Blindur: ecco l’omonimo album d’esordio. La recensione

Blindur ph Luigi Reccia

Blindur ph Luigi Reccia

Arriverà il 13 gennaio l’atteso album d’ esordio dei Blindur, al secolo Massimo De Vita e Michelangelo Bencivenga. Il disco uscirà per l’etichetta La Tempesta Dischi, distribuzione Master Music_Believe. Più che un punto di partenza, questo disco rappresenta un importante traguardo giunto dopo oltre 150 concerti e la collaborazione con Birgir Birgisson, storico fonico e produttore di Sigur Ros. Realizzato tra Roma e Napoli, interamente in presa diretta, l’omonimo album dei Blindur si compone di 9 brani ed è caratterizzato da sonorità autentiche e coinvolgenti. Tra picchi folk e sfiziosi richiami country, i Blindur si muovono con sicurezza e consapevolezza sui fluidi territori di una contemporaneità un po’ incerta, un po’ malinconica. Il brano di apertura è “Aftershock”: “Vorremmo tante scarpe ma abbiamo solo 2 piedi e un paio di gambe storte”, cantano i Blindur mettendo subito sul piatto una verità ricca di echi e conseguenze. E poi, ancora “ci aggrappiamo al mondo ma il mondo costa caro”, evidenziano i due, come dargli torto? “D’altronde basta un passo e poi un altro e sei già in gara per definizione”, così come afferma il duo in “Canzone per Alex”. Sogni, rimpianti e riflessioni intime fanno capolino in “Foto di classe”. Lo stesso mood lo ritroviamo in “Vanny”: “quante storie e quante promesse al cielo di questa provincia che non ci ha mai capiti”. Una frase, quest’ultima, in grado di rispecchiare in modo fedele lo stato d’animo di tantissimi figli di un paese che troppe volte finisce per stargli stretto. Il grido che sorprende in questo brano è “Non tornare Vanny”, una netta contrapposizione rispetto a quanto ci aspetteremmo. Questo è il tocco in più di un album divertente, vario e imprevedibile fino all’ultima traccia in cui compare l’unico gradito ospite Bruno Bavota che, con il suo delicato e rassicurante tocco al pianoforte, disegna i contorni di “Lunapark”: un invito a vivere senza troppe remore.

 Raffaella Sbrescia

Video: Aftershock

Il TOUR di presentazione di “BLINDUR”:
12.01 Frattamaggiore (NA) – Sound Music Club – Presentazione album
3.02 Fontanafredda (PN) – Astro Club
4.02 Modena – Off
8.02 Pozzuoli (NA) – Factory
9.02 Arezzo – Sottopiazza
10.02 Milano – Arci Bellezza
11.02 Correggio (RE) – I Vizi del Pellicano
12.02 Paratico (BS) – Belleville Rendezvous
17.02 Narni (TR) – Tabard Inn
19.02 Roma – Le Mura
26.02 Contursi Terme (SA) – Circolo Arci Bandiera Bianca
3.03 Asti – Diavolo Rosso
4.03 Torino – Officine Corsare
23.03 Caserta – Unplugged
24.03 Colle di Val D’Elsa (SI) – Bottega Roots
7.04 Catania – La Cartiera
8.04 Barcellona Pozzo di Gotto (ME) – Perditempo
9 .04 Palermo – Fabbrica 102
13.04 Ragusa – Primaclasse
14.04 Rosolini (SR) – MAD
15.04 Siracusa – Hmora

Reflection: un flusso di algoritmi nel nuovo album di Brian Eno

Brian Eno - Reflection

Brian Eno – Reflection

Nei primi giorni del nuovo anno si sa, si tende ad assumere un atteggiamento più riflessivo ed incline a ragionamenti di tipo spirituale. Sarà forse per questo motivo che “Reflection”, il nuovo album pubblicato il 1 gennaio 2017 da Brian Eno, musicisita e pioniere di quella che definiamo musica ambient ed edito dalla Warp su CD, doppio vinile, in streaming e download digitale, si presta particolarmente a questo tipo di ascolto.  Una lunga composizione di 54 minuti racchiude la sostanza di quello che potremmo definire un esempio di “thinking music”, uno spazio provocatorio per il pensiero. Il lavoro di Eno, come ha spiegato l’artista stesso, è stato quello di mettere in atto un gruppo di suoni e frasi per poi dargli alcune regole. Una volta appurato che il sistema fosse funzionante, l’artista ha trascorso diverso tempo a verificare il risultato che si veniva a creare affinando di volta in volta i materiali e le regole sottostanti gli algoritmi. Quello che ne è venuto fuori è quindi il prodotto dell’interazione fra l’input dato dal compositore e i calcoli dati dagli algoritmi.  Suoni scuri e sinistri si avvicendano immersi tra echi e richiami quasi alieni. Un magma fluttuante che diventa praticamente infinito grazie all’app che lo stesso Eno ha inventato insieme a Peter Chilvers  e che si basa proprio sullo stesso sistema di permutazioni di elementi sonori selezionati da un sistema di algoritmi. La app racchiude, quindi, il vero fulcro di “Reflection”. Nell’era dell’individualismo, ecco il manifesto del soliloquio.

Raffaella Sbrescia

 

A day in Barcelona: il raffinato connubio di Duccio Bertini & Susana Sheiman

A day in Barcelona

A day in Barcelona

“A day in Barcelona” è l’ultimo progetto discografico che ha incrociato il talento dell’arrangiatore, compositore e direttore d’orchestra fiorentino Duccio Bertini, grande esperto in fatto di orchestre jazz, e quello di Susana Sheiman, una delle migliori voci jazz di Madrid, che ha collaborato con artisti come Frank Wess, Jesse Davis, Brad Leali, Nicholas Payton, Donald Brown, Dani Alonso y Ignasi Terraza, etc.

Accompagnati dalle molteplici sonorità della Big Band, composta da alcuni dei migliori musicisti della scena jazz spagnola, i due hanno privilegiato brani che non solo fossero tra i meno conosciuti della tradizione jazz, ma che avessero anche la peculiarità di esaltare le doti di ciascuno. Tra le esecuzioni più riuscite segnaliamo quelle di  “You’ve Changed”, “E.S.P” e l’omaggio a Duke Ellington “African Flower”. Per il primo brano, in particolare, la scelta per gli assoli è ricaduta sul sassofonista catalano, Toni Solà per creare un sorprendente contrasto tra la sua maniera di suonare old school e la modernità del contesto orchestrale. All’interno del disco non mancano arrangiamenti più tradizionali “swing” (It Could Happen To You, I’m Glad There Is You, Lazy Bird) come del resto anche partiture più moderne come “Spring Can Really Hang You Up the Most”, composto nel 1955 da Tommy Wolf, con le parole di Fran Landesman. La canzone è stata scritta a tempo lento (ballad) e in 4/4, ma in questo caso Bertini ha scritto un arrangiamento in grado di valorizzare l’interpretazione di Susana ed il contrappunto orchestrale.  Alla luce di quanto ascoltato, “A Day in Barcelona” si dimostra quindi all’altezza delle aspettative, la cura per i dettagli e la spettacolarità degli assoli, congiunti alla voce equilibrata di Susana e all’esperienza di Bertini, lo rendono un album raffinatamente espressivo.

Raffaella Sbrescia

Ascolta qui l’album:

Brunori Sas: “La verità” è il nuovo singolo che anticipa il quarto album “A casa tutto bene”

Brunori Sas - A casa tutto bene

Brunori Sas – A casa tutto bene

“La verità” è il nuovo singolo che anticipa il quarto album di Brunori Sas. Il videoclip, scritto da Dario Brunori per la regia di  Giacomo Triglia,  è ambientato nei giorni che precedono il Natale, i protagonisti sono due uomini che, per motivi diversi, si vestono da Babbo Natale. Il primo è un padre che da solo si prende cura del figlio malato e che lavora in un mercatino natalizio, il secondo è un ladro che utilizza il travestimento per rapinare una gioielleria. I loro destini si incroceranno in un finale a sorpresa.

Il 20 gennaio 2017 uscirà “A casa tutto bene” (Picicca Dischi), il nuovo progetto discografico con cui Brunori Sas torna sulle scene a distanza di tre anni dall’ultimo disco Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi. Dal oggi il nuovo album è disponibile in pre-order su iTunes e a sorpresa verranno rese disponibili in esclusiva le due tracce “La verità” e “Secondo me”. 

Il 24 febbraio, dal Palamostre di Udine, partirà “A casa tutto bene tour” un viaggio che porterà Brunori nei principali club italiani con uno show rinnovato nel repertorio e nell’allestimento. Ad accompagnarlo la sua band storica, composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni).

In aggiunta alle prime date già annunciate, sono aperte le prevendite per i live di UdineTreviso, Cesena, Napoli, Grottammare (AP), Perugia, Bari, Palermo e Catania.

Per informazioni: www.brunorisas.it

 Video: La verità

CALENDARIO

24 Febbraio – Udine - PalaMostre

25 Febbraio - Bologna - Estragon

02 Marzo - Milano – Alcatraz

03 Marzo – Treviso – New Age

09 Marzo - Torino - Teatro Concordia

16 Marzo – Cesena – Teatro Verdi

17 Marzo - Firenze – Obihall

18 Marzo – Napoli – Casa della Musica

24 Marzo – Grottammare (AP) – Container

25 Marzo – Perugia – Afterlife

31 Marzo – Bari – Demodè

01 Aprile - Roma – Atlantico

06 Aprile – Palermo – Teatro Santa Cecilia

08 Aprile – Catania - MA

 

Edoardo De Angelis: “Il cantautore necessario” è un pronto soccorso culturale.

Edoardo De Angelis ph mariacristina-di-giuseppe

Edoardo De Angelis ph mariacristina-di-giuseppe

In un mondo saturo di polemiche, sapete di cosa abbiamo veramente bisogno? Di bellezza e di poesia, di sogno e di leggerezza. A questo proposito, risulta particolarmente adatto a questo tipo di esigenza emotiva l’ultimo lavoro di Edoardo De Angelis, intitolato, non a caso, “Il cantautore necessario”. Cantautore e paroliere fra i più noti del panorama italiano, Edoardo De Angelis, nel corso della sua lunga carriera, ha contribuito allo sviluppo e all’immagine della canzone d’autore collaborando con i più grandi nomi della musica italiana. Oggi, con l’importante ausilio di Michele Ascolese (storico chitarrista di Fabrizio De André) e la direzione artistica di Francesco De Gregori, Edoardo ci restituisce alcuni dei più grandi capolavori del cantautorato italiano. Ben lungi dall’essere ascritta ad operazione nostalgica, la pubblicazione di questo disco è piuttosto un atto d’amore, un pronto soccorso culturale, un’iniezione di scintillìo. Conoscere, riconoscere, approfondire, ricordare sono solo alcune delle cose che si potrebbero fare ascoltando queste dodici canzoni scelte, non senza sacrificio, all’interno di un ricco forziere.

Edoardo De Angelis e Michele Ascolese ph mariacristina-di-giuseppe

Edoardo De Angelis e Michele Ascolese ph mariacristina-di-giuseppe

Ritratti di cantautori, fotogrammi di storie senza tempo, stralci di ricordi emergono traccia dopo traccia. E così, immersi nella commovente lettura del dolcissimo libretto che accompagna il disco, ci incantiamo ad ascoltare brani senza tempo come “La canzone dell’amore perduto” (De Andrè), “Oltre il muro” (Ascolese); “Amara terra mia” (Modugno – Bonaccorti – Modugno), “Décembre” (Di Biase), “Santa Lucia” (De Gregori), “Cosa portavi bella ragazza” (Jannacci), “Io che amo solo te” (Endrigo), “Fratello che guardi il mondo” (Fossati),  “Porta Romana” (Simonetta – Gaber); “Il mare, il cielo, un uomo” (Paoli), “La casa nel parco” (Lauzi,  “Se Stasera Sono Qui” (Mogol –Tenco). Suggestive anche le tracce strumentali eseguite da Michele Ascolese che, alternate alla voce di Edoardo De Angelis, tracciano i solchi lungo cui immetterci per seguire il cammino senza perderci. Non possiamo fare altro che ringraziare De Angelis per averci fatto dono di questi suoi ricordi tanto preziosi e per averci reso partecipi di legami artistici e rapporti umani che oggi, purtroppo, stanno tendendo a scomparire sempre di più.

Raffaella Sbrescia

La tracklist dell’album: “La canzone dell’amore perduto” (De Andrè); “Oltre il muro” (Ascolese); “Amara terra mia” (Modugno – Bonaccorti – Modugno); “Décembre” (Di Biase); “Santa Lucia” (De Gregori); “Cosa portavi bella ragazza” (Jannacci); “Tango solitario”(Ascolese);  “Io e te Maria” (Ciampi – Marchetti); “Io che amo solo te” (Endrigo); “La voce di tua madre” (Di Giuseppe – Ascolese); “Fratello che guardi il mondo” (Fossati); “Porta Romana” (Simonetta – Gaber); “Ortigia” (Ascolese); “Il mare, il cielo, un uomo” (Paoli); “La casa nel parco” (Lauzi); “Megisti” (Ascolese); “La casa in riva al mare” (Bardotti – Dalla); “Se Stasera Sono Qui” (Mogol –Tenco).

Ascolta qui l’album “Il cantautore necessario”

New Air: con “Venus” gira davvero aria nuova in Italia

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New Air è il nome ma anche l’intento della musica prodotta dalla band romana costituita da Andrea “Fungo” Morganti (Piano, Keyboard, Music Sequencer, Vox) e Gabriele “Arfa” Carone (Synth, Drum Machine, Music Sequencer, Vox/Vocoder). In questa occasione parleremo del loro nuovo progetto intitolato “Venus”, promosso e distribuito dall’etichetta discografica indipendente La Stanza Nascosta Records. Anticipato dal singolo “Stuck In This Abyss”, arricchito dall’ intensa vocalità di Brightie, questo album intende lasciarci intravvedere la possibilità che qualcosa di nuovo in fatto di musica può ancora essere possibile. La ragione di questa affermazione risiede non solo nella forte eterogeneità dei suoni e del contenuti proposti dai New Air ma anche dalla loro capacità di sorprendere e sconvolgere l’ascoltatore privandolo di riferimenti e approdi sicuri. Le tracce incluse in “Venus” sperimentano veleggiando tra psichedelia e musica trance. Attraverso un continuo spostamento di baricentri, i New Air si sdogagano completamente dalla scena musicale in cui nascono per traghettarci in un altrove che ciascuno di noi potrà liberamente definire.

Raffaella Sbrescia

Ascolta qui l’album “Venus”

Comunisti col Rolex: svelata la tracklist del nuovo album di J-Ax & Fedez

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Da oggi, venerdì 9 dicembre, è possibile acquistare in pre-order su iTunes e Amazon il nuovo attesissimo album di J-AX & FEDEZ,  “COMUNISTI COL ROLEX”,  in uscita il 20 gennaio per Sony Music.

L’album della coppia di artisti è un viaggio che hanno deciso di affrontare insieme, ma non da soli. A partire da Stash, leader e cantante dei The Kolors, e della cantautrice Levante - con cui J-Ax e Fedez hanno scelto di collaborare per il singolo “Assenzio” – a cui si aggiungono le partecipazioni di altri amici e colleghi: Alessandra Amoroso, Arisa, Loredana BertèAlessia Cara, Giusy Ferreri, Nek e Sergio Sylvestre.

Video: Assenzio

Per chi acquisterà su iTunes, sarà da subito disponibile “Comunisti Col Rolex”,  la title track del nuovo disco. Su Amazon si potrà effettuare il pre-order fisico del cd in formato Standard, del Doppio Vinile, della speciale confezione Deluxe (cd e una bandiera a tema) e della Super Deluxe, che comprenderà un Picture Vynil con doppio singolo (da un lato “Assenzio” e dall’altro “Vorrei Ma Non Posto” con foto), supporto in plexiglas per esposizione, il doppio vinile con l’intero disco e la bandiera a tema.

Ascolta “Comunisti col Rolex”

Tracklist:

1. Assenzio feat. Stash e Levante
2. Comunisti col Rolex
3. Il giorno e la notte feat. Giusy Ferreri
4. Senza Pagare
5. Fratelli di paglia
6. Tutto il mondo è periferia
7. Milano intorno
8. Vorrei ma non posto
9. L’Italia per me feat. Sergio Sylvestre 
10. Musica del cazzo
11. Piccole cose feat. Alessandra Amoroso
12. Cuore Nerd feat. Alessia Cara
13. Anni Luce feat. Nek
14. Meglio tardi che noi feat. Arisa
15. Allergia feat. Loredana Bertè
16. Pieno di Stronzi

Ad anticipare il progetto la hit, cinque dischi di platino, Vorrei Ma Non Posto e il nuovo singolo Assenzio, in radio e in digitale da venerdi 18 novembre e che ha già ottenuto oltre 6 milioni e mezzo di views ed è nella Top5 della classifica di iTunes e Spotify Italia.

Inoltre, è stato annunciato un altro sold out per il “Comunisti col Rolex Tour 2017”, che partirà l’11 marzo da Torino e vedrà J-Ax e Fedez esibirsi live nei palasport di tutta Italia: anche la seconda data di Milano ha registrato il tutto esaurito. I due rapper hanno quindi triplicato il live: dopo il 10 e l’11 aprile, si esibiranno al Mediolanum Forum di Assago anche il 13.

 

Blue & Lonesome: i Rolling Stones rispondono al richiamo del blues

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I Rolling Stones ritrovano la via della stella polare, quella del Chicago Blues grazie al nuovo album “Blue & Lonesome” (Polydor Records). Registrato in soli 3 giorni a Londra presso i British Grove Studios a West London e coprodotto da Don Was e The Glimmer Twins, l’album racchiude dodici cover che rispecchiano le radici e l’essenza stessa della band; un omaggio agli esordi da blues band, anni quando, ancora imberbi, i Rolling Stones suonavano Jimmy Reed, Willie Dixon, Eddie Taylor, Little Walter e Howlin’ Wolf, gli stessi artisti grazie ai quali ha preso forma questo album che possiede a tutti gli effetti le caratteristiche di un dono autentico e disinteressato. Mick Jagger (vocals & harp), Keith Richards (guitar), Charlie Watts (drums), e Ronnie Wood (guitar), insieme ai fidati Darryl Jones (bass), Chuck Leavell (keyboards) e Matt Clifford (keyboards hanno riversato in questo lavoro privo di sovraincisioni tutto l’amore per la produzione di casa Chess e dintorni. Presente anche Eric Clapton nelle vesti di guest star in “Everybody knows about my good thing” e in “I can’t quit you baby” di Willie Dixon.

Video: Hate To See You Go

Per quanto riguarda la tracklist dell’album non troviamo standard di fama bensì una selezionata manciata di perle di genere. Dieci pezzi su dodici risalgono al periodo 1955-1961, mentre “All of your love” (1967) e “Everybody knows about my good thing” (1971) rappresentano, ancora una volta, la tangibile testimonianza di un amore per il blues che è rimasto invariato nel tempo. Istinto, chimica e bel suono sono i lati più lucenti di questo prisma sonoro che, sebbene non rappresenti una pietra miliare, è sicuramente un piccolo gioiello di cui i Rolling Stones potranno fare sfoggio come solo loro sanno e possono fare.

  Raffaella Sbrescia

Questa la tracklist completa:

 

1. Just Your Fool (Original written and recorded in 1960 by Little Walter)

2.  Commit A Crime (Original written and recorded in 1966 by Howlin’ Wolf – Chester Burnett)

3. Blue And Lonesome (Original written and recorded in 1959 by Little Walter)

4. All Of Your Love (Original written and recorded in 1967 by Magic Sam – Samuel Maghett)

5. I Gotta Go (Original written and recorded in 1955 by Little Walter)

6. *Everybody Knows About My Good Thing (Original recorded in 1971 by Little Johnny Taylor, composed by Miles Grayson & Lermon Horton)

7. Ride ‘Em On Down (Original written and recorded in 1955 by Eddie Taylor)

8. Hate To See You Go (Original written and recorded in 1955 by Little Walter)

9. **Hoo Doo Blues (Original recorded in 1958 by Lightnin’ Slim, composed by Otis Hicks & Jerry West)

10. Little Rain (Original recorded in 1957 by Jimmy Reed, composed by Ewart.G.Abner Jr. and Jimmy Reed)

11. Just Like I Treat You (Original written by Willie Dixon and recorded by Howlin’ Wolf in December 1961)

12. *I Can’t Quit You Baby (Original written by Willie Dixon and recorded by Otis Rush in 1956)

 Ascolta qui l’album

Brunori Sas annuncia un nuovo album e le prime date del tour

Brunori Sas

Brunori Sas

A distanza di tre anni dall’ultimo disco Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi, Brunori Sas torna con “A casa tutto bene” il nuovo progetto discografico in uscita a gennaio 2017 per Picicca Dischi.

Il 25 febbraio, dall’Estragon di Bologna, partirà “A casa tutto bene tour” un viaggio che porterà Brunori nei principali club italiani con uno show rinnovato nel repertorio e nell’allestimento. Ad accompagnarlo la sua band storica, composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni). Da oggi aperte le prevendite per le date di Bologna, Milano, Torino, Firenze e Roma.

Per informazioni: www.brunorisas.it

CALENDARIO

25 Febbraio - Bologna - Estragon

02 Marzo - Milano - Alcatraz

09 Marzo - Torino - Teatro Concordia

17 Marzo - Firenze - Obihall

01 Aprile - Roma - Atlantico

“Siamo noi la scelta”: intervista a Paolo Simoni

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Tra razionalità e sogno, tra poesia e lucidità. Questi i binari sui quali si snoda “Noi siamo la scelta”, il nuovo album di Paolo Simoni, un concept album che ha come tema centrale la generazione dei trentenni di oggi, quelli che hanno il coraggio di vivere e rimanere in Italia, o quelli per i quali la sola “scelta” è andare a lavorare e a vivere lontano da casa. “Il vuoto di questo tempo, si accomoda nello stomaco senza chiedere permesso” e allora ti rendi conto che le parole scritte e cantate da Paolo parlano non solo di chi ha trent’anni, ma vanno dritte al cuore di chi di anni ne ha venti, quaranta, cinquanta, parlano di tutti noi, di tutti gli eroi “che non mollano mai”. Ritratti di Note ha incontrato Paolo Simoni durante il tour di promozione dell’album.

Paolo, in quest’album parli ai trentenni di oggi, a quelli che vivono in Italia, a quelli emigrati all’estero. In realtà il messaggio di “Noi siamo la scelta” è molto “trasversale” e parla in qualche modo a più generazioni.

Sì, assolutamente. E’ un concept album perché visto e scritto da un trentenne ma nelle cose che questo trentenne dice si rispecchiano anche quelli che hanno passato i trenta o addirittura quelli molto più giovani. Ci sono ragazzi di 17 anni che mi scrivono dicendomi che si ritrovano in quello che dico. In realtà un messaggio è un messaggio, e come tale, non ha età e va dove deve arrivare…

Paolo, da Giuliana che tutti chiamano da sempre Giuly, ho amato al primo ascolto il pezzo che si intitola proprio “Giuly”, e che afferma una grande verità: Dietro ogni grande paura c’è sempre una grande risata…

Si, è vero. Ridere dopo che la paura è passata, dopo che le cose sono state superate. E’ quello che ci dicevamo sempre io e Giuliana, la mia insegnante di vita, che ora non c’è più ma che vive in un’altra dimensione. Io la ringrazio perché ha forgiato sin da quando ero giovanissimo il mio modo di essere, il mio modo di fare musica, di essere artista. Lei era una pittrice. Ho trascorso tante ore nel suo atelier, in pomeriggi meravigliosi con tanti altri artisti, e siccome ho letto da qualche parte che quando si arriva a trent’anni, si lasciano in qualche modo i propri maestri per proseguire da soli, ho scritto questa canzone per ricordarla, per celebrarla, ma soprattutto per ringraziarla. Ecco la storia di questa canzone…

Video: Ci sono cose che ti cambiano

Ed è proprio vero che “il maestro arriva quando l’allievo è già sulla strada”…

Si, certo, è proprio così. Quando l’allievo è pronto, il maestro si mostra. Almeno, a me è successo così…

So che tra le cose che “ci cambiano”, ma che hanno cambiato soprattutto te, c’è la musica…

Tutti i miei grandi cambiamenti nella vita, sono stati sempre legati alla musica, con le esperienze che mi ha fatto fare, con le strade incerte che mi ha fatto prendere. In fondo a strade non asfaltate la musica mi ha fatto sempre trovare un fiore, mi ha fatto apprezzare cose che prima non apprezzavo e mi ha portato a vedere le cose in un modo diverso. Si, la musica mi ha regalato cambiamenti enormi….

Paolo, il tuo strumento principe è il pianoforte, anche se tu sei un polistrumentista. Una nota simpatica: è vero che a soli due anni, hai distrutto una batteria che ti era stata regalata?

Si, è vero, era una batteria di marca, molto in voga a quell’epoca, un po’ in plastica, un po’ rigida, regalatami da mia nonna. Ho capito subito che non ero portato per fare il batterista. Poi ho iniziato con il pianoforte e la chitarra. Però, visto che i miei genitori hanno sempre avuto un ristorante sulla riviera, in Emilia Romagna, spesso prendevo le padelle e le pentole, le giravo, andavo in cortile e ci spezzavo sopra quei magnifici cucchiai lunghi di legno che si usavano per girare la polenta. Diciamo che ho iniziato con la cattiveria, poi mi sono ravveduto…

Ti dico in punta di piedi una cosa che di sicuro riceverai con lo stesso sentimento. Quando leggo i tuoi testi ed ascolto le tue canzoni, mi sembra di rileggere e riascoltare un grande artista con il quale hai duettato: Lucio Dalla…

Questa è una cosa che mi dicono in tanti ed io ci tengo sempre a specificare che “lui era lui” ed io sono io. Il fatto di scrivere e cantare in un certo modo è riconducibile a Lucio e alla scuola emiliana ma poi ognuno ha le proprie storie. Io ho avuto dei riferimenti culturali molto precisi nell’adolescenza e Lucio fa parte di questi, poi l’ho conosciuto, ci ho anche lavorato ed è come se si fosse creato un sigillo da questo punto di vista. Io credo che i riferimenti musicali e culturali siano molto importanti nella vita di un artista, sono quelli che vanno a definire il proprio percorso; grazie per l’accostamento ma come recita la canzone con la quale abbiamo duettato insieme “Io sono io, Tu sei tu”, e Lucio era Lucio…

Questa la tracklist del disco: “Il vuoto di questo tempo”, “Io non mi privo”, “Noi siamo la scelta”, “Lascia la tua impronta”, “Ho conosciuto l’amore”, “Una reazione”, “Ci sono cose che ti cambiano”, “Giuly”, “Suona pianoforte”.

Giuliana Galasso

 Ascolta qui l’album:

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