“Monaci del Surf II” è il titolo del nuovo lavoro discografico degli omonimi luchadores mascherati, firmato INRI e pubblicato lo scorso 25 marzo con distribuzione Believe. Il disco si compone di 15 tracce assolutamente eterogenee tra loro. Si tratta, per lo più, di personalissime rivisitazione di brani piuttosto noti al pubblico italiano in cui il massiccio intervento sonoro dei Monaci del Surf esercita un ruolo demiurgico. Mattia “Mat” Martino (il Cobra), basso e voce, Eugenio “Gege” Odasso (il Tigre), chitarra e voce, Claudio “Metal” De Marco (il Panda), batteria, Fabrizio “Nikki” Lavoro (il Toro), chitarra, animano un travolgente surf party, in grado di divertire e coinvolgere anche l’invitato più spocchioso possibile.
L’intro dell’album comincia esattamente da dove era finito il primo disco, con il finale di “I want you” dei Beatles e gli organi psichedelici suonati da Davide Cuccu. “Yakety Sax” riprende la celebre sigla del programma televisivo “The Benny Hill Show” con una versione leggermente meno veloce dell’originale. Molto insolita è la scelta di inserire “Il pranzo è servito” di Augusto Martelli, sigla dell’omonimo quiz televisivo condotto da Corrado Mantoni nell’ormai lontano 1982. Il primo e unico inedito del disco è “Que viva la fiesta!”, il brano è subito diventato l’ ”inno” della cosiddetta Cuervolución, la nuova campagna della Tequila José Cuervo che vedrà i Monaci del Surf protagonisti di un tour promozionale nei principali locali italiani. Una sfida a colpi di riff, impossibile resistere al ritmo energico e goliardico di un brano che lascia ampio spazio al potenziale creativo del gruppo.
La festa sonora continua sulle note africane di “Day-O” (The Banana Boat Song) con l’ottima performance canora del Tigre. Molto energica è anche la versione di “The Locomotion”, uno dei brani più reinterpretati di Gerry Goffin e Carole King. Decisamente più cupi i toni di “Can’t get you out of my head” e di “Sweet Dreams” (Are made of this). I Monaci del Surf non disdegnano un massiccio utilizzo dell’elettronica raggiungendo risultati spesso insoliti ed originali. Il loro contributo si riveste, dunque, di personalità senza mai relegare nulla alla ben nota fama dei brani presenti in tracklist. Spazio anche a “Stadium”, la famosa sigla del programma sportivo Domenica sprint che, nella versione dei Monaci, parte dalle telecronache di Pizzul per poi evolversi in un crescendo di percussioni. “Monaci del Surf II” è un calderone musicale in cui si possono trovare chicche come “Sway” (Quien Sera), un mambo beat del 1953 scritto dal messicano Pablo Beltrán Ruiz, Il Tetris theme di “Korobeiniki” e la hit da discoteca “Better off Alone”, il tutto artigianalmente rivestito di potenti riff. Bellissima è la versione di “Teach me tiger” arricchita dalla calda e coinvolgente vocalità di Levante: notevole.
Il party si avvia alla chiusura con “Have love will travel” muovendosi tra atmosfere surf, blues e grunge e la voce del Toro. L’ultima traccia è “Senza fine” di Gino Paoli. Letteralmente infinita è questa lunghissima versione del brano, della durata di 35 minuti e qualche secondo, registrato in un’unica take semi improvvisata in presa diretta. Questa traccia include l’intervento strumentale di numerosi musicisti torinesi e milanesi che hanno voluto esprimere, con la propria interpretazione, il senso di questa bellissima canzone d’amore. Paolo Parpaglione, Mario Congiu, Gianluca “Cato” Senatore, Enrico Allavena, Lord Theremin, Stefano “Piri” Colosimo, Giovanni Maggiore, Fabio Merigo, Matteo Pozzi, Alberto Bianco, Ivan Bert, Matteo Rista, Miriam Gallea e Chris Lavoro accompagnano i Monaci del Surf lungo una session molto speciale: stremati da tanta energia, come fossimo davvero alla fine di un mega party, a noi ascoltatori non rimane che sdraiarci in un angolo della nostra vita mentre lasciamo scorrere nella nostra mente una serie infinita di immagini, suggestioni e pensieri. Fiati, percussioni, chitarre acustiche, elettriche, fischi, sonorità aliene ed elettroniche lasciano lo spazio ad un nuovo giorno tra il richiamo alla vita di un gallo ed un orientaleggiante gong finale.
Raffaella Sbrescia
Video: Que Viva la fiesta!