“C’eravamo tanto sbagliati” è il nuovissimo bel singolo della band Lo Stato Sociale. La formazione bolognese ha realizzato il brano lasciando ampio margine di importanza e protagonismo ad un testo pungente ed efficace, un grido di protesta verso tutto quello che c’è di sbagliato intorno a noi. Inevitabile il parallelo tra la narrazione di questo brano con quella del celebre brano intitolato “Dedicato” di Ivano Fossati. Entrambe i testi, sono scritti sottoforma di dedicaì. Nel caso de Lo Stato Sociale, però, più che di una dedica, si tratta di una scarica di mitragliatrice: una miriade di frasi tanto vere quanto dolorose, la perfetta fotografia del nostro presente. Il testo è scritto talmente bene che vale la pena citarlo per intero:
“Fanculo a chi non ha mai colpa
a chi ha una scusa per tutto
a chi si è fatto da solo
a chi cerca pubblicità
a chi parla bene per moda e pensa male per moda
a chi si innamora solo per secondo
a chi va sempre di corsa e non è ancora arrivato da nessuna parte
ai conformisti da cortile, ai professori di vita
a chi lo dicono i numeri
a chi la crisi è passata
a chi sogna piccolo e si vive come un grande
a chi non crede alle favole ma ti fa sempre una morale
a chi non alza mai la testa se non per annuire
a chi lo vuole il mercato
a chi lo chiede l’Europa
a chi dice all’estero è tutto meglio e lo trovi sempre qui a lamentarsi
a chi non vota mai e ti da sempre un voto
a chi giudica e non viene mai giudicato
a chi rompe i coglioni e non li mette mai sul piatto
a chi odia il successo e non vuole nient’altro davvero
a chi pensa di dover educare la gente perchè la gente gli fa schifo
e questa cosa lo fa sentire bene e soprattutto tra tutta la gente distaccato e superiore
a chi non gioca per davvero
a chi non sa farsi male
a chi non cala le sue carte
a chi trucca la partita
fanculo a chi non ha iniziato niente
e a te dice che è finita.
Lalalala lalalala
Fanculo a chi non sbaglia le amicizie
a chi si fida se lo dice la tv
a chi gode solo lui
a chi soffre solo lui
ma poi non vuole morire solo
a chi crede di conoscerti se ascolta una canzone
a chi per ogni stronzata ti chiede di scrivere una canzone
a chi in pubblico ti insulta e in privato vuole sapere quanto scopi
a chi muore di tempo libero e a chi conta le ore
a chi le ha viste tutte e deve raccontartele assolutamente
a chi vuole scherzare su tutti e si prende sempre sul serio
a chi è per la democrazia del televoto e la rivoluzione del digitale
la libertà di pagare a rate e tutti i tuoi piccoli diritti da schiavo
a chi te lo dice da regista, musicista, attore artista
te lo dice e intanto se lo dice da solo
a chi non sta nè a destra nè a sinistra
che se fosse su una strada finirebbe investito
a chi le cose le fa di mestiere in attesa che qualcuno lo paghi
e dice che tu le fai per l’anima del cazzo e hai pure la colpa che ti pagano
a chi non conosce i chilometri, le facce sfatte, gli alberghi sporchi, i sogni mancati, i treni persi, le ore vuote
a chi non sceglie mai,a chi non rischia mai,a chi non sbaglia mai,a chi non brucia mai,a chi non muore mai
a chi non si perde mai
a chi non ha mai davvero paura
a chi è come sarei diventato io se per un pò di paura in meno avessi scelto di non rischiare mai
fanculo a chi non si lascia cadere
a chi ti chiede una firma che tanto è una formalità
a chi non è mai stato lungimirante e ti dice di guardare lontano
a chi si rifà il sorriso e vince le elezioni
a chi somiglia alla parte di me che odio e non se ne va
a chi va tutto bene, sempre tutto bene, sempre solo bene, fanculo.”
Lo sfondo sonoro della canzone, attualmente al primo posto tra i singoli più venduti su iTunes, è un coinvolgente folk rock pieno zeppo di schitarrate e cori ad effetto. Al brano, che anticipa il nuovo album del gruppo, di cui non si conoscono ancora nè il titolo nè la data di uscita, è stato associato anche un bel videoclip, diretto da Guglielmo Trautvetter e realizzato da Studio Croma, in collaborazione con Articolture e Frog’s Film. L’animazione è frutto del lavoro di Giacomo Giuriato, mentre i personaggi di plastilina sono stati ‘creati’ da Matteo Burani per un risultato originale e sorprendente.
Raffaella Sbrescia
Video: C’eravamo tanto sbagliati