La lucida ironia dei Galleria Margò trova il suo naturale sbocco in “Fuori tutto”, l’album d’esordio del gruppo composto da Antonio “Gno” Sarubbi (voce e testi), Stefano Re (musica), Tony Santelia (batteria), Marco Paradisi(basso) con il supporto tecnico ed artistico di Andrea Schiller.
Prodotto da Rocketman Records, il disco si presenta come un divertente affresco di una contemporaneità consapevolmente cinica e disinibita.
Le sonorità elecro-pop dei Galleria Margò e la loro irriverente carica testuale rimandano, più volte, al genio di Battiato e di questi tempi, consentitemi di dire che la cosa ci fa piacere, eccome.
I Galleria Margò citano senza virgolette in Giro di vite, dipingono con autoironia l’alba del giorno dopo con Glitter e dissacrano l’idea dell’amore romantico con l’esilarante Cupido se ne fotte.
Giochi di parole avvincenti ed azzeccati, incuriosiscono il lettore divertendolo ma
non mancano i momenti di introspezione, come nei casi di Dovessi mai e Paga tu.
Le vuote allucinazioni de La danza del mentre si sposano con l’amara sequenza di vorrei di cui è intrisa Ondevitare.
Chiudono il disco Linea gialla e Distretto Nove: “le stagioni corrono ma i ritornelli restano”, cantano i Galleria Margò…ci auguriamo che, tra questi, possa essercene uno delle loro canzoni.