Indila è una cantante francese, classe 1979, di origini algerine, cambogiane, egiziane e indiane. L’esordio italiano del suo album intitolato “Mini World” ha portato l’artista francofona sulle sponde musicali tricolori e ci è sembrato giusto concentrare l’attenzione su una vocalità così particolare come la sua. Prima del grande successo ottenuto con il singolo intitolato “Dernière Danse”, Indila era conosciuta soprattutto in ambito R&B e nel circuito dell’ hip-hop francese. Alla luce di questi trascorsi, ci troviamo, oggi, ad analizzare questo primo lavoro discografico che, seppur musicalmente molto vario, concentra la chiave di volta proprio nella voce intensa e carismatica di Indila. Il chiaro e palese richiamo ai paesi orientali è attraversato da una costruzione vocale dei testi decisamente elaborata. L’effetto è ipnotico, quasi narcotizzante e, nonostante il chiaro limite dato dall’uso della lingua francese per i non francofoni, l’ascolto del disco suscita curiosità ed attenzione. L’album, composto da 10 brani, è prodotto e arrangiato da Skalp e alterna suoni moderni a melodie dal gusto antico e nostalgico per un risultato tanto vario quando variabile in termini di scelte strumentali.
Immancabile è il riferimento all’enorme successo del singolo “Dernière danse”, anche se il fiore all’occhiello di “Mini World” è “Tourner Dans Le Vide”. Anche “S.O.S” è una piacevole scoperta che mette in risalto l’estensione vocale di Indila e ne valorizza la trasparenza. Sonorità più tipicamente francesi caratterizzano, invece, l’arrangiamento di “Love Story”, quasi la melodia di un carillon. Eccessivamente ripetitivo è il testo e l’andamento della title track “Mini World” che, come altri brani di questo album, possiede una natura intimista ed introspettiva, rivelando pensieri, rimuginamenti, dolori e paure. Una originale ritmica reggae attraversa le parole di “Run Run”, un mantra da opporre ad un lifestyle incentrato sulla sfida all’incedere del tempo. Il fascino etnico, e latineggiante al contempo, di “Ego” si alterna al minimalismo strumentale di “Comme un Bateau”. “Boite en Argent” è una delicata ed eterea ballad, illuminata da un’aura crepuscolare. “Tu Ne M’Entends Pas” chiude questo lavoro discografico, contraddistinto da una melanconia di fondo che lascia, tuttavia, trasparire una natura cosmopolita ed eclettica. Un esordio, quello di Indila, davvero molto promettente che lascia intravvedere un potenziale artistico da mettere in mani sapienti e lungimiranti.
Raffaella Sbrescia
Video: “Tourner Dans Le Vide”