Sono tantissimi i riconoscimenti che il compositore lauretano Kristian Sensini ha conquistato con il suo nuovo lavoro strumentale intitolato “Rocks in My Pockets”, pubblicato lo scorso 23 settembre. Un progetto discografico che, in qualità di colonna sonora, risulta legato a doppio filo con l’omonimo lungometraggio animato, realizzato dalla regista newyorkese di origini lettoni Signe Baumane, membro dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
Il film d’animazione racconta la vera storia delle donne appartenenti alla famiglia della regista, la trama è incentrata sulla lotta alla pazzia e alla depressione, un cartone animato che, attraverso una grafica accattivante e giocosa, affronta temi tanto drammatici quanto reali ed attuali. Si è trattata di una vera e propria sfida che Sensini ha affrontato mettendosi in gioco e cercando un suono che fosse intimo ed allo stesso tempo evocativo. Attraverso un delicato approccio alla composizione e all’orchestrazione, l’artista ha composto dei brani che fossero al servizio della narrazione e dell’estetica del film, ma che potessero essere anche ascoltati al di fuori del contesto cinematografico come brani fini a sé stessi.
Accompagnato da Stefano Mora – contrabbasso, Marco Messa – clarinetto, Federico Perpich – violoncello e da Sanita Sprūža, musicista e virtuosa del Kokle, uno strumento a corde percosse della tradizione lettone, Sensini ha curato personalmente le parti di pianoforte e flauto, oltre che le programmazioni elettroniche, assicurandosi che un ascolto attento dei brani avrebbe potuto consentire la percezione di tanti piccoli “rumori” in sottofondo: il suono del pedale del pianoforte, il cigolio del legno del violoncello, il respiro del clarinetto, il rumore delle chiavi del flauto e così via. Suoni che, lasciando ben viva e percettibile la presenza umana dei musicisti, regalano inedite suggestioni al pubblico più attento.
Tra i temi principali segnaliamo “Anna’s Theme”, una composizione che ricorre spesso e che Sensini ci propone con diverse variazioni di tempo, arrangiamento ed orchestrazione. Il massimo comun divisore delle diverse vesti di questo tema è la leggera venatura malinconia che attraversa un po’ tutta la storia. Con le sue composizioni, Sensini è, dunque, riuscito a descrivere le esistenze e le personalità di donne vicine, eppure diverse, in maniera elegante, mai troppo invadente, mantenendosi sempre su aree di confine semantico. Le sue 24 tracce celebrano la vita in ogni suo aspetto, anche quello più scomodo, che spesso tendiamo a mantenere nascosto. La sua musica, in questo senso, svolge una funzione liberatoria, a tratti magica.
Raffaella Sbrescia