sensuale. Particolarmente riuscite le collaborazioni con Neffa nel brano “Progetto” e 99 Posse in “Aziz”, canzone in cui i migranti acquisiscono finalmente una voce; impossibile da ignorare. Il disco si chiude con “Brigante se more” di Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò; una testimonianza di ammirazione per i grandi cantautori che negli anni hanno saputo tramandare, rinnovandola, la migliore tradizione partenopea.  Ospiti speciali Dario Sansone dei Foja e Claudio “Gnut” Domestico. L’ideale trait d’union tra i fasti del passato ed una generazione cantautorale in grado di portarci per mano tra le correnti di un futuro liquido.

Raffaella Sbrescia

Ascolta qui:

TRACKLIST

  1. Nuova Granturco
  2. Aziz
  3. Tre Nummarielle
  4. ‘Na bella vita
  5. Non ho più tempo
  6. Progetto
  7. Blues napoletano
  8. Gina se ne va
  9. Briganti se more
  10. Guardate fore

Video: Tre Nummarielle

“1993″, prendetevi del tempo per ascoltare la musica di Boosta

Boosta

Boosta

Musica che richiede e che merita tempo. Questa è quella di Davide Dileo aka Boosta, carismatico tastierista dei Subsonica ed artista a tutto tondo. “1993” è il primo capitolo della sua avventura da cantante solista che confluirà nell’album di inediti “La Stanza Intelligente”, in uscita il prossimo 28 ottobre per Sony Music. Entusiastiche le reazioni di fan e critica nei riguardi del bel testo scritto da Stefano Sardo, cantante dei Mambassa e sceneggiatore della serie tv Sky “1992” e “ 1993″: « Il tempo ci ha cambiati un po’, il tempo ci ha cambiati un po’ Una sola cosa non cambia mai La guerra fra di noi», canta Boosta, coadiuvato nei cori da Yendry Fiorentino, tessendo le trame di uno dei pezzi più semplici di un disco che è frutto di un desiderio tanto naturale quanto estemporaneo.

Questo primo step del progetto che coinvolge anche Malika Ayane, Nek, Luca Carboni, Raf, Giuliano Palma, Cosmo, Briga, Enrico Ruggeri, Marco Mengoni e Diodato, racchiude un prezioso momento di raccoglimento con se stessi ma intende offrire anche una altrettanto rara occasione di incrocio tra dimensioni e mondi distanti. Il fatto è reso tangibile dal videoclip girato da Giacomo Triglia tra il Piemonte e la Calabria, ispirato al film “Se mi lasci, ti cancello” in cui Boosta è protagonista in due versioni: Davide che interpreta se stesso nei giorni nostri e lui vent’anni prima, alle prese con il suo grande amore. A dare voce e volto al giovane Boosta è l’attore Andrea Sorrentino, mentre la giovanissima youtuber star Greta Menchi, per la prima volta nelle vesti di attrice, interpreta la sua fidanzata.  Questo incrocio tra mondi e generazioni segna, dunque, il primo step di una passeggiata in solitaria fuori dall’astronave madre. Boosta si fa cantante, suona tutti gli strumenti (tranne le batterie), rifugge gli integralismi e si apre al dialogo a viso scoperto; senza filtri, senza maschere, senza limiti. Con queste premesse, ci prenderemo  sicuramente del tempo per scoprire cosa bolle in pentola.

Raffaella Sbrescia

Video: “1993″

Scoppia la Depeche Mode mania: in arrivo l’album “Spirit” ed un tour mondiale.

Depeche Mode

Depeche Mode

Scoppia la Depeche Mode mania: Dave Gahan, Andrew Fletcher e Martin Gore annunciano un nuovo album di inediti, intitolato “Spirit”, che vedrà la luce durante la prossima primavera su etichetta Columbia Record ed un tour mondiale che prenderà il nome di “Global Spirit Tour”. L’occasione è un evento di portata internazionale al Teatro dell’Arte nella Triennale di Milano: «Abbiamo trascorso gli ultimi due anni a lavorare al nuovo album tra Santa Barbara e New York insieme al nuovo produttore James Ford. Il disco si intitolerà “Spirit” e la sua uscita è prevista per la prossima primavera. I tempi sono prematuri per parlarne nel dettaglio ma il suono è davvero incredibile, siamo molto orgogliosi di questo lavoro e speriamo che piacerà anche a voi», spiega Dave Gahan all’affollata platea.

Depeche Mode

Depeche Mode

Grande attenzione rivolta ovviamente alla tournèe: «Il tour, che seguirà l’album, si articolerà in 32 concerti per 21 Paesi, prenderà il via il 5 maggio a Stoccolma mentre la tappa finale sarà il 23 luglio a Cluj-Napoca in Romania. Ovviamente suoneremo anche in Nord e Sud America ma ci sarà tempo per dirvi di più in merito». In Italia la band arriverà a giugno (grazie a Live Nation): il 25 sarà all’Olimpico di Roma, il 27 allo stadio San Siro di Milano e il 29 al Dall’Ara di Bologna.I biglietti saranno in vendita dalle 10:00 del 15 ottobre su livenation.it e ticketone.it. I Titolari di American Express potranno accedere ad una prevendita dedicata, di 48 ore, dalle 9:00 del 13 ottobre alle 9:00 del 15 ottobre.

Depeche Mode

Depeche Mode

 Entrando nei dettagli di questo nuovo progetto, i Depeche Mode raccontano anche del loro supporto a Charity Water: «Per il Global Spirit Tour continueremo la collaborazione con la casa di orologi svizzeri Hublot, per sensibilizzare e raccogliere fondi a favore di Charity Water, organizzazione non profit che fornisce acqua pulita alle persone di tutto il mondo». Tornando al tour: «Ancora una volta l’elemento visuale sarà fondamentale all’interno dello show. Per il tour collaboreremo nuovamente con Anthony Corbin ma ancora dobbiamo studiare il concetto visuale. Per quanto riguarda le tematiche che affronteremo, certamente il disco subirà l’influenza del difficile contesto socio-culturale che viviamo ma anche in questo caso i tempi non sono ancora maturi per svelarvi i dettagli; ci stiamo ancora lavorando ma possiamo dirvi che siamo sicuri di poterci spingere oltre quello che abbiamo fatto con “Delta Machine”», spiegano i Depeche Mode.

Depeche Mode - Dave Gahan

Depeche Mode – Dave Gahan

Dopo il rigoroso “no” in merito all’ipotesi reunion con Alan Wilder, un paio di specifiche in merito alla scaletta: «I brani del nuovo album rappresenteranno la struttura portante della scaletta mentre quelli vecchi verranno opportunamente riarrangiati per poter configurare uno spettacolo omogeneo. Non siamo in un club dove si può pensare di stravolgere una scaletta e improvvisare, ad ogni modo non vi faremo mancare delle sorprese! Sicuramente ci saranno fan entusiasti e grandi delusi in merito ad eventuali esclusioni in quella che sarà la nostra set list definitiva ciò ma alla fine ci interessa rendere felice il maggior numero di fan sparsi nel mondo».

Raffaella Sbrescia

Video: Presentazione Depeche Mode – Triennale – Milano

Global Spirit Tour –  Calendario Tour Europeo Estate 2017

 

May 5             Stockholm, Sweden                         Friends Arena
May 7             Amsterdam, Netherlands                  Ziggo Dome
May 9             Antwerp, Belgium                             Sportpaleis
May 12           Nice, France                                    Stade Charles-Ehrmann
May 14           Ljubljana, Slovenia                            Dvorana Stožice
May 17           Athens, Greece                                Terra Vibe Park
May 20           Bratislava, Slovakia                          Štadión Pasienky
May 22           Budapest, Hungary                           Groupama Aréna
May 24           Prague, Czech Republic                    Eden Aréna
May 27           Leipzig, Germany                              Festwiese
May 29           Lille, France                                     Stade Pierre-Mauroy
May 31           Copenhagen, Denmark                      Telia Parken
June 3             London, United Kingdom                   London Stadium
June 5             Cologne, Germany                           RheinEnergieStadion
June 9             Munich, Germany                             Olympiastadion
June 11           Hannover, Germany                          HDI Arena
June 18           Zurich, Switzerland                           Letzigrund Stadion
June 20           Frankfurt, Germany                           Commerzbank-Arena
June 22           Berlin, Germany                                Olympiastadion
June 25           Rome, Italy                                       Stadio Olimpico
June 27           Milan, Italy                                        Stadio San Siro
June 29           Bologna, Italy                                    Stadio Rentao Dall’Ara
July 1               Paris, France                                    Stade de France
July 4               Gelsenkirchen, Germany                    Veltins-Arena
July 6               Bilbao, Spain                                     BBK Live Festival
July 8               Lisbon, Portugal                                 NOS Alive Festival
July 13             St. Petersburg, Russia                        SKK
July 15             Moscow, Russia                                 Otkritie Arena
July 17             Minsk, Belarus                                   Minsk-Arena
July 19             Kiev, Ukraine                                      Olimpiyskiy National Sports Complex
July 21             Warsaw, Poland                                  PGE Narodowy
July 23             Cluj-Napoca, Romania                         Cluj Arena

Briga presenta “Talento”, un album pensato per sorprendere l’ascoltatore. Intervista

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Mattia Briga torna in pista con “Talento” a due anni di distanza da “Neveragain”. Il nuovo album di inediti dell’artista esce oggi per Sony Music Italy, sia in versione standard che deluxe, comprensiva di 4 tracce in più ed un ricco booklet. “Talento” è un album pensato per sorprendere l’ascoltatore. In questo progetto Briga ha lavorato senza porsi limiti ed il risultato supera di gran lunga le aspettative. L’aspetto più importante è legato alla produzione artistica: la lavorazione dei suoni è strutturata e versatile, ci sono numerosi passaggi di genere ricchi di echi, riferimenti e commistioni. Presenti anche diversi brani di stampo propriamente cantautorale in grado di lasciar affiorare la trasversalità vocale di Briga. Metriche precise, melodie accattivanti, testi d’autore ma anche tante collaborazioni importanti, frutto di reciproca stima e condiviso amore per la musica.

Intervista.

Cosa rappresenta per te l’uscita di questo disco?

Non è facile scrollarsi di dosso l’etichetta dell’ex talent. Con questo album ci tengo molto a mettere in evidenza le mie capacità artistiche. In questi due anni si è parlato troppo della mia personalità e troppo poco della mia trasversalità musicale. Questo lavoro mi rende molto orgoglioso della mia carriera da musicista, vengo dalla scena rap italiana, ho lavorato con un’etichetta indipendente con cui continuo la mia avventura professionale; è bello vedere una comune crescita di intenti.

Quali sono i punti forti di questo lavoro?

Ho potuto fare un disco con dei mostri sacri della canzone italiana. Ho lavorato con Tagagi e Ketra per i primi due singoli estratti dall’album, ho collaborato con Massimo Colasanti, ci sono diversi brani con un quartetto d’archi ed il primo violino dell’orchestra di Morricone. Ho inciso dei brani con tanti artisti come Gianluca Grignani, Lorenzo Fragola, Clementino, Mostro, Gemitaiz, Alessio Bernabei.

Perché definisci questo disco come quello della maturazione?

Perché ci ho lavorato con un intento preciso: fare in modo che il pubblico non schippasse nemmeno una canzone. La tracklist si apre con una traccia punk-rock, si prosegue con un sound molto più estivo con “Baciami”, poi un brano più rap con Gemitaiz, mio amico di sempre. Si va avanti con una ninna nanna d’amore introspettiva come può essere “Diazepam”, echi brit-pop con “Ti viene facile”. In questo album ho voluto lasciare molto spazio alla composizione strumentale e questo è un fatto molto particolare.

Approfondiamo la questione…

Nel mondo rap, chi scrive sente la necessità di riempire la base con moltissime parole. Ho voluto ricercare la sintesi, ispirandomi all’universo cantautorale degli anni ’70. “Bambi” e “Mily” sono le mie prime due produzioni musicali, le ho composte io chitarra e voce concentrandomi sul fatto che bastano poche frasi per esprimere un concetto nel modo giusto. L’arte lascia il beneficio del dubbio e la libera interpretazione, penso che sia giusto che l’ascoltatore possa leggere le parole e la musica nel modo che ritiene migliore. Per farvi capire meglio di cosa sto parlando, vi porto l’esempio di Antonello Venditti che nel brano “Quando verrà Natale” canta sempre la stessa frase con un’enfasi diversa per trasmettere all’ascoltatore un messaggio sempre diverso; ecco io trovo che questa sia una cosa molto bella e ci sto lavorando anche io.

L’idea di un packaging così curato è tua?

Sono abituato ad avere un rapporto molto diretto con il mio staff, metto parola praticamente su tutto. Fermo restando che la sostanza resta la musica, trovo che una grafica impattante possa essere d’aiuto affinchè la gente ne sia attratta fin da subito.

Briga ph nima-benati

Briga ph nima-benati

Cosa rappresenta e cosa cancella questo disco?

Non nutro rancore verso il passato. Guardo avanti ma non mi è piaciuto che sia parlato così poco della mia musica. Ho cantato in 4 lingue, ho rielaborato un brano di Tiziano Ferro, il quale mi ha telefonato per chiedermi se poteva inciderlo, sarò nel disco solista di Boosta, ho collaborato con Gigi D’Alessio e Venditti. Trovo che sia giusto attaccare quando si sbaglia ma è altrettanto giusto rendere giustizia a chi la merita. Questo disco mi rende felice perché si basa tutto sulla stima artistica. I featuring me li sono conquistati, questa è tutta farina del mio sacco e del mio staff, sono felice di essermi potuto confrontare con musicisti importanti.

“Talento” è tutto fuorchè un disco rap…

Tante cose vengono mistificare per quello che non sono. Non ho mai studiato da musicista, questo è un viaggio tutto nuovo, un processo evolutivo dettato dal desiderio di migliorarsi, un’asticella sempre più altra che pongo a me stesso. Spero di migliorarmi sempre più sia come essere umano che come artista, non condivido le etichette che mi appiccano, non per essere polemico ma perché non servono.

Quanto ti è costata in termini emotivi la ricerca della sintesi?

In realtà niente in termini di sacrificio, si tratta di un percorso che va avanti da anni, prima non sarebbe stato giusto e non mi sarebbe andato bene. Ero più piccolo, ero meno tutto. Lavoro tutti i giorni per potermi confermare ma soprattutto per poter sorprendere il pubblico. Ascolto veramente molte cose: dalla samba a Manu Chao, molta elettronica, Pino Daniele, canzoni napoletane, Battisti, mi piace ascoltare musica senza filtri né preconcetti. Lavoro per essere completo, da ragazzino compravo i dischi per esserne sorpreso.

Cosa è per il talento?

Il mio talento nasce dalla confusione, dal caos, da lì si sviluppa questo grande casino che rappresenta il mio talento; qualcosa con cui mi sono cacciato nei guai e da cui mi sono tirato fuori. Avrei potuto intraprendere la carriera universitaria che poi ho stoppato per  realizzare i miei sogni, ho preferito camminare da solo piuttosto che essere guidato, ho sbagliato tanto e tante volte ma mi sono sempre ripreso; questo e stato il più grande allenamento della mia vita.

La collaborazione di cui conservi il migliore ricordo?

Sicuramente “Rimani qui” con Fragola. Quel giorno avevo solo due ore di tempo per registrare il brano in studio, ero ospite al Coca Cola Summer Festival  a Roma e le tempistiche televisive mi hanno portato via più di otto ore. Quando sono tornato in sala, ho ritrovato Lorenzo insieme al mio fonico, mi ha detto che non voleva fare una cosa sommaria, ha voluto cantare la seconda strofa e ha voluto partecipare alla produzione musicale del brano; il risultato mi è piaciuto moltissimo. Questa cosa testimonia il fatto che ci vedo lungo con le persone, prima viene l’uomo e poi l’artista. Conoscersi implica fatica, siamo abituati ad etichettare ma alla fine quello che conta è lavorare divertendosi.

Chi c’è dietro le etichette?

Sono consapevole del fatto che ognuno può dire quello che vuole. Accetto le critiche personali, quelle musicali. Dietro le etichette c’è tutto quello che non è stato capito e che richiede fatica. Siamo improntati verso la svolta economica ma dietro questa impostazione di default c’è la superficialità e la mancanza di volontà nel voler comprendere il pensiero di una persona.

Briga

Briga

Uno dei brani più interessanti del disco è “Fuoco Amico”, in cui duetti con Mostro e Clementino lasciando convergere tre diverse scuole rap. Come ci hai lavorato?

In genere mentre faccio delle cose ne penso già altre. Con Mostro non avevo ancora avuto l’opportunità di fare qualcosa. Ho chiamato Clementino per coinvolgerlo in questo brano e si è mostrato subito disponibile. In quel periodo lui era a Lecce, abbiamo fatto i salti mortali ma alla fine ci siamo riusciti alla grande. Ho inserito questo brano nella versione deluxe del disco per poter offrire davvero qualcosa in più. Stesso discorso anche per “Per adesso sono inverno”, un brano interessante che potevo tranquillamente scegliere come singolo e che ho preventivamente denominato “Demo” in vista di un nuovo arrangiamento live.

Quali sono state le regole produttive che hai seguito per realizzare questo disco?

Qualunque cosa in questo disco tranne “Eo – Eo” è roba nuova per me. In ogni canzone c’è un pensiero dietro. La mia passione nasce dal cuore e dall’istinto. Il talento non si può innestare o comprare. Ho scelto due singoli estivi per fare breccia nel cuore del pubblico ma anche le cose semplici bisogna saperle fare.

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri?

Ce ne sono alcuni che ho sempre ascoltato come De Gregori, Battisti, Grignani. Poi mi piacciono Cremonini, Subsonica (lo stile compositivo di Samuel e Boosta) e poi ci sono i Verdena che hanno un’iconografia veramente unica; ogni volta che li ascolto mi comunicano sempre qualcosa di diverso.

Rifaresti “Amici”?

Certo, senza dubbio. Il programma mi ha dato la possibilità di essere notato da Sony, di fare sold out con il mio tour, di vendere un quasi doppio disco di platino, di essere notato e stimato da tanti illustri colleghi. All’epoca ho fatto una scelta azzardata, venivo dal rap romano con “Neveragain” praticamente in uscita. A pochi giorni dalla pubblicazione ho fermato tutto, mi sono preso tanta merda addosso, avevo canzoni che avrebbero comunque spaccato in ambito underground ma ho comunque voluto farmi carico di un rischio. Si dice che “chi non risica, non rosica”, no?

Cosa ti aspetti dal pubblico?

Questo album ha dei connotati importanti a livello musicale, probabilmente non sarà disco di platino ma va bene; posso anche vendere meno ma la gente deve capire il lavoro che è stato fatto e che ci sono stati dei passi in avanti. Il pubblico dei talent è ballerino, sta nella tua bravura fare in modo che queste persone possano continuare a seguirti. Certo, qualcuno l’ho perso ma non sarà mai tanto importante come le persone che sono riuscito a mantenere al mio fianco. La cosa difficile è condurre per mano le stesse persone che due anni fa guardavano il talent e che ora stanno crescendo con la mia musica. In ogni caso non ho paura di fare quello che voglio, faccio la musica che decido di fare io, la mia missione è trainare le persone verso le mie scelte artistiche; non posso vivere con la paura di fare qualcosa che non piaccia al pubblico. Vivo con l’entusiasmo verso l’ignoto e con la predisposizione all’avventura; la mia unità di misura è il brivido.

 

Pierino e il lupo a Hollywood: Elio è la voce narrante nel nuovissimo prequel del classico di Prokof’ev

Elio - Pierino e il lupo

Elio – Pierino e il lupo

Elio ha registrato per Deutsche Grammophon “Pierino e il lupo”, il capolavoro di Prokof’ev che ha recitato numerose volte in tanti teatri italiani. Stavolta però le cose sono un po’ diverse. La novità più importante è la creazione di un prequel ambientato ad Hollywood e realizzato con la casa di produzione americana “Giants are Small”. Pierino, rimasto orfano, emigra dal nonno, un ex hippie, giardiniere a Hollywood nella villa di una super star del cinema. Pierino fa la conoscenza degli animali che incontrerà poi nella favola, viene a sapere dai telegiornali che il lupo è fuggito dallo zoo, decide quindi di costruire un robot per acchiapparlo, fallisce e riprende la caccia. Da qui in poi parte il classic di Prokof’ev.  Questo prequel viene raccontato da Elio che interpreta tutti i personaggi, maschili e femminili, uomini e bestie, raggiungendo un eccellente risultato.

Intervista

Cosa cambia in questa nuova versione del progetto?

La storia è rimasta uguale con tanto di approvazione da parte del nipote di Prokof’ev. Ci sono solo alcuni accorgimenti: il lupo non è cattivo, allo zoo lo trattano benissimo e i cacciatori diventano paparazzi. La vicenda è stata spostata ad Hollywood con l’intento di darle un’identità più contemporanea, sono state apportate delle modifiche al linguaggio con un adattamento alla sensibilità odierna.

Quali sono le differenze con le edizioni straniere del progetto?

Il cd avrà un narratore diverso per ogni Paese. Per esempio nella versione in inglese è Alice Cooper. Il lavoro di Giants Are Small diventerà anche uno spettacolo che debutterà il 21 maggio al Kennedy Center di Washington con un protagonista di cui non è stato ancora rivelato il nome. In Italia lo spettacolo arriverà in scena durante la seconda parte della stagione 2017-2018  e verrà realizzata anche un’app ad hoc.

Qual è lo scopo principale di questa operazione?

Si tratta di una favola accessibile ai bambini con dei riferimenti attuali. Il senso di questa operazione è rendere l’opera più vicina ai bambini di oggi. La prima parte si integra bene con la seconda senza apparire come un corpo estraneo. Si tratta di un progetto molto utile dal punto di vista didattico.

Quali sono stati i personaggi più divertenti e quali i più difficili da interpretare?

Mi sono impegnato molto per ogni singolo personaggio. Non sono un attore, sebbene mi piaccia farlo. Ho ricevuto continue indicazioni dall’America, mi hanno dato tante info utili e mi hanno accompagnato per mano benchè non capissero nulla della lingua italiana.

Hai ascoltato le edizioni storiche realizzate da Eduardo De Filippo e Roberto Benigni?

Sì anche se in quei casi essendo loro degli attori, si sono inventati anche cose che non sono state scritte. Io non c’entro nulla con questo tipo di discorso, quest’operazione è tutt’altra cosa: è una storia che al suo interno contiene “Pierino e il lupo”.

Cosa viene fatto secondo te facilitare il contatto tra musica classica e i bambini?

Ho bene in mente gli episodi in cui mi portavano a teatro e mi annoiavo molto. All’epoca prendevo lezioni di musica e mi domando quanto possa essere complesso per un bambino avvicinarsi a questo mondo senza che studi musica. Da anni porto avanti una serie di lavori che hanno proprio questo tipo di finalità. La musica classica è molto più interessante del pop, sotto ogni possibile aspetto: dalla composizione, alla qualità, al tipo di messaggio. Forse il problema è che non viene proposta nel modo giusto, non ci si preoccupa di renderla più interessante agli occhi di chi dovrebbe fruirne.

Come ti senti ad aver partecipato ad un progetto per Deutsche Grammophon?

Sono arrivato ad un età in cui non mi beo del fatto che il mio nome venga accostato ad un marchio importante. Sono contento di fare una bella cosa a prescindere. La prospettiva più felice è la certezza  del fatto che il progetto arriverà a tanta gente. Sono incuriosito dall’effetto che farà alle persone.

Altri progetti in corso?

Mi è stato proposto di lavorare all’”Opera da tre soldi” e ne sono ben lieto. Per una volta vorrei mettere l’accento più sulla musica di Weill che sul testo di Brecht.

Raffaella Sbrescia

Fumo l’ultima tour: gli ultimi appuntamenti live di Bianco prima del nuovo album

Bianco ph Chiara Mirelli

Bianco ph Chiara Mirelli

Il cantautore torinese Bianco si avvia alle battute conclusive del “Fumo l’Ultima Tour” prima di entrare in studio di registrazione per lavorare al nuovo album. Dopo la prima di Roma al Teatro Quirinetta, l’artista si prepara alle ultime tre date evento a Milano, Bologna e Torino con la band al gran completo. Con questi ultimi concerti l’artista chiude un anno straordinario durante il quale è riuscito a ricevere ottimi riscontri su più fronti.  Su tutti, il successo ottenuto dal suo terzo album “Guardare per aria” (INRI), ovvero il racconto picaresco di un uomo che porta nelle tasche sogni e incertezze tendendo un piede avanti l’altro sulla corda della vita e la recente chiamata di Niccolò Fabi, che ha voluto Bianco e la sua band ad affiancarlo sul palco durante il tour del suo “Una somma di piccole cose” (Universal, 2016). In occasione dei prossimi appuntamenti, Bianco rilascerà anche il vinile di “Guardare per aria”, un Lp a tiratura limitata. Ad arricchire la versione vinile la special track “Rosso Che Manca Di Sera”, preziosissima cover del duo di cantautori romani Ilaria Graziano e Francesco Forni, realizzata ad hoc per l’occasione e non presente nella track-list originale dell’album.

Rosso che manca di sera:

Queste le date del “Fumo l’Ultima Tour”:

6 ottobre MILANO – Arci Ohibò – prevendite bit.ly/FumoLultimaTour

8 ottobre BOLOGNA – Locomotiv Club – prevendite bit.ly/FumoLultimaTour

14 ottobre TORINO – Cap10100 – prevendite http://bit.ly/2d7A8xP

Oronero: ecco l’atteso ritorno di Giorgia.

Giorgia - Oronero

Giorgia – Oronero

A tre anni di distanza dal successo dell’album “Senza paura”, GIORGIA torna sulle scene discografiche con ORONERO”, il singolo che anticipa il nuovo omonimo album di inediti dell’artista, in uscita il 28 ottobre(Microphonica/Sony Music Italy). Da oggi 30 settembre sarà inoltre possibile acquistare in preorder su iTunes l’album “Oronero”, ottenendo subito come instant gratification il singolo che dà il titolo al disco. Il nuovo progetto discografico va a consolidare la collaborazione tra Giorgia, conosciuta in tutto il mondo per le sue incredibili doti vocali e la sua potente carica interpretativa, e il produttore Michele Canova, già insieme nei precedenti due album, “Dietro le apparenze” (2011) e “Senza paura” (2013).

Questa la tracklist di “Oronero: “Oronero”, “Danza”, “Scelgo ancora te”, “Credo”, “Per non pensarti”, “Vanità”, “Posso farcela”, “Come acrobati”, “Mutevole”, “Tolto e dato”, “Amore quanto basta”, “Sempre si cambia”, “Grande maestro”, “Regina di notte”, “Non fa niente”.

GIORGIA incontrerà il pubblico e presenterà il nuovo disco il 28 ottobre al Mondadori Store di MILANO (Piazza Duomo, 1 – ore 18.00), il 29 ottobre a La Feltrinelli di ROMA (Via Appia Nuova, 427 – ore 17.00) e il 5 novembre a La Feltrinelli di NAPOLI (Via Santa Caterina a Chiaia, 23 / Angolo Piazza Dei Martiri – ore 17.00).

Ecco il testo del brano:

Parlano di me
Una donna facile
Con le difficoltà
di un giorno semplice

Parlano di te
Che sei fragile
Ma cammina a testa alta
Senza chiedere

Parlano di lui
Uno stronzo senza fine
Che si perde sotto le prime luci di aprile

Dicono di me che rimarrò da sola
Ma ne tempo ho scelto e so che ne rimarrà una di me
Una di me

Parlano di te che non hai regole
La gente parla quando non ascolta neanche se
Parlano di me che non mi amo davvero
Ma una carezza sul mio viso è il mio primo pensiero

Parlano di noi
Che abbiamo tutti contro
Ma tu sei come me so che rimarrai al mio fianco

Dicono di me
Non sono più com’ero
E questa sono io
E loro sono oro nero
Oro nero
Oro nero

Parlano di te
Un uomo che si perde
Ma dà un abbraccio
Alla vita che poi li protegge

Parlano di lei
Una donna senza cuore
Ma che chiede solamente di trovare amore

Dicono di me che non so consolare
Ma sono qui davanti a te e mi prendo il tuo dolore

Parla un po’ con me
Che sono come te
E le parole sono aria e sanno fare male
Devi saperle usare

Parlano di te
Che non hai regole
La gente giudica e non sa neanche lei perché

Parlano di me
Che non mi amo davvero
Ma una carezza sul mio viso
La vorrei sul serio

Parlano di noi
Che abbiamo tutti contro
Ma tu sei come me so che rimarrai al mio fianco

Dicono di me
Non sono più com’ero
E questa sono io
Non lo voglio l’oro nero
Oro nero
Oro nero

Parlano di te che tu non puoi cambiare
Ma nella vita hai fatto passi per potere amare
Parlano di me
Ci credo per davvero
Le tue parole per me son oro
Basta, oro nero.

Ascolta qui “Oronero”

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