“Mojo Rising”, è il titolo del primo ep del quartetto palermitano denominato Concreat e composto da Riccardo Villanti (voce, chitarra, tastiere); Manfredi Mazziotta (voce, chitarre); Gaetano Solazzo (voce, basso); Marco Villanti (batteria, percussioni). Appassionatissimi degli eterni Beatles, i Concreat si sono lanciati in un progetto di ricerca strumentale raggiungendo un’inattesa formula musicale in grado di risultare innovativa, pur facendo riferimento a repertori e generi che hanno fatto la storia della musica mondiale.
L’ep dei Concreat si compone di 6 tracce, pubblicate per Som Non-Label lo scorso 11 aprile, che si districano tra la psichedelica ed il desert-stoner rock. Questo coinvolgente mix sonoro rimane,tuttavia, legato a doppio filo ad una melodia diretta ed spontanea. Riverberi di chitarre, synth studiati ad hoc e travolgenti cori sono gli elementi che il quartetto palermitano ha sposato al blues garage. I testi sono cantanti in lingua inglese, ad ulteriore dimostrazione della matrice completamente esterofila delle sonorità proposte dal gruppo. Tra i brani più interessanti, segnaliamo “Time”: una sequenza dall’identità fortemente strumentale e dai connotati decisamente seventies. Sporco, ruvido, virile, perturbante, epico, il sound dei Concreat è in grado di creare atmosfere ibride e particolareggiate al contempo; “Tea in the desert” rappresenta sicuramente l’esempio più adatto per testimoniare questa definizione. Lo stacco tra la nostalgia retrò di “Middle of the town pt.1” e lo strumentalismo importante di “Middle of the Town pt.2” si aggiunge, infine, alla lista di presupposti interessanti con cui i Concreat si affacciano allo scenario musicale internazionale.
Raffaella Sbrescia
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