“Non mi è piaciuto il meccanismo che ha portato all’eliminazione di Silva. Forse è la prova che questo non è il posto adatto a me”. Usiamo proprio le amare parole del giudice Manuel Agnelli per commentare la terza puntata dei Live Show di X Factor, il talent show targato Sky. Partiamo dal suo commento per esprimere la disillusione ed il disincanto, per provare a capire come una delle più belle voci di questa decima edizione, quale è quella di Silva Fortes non sia più parte del programma. In occasione della puntata dedicata alle Generation Icon, il frontman degli Afterhours aveva assegnato alla giovane interprete la versione in lingua portoghese fatta da Seu Jorge del brano “Life on Mars” di David Bowie. L’assegnazione, davvero particolare, ha dato il là ad una incendiaria querelle tra lo stesso Manuel e Fedez. I due giudici si sono affrontati senza esclusione di colpi ma a rimetterci è stata proprio colei che andava protetta. Ecco, questo è il punto focale della questione, ora che nella fase finale del programma i concorrenti dovrebbero essere valorizzati al massimo, si finisce per dare peso ed importanza a chi dovrebbe tutelare in primis gli interessi dei rispettivi talenti.
La chiave di lettura più giusta delle performances dovrebbe essere il modo in cui ciascun corrente veste e personalizza ciascun brano assegnato e non il brano in sé. Vittima sacrificale di questo errore è una ragazza che sicuramente troverà spazio altrove perché non può essere che una voce simile finisca nell’oblio. Dispiace che questi meccanismi sviliscano gli sforzi di quanti invece s’impegnano per mantenere altissimi i livelli dello show più glamour della televisione italiana. Ottime, a questo proposito, le esibizioni degli attesissimi Robbie Williams e Swawn Mendes, ospiti internazionali ma anche e soprattutto artisti in grado di generare immediata empatia col pubblico. Ecco, questo è quello su cui bisognerebbe puntare lavorando con passione e serietà. Siamo stanchi dei battibecchi, delle polemiche sterili, delle parolacce e della volgarità gratuite. Il popolo guarda i talent perché vuole sognare, vuole credere che sia possibile cambiare l’avvilente quotidianità che è costretto a vivere e subire. Ricordatevelo, cari giudici, il disincanto è la morte dello spirito.
Raffaella Sbrescia