“Una canzone giornaliera” è il titolo dell’opera prima degli Adailysong nonchè la trasposizione in italiano del nome della band partenopea nata nel 2010 dall’incontro di Andrea De Rosa e Bruno Bavota, con l’intento di fondere diversi stili, dal new – folk al cantautorato, dalla musica classica a quella minimale, in una continua evoluzione di forma e sostanza.
Scopo ultimo di questo ambizioso progetto, prodotto dalla neonata etichetta indipendente Apogeo Records, è quello di adoperare la musica come veicolo di trasmissione della quotidianità dei sentimenti umani senza orpelli e forme linguistiche troppo ricercate.
Le dieci tracce che compongono il disco si muovono lungo un fragile filo, in bilico tra
amori impossibili e le storie di personaggi ai margini della società, offrendo un valido spaccato della decadenza in cui l’uomo contemporaneo prova a sopravvivere.
Ciò che rende qualitativamente elevato il target di questo disco sono gli arrangiamenti finemente curati che trovano nelle melodie del violoncello di Fabrizia Nicolosi e del violino, scritto da Alessia Viti e suonato da Caterina Bianco (Sulaventrebianco), il tratto distintivo di tutto il lavoro.
I temi strazianti di tracce come Polvere, Memoria e In caduta libera sono addolciti dalle chitarre oniriche di Antonio Cece e dal calore del pianoforte di Bruno Bavota. Le parole di Andrea De Rosa si susseguono come macigni e l’incalzante sessione ritmica di Ivan Pennino (batteria e
percussioni), Giuseppe Arena (basso) e Gianfranco Coppola(contrabbasso) s’insinua nella mente
creando un forte impatto emotivo come avviene con Il ciclo delle stagioni, Immacolata virtù e La sigla che chiude un disco figlio di un quartiere difficile, ma intriso di vita, quale è il Rione Sanità di Napoli.