“TUTTINPIEDI” è l’opera prima de l’Armata Brancaleone, una band veracemente
marchigiana che, forte di una solida conoscenza ed analisi della più classica tradizione folk-rock,
pubblica 15 tracce fatte di sangue, intelligenza e sudore.
Fabio Valori (Voce), Giovanni Cofani (Fisarmonica), Laura Tamburrini (Violino), Giancarlo Pelletta (Chitarra acustica), Evandro Borgiani (Chitarra acustica), Marco Casadidio (Batteria)
Roberto Caponi (Basso), Silvio “Hush” Moglianesi (Fonico) danno voce ai pensieri del popolo, quello vero, quello che vive sulla propria pelle le evoluzioni del tempo.
L’energia delle sonorità proposte dall’ Armata Brancaleone coinvolge l’ascoltatore con il fascino della più genuina spontaneità.
Il caos metropolitano di Duna portafortuna, il disincanto del Malfidato che si guarda le spalle dai saccenti, dai ciarlatani e dai ruffiani, la leggera ma efficace ironia de Le feste comandate sono solo una primo assaggio di un disco fruibile a tutti ma pregno di contenuti.
Ezzio il pazzo non segue l’andazzo, canta l’Armata Brancaleone, allontanandosi dai dettami e dai giudizi su nuvole di fantasia, armata dei sogni e delle utopie di Nonostante tutto.
L’esilarante incubo de Ho fatto 6 al superenalotto, decanta vizi e lazzi di una società sempre pronta a fregare il prossimo ma è la struggente semplicità de La storia di Pasquà a lasciare una reale traccia dello sfiancante precariato che ci attanaglia.
L’apice emotivo dell’album arriva con Prima di tutto, riuscitissimo adattamento della poesia antinazista “Prima vennero…” di Martin Niemollër e con la toccante esperienza partigiana di 201 volante.
Ampio spazio anche e soprattutto alle parti strumentali come quelle presenti in La danza del tempo, con ampie rivisitazioni della musica tradizionale trentina o ancora quella pugliese della dissacrante Lu spusaliziu.
L’Armata Brancaleone non dimentica nemmeno la causa ambientalista e con E spegni!!! invita tutti a pensare che “ogni goccia nel mare può fare di più in un mondo sempre in stand-by che non si spegne mai”.
In “TUTTINPIEDI” lo scenario tragicomico in cui ci ostiniamo a vivere è affrescato in tutta la sua trasparenza e la storia dell’ emarginato Goran Alcolik condanna le ormai troppo frequenti sbronze di superbia e vanità con cui l’uomo inganna sé stesso.
L’Armata Brancaleone chiude il disco con un testo tratto da “La ninna nanna della guerra” di Trilussa auspicando un futuro da vivere “TUTTINPIEDI” a testa alta e a cuor leggero.