“Valiant”, il rock apocalittico dei Sickabell trasforma la negatività in energia creativa

Copertina album "Valiant" ph Francesco Romoli

Copertina album “Valiant” ph Francesco Romoli

“Valiant” è il titolo del concept album dei Sickabell, il gruppo composto da Giuliano G. Vernaschi (songs, vocals, keyboards), Rino Cellucci (el. & ac. guitars), Ivan Cellucci (bass), Marco Lupo (drums). Il fulcro di questo lavoro è quello che potremmo definire rock apocalittico. Non solo apocalisse ma anche occasione di critica costruttiva a quello che di male vediamo in noi stessi e nella società che ci circonda. Il racconto di “Valiant” inizia con la fine e finisce con l’inizio, una sorta di reverse satanico che conferisce un tocco ancora più cupo ad un progetto che ha molto da raccontare. Il filo conduttore che attraversa i brani che compongono la tracklist è lo stato d’animo collettivo con cui stiamo imparando a convivere ovvero la paura che il mondo stia davvero andando alla deriva e che possa esserci un epilogo tragico. Queste paure vengono dagli attentati, dalle divisioni sociali, dall’economia che implode.  Il filtro attraverso il quale viene raccontato questo deperimento agisce come una lente d’ingrandimento sui rapporti sentimentali. Così come da un lato si consuma il pianeta, così si deteriorano i rapporti e gli amori fino a degenerare in perversioni o deliri patologici. Nel disco le dimensioni micro e macro s’incrociano fino al raggiungimento di un finale fantascientifico in cui la terra esplode e nuove forma di vita aliene raccolgono pochi superstiti per dare vita ad una nuova umanità.

Intervista a Giuliano G Vernaschi

Raccontaci la genesi dei Sickabell

Tutto nasce da un sogno: sorvolavo la città del film “Il Corvo”. C’era un grande grattacielo con un tabellone digitale gigantesco con una foto dei Queen e la scritta sickabell, poi, ancora più sotto, Valiant. Ho interpretato il tutto come un messaggio subliminale del mio inconscio; la prima cosa che voleva dirmi era: il tuo gruppo si chiamerà così, la seconda: cerca di fare qualcosa di importante e la terza: cerca di essere valoroso. Appena sveglio mi sono segnato il nome e ho iniziato ad analizzarlo: sickbell, nauseato dalle campaneLa morale è che suoniamo la nostra musica per combattere il suono delle campane ovvero tutta una cultura correlata all’ipocrisia del cattolicesimo.

Cosa c’è alla base di “Valiant”?

Questo album è un concept come si faceva una volta. Abbiamo messo in musica tutto quello che sentivamo senza la vergogna di raccontare anche i nostri incubi; si tratta di una lunga e a volte inconscia introspezione. Viviamo la musica con la massima sincerità, abbiamo realizzato questo album in un anno vedendoci dopo 12 ore di lavoro e lavorando in piena notte.

Come hai lavorato ai testi?

Dietro questo progetto c’è molto di me, sono l’autore dei testi ma ho partecipato anche alla realizzazione dei video, della copertina  e del booklet. Si tratta di un album molto intimo ma anche fortemente negativo; senza rendermene conto ho finito con l’assorbire di tutto, proprio come una spugna.

Sickabell

Sickabell ph Alessandro Petrini

Iniziamo da “Insane head”, un esempio del precipizio psicologico.

 In questo brano ho voluto raccontare la violenza sessuale non dal lato femminile, quello più ovvio e politicamente corretto, ma cercando di calarmi nella mente malata di chi la commette. Per farlo, non ho avuto pudore nel toccare i tasti più intimi delle perversioni latenti, quelle che si annidano in ognuno di noi e che a volte neghiamo di avere. Il protagonista inizia cercando scuse per aver commesso una violenza su una donna. “I’m just a man. Sometimes, you know, we can’t control ourselves. Religion failed ’cause at the end my sexual drive is still out of hand.” Dopo aver raccontato cos’ ha fatto, rivolge la colpa su di lei, come se fosse stata lei a fomentare il suo comportamento: “Guilty innocence. I can’t stand anything about her! The taste of that girl: juice from Hell.” Nello special del brano, i due si rincontrano e lui non si trattiene ancora dall’abusarne: “Here we are again! Enemies are best friends”. Alla fine della canzone, si scopre che nulla di tutto ciò è mai avvenuto: solo una fantasia, il cortocircuito mentale di un uomo che sprofonda nel marcio di sé stesso: “For all I know she still lies there deep inside my insane head”. Lo stato psicologico bipolare e dissociato si ritrova anche nella musica di questo brano: strofe melodiche e quasi calme, ritornello rabbioso con fermate e ripartenze ritmiche nevrotiche. Lo special, che è il climax, il momento in cui lei è spalle al muro e lui annaspa dal desiderio, è connotato da un suono asciutto e da dinamiche di suspance. L’intro e il finale, contraddistinti da organi cupi prima e graffianti poi, rappresentano la dimensione interiore diabolica del protagonista.

La vera apocalisse è in “The End’s out there”?

Questo è racconto fantasioso, un film di fantascienza assolutamente sperimentale. Si tratta di una sorta di protesta, esiste un parallelismo tra le vicende dei protagonisti che valutano il proprio vissuto e quello della società in cui vivono. Questo racconto verrà poi raccontato in un pamphlet di 20 pagine che diventerà anche un audiolibro.

Giuliano G. Vernaschi ph Alessandro Petrini

Giuliano G. Vernaschi ph Alessandro Petrini

Che ci dici del simbolismo di “Forest of Ghosts”?

La leggenda parla di cannibalismo. In questo brano si parla di due perversi, i protagonisti sono una mangiatrice di uomini e un drogato. Lui, completamente succube, aiuta lei nel procacciarsi le vittime, lei è una cannibale ma non ne è consapevole. Il brano intende rispecchiare tanti problemi di numerose coppie. La seconda parte traduce in parole il delirio mentale di lui fino a spegnersi nel più completo cinismo.

Infine il suggestivo titolo “Waves of Sin”…

Questo è l’unico brano positivo del disco insieme a “Valiant”. Il testo descrive una scena di tempesta ma si conclude con un messaggio positivo. I protagonisti navigano in un mare in tempesta, il più esperto dice all’altro cosa fare per continuare a navigare; le sofferenze sono pillole di vita, non dobbiamo rifuggirle ma prenderle in pieno perché sono le chiavi per uscirne più vivi che mai. Il brano è legato a “Valiant” come se si trattasse di un’unica traccia. Quello che emerge alla fine è uno spirito vivo. La negatività viene dall’ energia, è fuoco e agisce come un vulcano in continua eruzione.

Raffaella Sbrescia

Video: Third Wordl War

Ascolta qui l’album:

 

Blindur: ecco l’omonimo album d’esordio. La recensione

Blindur ph Luigi Reccia

Blindur ph Luigi Reccia

Arriverà il 13 gennaio l’atteso album d’ esordio dei Blindur, al secolo Massimo De Vita e Michelangelo Bencivenga. Il disco uscirà per l’etichetta La Tempesta Dischi, distribuzione Master Music_Believe. Più che un punto di partenza, questo disco rappresenta un importante traguardo giunto dopo oltre 150 concerti e la collaborazione con Birgir Birgisson, storico fonico e produttore di Sigur Ros. Realizzato tra Roma e Napoli, interamente in presa diretta, l’omonimo album dei Blindur si compone di 9 brani ed è caratterizzato da sonorità autentiche e coinvolgenti. Tra picchi folk e sfiziosi richiami country, i Blindur si muovono con sicurezza e consapevolezza sui fluidi territori di una contemporaneità un po’ incerta, un po’ malinconica. Il brano di apertura è “Aftershock”: “Vorremmo tante scarpe ma abbiamo solo 2 piedi e un paio di gambe storte”, cantano i Blindur mettendo subito sul piatto una verità ricca di echi e conseguenze. E poi, ancora “ci aggrappiamo al mondo ma il mondo costa caro”, evidenziano i due, come dargli torto? “D’altronde basta un passo e poi un altro e sei già in gara per definizione”, così come afferma il duo in “Canzone per Alex”. Sogni, rimpianti e riflessioni intime fanno capolino in “Foto di classe”. Lo stesso mood lo ritroviamo in “Vanny”: “quante storie e quante promesse al cielo di questa provincia che non ci ha mai capiti”. Una frase, quest’ultima, in grado di rispecchiare in modo fedele lo stato d’animo di tantissimi figli di un paese che troppe volte finisce per stargli stretto. Il grido che sorprende in questo brano è “Non tornare Vanny”, una netta contrapposizione rispetto a quanto ci aspetteremmo. Questo è il tocco in più di un album divertente, vario e imprevedibile fino all’ultima traccia in cui compare l’unico gradito ospite Bruno Bavota che, con il suo delicato e rassicurante tocco al pianoforte, disegna i contorni di “Lunapark”: un invito a vivere senza troppe remore.

 Raffaella Sbrescia

Video: Aftershock

Il TOUR di presentazione di “BLINDUR”:
12.01 Frattamaggiore (NA) – Sound Music Club – Presentazione album
3.02 Fontanafredda (PN) – Astro Club
4.02 Modena – Off
8.02 Pozzuoli (NA) – Factory
9.02 Arezzo – Sottopiazza
10.02 Milano – Arci Bellezza
11.02 Correggio (RE) – I Vizi del Pellicano
12.02 Paratico (BS) – Belleville Rendezvous
17.02 Narni (TR) – Tabard Inn
19.02 Roma – Le Mura
26.02 Contursi Terme (SA) – Circolo Arci Bandiera Bianca
3.03 Asti – Diavolo Rosso
4.03 Torino – Officine Corsare
23.03 Caserta – Unplugged
24.03 Colle di Val D’Elsa (SI) – Bottega Roots
7.04 Catania – La Cartiera
8.04 Barcellona Pozzo di Gotto (ME) – Perditempo
9 .04 Palermo – Fabbrica 102
13.04 Ragusa – Primaclasse
14.04 Rosolini (SR) – MAD
15.04 Siracusa – Hmora

Reflection: un flusso di algoritmi nel nuovo album di Brian Eno

Brian Eno - Reflection

Brian Eno – Reflection

Nei primi giorni del nuovo anno si sa, si tende ad assumere un atteggiamento più riflessivo ed incline a ragionamenti di tipo spirituale. Sarà forse per questo motivo che “Reflection”, il nuovo album pubblicato il 1 gennaio 2017 da Brian Eno, musicisita e pioniere di quella che definiamo musica ambient ed edito dalla Warp su CD, doppio vinile, in streaming e download digitale, si presta particolarmente a questo tipo di ascolto.  Una lunga composizione di 54 minuti racchiude la sostanza di quello che potremmo definire un esempio di “thinking music”, uno spazio provocatorio per il pensiero. Il lavoro di Eno, come ha spiegato l’artista stesso, è stato quello di mettere in atto un gruppo di suoni e frasi per poi dargli alcune regole. Una volta appurato che il sistema fosse funzionante, l’artista ha trascorso diverso tempo a verificare il risultato che si veniva a creare affinando di volta in volta i materiali e le regole sottostanti gli algoritmi. Quello che ne è venuto fuori è quindi il prodotto dell’interazione fra l’input dato dal compositore e i calcoli dati dagli algoritmi.  Suoni scuri e sinistri si avvicendano immersi tra echi e richiami quasi alieni. Un magma fluttuante che diventa praticamente infinito grazie all’app che lo stesso Eno ha inventato insieme a Peter Chilvers  e che si basa proprio sullo stesso sistema di permutazioni di elementi sonori selezionati da un sistema di algoritmi. La app racchiude, quindi, il vero fulcro di “Reflection”. Nell’era dell’individualismo, ecco il manifesto del soliloquio.

Raffaella Sbrescia

 

A day in Barcelona: il raffinato connubio di Duccio Bertini & Susana Sheiman

A day in Barcelona

A day in Barcelona

“A day in Barcelona” è l’ultimo progetto discografico che ha incrociato il talento dell’arrangiatore, compositore e direttore d’orchestra fiorentino Duccio Bertini, grande esperto in fatto di orchestre jazz, e quello di Susana Sheiman, una delle migliori voci jazz di Madrid, che ha collaborato con artisti come Frank Wess, Jesse Davis, Brad Leali, Nicholas Payton, Donald Brown, Dani Alonso y Ignasi Terraza, etc.

Accompagnati dalle molteplici sonorità della Big Band, composta da alcuni dei migliori musicisti della scena jazz spagnola, i due hanno privilegiato brani che non solo fossero tra i meno conosciuti della tradizione jazz, ma che avessero anche la peculiarità di esaltare le doti di ciascuno. Tra le esecuzioni più riuscite segnaliamo quelle di  “You’ve Changed”, “E.S.P” e l’omaggio a Duke Ellington “African Flower”. Per il primo brano, in particolare, la scelta per gli assoli è ricaduta sul sassofonista catalano, Toni Solà per creare un sorprendente contrasto tra la sua maniera di suonare old school e la modernità del contesto orchestrale. All’interno del disco non mancano arrangiamenti più tradizionali “swing” (It Could Happen To You, I’m Glad There Is You, Lazy Bird) come del resto anche partiture più moderne come “Spring Can Really Hang You Up the Most”, composto nel 1955 da Tommy Wolf, con le parole di Fran Landesman. La canzone è stata scritta a tempo lento (ballad) e in 4/4, ma in questo caso Bertini ha scritto un arrangiamento in grado di valorizzare l’interpretazione di Susana ed il contrappunto orchestrale.  Alla luce di quanto ascoltato, “A Day in Barcelona” si dimostra quindi all’altezza delle aspettative, la cura per i dettagli e la spettacolarità degli assoli, congiunti alla voce equilibrata di Susana e all’esperienza di Bertini, lo rendono un album raffinatamente espressivo.

Raffaella Sbrescia

Ascolta qui l’album:

Brunori Sas: “La verità” è il nuovo singolo che anticipa il quarto album “A casa tutto bene”

Brunori Sas - A casa tutto bene

Brunori Sas – A casa tutto bene

“La verità” è il nuovo singolo che anticipa il quarto album di Brunori Sas. Il videoclip, scritto da Dario Brunori per la regia di  Giacomo Triglia,  è ambientato nei giorni che precedono il Natale, i protagonisti sono due uomini che, per motivi diversi, si vestono da Babbo Natale. Il primo è un padre che da solo si prende cura del figlio malato e che lavora in un mercatino natalizio, il secondo è un ladro che utilizza il travestimento per rapinare una gioielleria. I loro destini si incroceranno in un finale a sorpresa.

Il 20 gennaio 2017 uscirà “A casa tutto bene” (Picicca Dischi), il nuovo progetto discografico con cui Brunori Sas torna sulle scene a distanza di tre anni dall’ultimo disco Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi. Dal oggi il nuovo album è disponibile in pre-order su iTunes e a sorpresa verranno rese disponibili in esclusiva le due tracce “La verità” e “Secondo me”. 

Il 24 febbraio, dal Palamostre di Udine, partirà “A casa tutto bene tour” un viaggio che porterà Brunori nei principali club italiani con uno show rinnovato nel repertorio e nell’allestimento. Ad accompagnarlo la sua band storica, composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni).

In aggiunta alle prime date già annunciate, sono aperte le prevendite per i live di UdineTreviso, Cesena, Napoli, Grottammare (AP), Perugia, Bari, Palermo e Catania.

Per informazioni: www.brunorisas.it

 Video: La verità

CALENDARIO

24 Febbraio – Udine - PalaMostre

25 Febbraio - Bologna - Estragon

02 Marzo - Milano – Alcatraz

03 Marzo – Treviso – New Age

09 Marzo - Torino - Teatro Concordia

16 Marzo – Cesena – Teatro Verdi

17 Marzo - Firenze – Obihall

18 Marzo – Napoli – Casa della Musica

24 Marzo – Grottammare (AP) – Container

25 Marzo – Perugia – Afterlife

31 Marzo – Bari – Demodè

01 Aprile - Roma – Atlantico

06 Aprile – Palermo – Teatro Santa Cecilia

08 Aprile – Catania - MA

 

Edoardo De Angelis: “Il cantautore necessario” è un pronto soccorso culturale.

Edoardo De Angelis ph mariacristina-di-giuseppe

Edoardo De Angelis ph mariacristina-di-giuseppe

In un mondo saturo di polemiche, sapete di cosa abbiamo veramente bisogno? Di bellezza e di poesia, di sogno e di leggerezza. A questo proposito, risulta particolarmente adatto a questo tipo di esigenza emotiva l’ultimo lavoro di Edoardo De Angelis, intitolato, non a caso, “Il cantautore necessario”. Cantautore e paroliere fra i più noti del panorama italiano, Edoardo De Angelis, nel corso della sua lunga carriera, ha contribuito allo sviluppo e all’immagine della canzone d’autore collaborando con i più grandi nomi della musica italiana. Oggi, con l’importante ausilio di Michele Ascolese (storico chitarrista di Fabrizio De André) e la direzione artistica di Francesco De Gregori, Edoardo ci restituisce alcuni dei più grandi capolavori del cantautorato italiano. Ben lungi dall’essere ascritta ad operazione nostalgica, la pubblicazione di questo disco è piuttosto un atto d’amore, un pronto soccorso culturale, un’iniezione di scintillìo. Conoscere, riconoscere, approfondire, ricordare sono solo alcune delle cose che si potrebbero fare ascoltando queste dodici canzoni scelte, non senza sacrificio, all’interno di un ricco forziere.

Edoardo De Angelis e Michele Ascolese ph mariacristina-di-giuseppe

Edoardo De Angelis e Michele Ascolese ph mariacristina-di-giuseppe

Ritratti di cantautori, fotogrammi di storie senza tempo, stralci di ricordi emergono traccia dopo traccia. E così, immersi nella commovente lettura del dolcissimo libretto che accompagna il disco, ci incantiamo ad ascoltare brani senza tempo come “La canzone dell’amore perduto” (De Andrè), “Oltre il muro” (Ascolese); “Amara terra mia” (Modugno – Bonaccorti – Modugno), “Décembre” (Di Biase), “Santa Lucia” (De Gregori), “Cosa portavi bella ragazza” (Jannacci), “Io che amo solo te” (Endrigo), “Fratello che guardi il mondo” (Fossati),  “Porta Romana” (Simonetta – Gaber); “Il mare, il cielo, un uomo” (Paoli), “La casa nel parco” (Lauzi,  “Se Stasera Sono Qui” (Mogol –Tenco). Suggestive anche le tracce strumentali eseguite da Michele Ascolese che, alternate alla voce di Edoardo De Angelis, tracciano i solchi lungo cui immetterci per seguire il cammino senza perderci. Non possiamo fare altro che ringraziare De Angelis per averci fatto dono di questi suoi ricordi tanto preziosi e per averci reso partecipi di legami artistici e rapporti umani che oggi, purtroppo, stanno tendendo a scomparire sempre di più.

Raffaella Sbrescia

La tracklist dell’album: “La canzone dell’amore perduto” (De Andrè); “Oltre il muro” (Ascolese); “Amara terra mia” (Modugno – Bonaccorti – Modugno); “Décembre” (Di Biase); “Santa Lucia” (De Gregori); “Cosa portavi bella ragazza” (Jannacci); “Tango solitario”(Ascolese);  “Io e te Maria” (Ciampi – Marchetti); “Io che amo solo te” (Endrigo); “La voce di tua madre” (Di Giuseppe – Ascolese); “Fratello che guardi il mondo” (Fossati); “Porta Romana” (Simonetta – Gaber); “Ortigia” (Ascolese); “Il mare, il cielo, un uomo” (Paoli); “La casa nel parco” (Lauzi); “Megisti” (Ascolese); “La casa in riva al mare” (Bardotti – Dalla); “Se Stasera Sono Qui” (Mogol –Tenco).

Ascolta qui l’album “Il cantautore necessario”

New Air: con “Venus” gira davvero aria nuova in Italia

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New Air è il nome ma anche l’intento della musica prodotta dalla band romana costituita da Andrea “Fungo” Morganti (Piano, Keyboard, Music Sequencer, Vox) e Gabriele “Arfa” Carone (Synth, Drum Machine, Music Sequencer, Vox/Vocoder). In questa occasione parleremo del loro nuovo progetto intitolato “Venus”, promosso e distribuito dall’etichetta discografica indipendente La Stanza Nascosta Records. Anticipato dal singolo “Stuck In This Abyss”, arricchito dall’ intensa vocalità di Brightie, questo album intende lasciarci intravvedere la possibilità che qualcosa di nuovo in fatto di musica può ancora essere possibile. La ragione di questa affermazione risiede non solo nella forte eterogeneità dei suoni e del contenuti proposti dai New Air ma anche dalla loro capacità di sorprendere e sconvolgere l’ascoltatore privandolo di riferimenti e approdi sicuri. Le tracce incluse in “Venus” sperimentano veleggiando tra psichedelia e musica trance. Attraverso un continuo spostamento di baricentri, i New Air si sdogagano completamente dalla scena musicale in cui nascono per traghettarci in un altrove che ciascuno di noi potrà liberamente definire.

Raffaella Sbrescia

Ascolta qui l’album “Venus”

Comunisti col Rolex: svelata la tracklist del nuovo album di J-Ax & Fedez

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Da oggi, venerdì 9 dicembre, è possibile acquistare in pre-order su iTunes e Amazon il nuovo attesissimo album di J-AX & FEDEZ,  “COMUNISTI COL ROLEX”,  in uscita il 20 gennaio per Sony Music.

L’album della coppia di artisti è un viaggio che hanno deciso di affrontare insieme, ma non da soli. A partire da Stash, leader e cantante dei The Kolors, e della cantautrice Levante - con cui J-Ax e Fedez hanno scelto di collaborare per il singolo “Assenzio” – a cui si aggiungono le partecipazioni di altri amici e colleghi: Alessandra Amoroso, Arisa, Loredana BertèAlessia Cara, Giusy Ferreri, Nek e Sergio Sylvestre.

Video: Assenzio

Per chi acquisterà su iTunes, sarà da subito disponibile “Comunisti Col Rolex”,  la title track del nuovo disco. Su Amazon si potrà effettuare il pre-order fisico del cd in formato Standard, del Doppio Vinile, della speciale confezione Deluxe (cd e una bandiera a tema) e della Super Deluxe, che comprenderà un Picture Vynil con doppio singolo (da un lato “Assenzio” e dall’altro “Vorrei Ma Non Posto” con foto), supporto in plexiglas per esposizione, il doppio vinile con l’intero disco e la bandiera a tema.

Ascolta “Comunisti col Rolex”

Tracklist:

1. Assenzio feat. Stash e Levante
2. Comunisti col Rolex
3. Il giorno e la notte feat. Giusy Ferreri
4. Senza Pagare
5. Fratelli di paglia
6. Tutto il mondo è periferia
7. Milano intorno
8. Vorrei ma non posto
9. L’Italia per me feat. Sergio Sylvestre 
10. Musica del cazzo
11. Piccole cose feat. Alessandra Amoroso
12. Cuore Nerd feat. Alessia Cara
13. Anni Luce feat. Nek
14. Meglio tardi che noi feat. Arisa
15. Allergia feat. Loredana Bertè
16. Pieno di Stronzi

Ad anticipare il progetto la hit, cinque dischi di platino, Vorrei Ma Non Posto e il nuovo singolo Assenzio, in radio e in digitale da venerdi 18 novembre e che ha già ottenuto oltre 6 milioni e mezzo di views ed è nella Top5 della classifica di iTunes e Spotify Italia.

Inoltre, è stato annunciato un altro sold out per il “Comunisti col Rolex Tour 2017”, che partirà l’11 marzo da Torino e vedrà J-Ax e Fedez esibirsi live nei palasport di tutta Italia: anche la seconda data di Milano ha registrato il tutto esaurito. I due rapper hanno quindi triplicato il live: dopo il 10 e l’11 aprile, si esibiranno al Mediolanum Forum di Assago anche il 13.

 

Blue & Lonesome: i Rolling Stones rispondono al richiamo del blues

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I Rolling Stones ritrovano la via della stella polare, quella del Chicago Blues grazie al nuovo album “Blue & Lonesome” (Polydor Records). Registrato in soli 3 giorni a Londra presso i British Grove Studios a West London e coprodotto da Don Was e The Glimmer Twins, l’album racchiude dodici cover che rispecchiano le radici e l’essenza stessa della band; un omaggio agli esordi da blues band, anni quando, ancora imberbi, i Rolling Stones suonavano Jimmy Reed, Willie Dixon, Eddie Taylor, Little Walter e Howlin’ Wolf, gli stessi artisti grazie ai quali ha preso forma questo album che possiede a tutti gli effetti le caratteristiche di un dono autentico e disinteressato. Mick Jagger (vocals & harp), Keith Richards (guitar), Charlie Watts (drums), e Ronnie Wood (guitar), insieme ai fidati Darryl Jones (bass), Chuck Leavell (keyboards) e Matt Clifford (keyboards hanno riversato in questo lavoro privo di sovraincisioni tutto l’amore per la produzione di casa Chess e dintorni. Presente anche Eric Clapton nelle vesti di guest star in “Everybody knows about my good thing” e in “I can’t quit you baby” di Willie Dixon.

Video: Hate To See You Go

Per quanto riguarda la tracklist dell’album non troviamo standard di fama bensì una selezionata manciata di perle di genere. Dieci pezzi su dodici risalgono al periodo 1955-1961, mentre “All of your love” (1967) e “Everybody knows about my good thing” (1971) rappresentano, ancora una volta, la tangibile testimonianza di un amore per il blues che è rimasto invariato nel tempo. Istinto, chimica e bel suono sono i lati più lucenti di questo prisma sonoro che, sebbene non rappresenti una pietra miliare, è sicuramente un piccolo gioiello di cui i Rolling Stones potranno fare sfoggio come solo loro sanno e possono fare.

  Raffaella Sbrescia

Questa la tracklist completa:

 

1. Just Your Fool (Original written and recorded in 1960 by Little Walter)

2.  Commit A Crime (Original written and recorded in 1966 by Howlin’ Wolf – Chester Burnett)

3. Blue And Lonesome (Original written and recorded in 1959 by Little Walter)

4. All Of Your Love (Original written and recorded in 1967 by Magic Sam – Samuel Maghett)

5. I Gotta Go (Original written and recorded in 1955 by Little Walter)

6. *Everybody Knows About My Good Thing (Original recorded in 1971 by Little Johnny Taylor, composed by Miles Grayson & Lermon Horton)

7. Ride ‘Em On Down (Original written and recorded in 1955 by Eddie Taylor)

8. Hate To See You Go (Original written and recorded in 1955 by Little Walter)

9. **Hoo Doo Blues (Original recorded in 1958 by Lightnin’ Slim, composed by Otis Hicks & Jerry West)

10. Little Rain (Original recorded in 1957 by Jimmy Reed, composed by Ewart.G.Abner Jr. and Jimmy Reed)

11. Just Like I Treat You (Original written by Willie Dixon and recorded by Howlin’ Wolf in December 1961)

12. *I Can’t Quit You Baby (Original written by Willie Dixon and recorded by Otis Rush in 1956)

 Ascolta qui l’album

Brunori Sas annuncia un nuovo album e le prime date del tour

Brunori Sas

Brunori Sas

A distanza di tre anni dall’ultimo disco Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi, Brunori Sas torna con “A casa tutto bene” il nuovo progetto discografico in uscita a gennaio 2017 per Picicca Dischi.

Il 25 febbraio, dall’Estragon di Bologna, partirà “A casa tutto bene tour” un viaggio che porterà Brunori nei principali club italiani con uno show rinnovato nel repertorio e nell’allestimento. Ad accompagnarlo la sua band storica, composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni). Da oggi aperte le prevendite per le date di Bologna, Milano, Torino, Firenze e Roma.

Per informazioni: www.brunorisas.it

CALENDARIO

25 Febbraio - Bologna - Estragon

02 Marzo - Milano - Alcatraz

09 Marzo - Torino - Teatro Concordia

17 Marzo - Firenze - Obihall

01 Aprile - Roma - Atlantico

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