“Caustic Love” (Atlantic Records) è il nuovo album di inediti di Paolo Nutini, giunto a cinque anni di distanza da “Sunny Side Up”. A poche ore dalla pubblicazione il disco è già in vetta alle classifiche iTunes di Italia, Uk, Irlanda e Netherlands e il fatto rappresenta sicuramente un incentivo in più per mettersi subito all’ascolto di questo lavoro che, già attraverso le note soul del singolo “Scream” (Funk My Life Up), aveva lasciato intravvedere una nuova bellissima veste del cantastorie scozzese. Nonostante la sua giovane età Nutini è stato capace di reinventarsi attraverso un coinvolgente e caldissimo mix di elementi, facendo riferimento alla lunga e prestigiosa tradizione della musica black d’oltroceano.
I tredici brani contenuti nel disco sono stati scritti proprio da Paolo, insieme a Dani Castelar, e sono stati in gran parte autoprodotti e registrati a Valencia, Londra, Glasgow e Stati Uniti. L’aspetto più interessante di questo disco è il felice connubio tra la particolarissima voce di Paolo e una serie di arrangiamenti ispirati alle atmosfere della Motown, arricchiti da coinvolgenti ritmi funky per un risultato sensualmente vintage. Nutini è riuscito a fare tesoro del meglio che la musica black d’annata ci ha offerto tra gli anni ’60 e ’70 vestendolo con abiti sonori più contemporanei. La tracklist dell’album è davvero eterogenea: dal singolone “Scream” si passa alla dolcissima intro di “Let me Down Easy”, Nutini è semplice e complicato al contempo, delicato e rude a fasi alterne, il graffio della sua voce riesce ad infiltrarsi con grazia nell’animo. Il gioco di voci di “Bus Talk” è la parentesi che introduce il lirismo sonoro di “One Day”: “I’ll be gone in a while”, canta Paolo, perdendosi in una sorta di puntinismo vocale sul finale. Il fascino squisitamente jazz di “Numpty” lascia il passo alla intensa “Better man”, la canzone che, meglio di altre, descrive in maniera incisiva il titolo del disco. Il brano più osannato in assoluto è “Iron Sky”, il testo è cosparso di parole forti, maschie, decise e pungenti e, se a questo aggiungiamo la parte del monologo tratto dal “Grande Dittarore” di Charlie Chaplin, il risultato non può che risultare epico. L’eco dei riff di chitarra di “Diana” è lo stacco mentale perfetto per prepararsi all’ascolto di “Fashion” feat. Janelle Monaè, un brano amabilmente rythm&blues. “Looking for something, leaving with nothing”, scrive e canta Paolo nella bellissima “Looking for something”, la canzone dedicata alla madre mentre “Cherry Blossom” cede ad una più tradizionale carica rock. La chicca finale è “Someone like you”: la voce di Paolo si distende in un canto pulito, delicato e trasparente, quasi angelico, che rimanda la mente alle dolci canzoni dell’intramontabile Elvis Presley.
Raffaella Sbrescia
Video: “Scream” (Funk My life Up)