“Blues Tale” è la favola blues che segna l’esordio artistico della Alex Usai Blues Band. Un conglomerato di quattro anime milanesi, legate a doppio filo ad un genere musicale che ha segnato la storia e l’evoluzione della musica mondiale. Alex Usai (chitarra, voce), Alberto Gurrisi, (hammond), Ivo Barbieri, (basso, voce), Martino Malacrida (batteria), si sono dunque uniti in un progetto che ha visto la luce lo scorso 7 marzo. Il disco si compone di 9 tracce, di cui 7 inediti e due particolari arrangiamenti di “All you need is love”, tributo ai Beatles, e “Britta’s Blues” di Anthony Wilson. Alex Usai compone musiche e melodie spaziando tra generi e secoli, traendo ispirazione sia dal blues americano contemporaneo che dallo shuffle tipico dei primi anni 60. Virtuosismi e accenti strumentali lasciano trasparire l’esperienza e la disinvoltura con cui l’Alex Usai Blues Band intende creare un sound riconoscibile.
Il brano d’apertura del disco è la title track “Blues tale”: il racconto di un incontro che segnerà il destino di più persone. “No More Sunny Days” lascia la parola agli strumenti, attraverso un flusso di visioni e suggestioni ispirate ai blues player d’oltreoceano. La già citata “Britta’s Blues” si riveste di suoni elettrici, senza, tuttavia, travisare l’antico protagonismo di organo e chitarra. A seguire c’è “Follow Me”, il canto di un’avventura selvaggia. Lacrime e pensieri inseguono lividi e sudore in una battaglia strumentale senza campo. “I’m Not Wide Awake” è la prima ballad del disco, un grido intimista per uscire dal torpore psichico e sensoriale in cui spesso preferiamo sostare per non lasciarci travolgere da un’angosciante sensazione di smarrimento. L’ Alex Usai blues band trasforma tutto ciò che incontra sulla propria strada. Stessa cosa avviene con “All You Need Is Love”, il classicone beatlesiano diventa una rock ballad decisamente diversa dal solito. Il brano più intenso del disco è “Hope”: una chitarra acustica traccia speranze e concetti, attraverso un suono caldo e semplice, come la vita. L’incontro tra blues e pop avviene in “Mr. Man”, l’obiettivo, riuscito, è una valida esaltazione della personalità di Alex Usai. Chiude il disco “Tilly”, una ballad strumentale, soft e riflessiva, in grado di rispecchiare fedelmente lo spirito autentico e verace dei professionisti che hanno dato vita ad un racconto senza tempo e senza etichette.
Raffaella Sbrescia
Ascolta “Blues tale”