“Tarantelle” è il nuovo album di Clementino. Un lavoro variegato, ricco di contenuti autobiografici, spesso complessi e scomodi, figlio di un periodo difficile in cui il rapper originario di Cimitile si è trovato faccia a faccia con se stesso e con un periodo trascorso in comunità.
Forte del tempo, del talento, della volontà, “Tarantelle”riporta Clementino all’attenzione del pubblico attraverso un viaggio musicale che parte dal rap classico passando per ballate d’amore, velocissimi freestyle, dialetto napoletano e tante verità inserite strategicamente nella tracklist. Le 14 tracce che compongono il disco sono frutto di una selezione di 70 brani totali.
Selezionatissimi sono anche i featuring: Gemitaiz, Caparezza, Nayt e Fabri Fibra sono i compagni di viaggio di Clementino in “Tarantelle”, un disco senza freni inibitori, pungente, critico e ricco di giochi di parole. I pezzi più ficcanti sono quelli che ricalcano l’idea di uno stream of consciousness che guardano al passato che rimettono al loro posto le linee guida personali e artistiche di Clementino. L’artista salta da temi seri a quelli leggeri senza soluzione di continuità. Tra i brani più interessanti, evidenzio “Versi di te”; una traccia seria e importante. Al suo fianco piazzo “Babylon” feat. Caparezza ma soprattutto “La mia Follia”, il pezzo più personale e più realistico di Clementino. Il rapper scrive “Ragazzo devi stare attento che la vita fa promesse che non avrai mai” e “[…] scava dentro la propria psiche, prende di petto i problemi affrontati e scende dal trono del rapper tutto ganja e denaro. La degna chiusura del disco arriva con “Diario di Bordo”: Clementino si mette il passato alle spalle con consapevolezza e gratitudine, il suo flow è veloce, intenso, ricco. Da ascoltare e riascoltare per percepire le citazioni, le influenze, i riferimenti culturali ed esistenziali che vanno a rappresentare il significato tangibile di un disco che segna una ripartenza tanto attesa quanto intrisa di fiducia verso il futuro.
Raffaella Sbrescia